Sri Lanka
Racconto di viaggio 2011
Voglio
condividere le mie esperienze di viaggio nel bellissimo SRI LANKA,
dove sono stato le 2 settimane a cavallo fra marzo e aprile 2011 in compagnia di
2 amici e 1 amica,
In
questo racconto, piuttosto che parlare dei bellissimi monumenti e siti visti,
(dei quali accennerò appena) - sui quali si possono reperire informazioni
dettagliate su qualsiasi guida o su
decine di altri forum scritti da altri viaggiatori che hanno visitato questo
paese, ho preferito raccontare le esperienze quotidiane fatte da noi per la
strada, gli spostamenti, i contatti con i gentilissimi e discreti Singalesi e
Tamil (tanto è impossibile riconoscerli)
che c'hanno permesso di scoprire dal vivo questa piccolo pezzo di mondo
lussureggiante.
Io
e i miei compagni di viaggio siamo un gruppo di viaggatori tutti con una
discreta esperienza di viaggi più o meno duri,
(per intenderci, non da villaggio turistico che si cimentano per la prima
volta in un viaggio fai da te) Diciamo,
un evoluzione dei turisti "zaino in spalla"... forse un po più
comodini dato l'età (tutti 40enni)... e meno spartani di un tempo..
ci siamo definiti viaggiatori "trolley in spalla".
Comunque sia le uniche piccole difficoltà di questo viaggio, premesso che non
è stato duro per niente, sono state quelle che per me "fanno" il
viaggio: ovvero qualche
alzataccia, viaggi su pullman strapieni di gente a volte in piedi, e pernotti in
alberghetti non proprio a 5 stelle (neanche a 4 o a 3...).
In compenso abbiamo fatto una esperienza meravigliosa di conoscenza, nel cuore
di quest'isola che ci ha arricchito e rilassato tutti.
Come tanti altri stati da me visitati nel mio passato, lo SRI LANKA e la sua
gente m'è entrata nel cuore, e conto di tornarci presto per quando la mia
bambina che sta per nascere sarà
abbastanza grande per apprezzare e ricordare.
Questo
è stato il mio giro:
Siamo
atterrati all'aeroporto di Colombo all'incirca a mezzanotte, con l'ottima e
economica SRI LANKAN AIRWAYS con volo diretto da Roma, (costo 558 Euro).
Non
so perchè da come avevo letto su molti forum, sembra che molti turisti sceglano
di pernottare la prima notte a Negombo,
che è la cittadina balneare più vicina all'aeroporto. Noi non abbiamo
minimamente preso in considerazione questa ipotesi, e decisi a non sprecare una
notte, avevamo deciso da Roma di
farci una tirata notturna dall'aeroporto fino alla prima meta del nostro
viaggio, la ex capitale reale di
Anuradhapura, (fortunatamente in aereo avevamo dormito abbastanza bene)
e una volta presi i bagagli e cambiati i soldi (il cambio dentro
l'aeroporto è conveniente) abbiamo
preso un taxi e ci siamo fatti portare direttamente alla stazione centrale della
capitale Colombo.
Guardando
dall'italia sul sito delle ottime ferrovie dello Sri Lanka, avevo visto che c'è
un più di un treno giornaliero per Anuradhapura
e il primo parte alle 5.45 della mattina.
Considerando che fra formalità doganali, ritiro bagagli, cambio soldi, prima
ambientamento e prima sigaretta, eravamo
fuori dall'aeroporto intorno all'1.00 passata, quindi avevamo ancora un sacco di
tempo per arrivare in stazione centrale e prendere il treno.
pur non sapendo quanto lontana o vicina fosse (l'aeroporto dista dalla capitale
una 40ina di km).
la
corsa in taxi c'ha messo mezz'ora e con poche rupie, alle 2.00AM circa, noi 4
eravamo difronte alla stazione centrale. coi nostri bagagli.
Il
primo imprevisto è sorto subito.
La
stazione a quell'ora era chiusa. Non passano treni di notte. Avrebbe aperto
almeno 2 ore dopo.
Beh trovarsi fuori da una stazione ferroviaria (luoghi notoriamente
malfrequentati un po in tutto il mondo) di una grande città asiatica, nel cuore
della notte, e con pochissima
illuminazione pubblica e dove non era possibile non notare povera gente buttata
a sonnecchiare di negli anfratti ancora più bui
e con strani esserini saettanti al nostro passaggio che si notavano qua e
la (scarafaggi) agli occhi di un
viaggiatore inesperto potrebbe apparire come l'anticamera dell'inferno.
Ma come detto avendo abbastanza esperienza di viaggio (io sono stato 3 volte in
India) e anche se mantenendo gli
occhi aperti, non ci siamo persi d'animo, anzi, c'è presa a ridere, e ci siamo
recati al primo baracchino aperto a comprare qualcosa da mangiare.
e a chiedere informazioni.
Gli
altoparlanti sfondati di questo chioschetto risuonavano la tipica musica
stridula e chiassosa già ascoltata in altri luoghi dell'India
(lo Sri Lanka all'inizio può sembrare una piccola India in miniatura,
nei veicoli, nei negozi, nel modo di vestire, ma poi man mano si scoprono
le differenze, che sono molte)
Eravamo veramente li, in SRI LANKA, il viaggio era appena cominciato e questo
bastava a rendermi contento.
Acquistati
un po d'acqua, una coca, e biscotti strani (e mosci), mentre camminavamo
lentamente tornando verso la stazione il problema si è risolto da se:
I
gentili soldati a guardia della stazione (è pieno di soldati almeno a guardia
degli obiettivi strategici, la guerra è finita da ancora troppo poco tempo
ancora)
incuriositi e forse un po insospettiti del nostro trambusto del nostro
gironzolare, ci sono venuti a chiedere cosa facessimo la e cosa volessimo a
quell'ora.
Una
volta spiegatogli che dovevamo prendere il treno di li a 3 ore e mezza, forse
anche un po' sopresi di avere turisti a quell'ora
ci hanno aperto la stazione, solo per noi e ci hanno fatto entrare nella
sala d'attesa, almeno avevamo panchine dove sederci, e rilassarci un po'.
e meno male.. poco dopo si è rovesciato un diluvio tropicale (uno dei
pochissimi che abbiamo preso, e comunque sempre e solo di notte).
Se fossimo stati ancora all'aperto per ripararci saremmo dovuti andare chiedere
spazio ai senza tetto.
Comunque
il treno è stato puntualissimo. Un'ora prima della partenza, ha aperto la
biglietteria e ho preso gli economicissimi biglietti di 1°
classe dell'intercity per Anuradhapura - tempo stimato 3 ore e mezza,
(gli scomparti non si può dire che siano lussuosi, ma i sedili sono comodi, con
qualche scossone di troppo).
La
partenza è stata puntuale, e alle 9 e mezza di mattina eravamo già arrivati in
questa grande città del triangolo storico,
una delle antiche storiche capitali dello Sri Lanka.
Ci
siamo sistemati al nostro albergo, L'unico di tutto il viaggio che avevo
prenotato dall'Italia, oltre al Palm beach di Uppuveli, -
L'Hotel Milano (il perché di questo nome mi è ignoto dato che non è
assolutamente gestito da italiani), carino e pulito e con un ottima cucina
Srilankese.
Un
po' di relax, ma non era ora di dormire, anche se erano chissà quante ore che
non toccavamo un letto.
Abbiamo affittato direttamente in hotel 4 bici, che come dice la Lonely Planet
è il modo migliore per visitare il sito dei templi
di Anuradhapura, che sono sparpagliati in un'area abbastanza vasta per
toccarli tutti a piedi, e sono molto belli.
Questo
è stato il nostro primo giorno in Sri Lanka.
Avevamo
deciso di rimanere ad Anuradhapura solo un giorno, e quindi tralasciando altri
siti sicuramente meritevoli il nostro interesse era
molto di più orientato verso un bel bagno nell'oceano indiano, nelle acque
della costa est e dintorni di Trincomalee.
appena riaperta al turismo, dopo quasi un ventennio di guerra fra Tigri tamil e
esercito dello SRI LANKA.
Le ultime battaglie prima della disfatta delle Tigri Tamil e di tutti i loro
leader sono state combattute proprio nelle paludi e nelle lagune sperdute
pochi km a nord di Trincomalee, e la zona ora pacificata, mi sapeva
veramente di frontiera. E so per certo che c'è bisogno disperato di economia
e del turismo in quelle zone che si riaffacciano alla vita solo ora.
Quindi non avevamo dubbi nel fare questa deviazione e prima di
visitare il resto de triangolo culturale, Trincomalee e dintorni erano
assolutamente da vedere.
Su
una recensione di TripAdvisor avevo sentito parlare di questo Palm Beach resort
di Uppuveli, a gestione Italiana.
E visto che ne la Lonely Planet, mia bibbia fondamentale di viaggio si limitava
a dire: "hotel a gestione
italiana ma quando siamo venuti non abbiamo trovato nessuno",
questo è bastato a incuriosirmi non poco.
Premesso
che il modo di fare un po snob di quelli che dicono "io all'estero non vado
di certo a cercare le gestioni italiane" non lo capisco proprio..
Con non poche difficoltà alla fine sono riuscito a mettermi in contatto con
Luca, il gestore italiano del Palm Beach resort di questa località di mare ad
Uppuveli a 4km da Trincomalee.
Ho
trovato il numero di telefono del Palm Beach resort sul web, sul sito
dell'equivalente della pro-loco di Trincomalee,
e un paio di mesi prima della partenza dall'Italia, piuttosto che
scrivere email e attendere una risposta che poteva non arrivare, ho deciso di
telefonare in Sri Lanka.
Dopo un silenzio interminabile, il telefono ha attaccato a suonare quel suono di
lontano e quasi soffocato di "libero" di un altro paese..
dopo altri squilli interminabili, un lontano "Hallo" in un
inglese dall'accento Italiano mi ha risposto, Era proprio lui e dopo 2 secondi
stavo conversando nella nostra lingua, (e nello stesso dialetto, visto
che è romano come me) con Luca, che in seguito ho scoperto di persona essere
veramente un monumento vivente alla voglia di vivere via dalla nostra
problematica Italia.
Lui e la sua compagna Donatella, non se la sono passata bene, ma non hanno
mollato mai.
Nei primi anni con grandi sacrifici si sono aperti un resort a Unawatuna...
sulla costa sud dello Sri Lanka, finche
lo tsunami si S. Stefano del 2006 gli ha portato via letteralmente tutto,
lasciandoli da un giorno a un altro senza niente. Neanche un soldo, nemmeno il
passaporto.
Non si sono persi d'animo, e da veri pionieri si sono trasferiti nella costa
est.. li dove il turismo era stato cancellato da anni... in piena guerra.
Hanno aperto questo resort, donandogli uno stile e una gestioni a noi
familiare.. che francamente fa piacere trovare all'estero.
Dapprima ospitando solo Onlus, medici senza frontiere.. funzionari dell'ONU...
di turisti praticamente 0.
Poi finalmente la guerra è finita nel 2009.. e ora finalmente il turismo sta
arrivando (se c'è mai stato?) anche in quelle zone,
cosi fuori mano rispetto al resto dello Sri Lanka turistico. Sono
veramente dei grandi e li ho ammirati molto..
hanno aiutato dando lavoro, a donne rimaste vedove dalla guerra, e portato un
po' di economia in quella zona depressa..
Siamo
rimasti 2 giorni al mare, in totale relax, da vedere li in zona costa est non c'è
quasi nulla. Solo mare, e mangiate di pesce.
Trincomalee è abbastanza insignificante, e l'unica gita l'abbiamo fatta alla
piccolissima isola di Pidgeon Island, con barche locali. Gran bel mare e ancora
più bello snorkeling da fare.
Anche se l'isola è piccolissima, trovate un sentierino nel fogliame, che porta
a una micro spiaggia di 3 metri massimo, circondata da grandi massi
rotondeggianti e levigati che un po' ricordano le Seychelles.
Dopo
quei due giorni di gran relax, per risparmiare tempo e anche per comodità ci
siamo anche serviti di un driver di Anuradhapura,
che ci aveva attaccato bottone alla stazione dei bus di quest'ultima città,
proprio mentre aspettavamo di partire con il bus per Trincomalee
e che ci dava fiducia. Abbiamo concordato che ci venisse a prendere ad
Uppuveli 2 giorni dopo.
Abbiamo
contrattato a prezzi onesti, (ovviamente molto di più della spesa per
continuarsi a sportare in treno e bus)
che ci portasse alla rocca di Sigiriya, all'altra ex capitale reale
Polonnaruwa e ai Budda nella roccia di Dambulla, e poi giù fino a Kandy. (tutti
posti stupendi, che come detto non mi soffermerò qui a descrivere) -
La rocca di Sigiriya su tutti, emozionante!
In
effetti è stato fondamentale sportarsi con un Driver.. per esempio a
Polonnaruwa, dove l'area archeologica è ancora più vasta di Anuradhapura
ci ha portato da un sito all'altro con il pulmino.
Bellissima
anche la strada per arrivare da Polonnaruwa a Dambulla, dove abbiamo visto
elefanti liberi per strada, che ci hanno lasciato a bocca aperta, e un altro che
si bagnava in un lago lungo la strada.
Inutile dire che un incontro improvviso con un elefante fermo a lato della
strada, può essere pericolosissimo. Anche se loro rimangono fermi e
imperturbabili, è la reazione
degli altri veicoli che può essere imprevedibile... Noi stavamo per fare un
scontro frontale con un camion che ne ha superato uno, invadendo la nostra
carreggiata a tutta velocità, e solo e semplicemente per un miracolo sono qua a
scriverlo.
Il
nostro driver, Khalil, un Cingalese/musulmano si è comportato benissimo.
Parlava Inglese e anche parlicchiava e capiva un po' di Italiano.
visto che era stato 2 anni per non so quanto tempo a Verona, dove aveva fatto
credo il domestico. Purtroppo ho perso i suoi contatti e per questo non posso
raccomandarlo.
Una
mia errata convinzione era che ai driver bisogna pagargli vitto e alloggio, ma
non è cosi; Nel prezzo pattuito è compreso tutto.
e loro dormono nel loro pulmino. Poi se si gradisce il servizio si può lasciare
una bella mancia, come abbiamo fatto noi, che in effetti si era meritato.
Successivamente per proseguire ancora verso sud, dato che non avevamo concordato
inizialmente, voleva più soldi, e un po' a malincuore abbiamo deciso di
mollarlo, visto che passeggiando per Kandy
altri driver si erano proposti chiedendoci molto meno di lui.
Il
nuovo driver, è stato un po' meno competente del suo predecessore (il suo
pulmino si è fuso il primo giorno per andare da Kandy al Pinnewala Elephant
Orphanage (centinaia di elefanti liberi, che si possono accarezzare e
fotografare) e abbiamo perso un sacco di tempo per cambiarlo, poi per andare
verso sud si è perso una sacco di volte.. ci ha fatto perdere almeno una
mezza giornata, allungando in modo pazzesco, arrivando fino alla periferia di
Colombo, e per finire, voleva per forza di cose mollarci a Unawatuna,
pretendendo più soldi (che non ha avuto) di quanto pattuito inizialmente per
portarci fino a Mirissa, la nostra meta finale.
come avevamo chiaramente stabilito prima di partire con lui da Kandy. Ma a
parte questi piccoli problemi, non c'è stato stato altro di storto.
Siamo
stati gli ultimi 4 giorni a Mirissa, una località posta all'estremo sud dello
Sri Lanka, a rilassarci al mare, veramente bello,
un giorno abbiamo affittato i motorini e siamo andati alla vicina vecchia
città di Galle, (questo sonnacchioso borgo circondato da mura, per tre lati sul
mare oltre che patrimonio dell'Unesco,
e se lo merita, è anche il primo posto incontrato con negozi veri dove fare un
po' di shopping serio...) e poi
abbiamo visitato finalmente Unawatuna, dove la spiaggia è veramente piccola,
credo a causa dello Tsunami, e gli hotel sono stati ricostruiti
nuovamente quasi a riva, che hanno finito per rovinarla del tutto.
Insomma abbastanza deludente.
La
spiaggia A Mirissa invece è enorme, lunga e larga , con dietro una distesa di
palme, con pochi ristorantini nascosti, informali e non invasivi, e molto più
spettacolare.
Sul
dove trascorrere gli ultimi 4 giorni della vacanza una sola cosa era sicura -
MARE - ma mi ero chiesto moltissimo e avevo cercato di informarmi sui forum
su quale fosse la spiaggia migliore fra Hikkaduwa (che mi sento ora di
sconsigliare alla grande, avendola vista dal pulmino, l'ho trovata caotica,
polverosa e per nulla attraente o particolare) e Unawatuna optando inizialmente
per quest'ultima..
Non avevo considerato per nulla Mirissa, che invece è il vero gioiello della
costa sud dello Sri Lanka.
Finché proprio Luca Palermi del Palm Beach resort ci ha consigliato di andarci.
Sconsigliandoci totalmente Hikkaduwa, e anche Unawatuna, che in seguito ho visto
coi miei occhi. Aveva ragione e in effetti non c'è paragone.
L'ultimo
giorno per ritornare a Colombo e ripartire alla volta dell'Italia, abbiamo preso
il comodo e spettacolare treno che corre lungo la costa sud.
Abbiamo preso il treno dal capolinea della ferrovia sud, la assolata e quieta
cittadina di Matara, 15 km più a est di Mirissa
(a saperlo, c'era anche la stazioncina proprio a Mirissa, che potevamo
raggiungere a piedi che ci avrebbe evitato di arrivare in taxi fino a Matara, ma
non l'avevamo vista.)
La
ferrovia meridionale è molto bella e scenica, poiché per un lungo tratto corre
parallela alla costa, quasi a ridosso della spiaggia, o delle scogliere.,
La durata del viaggio fino a colombo è di circa 3 ore e la spesa è irrisoria..
Siamo
arrivati in una tripudiante e impazzita Colombo proprio nel tardo
pomeriggio del giorno della finale dei mondiali di Cricket.. India-Sri Lanka...
Un po' questo ci ha guastato i piani poiché volevamo farci un giro per qualche
ora nella capitale (il volo partiva in tarda serata) e fare un po' di
shopping (che a parte nella città
vecchia di Galle, c'è poco e niente da comprare in giro).. Invece era tutto
chiuso e lo Sri Lanka intero, ma ancora di più
la capitale era in preda al delirio per quello che per loro è veramente
un avvenimento della vita... Festeggiavano tutti come invasati,
caroselli in strada, musiche e balli, petardi e mortaretti e tutto il
corredo di un grande festeggiamento, tanto che pensavamo che avessero vinto la
finale e si fossero appena laureati campioni del mondo...
Invece la partita (le partite di criket sono lunghissime, durano ore) era ancora
in corso... Probabilmente conducevano di parecchio..
Fatto sta che alla fine lo Sri Lanka ha perso... Ma allora perché festeggiavano
prima? Misteri del Cricket.
Comunque
in quel momento anche noi ci siamo fatti trascinare... Abbiamo comprato le belle
bandiere dello Sri Lanka e ci siamo fatti dipingere la faccia, da pittori
improvvisati che impiastricciavano chi voleva coi colori azzurri e bianchi
della squadra nazionale, e abbiamo fatto un casino con loro in giro.... bevuto,
cantato e ballato... veramente troppo divertente.
Poi
ad un certo punto, siamo stati costretti ad abbandonare la sarabanda. Il
tempo stringeva.. Siamo tornati alla stazione di Colombo Fort, dove al deposito
bagagli avevamo lasciato le nostre valigie e zaini.
Abbiamo preso un taxi per l'aeroporto... e dai monitor-tv nei vari
angoli dell'aeroporto, tutti sintonizzati sul grande evento, abbiamo visto in
diretta le ultime battute della finale che come detto lo Sri Lanka alla fine ha
perso..
Gli altri Srilankesi in partenza a solo a quel punto si sono spenti... mentre altri
apparentemente uguali hanno cominciato ad esultare esultavano... erano Indiani.
Avevo
omesso l'esperienza più "forte" del viaggio. Dopo Kandy e prima
del mare e le spiagge di Mirissa.
Trovandoci nel centro montuoso dello Sri Lanka e avevamo in mente di visitare
una delle due località fra il parco e il famoso panorama del World's End o
la montagna dell'Adam's Peak
Per motivi logistici alla fine abbiamo optato per quest'ultima. la montagna
sacra del buddismo Srilankese...
Questa è stata la parte più incredibile del nostro viaggio. La scalata di
questa montagna di 2300 metri, con partenza dal paesino di Dalhousie
alle 2.00 di notte... per arrivare in cima all'alba e vedere da lassù il
sorgere del sole.. Una delle esperienze più belle e dure della mia vita...
Veramente tosto se non si è allenati.. (io non gioco neanche a calcetto).. Ma
una volta fatta.. mi sono veramente sentito gratificato di aver vinto questa
sfida.
In realtà essendo arrivati di sera al campo base di Dalhousie, col buio non
avevo assolutamente capito quanto fosse ardua la salita.
Se fossi arrivato al campo base di giorno non so se ce l'avrei fatta ad
affrontarla. E veramente una piramide altissima e impressionante vista da sotto.
Per giungere in cima a quota 2300 e oltre, si deve percorrere un lungo sentiero
quasi sempre illuminato, e quasi tutto fatto di alti gradini che si inerpica a
perdità d'occhio, fa il giro
della montagna e ricompare e scompare, fino alla cima..
una delle cose più belle man mano che si sale, anche se è notte fonda,
e l'incontro con altri pellegrini salmodianti, che sembrano incoraggiarti con lo
sguardo.
.. non c'è pericolo di perdersi.. Indispensabile solo una bottiglia d'acqua,
per la prima parte del percorso.
Si può partire anche senza zaini, visto che si incontrano lungo la salita,
innumerevoli baracchini del te, venditori di frutta, biscotti, altri cibi
e anche ricoveri per pellegrini, se proprio non ce la si fa.
Indispensabili scarpe chiuse, una felpa (è una montagna vera, anche se
tropicale, di notte fa freddo e può anche piovere) e tanta energia e voglia!
Credo
di aver finito..
Spero che questo mio racconto, fra l'altro un po' incompleto, vi abbia fatto
venire un po' di voglia di andare in SRI LANKA, è un viaggio unico.
Saluti, Riccardo.