Guida
essenziale di Sumatra
(breve
corso di minima sopravvivenza a Sumatra Nord)
di
Alessandra (cipiaceviaggiare.it)
Ho
passato nel nord di Sumatra (Indonesia) poco meno di due settimane, non voglio
quindi passare per grande esperta dell’isola, vorrei solo con questa piccola
guida aiutare quelli che passeranno da quelle parti con dei semplici consigli e
informazioni di viaggio.
Io
avevo con me la Lonely Planet vecchia edizione, un po’ carente nelle
informazioni. Non so se la nuova edizione sia più approfondita, sicuramente più
aggiornata, ma cercherò di dare un ulteriore contributo con dettagli freschi
(ottobre 2010).
Chiunque
può contribuire a questa mini-guida con altre informazioni o aggiornamenti.
MEDAN:
è
il capoluogo di Sumatra Nord (nonché città più grande dell’isola).
Si
raggiunge facilmente con brevi voli da Kuala Lumpur e Penang (Malaysia) e
Singapore, oltre che dalle varie altre città dell’Indonesia.
Ci
ho passato il tempo necessario per trasferirmi in altre zone, posso quindi dire
molto poco se non che è caotica disordinata e piena di traffico.
Si
trovano ovunque sportelli ATM
Taxi
dall’aeroporto alla città 40.000rp prezzo fisso. L’aeroporto si trova molto
vicino al centro città. In senso inverso, contrattando, 25.000rp
Hotel
Ibunda (http://www.sumatra-indonesia.com/familihotel.htm):
considerati i prezzi di Sumatra, il rapporto qualità/prezzo è pessimo.
220.000rp la doppia standard (twin beds) con colazione, c’è a/c e tv, ma
bisogna chiedere alla reception sia gli asciugamani che la carta igienica e un
cestino per gettare le cose, e bisogna far scorrere molto l’acqua dei
rubinetti perché all’inizio esce nera. Stanno costruendo l’ascensore.
Comunque l’albergo è sostanzialmente moderno e in buone condizioni. La
colazione è solo all’indonesiana. Non mangiate al loro ristorante, è
terribile.
Un’amica
dormiva all’hotel Angel (http://www.sumatra-indonesia.com/blueangel.htm),
mi ha detto che come posto economico poteva andare bene.
Per
mangiare, all’incrocio tra la Sisingamangaraja e la Amaliun, di fronte al
centro commerciale Yuki, c’è un food-corner (Amaliun food corner) dove si può
mangiare un po’ di tutto (cucina indonesiana naturalmente) e bere ottimi
frullati, si mangia bene e si spende pochissimo, free wi-fi. Niente birra,
difficile peraltro da trovare in molti posti di Sumatra.
Per
andare a Bukit Lawang bisogna prendere il pullman dalla stazione Pinang Baris,
un po’ lontana dal centro. Ci siamo arrivati in moto-becak (25.000rp in due).
Il
pullman costa 15.000rp, ci mette circa 3 ore ma parte quando ha dentro un numero
sufficiente di persone. Nella maggior parte dei casi è sovraffollato, perlomeno
se vi trovate nell’orario dell’uscita delle scuole, ma la cosa peggiore sono
i video di karaoke sparati ad altissimo volume.
BUKIT LAWANG:
a circa 90km da Medan, è il punto di più facile accesso da cui
partono i trekking per visitare il parco nazionale Gunung Leuser, inoltre c’è
un centro di riabilitazione degli Orang Utan che è possibile visitare (http://www.orangutans-sos.org/visit_sumatra/bohorok_orangutan_centre/).
Per arrivare in paese dal terminal bus serve un becak.
Arrivati
all’inizio del paese si prosegue a piedi, la maggior parte delle Guesthouses
si trovano alla fine del paese, seguendo la riva del fiume, ma per arrivarci
occorrono massimo 20 minuti di cammino. Altre GH si trovano dall’altra parte
del fiume. Un ponte pedonale collega le due sponde all’inizio del paese.
Non ci sono ATM, solo cambiamonete. C’è
almeno un centro internet, e se volete fare un massaggio chiedete in giro, non
ci sono centri specifici ma c’è una signora (di cui purtroppo non ricordo il
nome ma ha un negozio di artigianato) che fa i massaggi alle donne del paese,
oppure un anziano che fa massaggi terapeutici ma “opera” in una capanna
sopra ad un pollaio. E’ molto esperto ma l’ambiente non è certo quello di
una spa!
La
birra a BL si trova tranquillamente.
Sam’s
bungalows (http://www.sumatra-indonesia.com/samsbangalows.htm):
carino, poche camere di diverse tipologie, quella più in alto ha una splendida
vista sul fiume e sulla jungla, spaziosa con bagno open-air,
letto comodo, molte scale da salire. 160.000rp senza colazione. Il bar
della GH ha una terrazza sul fiume, è uno dei posti più rilassanti del mondo a
mio parere, ha una discreta cucina e un buon caffè. E’ la penultima GH prima
del Jungle Inn.
Per
cena ci era stato consigliato il ristorante della Nora Homestay, è discreto ma
non sempre hanno tutto disponibile, ed è l’unico posto dove ci sono sempre
molti insetti.
Trekking:
noi abbiamo scelto quello di due giorni/una notte. Abbiamo concordato con una
delle numerose guide, ma credo che siano tutte più o meno simili e che
collaborino tra loro.
Non
avendo sufficiente contante in rupie, abbiamo pagato in euro, 50 a persona, ma
è un po’ troppo, e se avessimo avuto le rupie e voglia di contrattare molto,
credo che con 900.000rp in due ce la saremmo cavata. Comunque ne è valsa la
pena. Sono inclusi la guida, pranzo, cena, colazione e pranzo del giorno dopo;
il pernottamento e la discesa del fiume al ritorno facendo rafting.
Il
primo giorno si cammina circa 7 ore. Il sentiero all’inizio sembra semplice
finché non si comincia ad alternare salita e discesa.
Il
tempo era bello, non particolarmente caldo ma è umido e si suda moltissimo.
Portarsi sufficiente acqua.
Consiglio
pantaloni lunghi, scarpe da trekking leggere, se non piove maglia a maniche
corte e repellente per le zanzare. Una felpa o un giubbino per la notte e un
cambio di abiti (anche se non piove suderete talmente tanto che i vestiti
saranno comunque zuppi).
Se
piove attenzione ai sentieri che diventano molto scivolosi, e possono esserci le
sanguisughe.
Costume,
ovviamente, e pantaloncini da mare, serviranno per fare il bagno nel fiume e per
il ritorno. Si dorme in accampamenti lungo il fiume.
C’è
la possibilità di avvistare anche parecchi oranghi e altre specie di scimmie,
uccelli e forse serpenti e insetti vari.
Il
secondo giorno, a seconda che abbiate visto gli oranghi o no, le guide vi
chiederanno se volete camminare ancora (4 ore) o rilassarvi lungo il fiume fino
a pranzo.
Dopo
pranzo si ritorna in paese facendo rafting su camere d’aria gonfiate. E’
molto divertente. I bagagli verranno imballati in sacchi di plastica per evitare
che si bagnino.
I
trekking possono anche durare più giorni, ci si addentra un po’ più
profondamente nella foresta. Se non siete naturalisti o zoologi, due giorni sono
sufficienti.
Da
Bukit Lawang a Berastagi (altipiani Karo):
si
può tornare a Medan col bus pubblico e da lì prendere un altro bus per
Berastagi, oppure prendere un trasporto privato a BL.
Noi
abbiamo fatto così, anche se rispetto al bus pubblico è parecchio costoso
(185.000rp a persona, auto da 6/8 posti). In genere anche questo passa per Medan,
però per raggiungere Berastagi ci mette in tutto quasi 5 ore.
BERASTAGI (ALTIPIANI
KARO):
il
paese in sé non offre nulla, è in particolare il punto di accesso ai vulcani
Sinabung e Sibayak, e nei dintorni ci sono alcuni villaggi con le case
tradizionali in stile Karo Batak.
In
queste zone predomina la religione cristiana (protestante).
La
zona è prevalentemente agricola e poco turistica, ci si trova moltissima
frutta, in particolare il frutto della passione che è la specialità della
zona.
La
sera può fare freddino.
Per
mangiare, oltre ai chioschi in strada (con cucina principalmente musulmana e
niente alcool) c’è qualche warung lungo la strada principale e un solo
“ristorante” che essendo citato nella LP raccoglie la maggior parte degli
stranieri, il Raymond Cafè.
Cucina
buona e prezzi bassi, come d'altronde in tutta Sumatra.
Wisma
Sibayak Guesthouse: GH discreta e pulita, le camere nuove costano
80.000/100.000rp (p.terra/primo piano) le doppie, senza colazione. Quelle al
piano di sopra hanno anche il lavandino (quelle di sotto solo bagno col mandi e
doccia). La parte vecchia della GH ha anche altre camere, senza bagno, intorno
alle 50/60.000rp. Le docce sono tutte fredde, ma c’è una doccia comune calda
che si può usare al costo di 10.000rp.
All’arrivo
vi forniscono mappe della zona.
C’è
un ristorante buono nella GH, ma i succhi di frutta sono molto annacquati.
Unico
difetto: confina col muro perimetrale di una grossa scuola dove alle 7 del
mattino gli studenti cantano tutti in coro canzoni religiose (protestanti) e
sparano gli altoparlanti a tutto volume, impossibile non svegliarsi.
Vulcano
Sibayak: è
relativamente facile da scalare e si può fare da soli, senza bisogno di una
guida. Se alloggiate alla Wisma o in altre GH della stessa proprietà, vi
daranno delle mappe col sentiero per il vulcano. Il sentiero più semplice (ma
più lungo) si prende partendo dal monumento in cima al paese, la strada a sx,
direz. Sibayak multinational resthouse. All’altezza del campo di calcio girate
a dx e proseguite per quella strada. Arriverete all’ingresso del parco dove
c’è da pagare una tariffa minima (mi pare 2/3000rp a persona) e firmare un
registro. Ci si può anche arrivare con un minibus.
A
questo punto proseguite per il sentiero che è sempre asfaltato, fino ad
arrivare ad un grande spiazzo dove inizia un sentiero vero e proprio con anche
dei gradini. Qui la salita si fa più faticosa e ci vuole circa un’altra
ora/ora e mezza. In tutto sono circa 7km.
La LP parla di circa 3 ore di scalata, noi ce
ne abbiamo messe 2,45 partendo dal paese.
Per
ridiscendere, in alternativa alla strada dell’andata ce n’è una più breve
fatta anche di gradini, ma è molto ripida e immersa nella vegetazione. In
alcuni tratti è decisamente difficile e faticosa nonostante sia in discesa. Ci
abbiamo messo circa 1h45. Alla fine del sentiero c’è una grossa centrale
elettrica e superata quella si trovano le terme, dove potrete rilassarvi dopo la
fatica. L’ingresso costa 6000rp.
Per
tornare in paese dovrete aspettare un minibus, che non parte finché non è
pieno, o tentare la sorte e fare l’autostop. Noi abbiamo fatto così.
Vulcano
Sinabung: al
momento del mio viaggio non era possibile scalarlo perché aveva eruttato un
mese prima dopo 400 anni di inattività.
Da
Berastagi a Parapat (Lago Toba) con mezzi pubblici:
dal
paese prendere un opelet (minibus) per Kabanjahe (3000rp), circa 15min.
da
Kabanjahe un pulmino per Siantar (compagnia Sepadan bus), appena vi vedono
saranno loro a chiamarvi, 16000rp. Questi pulmini sono quanto di più scassato
potete trovare, probabilmente avrete le molle dei sedili conficcate nella
schiena, si muore di caldo e la gente fuma dentro. Sarà un viaggio scomodissimo
ma è un’esperienza, e comunque si può fare. Arriva a Siantar in circa un
paio d’ore.
Da
Siantar a Parapat bisogna prendere un altro mezzo, stavolta con le sembianze di
un autobus. Costa 7000rp e ci mette circa 1h30.
A
Parapat scendete proprio alla fine (chiedete dell’imbarco per il ferry).
Parapat
è un paese dove non c’è praticamente niente tranne il mercato dove c’è
l’imbarco dei ferry. Se la vostra intenzione è visitare i paesi dell’Isola
Samosir (all’interno del lago) vi conviene prendere il ferry e dormire
sull’isola.
Il
ferry parte ogni mezzora e costa 7000rp. Di fronte all’imbarco c’è
un’agenzia che fa il trasporto privato per Medan, Berastagi o altre zone di
Sumatra (arrivano fino a Padang). Consiglio di prendere il foglio con orari e
prezzi ma non prenotare in anticipo.
SAMOSIR ISLAND (LAGO
TOBA):
il
Lago Toba è un immenso lago vulcanico lungo le cui sponde vive tuttora il
popolo Batak.
I
villaggi sull’isola Samosir sono costruiti nello stile tradizionale, con le
case dai tetti a punta, che però oggi sono
per la maggior parte in lamiera invece che in legno.
La
maggior parte dei posti per dormire e mangiare si trovano nella penisola Tuk Tuk,
dove troverete vari servizi turistici ma non c’è l’ATM, rifornitevi di
contante a Parapat.
Il
noleggio del motorino costa 70/80.000rp al giorno e viene dato col pieno di
benzina.
Hotel
Carolina (http://www.sumatra-indonesia.com/carolina.htm):
bell’albergo curato, camere doppie (due letti a una piazza e mezza) da 50.000
a 150.000rp, quelle da 50 sono in cima alla collina e hanno la doccia fredda. La
deluxe da 150.000 (unica disponibile la prima sera) è molto spaziosa ma si
trova proprio sotto il ristorante e la mattina alle 6 c’è parecchio rumore
della gente che scende per la colazione (non inclusa). Consiglio quelle da
110/120.000rp, comode con doccia calda e più silenziose. Il ristorante è
ottimo, i piatti di frutta abbondanti e squisiti. C’è la connessione wi-fi
free nella hall e nel ristorante, e c’è un bello spiazzo con lettini e i moli
per scendere in acqua. L’acqua del lago è fresca e pulita e il bagno
piacevole.
A
Tuk Tuk ci sono vari ristoranti, negozi di artigianato che hanno dei bellissimi
tessuti, e alcuni centri massaggi.
I
paesi lungo le sponde di Samosir sono piacevoli da visitare in motorino; a
Simanindo c’è un piccolo museo Batak
(gratuito) dove fanno anche spettacoli di danze tradizionali.
Dal
Lago Toba a Medan:
dal
Lago prendere il ferry fino a Parapat (7000rp).
Da
Parapat per tornare a Medan abbiamo scelto il trasporto privato (65.000rp a
persona, auto da 6/8 posti), 4 ore circa.
BANDA ACEH:
all’estremo
nord di Sumatra, capitale della provincia di Aceh, è conosciuta (o tristemente
famosa) per essere stata l’epicentro, nonché la zona più colpita, del
disastroso tsunami del dicembre 2004.
Oggi
è quasi completamente ricostruita, e rispetto alla maggior parte delle città
indonesiane è pulita, ordinata, con strade spaziose e ben asfaltate.
L’ho girata poco, un pomeriggio e una mattina, ma mi è piaciuta e mi
sono trovata bene come atmosfera. Appare più povera rispetto ad altre zone
dell’Indonesia; gli abitanti hanno dei tratti somatici quasi più simili agli
indiani che al resto degli indonesiani.
Si raggiunge da Medan con volo (circa 1 ora) o
pullman (10/12 ore). Ci arrivano anche voli da Penang (Malaysia).
Taxi
dall’aeroporto al centro 50.000rp contrattando molto.
Se
arrivate dopo le 15.30 e siete diretti a Pulau Weh, non fatevi ingannare dai
tassisti, l’ultima barca parte alle 16.30 (vorranno portarvi al porto per poi
farvi pagare la corsa a ritroso fino in città).
In
senso inverso, dalla città all’aeroporto 60.000rp.
Hotel
Medan (hotelmedan@yahoo.com): moderno
e funzionale, camere di vari prezzi e tipologie, tutte con finestre non apribili
(c’è l’a/c), a partire mi pare da 70.000rp. Noi abbiamo scelto una
doppia superior con la colazione inclusa (250.000rp) ma ci hanno dato una
deluxe (due letti a 1pz1/2 invece che due singoli), comoda e spaziosa. Nella
hall c’è la connessione wi-fi free, la colazione è a buffet ma niente di
eccezionale.
Nella
hall e vicino all’ascensore ci sono delle foto fatte al momento dello tsunami,
molto significative.
Sulla
piazza di fronte all’hotel c’è una zona di ristoranti, Rex, con vari
chioschi dove si può scegliere la cena. La cucina di Aceh è molto buona e il
caffè è notevole. Niente alcolici.
Da
Banda Aceh a Pulau Weh:
taxi
dal centro al porto Ulee Lhehue 40.000rp (in senso inverso, quando arrivate
dall’isola al porto, ci sono molti opelet -minibus pubblici- che vi portano in
città per 3000rp a persona)
Fast
ferry per Weh 60.000rp a persona (45min/1h)
Traghetto
17.000rp a persona (1h30/2h30)
Questi
gli orari trovati sul sito del Lumbalumba
resort (potete controllarlo per aggiornamenti):
From
Banda Aceh to Pulau Weh (updated
30 October 2010)
FAST
PASSENGER FERRIES FROM BANDA ACEH TO PULAU WEH |
|||||||||||
daily |
"Pulo
Rondo" |
ETD: |
09:30 |
ETA: |
10:30 |
||||||
Saturday
to Thursday |
"Express
Bahari" |
ETD: |
15:30 |
ETA: |
16:30 |
||||||
Friday |
"Express
Bahari" |
ETD: |
16:30 |
ETA: |
17:30 |
||||||
CAR/PASSENGER
FERRY "BRR" FROM BANDA ACEH TO PULAU WEH |
|||||||||||
Monday,
Tuesday, Thursday, Friday |
ETD: |
14:00 |
ETA: |
15:50 |
|||||||
Saturday,
Sunday and Wednesday |
ETD: |
11:00
& 16:00 |
ETA: |
12:50
& 17:50 |
|||||||
FAST
PASSENGER FERRIES FROM PULAU WEH TO BANDA ACEH |
|||||||||||
daily |
"Express
Bahari" |
ETD: |
08:00 |
ETA: |
9:00 |
||||||
daily |
"Pulo
Rondo" |
ETD: |
16:00 |
ETA: |
17:00 |
||||||
CAR/PASSENGER
FERRY "BRR" FROM PULAU WEH TO BANDA ACEH |
|||||||||||
Monday,
Tuesday, Thursday, Friday |
ETD: |
08:00 |
ETA: |
9:50 |
|||||||
Saturday,
Sunday and Wednesday |
ETD: |
08:00
& 13:30 |
ETA: |
9:50
& 15:20 |
|||||||
PULAU
WEH (o SABANG):
Isola
situata all’estremo nord-ovest di Sumatra, quasi completamente sconosciuta al
turismo tranne che agli appassionati di immersioni.
Le
spiagge dove si trovano le strutture “turistiche” sono due, Gapang e Iboih.
Arrivando
al porto, se dovete andare in una delle due spiagge, i tassisti vi chiederanno
50.000rp a persona. Purtroppo abbiamo provato a contrattare insistentemente ma
sono irremovibili. All’arrivo non ci siamo persi d’animo e abbiamo fatto
l’autostop, andando via invece abbiamo dovuto pagare quel prezzo.
Il
capoluogo dell’isola è Sabang, dove non vale la pena soggiornare, tra
l’altro gli alloggi sono molto costosi rispetto alla qualità.
Gapang
Beach: le sistemazioni sono
lungo la spiaggia. La migliore è il Lumbalumba resort (http://www.lumbalumba.com/staying.html),
non più di dieci stanze con wi-fi, non ne conosco i prezzi perché era al
completo, è un dive resort, di conseguenza quasi sempre tutto prenotato da sub.
Se avete bisogno di collegarvi a internet loro hanno il collegamento (a
pagamento).
Evitate
invece il Leguna Resort (all’entrata della spiaggia): bungalow spartanissimi,
bagni alla turca, con prezzi esorbitanti (a partire da 250/300.000rp)
Proseguendo
sulla spiaggia dopo il Lumbalumba ci sono vari bungalow privati (in genere i
gestori ne hanno 2/3 al massimo) di varie tipologie.
Noi
ne abbiamo trovato uno, Fira Bungalows, con letto matrimoniale e bagno (wc e
mandi, doccia-fredda) decente, 80.000rp a notte, ha anche il ristorante,
discreto. Abbiamo mangiato solo lì ma a detta di altri, i ristoranti sono tutti
allo stesso livello con stessi prezzi (bassi).
La
spiaggia è bella, molto selvaggia, piccola. Il mare pulito tranne quando ci
sono le correnti che lo intorbidiscono un po’. Non ci sono strade, per andare
da un posto all’altro della spiaggia si cammina sulla sabbia.
Ci
siamo uniti ad una gita snorkeling sulla vicina isola Rubiah (350.000rp per
tutta la barca, circa 39.000 p/p)
Iboih
Beach: a
circa 3/4km da Gapang (noi ci siamo andati in motorino-taxi, 20.000rp a/r a
persona). Sul primo tratto di spiaggia non ci si può spogliare e fare il bagno
(motivi religiosi), camminando 10min. si raggiunge l’altra parte della
spiaggia, dove anche qui come a Gapang c’è un dive resort e il resto
sistemazioni più semplici, anche se sembrerebbero un po’ più curate che a
Gapang. La spiaggia è più piccolina e corta, l’acqua limpidissima.
Si
può nuotare fino all’isola di fronte, la LP dice 100mt ma ci sono sembrati di
più. Ci siamo andati senza pinne.
Tornando
indietro, quasi arrivati alla spiaggia, c’è uno scoglio che affiora e in quel
punto c’è una forte corrente, fate attenzione.
Pulau
Weh, essendo per l'appunto così poco turistica, non offre niente a chi volesse
fare vita notturna, è molto semplice e le attività principali, se non fate
immersioni, sono le nuotate, lo snorkeling e qualche eventuale giro
dell’isola. Ci sono altre spiagge che non ho visto, alcune a seconda della
stagione sono nascoste dall’alta marea per mesi.
Informazioni generiche:
un
viaggio a Sumatra è allo stesso tempo semplicissimo ma faticoso.
L’isola
ha poche infrastrutture, le strade di collegamento importante sono nella maggior
parte dei casi in condizioni pessime.
La
cosa quindi più difficile a Sumatra è spostarsi da un luogo all’altro.
Le
sistemazioni, tranne nelle zone un po’ più frequentate, sono molto semplici.
E’
un viaggio in buona parte avventuroso, consiglio a chi vuole andarci di dotarsi
di molto spirito di adattamento e pazienza, e di viaggiare con lo zaino evitando
i trolley.
Se
avrete il cuore e l’anima aperti a questa esperienza, Sumatra vi ripagherà
lasciandovi un ricordo straordinario, un viaggio a Sumatra è soprattutto una
grande esperienza umana.
La
gente è accogliente e sarà sempre pronta ad aiutarvi, oltre che a fare due
chiacchiere per il puro gusto di socializzare. Non esitate a fotografarli, se
volete, gli fa piacere e spesso saranno proprio loro a chiedervelo, inoltre
spesso e volentieri i fotografati sarete voi! Tenteranno a volte di fregarvi, ma
non vi arrabbiate.
Contrattate
sempre per i taxi e gli alloggi, i tassisti soprattutto ci provano quasi sempre.
Per
i mezzi pubblici, chiedete, se proprio volete essere sicuri, il prezzo ad altri
passeggeri.
Contrattate
anche per acquisti di artigianato e simili, ma, per favore, NON CONTRATTATE PER
NIENTE ALTRO!
I
prezzi a Sumatra sono talmente irrisori che potreste trovarvi a contrattare per
4/5 centesimi di euro!
Se
avete commenti, domande, ulteriori informazioni o aggiornamenti per completare
questa guida, scrivetemi a info@cipiaceviaggiare.it
Alessandra