Sudafrica un anno dopo…
Diario di viaggio 2011
Avendo
visto alcune immagini meravigliose in tv durante i mondiali di calcio del 2010 e
desiderosi di vedere animali ma non solo, decidiamo di visitare la nazione
arcobaleno. Perché il Sudafrica? Per diversi motivi: è facile organizzare un
viaggio in assoluta libertà, non è economicamente proibitivo come lo sono
molti altri paesi dell’Africa, è ricco di storia ed è interessante dal punto
di vista culturale, è possibile abbinare la visita ad alcune città e fare un
safari in tutta semplicità con la propria auto. E così è stato!
Il
Sudafrica è andato ben oltre le nostre aspettative, ci ha stupiti positivamente
e lo consigliamo a chiunque. Ma veniamo al viaggio. Durata complessiva: 23
giorni.
Itinerario
in breve (agosto) :
1-5
Cape Town (visita della città e dei vari punti di interesse, Winelands, Capo di
Buona Speranza)
5-6
Hermanus
6-7
Cape Agulhas – Mossel Bay
7-8
Wilderness- Knysna- Plettemberg
8-9
Jeffrey’s Bay- Port Alfred
9-10
Port Saint John’s
10-12
St. Lucia
12-13
Swaziland
13-16
Graskop
17-21
Kruger
22
Johannesburg
23
Partenza
Partiamo
con un volo Etihad Malpensa-Cape Town. Arrivati a Città del Capo ritiriamo la
nostra Hyundai Atos noleggiata via internet presso l’agenzia Europcar presente
in aeroporto. Trascorriamo cinque notti a Città del Capo, quattro presso
l’ostello Penthouse in Long Street (niente di speciale potevamo trovare di
meglio a meno) e una notte a Green Point a due passi dallo stadio e dal
Waterfront. A Cape Town consigliamo di stare vicino al Waterfront, è una bella zona, sicura e per turisti, Long Street è più
spartana, per viaggiatori zaino in spalla. Lì vicino si trova Bo Kaap il
colorato quartiere musulmano da non perdere. A Cape Town non si può non
visitare Robben Island, la prigione
di massima sicurezza dove Nelson Mandela ha trascorso ben 18 anni. Vedere Robben
Island è indispensabile, in quanto aiuta a comprendere meglio la storia e la
cultura di questo paese. Visita guidata di circa 3 ore Euro 22,00 a persona. Da
non perdere assolutamente è anche la vista da Table Mountain, raggiungibile in
funivia (16 Euro a persona), è possibile salire anche a piedi, un’esperienza
indimenticabile! Cape Town è considerata una delle città con il più bel
paesaggio al mondo ed è vero. Da Table Mountain si possono ammirare tutte le
spiagge della città: Sea Point, Green Point, Clifton, Camp’s Bay e se il
tempo è bello si può ammirare tutta la costa fino al Capo di Buona Speranza.
Durante la nostra permanenza a Città del Capo guidiamo lungo la costa fino ad
arrivare al Capo di Buona Speranza, fermandoci a Muizenberg famosa per i suoi
surfisti, Boulder’s Beach la spiaggia dei pinguini, Hout Bay dove risiede una
colonia di leoni marini. Tratto da non perdere Chapman’s Peak Drive, una parte
di strada costiera molto bella per il panorama, famosa per gli spot
pubblicitari, scelta come location da molte case automobilistiche. Sempre da
Cape Town in giornata si può visitare Winelands la zona dove vengono prodotti i
famosi vini sudafricani. Stellenbosch, Franschhoek sono due località molto
affascinanti circondate da bellissimi paesaggi, dove si può degustare del buon
vino accompagnato da formaggio locale o cioccolato nelle infinite ed eleganti
cantine vinicole.
Se
avete tempo e voglia è bello trascorrere una giornata guidando lungo la costa a
nord di Cape Town; la spiaggia di Langebaan è molto grande e di finissima
sabbia bianca.
In
Sudafrica è davvero possibile avvistare le balene dalla costa, tutto ciò è
fattibile da Hermanus a Knysna da giugno a novembre in quanto le balene, con i
loro piccoli al seguito, “trascorrono l’inverno” in queste acque. A
Hermanus, una graziosa cittadina famosa appunto per i cetacei, consigliamo
vivamente la guesthouse a quattro stelle Aloe House, incantevole, i proprietari
sono gentilissimi e adorano gli italiani. Se vi recate in Sudafrica in inverno
(durante la nostra estate) troverete sicuramente alloggio ovunque con tariffe
anche dimezzate. Non è necessario prenotare in anticipo. Lasciamo Hermanus per
proseguire lungo la costa e dirigerci verso Cape Agulhas, il punto più a sud
dell’Africa dove l’oceano Atlantico incontra l’oceano Indiano, visitiamo
poi Mossel Bay, Wilderness (non perdetevi il punto panoramico chiamato Map of
Africa, lì scoprirete il perché di questo nome), Knysna, Plettenberg,
Jeffrey’s Bay, Port Alfred (anche qui segnaliamo la splendida guesthouse a
quattro stelle Villa de Mer), Port Saint John’s fino ad arrivare a Saint
Lucia. Decidiamo per svariati motivi di visitare tutto il Sudafrica in auto: il
primo in quanto avevamo abbastanza giorni per spostarci senza fretta, il secondo
in quanto riteniamo che quando si vola si perde un po’ il fascino della
visita, attraversare una nazione di paesino in paesino fa comprendere molto di
più la terra che si sta visitando perché si entra maggiormente in contatto con
le realtà locali. Quasi tutti i turisti volano da Port Elizabeth a Durban noi
invece non abbandoniamo la nostra piccola auto e attraversiamo l’Eastern Cape,
la patria di Mandela, la terra degli Xhosa, laddove anche il Sudafrica diventa
black Africa. Qui gli abitanti, tutti di colore, vivono in case colorate di
cemento con tetti a cono, molto particolari. Alle sei del mattino, appena sorge
il sole, i bambini in perfetta uniforme, stanno già camminando sorridenti lungo
la strada principale, per raggiungere la scuola più vicina, che dista anche due
ore di cammino! La gente che vive nell’Eastern Cape ha mantenuto le antiche
tradizioni africane, si vedono le classiche “mama” sul ciglio della strada
camminare con un secchio d’acqua in testa, ragazze che tornano dal fiume
cariche di vestiti appena lavati, capre, galline, cavalli e mucche che pascolano
lungo la strada statale; un taxi collettivo che si ferma per scaricare una mamma
che è appena tornata dal mercato della città più vicina e dovrà raggiungere
la sua casetta attraversando il villaggio dove lo strade non sono asfaltate e i
bimbi si rincorrono scalzi. Questa esperienza ha arricchito moltissimo il nostro
viaggio e in un certo senso lo ha anche completato. Vedere le due facce del
Sudafrica ci ha fatto capire ed apprezzare molte cose. Avevamo letto e sentito
che chi era stato in questo paese non aveva trovato la vera Africa, noi sì.
Durante la nostra permanenza nella nazione arcobaleno abbiamo avuto la fortuna
di conoscere un medico chirurgo che lavora come medico senza frontiere il quale
ci ha spiegato che il Sudafrica è una delle nazioni con il più alto tasso di
malati di AIDS al mondo e lui una volta al mese si reca a Umtata, capoluogo
dell’Eastern Cape, dove la gente lo aspetta a braccia aperte in quanto possono
usufruire di questo servizio solo una volta al mese!!!!...se questa non è vera
Africa…
Torniamo
al viaggio; usciti dall’Eastern Cape torniamo nel Sudafrica dei bianchi,
autostrade a tre corsie e ville stile Beverly Hills. Arriviamo a St. Lucia che
dista circa 200 km dal Mozambico. Una località da non perdere, qui avvistiamo i
nostri primi animali: ippopotami e coccodrilli. Trascorriamo una giornata intera
nel parco di Cape Vidal. Nell’attraversare il parco vediamo tantissimi
animali, sembra già di stare in un parco safari: zebre, rinoceronti, bufali,
antilopi, facoceri. La spiaggia di Cape Vidal è molto bella anche se quella di
St. Lucia non ha niente da invidiarle, anzi è più isolata e più selvaggia.
Dopo aver pernottato a St. Lucia per due notti, attraversiamo lo Swaziland,
scelta infelice ma quasi d’obbligo. Pernottiamo una notte a Ezulwini, niente
di speciale. Lo Swaziland è un piccolo regno autonomo popolato principalmente
da persone di colore in alcune zone molto benestanti, almeno a Ezulwini.
Lasciamo questo strano luogo per raggiungere il Blyde River Canyon. Consigliamo
di pernottare almeno una notte a Graskop o nei dintorni per avere abbastanza
tempo per visitare il canyon e le varie cascate. Oltre al Canyon e alle varie
località degne di nota della zona visitiamo anche Pilgrim’s Rest, un
villaggio famoso durante la corsa all’oro, rimasto tale e quale. A Graskop
segnaliamo il nostro alloggio “Shedi’s”, bungalow particolarissimi, super
economici, dotati di cucina. Il proprietario Rod è degno di nota, vincitore in
Australia del premio “miglior lavoro al mondo” è tornato in Sudafrica e
propone escursioni a bordo di moto molto inusuali…un peccato non conoscerlo!
Arriviamo
al momento fatidico del nostro viaggio: il parco Kruger. Passiamo cinque notti
in un bungalow, al camp Skukuza, prenotato in anticipo via internet. Lo
consigliamo per la posizione e i servizi che offre. Tutti i bungalow sono dotati
di bagno privato, terrazzo, barbecue, pentole, piatti, bicchieri ed è possibile
usufruire della cucina comune.
Che
dire del safari: una meraviglia. In cinque giorni riusciamo a vedere tutti gli
animali possibili ed immaginabili (tranne il ghepardo siamo onesti!), da soli, a
bordo della nostra piccola Hyundai Atos. Consiglio: pernottate in uno dei camp
del parco, tenete presente che l’entrata al parco costa Euro 18,00 al giorno a
persona e in inverno i cancelli rimangono aperti dalle 6 alle 18. Il costo a
notte per un bungalow da due persone è di circa Euro 60-70. E’ possibile
pernottare anche al campeggio, molto più economico.
Il
sesto giorno a malincuore lasciamo il Kruger “scortati” da un leopardo che
ci accompagna per qualche centinaia di metri, per dirigerci verso Johannesburg
dove il giorno seguente prenderemo l’aereo per Abu Dhabi dove trascorreremo un
paio di giorni prima di ritornare in Italia.
Conclusioni:
il Sudafrica è un paese meraviglioso, ben organizzato, non abbiamo mai avuto
problemi per quanto riguarda la sicurezza, l’igiene e l’organizzazione del
viaggio. I sudafricani sono molto disponibili, semplici e alla mano. E’ un
paese tanto bello quanto ancora flagellato dal passato, anche se l’apartheid
ormai non esiste più, la diversità tra bianchi e neri è ancora visibile
ovunque. Milioni di neri continuano a vivere nelle township, sterminate distese
di baracche situate ai margini delle grandi città. Questa meta, oltre ad essere
stata affascinante dal punto di vista delle meraviglie della natura, è stata
molto interessante anche dal punto di vista storico e culturale.
Se
avete intenzione di visitare questo paese vi consigliamo di leggere “Un
arcobaleno nella notte” di Dominique Lapierre.
Alcune
informazioni utili:
Cibo:
di ottima qualità, in particolare la carne.
Spesa
media al ristorante in due: Euro 15,00- 20,00
Benzina:
Euro 250,00 per un totale di 5.300 chilometri.
Guide:
Lonely Planet e Routard. Si sono ben compensate!
Alloggi:
in media abbiamo speso Euro 35,00 a notte per una camera doppia a volte anche
con colazione inclusa. Abbiamo segnalato gli alloggi più belli e particolari,
scriveteci pure per avere informazioni sugli altri alloggi.
Quando
andare: sebbene agosto sia il periodo migliore per l’avvistamento degli
animali e il tempo è sempre stato bello con temperature intorno ai 25 gradi, è
considerato periodo di bassa stagione, quindi da una parte si trova alloggio
ovunque senza prenotare in anticipo a tariffe scontate (tranne nel parco Kruger),
dall’altra non ci sono molti turisti in giro e capita spesso di essere gli
unici clienti al ristorante o le uniche anime che passeggiano in un paesino
della costa, che per molti versi può essere comunque un aspetto positivo. A
dicembre e a gennaio conviene invece prenotare con largo anticipo in quanto i
sudafricani sono in vacanza e nelle località più famose si fatica a trovare
posto.
Per
ulteriori informazioni scriveteci pure: marziapaolo@gmail.com
Marzia e Paolo