Appunti del viaggio dal 21 maggio al 23 giugno 2012
(non adatto a frettolosi, pratici o coloro che vanno subito al sodo…………)
AVVERTENZE E CONSIDERAZIONI GENERALI
PERU’ e BOLIVIA : PARADISO PER I BACKPAKERS ?
Mille percorsi da programmare a piedi, nuvole di polvere da inghiottire, un continuo saliscendi tra bus e pulmini di tutti i tipi e combinazioni, alloggi sparsi in stradine lunghe, strette e assolate zaino in spalla, viottoli difficili da percorrere in auto.
Poi ragazzini di 5 anni che ti aiutano a cercare gli indirizzi, Ostelli molto collaborativi e consenzienti, quel senso di provvisorio e ancor tutto da completare, come un compito a casa.
Paradiso per Gringos Yankee alla ricerca di emozioni spesso effimere, ma altrettanto pericolose discese in bike come quella della Ruta de la Muerte, ma anche sede per infiniti trek a piedi nei Canyons, su muli o mulattiere sconnesse.
In Cile esiste un percorso che, con grande facilità, vi farà passare in un solo giorno di bus dal clima oceanico, all’altopiano a 4200 metri, finendo al tramonto, con una ripida discesa di 3500 mt nel pieno della foresta amazzonica dopo aver toccato le nevi eterne: 3 zone climatiche che metteranno alla prova il vostro sistema respiratorio.
A chi le cercasse non mancheranno le emozioni forti del rafting lungo torrenti infernali, il sandboarding sulle dune oppure il silenzio della natura assoluta, primordiale, per meditatori trascendentali e bella gioventù che si riunisce e incontra convergendo da tutto il mondo.
Viene subito spontaneo pensare che probabilmente Perù e Bolivia, soprattutto quest’ultima, siano mete ideali per backpakers, studenti e viaggiatori esploratori.
Molti fattori contribuiscono a questo orientamento.
Da una parte la modicità dei prezzi di Ostelli, Alberghi , trasporti e ristorazione.
Per quanto notorietà e frequentazioni delle aree geografica più visitate ne aumentino grandemente le quotazioni, in media per una singola persona, un Ostello in camerata non supera i 10 Eur notte, mentre una singola in Hotel/Ostello non supera i 30-35 Eur.
Per i pasti contate di spendere max 10-15 Eur se proprio vi volete trattare veramente bene. (eccezion fatta per Lima e La Paz se cercate ristoranti rinomati o con spettacolo)
Determinate esagerazioni possono trovarsi nella zona du Cuzco/MacchuPicchu, oppure Lima e La Paz, ma anche in questo caso nel periodo considerato che rappresenta l’inizio dell’alta stagione, i prezzi delle sistemazioni nelle zone più frequentate possono discostarsi fino a 4 volte di più della media nazionale.
Al di la dell’aspetto economico la ricettività sembra la molla migliore.
Ovviamente molte sistemazioni sono, a mio avviso, poco raccomandabili, sorte come funghi per reagire alla mediocre situazione economica.
Sono spesso probabilmente improvvisate da non professionisti o con un concetto della sistemazione, pasto, trasporto molto lontano da come lo conosciamo noi.
Diffidate dei procacciatori di qualsiasi cosa sui marciapiedi ed all’angolo delle strade oppure di fantomatiche agenzie che, per arrotondare, vendono molto di più che i soli biglietti di viaggio.
In partenza niente è garantito perché probabilmente non esistono parametri standard per definire una camera d’albergo, un buon pasto o un buon servizio di trasporto pubblico o privato.
In genere l’aggettivo “touristic” sta per un servizio di qualità, adatto al viaggiatore occidentale che cerca un po’ più di confort.
Per il resto la gamma della qualità/prezzo/rischio si declina in infinite varianti.
Nemmeno è molto utile riferirsi a foto o pubblicità che, se a volte potranno anche essere completamente menzognere, più spesso distorceranno comunque molto la realtà: non ci si può fidare troppo in fase di prenotazione.
Gli standard applicati somigliano a ciò che è praticato in Paesi estremamente poveri.
Mi è capitato, a volte, di pensare che certe zone dell’India o dell’ Asia che riteniamo indigenti, se confrontate con altrettante del Perù e soprattutto della Bolivia, potrebbero persino primeggiare..
Quando vi sottoporranno un preventivo per un’ escursione o la scelta di un Ostello/Albergo è molto facile che quanto dichiarato inizialmente a voce o persino per scritto, non si traduca sempre e invariabilmente in ciò che avremmo dovuto aspettarci.
In un Tour locale di 2-3 giorni succede invariabilmente che nel primo giorno mezzi e sistemazioni siano di buon livello…..per poi scadere progressivamente in quasi fregature all’ultimo giorno.
Sembra esistere comunque una Legge non scritta che “stabilisce” quasi sempre che ad un prezzo superiore corrisponda un servizio superiore anche se vi sembrerà che le descrizioni, le foto, i mezzi utilizzati, ecc siano sovrapponibili.
Anche il concetto di pulizia lascia molto a desiderare e non vale, a mio avviso, il classico ragionamento di rinunciare a Ostello/Hotel/Ristorante di categoria superiore accontentandosi di qualcosa di mediocre………pensando che il concetto di pulizia possa essere dissociato da quello di categoria della sistemazione.
Probabilmente qui, anche la pulizia, fa rima col prezzo essendone direttamente proporzionale.
Detto ciò credo che questi Paesi siano molto ricettivi per i backpakers.
Anzi si direbbe che l’ 80% del turismo qui sia calibrato proprio sui backpakers prevalentemente Yankees, britannici, latino americani, tedeschi, giapponesi, francesi nell’ordine di un piccola statistica numerica che ho stilato nella mia mente mano a mano che il viaggio andava avanti.
Di italiani ne ho incontrati ben pochi e comunque sono stati agli ultimi posti nell ’affluenza che ho notato: probabilmente ne vedrete invece molti a luglio/agosto .
La frequentazione di molti backpakers si traduce in vantaggi tangibili perché la gamma di prezzi e servizi, la scelta di escursioni e la loro categoria, i programmi stessi, compresa l’adattabilità , sono molto “adattati” a giovani col sacco in spalla, che non si curino troppo di dettagli come gli orari, la pulizia o il buon cibo o il rispetto delle condizioni convenute.
Raramente ho visto giovani esigenti ed in quel caso si rivolgevano veramente a Tour Operator di tutto rispetto per questa o quella escursione, gente che sapeva il fatto suo.
In genere questi viaggiatori erano veri e propri cultori dell’arte estrema del turismo sportivo ed in quel caso hanno probabilmente trovato pan per i loro denti…..sempre con la variabile e l’approssimazione Latine di questi territori.
Per quanto riguarda il Cile la mia visita si è limitata ad una piccola, anche se molto interessante, parte di territorio che penso faccia limitatamente testo.
Ne ho tratto quindi una conclusione che si può applicare solo al Cile del Nord dalla Latitudine del deserto di Atacama fino, più a nord, al confine col Perù.
In Cile, quindi, aspettatevi degli standard un pò più elevati in tutto e per tutto e dei costi che saranno solo del 30% in generale inferiori a quelli Occidentali.
Tutto sommato Perù e Bolivia valgono molto più nel rapporto prezzo/qualità se saremo disposti ad accettare….un po’ di tutto.
UN VIAGGIO FATICOSO
Se il Mediterraneo è stato una formidabile culla di civiltà, qualche motivo ci sarà.
Terre baciate dal sole e da un clima temperato probabilmente ineguagliabile sulla Terra per caratteristiche e prospettive dei suoi abitanti.
Territori fertili e ricchi, relativamente facili da sfruttare e coltivare che hanno ospitato e fatto sviluppare grandi civiltà.
Penso anche solo all’ Italia centrale, alla Grecia, alla Spagna, ma anche ai Paesi africani , Egitto in testa, o Medio-Orientali come il Libano o infine delle teste di ponte verso l’Europa come Tunisia e Marocco.
Tutte Nazioni che si affacciano anche loro sul Mediterraneo ed hanno espresso nei secoli eccellenze nelle loro etnicità.
Qui la natura si è permessa una grande “biodiversità” con il risultato che il coacervo di grandi tradizioni, culture a traffici che ci hanno attraversato ci ha anche arricchito.
Persino nella storia delle migrazioni, delle invasioni e dei mille conflitti che ci hanno “governato” fino ai giorni nostri, potremmo intravedere la chiave di lettura di un progresso culturale e sociale che ci ha contraddistinto, ma che ha le sue basi nella generosità delle nostre terre.
Qualche giorno fa qualcuno ha paragonato i popoli mediterranei alla “ degenerazione di semi-dei “.
Saremmo degenerati quasi certamente, ma sempre da semi-dei
Nella loro millenaria storia Bolivia e Perù non sono stati altrettanto fortunati.
Se la vita, se tutto ha origine, dipende dal territorio, se sviluppo e cultura, economia e tradizioni necessitano prima di tutto di un substrato vitale iniziale , ebbene Perù e Bolivia non possono certo chiamarsi avvantaggiati.
Sono territori abbastanza inospitali ove ogni cosa è da guadagnare col sudore della fronte, più che altrove.
Non è facile sviluppare una Civiltà in questi territori contraddistinti da tre zone climatiche molto diverse tra di loro e molto dure per la vita umana.
La fascia costiera del Perù che, salvo la zona a partire da qualche centinaia di km a Nord di Lima, per una larghezza di qualche centinaio di km ed un’estensione di qualche migliaio, è una pura e semplice landa desertica.
Laddove non ci sono dune di sabbia da far invidia ai più blasonati deserti africani, resta comunque una superficie secca e polverosa che si spinge fino al mare, con brulle montagne pietrose intervallate solo da vallate in cui l’uomo ha inserito la vita a patto di una sopravvivenza condizionata ed una lotta continua alla desertificazione.
La pioggia qui è un’ evento raro: a Lima non si raggiungono più di 3 mm/anno mentre ad Arica, Cile, per esempio, ha piovuto solo 3 volte nel secolo scorso..
Mi sono trovato sorpreso ad osservare la volta del terminal bus di Arica……..non esisteva.
Bar, uffici delle Compagnie di Bus, sale di attesa, cavi e illuminazione all’interno dell’edificio ……tutti senza volta.
Per imitare il cielo a Las Vegas lo dipingono sui soffitti delle mega-imitazioni di quartieri di Parigi o New York e con giochi di luci fanno sorgere o tramontare il sole in locali interni condizionati.
Qui non ce n’è bisogno: voltatevi a guardare il soffitto della stazione e vedrete il vero cielo, di giorno o di notte.
Qui non piove quasi mai!
Gran parte dell’acqua per i fabbisogni idrici deve essere convogliata dalle montagne, alcune anche molto distanti.
La zona interna, quella detta dell’altopiano che scorre parallelamente alla costa, tra imponenti catene montuose dette Cordigliere e mastodontici vulcani, tra i più alti della Terra, non gode certo di fortuna migliore. Si tratta di territori che, a parte le vette, si sviluppano mediamente tra i 2700 ed i 4300 metri , per definizione ostili alla vita umana, ma anche vegetale e animale con estati umide e molto piovose ed inverni secchi, soleggiati e relativamente rigidi. La vita qui va cercata o sviluppata dove possibile ossia in strette vallate o lunghi canyons.
Infine l’area amazzonica sul versante orientale ed in parte sulla costa a Nord confinante con l’ Equador, contraddistinta da un clima tipicamente tropicale, coperta da una fitta giungla, tripudio della natura, scarsamente popolata dall’uomo.
Per quanto valida ho tralasciato la visita di queste ultime zone riservandolo ad un viaggio nel Brasile amazzonico o in Argentina.
Terminata la civiltà degli Inkas con il suo fulcro a Cuzco, il vero incremento demografico sia nelle zone costiere che nell’interno si deve agli Spagnoli ed al loro sfruttamento intensivo delle risorse locali.
A parte quindi l’enclave di MacchuPicchu, i gruppi etnici iniziali si sono tipicamente insediati ed hanno proliferato in vallate e canyons a più basse quote ove hanno introdotto coltivazioni autoctone o quelle portate dagli Spagnoli come la vite e l’olivo.
Una certa quota dei gruppi etnici più tipicamente andina che aveva resistito a suo tempo alle invasioni Inkas mantenendo la sua identità (Quechua, Aymarà prevalentemente) continua ancora oggi la sua esistenza a quote più elevate (3800-4200 mt) a prezzo di condizioni di vita comunque rigide e povere, dettate principalmente dalla quota, disponibilità di acqua.
La loro vita è basata sull’ allevamento di bestiame come Lama, Alpacca e Vigogna o sfruttamento della vegetazione d’altura per creare abiti o tessuti, alla raccolta della Cocciniglia dai Fichi d’India, liquori o principi attivi dai Cactus, ecc.
Il viaggiatore che è quindi interessato alle tracce lasciate da queste civiltà o alla contemplazione della natura, al trek o escursioni varie in ambiente Andino o alla visita degli insediamenti umani storici o contemporanei, si aggira per dei percorsi che lo portano comunque a dover affrontare gli stessi problemi di vita delle popolazioni.
Problemi che nelle regioni più impervie sono, ancora oggi, molto simili a quelli del periodo Inkas a causa dell’arretratezza, della mancanza di strade e altri problemi strutturali.
Trattandosi quindi, per la più parte, di un viaggio in territori a quote elevate, a mio avviso non vanno assolutamente trascurati gli effetti dell’altitudine sulle condizioni di vita e di resistenza del corpo, effetti che mettono a dura prova tutti gli organismi viventi: forte escursione di temperatura notte/giorno, difficoltà di assunzione della quota vitale di ossigeno, forte disidratazione, grande sforzo fisico per le continue variazioni di livello imposte dal territorio durante gli spostamenti.
Si
tratta di fattori che, in questi altopiani, condizionano la durata della
vita media degli individui (45 anni).
Con una studentessa tedesca che ho incontrato a Taquile, sono arrivato persino a
immaginare una certa relazione tra le caratteristiche somatiche/fisiche delle
popolazioni Quechua e l’ influenza che un’ ambiente del genere possa avere
sul fisico degli uomini e soprattutto delle donne.
SOROCHE O MAL D’ALTURA
Il Soroche, come definito localmente, è una particolare condizione di difficoltà respiratoria legata alla quota, umidità dell’aria, ventilazione, allenamento fisico e psicologico, età, condizioni di stress psico-motorio, patologie pre-esistenti, etc.
Per quanto questi impatti sulle condizioni di vita umana siano comuni a tutte le zone della Terra con quote superiori ai 2400 mt, sulle Ande il fenomeno sembra assumere una configurazione molto speciale e più severa a causa della concomitanza più unica che rara di tutti i fattori descritti.
Dovendo viaggiare in questi climi è importante essere consapevoli delle conseguenze e dei rischi che si corrono durante l’esposizione prolungata ad alta quota e sul modo di comportarsi per prevenire eventuali inconvenienti più o meno gravi.
DEFINIZIONI
In sintesi vengono descritti 3 stati:
AMS ovvero Sindrome Acuta d’Altura che può degenerare in HAPE e HACE edemi polmonari e cerebrali che comportano rischi di vita.
L’ AMS presenta una serie di sintomi non specifici ed è molto difficile determinare a priori quali siano i soggetti che possono avere minori o maggiori suscettibilità anche se la maggior parte della popolazione umana sopporta quote fino a 2400 mt senza difficoltà.
Vorrei far presente, per esempio, un caso pratico occorsomi nell’affrontare il trek per discesa e risalita del Canyon del Colca.
Nel nostro Gruppo di 8 persone compresa una guida, il più anziano era il sottoscritto (64), mentre la coppia più giovane contava due ragazze ventunenni inglesi.
Nella discesa del primo giorno le ventenni erano ampiamente avvantaggiate da età e condizione fisica, mentre ho dovuto assumere il ruolo di coda della staffetta adattando al max la mia andatura e respirazione.
Durante gli spostamenti del secondo giorno la coppia delle ventenni cominciava a sembrare più rallentata, in posizione intermedia rispetto ai rimanenti componenti sulla trentina-quarantina. Durante le soste episodi di crampi allo stomaco e inappetenza delle due giovani amiche.
L’ultimo giorno i rapporti si erano invertiti e le due inglesine in forte ritardo, hanno avuto bisogno di assistenza medica.
Nulla avrebbe fatto prevedere un caso del genere.
Queste due simpaticone con la baldanza della loro età e della condizione fisica, non assumevano alcun farmaco e non avevano adottato alcuna precauzione.
Sembrava a loro la cosa più normale di questo mondo e non avevano la benché minima informazione sul Mal d’altura.
Il sottoscritto, invece, aveva rivoluzionato il piano di viaggio programmato da altri con poca accortezza ed aveva adottato il più possibile la regola aurea di salire di giorno e dormire almeno 300-600 mt più in basso della quota media percorsa di giorno.
Avevo quindi modificato il piano iniziale cercando, compatibilmente con gli spostamenti possibili, di fare un più lungo periodo di acclimatamento:
Quest’ultimo è stato il maggiore salto ed infatti per altri 2 giorni ho avuto i maggiori problemi di tutto il viaggio, perlomeno fino al Titicaca. Dopo 5 giorni in quota ho cominciato progressivamente a non accusare la forma grave dei sintomi delle difficoltà respiratorie più importanti
TERAPIA
La terapia oltre alle note comportamentali di seguito riportate è stata iniziata con 1 gg di anticipo con l’ assunzione di Diamox 250mg ( sostanzialmente un farmaco diuretico che aiuta il riassorbimento nei tessuti) e successivamente una posologia di 125 mg ogni 12 ore.
Assumevo anche una bustina di Polase al giorno per tutto il periodo in quota per ripristinare la perdita di Potassio e Magnesio.
Globalmente il periodo di acclimatamento nel mio caso è durato 7-10 gg dopo i quali, una volta in Bolivia a quote tra i 3300 e 4300 (Titicaca- Taquile 4150 – La Paz – Sucre – Potosi –Uyuni etc ) ho dovuto unicamente sopportare costanti formicolii agli arti sia in fase di ascesa che in discesa, spesso dopo pasti anche leggeri, in assenza di sforzi fisici.
Non poche volte mi è capitato di osservare quarantenni con difficoltà respiratorie prevalentemente latino-americani, probabilmente non abituati geneticamente a climi di questo tipo.
Da citare che il sottoscritto è prevalentemente un sedentario, per niente atletico che vive a bassa quota in Italia del Nord, non pratica regolarmente sport se non quelle rare volte che scia in montagna o al mare, sub o vela ecc ovvero momenti sporadici di breve o brevissima durata in cui il mio fisico viene sottoposto a qualche forma di stress.
In un caso ho visto un’anziano dall’aspetto di un’ ottantenne affrontare la salita dall’imbarcadero all’Isla del Sol , salita da fare a piedi per un dislivello di 200-300 sul Titicata quindi da 3800 a 4000 mt.
Penso che abbia veramente corso un pericolo di vita in quanto era chiaramente cadaverico e con un’aria sofferente inequivocabile.
Ma anche un’ individuo normale e giovane comunque soffre discretamente anche per il più lieve sforzo fisico a quelle quote, fintanto che non si sia almeno acclimatato.
In un momento successivo si impara a prendere i ritmi giusti e si sopporta molto meglio.
FISIOLOGIA
Si distinguono 3 quote ( da 1500 a 3500 mt – da 3500 a 5500 mt e al di sopra di 5500 metri quota che non raggiungeremo mai in questo viaggio, nemmeno parzialmente) : il massimo punto altimetrico è stato dell’ordine dei 4500-4900 mt durante i trasferimenti con i bus e qualche sosta o brevissima escursione a piedi a quelle quote.
Al di sopra del 3500 mt a causa delle pressioni parziali la saturazione dell’ossigeno scende al di sotto del 90% e quindi a queste quote l’organismo viene veramente messo in condizioni di difficoltà. Nel nostro caso se si fa i turisti non ci sarà lavoro fisico, ma le condizioni saranno aggravate dalla rigidità del clima (temperature in alcuni casi intorno ai -10 - 15 C, di notte, ma nella maggior parte vicine allo zero e con escursioni notte/giorno di 15/20 C. ). Se invece avremo un zaino da portare, anche un’arrampicata che da noi sembra uno scherzo, vi sembrerà la scalata del K2.
La fisiologia del caso si riferisce prevalentemente all’ ipossia che stimola un’ aumento del respiro per ripristinare l’ossigenazione tissutale, ma determina anche alcalosi respiratoria la quale contribuisce alla sintomatologia finchè non viene controbilanciata da una perdita di HCO3 nell’urina. (carbonato acido di idrogeno)
L’ipossia compromette la pompa del sodio O2 dipendente con accumulo di Na ed acqua all’interno delle cellule e passaggio di K all’esterno.
In alcuni soggetti l’ipossia può stimolare l’ ADH un’ ormone che tocca la pressione stimolando i capillari ma contemporaneamente comporta ritenzione idrica che è proprio ciò che ho cercato di evitare.
Quanti affermano sui diari di non preoccuparsi che anche l’Ostello più sgangherato ha sempre una bombola di ossigeno, non ha minimamente capito con cosa abbiamo a che fare.
Gli studi infatti affermano che l’integrazione con ossigeno in caso di bisogno ha un suo senso solo per AMS lievi e moderate in quanto comunque il bilancio di ossigeno con l’inspirazione di ossigeno aggiunto aumenta di solo il 5% a quote intorno ai 3400 mt (quote delle località di Cuzco, La Paz per esempio mentre peggio a Puno sui 3800 come per la maggior parte della Bolivia)
Quindi la somministrazione di ossigeno puro dalle bombole aggiunge il 5% quando invece a quelle quote si perde circa il 60% di ossigeno respirabile……ovvero attaccati alla bombola saremo sempre in deficit del 55%............quindi non fidatevi di quelli che vi dicono che con una respirata di ossigeno tutto torna nella norma.
Tutti gli studi sono concordi nell’ affermare che, se i sintomi vanno al di la della fase lieve-media dell’AMS, il miglior rimedio sia quello di venire evacuati a quote inferiori ai 2400 mt – 1500 mt a seconda dei soggetti. Nell’emergenza si potrebbe utilizzare la camera di Gamow per ricreare le condizioni di pressione di 1500 mt ma non ho ancora chiara qual è la qualità dell’Organizzazione Sanitaria Locale.
In zona Cuzco e Puno ho potuto notare la pubblicità negli Alberghi/Ostelli di alcune Cliniche Private che offrono un servizio di emergenza a pagamento….anzi su Abbonamento…..non ho approfondito …..
COMPORTAMENTI
Da quanto ho potuto verificare ho adottato, compatibilmente coi tempi degli spostamenti che purtroppo non saranno sempre quelli ottimali per l’acclimatamento, tutti gli accorgimenti generici che sono da adottare per il miglior comportamento ovvero
Nonostante questi accorgimenti per i primi 5-6 giorni ho sofferto di qualche crampo, formicolio agli arti, sensazione di febbre non confermata dal termometro, secchezza delle fauci, leggerissimi stati confusionali a 4300 mt e superiori, sensazione di movimento anche quando non c’era il movimento e soprattutto dolori di testa che coinvolgevano anche l’intero viso.
In una sola occasione per alleviare il dolor di testa ho assunto una pastiglia di Tachipirina ( Aspirina è ancora più sconsigliabile) notando il giorno dopo sangue nelle feci.
Non è una bella sensazione veder sangue nelle feci con le conclusioni a cui si può giungere di parziali e piccole emorragie intestinali, anche queste da iscriversi tra gli effetti dell’esposizione in quota.
La sospensione della Tachipirina ha completamente eliminato il fenomeno nel resto del viaggio e ciò mi ha rincuorato.
Altrimenti tenere sempre pronto un Piano B (spiagge tropicali in Equador o Caraibi?)
Altra costante durante tutto il viaggio, perlomeno fin quando non rientrati a quote prossimi al livello del mare: stato continuo di raffreddamento e, fortunatamente, tosse catarrosa, ovvero tosse umida.
Se doveste notare tosse secca, allora è il caso di preoccuparsi e sospendere il viaggio restando 2-3 giorni a quote intorno ai 1500 mt (facile a dirsi)
Altrimenti Vi sveglierete probabilmente col naso secco, ma state pronti perché a partire delle 11 avrete un naso che cola senza interruzioni per molte ore.
Se la tosse si fosse trasformata in tosse secca, sintomo di edema polmonare, avrei annullato il mio programma sostituendolo col piano B
Consiglio di non sottovalutare assolutamente questa sindrome.
Tra l’altro la sensazione costante di stanchezza anche al momento del risveglio ed il freddo patito in camere d’Albergo/Ostelli per lo più senza riscaldamento, peggiorano le condizioni psico-fisiche di ogni individuo.
Non è stato raro il caso che abbia fatto ricorso ad un sacco a pelo d’alta montagna all’interno delle camere, pur di dare un po’ di confort al fisico.
DISIDRATAZIONE
I più esperti ci avranno già pensato.
Ma se siete come me e se avete una pelle normale come la mia, non attendete 4-5 giorni prima di prendere provvedimenti.
Tutti i liquidi assunti durante il giorno non basteranno a calmare la sete della vostra pelle che si desquama soprattutto negli arti inferiori e superiori.
Portate con voi una buona crema idratante o …..vi costerà mediamente meno acquistarla sul posto a meno che non cerchiate a tutti i costi la vostra marca preferita.
Lo stesso discorso vale per le labbra che, sempre secche anche loro, reclameranno un buon stick diverse volte al giorno.
INSOLAZIONE
Studi del 2011 chiariscono che gli abitanti di La Paz (Città che si declina dai 4100 mt di El Alto, fino ai 3000 dei ricchi quartieri a monte della Valle della Luna) potrebbero abbattere in pochi anni il 50% dei tumori della pelle se si limitassero a restare in casa dalle 10 del mattino alle 16 del pomeriggio…….
Mi ha colpito constatare che, all’aeroporto di Lima, proteggono dal sole gli pneumatici degli aerei che sostano per più di 24 ore….pneumatici che sono, tra l’altro, di tipo rinforzato per tener conto delle difficili condizioni di atterraggio in quota.
A La Paz auto più vecchie di 3-4 anni al massimo hanno i vetri dei fari anteriori di un bel colore giallino pallido…..si tratta dell’ultima invenzione dei costruttori di automobili che hanno sostituito i materiali passando dal vetro all’ acrilato, sostanza plastica più leggera, economica e facile da produrre, ma più cagionevole soprattutto a queste quote.
Insomma tenetene conto per la vostra pelle, anche quando tra le 12 e le 16 la tentazione di scoprirsi è molto facile.
Dopo il tramonto comunque le temperature scenderanno a rotta di collo
ABBIGLIAMENTO
Portate con voi il nostro abbigliamento classico dei mesi invernali.
Una buona giacca a vento vi sarà molto utile assieme ad una serie di pile fino alle camicie con le maniche lunghe quando fa caldo.
Un qualche cappello vi sarà quasi sempre indispensabile.
Dei guanti non ho sentito quasi mai l’esigenza, ma molte ragazze li portavano.
Vale comunque la regola di vestirsi/svestirsi progressivamente a cipolla non esitando a farlo RAPIDAMENTE in tutte le condizioni….da tenere sempre pronto uno zainetto per questo scopo.
TRASPORTI
Il sistema di trasporti di Perù e Bolivia è probabilmente adeguato ai bisogni della popolazione locale, ma è appena sufficiente al turismo.
Ho visitato questi Paesi tra maggio e giugno 2012 quando l’alta stagione è appena gli inizi.
Non mi è dato di sapere se la congestione dell’alta stagione a luglio e soprattutto agosto può portare conseguenze al sistema dei trasporti e creare qualche problema in più ad un viaggiatore, ma è lecito immaginare di si.
TRENI
La rete ferroviaria passeggeri è quasi inesistente quindi poco utile per un viaggiatore.
In aereo da Madrid mi è capitato di sedere accanto ad un rappresentante di una primaria azienda italiana del settore e ci sono piani per il futuro, ma viste le informazioni….ho preferito ignorare i treni.
Probabilmente il trasporto ferroviario merci è nelle stesse condizioni, salvo l’area della Capitale e delle città più grandi (Arequipa in Perù , Veracruz, Cochabamba in Bolivia ecc)
Mi è capitato di vedere molte strade ferrate in disuso, quando scorrevano parallele alle strade.
Il territorio montuoso e la sismicità dell’area uniti al degrado continuo e naturale del terreno fanno si che occorra una manutenzione delle rotaie continua e molto onerosa.
Non parliamo poi del periodo delle piogge durante il quale frane e disservizi ne impediscono l’attività per mesi.
Di quelle in servizio quasi nessuna linea è elettrificata e la copertura nazionale è minima.
Fanno eccezione alcune tratte a Nord e verso l’area amazzonica.
Nel tempo la gestione inizialmente statale è passata ai privati che non hanno esitato a chiudere le tratte non redditizie.
Fa eccezione la Linea Cuzco – Aguas Calientes (MacchuPicchu) coperta da Perù Rail, ma data in concessione ad una azienda britannica.
Questo è probabilmente il tratto ferroviario più corto e a massimo reddito del Mondo che è quasi obbligatorio per noi viaggiatori in quanto unica via di comunicazione per arrivare a MacchuPicchu. (in alternativa c’è il trekking di 4 giorni 3 notti in foresta con lo zaino).
Una nota positiva viene dall’introduzione da circa 2 anni della cogestione di altra Compagnia sulla stessa tratta (Inka Rail) che, sebbene non si discosti molto dalla linea commerciale di Perù Rail, almeno ne ha rotto il monopolio.
I suoi treni comunque partono da Ollantaytambo e non da Cuzco: piccola incoraggiante apertura alla concorrenza.
Inka Rail a Aguas Calientes Perù rail Aguas Calientes
Per conto mio ho optato per Inka Rail che ha anche una tabella oraria più interessante e costi leggermente più bassi.
La prenotazione ed il pagamento si fanno anche via Internet.
Localmente occorre arrivare con almeno mezzora di anticipo rispetto all’orario della partenza.
A Ollantaytambo ne stavo facendo le spese.
Pur essendo arrivato 20 minuti prima…….ho passato alcuni minuti di “simpatico” panico che non descrivo ora nel diario.
Parlandone con gli addetti e “correndo” con loro ho scoperto che il ticketing si svolge sempre e comunque via computer e le biglietterie locali sono collegate via modem analogico al lentissimo server centrale.
Ciò fa in modo che occorrano fino a 15 minuti per ogni singolo biglietto in una biglietteria con 2 addetti su 4 sportelli……fate voi
Inoltre sono obbligati a chiedervi sempre il Passaporto, devono registrarlo a mano e spesso ne fanno una fotocopia…
AEREI (TRATTE INTERNE PERU’ E BOLIVIA)
Sono servite le località più importanti con 1 o 2 voli giornalieri e via andando con frequenza mono o bisettimanale.
In Perù la tratta più frequente è la Lima – Cuzco (indovina)….
Da notare che la maggior parte dei voli sono nella prima mattinata: infatti in questi orari ci sono le migliori condizioni per l’atterraggio sulla “difficile” pista di Cuzco.
Aeroporto Cuzco Volo LAN da Lima La Paz Airbus A320 della BOA La Paz Embraer TAM
Ci sono poi altri collegamenti con Puno, La Paz e Arequipa anche se spesso Lima fa da Hub obbligatorio costringendo i voli ad una serie di tappe.
In Perù la Compagnia per i voli interni più frequente è la LAN
In Bolivia la capitale, La Paz, oltre a pochi voli internazionali, è collegata bene soprattutto con Cochabamba, Veracruz e Sucre.
Veracruz è un’importante porta di accesso da Brasile e Argentina.
La tratta Lima-Cuzco l’avevo inserita nel volo di trasferimento dall’Europa (conviene, perché acquistata localmente è la più cara tra i voli locali) considerandola come tratta finale del mio viaggio.
Via Opodo voli multipli avevo spezzettato il mio volo di andata in
· Linate-Madrid (scalo 3 giorni di bellissima visita) bagaglio ritirato e riconsegnato a Madrid all’atto delle ripartenza
· Madrid-Lima con pernottamento e bagaglio consegnato a Lima
· Lima-Cuzco re-imbarco bagaglio e finale del biglietto di andata.
Quindi consiglio di fare così anche a voi (Opodo tratte multiple…per intenderci)
Il mio è stato un volo in code-share Iberia/Lan.
Viste le varie discussioni che ho visto su Viaggiatori Liberi Gruppo Yahoo, quando sarete all’accettazione ricordatevi sempre di chiedere il punto di consegna del bagaglio per la tratta successiva o meno…..a seconda delle vostre esigenze.
Ho poi utilizzato su un’altra tratta la Compagnia Boa per un La Paz – Sucre (con scalo a Cochabamba) – in tutto 1h10 di volo a 58 Eur prenotata via agenzia 2 giorni prima della partenza.
Localmente su Internet non trovavo a meno di 190 Eur circa
BOA mi ha comunque favorevolmente impressionato: aerei non nuovi ( A319 – A320) ma recenti acquistati da Olimpic, la Compagnia Greca.
Ho notato un servizio efficiente, buona pulizia, poche, ma efficienti formalità.
BUS (PERU’ e BOLIVIA)
Viene qui il pezzo forte.
Si passa dall’eccellenza (a prezzi nemmeno esagerati tra i 10-30 Eur a tratta al max) a tutte le gradazioni possibili per arrivare agli scassoni tipici dell’area Centro-Americana che più spesso troviamo in città come Lima e La Paz nei servizi di quartiere.
Non sempre l’eccellenza è sinonimo di successo, comunque tra le compagnie che ho usato quelle che ritengo più affidabili, dai mezzi più confortevoli, in base mia esperienza sono:
I mezzi più aggiornati o moderni sono abbastanza comodi, 3 o 4 assi, coppia ruote sterzanti anteriori, a due piani, ovviamente climatizzati, hanno la toilette (solo per urinare) e dispongono di un ottimo “molleggio”………insomma roba da far inorridire alcuni nostri amici, vero?
Se viaggerete di notte è consigliabile sperimentare la classe Cama che corrisponde ad un sedile allargato con possibilità di diventare quasi un letto piegandosi circa a 180 gradi.
I semi cama, che in genere sono al piano superiore, sono leggermente più piccoli e si inclinano fino a 160 gradi…attenzione a non disturbare i vicini….o non essere disturbati
La maggiorazione di prezzo tra cama e semi-cama è dell’ordine del 30%
Il nostro “ Tur-bus “ traghettato e noi al seguito sul motoscafo (Titicaca)
Non tutti i mezzi hanno i cama e comunque ci sono posti limitati (credo una diecina su 60).
Comunque per avere un buon confort in generale c’è una parolina magica, Touristic.
Pronunciata quella il vostro interlocutore che vi vuol vendere un biglietto, capirà che tipo di confort cercate.
Data la mia età cerco, se possibile, di trovare un giusto compromesso tra tutti i fattori pronto ad adattarmi anche all’inevitabile se necessario.
LE STRADE
Adesso per completezza e solo con lo scopo di fare chiarezza per conoscere tutti i risvolti, vi farò un quadro che spero non considererete allarmante, ma solamente realistico.
Peccato infatti per i bus.
Che
siano fiammeggianti vamp super sexy, con aria condizionata e tutti o confort o
attempate, rumorose e ansimanti casalinghe della strada, con motori un po’
conciatelli, ma generosi nei rapporti “umani”, non fa molta differenza
: tutti costretti a circolare su di un sistema viario antiquato e malandato.
Spesso in terra battuta.
A volte nemmeno quella ( per rispondere ad un Peruviano che afferma che le strade in Bolivia siano scadenti: non solo la Bolivia è conciata male.
Un Boliviano potrebbe affermare esattamente lo stesso e cioè che le strade del Perù sono peggiori delle Boliviane……depende…..da che depende?
Per non parlare dell’opinione che hanno i Cileni di Perù e Bolivia )
Pensare ad un’autostrada è pura fantascienza.
Le migliori strade sono asfaltate a due corsie…senza separatori new jersey, senza banchine di emergenza laterali, a volte con catarifrangenti, raramente con la segnaletica orizzontale, semmai con precipizi non protetti da alcun guard rail ….e ci limitiamo a quelle a pedaggio.
Non esiste una tangenziale se non a Lima o La Paz: in prossimità di città e paesi e poi in tutte le strade interne, un sistema di dossi rallentatori metteranno a dura prova la vostra pazienza ed, a volte, la vostra schiena.
Quand’anche non ci siano blocchi della Polizia ogni 3x2 , pedaggi vari nel bel mezzo del nulla, passi Andini a 4500 e passa metri sferzati dal vento e con continue rampe in salita e discesa, le strade passano necessariamente all’interno di centri abitati grandi e piccoli dove il traffico è caotico.
Conoscete Mumbay?
In piccolo ci siamo!
Inoltre ci sono limiti di velocità quasi demenziali.
Quindi non aspettatevi di superare i 40 km orari come velocità commerciale……con queste velocità Perù e Bolivia vi sembreranno ancora più immensi.
Alcune compagnie di grande prestigio per godere della qualifica di Bus Turistico , Cama, Semi-Cama o comunque quelle di buona reputazione, accettano dallo stato Peruviano severe limitazioni che consistono nell’installazione a bordo di un sistema GPS.
Questo dispositivo non ha lo scopo di navigatore come forse crederete voi, ma di segnalatore…..
La compagnia il cui Bus supera i limiti di velocità, riceverà a parte una bella fattura con l’importo della multa ben documentato dall’ eccesso di velocità SATELLITARE!
Aggiornati i Peruviani, vero?
Loro dicono che è un sistema che invoglia a non superare i limiti: che ne pensate?
Tra l’altro è molto interessante ingannare l’attesa di un bus che è in ritardo di 2 ore o anche più.
Avvicinatevi con non-chalanche al responsabile della logistica della filiale e cercate di sbirciare il suo PC: vedrete un’applicazione Google Earth con la posizione del bus, minuto per minuto.
Solo così capirete gli sguardi di disappunto dello stesso quando comunica i ritardi con precisione millimetrica ai suoi colleghi degli sportelli.
Capirete anche che se il bus finisse in fondo ad un precipizio se ne accorgerebbero subito: ecco perché al momento della partenza riceverete quella rassicurante richiesta di fare una foto della vostra bella faccia o un video dichiarando l’esatto sedile su cui vi accomoderete!
In ogni caso il solo fatto che state passando da una città ad un’altra comporterà che il vostro nome e cognome, i vostri dati, numero del passaporto siano sempre su una scheda che a volte vi chiederanno di riempire una volta accettati a bordo: tenete il passaporto sempre a portata di mano.
Detto questo, se avete problemi di orario, prendete i bus notturni: sono quasi puntuali ai 15 minuti, gran cosa….anche se arrivare dalle 4 alle 6 di mattina in un Terrapuerto non è il massimo.
Per non parlare dei guasti meccanici.
Le strade e le temperature diurne e notturne mettono certamente a dura prova anche i mezzi, oltre agli uomini.
Capiterà che il vostro mezzo possa avere un problema…..o il bus che attendete.
Capiterà che se lo prendete ad una fermata intermedia, i ritardi si accumuleranno.
Capiterà che non sempre ci sia il bus sostitutivo e non sempre la più efficiente e costosa delle compagnie possa porvi rapidamente rimedio.
Figuriamoci le altre Compagnie meno attrezzate, i Combi ed le auto private che vi garantiranno una bella avventura.
Immaginate di dover prendere alle 14h30 un bus a Paracas con arrivo a Lima in 2 ore: tutto il tempo per cercare l’hotel, fare una doccia e passare la serata in città.
Vi presenterete come previsto alle 14 al terminal…..e vi diranno che il vostro bus era già nel “normale” ritardo di 2 ore (che non sempre avviene).
Dopo mezzora saprete che ha avuto un guasto meccanico ed alle 15h30 vi diranno che il guasto non è riparabile, ma c’è un secondo bus che segue a 1 ora di distanza e 2,5 ore di ritardo…..sulla Panamericana la strada più importante e congestionata del Paese, anche questa senza tangenziali di nessun tipo.
Raccoglierà i passeggeri del primo bus nel punto in cui si è guastato.
E voi?
Intanto sono molto gentili…..take it easy….e vi offriranno una bibita o un souvenir nello shop della stessa Compagnia.
Infine vi diranno che, dal momento che non siamo in alta stagione, ci sarà posto anche per voi, ma il ritardo sarà di 4-5 ore almeno e arriverete a Lima quando il programma che pregustavate non è più possibile, i ristoranti dopo le 21h30 avranno chiuso, trasbordi e battaglie coi tassisti compresi.
Ma insomma, niente di grave..anzi belle esperienze che se prese con filosofia sono anche simpatiche…l’importante è fare programmi larghi o modificabili se ci sono coincidenze da prendere.
BUS TERMINAL
Dimenticavo i BUS TERMINAL che qui chiamano anche TERRAPUERTO Nacional o International.
Terrapuerto di Sucre
Le stazioni bus, alcune più belle delle nostre, altre meno, si trovano quasi tutte nei luoghi più disparati possibili, ma quasi sempre in posti in cui vi necessiterà un taxi, in scomode o pericolose periferie
Nei Terrapuerto non ci sono Agenzie Viaggi, né Aziende di Soggiorno tipo iPerù (vedi aeroporto Lima e Cuzco).
Potrete fare solo i biglietti per il viaggio successivo, a patto di arrivare in orari nei quali saranno aperte le biglietterie.
La procedura è comunque molto interessante….fanno quasi un check-in come quello per gli aerei.
Avete un gate, dovrete sempre pagare, oltre al biglietto, una tassa Bus-portuale che potrete acquistare sempre e solo in un più o meno nascosto banchetto.
Passerete la porta Numero x e, a seconda della categoria e del prezzo che avrete pagato per il vostro bus, in maniera direttamente proporzionale vi sarà facile trovare il vostro bus.
Le Compagnie più serie e più costose hanno anche i loto terminal privati, che necessitano a volte di un taxi per passare dal Terminal pubblico a quello loro.
Avranno anche un’ addetto che vi accetterà a bordo, vi imporrà un numero di sedile, mentre un altro addetto si occuperà del vostro bagaglio e ve ne darà ricevuta che pretenderà alla consegna.
Meno si paga e meno informazioni ci saranno, più attenzione ci sarà da fare al bagaglio che sia caricato effettivamente e nella stiva giusta, quella destinata alla vostra destinazione..pena spiacevoli inconvenienti…..a meno che non sia mai stato caricato o rubato.
Meno pagherete e durante il viaggio le informazioni saranno sempre più vaghe fino a scomparire e vi chiederete se per caso sarete arrivati a destinazione perché non sempre le città hanno cartelli con i nomi o i terminal intermedi.
A volte potrete chiedere al collaborativo stuard, di farvi sapere quando sarete arrivati, ma non sempre….o la vicino di posto che a volte vi aiuterà.
Comunque è sempre un’esperienza più che interessante accettare le cose come vengono e mischiarvi con i Peruviani o Boliviani che sono gente cordiale, aperta e collaborativa.
Ma non sempre sapranno aiutarvi per mancanza di informazioni che mancano anche a loro.
Mano a mano che discenderete di categoria il bus comincerà a fermarsi anche per far scendere il caro Miguelito che abita proprio li, oppure far salire Franscisco all’angolo della sua strada o quasi.
Badate quindi di adattare il tipo di bus non solo al portafoglio, ma anche ai vostri tempi o programmi.
Meno orari avrete da rispettare e più bello sarà il vostro itinerario.
Ciò fa in modo che, comunque, anche con le migliori intenzioni le Compagnie di bus fanno quel che possono e tutto è da mettere in relazione con la situazione locale.
World Tour Expeditions Bus Cuzco-Puno
Nella categoria dei bus ci sono poi i servizi speciali
ovvero alcuni operatori che offrono un servizio di trasferimento intervallato da visite turistiche con guida.
Ovviamente la cosa non andrà a genio a chi, meticolosamente, setaccerà il territorio restando mesi con zaino e sacco a pelo, ma per altri come me potrà costituire una valida alternativa ad un noioso e lungo trasferimento di 8 ore e più.
Il particolare raccomando World Tour Expeditions a Cusco con la quale ho fatto il tratto Cuzco-Puno.
Per una manciata di ore in più il bus di ottime caratteristiche con guida e hostess ci ha fatto visitare Andahuayllas, Raqchi, Sicuani, La Raya, Pukara intervallando visite a questi luoghi archeologici e turistici che sono lungo la strada per spostarsi da Cuzco a Puno.
COMBI
Cosa sono questi famosi combi?
Sono dei pulmini a 10-15 posti che fanno funzione da Jolly
Comunque in alcuni Bus Terminal (Es. Arica) c’è una sezione del terminal adibita a questi mezzi: valutate bene la situazione e poi decidete se preferire i Bus.
E per i più avventurosi c’è anche la possibilità di prendere un’auto Combi privata.
Caricature di auto per i passaggi combi
Infatti nei centri urbani e nelle stazioni bus ci sono determinati privati che offrono un passaggio a pagamento per spostare 3 o 4 persone da un luogo all’altro….più o meno ufficiosamente….con tutti i rischi connessi legati sia alle capacità del guidatore che alle sue più o meno oneste intenzioni.
Se vi affidate a qualche organizzazione che vi trasporti in Jeep sul Salar du Uyuni è un pò ipotetico cercare di valutare il mezzo o il guidatore prima di concordare il prezzo del Tour.
Le jeep che ho visto fortunatamente di marca Toyota, per fortuna nostra, sono delle sante macchine.
Dico sante perché, per esempio in Bolivia, c’è la tradizione di benedire il mezzo nuovo di fabbrica presso le Chiese e le Cattedrali.
La più famosa è la benedizione presso la Virgen Nera a Copacabana.
Le strade sono così terribili che è di buon auspicio benedire le auto?
Copacabana Preparazione di un Combi per la benedizione alla Virgen Nera
Per tornare alla Jeep questi 4x4 sono benedetti perché, come muli, si accontentano di poco , viaggiano in condizioni impossibili di giorno e di notte, vengono coccolate e tenute a volte in moto una notte intera a -15 C come è successo a noi affinchè ripartissero la mattina alle 6 per trasportare questi fottuti viaggiatori lassù al confine per il Sol de Magnana.
Intervento di lubrificazione semiasse posteriore…… evviva la Toyota ed i suoi previdenti progettisti
Se poi ci fosse qualche defaillance, non preoccupatevi: c’è il tam-tam tra autisti ed un modo per ripararle sul posto lo trovano quasi sempre.
Si scambiano di tutto, dal grasso ai pezzi di ricambio, all’acqua o alla benzina.
Un discorso a parte merita il trasferimento tra Cile e Perù nella località di Tacna/Arica da e per San Pedro de Atacama. Da e per la Bolivia……
Chi avesse bisogno di precisazioni e consigli su questo valico che presenta alcune diversità e difficoltà è pregato di entrare in contatto privato con me
TAXI in Perù
Il servizio taxi è molto diffuso in Perù e Bolivia.
Non esiste tassametro e la corsa va concordata di volta in volta annunciando la destinazione al tassista.
In genere il taxi è considerato dai locali un servizio ricco.
(per vostra referenza la retribuzione media è di 250 Eur al mese, mentre chi ha un lavoro ben pagato (es. quadro) guadagna dagli 800 eur al mese in su)
Una corsa di distanza media in città a Lima costa 10 Soles mentre in provincia è di 5 soles
I Combi costano 2-3 soles mentre gli autobus pubblici 1 Sol
Sono poche o inesistenti le stazioni taxi e molti gli abusivi, soprattutto negli aeroporti.
All’aeroporto di Lima Callao c’è una specie di mafia dei tassisti della cittadina di Callao rispetto a quelli di Lima che non sono autorizzati a trasferire i loro clienti da Lima all’aeroporto.
Molti Hotel hanno persone di loro fiducia che però sostanzialmente sono persone ammanicate in qualche modo.
Gli Hotel parlano anche di sicurezza, ma credo che il problema sia puramente normativo sulle incongruenze della situazione tra Comuni limitrofi.
Questo è alquanto paradossale, anche perché poi gli Hotel fanno la cresta sul lavoro dei tassisti che loro stesso consigliano ai clienti.
Conosco questi frangenti perché mi sono rifiutato di accettare il taxi che l’Hotel mi voleva propinare ed ho trovato per la strada un tassista di Lima che, pur non essendo autorizzato, mi ha spiegato questi arcani e mi ha portato in aeroporto facendomi entrare da una locazione non-ufficiale a piedi.
Per chiamarli è in genere sufficiente andare in strade molto trafficate e allungare la mano cercando di fermarne uno libero
In genere i taxi più sicuri e competenti sono i radio taxi nelle capitali; spesso i taxi ufficiali hanno sul tettuccio
TAXI in Bolivia
Vigono sostanzialmente gli stessi fattori che in Perù.
Il costo medio a La Paz per una tratta media è di 10 Bolivianos mentre in provincia è di 5.
La corsa per l’aeroporto di El Alto è di 50 Bolivianos, ma bisogna anche considerare che dal centro città c’è un bel pezzo di strada da fare…bello in tutti i sensi perché panoramico e molto interessante.
continua....
Giorgio