Cronaca semiseria di un viaggio in camper di due farmacisti e barboncina.
Diario di viaggio
E’
la nostra prima volta….che viaggiamo così, cosa avete pensato!
Dopo
lunghe e inutili discussioni per
convincere il mio compagno ad utilizzare il camper come mezzo di trasporto,
finalmente folgorata da improvvisa idea utilizzo argomentazioni che non possono
essere ignorate..e quindi..si parte, è il 25 agosto 2008 ore 8 del mattino.
Andiamo
a ritirare il camper, avvertiamo che
non abbiamo esperienze precedenti e ci ragguagliano in 5 minuti…forse meno, di
tutte le cose che da oggi in poi dovremmo fare! Già dopo pochi minuti è tutto
scordato!
Si
rientra a casa per allestirlo..il che significa riuscire a mettere in pochissimo
spazio tutto quello che può servire in questi giorni e si parla di pentole,
piatti, bicchieri,posate,un minimo di spesa e poi i vestiti, le scarpe e molto
altro. Sembra un’impresa quasi impossibile per noi abituati a case grandi e a
grandi spazi ma alla fine il risultato è gradevole, abbiamo una nostra piccola
casa su ruote che ora ha un po’ della nostra personalità e nei piccoli
stipetti ha accolto tutto quanto ciò che riteniamo necessario.
Il
primo giorno e il secondo saranno di trasferimento e saranno pesanti, ma ciò ci
permetterà di fare confidenza con il nostro mezzo! La guida è piacevole,
oserei dire quasi scattante, al raggiungimento dei
“Ari
( la barboncina) tu stai giù” il che tradotto significa che dopo due secondi
era bella distesa a pancia all’aria tra noi due rannicchiati nel nostro
piccolo posto! E così ci si ritrova al secondo giorno..riposati e pronti per
proseguire il viaggio. Ad Auxerre usciamo dall’autostrada…lunghi chilometri
in mezzo a una lussureggiante e verdissima campagna. Strade vuote, dritte, poco
traffico ma l’andatura è lenta e i impieghiamo molto tempo per arrivare al
raccordo dell’autostrada che da LE MANS ci porterà a Alencon e FINALMENTE a
LIVAROT! (Calvados)
Livarot?????Già….Livarot,
dubito che sia un posto conosciuto, ma per chi ama i cavalli da trotto il
viaggio fino a questo paese è come un pellegrinaggio! Abbiamo un grosso libro
che dà informazioni sui vari cavalli e relative HARAS (scuderie). Ci sono dei
nomi insigni tra i trottatori che sono stati evidenziati, ora sta a noi
trovarli. Premetto che io, grande organizzatrice di viaggi mi ero premunita di
GARMIN con scheda francese… ..che non ha mai funzionato! Girovagare tra queste
verdissime colline ,campi infiniti, paddok ordinati, scuderie traboccanti di
fiori e cavalli è stato un gran divertimento e relax, nonostante le difficoltà
nel reperire quelle che ci interessavano. Esilaranti poi le discussioni tra il
mio compagno che di Francese non sa nulla e di Inglese appena un poco di più, e
i vari proprietari delle haras. Sta di fatto che comunque sia, sono stati
combinati forse “TRE MATRIMONI”.
A
questo punto, anzi dal giorno precedente controllando la cartina, scopro che
questi famosi cavalli non sono in Bretagna..come sempre aveva detto Arrigo (il
mio compagno) ma in Normandia e quindi il nostro piano di viaggio subisce
un’inevitabile cambiamento! Ma che importa? Abbiamo preso il camper proprio
per goderci la vacanza in piena libertà!
Passiamo
la notte a LISIEAUX nel campeggio municipale Camping de
Il
giorno successivo proseguono le nostre ricerche delle Haras per poi nel
pomeriggio dirigerci finalmente verso la costa della Normandia,terra di
meraviglie sospese tra cielo e acqua.
A
Honfleur ci sistemiamo nel Camping du Phare ( 15,00 € ) proprio a due passi da
VIEUX BASSIN dove ci rechiamo dopo cena. La cittadina sorge sull’estuario
della Senna e conserva le antiche MAISONS all’interno di un’area protetta
creata nel 1974. Nell’ottocento divenne un centro artistico e letterario
grazie alla presenza del pittore Eugene Boudin, che riunì attorno a se nomi del
calibro di Monet e Baudelaire. Camminare in questa zona illuminata a giorno da
mille luci è uno spettacolo indescrivibile che ho cercato di fissare in molte
foto e nel filmato. Brulicante di gente seduta ai tavolini dei rumorosi bar,
un’antica giostra da un lato, i resti delle fortificazioni
dall’altro…insomma un gran bel colpo d’occhio!!
Rientrati
in camper, per errore sposto una leva rossa sotto il sedile che volevo girare
e…voilà restiamo al buio. E ora??? Telefoniamo all’assistenza nonostante
l’ora tarda, ma ci confortava il fatto che ci avevano detto essere disponibile
24 su 24. Una voce assonnata ci dà le indicazioni…e luce fu!
Il
mattino seguente però…niente acqua! Ritelefonata e il signore si scusa dicendo di aver dimenticato di dirci che ruotando
la famigerata maniglia rossa andava in blocco anche la pompa dell’acqua!
AH!...e chi ce l’aveva mai detto????? La ricerca del pulsante all’interno
del “gavone” per i profani, il ripostiglio sotto il letto, suggerita dal
tecnico,va a buon fine…ma un po’ avviliti per questi contrattempi e per aver
la sensazione di essere due imbranati…cosa che non siamo…partiamo senza fare
scorta di acqua!!! Ci penseremo poi! Quindi, in tuta, senza doccia e nemmeno
lavato il viso come i gatti…partiamo! Scandalo se ciò succedesse a casa.
Partendo da Honfleur il
percorso si snoda attraverso Deauville e Trouville sur mer. L’una di fronte
all’altra le due perle della Cote Fleurie sono separate dall’estuario del
fiume Touques, Cabourg,stazione balneare ricercata da una clientela di elite e
poi le cinque spiagge dello sbarco americano del 6 giugno 1944. Oggi queste
spiagge costituiscono una sorta di grande museo a cielo aperto. www.normandiememoire.com.
Il vento che soffia , il silenzio, l’immensità di queste spiagge rende più
facile immaginare cosa siano stati quei giorni. E si prova un reverenziale
rispetto per il luogo e ci si sente tristi per tante vite spezzate. Allineate di
fronte alla spiaggia di Omaha ci sono 9386 croci di marmo bianco. La sosta
pranzo ( va beh! essere tristi ma
la fame…è fame!) fatta su uno spiazzo fronte spiaggia ci fa assistere a un
buffo rito scandito dalle maree. Mentre ormai mi appresto esperta di ogni
movimento ai fornelli, vengo turbata da un insieme di rumori fatti di passi,
chiacchiericci, motori di trattori. Che succede? Un gran numero di
persone…direi l’intero paese, munite di secchielli, vanghe e indossando
stivali si appresta alla raccolta dei molluschi rimasti sotto la sabbia e ora
reperibili vista la bassa marea, che da queste parti è veramente
impressionante, Ricordo i
Si
arriva quindi a Baieux località resa celebre dalla preziosa tela di lino
ricamata con fili di lana colorata, lunga
Di
primo mattino, tempo non buono, grigio e freschino,arriviamo a Mont S.Michael,
già una folla di turisti invade le strette stradine, c’è la bassa marea,
gabbiani volano nel cielo plumbeo. Ci incamminiamo felici con la nostra
barboncina trotterellante, ma a un certo punto, presso la biglietteria (
12,00 € ) un ANTIPATICO cartello indica che i cani non sono graditi oltre quel
punto. (cosa che non ritengo giusta, visto che il cane educato lo fa il
padrone…e tra gli umani che si comportano da cani…se ne contano parecchi!!)
Se non entra lei..non entriamo neanche noi!!!!!! Così tra una foto e l’altra
rientriamo al parcheggio e ripartiamo. La sosta pranzo in riva al mare “che se
ne è andato” come dice Arrigo, si trasforma in situazione tragi-comica. Da
neofiti del camper e a causa della mancanza di un se pur minimo manuale di
istruzioni, l’accensione di una grossa spia rossa ci manda nel pallone. Che
sarà mai?? Non si era mai accesa prima!Non vogliamo telefonare all’assistenza
per salvaguardare la nostra immagine di persone “in gamba”..e quindi
facciamo vari tentativi per capire! Alla fine, rassegnati chiamiamo…ops! Non
avevamo fatto rientrare il gradino elettrico prima di partire! Però, risolto
questo, il camper non parte più! Arrigo si dispera e come sempre spetta a me fare la parte di quella razionale. Alla fine si
risolve in maniera MOLTO FORTUNOSA il tutto, ma perdiamo una mezza giornata, un
centro assistenza Fiat trovato in maniera rocambolesca ci risolve il caso..un
fusibile dell’antifurto rotto che bloccava il motorino d’avviamento! Felici
ancora una volta per aver superato le avversità ci dirigiamo a St. Malò
premiati da un tardo pomeriggio assolato e un tramonto da sogno. Alle porte del
Rance, la visita del cuore della fortezza corsara che si chiamava Citè d’Alet,
è inevitabile. La passeggiata della “corniche” intorno alla città consente
di contemplare una delle più belle viste della città e della baia di Sain
Malò. www.saint-malò-tourisme.com
Per
goderci appieno il tramonto decidiamo di passare la notte nei pressi di Cancale
e sistemiamo il camper in un punto panoramico vista mare! Niente campeggio!
Finalmente vivo il camper come intendo io…cioè in piena libertà! Non ci
spaventa l’essere da soli e nel buio più profondo quando cala la notte,
sinceramente e forse da incoscienti..non so, ma non abbiamo MAI percepito
sensazioni di paura!
Sveglia
in una mattinata limpida e soleggiata, espletate le formalità del mattino
compresa quella di bere un bel caffè fumante con di fronte un bellissimo
panorama, si parte alla volta di Dinan. La città è ancora oggi interamente
cinta dai suoi bastioni, i più imponenti e antichi della Bretagna. Facciamo una
piacevole passeggiata lungo la via che scende fino al porto, non incontriamo
quasi nessuno, risalendo andiamo a visitare la basilica di St. Sauveur molto particolare essendo di fondazione romanica
ma rifatta in forme gotiche.
Partiamo direzione Cap Freehel sulla punta estrema della penisoletta granitica,
uno dei più suggestivi luoghi della Bretagna, che sporge pittoresco sul mare a
Il
mattino seguente purtroppo, il brutto tempo ci intristisce, c’è la nebbia e
una leggera pioggerellina che fa sperare poco di buono. Oggi più che mai il
sole sarebbe stato gradito. Dobbiamo percorrere
Velocemente,
visto il tempo arriviamo senza soste a Morlaix dove il gigantesco viadotto della
ferrovia (alto 59m e lungo 284 )domina la centrale e vasta Place des Otages. A
sud della piazza si diramano pittoresche stradette fiancheggiate da vecchie case
di ardesia e legno. Sulla Rue du
Mur c’è
La
mattina una bella passeggiata tra l’erica fiorita lungo la scogliera, una
buona colazione e via! Un lungo percorso ci porta prima a Locronan, paesino che
merita una visita. La piazza uno dei più bei complessi urbani della Bretagna ,
è circondata su tre lati da basse case rinascimentali del’500 e ‘600
dominata dalla chiesa di St Ronan. Giunti a Douarnenez facciamo un giro
panoramico al porto ma non trovando parcheggio preferiamo ripartire.
Prossima
meta Point du Raz, una lunga strada
attraversa tutta la penisola di Cornovaglia ove fiorirono nel Medioevo le
leggende cavalleresche note col nome di “Ciclo Bretone”. Un parcheggio a
pagamento (6,00 € ci si può fermare per la notte! ) ci obbliga a fermarci. Una bassa costruzione occupata da negozi e bar deturpa non
poco l’ambiente a ciò si aggiunga la possibilità, oltre a quella di andarci
a piedi, di prendere un bus navetta per arrivare alla punta da dove ammirare il
faro.
Noi
tutte queste comodità non le condividiamo anche se sappiamo che non tutti i
“turisti” hanno il nostro spirito di “sacrificio” per raggiungere le
cose!
Delusi,
infreddoliti visto che un vento forte ci obbliga a intabarrarci, dopo una due
foto, fatto il pranzo decidiamo di puntare verso la prossima meta. Pensiamo a
una deviazione,visto che la guida descrive Concarneau come un luogo
interessante. Arrivati al centro del porto, dove su un’isola naturale sorge la
cittadella, tra le più interessanti di Francia, tutta chiusa da spesse mura di
granito a contornare l’isolotto, veniamo cortesemente invitati dall’unico
poliziotto incontrato in Francia, a riprendere la via da dove eravamo arrivati.
I parcheggi al centro sono SOLO per le macchine, quelli dei camper in periferia!
Peccato, non potevamo permetterci di sostare a lungo,e così abbiamo dovuto
rinunciare alla visita e al giro delle mura
che sembrava interessante. Arriviamo a Carnac sotto una sottile e noiosa pioggerellina ma questo non ci distoglie dalla prima visita al Dolmen de
Mane Kerioned che si trova al lato della strada che stiamo percorrendo.
L’umidità della pioggia fa sentire molto il profumo dei pini che circondano
la zona e della resina. Poi decidiamo di cercare un campeggio per la notte.
Arriviamo fino alla fine della penisola di Quiberon, penisola granitica lunga
Il
mattino seguente la situazione è la stessa e ci domandiamo come faremo con le
visite della giornata! Intrepidi pensiamo che con le mantelle..tutto si può
fare!!!
Carnac,
villaggio della costa meridionale della Bretagna,al centro di una zona
universalmente nota per i suoi monumenti megalitici innalzati da popolazioni
bretoni tra il 6000 e il
Menec
il più spettacolare ( 1099 menhir disposti su 11 file per
Cartina
in mano decidiamo che l’unica cosa possibile è di rientrare velocemente verso
l’Italia sfruttando gli ultimi due giorni (che saranno sempre piovosi) per
vedere qualche Castello della Loira! Altro cambio di programma quindi! Il più
velocemente possibile andiamo a Nantes e proseguiamo direzione Tours.
Incontriamo il primo castello, quello di Montgeoffroy, ma purtroppo è già
chiuso e la visita non è possibile. Proseguiamo e a Saumur, bella cittadina una
breve pausa dalla pioggia ci permette di fare un giro intorno al castello, si
prosegue poi fino a Chinon dove abbiamo la fortuna di parcheggiarci nel Camping
de l’Ile Auger proprio sotto il castello e in riva al fiume Vienne. Una
posizione romantica quando cala la sera e le luci si riflettono sull’acqua. E
piove ancora!
Il
mattino seguente la situazione è la stessa, arriviamo al Castello di
Azay-le-Rideau ,magnifica costruzione del primo
Rinascimento ( 1518-29 ) specchiantesi nelle acque dell’Indre che le fa da
fossato naturale. Entriamo lasciando Ari sconsolata e triste in camper. La
ricerca del Castello successivo risulta indaginosa, perché usciti dalla strada
principale per l’ acquisto del pane, poi non riusciamo più a ritrovarla e
perdiamo un bel po’ di tempo a girovagare per stradine e chiedendo
informazioni. ( quanto ho odiato il navigatore che non funzionava! ) Finalmente ci troviamo di fronte all’ingresso del Castello di
Chenonceau detto anche Chateau des Dames. Ari è alla disperazione, ha già
capito che le aspettano ancora un paio di ore da sola…ci guarda
sconsolata…ma non piange. La visita è gradevole, le stanze abbellite con
grandi mazzi di fiori freschi che non riesco a non fotografare.
E’
il primo pomeriggio..piove ancora e a questo si accompagna la certezza che ormai
il viaggio è alla fine e che davanti a noi ci aspettano tanti chilometri per il
rientro.
La
sera, di nuovo fermi in un autogrill nei pressi di Chambery, ascoltando il
rumore del vento e della pioggia, riandiamo col ricordo a tutte le avventure
vissute e concordiamo che ripeteremo l’avventura camper.
Piove
fino al confine, passato il Frejus (36,00
€ ) ritroviamo il sole e il caldo. Ultimo pranzo nei pressi di Torino,poi
guido io , i miei compagni di viaggio dormono tranquilli! Nel silenzio penso e
ho già nostalgia di questa piccola casa che stasera svuoteremo e domani
riconsegneremo vuota, pulita e in ordine. Mi mancano già le immagini di quando
era un caos totale ( che Arrigo non ha voluto fotografassi), di quando la porta
sfondata era stata aggiustata con dell’orribile scoch nero, di quando ho fuso
un piatto provocando un odore terribile, di quando ci hanno suonato per
avvertirci che fuori del finestrino del bagno svolazzavano i miei slip, di
quando le mantelle sgocciolavano ovunque, di quando l’acqua del secchiaio è
risalita dallo scarico del bagno perché il camper era in pendenza….ecc…ecc.
E
ora nella mia grande casa mi restano solo questo racconto e tante foto..e tanti
ricordi!
Daniela Cesca CESCae0b@farmaciacesca.191.it