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Diario di viaggio 4 – 21 / 3 /2016
Nicaragua, terra di vulcani e laghi … anche questa volta
c’è lo zampino dei miei amici viaggiatori liberi, che negli ultimi incontri
in giro per l’Italia mi hanno parlato di questo Paese che non avevo mai preso
in considerazione… “Questo è il momento giusto” mi dicevano “prima che
costruiscano il canale” e così’ ho cominciato a documentarmi e a
“partorire” il viaggio !
Comprato il Volo con American Airlines , € 700 a/r, con
scalo a Madrid e Miami. Volo intercontinentale con Iberia e poi AA e ritorno via
Miami Londra con British. Un viaggio davvero lungo, ci abbiamo messo ben 22 ore
tra attese, cambi e ritardi (2 ore), con relativo smarrimento dei bagagli
(rimasti a Miami) ! Ho imparato la lezione e prometto di portare sempre un
cambio nel bagaglio a mano ;-) ! Mi raccomando l’ESTA se fate scalo a Miami o
in qualsiasi città americana!
4 marzo ore 22 arriviamo a Managua, dopo le pratiche di
entrata e il pagamento di 10 $, siamo finalmente arrivati! Prendiamo un taxi che
per 25 $ ci porta alla nostra posada. Stanza normale e personale gentilissimo
alla posada del Arcangel, $ 27 a testa in doppia.
5 - 9 marzo Granada: ci
svegliamo di buon’ora, decidiamo di andare in banca a cambiare gli euro,
infatti apprendiamo che sono rare le banche che accettano gli euro e quindi
siamo costretti a prendere un taxi che ci porterà al BAC (poi durante il
viaggio cambiavamo dai signori con tanto di tesserino fuori dalle banche, non
ricordo come si chiamano in spagnolo). Ci accordiamo con il tassista che ci fa
fare anche un giretto veloce per i monumenti della capitale con il Malecon,
sinceramente niente di che … Ci facciamo lasciare al terminal UCA dove
prendiamo il bus per Granada. Tutto liscio. Granada è una città davvero
facile da visitare, molto lineare, ordinata, pulita e tanto colorata. Si visita
tranquillamente a piedi. Abbiamo speso 4 giorni qui, vale la pena un giro in
barca a las Isletas, c’è un molo alla fine del centro turistico sul lungo
lago dove partono le barche private ed è possibile contrattare il prezzo
direttamente con i proprietari. Comunque noi abbiamo pagato sui € 17 a testa
per un giro di 3 ore, una lancha tutta per noi.
La sera Calle Calzada è la via principale dove si può bere e mangiare, frequentata per lo più da turisti, ma anche da nicaraguensi, vale la pena scoprire anche i locali nelle vie più piccole parallele alla cattedrale. Consiglio el Zaguan, una steakhouse, dove ho mangiato una delle carni più buone in assoluto! Un giorno abbiamo pranzato al parque Central, ci sono diversi chioschetti che servono piatti locali e devo dire che è stato davvero piacevole, rinfrescarsi all’ombra degli alberi e conversare qualche ora con un ragazzo nicaraguense che si trovava a Granada per lavoro e che ha voluto farci conoscere meglio la storia del suo Paese e la situazione attuale : non ho mai sentito tanto orgoglio e speranza per la propria patria nelle parole di qualcuno come in Francisco.
Un’altra escursione che consiglio vivamente sono los Pueblos
Blancos, noi abbiamo “ingaggiato” Victor , un ragazzo simpaticissimo e
davvero disponibile (victorubau10@gmail.com
), io ho fatto l’itinerario : Catarina (fantastici i mirador, ce ne sono 2,
uno totalmente deserto e l’altro più turistico), Dirìa e Masatepe con il suo
Cristo Negro e l’emozione di salire sul campanile per gentile intercessione di
una vecchina che dopo averci spiegato la storia del Cristo, a gran voce ha
chiamato il parroco per aprirci la porta per salire. E’ stato emozionante e da
sù c’era una bella vista sul vulcano Masaya. Masatepe ha anche un mirador a
circa 4 km dalla chiesa. Abbiamo concluso la giornata con qualche ora alla
laguna de Apoyo, davvero bello nuotare nelle sue acque blu che da tutto il
giorno ammiravamo dai vari mirador.
Un giorno lo abbiamo dedicato al trekking sul vulcano Mombacho,
abbiamo acquistato l’escursione all’hotel con Corazon dove i guadagni
dell’hotel ed escursioni vengono reinvestiti nell’educazione della gente
nicaraguense. Abbiamo pagato sui $ 30 dollari a testa per il trekking. E’
stato veramente faticoso arrivare in cima (4 ore di cammino) con una pendenza
inverosimile e altrettanto scendere … ma lassù abbiamo fatto un bel giretto
in mezzo ai boschi e il panorama è davvero notevole (si vede la città, las
Isletas,..). Naturalmente ci sono delle camionette per salire in cima
dall’entrata del parco.
Hotel El Internacional a Granada, un po’ fuori dal centro, ma ci siamo goduti delle divertenti passeggiate notturne per
andare in centro curiosando nelle case locali e tra la gente del quartiere. Al
tramontar del sole ogni sera le strade della nostra zona si animavano, tutta la
gente si riversava davanti casa con le loro sedie a dondolo a conversare con i
vicini o a guardare la telenovela preferita con i bambini che giocavano a
baseball… questa sì che è vita : sociale, all’aperto, semplice …
9-11 marzo Isola di Ometepe : da Granada abbiamo preso un autobus per Rivas e poi da lì taxi per San Jorge dove dopo un’oretta d’attesa abbiamo preso la lancha per Moyogalpa (1 ora di traversata), non preoccupatevi se vedete che imbarca acqua tanto c’è il tipo che la scarica … tutto regolare! A circa 2 km da Moyogalpa abbiamo soggiornato all’ostello Nathaly, i proprietari gentilissimi davvero, ma la camera davvero spartana e la prima sera abbiamo avuto problemi di acqua e luce. Avendo poco tempo a disposizione ci siamo accordati con il proprietario che il giorno dopo ci avrebbe portato in macchina a vedere : il vulcano Maderas con la cascata di San Ramon, Ojo de l’agua e la reserva de Charco Verde. La parte di Ometepe dove si trova il Maderas ha le strade sterrate ed è molto più selvaggia. Bella la passeggiata del Maderas, anche se non abbiamo trovato la cascata… abbastanza deludente non esserci arrivati, ma le indicazioni sono rarissime e confusionali … Poi Ojo de L’agua un posto incantato, sono delle piscine naturali immerse nel verde (anche se c’era diversa gente, comunque ha un’energia speciale). I locali dicono che la sua acqua sia fonte di giovinezza. La reserva de Charco Verde nulla di che, molto bella la spiaggia che si trova fuori la riserva, ma non si può fare il bagno perché ci sono tipo le sabbie mobili, questa è stata l’impressione quando ci ho provato.
11- 14 marzo Leon : Per lasciare l’isola di Ometepe stavolta abbiamo preso il traghetto, decisamente meglio della lancha. Al porto di San Jorge abbiamo preso l’autobus per Managua (chiedete perché non sempre ci sono, vi risparmierete il tragitto per Rivas). Dovendo raggiungere Leon e non essendoci bus diretti, siamo dovuti passare per Managua e cambiare terminal di bus (tornando alla UCA dove partono frequentemente minibus privati per Leon, quando si riempiono praticamente). Il terminal di Leon è un po’ fuori dal centro, così prendiamo un taxi fino al nostro hotel (prenotato 2 giorni prima), Paz Y Luna, non male. Pernotteremo poi 2 notti alla posada Fuente Castalia, molto bello, ma un po’ caro. Leon ce la siamo goduta tutta a piedi, perdendoci talvolta, senza alcun problema. Siamo stati anche nell’antico quartiere di Subtiaba, dove sorgeva prima la città e da dove partono anche i bus per Las Penitas, la spiaggia sul Pacifico dove siamo stati un giorno. L’autobus era piuttosto affollato all’andata (circa 1 ora), al ritorno invece un bus privato carico di nicaraguensi ci ha dato un passaggio fino in città e al mio tentativo di pagare il biglietto, ci rispondono : “non dovete pagare nulla, questa è la cortesia del nostro popolo!”.
A Leon ci sono molti locali gradevoli, la maggior parte con il
patio (che adoravo), anche la notte è molto animata e anche molto tranquilla.
Al Parque Central provate i raspados (granite aromatizzate) che vendono con i
carretti ambulanti.
A malincuore siamo partiti da Leon, per tornare a Managua,
caotica, trafficata, sporca e rumorosa … siamo infatti tornati all’ora di
punta 17:30, e ci siamo fatti un bel po’ di traffico per arrivare all’hotel
airport x Managua, nuovissimo complesso, camere pulite e a 2 minuti
dall’aeroporto, per $ 17 a testa in doppia.La mattina seguente avevano il volo
per Corn Island prestissimo, quindi si è rivelata un’ottima scelta.
15-19 marzo Little Corn Island : il volo (160 € a/r La Costena acquistato on line dall’Italia) atterra a Big Corn Island dove prendiamo un taxi che in 5 minuti ci porta al porto, qui la lancha per Little Corn parte alle 10, quindi bivacchiamo un paio d’orette, già si sente l’aria di paradiso, nel piccolo porticciolo … Ci sono 2 o 3 lanchas al giorno per Little Corn. La traversata dura 30 minuti. Little Corn Island è un incanto, piccola piccola, non esistono strade asfaltate e motori, le uniche 2 ruote a parte qualche bicicletta, sono quelle delle carriole. E’ ancora molto selvaggia e si trovano spiagge incantevoli deserte… L’isola era frequentata per lo più da americani, questo non mi entusiasmava particolarmente, ma alla fine a parte la sera, in giro non si vedevano. La parte nord dell’isola è quella più bella (dalle parti di Otto Beach), dove ci sono anche resort abbastanza costosi. Spingetevi fino a Goat beach, altro angolo suggestivo. Avrete solo l’imbarazzo della scelta in qualunque spiaggia decidiate di andare, quello che vi consiglio è di esplorare e di non fermarvi alla prima spiaggia bella che vedrete. Sono andata a fare snorkeling una mattina, $ 20, quasi tutti gli ostelli offrono possibilità di questo tipo. Ne è valsa la pena perché ho visto per la prima volta in vita mia la barriera corallina, davvero suggestiva ! Un giorno abbiamo deciso di vedere il tramonto dal faro (come suggeriva la lonely planet), dopo aver faticato un pochino a trovarlo, arriviamo davanti una torre di ferro (sembrava una centrale elettrica), mi sembrava uno scherzo chiamarlo faro e strano che la lonely planet suggerisse di arrampicarsi li, mi sembrava rischioso… abbiamo visto un tipo salire e ci siamo ripromessi di tornare il giorno dopo e così abbiamo fatto, sicuramente un bel posto panoramico dove salutare il giorno,però arrivati su la piattaforma è minuscola, ci staranno 5 persone a dire tanto….
Abbiamo pernottato al Grace Cool Spot, bungalow basico sulla
spiaggia, 24 $ a testa a notte, la gente che ci lavorava piuttosto fredda, non
mi è piaciuta. Diciamo che a Corn Island la gente era diversa, il colore della
pelle più scuro, tipo africani, la gente locale non era molto interessata ad
interagire, mentre nel resto del Nicaragua esattamente l’opposto.
19 marzo : rientro a Managua che stavolta abbiamo trovato
deserta ! Essendo iniziata la semana santa (prima di Pasqua), sono partiti
tutti, per cui una ragazza che avevamo conosciuto al nostro arrivo a Managua e
che ho incontrato nuovamente alla partenza (lavora in aeroporto), mi spiegava
che eravamo stati fortunati ad evitare quella settimana perché i mezzi locali
sarebbero stati super affollati e altrettanto le spiagge e i posti turistici.
Prezzo totale del viaggio € 1.700 (inclusi i voli)
Che dire per quanto durante la preparazione del viaggio mi ero
fatta una specie di idea di quello che avrei visto, non
è stato minimamente quello che ho vissuto… ho trovato la gente davvero aperta
e gentile, il vulcano Conception è una delle immagini che mi ricorderanno
sempre questa terra, ha un potere speciale; Leon, la sua storia e la sua
energia, l’arcipelago de las Isletas e la possibilità di vivere su un’isola
privata ! Buono il rum Flor de Cana!
Cristina