PORTOGALLO
… ONDE A TERRA SE ACABA Y O MAR COMEÇA...
( Dove La Terra Finisce E Il Mare Incomincia ) CAMÕES
Diario di viaggio 2022
di SABY BRAMBILLA sabivo2002@libero.it
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Dopo aver visitato Lisbona iniziamo il tour del PORTOGALLO risalendo fino a Oporto.
È metà agosto quando lasciamo la capitale a favore di Sintra, Cabo da Roca e Cascais, distanti 30 km.
SINTRA, USCITA DAI CARTONI ANIMATI
Patrimonio dell'UNESCO è immersa nel Parco Naturale Sintra-Cascais, infatti siamo circondati da pinete e foreste verdeggianti che stringono a sé castelli, cupole, pagode e ville eccentriche.
Visitiamo il PALÁCIO NACIONAL con le sue sontuose stanze dagli alti soffitti , ricchi arredamenti e i due comignoli conici alti 33 metri , simbolo del paese nonchè il PALÁCIO DA PÈNA arroccato sulla collina , molto particolare per le sale e torri decorate da vivaci stucchi rosso, giallo e blu .
Cerchiamo anche la pasticceria Piriquita nel centro storico, perché solo qui sfornano i travesseiros e queijadas, dolcetti gustosi e carissimi. Un vassoio piccolo costa un rene, manco i Pastéis de Belém son cosi costosi.
Dopo pranzo proseguiamo per CABO DA ROCA, una magnifica falesia che sprofonda a picco nell’acqua, la vista dell'oceano furibondo che si infrange con fragore contro le scogliere è qualcosa di impressionante .
Troviamo solo i ruderi di un forte , il grande faro rosso e l’unico negozio che rilascia un simpatico certificato (de lembrança) attestante la presenza nel punto più occidentale d’Europa.
Noi evitando il certificato, saliamo verso la cima aggrappandoci letteralmente ai parapetti, dati il forte vento e il terreno parecchio scivoloso.
Proseguendo tra sentieri e vegetazione avverto tutta l’essenza e l'armonia della natura selvaggia .
Qua avverto “qualcosa di extra materiale” siamo immersi nella totale bellezza ed è molto emozionante.
E’ prorompente il fischio sibilino e il percuotere del vento …
E’ prorompente la potenza del mare con le sue onde spaventose .
E’ prorompente la brezza pungente che sbatte sulla faccia .
Questo sperone indicava esattamente il confine tra il vecchio mondo e l'ignoto .
Mi sento libera leggera e felice “AQUI... ONDE A TERRA SE ACABA Y O MAR COMEÇA”
Il grande faro faceva parte di un gruppo di altri sei fari , voluti nel settecento dal marchese Pombal e ancora oggi è il vero sigillo tra faraglioni terre cieli e onde.
Un secolare punto di riferimento, chissà quante anime ha guidato o salvato.
E’ quasi sera quando percorriamo la litoranea per rientrare in hotel, passando da Cascais un bel villaggio di pescatori e per la mondana Estoril , posti carini ma per i nostri gusti troppo turistici .
OBIDOS Y ALCO-BAÇA - ELEGANZE MEDIOEVALI
Dopo colazione ci avviamo verso ÓBIDOS cittadina poco conosciuta, fortificata con robuste mura costruite dai romani.
Del resto il Portogallo era colonia romana nel 200 a.C. quando gli diedero il nome latino di PORTUS CALE.
Oltrepassati i portoni d’accesso scopriamo un dedalo di viuzze strette e tortuose , cortili ben conservati, case bianche tutte ben incorniciate da drappeggi gialli e blu.
Un altro museo a cielo aperto.
Un altro paese dell’ aspetto fiabesco. Una vera sorpresa.
Con IVO abbiamo ovunque, la buona abitudine di assaggiare le specialità culinarie che ogni paese ci propone.
Essendo a ÓBIDOS la capitale del cioccolato, gustiamo una Ginjinha calda, servita con cannella in un chiccherino di cioccolato amaro, buonissima.
Proseguiamo per ALCOBAÇA, situata nelle valli di fiumi Alcoa e Baça, dai quali prende il nome, che fu un importante agglomerato di frati già nel 1200.
Questi Cistercensi possedevano terreni poi donati al Re del Portogallo, che a sua volta agevolando l'agricoltura costruì fattorie e lo splendido Mosteiro de Alcobaça, ora Patrimonio UNESCO.
il Monastero è incantevole sia all’esterno che all’interno.
Deve la sua fama alle tombe gotiche di RE PEDRO I il sovrano Vingativo e la gentildonna INES DE CASTRO sua amante, poi sposa nonché regina cadavere.
Sono gioielli di scultura sopraffina, non vedo l’ora di vederle.
Tra le navate silenziose compaiono solenni ed austere , sopraelevate , bianche, di una bellezza elegante, circondate da angeli e cariche di ricami marmorei, con una scritta che impera su tutto :
“ HASTA EL FINAL DE LOS TIEMPOS - FINO ALLA FINE DEI TEMPI ”
Custodiscono le anime di due innamorati che ricordano Giulietta e Romeo.
La loro storia d’amore struggente e macabra al tempo stesso è immortalata nelle Lusiadi di Camōes - Invito a leggere ed approfondire.
Oltre i sepolcri ammiriamo la vera “genialata-tortura” di arte trecentesca : una sottilissima porta d’ingresso al refettorio, voluta dal rettore, strettissima perché i monaci dovevano osservare il rigoroso digiuno . Per oltrepassarle bisognava essere magri, mentre quelli in sovrappeso erano obbligati a dimagrire ininterrottamente …
Con tutto rispetto per l'abate …ma da sta porta non ci passo nemmeno io !
E’ l’ora del tramonto quando con IVO cerco la locanda che offre Pão de Ló, la torta soffice preparata da secoli , dalle mani dei frati, proprio nelle cucine appena visitate.
L’amore e i dolci a lungo andare, consolano sempre .
NAZARE - BATALHA – FÁTIMA : UN TUFFO TRA ONDE ARTE E FEDE
Dopo tanta cultura andiamo al mare a NAZARÉ nella sua baia a forma di conchiglia.
Raggiungiamo Sítio il quartiere più alto, che ha la vista su Praia do Norte addentrandoci a piedi lungo un sentiero in salita, senza usare il ridicolo ascensore.
Cerchiamo anche il Miradouro e la fortezza di San Michele.
Nelle piazze incontriamo SOLO donne.
Che sistemano banchetti di pesce essiccato, vendono sacchetti di arachidi e offrono spremute . Sono tutte vecchiette ma vestite benissimo, con un tradizionale gonnellino multi color e super pesante perché formato da Sette gonne appoggiate una sopra l’altra.
A NAZARÉ LE ONDE INSIEME ALLE DONNE, HANNO UN GRANDE FASCINO !
Del resto solo qua esistono DONNE CON 7 GONNE , mai viste nemmeno in Sudamerica e solo qua esiste il Nazaré Canyon il più profondo e lungo tunnel sommerso, che genera onde gigantesche e perfette.
E solo qua è nata l’onda più alta al mondo di quasi 30 metri!
Ci fermiamo per pranzo in un fish restaurant all’aperto, davanti la spiaggia frastagliata.
Ordiniamo ottimi polvo a lagareiro con salsa di peperoni, frutti di mare, il mielato BOLINGO fatto con miele e noccioline ( sempre quelle vendute le nonnine) il tutto vista mare, capannine colorate e surfisti inclusi.
Nel pomeriggio ci spostiamo a BATALHA per vedere il moderno museo e un ‘altra abbazia (UNESCO) del 1300 dove ogni edificio in pietra ha colore oro , arancio, ocra, ricco di pinnacoli e archi rampanti.
Ogni finestra nasconde sfere armillari , coralli , catene e nodi marinareschi. A tutti i piani stanno scolpite le figure di apostoli e il CRISTO REDENTOR fra fiori, lumache, edere e conchiglie.
OGNI DETTAGLIO È UN SALMO , UN’ODE ALLA BELLEZZA DEL MARE!
A un certo punto annoto tutti i nome delle sale, sono troppe.
Le più stupefacenti Capela do Fundador riscaldata dalla luce che filtra dalle vetrate colorate, il Claustro Real e las Capelas Imperfeitas cioè Cappelle Incompiute imponenti e manchevoli di tetto, come il magico Carmo.
Prima del tramonto ci spostiamo a FÁTIMA per una pausa al Santuario edificato nel luogo, dove dicono, la Madonna apparve ai tre pastorelli. Dopo cena assistiamo ad una funzione e alla coinvolgente fiaccolata notturna, dove lingue gesti preghiere speranze da ogni dove convergono in un TUTTUNO.
La mia spiritualità non ha bisogno di parole.
Dopo tanto peregrinare non ci resta che un buon riposo.
TOMAR COIMBRA - TRA CAVALIERI ED ERUDITI MILLENARI
Partiamo verso TOMAR l’antica sede dell’ ordine cavalleresco all'epoca delle Crociate.
Ovviamente quasi tutti i sovrani lusitani amarono questo piccolo borgo perché loro stessi erano Gran Maestri Dell'ordine.
Sulla via Serpa Pinto stanno parcheggiati dei simpatici tuk tuk mentre noi schiacciamo , come da rito, il pavimento bianco nero con mosaici a forma di diamante, per poi cercare il gran Convento.
Nella chiesa RUTUNDA del castello ammiriamo la CHAROLA, luogo sacro ai Templari che qui pregavano rigorosamente in silenzio, stando seduti sul cavallo, tutti in cerchio appunto, perchè nessuno prevaricasse sugli altri .
TOMAR è connesso nei secoli da intrighi politici , potere e ricchezza , accordi coi pontefici, benefici e menzogne, esenzioni e tasse.
Continuiamo verso COIMBRA, adagiata lungo le sponde del fiume Mondego.
La zona antica sorge in città alta che raggiungiamo affrontando un’ inclinata scalinata simpaticamente chiamata RUA QUEBRA COSTAS cioè spacca schiena .
Varchiamo l’interno dell’Università fondata nel lontanissimo 1 marzo 1290 , dove sono conservati il Pátio das Escolas, la Sala dos Capelos , la Capela de São Miguel con l’ enorme organo dorato, la Torre con le campane a forma di occhi di gufo e la Biblioteca Joanina che conserva soffitti carichi di stemmi ed affreschi, tavoli d’ebano e più di 200 mila libri dal valore inestimabile.
SOTTOLINEO 200.000 LIBRI
Una curiosità : tra gli scaffali vivono colonie di pipistrelli liberi che mangiano i parassiti dei volumi più antichi, preservandoli nei secoli.
Mentre usciamo sul piazzale per andare alla Sé Velha, veniamo circondati da universitari avvolti da mantelli neri che cantano con passione il Fado.
Ci propongono di acquistare piccoli souvenir, cartoncini o matite per sovvenzionare le loro confraternite, ovviamente accettiamo al volo.
Sono deliziosi e ricordano Harry Potter. Si dice che Jk Rowling si sia ispirata proprio a queste lunghe divise per disegnare quelle di Hogwarts.
In serata facciamo una romantica passeggiata sul ponte pedonale Pedro e Inês ,
( quelli dei sepolcri bianchi di qualche giorno fa) che fuggirono vissero e morirono d’amore proprio a Coimbra.
GUIMARÃES - BRAGA – EWWIWA GLI ULTIMI SE I PRIMI …
Oggi
GUIMARÃES ( UNESCO) prima capitale della Contea, prima culla del
Portogallo dove nacque Alfonso primo , il sovrano con un sacco di nomi fu
Conquistatore, Fondatore, Grande, tutto lui insomma.
Percorrendo il centro circondato dalle sette torri ammiriamo castelli fontane, edicole in ferro battuto, fortezze per entrare finalmente nel Palazzo dei Duchi di Braganza e poi a PRAÇA DE SANTIAGO inclinata e lastricata di conchiglie bianche e gialle.
Nel mondo medioevale era l’ombelico del paese , da qui partivano i pellegrini in viaggio su Santiago Compostela.
La cittadina è vivace, ci sono una miriade di palazzi, ristoranti e taverne, ma questo borgo non mi piace, ha un aspetto troppo gotico pesante e dark.
Dopo pranzo andiamo a BRAGA a faticare nel vero senso della parola, nell'emblematico SANTUARIO DI BOM JESUS DA MONTE percorrendo solo all’andata e molto lentamente, la scalinata di granito bianco nera grigia che vanta 600 gradini.
Fa un caldo pazzesco. Per fortuna che ad ogni cappella c’è una fontana abbellita da motivi mitologici e statue allegoriche, dalla quale ci possiamo abbeverare .
IVO IL GLADIATORE mi convince a far con lui le ardue scalinate della Via Sacra che sono ripide.
Alcuni pellegrini le percorrono addirittura sulle ginocchia.
Esiste una funicolare di legno, la più antica del mondo tuttora in uso, alimentata dalla forza dell’acqua, che sfruttiamo anche noi al ritorno, non solo per riprendere fiato, ma anche per godere della bellezza del paesaggio circostante, ricco di montagne e grandi vallate verdi.
OPORTO A CAPITAL DO NORTE -
Siamo giunti alla tappa finale del routing OPORTO.
Ultimi giorni spesi ad ammirare la medioevale RIBEIRA cuore nevralgico per le sue viuzze saliscendi , tra caffè, abitazioni storiche coloratissime costruite addosso all'antica muraglia.
Saliamo alla SE Cattedral, da dove ammiriamo la città dall’alto ed è un vero stupore guardare le torri gemelle e il gotico chiostro che dominano sul panorama.
Più imbarazzante è la visita alla chiesa di São Francisco, costruita dai frati e chiamata “chiesa dell’oro” , perche gli altari e le volte sono davvero ricoperti a foglia d’oro, caratteristico dello splendore del barocco portoghese.
Chissà perché non li associo ai 3 voti di obbedienza, castità e povertà!
Notevole il Palácio de Bolsa, antico mercato della Borsa anch’esso dorato con un cortile in stile moresco ispirato all’ Alhambra e la Torre dos Clérigos col cimitero dei giustiziati e la torre che contiene ben 50 campane.
Da non perdere la Estação Ferroviária de São Bento e le sue 20.000 piastrelle Blu che si arrampicano sui soffitti e dirompono ovunque.
Ogni cm è ricoperto da giganteschi mosaici di azulejos che raccontano le fasi della vendemmia, le grandi battaglie contro gli spagnoli o semplici scene di vita quotidiana.
A-ZULEIO parola araba (come tutte quelle che iniziano con la lettera A) significa Pietra.
Questa stazione a fine 1800 collegò i paesi della Linha do Norte a MINHO ad Oporto, come segnalato dal mosaico all’ingresso che si riflette nell ‘enorme orologio.
Come ogni stazione anche questa è un romantico punto d’incontro.
C’è un filo invisibile che unisce nomi di città alle persone, storie ed appuntamenti ad incontri e abbracci, pianti e baci dati nel passato e nel presente, in specchi di luce tra vetri e ceramiche azzurrognole.
Nonostante la frenesia sui binari , gli annunci al megafono e la velocità dei passeggeri che ci passano affianco, il tempo sembra essersi fermato .
Da sperimentare la visita ad una cantina vinicola, coi vigneti e le grandi botti in acero che danno sulla vista del fiume e del porto.
Facciamo volentieri assaggi e degustazioni, del resto siamo nella VALLE DEL DOURO regione vinicola UNESCO stra famosa per la produzione del liquoroso vino rosso Porto.
Il turismo eno gastronomico è stato un viaggio nel viaggio in tutto il Portogallo.
I giorni a Oporto scorrono veloci , sarà che la città è frenetica, si presenta antica e moderna al tempo stesso, è espressione massima di avanguardia e decadenza, un mix perfetto tra architettura e natura comodamente distesa sul fiume DOURO
Come tutto il paese, Oporto mi è piaciuta tanto e sarebbe riduttivo dare merito solo all’ architettura manuelina, agli azulejos , al fado, alla cucina, alle cattedrali , ai misteri o ai simpatici portoghesi.
Peccato che stiamo chiudiamo in bellezza in nostro girovagare.
Essendo agli sgoccioli, una strana saudade già mi corre sottopelle rendendo ancor più profonda la consapevolezza del nostro viaggio .
Un condensato di esperienze nuove, interessanti che diventerà presto un altro prezioso ricordo.
Sull’aereo del ritorno , rileggo al mio IVO quei dolci versi, trascritti prima di partire :
BISOGNA VEDERE QUEL CHE NON SI È VISTO,
VEDERE DI NUOVO QUEL CHE SI È GIÀ VISTO,
VEDERE IN PRIMAVERA QUEL CHE SI ERA VISTO IN ESTATE,
VEDERE DI GIORNO QUEL CHE SI ERA VISTO DI NOTTE.
JOSÉ SARAMAGO
Perché in fondo La vita è una sola, e se la ride delle previsioni che facciamo.
Mette parole là, dove noi abbiamo immaginato silenzi.
o repentini rientri quando pensavamo che non ci saremmo incontrati più .
Vale dunque la pena viverla a fondo, nel nome del VIAGGIARE LIBERI
OBRIGADA PORTUS GALE
SABY