VACANZE IN PERÙ
Racconto di viaggio 2011
Arrivo a Lima il 19 alle 8 del mattino, cioé con un'ora di ritardo. Ad aspettarci c'é Abraham Martinez al quale consegno la valigia della Rose Marie, da spedire a Huaraz.
Abraham ci fa poi fare un giro turistico a Lima, Piazza centrale + giro delle catacombe della chiesa di San.....??. Verso le 13 ci porta all'Ostello (Malka). Versi le 15,30 partiamo a piedi verso Miraflores, dove decidiamo di riservare già per le date di ritorno, 12 e 13/3 presso un'ostello pieno di giovani.
La mattina dopo (20.02) alle 07.30 partenza con un bus della ditta Armeno, per Pisco, e subito vediamo che con i soldi é meglio stare molto attenti. Molto ingenuamente infatti, mi faccio stuccare 10 dollari. Arriviamo a Pisco, dove però ci consigliano un dirottamento su Paracas, che a quanto pare é molto più carina e interessante di visitare che non Pisco, ed accettiamo.
Visitiamo una riserva naturale mondiale, e quì la seconda “stuccata”. Pranzo per tre, 160 soles. Il posto é però veramente magnifico e la compagnia della guida (Edgar) anche.
Torniamo in “centro” Paracas e troviamo un bellissimo ostello a 60 soles in due per notte. C'é un mucchio di gente, siamo ancora un po' stanchi e frastornati, ma contenti.
Il mattino seguente, visita alle isole Ballestas, bellissimo, e al pomeriggio trasferta a Nazca.
Quì c'é un Signore (Françisco) molto gentile ad aspettarci, e che ci porta poi nell'ostello, riservato da Paracas.
Molto carino, ma piuttosto caldo. Non dimentichiamo che siamo quasi in pieno deserto.
Conosciamo due polacche con le quali creiamo un bel rapporto di reciproca simpatia e decidiamo di girare assieme un qualche giorno.
Il mattino seguente visitiamo il cimitero delle mummie e l'acquedotto di Nazca, moto antico, dove fra l'altro perdo i miei occhiali nell'acqua.
Visitiamo un luogo di fabbricazione delle terracotte e una dell'estrazione dell'oro dalle montagne circostanti (quì acquisto un paio di orecchini alla Hedi). Ritorno all'ostello nel pomeriggio e pensando a quanto visiteremo nei giorni a seguire, mi accorgo che a Paracas ho dimenticato le scarpe e le calze (che pirla !!). le comprerò poi ad Arequipa.
Prima di notte, la guida, Francisco, ci porta a visitare el Mirador da dove puoi vedere le linee di Nazca (almeno in parte).
Dopo cena partenza (viaggio tutta la notte), per Arequipa, dove finalmente dovremmo fermarci per alcuni giorni. All'arrivo, alla centrale dei bus, riserviamo subito per una due giorni di visita nella valle del condor, e ostello, che sarà poi un buco nell'acqua. Infatti appena lo vediamo scappiamo schifati. Fortunatamente a pochi metri di distanza ne troviamo un'altro molto più pulito e confortevole, per la modica cifra di 45 soles a notte in due.
Giro da solo per Arequipa. Carino!! Plaza des Armas é la seconda piazza più bella di tutto il sud America, meno calda e più affollata di Nazca.
A livello energetico però, la piazza di Nazca mi é piaciuta molto di più.
Quì oltretutto si é disturbati in continuazione di venditori ambulanti di ogni genere. (gelati, tortine, oggetti vari, disegni, caricaturisti, ecc...).
Intanto El Nino ha già messo la sua prima neve sulle montagne circostanti.
Di cose ne facciamo veramente tante, chissà fin quando terremo il colpo?
Per ciò che concerne le emozioni interne, finora la piazza di Nazca é quella che me ne ha trasmesse di più. Ho sentito di voler voler bene a tutti, voler dare amore, ciò che per me é una delle cose piu importanti della vita. L'amore verso i bimbi che giocano, la voglia di abbracciare tutti, voglia di dare in generale.
Ora la due giorni nella valle del condor, vedremo !!!
Il 25.02 eccoci di ritorno da una gita che oserei definire abbastanza massacrante. Bus, bus e ancora Bus, con strade sterrate, su e giù per altitudini vari. Siamo passati dai 2'300 metri di Arequipa, per passare ai 4'900 di un passo “alpino”, per fnire ai 3'600 di Chivay.
Quanto abbiamo visto é stato molto interessante e bello, ma i 52 anni si sentono tutti. Questi due giorni ci hanno però fatto entrare nel vero Peru, quello selvaggio, con una natura forte e mutevole.
Peccato che la prima sera sono stato male (emicrania fortissima), passando quindi la serata, intanto che gli altri si divertivano, mangiavano e ballavano, sotto le lenzuola con tanto di giacca, pantaloni, cappello, ecc... Che fretsch !!!
Dulcis in fundo entrati nel canyon ci ha sorpresi un nebbione pazzesco che ci ha obbligati a tornare prima del previsto. Il condor cmq lo abbiamo visto in due o tre occasioni.
Oltre a ciò, povertà, e ancora povertà, abbastanza appariscente. Abbiamo girato anche alcuni mercati molto colorarti. Questi colori ti danno carica. (diarrea a parte).
Piccolo particolare, sul bussino dove eravamo seduti in 16, si contanovano addirittura 8 nazionalità diverse. Durante il viaggio di ritorno la meteo non é delle migliori, acqua, nebbia e un po' di nevischio. Speriamo che sia solo per ora.
Domani cmq ci aspetta la nostra prima giornata di riposo, e stasera partenza per altri lidi da parte delle due polacche.
Sfruttiamo la giornata di riposo per organizzare la trasferta verso Puno. Abbiamo la fortuna di trovare un tipo (Antonio), che ci organizza trasferta, ostello per 4 notti, gita sul lago Titicaca e isola Taquile, trasferta e Cusco e ostello 8 notti a Cusco, il tutto per 1'140 soles in due. Ci abbiamo messo due ore, ma é stato molto utile. Il viaggio da Puno a Cusco, sarà inoltre una trasferta culturale, visto che il bus col quale viaggiamo farà tappe in siti archeologici, molto interessanti.
Dopo l'organizzazione di tutte queste giornate (anche se é solo parziale!), andiamo a mangiare in un ristornatino dove in due, fra primo, secondo e bibita, spendiamo 18 soles.
Al pomeriggio visitiamo il convento di Santa Catalina.
Per ciò che concerne la gente, finora nessun problema, anzi, tutti molto gentili e disponibili. Rischio di furti, tanto segnalatici prima della partenza, zero !!
L'ultima sera ad Arequipa, prima di partire per Puno, leggiamo su un giornale locale di un bus che si é rovesciato e che ha fatto diversi morti,........., non il massimo prima di partire.
Il mattino, alle 7.55 vengono all'ostello a prenderci (doveva venire alle 7.30), per portarci alla stazione del bus dove alle 8 parte il bus per Puno.
Che trasferta Arequipa-Puno. Anche quì abbiamo toccato i 4528 metri s/m. Sul bus c'erano praticamente solo peruviani, con odori di tutti i generi e sedile scomodissimo.
I paesaggi però sono veramente incantevoli. L'altezza non ci fa oramai più niente, nel senso che di effetti collaterali non ne abbiamo più. Questo bus si ferma un po' dappertutto, a far salire e sacricare gente, malgrado sia un bus grande a due piani. La trasferta quindi,invece di essere di 4-5 ore diventa di 6. L'importante cmq é arrivare a Puno sani e salvi.
Che giornata. Alle 7.30 dovevano passare a prenderci per partire alle 8 e invece sono passti alle 7.55 e siamo partiti alle 8,20. Dovevamo arrivare tra la 13.30 e le 14.00 e invece arriviamo alle 15.00.
Quì oramai, gli orari passano in secondo piano. Bisogna ammettere che ogni tanto questo continuo aspettare diventa stressante.
Passando da Juliaca, che é una mezzora prima di Puno, ho appena visto al bordo della strada una donna che cagava.
A Puno, alla fermata del bus, nuovi problemi. La persona che doveva venire a prenderci per portarci all'ostello, non c'é. Che si fa? Si aspetta !!!
Dopo ca. mezz'ora, arriva una donna che pronuncia i nostri nomi. Scialla, scialla, chiama l'ostello e comunica che siamo arrivati. Ci portano all'ostello, dove fra l'altro, credono che rimaniamo solo una notte, mentre invece ne rimaniamo 4. per fotuna ci chiariamo subito. C'é però ancora un'altro problema, dovuto alla non-comunicazione fra le parti, non ci riconsegnano il “wouschers”, così lo chiamano loro, e questo perché non si accorgono che sullo stesso, é indicata la prosecuzione del viaggio verso Cusco. A livello puramente amministrativo e burocratico, sono veramente deboli.
Cmq sia, piazzate le cose, e fatta una doccetta, giro in città. Non possiamo però tirarla troppo alla lunga, visto che domattina alle 6.50 diana, per partenza sul lago Titicaca, isole Uros e isola Taquile.
Ecco finalmente una giornata che mi affascina veramente. Il Lago Titicaca mi “prende molto emotivamente”. Prima tappa, isole Uros, diventate molto turistiche, e quindi gli abitanti provano subito a venderci qualsiasi cosa, a prezzi esagerati. Per fortuna ho preso con me pochi soldi, e quindi non vengo “preso” dalla smania di acquistare per forza qualcosa. Prima di ripartire ci regalano loro una piccola barchettina in vimini. Mi sento veramente una merdaccia.!!
Imparo ancora qualcosa da questa gente, speriamo solo che mi rimanga nella mente e nel cuore.
Il viaggio continua verso l'isola Taquile, luogo favoloso e incantato. Una pace quasi surreale, all'interno di un microclima che permette alla natura di moltiplicarsi in modo quasi inspiegabile. Ricordiamoci che siamo a 4000 metri s/m.
Un paesaggio (vedi foto), che ti lascia senza parole, come anche la gente del luogo. Vivono di agricoltura e bestiame. Semplici, cordiali e solari ancora più degli altri. Non hanno niente, di ciò che abbiamo noi nel mondo cosi detto civilizzato, ma sono ugualmente felici, e per certi versi lo sono certamente più di noi.
Al pomeriggio ritorno verso Puno, a arrivo di una perturbazione che scuote il battello di qua e di la.
Non commento il mio panico, panico per il quale vengo anche un po' deriso.
Il giorno seguente, al mattino visita della città, e al pomeriggio viaggio a Sillustani, luogo molto spirituale. Al momento che provo a fare un po' di meditazione, vi é però un inzio di temporale, motivo per cui, per non prendermi inutilmente acqua, smetto quasi ancor prima di iniziare, e beffa della beffe, il temporale gira e non arriva nemmeno una goccia d'acqua.
Il luogo é cmq molto interessante ed emana veramente delle energie particolari. Infatti per quel minuto o due che ho provato a fare della meditazione, ho subito “visto”, e in modo molto chiaro (stranamente). E' apparsa subito la sorgente, e appena più sotto una chiara biforcazione dove mi si indicava di andare verso sinistra. Una cosa che non devo e non posso dimenticare. Peccato veramente che la meteo mi abbia preso in giro.
Primo di marzo salita al Mirador del Condor, per la bellezza di 616 scalini, e farli a oltre 4000 metri non é così evidente. Con mia grande sorpresa, faccio però meno fatica del previsto.
Ultimo pomeriggio a Puno, e shopping al porto. Hanno delle cose meravigliose, e a dei prezzi interessantissimi, praticamente impossibile non acquistare.
La sera poi quì a Puno é veramente freddo. 3 gradi, sciarpa e cappellino quasi obbligatori.
La mattina seguente (3.3) partenza per Cusco. Viaggio su Inka Express, meraviglioso, comodo e istruttivo. Facciamo 4 tappe in 3 siti archeologici e a pranzo (offerto!).
Durante il percorso succede una cosa strana. Arriva un temporale che, invece di rinfrescare l'aria, la scalda. Lo possiamo vedere dal posto del guidatore, dove viene indicata l'aria esterna.
Altra cosa molto strana di questi luoghi, a distanza di pochi chilometri da un posto all'altro, é il cambio di temperatura. Si può passare dai 6 ai 14 gradi a distanza di 10 km.
Arrivati a Cusco ci accorgiamo subito che la temperatura é più calda. Appena scesi dal bus c'é un taxi con un tipo che é venuto a prenderci (Franklin). Ci porta all'Ostello e ci propone per l'indomani di trovarci per discutere con lui sulle varie possibilità che ci sono per effettuare delle visite, guidate e/o non.
E' molto gentile e disponibile. Certe cose, come ad esempio il viaggio al Macchu Picchu, e il volo da Cusco a Lima li facciamo con il suo aiuto, mentre per il resto ci arrangiamo da soli.
Cmq Macchu Picchu e volo per Lima, costano mica male (totale 333 dollari).
Il pomeriggio giriamo un po' per la città.
Il giorno seguente, sabato, visitiamo Sachsayuayman, lo facciamo inizialmente da soli, poi furbescamente ci si attacca Carlos, una guida privata simpaticissima. Capiamo subito, che vuole farci da guida e ci chiederà un compenso non prestabilito, ma é talmente simpatico che ciò che ci chiederà lo avrà certamente guadagnato. Il luogo é veramente fantastico e magico.
Emozioni a bala !!!!
Mi fa anche un rito incaico. Il Pacia Mama, Fantastico !!
Girando nuovamente per Cusco, solo per vedere gente e sentire le energie che girano, sembra di essere (anche se non ci sono mai stato!), nel Ticino degli anni 30/40.
Queste persone se venissero in Europa, si rovinano, sarebbero perse.
C'é poi anche il discorso dei cani. Cani dappertuto e tutti liberi, giorno e notte. A Paracas per esempio avevano abbaiato tutta la notte, quì almeno no, ma ce n'é in giro un'infinità. Vengono trattati come le mucche in India. Se c'é un cane in mezzo alla strada che mangia fuori da un sacco della spazzatura, l'auto che passa gli gira attorno, evitandolo, anche se prima gli clacsona.
Quì si impara a non giudicare, a convivere gli uno con gli altri semplicemente. I rapporti interperso-
nali sono alla base di una buona convivenza.
In strada per esempio c'é un casino allucinante, tutti che suonano, ma nessuno che si incazza e/o sbraita. Ha dell'impossibile, ma funziona.
Il Perù,............, adelante !!
Ok, domenica visita al mercato di Pisac, prima di partire per il Macchu Picchu.
La trasferta a Pisac é tutta uno show. Saliamo su un bussino dei loro, e subito stiamo in piedi, convinti però di essere gli ultimi saliti sul bussino, e invece sorpese in continuazione. Durante il tragitto si ferma ancora tre o quattro volte e fa salire in totale ancora 10 persone (fra cui due bimbi).
Provare per credere.
Costo di 45 minuti di bus, 1 sol, vale sa dire ca. 40 cts.
Ogni tanto mi assale la “paura” di essere derubato, specialmente quando ci si trova così stretti, ma nulla di tutto ciò accade. Il giro nel mercato di Pisac é favoloso, é veramente un mercato degno del nome che si é fatto negli anni. C'é di tutto e a prezzi veramente favolosi.
Alla sera a cena in una pizzeria, che devo ammettere fa una pizza veramente molto buona. Allo stesso tavolo ci sono due sudamericani (forse peruviani!), e l'atmosfera che si crea é veramente strana. Non parliamo assieme ma l'energia che emana sta gente é davvero inspiegabile.
Per ciò che concerne poi la questione costi, oggi in due abbiamo speso 39 soles. Meno di 20 a testa che in franchi significa 7,40. Quì che costano sono gli spostamenti.
Al Macchu Picchu infatti va tutto abbastanza bene. All'arrivo ad Aguacalientes, andiamo a fare i bagni termali. La sera mangiamo all'ostello e il giorno dopo al mattino alle 7.30 partenza per Macchu Picchu. Pensavano di salire sul Wayna Picchu, ma visto il tempo ristretto e vista la meteo non troppo clemente, scegliamo di girare solo nel sito.
Quì fra l'altro incontriamo due ticinesi, una é di Melano l'altra ha sposato uno di Locarno, ma lei é di Como. Alla sera al ritorno a Cusco usciamo anche assieme per un gelato.
Per tornare alla visita al Macchu Picchu, é forse meglio vedere le foto. Il posto é interessantissimo e pieno di molte fonti energetiche, anche se sul Sachsayauman, ho recepito molto di più. Ognuno ha i suoi punti. Sul Macchu Picchu ci imbattiamo anche in un sasso molto energetico, che solo ad avvicinarlo ti crea le formiche in tutto il corpo. Che sensazione !!
Dopo questi due giorni., sento cmq che dentro di me, qualcosa si é mosso, anzi tanto si é mosso, ora sta a me riordinarlo e far quadrare il cerchio.
Mi sta tornando anche un po' più di energia.
Penultimo giorno a Cusco e nuova visita al mercato dell'artigianato, in fondo all'Avenida del Sol.
Torniamo alla Plaza des Armas dove abbiamo appuntamento con Saul, il quale però non si fa vedere
Peccato, ci aveva promesso che ci avrebbe fatto vedere come vengono lavorate le zucche vuote, come quella che ho regalato alla vegliarda.
Al mattino sorpresa. Franklin, che doveva venire a prenderci all'Ostello per portarci all'aereoporto, non si fa vedere e quindi ci prendiamo noi un taxi.
Volo per Lima, perfetto, e all'arrivo cerchiamo un Taxi per andare al Pariwana. Ostello pieno di giovani proprio nel centro di Miraflores. Il costo quì chiaramente é superiore a quelli pagati finora, il doppio, che in franchi significa cmq 16 franchi invece di 8, o 18.- invece di 9.-.
Trattamento tip-top.
Passeggiata verso il mare e piedi in acqua. Che sensazione. Dalle montagne al mare in poco più di un'ora. Nuovamente il Peru mi stupisce per le sue zone, sempre più diverse l'una dall'altra.
All'inizio ci parlano anche di paura Tsunami, ma presto questa scompare, visto che ci si accorge che onde più alte di un metro non ce n'é. Tutto tranquillo.
Alla sera, all'interno della rotonda all'interno del parco di Miraflores, una montagna di “vecchietti” ballano al suono di musiche sudamericane, é bellissimo e emozionante. Che belli sti vecchietti.
Domenica mattina ultima giornata a Lima, giornata che abbiamo deciso di passare tutta al mare.
Così si fa, ed io mi prendo una mega scottatura. Ma che pace !!
La sera, prima di andare a pagare, ci accorgiamo che abbiamo i soldi contanti, avendo calcolato in modo errato il costo dell'ostello, ma ce la facciamo ugualmente a non dover prelevare oltre.
Cosa mi lascia questa vacanza?
Mi lascia tantissimo. La consapevolezza di ciò che voglio e che non volgio diventare, prima di tutto, il che non mi sembra cosa di poco conto. Maggiore autostima. Maggiore capacità di sopportazione, e tolleranza.
Il Perù é un'infinità di sensazioni.
Deserto, montagne, altitudini notevoli, spiritualità, dolcezza.
Evviva il Perù.!!!!
Saverio