Sri Lanka

Racconto di viaggio 2011

di Riccardo Del Bello

 

 

Voglio condividere le mie esperienze di viaggio nel bellissimo SRI LANKA,
dove sono stato le 2 settimane a cavallo fra marzo e aprile 2011 in compagnia di 2 amici e 1 amica,

 

In questo racconto, piuttosto che parlare dei bellissimi monumenti e siti visti, (dei quali accennerò appena) - sui quali si possono reperire informazioni dettagliate su qualsiasi guida o su decine di altri forum scritti da altri viaggiatori che hanno visitato questo paese, ho preferito raccontare le esperienze quotidiane fatte da noi per la strada, gli spostamenti, i contatti con i gentilissimi e discreti Singalesi e Tamil (tanto è impossibile riconoscerli) che c'hanno permesso di scoprire dal vivo questa piccolo pezzo di mondo lussureggiante.

Io e i miei compagni di viaggio siamo un gruppo di viaggatori tutti con una discreta esperienza di viaggi più o meno duri, (per intenderci, non da villaggio turistico che si cimentano per la prima volta in un viaggio fai da te) Diciamo, un evoluzione dei turisti "zaino in spalla"... forse un po più comodini dato l'età (tutti 40enni)... e meno spartani di un tempo..
ci siamo definiti viaggiatori "trolley in spalla".
Comunque sia le uniche piccole difficoltà di questo viaggio, premesso che non è stato duro per niente, sono state quelle che per me "fanno" il viaggio: ovvero qualche alzataccia, viaggi su pullman strapieni di gente a volte in piedi, e pernotti in alberghetti non proprio a 5 stelle (neanche a 4 o a 3...).
In compenso abbiamo fatto una esperienza meravigliosa di conoscenza, nel cuore di quest'isola che ci ha arricchito e rilassato tutti.
Come tanti altri stati da me visitati nel mio passato, lo SRI LANKA e la sua gente m'è entrata nel cuore, e conto di tornarci presto per quando la mia bambina che sta per nascere sarà abbastanza grande per apprezzare e ricordare.

 

Questo è stato il mio giro:

Siamo atterrati all'aeroporto di Colombo all'incirca a mezzanotte, con l'ottima e economica SRI LANKAN AIRWAYS con volo diretto da Roma, (costo 558 Euro).  

Non so perchè da come avevo letto su molti forum, sembra che molti turisti sceglano di pernottare la prima notte a Negombo, che è la cittadina balneare più vicina all'aeroporto. Noi non abbiamo minimamente preso in considerazione questa ipotesi, e decisi a non sprecare una notte, avevamo deciso da Roma di farci una tirata notturna dall'aeroporto fino alla prima meta del nostro viaggio, la ex capitale reale di Anuradhapura, (fortunatamente in aereo avevamo dormito abbastanza bene) e una volta presi i bagagli e cambiati i soldi (il cambio dentro l'aeroporto è conveniente) abbiamo preso un taxi e ci siamo fatti portare direttamente alla stazione centrale della capitale Colombo.

Guardando dall'italia sul sito delle ottime ferrovie dello Sri Lanka, avevo visto che c'è un più di un treno giornaliero per Anuradhapura e il primo parte alle 5.45 della mattina.
Considerando che fra formalità doganali, ritiro bagagli, cambio soldi, prima ambientamento e prima sigaretta, eravamo fuori dall'aeroporto intorno all'1.00 passata, quindi avevamo ancora un sacco di tempo per arrivare in stazione centrale e prendere il treno.
pur non sapendo quanto lontana o vicina fosse (l'aeroporto dista dalla capitale una 40ina di km).

la corsa in taxi c'ha messo mezz'ora e con poche rupie, alle 2.00AM circa, noi 4 eravamo difronte alla stazione centrale. coi nostri bagagli.

Il primo imprevisto è sorto subito.  

La stazione a quell'ora era chiusa. Non passano treni di notte. Avrebbe aperto almeno 2 ore dopo.
Beh trovarsi fuori da una stazione ferroviaria (luoghi notoriamente malfrequentati un po in tutto il mondo) di una grande città asiatica, nel cuore della notte, e con pochissima illuminazione pubblica e dove non era possibile non notare povera gente buttata a sonnecchiare di negli anfratti ancora più bui e con strani esserini saettanti al nostro passaggio che si notavano qua e la (scarafaggi) agli occhi di un viaggiatore inesperto potrebbe apparire come l'anticamera dell'inferno.
Ma come detto avendo abbastanza esperienza di viaggio (io sono stato 3 volte in India) e anche se mantenendo gli occhi aperti, non ci siamo persi d'animo, anzi, c'è presa a ridere, e ci siamo recati al primo baracchino aperto a comprare qualcosa da mangiare.
e a chiedere informazioni.
 

Gli altoparlanti sfondati di questo chioschetto  risuonavano la tipica musica stridula e chiassosa già ascoltata in altri luoghi dell'India (lo Sri Lanka all'inizio può sembrare una piccola India in miniatura, nei veicoli, nei negozi, nel modo di vestire,  ma poi man mano si scoprono le differenze, che sono molte)
Eravamo veramente li, in SRI LANKA, il viaggio era appena cominciato e questo bastava a rendermi contento.

 

Acquistati un po d'acqua, una coca, e biscotti strani (e mosci), mentre camminavamo lentamente tornando verso la stazione il problema si è risolto da se:  

I gentili soldati a guardia della stazione (è pieno di soldati almeno a guardia degli obiettivi strategici, la guerra è finita da ancora troppo poco tempo ancora) incuriositi e forse un po insospettiti del nostro trambusto del nostro gironzolare, ci sono venuti a chiedere cosa facessimo la e cosa volessimo a quell'ora. 

Una volta spiegatogli che dovevamo prendere il treno di li a 3 ore e mezza, forse anche un po' sopresi di avere turisti a quell'ora ci hanno aperto la stazione, solo per noi e ci hanno fatto entrare nella sala d'attesa, almeno avevamo panchine dove sederci, e rilassarci un po'.
e meno male.. poco dopo si è rovesciato un diluvio tropicale (uno dei pochissimi che abbiamo preso, e comunque sempre e solo di notte).
Se fossimo stati ancora all'aperto per ripararci saremmo dovuti andare chiedere spazio ai senza tetto.
 

Comunque il treno è stato puntualissimo. Un'ora prima della partenza, ha aperto la biglietteria e ho preso gli economicissimi biglietti di 1° classe dell'intercity per Anuradhapura - tempo stimato 3 ore e mezza, (gli scomparti non si può dire che siano lussuosi, ma i sedili sono comodi, con qualche scossone di troppo). 

La partenza è stata puntuale, e alle 9 e mezza di mattina eravamo già arrivati in questa grande città del triangolo storico, una delle antiche storiche capitali dello Sri Lanka.  

Ci siamo sistemati al nostro albergo, L'unico di tutto il viaggio che avevo prenotato dall'Italia, oltre al Palm beach di Uppuveli,  -
L'Hotel Milano (il perché di questo nome mi è ignoto dato che non è assolutamente gestito da italiani), carino e pulito e con un ottima cucina Srilankese.

Un po' di relax, ma non era ora di dormire, anche se erano chissà quante ore che non toccavamo un letto.
Abbiamo affittato direttamente in hotel 4 bici, che come dice la Lonely Planet è il modo migliore per visitare il sito dei templi di Anuradhapura, che sono sparpagliati in un'area abbastanza vasta per toccarli tutti a piedi, e sono molto belli.

Questo è stato il nostro primo giorno in Sri Lanka.

Avevamo deciso di rimanere ad Anuradhapura solo un giorno, e quindi tralasciando altri siti sicuramente meritevoli il nostro interesse era molto di più orientato verso un bel bagno nell'oceano indiano, nelle acque della costa est e dintorni di Trincomalee.
appena riaperta al turismo, dopo quasi un ventennio di guerra fra Tigri tamil e esercito dello SRI LANKA.
Le ultime battaglie prima della disfatta delle Tigri Tamil e di tutti i loro leader sono state combattute proprio nelle paludi e nelle lagune sperdute pochi km a nord di Trincomalee, e la zona ora pacificata, mi sapeva veramente di frontiera. E so per certo che c'è bisogno disperato di economia e del turismo in quelle zone che si riaffacciano alla vita solo ora. Quindi non avevamo dubbi nel fare questa deviazione e prima di visitare il resto de triangolo culturale, Trincomalee e dintorni erano assolutamente da vedere.
  

Su una recensione di TripAdvisor avevo sentito parlare di questo Palm Beach resort di Uppuveli, a gestione Italiana.
E visto che ne la Lonely Planet, mia bibbia fondamentale di viaggio si limitava a dire: "hotel a gestione italiana ma quando siamo venuti non abbiamo trovato nessuno", questo è bastato a incuriosirmi non poco.

Premesso che il modo di fare un po snob di quelli che dicono "io all'estero non vado di certo a cercare le gestioni italiane" non lo capisco proprio..
Con non poche difficoltà alla fine sono riuscito a mettermi in contatto con Luca, il gestore italiano del Palm Beach resort di questa località di mare ad Uppuveli a 4km da Trincomalee.

Ho trovato il numero di telefono del Palm Beach resort sul web, sul sito dell'equivalente della pro-loco di Trincomalee, e un paio di mesi prima della partenza dall'Italia, piuttosto che scrivere email e attendere una risposta che poteva non arrivare, ho deciso di telefonare in Sri Lanka.
Dopo un silenzio interminabile, il telefono ha attaccato a suonare quel suono di lontano e quasi soffocato di "libero" di un altro paese.. dopo altri squilli interminabili, un lontano "Hallo" in un inglese dall'accento Italiano mi ha risposto, Era proprio lui e dopo 2 secondi stavo conversando nella nostra lingua, (e nello stesso dialetto, visto che è romano come me) con Luca, che in seguito ho scoperto di persona essere veramente un monumento vivente alla voglia di vivere via dalla nostra problematica Italia.
Lui e la sua compagna Donatella, non se la sono passata bene, ma non hanno mollato mai.
Nei primi anni con grandi sacrifici si sono aperti un resort a Unawatuna... sulla costa sud dello Sri Lanka, finche lo tsunami si S. Stefano del 2006 gli ha portato via letteralmente tutto, lasciandoli da un giorno a un altro senza niente. Neanche un soldo, nemmeno il passaporto.
Non si sono persi d'animo, e da veri pionieri si sono trasferiti nella costa est.. li dove il turismo era stato cancellato da anni... in piena guerra.
Hanno aperto questo resort, donandogli uno stile e una gestioni a noi familiare.. che francamente fa piacere trovare all'estero.
Dapprima ospitando solo Onlus, medici senza frontiere.. funzionari dell'ONU...  di turisti praticamente 0.
Poi finalmente la guerra è finita nel 2009.. e ora finalmente il turismo sta arrivando (se c'è mai stato?) anche in quelle zone, cosi fuori mano rispetto al resto dello Sri Lanka turistico. Sono veramente dei grandi e li ho ammirati molto..
hanno aiutato dando lavoro, a donne rimaste vedove dalla guerra, e portato un po' di economia in quella zona depressa..
  

Siamo rimasti 2 giorni al mare, in totale relax, da vedere li in zona costa est non c'è quasi nulla. Solo mare, e mangiate di pesce.
Trincomalee è abbastanza insignificante, e l'unica gita l'abbiamo fatta alla piccolissima isola di Pidgeon Island, con barche locali. Gran bel mare e ancora più bello snorkeling da fare.
Anche se l'isola è piccolissima, trovate un sentierino nel fogliame, che porta a una micro spiaggia di 3 metri massimo, circondata da grandi massi rotondeggianti e levigati che un po' ricordano le Seychelles.

Dopo quei due giorni di gran relax, per risparmiare tempo e anche per comodità ci siamo anche serviti di un driver di Anuradhapura, che ci aveva attaccato bottone alla stazione dei bus di quest'ultima città, proprio mentre aspettavamo di partire con il bus per Trincomalee e che ci dava fiducia. Abbiamo concordato che ci venisse a prendere ad Uppuveli 2 giorni dopo.

Abbiamo contrattato a prezzi onesti, (ovviamente molto di più della spesa per continuarsi a sportare in treno e bus) che ci portasse alla rocca di Sigiriya, all'altra ex capitale reale Polonnaruwa e ai Budda nella roccia di Dambulla, e poi giù fino a Kandy. (tutti posti stupendi, che come detto non mi soffermerò qui a descrivere) - La rocca di Sigiriya su tutti, emozionante! 

In effetti è stato fondamentale sportarsi con un Driver.. per esempio a Polonnaruwa, dove l'area archeologica è ancora più vasta di Anuradhapura ci ha portato da un sito all'altro con il pulmino.

Bellissima anche la strada per arrivare da Polonnaruwa a Dambulla, dove abbiamo visto elefanti liberi per strada, che ci hanno lasciato a bocca aperta, e un altro che si bagnava in un lago lungo la strada.
Inutile dire che un incontro improvviso con un elefante fermo a lato della strada, può essere pericolosissimo. Anche se loro rimangono fermi e imperturbabili, è la reazione degli altri veicoli che può essere imprevedibile... Noi stavamo per fare un scontro frontale con un camion che ne ha superato uno, invadendo la nostra carreggiata a tutta velocità, e solo e semplicemente per un miracolo sono qua a scriverlo.

Il nostro driver, Khalil, un Cingalese/musulmano si è comportato benissimo. Parlava Inglese e anche parlicchiava e capiva un po' di Italiano.
visto che era stato 2 anni per non so quanto tempo a Verona, dove aveva fatto credo il domestico. Purtroppo ho perso i suoi contatti e per questo non posso raccomandarlo.
  

Una mia errata convinzione era che ai driver bisogna pagargli vitto e alloggio, ma non è cosi; Nel prezzo pattuito è compreso tutto.
e loro dormono nel loro pulmino. Poi se si gradisce il servizio si può lasciare una bella mancia, come abbiamo fatto noi, che in effetti si era meritato.
Successivamente per proseguire ancora verso sud, dato che non avevamo concordato inizialmente, voleva più soldi, e un po' a malincuore abbiamo deciso di mollarlo, visto che passeggiando per Kandy altri driver si erano proposti chiedendoci molto meno di lui.
  

Il nuovo driver, è stato un po' meno competente del suo predecessore (il suo pulmino si è fuso il primo giorno per andare da Kandy al Pinnewala Elephant Orphanage (centinaia di elefanti liberi, che si possono accarezzare e fotografare) e abbiamo perso un sacco di tempo per cambiarlo, poi per andare verso sud si è perso una sacco di volte.. ci ha fatto perdere almeno una mezza giornata, allungando in modo pazzesco, arrivando fino alla periferia di Colombo, e per finire, voleva per forza di cose mollarci a Unawatuna, pretendendo più soldi (che non ha avuto) di quanto pattuito inizialmente per portarci fino a Mirissa, la nostra meta finale.
come avevamo chiaramente stabilito prima di partire con lui da Kandy.  Ma a parte questi piccoli problemi, non c'è stato stato altro di storto.
  

Siamo stati gli ultimi 4 giorni a Mirissa, una località posta all'estremo sud dello Sri Lanka, a rilassarci al mare, veramente bello, un giorno abbiamo affittato i motorini e siamo andati alla vicina vecchia città di Galle, (questo sonnacchioso borgo circondato da mura, per tre lati sul mare oltre che patrimonio dell'Unesco, e se lo merita, è anche il primo posto incontrato con negozi veri dove fare un po' di shopping serio...) e poi abbiamo visitato finalmente Unawatuna, dove la spiaggia è veramente piccola, credo a causa dello Tsunami, e gli hotel sono stati ricostruiti nuovamente quasi a riva, che hanno finito per rovinarla del tutto. Insomma abbastanza deludente. 

La spiaggia A Mirissa invece è enorme, lunga e larga , con dietro una distesa di palme, con pochi ristorantini nascosti, informali e non invasivi, e molto più spettacolare.  

Sul dove trascorrere gli ultimi 4 giorni della vacanza una sola cosa era sicura - MARE - ma mi ero chiesto moltissimo e avevo cercato di informarmi sui forum su quale fosse la spiaggia migliore fra Hikkaduwa (che mi sento ora di sconsigliare alla grande, avendola vista dal pulmino, l'ho trovata caotica, polverosa e per nulla attraente o particolare) e Unawatuna optando inizialmente per quest'ultima..
Non avevo considerato per nulla Mirissa, che invece è il vero gioiello della costa sud dello Sri Lanka.
Finché proprio Luca Palermi del Palm Beach resort ci ha consigliato di andarci. Sconsigliandoci totalmente Hikkaduwa, e anche Unawatuna, che in seguito ho visto coi miei occhi. Aveva ragione e in effetti non c'è paragone.
  

L'ultimo giorno per ritornare a Colombo e ripartire alla volta dell'Italia, abbiamo preso il comodo e spettacolare treno che corre lungo la costa sud.
Abbiamo preso il treno dal capolinea della ferrovia sud, la assolata e quieta cittadina di Matara, 15 km più a est di Mirissa (a saperlo, c'era anche la stazioncina proprio a Mirissa, che potevamo raggiungere a piedi che ci avrebbe evitato di arrivare in taxi fino a Matara, ma non l'avevamo vista.)
 

La ferrovia meridionale è molto bella e scenica, poiché per un lungo tratto corre parallela alla costa, quasi a ridosso della spiaggia, o delle scogliere.,
La durata del viaggio fino a colombo è di circa 3 ore e la spesa è irrisoria..
  

Siamo arrivati in una tripudiante e impazzita Colombo proprio nel tardo pomeriggio del giorno della finale dei mondiali di Cricket.. India-Sri Lanka...
Un po' questo ci ha guastato i piani poiché volevamo farci un giro per qualche ora nella capitale (il volo partiva in tarda serata) e fare un po' di shopping (che a parte nella città vecchia di Galle, c'è poco e niente da comprare in giro).. Invece era tutto chiuso e lo Sri Lanka intero, ma ancora di più la capitale era in preda al delirio per quello che per loro è veramente un avvenimento della vita... Festeggiavano tutti come invasati, caroselli in strada, musiche e balli, petardi e mortaretti e tutto il corredo di un grande festeggiamento, tanto che pensavamo che avessero vinto la finale e si fossero appena laureati campioni del mondo...
Invece la partita (le partite di criket sono lunghissime, durano ore) era ancora in corso... Probabilmente conducevano di parecchio..
Fatto sta che alla fine lo Sri Lanka ha perso... Ma allora perché festeggiavano prima? Misteri del Cricket.
 

Comunque in quel momento anche noi ci siamo fatti trascinare... Abbiamo comprato le belle bandiere dello Sri Lanka e ci siamo fatti dipingere la faccia, da pittori improvvisati che impiastricciavano chi voleva coi colori azzurri e bianchi della squadra nazionale, e abbiamo fatto un casino con loro in giro.... bevuto, cantato e ballato... veramente troppo divertente. 

Poi ad un certo punto, siamo stati costretti ad abbandonare la sarabanda. Il tempo stringeva.. Siamo tornati alla stazione di Colombo Fort, dove al deposito bagagli avevamo lasciato le nostre valigie e zaini.
Abbiamo preso  un taxi per l'aeroporto... e dai monitor-tv nei vari angoli dell'aeroporto, tutti sintonizzati sul grande evento, abbiamo visto in diretta le ultime battute della finale che come detto lo Sri Lanka alla fine ha perso..
Gli altri Srilankesi in partenza a solo a quel punto si sono spenti... mentre altri apparentemente uguali hanno cominciato ad esultare esultavano... erano Indiani.
  

Avevo omesso l'esperienza più "forte" del viaggio. Dopo Kandy e prima del mare e le spiagge di Mirissa.
Trovandoci nel centro montuoso dello Sri Lanka e avevamo in mente di visitare una delle due località fra il parco e il famoso panorama del World's End o la montagna dell'Adam's Peak
Per motivi logistici alla fine abbiamo optato per quest'ultima. la montagna sacra del buddismo Srilankese...
Questa è stata la parte più incredibile del nostro viaggio. La scalata di questa montagna di 2300 metri, con partenza dal paesino di Dalhousie
alle 2.00 di notte... per arrivare in cima all'alba e vedere da lassù il sorgere del sole.. Una delle esperienze più belle e dure della mia vita...
Veramente tosto se non si è allenati.. (io non gioco neanche a calcetto).. Ma una volta fatta.. mi sono veramente sentito gratificato di aver vinto questa sfida.
In realtà essendo arrivati di sera al campo base di Dalhousie, col buio non avevo assolutamente capito quanto fosse ardua la salita.
Se fossi arrivato al campo base di giorno non so se ce l'avrei fatta ad affrontarla. E veramente una piramide altissima e impressionante vista da sotto.
Per giungere in cima a quota 2300 e oltre, si deve percorrere un lungo sentiero quasi sempre illuminato, e quasi tutto fatto di alti gradini che si inerpica a perdità d'occhio, fa il giro della montagna e ricompare e scompare, fino alla cima.. una delle cose più belle man mano che si sale, anche se è notte fonda, e l'incontro con altri pellegrini salmodianti, che sembrano incoraggiarti con lo sguardo.
.. non c'è pericolo di perdersi.. Indispensabile solo una bottiglia d'acqua, per la prima parte del percorso.
Si può partire anche senza zaini, visto che si incontrano lungo la salita, innumerevoli baracchini del te, venditori di frutta, biscotti, altri cibi e anche ricoveri per pellegrini, se proprio non ce la si fa.
Indispensabili scarpe chiuse, una felpa (è una montagna vera, anche se tropicale, di notte fa freddo e può anche piovere) e tanta energia e voglia!
  

Credo di aver finito..
Spero che questo mio racconto, fra l'altro un po' incompleto, vi abbia fatto venire un po' di voglia di andare in SRI LANKA, è un viaggio unico.

 

Saluti, Riccardo.

erpiotta@hotmail.com

 

 

 

 

 

 

 

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