Sevilla
“LA
VIDA COMO VIAJE Y EL VIAJE COMO ESTILO DE VIDA”
España
Diario di viaggio
di
Saby & Ivo
L’Andalucia
è superba
e Motivi per scoprirLa ce ne sono
moltissimi.
Noi
siamo partiti con volo da Bergamo su Sevilla
poi abbiamo viaggiato autonomamente verso Carmona, Cordoba, Granada, le grotte
di Nerja, Torremolinos e rientrati da Malaga.
Per
noi è stato un bel viaggio..
Ivo & Saby
SEVILLA
: UN VERO GIOIELLO D’ARTE ROMANA.
Al
nostro arrivo in città, la gincana di carrozze trainate da puledri ci
scompiglia mentre con la macchina ricerchiamo un parcheggio (inesistente) tra le
vie strettissime del borgo.
Già
da subito notiamo che l’ architettura è strepitosa,
ovunque giro lo sguardo ammiro piastrelle
smaltate, mattonelle lucenti, giardini
curati , alte mura a protezione, riccioli di marmo sulle fiancate dei palazzi
che conquistano
la vista.
OGGI
primo giorno c’è un inaspettato caldo torrido “29°” contro i freddini 14°
di Milano city.
Il
Primo Effetto sorpresa è LA MUSICA!
In
Sevilla c’è un sottofondo sonoro piacevole e costante sempre !
Per
le strade suonatori di fluati e armoniche si mischiano a musicanti vintage che
strimpellano odi all’Amor y alla Revolucion, violinisti serissimi si
confondono con i colorati punk a bestia e i loro cani vagabondi , gruppi di
gitani con le scatarranti chitarre in legno chiedono monete e urlano al cielo,
tenendo il tempo a suon di tacco e mani.
Altro
elemento forte è il COLORE.
A
ogni “Iglesia” puntuale c’è una fiesta : cordate umane con costumi rossi,
blu, neri, bianchi, sostano in
attesa di ….toccare, pregare, adorare le centinaia di statue, croci,
intrecciati a rami d’ulivo e fiori.
Pare
un carnevale.
Abbiamo
scelto di venire a Sevilla proprio durante la Semana Santa perché c’è più
fermento del solito, il senso del Sacro si mescola con l’umano profano, la
contentezza della gente è contagiosa mentre si avvicina el “Domingo del
ramo” (domenica delle palme).
La
prima visita è al Real
Alcazar una delle fortezze più antiche del mondo.
L’Alcazar
è un testimone fedele della storia, che ha portato IN DONO LA MAGICA INFLUENZA
AFRICANA al regno cattolico d’ Espana.
la parola
ALCÁZAR deriva dall’arabo AL-QASR,
significa "PALAZZO".
Lungo
i sontuosi corridoi ammiriamo i mosaici
di smalti, i
soffitti dorati a stella
, giade, lapislazzuli, marmo bianco
e ci godiamo la quiete primaverile.
Sostiamo tra
le fontane e i canali fiancheggiati da piante
stracolme di aranci (frutti amari ci dicono, buoni solo per le marmellate )
Tutto
intorno tranquillità e pace , c’è chi legge, chi suona e chi dorme.
E’
una vera fortuna trovare aperti i
bagni di Dona Padilla, sotterranei costruiti in una serie di grotte
rosa-giallo-oro dove regna un silenzio
insolito, lo zampillio delle acque sorgive ¡
In
uscita dal placido Alcazar, ritroviamo
nei colori del tramonto il mondo moderno e rumoroso.
Ci incamminiamo verso la TORRE DE ORO ,
lungo il Gualdaquivir il fiume dall’acqua sozza da dove partono le
innumerevoli crociere coi battelli.
La
chiassosa frenesia delle prime ore serali la ritroviamo alle tapas, piene di
turisti e studentelli ubriachi oppure intorno ai tanti
spettacoli di flamenco.
Ovvio
che dove c’è musica, c’è gioia, c’è gruppo e la gente si accalca a
guardare uomini mascherati
avvinghiati a donne sexi , che roteano su tacchi vertiginosi e ballano
sinuosamente on the road...
E’
ormai tardi quando ci fermiamo per cena. E proprio mentre gustiamo
un pentolone di paella partono
tre processioni.
Vediamo
per la prima volta i cortei in costume, “ los Nazarenos”
bianchi, viola e rossi che riempiono le strade , sfilano come giganteschi
millepiedi per raggiungere la Cattedrale maestra.
L’indomani
sveglia
di buon ora per
ammirare Sevilla
alle prime luci del mattino.
Usciamo
dal ns.
albergo in Calle De La Sierpes e ci mettiamo un niente a raggiungere a
piedi il centro
storico.
IL
patrimonio culturale de Sevilla è imponente
e ottimamente conservato.
Vediamo
nell’ordine la Giralda, la Cattedrale, L’Archivo des Indias,
la Plaza De Espana, Barrio
De Santa Cruz, TUTTI
PATRIMONI UNESCO.
La
cattedrale è
un enorme tempio gotico, nonché
la terza cristiana più estesa al mondo dopo il Vaticano
e St. Paul a Londra!
Dopo
una lunga attesa per l’acquisto dei tkt, visitiamo l’interno dove son
conservate (alla faccia della povertà) e ostentate molte corone, anelli,
diamanti, dipinti e arazzi ,
infine il tetro cupo, quasi ignorato, mausoleo
di C. Colombo.
la
visita alla GIRALDA è accessibile con lo stesso biglietto della cattedrale.
La
Giralda è l’ emblema della città, un minareto costruito dai mori e
riconquistato dai cristiani che aggiunsero il campanile e la torre con la famosa
statua che rappresenta la FEDE .
Si
puó salire sulla cima per scorgere
il panorama e
la banderilla che gira su sé stessa , in base al vento.
Dopo
pranzo puntiamo all'Archivo General de Indias , una
vera miniera per gli appassionati di viaggi e spedizioni trans-oceaniche….
L’ingresso è gratuito, per noi è un luogo incantevole!
Ci
muoviamo tra le teche, con luci soffuse e musiche liriche in sottofondo.
Qui sono custoditi molti
reperti, codici , mappe inviate dai
navigatori ai Reys Catolicos, miniature di vascelli , recuperati
dagli storici negli
ultimi secoli.
Una
frase annotata su una pagina gialla attira in particolare la mia attenzione:
“LA
VIDA COMO VIAJE y el VIAJE COMO
ESTILO DE VIDA”
Son
conservati i manoscritti di
Magellano che attraversando il mondo raggiunse le Filippine, di Herman Cortés
che scoprì el Mexico, i diari di bordo di Pizarro e di uno sconosciuto capitan
Colombo.
Uscendo
soddisfatti oltrepassiamo il Barrio De Santa Cruz, il vecchio ghetto ebraico
pieno di viuzze, superiamo di nuovo la cattedrale , la Giralda e ci ributtiamo
per le vie del centro.
Qui
ben appiccicati troviamo i negozi che espongono i prodotti
più tipici: bottiglie di
sangria, ceramiche , ventagli, pizzi, nacchere, abiti tradizionali e le
imperdibili ballerine di Siviglia.
Tanti
piccoli capolavori d’artisaneria mescolate a centinaia di imitazioni -
tarocchi cinesi.
A
piedi ci spostiamo verso l’università, lungo la strada intanto, molti
volontari dispongono interminabili fila di sedie in legno, alte, incatenate,
tutte già prenotate dai fedeli per assistere alle processioni notturne.
Sotto
il sole raggiungiamo Plaza de Espana sorprendente
nella sua
architettura fatta di mattoni in ceramica lucente .
Questa piazza è stata costruita per l’Expo Siviglia 1929 e la sua
particolarità è l’enorme canale navigabile che si dirama ai 4 ponti .
Tutto
intorno disposte in ordine alfabetico ci sono le famose panchine multicolor che rappresentano le province spagnole e sembrano abbracciare
il
Palacio Espanol al suo interno, imponente tra scaloni colonne e balconate .
Dopo
le foto di rito ci spostiamo
nel parco di Maria Luisa, alla ricerca del fresco ; nel
giardino è possibile noleggiare bici
e risciò.
All’ora
del tramonto puntiamo verso la Real Maestranza de Caballería ,
meglio conosciuta come la Plaza de toros, dove annualmente
si svolge la Feria de Abril. Anche qui molti bus e turisti in attesa di
assistere al festival di corride ( evento che
noi ovviamente evitiamo).
Cena
al Barrio Santa
Cruz e vida
notturna lungo Mateos Gago, dove
gustiamo gazpacho, paella e l’immancabile sangria fria . Accanto
alle botteghe e ai ristoranti tipici non mancano i “mercadillos” mercati
popolari animati da allegri ambulanti che scambiano libri usati, antiquariato e
vecchie cartoline.
Nell’ultima
sera a Sevilla ci godiamo non solo le forme e le luci by night ma anche e
soprattutto le musiche, i ritmi , le inflessioni del sinuoso flamenco, tra il
chiacchiericcio popolare.
Intorno
una processione di Nazarenos viola avanza. Ci avvolge come un lungo serpentone
umano che si avvia ad intraprendere il suo Viaggio.
La
tv regionale riprende l’evento in diretta… ci sono dicono… 3.000 persone.
La
gente festosa segue rispettosa il rituale secolare.
I
carri avanzano, lenti, a ritmo di tamburi e gli sbandieratori folli agitano i
gonfaloni. Giovani donne vestite di nero cantano mentre i bimbi saltellano con
enormi ceri colorati in spalla.
TUTTO
E’ semplice, perfettamente sospeso tra Divino e Umano !
La
Fede, il Cammino, i Viaggi, la Storia, tutto a indicarCi una Direzione ….
PER CIÒ CHE OGNUNO SCEGLIE DI ESSERE O PER QUELLO CHE VORRÀ
DIVENTARE.
E
intanto ripenso a quella misteriosa frase letta in Archivio:
“LA
VIDA COMO VIAJE Y EL VIAJE COMO
ESTILO DE VIDA”
Chissà
chi l’ha scritta …..
e chissà che sognava ?
Besitos Saby & Ivo
Saby e Ivo