TOUR OMAN NORD E SUD
Diario di viaggio dal 30/10 al 17/11/2019 (19 GIORNI)
VOTO DA 1 A 10 = 8 /// Km. 4.500
PARTECIPANTI: ANTONIA, MANUELA, MILVIA E PAOLA (autrice del diario)
SPESA TOTALE € 1.600
Premessa:
L’idea di questo viaggio è nato ad un ritrovo viaggiatori fatto in aprile in toscana. Io sono già andata in Oman nel 2014 e mentre spiegavo le bellezze di questo paradiso, Manu e Milvia erano affascinate dall’idea di andarci. Visto che nel precedente viaggio avevo visto solo il nord del Paese, ho proposto di andarci assieme ma di fare anche il sud, essendo io un’amante del deserto e avendo letto che al sud c’è uno dei deserti più belli del mondo. Abbiamo così deciso di andarci in novembre visto che da noi è il mese peggiore dell’anno e invece in Oman il clima è ottimo. Invece con Antonia ho viaggiato già altre volte.
4 donne non più giovani (soprattutto io) ma con lo spirito di viaggiare sempre e in autonomia hanno reso questo viaggio fantastico sotto tutti i punti di vista. Sappiamo adattarci ad ogni evenienza senza problemi. Abbiamo affrontato (soprattutto Manu) strade affascinanti ma estremamente pericolose, con un po’ di timore ma senza rinunciare al fatto di essere donne.
Veniamo all’Oman, un paese estremamente all’avanguardia, sia come strutture modernissime ed efficienti, sia per la disponibilità del popolo nei confronti del turista. Il merito và indubbiamente al loro Sultano che in 49 anni di regno, ha modificato questo paese da povero ad uno dei più ricchi del mondo.
Vorrei aprire una parentesi per quanto riguarda casa Oman a Ra's al-Hadd. https://www.facebook.com/casaomanguesthouse/ casa.oman@gmail.com
proprietario di questo agriturismo è un ragazzo Italiano di Rimini, che dal 2006 gestisce con molto entusiasmo questa oasi di piacere. Si alloggia a casa sua o in altre strutture adiacenti e poi ci cena e colazione a casa sua. Inoltre è lui stesso e le persone del suo staff a programmare le varie escursioni. Per ulteriori informazioni contattatemi pure senza problemi.
SPESE Varie per una persona:
volo A/R Bologna – Muscat con Turkish Airlines------------------------------------------------------- € 448,18
assicurazione Volo -------------------------------------------------------------------------------------------- € 34
Visto passaporto online-------------------------------------------------------------------------------------- € 47,88
parcheggio auto a Bologna Looking4Parking.com € 70,35: 4 ------------------------------------- € 17,58
Hotel -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- € 180
Alloggio Iapo Rial 20 al dì per 4 giorni R 80 -------------------------------------------------------------- € 187
Pasti e spesa ----------------------------------------------------------------------------------------------------- € 150
Escursioni -------------------------------------------------------------------------------------------------------- € 185
Fuoristrada x 17 giorni e 2 autisti € 925 (€ 51 al giorno): 4 persone ------------------------------ € 231
Benzina € 187: 4 p. -------------------------------------------------------------------------------------------- € 50
Vari ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- € 70
TOTALE € 1.600
Alloggi x 4 persone:
Nizwa: Noor Majan Camp Nizwa-Manah Municipality Park, Manah Oman x 2 notti -Rial 70 = € 160
Salalah: Hotel Jawharat Al Khair appartamento per 4 notti -------------------------------- Rial 52 = € 122
Escursione e Notte nel deserto con agenzia “Al Fawaz Tour” a persona € 113
Muscat: Naseem hotel per 3 notti ---------------------------------------------------------------------------- € 312
Tappe principali del tour: Al Hambra, Nizwa, Bahla, Jabrin, Muqshin, Salalah, costa ovest, costa est, Ad Duqm, Ras Al Had, Wadi Tiwi, Wadi Shamp, Muscat.
Itinerario in breve (circa Km 4500:
30/10/2019 mer: volo da Bologna h 11:15 arrivo a Muscat h 01:30 ritiro auto (O/N Volo)
31/10 gio: Muscat, Nakhal, Jabal Shams, Nizwa (Km 360) (O/N Nizwa)
01/11 ven: Nizwa, forte di Bahla. Jabrin, Jabal Shams (Km 250) (O/N Nizwa)
02/11 sab: Nizwa, Salalah (km 850) (O/N Salalah)
03/11 dom: Salalah e Rub’ al-Khali desert (O/N deserto)
04/11 lun: Ritorno a Salalah, Moschea (O/N Salalah)
05/11 mar: costa ovest di Salalah: baia di Al Mughsail, Al Fazayah, Taqa, wadi Darbat
06/11 mer: relax (O/N Salalah)
07/11 gio: Strada costiera verso nord-est, Ayn, Wadi Shuwaymiyyah, Sharbthat (Km 400)
08/11 ven: Ras Markaz, Al Khaluf, Muhut (Km 507)
09/11 sab: Ra's al-Hadd Km 320 (O/N Da Iapo)
10/11 dom: Escursione in barca per vedere i delfini, Sur (O/N Da Iapo)
11/11 lun: Ras Al Jins, Tartarughe (Km 150) (O/N da Iapo)
12/11 mar: Wadi Tiwi, relax in spiaggia (Km 242) (O/N da Iapo)
13/11 mer: Wadi Shab, Sinkhole, (O/N Muscat) (Km 256)
14/11 gio: Grand Mosque, spiaggia Yiti (O/N Muscat)
15/11 ven: Mercato del pesce, Palazzo del Sultano Costa nord Muscat (Km 114) (O/N Muscat)
16/11 sab : Royal Opera House (O/N Volo)
17 nov: volo h 02:25 per Bologna arrivo h 10:15 (O/N volo)
ITINERARIO DETTAGLIATO:
30/10 mer: volo da Bologna h 11:15 arrivo a Muscat h 01:30 del 31/11 ritiro auto (O/N volo)
Finalmente dopo tanti preparativi viene il giorno della partenza. Manuela parte da Reggio Emilia e passa a prendere Antonia a Novellara poi arriva a casa mia a Fabbrico e carichiamo le valigie sulla mia auto. Passiamo da Cavezzo dove si fa trovare prontissima anche Milvia, la quarta componente del gruppo. Finalmente assieme, siamo tutte euforiche per il viaggio. Arriviamo a Bologna alle 08:30 dove, dopo aver lasciato la mia auto al Looking4Parking, ci accompagnano con la navetta in 5 minuti all’aeroporto. Dopo aver fatto il cheek-in andiamo al gate e alle 11;15 partiamo. Cerchiamo di dormire, anche perché domani sarà una giornata lunghissima, ma naturalmente facciamo molta fatica. Voliamo con la compagnia Turkish Airlines e arriviamo a Muscat in perfetto orario
31/10 gio: Muscat, Nakhal, Jabal Shams, Nizwa (Km 360) (O/N Nizwa)
Arriviamo all’01:10 ritiriamo i bagagli e
poi andiamo all’Europcar per ritirare l’auto a noleggio. L’uomo dell’ufficio,
visto che non riuscivamo a capirlo moto bene, molto strafottente ci chiede se
doveva parlarci in arabo. Mentre siamo in aeroporto, compriamo una carta Sim da
5 Rial per avere internet in caso di necessità e facciamo bancomat per avere un
po’ di liquidi. Scendiamo nei garage dell’aeroporto per il ritiro dell’auto che
ci accompagnerà per tutto il viaggio, una Kia con soli 3.000 km nuova di zecca.
L’addetto molto disponibile ci spiega alcune cose sull’auto e poi via, si parte.
Usiamo come navigatore MapsMe che si rivela ottimo pur non usando Wi-Fi.
Prima tappa Barka, era previsto di andare a vedere il mercato del pesce,
ma essendo le 3 di notte, i pescatori sono ancora in mare. Proseguiamo verso
l’entroterra. Visto che cerchiamo una strada un po’ particolare e non la
troviamo, entriamo in un bar per chiedere informazioni e quando capiscono che
siamo solo donne alla guida, rimangono molto stupiti. Capiremo poi il perché.
Arriviamo alla fortezza di Nakhal nostra prima tappa, ci piace molto:
all'interno di un'oasi ricca di palme, un bel forte color sabbia svetta sul
villaggio piuttosto povero.
Nakhl Uno dei molti forti circondati da oasi in Oman. Dopo la visita, facciamo
una sosta di mezz’ora per riposarci e fare una dormitina. Dopo un po’ di fatica,
troviamo la nostra meta successiva, lo sterrato che per 70 chilometri percorre
il Wadi Bani Auf. Una jeep o 4x4 è necessaria per questo avventuroso
itinerario Il percorso è molto impegnativo. L'importante è non distrarsi mentre
si guida sull'orlo di un precipizio alto alcune centinaia di metri. La strada ci
porta prima in una splendida valle tra palmeti, scoscese pareti rocciose di
colore rossastro e minuscoli villaggi abitati soprattutto da capre, poi a
risalire il canyon. Ci sono meravigliosi panorami ad ogni curva, e anche nei
rettilinei. Un avventuroso giro in 4x4 in un selvaggio canyon. Lo sterrato si
conclude dopo circa 4 ore di guida in cima a un monte con una bella vista, da
cui scende una strada asfaltata molto meno divertente. Facciamo i complimenti a
Manuela per la guida impeccabile. Arriviamo in Hotel a Nizwa a
mezzogiorno dove avevamo prenotato online, si tratta di un logge con bungalow
gestito da indiani, lontano da Nizwa ma tranquillo. Siamo molto stanche perciò
ci riposiamo un paio di orette e poi andiamo in paese. Visitiamo il souk ma
essendo pomeriggio c’è pochissima gente. Incontriamo Iapo (dove trascorreremo 4
giorni alla fine del viaggio) e ci consegna 4 tende per caso ne avessimo bisogno
durante il viaggio. Ci fermiamo a cena in un ristorantino nella piazza
principale e con 8 rial mangiamo molto bene. Siamo veramente esauste e decidiamo
di tronare al bungalow
01/11 ven: Nizwa, forte di Bahla. Jabrin, Jabal Shams (Km 250) (O/N Nizwa)
Sveglia ore 6 e dopo un’abbondante colazione inclusa, andiamo a Nizwa per vedere il mercato del bestiame che si svolge solo al venerdì dalle 7 alle 9. Tantissima gente contratta e vediamo anche le prime donne completamente vestite di nero e alcune di loro con una maschera di pelle rigida davanti agli occhi. Vediamo anche la vendita di cavallette vive. Vediamo solo da fuori (perché chiedono veramente tanto per l’ingresso) il forte di Nizwa la cui forma circolare lo rende un sito unico nel suo genere. inoltre giriamo nel souq la cui architettura combina autenticità e modernismo. I suoi chioschi sono conosciuti per le sue antichità, e i numerosi oggetti in argento tra cui il tradizionale Khanjar, pugnale ricurvo indossato come monile nei paesi del golfo. Riprendiamo l’auto e andiamo alla scoperta del forte di Bahla patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1987. Proseguimento verso Jabrin uno dei più bei forti dell’Oman, risalente al XVII secolo. Continuiamo il viaggio nel Wadi Ghul e poi sul Jebel Shams (la montagna più alta dell'Oman), Manu si “diverte” ancora percorrendo un pezzo di sterrato simile a ieri. Arriviamo in cima dove da una vista point vediamo la profondità di oltre 1.000 mt del gran canyon d’Arabia. Mentre torniamo ci fermiamo a bere un caffè al cardamomo e mangiare datteri buonissimi, offertoci da alcuni venditori di tappeti. Prima di rientrare, ci fermiamo a cena in un ristorante indiano lungo la strada dove con 8 R mangiamo molto e bene. Rientrate al bungalow, notiamo che proprio di fianco al nostro camp c’è molta gente e decidiamo di andare a vedere. Praticamente essendo venerdì e perciò giornata festiva, le famiglie vanno nei parchi gioco e fanno il picnic seduti nell’erba. Una moltitudine di bambini e ragazzini impressionante. Bene dopo aver soddisfatto la nostra curiosità, andiamo a dormire felici di un’altra intensa giornata
02/11 sab: Nizwa, Salalah (km 850) (O/N Salalah)
Partiamo dopo aver fatto colazione alle ore 07:20 direzione sud. Il panorama cambia completamente. Percorriamo chilometri e chilometri senza niente, tutto piatto e desolato. Il caldo si fa sentire. Alle ore 13 arriviamo a Muqshin dove dovrebbe esserci la possibilità di dormire in un campo tendato nel deserto. Chiediamo varie informazioni ma nessuno lo conosce. Visto che è presto, le strade deserte e ottime e che abbiamo fatto “solo”500 km decidiamo di proseguire alternandoci alla guida, fino a Salalah altri 300 km circa. All’ingresso della città ci controllano i passaporti. Riesco a prenotare con Booking un alloggio a Salalah per R 13. Vista la cifra irrisoria decidiamo prima di vedere di cosa si tratta. Arriviamo e troviamo un bellissimo appartamento con 6 posti letto, cucina, 2 bagni e un salotto gigante. Perciò chiediamo la possibilità di rimanere anche i prossimi 4 giorni, ci offrono anche uno sconto ma non accettiamo. Prenotiamo con un’agenzia del posto per la giornata successiva, l’escursione nel deserto. Andiamo a cena in un ristorantino a pochi passi e poi a letto contente e orgogliose della giornata trascorsa.
03/11 dom: Salalah e Rub’ al-Khali desert (O/N deserto)
Ormai la nostra sveglia è alle 6 ci svegliamo anche prima che suoni la tromba di Anto. Facciamo colazione in camera con le cose portate dall’Italia. In auto andiamo al sito archeologico di Al Baleed (sito UNESCO), antica capitale del Dhofar dove facciamo una bella passeggiata mentre è ancora deserto. Lungo la strada vediamo tantissime piantagioni di cocco papaya e banane. Al ritorno ci fermiamo al souq dove ci divertiamo a comprare incenso, profumi, calamite ecc. Alle 11 torniamo in hotel e pranziamo. Alle 13 ci troviamo con Ahmmed l’autista dell’agenzia che ci porterà nel deserto Rub’ al-Khali desert. Prima tappa le piantagioni di incenso, poi proseguendo verso nord, distanti 175 km da Salalah, arriviamo alle rovine della città perduta di Wubar (o Shisr, patrimonio UNESCO), un tempo cuore dei commerci per l’esportazione dell’incenso essendo quest’oasi agricola il crocevia fra oriente e occidente, sito di carovane e stazione molto importante per l'approvvigionamento idrico. Fu scoperta, in quanto completamente seppellita dalla sabbia, nel 1983 dagli americani e ricostruita da noi italiani. Sotto una cava è stata trovata una sorgente d’acqua che però, nonostante ci addentriamo per qualche metro sotto terra, non riusciamo a scorgere. Nei paraggi una serie di abitazioni governative per i beduini che “pascolano” i loro cammelli o per i dipendenti che sorvegliano il sito archeologico, Mentre noi visitiamo il sito e ci beviamo un the, Ahmmed va a sgonfiare le gomme dell’auto. Ripartiamo e Finalmente si iniziano a scorgere le dune del Rub’ al-Khali desert che il vento non smette mai di modellare. Che emozione! Il paesaggio è da cartolina e non potrebbe essere altrimenti visto che siamo nel secondo più grande deserto di sabbia del mondo che ricopre la parte più meridionale della Penisola araba. Col fuoristrada riusciamo a scalare montagne di sabbia dorata. all’orizzonte il calar del sole. I colori diventano più caldi e ci sentiamo i protagonisti di uno dei racconti de Le mille e una notte. Ci fermiamo ai piedi di una duna e corriamo più volte su e giù per le collinette a piedi scalzi, mi rotolo, la sabbia fine entra dappertutto, ilarità e spensieratezza pura! Siamo nel “quarto vuoto” ovvero nella quarta parte dopo il cielo, la terra e il mare. Alle ore 18 assaporiamo l’atmosfera del tramonto indimenticabile. Ahmmed ci porta in un campo tendato dove passeremo la notte. Mentre sistemiamo le tende per la notte, Manuela caccia un urlo per la presenza di un “ragnetto” nella tenda e chiama dei ragazzi per farlo uscire. Alle 19:30 ceniamo e alle 20:30 il nostro autista ci dice di seguirlo e ci porta in un angolino del campo tendato dove tappeti e cuscini circondano un bellissimo fuoco. Ci sediamo e iniziamo a parlare con Ahmmed che ci spiega alcune cose sulla vita degli omaniti ma soprattutto degli abitanti del posto. Ad un certo punto accendono i narghilè e ci divertiamo moltissimo a fumare. Ad un certo punto della serata, Milvia và a prendere la sua campana ed inizia a suonare e si crea un’atmosfera irreale e rilassante. Alle 23 andiamo tutte a letto contente della bellissima giornata.
04/11 lun: Ritorno a Salalah, Moschea (O/N Salalah)
Sveglia alle 06 per vedere l’alba sulle dune. Poi dopo colazione Ahmmed ci riporta a Salalah, dopo una veloce doccia, andiamo alla Bellissima Moschea del Sultano Qaboos con i suoi minareti, una delle più importanti di questa parte della penisola arabica, naturalmente la parte degli uomini è molto più ricca e bella di quella delle donne. Andiamo al Fish Merket dove pranziamo con gamberoni e aragosta con 12 Rial. Ci sono solo uomini e ad un certo orario iniziano a pregare proprio mentre noi stiamo mangiando, fantastico. Dopo un riposino in hotel, alle ore 17 andiamo in centro per vedere Salalah di notte. Torniamo al suk dell’oro nel quale si entra da un Gold Gate e un giro per le viuzze con negozi che espongono tutti lo stesso tipo di merce secondo la zona del quartiere, notiamo che alla sera sono le donne che gestiscono i negozietti. A letto alle 10
05/11 mar: costa ovest di Salalah : baia di Al Mughsail, Al Fazayah, Taqa, wadi Darbat
Sveglia alle 06:30 e dopo colazione in auto ci dirigiamo ad ovest verso il confine con lo Yemen. Prima tappa la baia di Al Mughsail, a 35 km. Il panorama è stupendo; da una parte la distesa di sabbia bianca che rende l’acqua di un colore azzurro intenso, dall’altra le montagne e il deserto. Questo tratto di spiaggia - a volte un po’ rocciosa - è famosa per i soffioni “blow holes”, che si alzano da fine aprile a settembre quando il mare è particolarmente agitato per via del monsone. Purtroppo non riusciamo a vedere neppure un getto d’acqua ne sentiamo solo in lontananza il “respiro” da un buco coperto da una grata di ferro. In quest’area, dove vi sono delle panchine per sedersi ed ammirare, oltre agli eventuali spruzzi, anche l’immensità del mare, prima di una naturale grotta o cava di Marneef, il Ministero del Turismo Omanita ha impresso su una pietra una frase significativa per noi visitatori: take nothing but memories, leave nothing but footprints. E noi, in Italia, ci porteremo sicuramente bei ricordi lasciando solo le nostre impronte. Continuando verso ovest si arriva ad un cartello che indica la spiaggia di Al Fazayah, e dopo 10 km di strada bianca si arriva al gioiello dell’Oceano Indiano che qui dicono essere la più bella del Medio Oriente. Senza un fuoristrada, arrivarci sarebbe stato un vero problema per la strada sterrata a tornanti e piuttosto impegnativa sia in salita sia in discesa. Sostiamo in una delle tante insenature dove non vi è altro che sabbia e acqua. Incontriamo, sparuti qua e là, ombrelloni piazzati da chi ha prenotato la gita con qualche agenzia che ha allestito per i clienti anche buffet su tavolini. I colori sono scenografici e l’acqua, turchina-smeraldina, superati i primi metri, diventa piatta, calma e ci permette di fare lunghe nuotate. A ridosso di alcuni scogli, granchioni neri, mentre a vista granchietti color sabbia. Fondamentali da portare sono le bottiglie d’acqua, i viveri e le creme ad alta protezione solare essendo il posto molto selvaggio. Riprendiamo l’asfalto e arriviamo a circa 70 km dal confine con lo Yemen dove ci controllano i documenti ad un posto di blocco. Torniamo verso Salalah attraverso montagne coloratissime e strade fantastiche. Visto che è presto, decidiamo di andare a est di Salalah fino al villaggio di Taqa. Saliamo fino al castello ma è chiuso e mentre stiamo per andarcene vediamo che si può visitare l'antica casa del governatore della città e osservare l'interno di una casa tradizionale omanita. Prossima tappa wadi Darbat, (canyon dove scorre un corso d’acqua) più spettacolari di questa regione Dhofar con un ricco fiumiciattolo che l’attraversa. La particolarità è l’impressionante trasparenza di quest’ultima e la rigogliosa vegetazione circostante che, soprattutto nei periodi di pioggia, assume toni smeraldini. Lungo la strada vediamo tantissimi animali: dromedari, Asini, pecore, tori, mucche ecc. Torniamo in hotel e dopo un riposino andiamo a cena dal Libanese, mangiamo verdure e carne molto buono.
06/11 mer: relax (O/N Salalah)
Oggi ci dedichiamo una giornata di relax. Andiamo in una spiaggia dove stanno costruendo un resort e ne approfittiamo che ci sono già gli ombrelloni. Mentre Manu e Milvia vanno a fare una passeggiata sul lungomare, Anto ed io ci rilassiamo. Una lieve brezza ci permette di rimanere fino alle 14:30 poi torniamo in hotel per un riposino e alle 17 usciamo per fare benzina e un po’ di spesa per il giorno successivo visto il lungo tragitto e le poche strutture che troveremo. Ceniamo ancora dal Libanese e poi a letto presto perché oggi il sole ci ha cotto bene a modo.
07/11 gio: Strada costiera verso nord-est, Ayn, Wadi Shuwaymiyyah, Sharbthat (Km 400)
Oggi giro di boa. Sveglia alle 6 e dopo colazione carichiamo i bagagli e direzione nord est (vorremmo andare alla tomba di Giobbe ma è completamente dall’altra parte). Prima tappa la valle di Ayn. La strada sale ripida ma asfaltata. Incontriamo molte mucche ma nemmeno un umano per chiedere informazioni. Incrociamo una vettura e tutti contenti di poterci aiutare, ci dicono che abbiamo sbagliato strada. Torniamo sulla strada costiera costeggiando alla nostra sinistra strepitose montagne coloratissime e vallate e alla nostra destra l’oceano indiano con colori dal turchese al verde smeraldo. Arriviamo al paese di Ash Shuwaymiyyah. Ci fermiamo ad un distributore dove beviamo un the ustionante. Entriamo nel Wadi Shuwaymiyyah. e per circa 20 km sembra di attraversare un Canyon con colori spettacolari. Arriviamo alla fine della strada e c’è un piccolo laghetto dove Manu fa un bagno rinfrescante. Torniamo sulla costa e ad un certo punto saliamo in un altopiano piatto e poco interessante. A Shalim prendiamo un rallentatore a velocità sostenuta non segnalato e Manu è un po’ preoccupata, ma l’auto sembra non aver avuto danni e si continua. Arriviamo a Sharbthat, nelle mie ricerche dovrebbe esserci un campo tendato molto bello, ma nessuno lo conosce. Guarda caso (nei paesi più remoti, appena entra un turista si diffonde la notizia) ci si affianca un’auto e X ci chiede se abbiamo bisogno di un alloggio. Ci accompagna ad una casetta sul mare per 20 Rial, accettiamo. Poi ci fa vedere un ristorante lì vicino e poi passa davanti a casa sua dove carica sulle ginocchia la figlioletta di 15 mesi. Vediamo alcune donne completamente vestite di nero e con il viso coperto da una maschera di pelle nera. Torniamo alla casetta sul mare ma presto ci rendiamo conto che è molto sporca. Andiamo al ristorante, poco dopo arriva anche X, Manu Gli dice che l’alloggio è veramente sporco e allora Lui ci offre la cena a base di ottimo pesce appena pescato. Mentre torniamo 2 ragazze carinissime iniziano a fare conversazione con noi. Ci sediamo sui gradini della casa in riva al mare a gustarci la brezza serale e la luna piena. Stasera usiamo i sacchi a pelo e la federa portati da casa.
08/11 ven: Ras Markaz, Al Khaluf, Muhut (Km 507)
Stamattina Manu e Milvia alle ore 6 si fanno un fantastico bagno nelle acque calde dell’oceano indiano, mentre io e Anto rimaniamo a nanna. Dopo colazione alle 7:30 continuiamo la nostra strada. Alle ore 10 arriviamo a Al Jazir dove in un negozietto prendiamo frutta e acqua. Circa a mezzogiorno Facciamo una deviazione di 15 km per Ras Markaz. Ridiamo notando le barche dei pescatori parcheggiate lungo la strada. I 32° gradi sono opprimenti perciò rimaniamo il minimo indispensabile per pranzare e poi proseguiamo. Il paesaggio continua ad essere piatto e monotono, ora capisco perché questa parte dell’Oman non è turistica. Il mare è fantastico ma non si riesce ad arrivare vicino. Circa alle 16 arriviamo a Al Khaluf, troviamo una specie di gommista o rottamaio che ci sgonfia le gomme per poter solcare le dune del deserto bianco. Chiediamo informazioni per entrare nel deserto e un ragazzo gentilmente ci precede con la sua auto fino ad un certo punto, poi lui non avendo le gomme sgonfie, ci indica la strada. Ma evidentemente non capiamo niente e ci troviamo sulla spiaggia dove notiamo una discarica di immondizia impressionante. Non sapendo dove andare ed essendo un po’ tardi decidiamo di tornare dal Gommista e farci rigonfiare le gomme e proseguire. La nostra intenzione era di trascorrere la notte nel deserto bianco con le tende che ci aveva imprestato Iapo. Io l’ho fatto 5 anni fa ed ero rimasta affascinata per la bellezza del luogo e volevo condividerlo con le mie amiche anche in questo viaggio, ma purtroppo non l’abbiamo trovato. A tarda sera e molto stanche, arriviamo ad un motel molto bello a Muhut. Ceniamo con gli alimenti comprati a Ad Duqm (pollo, verdure e lenticchie) poi a nanna.
09/11 sab: Ra's al-Hadd Km 320 (O/N Da Iapo)
Sempre colazione in camera, mentre carichiamo i bagagli in auto, un cane molto docile ci fa compagnia. In Oman abbiamo visto tantissimi gatti, soprattutto randagi, ma pochissimi cani.
Oggi guido io, Arriviamo poco dopo al bivio che porta al traghetto per l’isola di Masirah. Avendola già visto 5 anni fa, abbiamo preferito non farla perché è più o meno le stesse spiagge che ci sono sulla terra ferma. Ad un certo punto ci fermiamo perché siamo circondate da stupende dune di sabbia rossastra e scendiamo o saliamo su questa meraviglia ridendo e scherzando. Circa a mezzogiorno ci fermiamo a fare il bagno in una spiaggia dove ci sono dei gazebi per l’ombra. Ci rilassiamo per un paio di orette e poi via fino ad arrivare a Ra's al-Hadd da Iapo dove ci accolgono le ragazze dello staff. Mentre Manu e Milvia alloggiano a Casa Oman, io e Anto dormiremo in una struttura a pochi metri. Ci troviamo a cena con altri 30 ospiti e naturalmente si parla di viaggi. Ad un certo orario Anto ed io andiamo in camera e chiudiamo la porta, ma Anto vorrebbe uscire per andarsi a fumare l’ultima sigaretta e la porta non si apre. Proviamo alcune volte ma niente. Siamo sì al piano terra ma le zanzariere sono murate e non si aprono. Allora prendo il famoso coltellino svizzero e inizio a scassinare la porta e dopo alcuni tentativi finalmente riesco ad aprire.
10/11 dom: Escursione in barca per vedere i delfini, Sur (O/N Da Iapo)
Mettiamo la sveglia alle 7, ma alle 6 siamo già sveglie e operative, andiamo a fare colazione da Iapo e alle 08:30 andiamo all’imbarco dove una barca ci porterà a vedere i delfini e altro. Qui in Oman hanno uno strano modo di mettere in acqua le imbarcazioni, le spingono con una vecchia auto, dalla spiaggia fino alle prime onde. Passa più di un’oretta senza avvistamenti e poi all’improvviso ne arrivano da tutte le parti e si divertono a saltare e passare sotto la barca. Siamo euforici di tutto questo andirivieni. Sempre con la barca andiamo in una baia dove c’è la residenza di uno Scià di Dubai e chi vuole, può fare snorkeling, danno maschera e boccaglio. Manu ne approfitta per farsi una bella nuotata. Verso mezzogiorno torniamo a riva e per “parcheggiare” la barca, prende la rincorsa fino a fermarsi sulla sabbia. Ritorniamo a casa Oman dove ritroviamo Milvia che non è venuta con noi a causa del mal di mare. Mangiamo un po’ di frutta e poi in auto andiamo a Sur. Mentre aspettiamo che aprano i negozi nel Souq, girovaghiamo per il lungomare e ci fermiamo a bere un 0ttimo succo di frutta freschissima. Alle ore 16,30 aprono i negozi, c’è il souq solo per donne e quello solo per uomini. Giriamo quello delle donne e vediamo negozi con solo soprabiti tutti neri e altri negozi con abiti coloratissimi. Torniamo che ormai è sera. Andiamo a Casa Oman e quasi tutti i giorni c’è il cambio di turisti, c’è chi è in partenza e chi è appena arrivato. Foto a non finire, scambi di indirizzi e promesse di vedersi. Ceniamo con ottimo pesce e verdure e alle ore 21:30 andiamo a dormire.
11/11 lun: Ras Al Jins, Tartarughe (Km 150) (O/N da Iapo)
Anto ed io portiamo le valigie in un bungalow sempre gestito da Iapo, dove alloggiano già da una notte anche Manu e Milvia. Dopo colazione prendiamo l’auto ed andiamo alla spiaggia di Ras Al Jins, a circa 15 km da Iapo, è una delle numerose ed incantevoli spiagge dell’Oman. La particolarità che le ha fatto conquistare l’interesse di turisti provenienti da tutto il mondo è rappresentata dal costituire l’unico posto per l’avvistamento di tartarughe protette. Però è anche una stupenda Spiaggia con i colori dell’oceano dal turchese al verde smeraldo, in una cornice di rocce scolpite dal mare e dal vento. Ad un certo momento iniziano ad arrivare le cavallette un’invasione vera e propria. La spiaggia e coperta da questi insetti. Rimaniamo fino alle ore 14 circa poi a causa del vento fortissimo, ci spostiamo in un’altra spiaggia. Ci siamo solo noi e le barche dei pescatori che oggi a causa del mare mosso, sono rimasti a terra. Manu e Milvia si divertono con le onde alte. Prima di rientrare ci fermiamo a comprare i braccioli da bimbo per l’escursione di domani. A casa Oman ci beviamo un buonissimo Chiai. Andiamo a farci la doccia e riposarci un po’ prima di gustarci per cena 3 aragoste prenotate il giorno prima che abbiamo mangiato in 2 persone per 15 rial
Alle 21 arriva “Sandokan” e ci fa salire sulla Big-Car per portarci a vedere una tartaruga marina mentre depone le uova. Saliamo tutti nel cassone dietro e via veloce come il vento raggiungiamo la spiaggia dove una sfinita tartaruga ha già deposto le uova e le sta coprendo per far sì che non vengano mangiate dai predatori. La vediamo poi piano piano dopo ben 3 ore di lavoro, raggiungere l’oceano. Ogni notte centinaia di esemplari femmina (quasi 50000 all’anno) giungono lentamente su queste spiagge per deporre le loro uova e poi fare ritorno, in un assoluto silenzio, nel loro habitat naturale prima che le luci dell’alba rischiarino il cielo. Il periodo migliore per vedere questo emozionante spettacolo è sicuramente da luglio ad ottobre. Anche questa giornata è stata piena di eventi grandiosi.
12/11 mar: Wadi Tiwi, relax in spiaggia (Km 242) (O/N da Iapo)
Alle 07:30 dopo la solita abbondante colazione, andiamo a wadi Tiwi dove ci troviamo con un’autista ingaggiato da Iapo il quale guiderà la nostra auto (per 50 Rial ad auto) lungo la strada del wadi- Io l’avevo già fatta nell’altro viaggio e sapevo che l’escursione è molto impegnativa, perciò ho consigliato di prendere un autista esperto per questo tour. Infatti le mie amiche alla fine mi hanno dato ragione. Wadi Tiwi, un altro imponente canyon, di una bellezza abbagliante. La strada impervia, gli enormi massi, le pareti verticali, i villaggi diroccati con capre e agricoltori hanno infatti un fascino rustico. Arrivati alla fine della salita, si scende a piedi per degli scalini scavati e fatiscenti fino ad arrivare alla 1° pozza. Anto ed io ci fermiamo qui mentre Manu e Marzia con l’aiuto dell’autista e guida, scendono con le corde negli altri laghetti sottostanti. Quando dopo circa un’oretta tornano, sono esauste per la fatica ma contente dell’impresa effettuata. Risaliamo i gradini e ripresa l’auto scendiamo per l’impervia stradina con tornanti vertiginosi e burroni spaventosi. Lasciamo il nostro fantastico autista e andiamo a goderci alcune orette al mare. Mentre torniamo ci fermiamo a Sur per gustarci un altro fantastico succo di mango e pompelmo dal nostro amico indiano. Dopo un riposino in bungalow, andiamo a casa Oman a cena. Poi a letto
13/11 mer: Wadi Shab, Sinkhole, (O/N Muscat) (Km 256)
Stamattina dopo colazione salutiamo tutti e partiamo verso Muscat. Arriviamo al Wadi Shab. Subito ci colpisce l'imperioso ingresso, col fiume verde che si getta in mare tra pareti verticali di roccia rossa. Uno straordinario canyon con palme, piscine naturali e sentieri. Peccato che il ponte della superstrada rovina il panorama. Una barchetta permette d'attraversare il fiume per raggiungere il sentiero che s'inoltra nel canyon. Camminiamo per tre quarti d'ora tra falesie, palme e acque limpide, estasiate dal bel paesaggio. Giungiamo infine a una serie di pozze tra le rocce, dove la gente fa il bagno. Anto a causa una caduta si fa male ad un ginocchio e perciò decide di fermarsi al primo laghetto anche perché non sa nuotare. Noi continuiamo (l'acqua è calda) al terzo laghetto io scivolo su un sasso e mi faccio male ad una spalla. Rimango lì mentre le altre 2 finiscono l’escursione, fino a raggiungere uno stretto passaggio sotto la montagna, dove c'è spazio giusto per mani e testa. Sbucano quindi in un laghetto sotterraneo in cui precipita una piccola cascata. Non so se sia più spettacolare l'ambiente o la sensazione di trovarsi in un'avventura incredibile, alla Indiana Jones. Al ritorno a casa scoprirò che ho una frattura composta dell’omero. Torniamo all’auto e raggiungiamo un paesino dove ci fermiamo a mangiare un sandwich circondate da caprette. La tappa successiva è il Sinkhole, un buco (dolina) del diametro di una quarantina di metri e profondo altrettanto pieno di acqua salmastra color smeraldo. Le origini di questa dolina non sono proprio chiaramente comprese dai geologi. Ci sono varie ipotesi, tra cui quella che sia dovuto ad un fenomeno di erosione dello strato di calcare a cui è seguito un crollo. Ma qualunque sia stato il fenomeno che l'ha creato vale certamente la pena scendere la scalinata in cemento e farsi una nuotata in questo straordinario luogo. Fanno il bagno Milvia e Manu e poi si lasciano pulire i piedi dai pesciolini. Continuiamo verso Muscat ed arriviamo in hotel alle 17:30. L'hotel si trova nella Gran Corniche che alla sera diventa la movida di Muscat. Alla sera dopo cena andiamo a fare un giro al Souq stracolmo di oggetti per turisti. Il suq di Mutrah sembra un angolo di giappone. Pulito, ordinato, poco chiassoso. Cercano tutti di venderti incenso da bruciare, pugnali tipici omaniti, pashmine e lampade di Aladino. Non è economico e il livello di contrattazione è circa il 20%-25%.
14/11 gio: Grand Mosque, spiaggia Yiti (O/N Muscat)
Colazione in camera per finire un po’ di viveri, poi alle 07:30 andiamo alla Grand Mosque, Per entrare nella moschea ci sono alcune regole sull'abbigliamento. Uomini: pantaloni lunghi, ma possono indossare le T-shirt. Donne: gambe e braccia coperte e velo sulla testa. La mia tunica presa qui in Oman non gli è gradita e perciò devo noleggiare al negozio adiacente alla moschea una tunica che arriva fino ai piedi. Ci leviamo le scarpe e camminiamo a piedi nudi su un pavimento di marmo di una pulizia impeccabile. Visitiamo prima la sala riservata alle donne che ha dei bei rivestimenti in legno e marmo e dei bei lampadari di Murano. Poi passiamo alla sala degli uomini sfarzosissima: tappeto kashmir grande quasi come un campo da calcio, lampadario Swarovski gigantesco, vetrate colorate realizzare da maestri vetrai del Belgio. Dopo la visita molto bella della Moschea, decidiamo di andare al mare alla spiaggia Yiti. Appena arriviamo un barcaiolo ci chiede se vogliamo andare in una spiaggia isolata e per 15 rial, accettiamo. Ci porta in una spiaggia stupenda di fronte a dei Resort in costruzione. Peccato che ai bordi della spiaggia regni una discarica naturale. Plastica e vetro ovunque. In questo viaggio abbiamo notato che nei centri turistici raccolgono anche la micro cartina ma per il resto non hanno ancora la cultura della raccolta differenziata e si trovano immondizia in un mare stupendo e su spiagge caraibiche. Alle ore 15 il barcaiolo ci viene a recuperare e ci chiede 20 rial + 1 rial per lui perché ci ha portato in una spiaggia più distante. All’arrivo gli diamo solo i 15 Rial perché era quello il prezzo pattuito. Torniamo in hotel e alla sera andiamo nello stesso ristorante poi a letto.
15/11 ven: Mercato del pesce, Palazzo del Sultano Costa nord Muscat (Km 114) (O/N Muscat)
Dopo colazione andiamo al mercato del pesce a pochi metri dal nostro hotel. Alle 7:30 si anima e spicca per vivacità e puzza. Camminavamo tra pescatori, donne col velo e uomini omaniti intenti a trattare il prezzo di pesci spada e seppie. Prendiamo l’auto e andiamo a visitare solo all'esterno il Palazzo del Sultano e del Ministero delle Finanze, Continuiamo verso est e arriviamo al fiore all’occhiello di Muscat la Royal Opera House che vediamo dall'esterno e che torneremo domani che sarà aperta al pubblico. Passiamo il pomeriggio al mare e alla sera torniamo nello stesso ristorante
16/11 sab : Royal Opera House (O/N Volo)
Stamattina dopo colazione prepariamo le valigie e come sempre nei viaggi, il contenuto lievita ma con una “lieve” pressione, riusciamo a chiuderle. Alle ore 08:15 arriviamo alla Royal Opera House ancora deserto e riusciamo a fotografare questo fantastica opera di marmo abbagliante di Carrara. Con 3 Rial entriamo con una guida per vedere l’interno sontuoso e impreziosito da una profusione di legni intagliati e arabeschi. Notiamo anche qui i preparativi per la festa nazionale del 18 novembre. Al ritorno laviamo l’auto dentro e fuori. Andiamo in hotel per fare il cheek-out e caricare le valigie. Ci fermiamo in un parco per rilassarci un po’ e 7 donne omanite ci invitano a mangiare della frutta con loro. Accettiamo molto volentieri e ci rallegrano raccontandoci un po’ la loro vita. Passiamo un’oretta a ridere, felici di aver fatto questo incontro. Passiamo il resto del pomeriggio in un mega centro commerciale. Alle 19 andiamo all’aeroporto ma non riusciamo a trovare dove consegnare l’auto. Chiediamo ad un ragazzo e gentilissimo ci accompagna e ci indica dove andare. Consegniamo l’auto in perfette condizioni ed entriamo in aeroporto. Avendo il volo alle 02:30 siamo molto in anticipo e perciò dobbiamo aspettare. Partiamo in perfetto orario e riusciamo a dormire qualche ora.
17 nov: volo h 02:25 per Bologna arrivo h 10:15 (O/N volo)
Arriviamo a Bologna e appena ci consegnano i bagagli, telefoniamo al garage e dopo 10 minuti ci vengono a prendere per poi consegnarci la mia auto. Arriviamo a San Giovanni in Persiceto e Milvia ci offre la colazione in una pasticceria fantastica. Siamo tornati ai nostri usi e gusti tradizionali. Lasciamo Milvia a Cavezzo e poi arriviamo verso mezzogiorno a casa mia dove Manu con la sua auto porta a casa Anto e poi arriverà anche lei a Reggio.
Paola Borciani