Diario di viaggio 18/01-18/02/ 2011
di Susanna ( con Sandro)
ITINERARIO:
MANAGUA
2 notti
GRANADA
(con escursioni a Los Pueblos Blancos, Carazo, Vulcano Mombacho, Masaya) 4 notti
ISLA
DE OMETEPE 3 notti
1
notte in traghetto
EL
CASTILLO 4 notti
1
notte in traghetto
ESTELI’
(con escursione a Matagalpa) 2 notti
LEON
(con escursioni al Cerro Negro, Las Penitas,Leon Vieja) 4 notti
LAS
PENITAS (con escursione all’Isla Juan Venado) 7 notti
MANAGUA
2 notti
Cambio
medio del periodo : 1$ = 21,8 Cordobas
1
Euro = 28 Cordobas
Spesa totale in due senza il costo del volo circa 2300 euro.
18/01/11
Finalmente
si parte…volo Lufthansa prenotato in novembre con il seguente itinerario:
Firenze, Francoforte,Houston,Managua (son quasi 24 ore di viaggio ma era il più
breve che ho trovato ad un prezzo abbordabile,ovvero 747 euro a persona).
Lo
stop di Houston noioso per la coda che devi fare per l’ingresso (anche se sei
di passaggio) negli States , ovvero impronte digitali, foto, controllo del
documento ESTA, ritiro dei bagagli e riconsegna (consiglio a tutti d’incellofanarli
da casa così si perde meno tempo perché essendo sigillati non devono passare
dallo skanner e si consegnano e
basta senza fare ulteriori code).
Ed
eccoci a Managua, puntualissimi dopo aver pagato la tassa d’ingresso di $10
cad. usciamo dall’aeroporto dove ci aspetta il mezzo che ci porterà
all’Hotel La Piramide prenotato in rete (70$ con colazione). E’ buio e non
riesco a valutare la città, ma la prima impressione non è buona, Managua
sembra tutta una periferia, sarà la stanchezza, chissà…
19/01
Dopo
una bella dormita in un bel letto comodo e
ricca colazione in terrazza notiamo
subito che il clima è caldo ma ventilato e non è soffocante e umido come di
solito è ai tropici e questo ci piace assai.
Il
proprietario dell’Hotel, Manfred, un signore tedesco che insieme alla moglie
nica raguense ha creato questo piccolo albergo molto particolare, ci
mette subito a ns. agio spiegandoci un po’ quello che si può fare in città e
soprattutto portandoci in banca, al centro commerciale vicino per cambiare la
sim card del cellulare, e lasciandoci per ultimo al Parque Historico Nacional
Loma de Tiscapa, spiegandoci che possiamo
tornare
a piedi seguendo le strade principali senza far troppe deviazioni nelle strade
secondarie perché a detta di tutti è pericoloso. La cosa non ci preoccupa in
quanto già in tanti ci hanno avvisato di tutti i pericoli che potremmo trovare
a Managua, ma siamo convinti che la città è pericolosa come lo possono essere
tutte le metropoli del mondo, basta stare un po’ ”attentini” e forse non
ci accade niente.
Nella
stessa mattinata a piedi visitiamo la cattedrale vecchia, che avrebbe un suo
fascino, ma è talmente mal messa che mette tristezza a guardarla; il museo
Nazionale (poche cose ma tante informazioni su tutto il paese e soprattutto una
guida molto esauriente che al momento di darle la mancia meritatissima, svanisce
nel nulla lasciandomi a bocca aperta…questa è la prima avvisaglia
dell’indole del popolo Nica! ) ed il Malecon, che paragonandolo a quello de
L’Avana ci rende ancora più tristi per il senso di squallore che
suscita. Insomma questo primo impatto con il Nicaragua non è per niente
positivo e ci mette un po’ in crisi. Comunque normalmente il primo giorno è
di adattamento, speriamo nei
20/01
Stamani
si parte per Granada con il minibus
UCA (sono minivan che partono dal quartiere universitario di continuo non appena
sono pieni, costano un po’ di più del bus grande ma sono più veloci e più
frequenti) e in meno di una ora e con 20 cordobas siamo nei pressi del Parque
Central,ovvero nel centro della città.
Ci
sistemiamo all’albergo prenotato da Managua, continuiamo sul lussuoso, forse
perché abbiamo bisogno di gratificazioni per l’effetto che ci ha fatto la
capitale e per la paura che tale effetto continui per il proseguimento del
viaggio. Ed eccoci all’Hotel Patio del Malinche (85 $ a notte con la
colazione, un vero schiaffo alla miseria, ma un bel posto veramente).
Inizia
la ns. perlustrazione a piedi della città e, preparati al peggio, torniamo
soddisfatti a casa, perché Granada è veramente piacevole e ben tenuta e ci
sono diverse cose da vedere. Ma soprattutto inizia il ns. rapporto con la
popolazione Nica. Il loro cibo, la loro musica e la loro dolcezza.
Stasera
al parco spettacolo circense, acrobati
itineranti provenienti da varie parti dell’america latina divertono il folto
pubblico che aspetta incuriosito dal primo pomeriggio per vedere l’
“Underwear tour”.
21/01
Oggi
si parte in perlustrazione de Los Pueblos Blancos ed inizia l’uso dei mezzi di
trasporto locali che si rivelerà eccezionale in tutti i sensi: Mai stato così
facile e sicuro viaggiare ( e di mezzi, nei nostri numerosi viaggi in
giro per il mondo e fuori dalle rotte più turistiche,ne abbiamo presi tanti ).
Dalla
stazione dopo il mercato il primo bus che parte va a Dirimo e decidiamo così la
ns. prima meta. Il paese è piccolo ma piacevole e troviamo persone che
incuriosite dalla ns. presenza (non abbiamo incontrato altri turisti) ci
chiedono se abbiamo bisogno di aiuto. Facciamo il ns. primo acquisto alla Casa
de Cajetas. Io sono molto golosa soprattutto di dolci e vado sempre alla ricerca
delle specialità del posto. In questo caso le cajetas sono dei dolcetti tipo
gelatina di frutta di vari gusti o di latte, molto dolci, confezionati in
scatoline di cartone arancioni molto caratteristiche. Sono contenta perché ho
trovato qualcosa di veramente artigianale che fa parte delle tradizioni del
paese. Il negozio/laboratorio è piccolo con un'unica vetrina piena di queste
scatoline in tanti gusti, sarebbero tutti da assaggiare, ma vengo rimessa in
riga dal “ capo “ che giustamente pensa ai problemi di temperatura e
appiccicosità nello zaino.
Visto
che Dirià è vicinissimo decidiamo di andarci a piedi anche per curiosare lungo
la strada, allungando il collo dentro le porte aperte delle case. Siamo in
campagna e la vita è tutta all’aperto, quindi persone sorridenti ci
accompagnano con i loro saluti e le
loro indicazioni lungo il percorso che ci porterà al Mirador El Boquete sulla
Laguna de Apoyo. Veramente un bel panorama, e a detta degli abitanti, superiore
a quello che si vede dal Mirador de Catarina, che decidiamo di snobbare visto
che è più frequentato dal turismo.
Prossima
tappa Masatepe raggiunta su un bus preso al volo (quasi un autostop)sulla famosa
carretera Panamericana. Il paese è forse meno caratteristico dei precedenti e
sicuramente fuori dalle rotte turistiche. La Lonely Planet lo presentava come
chicca ma a noi non ha fatto nessuna impressione.
A
proposito di guide, questa volta la LP ci ha deluso per l’inesattezza di tante
informazioni ormai datate e per alcune descrizioni social politiche non troppo
corrispondenti alla realtà e al ns. modo di pensare. Stanno peggiorando!
A
questo punto vi chiederete perché siamo venuti in questa zona che, a
prima vista, offre così poco ed io vi spiego che siccome prima di partire ho
letto da qualche parte che nel periodo intorno al 20/1 si celebrano i
festeggiamenti di San Sebastiano che è il patrono di questi posti ero curiosa
di vedere qualcosa del loro folklore, ma per ora non ce ne è traccia.
Rientriamo
al tramonto sempre saltando da un bus a un minibus (siamo già
espertissimi
in coincidenze).
Stasera
siamo molto fortunati, perché nella
piazza davanti alla casa dei Leoni c’è uno spettacolo gratuito
di arti varie offerto dalla Casa de los Tres Mundos (la fondazione di Ernesto
Cardenal) fra cui una esibizione della cantante superstite del Duo
Guardabarranco, Katia Cardenal,che imparerò ad apprezzare lungo tutto il
viaggio e la canzone “Casa
abierta” sarà la colonna sonora dei ns. giorni nicaraguesi.
22/1
Stamani
ci dirigiamo verso Masaya per vedere (solo vedere, per eventuali acquisti
torneremo da Managua l’ultimo giorno prima del rientro in Italia) il famoso
mercato artigianale. Prendiamo nota degli eventuali articoli che ci possono
interessare e dei prezzi, perché ancora non comprendiamo quale è il prezzo
giusto per ogni cosa. Ancora non siamo entrati nel vero spirito di questo
viaggio e siamo ancora molto dubbiosi. Decidiamo di spostarci ancora,
e alla stazione dei bus noto che con noi c’è un ragazzo con un palo a
cui ci sono attaccati tanti sacchetti di zucchero filato e mi si accende subito
la lampadina : “Fiesta!”
Gli chiedo dove è diretto e finalmente trovo il paese dove ci sono
le feste patronali: Diriamba.
Viaggio in bus con lo zucchero filato attaccato alla mia schiena e scendo con lui. Siamo fuori dal paese e c’è una specie di ?stadio/arena? di legno pieno di gente che rumoreggia, chiedo informazioni ma nella confusione capisco solo la parola toros, paghiamo 60 cordobas in due per i posti di “lusso” (tribune al primo piano) e saliamo su questa struttura molto traballante al cui centro c’è una specie di arena chiusa da una rete di protezione. Nel mezzo dell’arena tanti giovani baldanzosi e un toro, entrato dentro cavalcato da un ragazzo, tipo rodeo.La tenzone consiste nel far arrabbiare il toro che si lancia verso i ragazzi, i quali per sfuggire alle corna si arrampicano sulla rete di protezione con grandi incitamenti del pubblico. Questo si ripete per varie volte con tori sempre differenti e con intervalli assordanti di musica dal vivo. Ci divertiamo molto facendo comunella con la gente e soprattutto ci informiamo del programma di tutti i festeggiamenti che proseguiranno fino a domani che è domenica.
Peccato che per noi, domani è l’ultimo giorno a
Granada ed abbiamo programmato di andare al vulcano Mombacho, ci perderemo l’Hipicos,
che a quanto ho capito è una cavalcata in pompa magna di tutti i notabili del
posto con la folla che li acclama, il grande ballo finale e forse
El Gueguense,spettacolo di prosa musica e balletto che è una delle
rappresentazioni tradizionali più
sentite del Nicaragua.
Al rientro, abbondantemente dopo il tramonto, il bus ci lascia in una zona per noi sconosciuta della città ed al buio l’orientamento può dare dei problemi, ma c’é sempre qualcuno che ci aiuta, infatti un giovane ci vede con la cartina in mano e si offre di scortarci verso il centro; è uno studente Nica laureato a Cuba in Scienze sociali, rientrato da poco in patria per un master, con cui facciamo una bella conversazione sui problemi politici e sociali del Nicaragua. Concludendo con molta soddisfazione la serata e sentendoci sempre più a ns. agio in mezzo a questa gente.
23/1
Stamani
in programma escursione al Mombacho. Partenza dalla solita stazione bus del
mercato, direzione Rivas con arrivo a Guanacaste (14C in due). Da lì ci sono
due possibilità per arrivare alla Riserva Mombacho, o a piedi o con risciò a
motore (come quelli orientali costo circa 20C): si può fare tranquillamente a
piedi,anche se è in salita. All’ingresso della riserva si paga il biglietto
(500 C in due, le partenze sono ad orari prestabiliti, nel ns. caso alle 10) ed
insieme al gruppo, su di un camion militare ci inerpichiamo su per uno stradello
molto ripido, si sale a 1000 mt fino alla base da dove partono i sentieri. Prima
di arrivare al capolinea, come tutte le gite turistiche, è d’obbligo la
fermata per lo shopping, in questo caso, il
camion ci stoppa ad una fattoria biologica dove si produce caffè e
l’assaggio gratuito ci fa piacere, ma non ci sembra il caso di fare acquisti,
visto che non sappiamo ancora
quanto ci sarà da camminare e che
tipo di sentiero sarà.
Ci
sono due tipi di percorso uno facile di km 1,5 senza guida e uno più
impegnativo di km 4 con guida, noi preferiamo quello semplice e devo dire che ci
ha soddisfatto in pieno per l’immersione totale nella foresta pluviale e le
viste superbe del lago e della laguna di Apoyo, peccato che fa freddo, visto che
è una giornata nuvolosa e tira molto vento e noi siamo un po’ scollacciati.
Rientro
nel pomeriggio in città, per ultimi giri turistici (Mi Museo esposizione
interessante di ceramiche precolombiane, gratuito - Chiesa di San Francesco-
Fortezza La Polvora , purtroppo chiusa per restauri,ma aperta per noi da un
guardiano molto gentile che mi permette di salire su una torre per fare foto
della città dall’alto,senza che io chiedessi niente.) poi a casa per fare
zaini. Domattina si parte per l’Isola di Ometepe.
La
permanenza a Granada è stata molto gradevole e tutti i dubbi che avevo sono
spariti, sto entrando in sintonia con il Nicaragua e sta nascendo un amore
sincero.
Abbiamo
avuto qui il primo impatto con la cucina nicaraguese e siamo soddisfatti.
Provato le bancarelle del parco(buono il vigoron), vari ristoranti della città
da quelli più popolari per i locali a quelli più lussuosi da turisti (
assaggiato gallo pinto, gamberoni giganti, tostones,indio viejo, chancho con
yucca, nicatamales etc) e soprattutto le bevande ( la favolosa Tona che piace
anche a me non amante della birra, il Flor de Cana, da sbronze serali, ed il
Macua, cocktail nazionale a base di frutta e flor de cana, dolcino ma giusto per
le mie chiusure di serata).
24/01
Stamani
Lidia, la proprietaria dell’hotel ci accompagna con il suo motorisciò alla
stazione bus vicino al mercato e ci aiuta a trovare una bancarella che vende
teli di plastica da usare anche come amache per il viaggio in traghetto verso
San Carlos che secondo lei ci
faranno molto comodo.
Si
parte con bus express (niente di diverso dagli altri, forse meno fermate) 48C in
due e in meno di due ore siamo a Rivas, dove prendiamo un taxi $5 che ci porta a
San Jorge al porticciolo. Il biglietto del ferry costa 120C in due, il taxi, prenotato
in anticipo, che ci porterà da Moyogalpa alla ns. guest house 30 $ (ci pare un
po’ caro ma altri turisti già pratici ci confermano che quello è il costo
per essere portati fino alla residenza da
noi scelta, altrimenti x spendere meno c’è
il bus che non è molto affidabile per la frequenza e soprattutto noi non
abbiamo idea di dove è la ns. abitazione, visto che abbiamo prenotato alla
cieca da Granada tramite Lidia che ci ha consigliato El Encanto).
Noi
siamo un po’ così, molte volte ci affidiamo al caso ed ai consigli di chi
troviamo lungo la strada e devo dire che ci siamo sempre trovati bene.
Prima
dell’imbarco ci concediamo un piccolo pasto al ristorante El
Navigante e scopriamo che il titolare è italiano ed ha scritto un libro sul
Nicaragua, che conto di leggere al mio rientro in Italia ( Dario Rucco In
Nicaragua Ed.Greco&Greco ).
Ci
imbarchiamo puntuali dopo aver pagato una piccola tassa di soggiorno? 20 C in
due ed in 1 ora siamo sull’isola. Il taxi ci sta aspettando e ci porta con più
di 1 ora di viaggio su strade molto sgaruppate alla destinazione. Siamo in piena
campagna, in mezzo ad un bananeto e a tanti fiori, nella zona di
Santa Cruz. La vista del vulcano Concepcion è da urlo. L’ambiente è
molto piccolo, solo 4 cabanas + 1 dormitorio e una terrazza ristorante. Il costo
è 25$ con colazione, la stanza con bagno è spartana,ma confortevole e molto
pulita. Il proprietario Carlos, persona molto schiva ma pratica. Gli orari sono
un po’ da coprifuoco (la cena dalle 17 alle 19) ma ci faremo presto
l’abitudine perché è così in quasi tutto il Nicaragua, causa il costo
elevato dell’energia elettrica. Alle 18,30 siamo a tavola e la cena
rigorosamente bio (Ad Ometepe è tutto organico in quanto i concimi chimici
costano troppo) è molto gustosa, purtroppo a noi manca il pane, che per tutto
il viaggio vedremo raramente.
25/01
Dopo il ns. gallo pinto giornaliero, si parte a piedi verso la Finca Maddalena a circa 5 km da casa, lungo la strada principale, molto sterrata e frequentata da mucche, cavalli , mountainbikes, ed umanità varia.
La finca è una grossa
fattoria che produce caffè ed altri prodotti agricoli, è anche una guesthouse
che organizza camminate nei dintorni ecologiche e archeologiche. Stamani siamo
sul culturale e scegliamo la visita a Los Pedroglifos. Omar il ragazzino che fa
la guida oltre a lavorare nei campi è molto preparato e ci spiega tutto su
queste incisioni rupestri sparse su un vasto territorio, e ci ragguaglia anche
sulle produzioni agricole. La gita di due ore ci costa 12$ in due e vale la pena
sia per la parte culturale che per la parte informativa, visto che sono
interessata molto all’alimentazione (per me
prima fonte di conoscenza di un popolo).
Rientro
per relax su amache e contemplazione del vulcano Concepcion che ci
sovrasta. E’ proprio una bella montagna, molto fotogenica e affascinante, non
ci stanchiamo di fotografarla continuamente.
26/01
Stamani
altri 5 km a piedi per andare a fare un bagno all’Ojo de Agua, visto che il
lago è in piena e molto agitato, quindi le spiagge sono sommerse. L’ ingresso
Costa
80C in due e ci consente di sederci su poltroncine di legno lungo i bordi di
questa specie di Cenote con acqua molto
limpida e godereccia x le balneazioni. Presa la prima “arrostita”, in quanto
il clima è molto piacevole e si sta bene al sole. Assaggiato delle pastine
all’ananas fresche, fatte da una
signora anziana arrivata sui bordi dell’Ojo con una cesta coperta da
tovagliolo bianco; sono molto buone e credo
che non le ritroverò più, quindi ne
faccio scorta.
Seconda
tappa della giornata: El Sendero Pena Inculta, un percorso su sentiero di pietra
lavica di circa 2km in mezzo alla foresta, interessante per gli avvistamenti di
scimmie,uccelli, vari tipi di rettili e tanti alberi enormi ben segnalati da
appositi cartelli. Il tour è senza guida quindi ci possiamo soffermare quanto
ci pare, non è pericoloso ed è molto facile, costa 100C in due.
Rientro
per relax vista vulcano e cena
27/01
Stasera
abbiamo il traghetto per San Carlos, quindi liberiamo la ns. stanza e sempre a
piedi andiamo a portare i saluti di
Roberto (conosciuto in rete tramite “ viaggiare liberi “ e che prima di
partire ci ha dato delle belle dritte) ai proprietari della Finca El Zopilote
che è abbastanza vicina al ns. domicilio. Un po’ di campanilismo non ci sta
mai male; Bruno e Cristiano sono due toscani che hanno aperto questa “cosa”
un po’ fattoria un
po’ostello molto hippy e simpatica, con produzione di verdure per l’autoconsumo,
riciclo di tutto, bungalows in legno su palafitte e soprattutto un forno a legna
per cuocere pane fatto in casa e altre cose buone (acquisto subito 1kg di
buonissimo pane toscano che sarà molto apprezzato i prossimi giorni).
Alle
13 siamo sulla strada ad aspettare il bus per Altagracia, ma passa un taxi molto
sgangherato che ci offre la corsa per la città + l’accompagnamento più tardi
al porto per 150C , accettiamo. Arrivati al parco centrale di Altagracia il
tassista ci fa lasciare i bagagli al casotto della polizia turistica e riparte
alla caccia di altri viaggiatori, ritornerà alle 16 per portarci al porto. Nel
frattempo noi visitiamo la chiesa con l’annesso giardino con petroglifi e il
museo cittadino.
Il
porto di Altagracia è molto pittoresco, insieme a noi che aspettiamo la barca
ci sono anche maiali e animali da cortile che
grufolano intorno. Facciamo il biglietto (occorre il
passaporto) prima classe obbligatoria per i turisti, 280C in due.
Acquistiamo qualche frutto, banane fritte e acqua e finalmente arriva el barco
che dopo aver caricato di tutto alle 19 salperà per questo viaggio che ci ha
preoccupato tanto e che risulterà uno dei tragitti più piacevoli.
La
stanza destinata ai turisti , fornita di panche imbottite ,di TV e tanta aria
condizionata, è piena, perché il
traghetto arriva da Granada, quindi ci sistemiamo contenti sul ponte con i ns.
teli di plastica ed i ns.sacchi. In più a richiesta per 30C si può affittare
una sdraio (quelle da spiaggia in legno e tela). Cena frugale con le poche cose
acquistate + il famoso pane, un po’ di lettura a lume di pila e poi si dorme
cullati dalle onde e dal vento. Il cielo stellato ci fa la guardia
28/01
Alle
7 siamo già sbarcati e facciamo colazione al mercato di San Carlos , i biglietti per la barca
lenta delle 8 che in 3 ore ci portera a El Castillo (140C) li abbiamo fatti
subito per paura di non trovare posto perché ci sembra che ci sia tanta gente.
Il
viaggio lungo il Rio San Juan è veramente bello, pochissimi turisti e tanti
locali e in tre ore su una barca si allacciano facilmente piacevoli
conversazioni! Il mezzo fa diverse fermate per lasciare o prendere gente che va
al lavoro o torna a casa, in effetti, è il loro autobus. Nei posti più abitati
si avvicinano barchette che offrono cibi e bevande, comprerei ed assaggerei
tutto, mi trattengo a stento.
Prendiamo
alloggio all’Hotel Victoria, in fondo al paesino che si sviluppa lungo la riva
del fiume, la camera con bagno con acqua calda a volontà ci costa 35$ compresa
la colazione,che risulterà molto curata e abbondante (ma qui ci viziano…)
Oggi
a pranzo primo impatto con i famosi gamberoni giganti del Rio SJ, veramente
squisiti anche se un po’ carucci rispetto allo standard nicaraguese. Ma
pensando in Euro non costano niente ed il conto finale di 500C tutto compreso,
non è poi una esagerazione, inoltre il cameriere del ristorante Vanessa, mentre mangiamo,
Dopo
pranzo ci fermiamo al Borders Coffee e facciamo subito amicizia con il
proprietario/cuoco Jamil che mi racconta dei problemi avuti per l’apertura del
locale, fortunatamente risolti (V. riquadro sulla Lonely Planet) e che è
interessato alla cucina e alla moda italiana. (Sono tuttora in contatto via
internet con lui che sta costruendo un altro locale a El Castillo).
Con
una guida ci mettiamo d’accordo
per l’escursione alla Riserva Indio Maiz da effettuare domani con altre 4
persone che per ora non conosciamo
29/01
Alle
8 siamo tutti sul molo (due tedeschi, un finlandese e un americano, sembra una
barzelletta…) e con una lancia si parte, dopo aver preso a noleggio degli
stivali di gomma (40C in due) perché dice, troveremo molto fango. Sta
piovigginando ma non fa freddo e la cosa rende il tutto ancora più avventuroso.
La gita consiste in un lungo tragitto in barca per vedere animali che vivono
lungo il fiume (all’inizio vi giuro che c’erano ma io non ne ho visti uno,
poi ci si fa l’occhio ed è tutta un’esclamazione), ma il bello viene quando
c’è da andare a piedi, arrampicandosi su sentieri in salita molto scivolosi.
Le spiegazioni della guida molto interessanti e lo spettacolo della natura ci
fanno superare la fatica ( non siamo più giovincelli,però ce l’abbiamo fatta
!). Il tour ci costa $30 in due e ci lascia molto soddisfatti.
Dopo
un meritato riposo con doccia ,dalla terrazza di camera . ci accorgiamo che
vicino a casa ns. c’è un campo da Baseball e che è in atto una partita,
siccome un tempo è stato il ns. sport preferito, decidiamo di andare a vedere
da vicino. E’ una cosa seria e molto sentita, nonostante l’aspetto misero
dello stadio, lo spettacolo del giuoco e soprattutto del pubblico valgono la
pena.
Verso
il tramonto ci ritroviamo con i ragazzi che hanno fatto il tour con noi ,sempre
al Borders coffee e ceniamo insieme. Scopriamo che due di loro sono musicisti
professionisti ed hanno gli strumenti appresso, quindi ci accordiamo per
chiudere in bellezza la giornata suonando e cantando sul molo illuminato da un
fioco lampione, quindi con chitarre flauti, birre e rum allietiamo le poche anime che circolano
dopo le 21 per il paese.
30/01
Ieri
avevo promesso a Jamil di insegnare a lui ed ai suoi due assistenti qualcosa
della cucina italiana e quindi in mattinata mi presento al ristorante per
visionare gli ingredienti disponibili e visto che ci sono gli spaghetti faremo
una spaghettata per tutti con pomodoro, peperone dolce, aglio e simil origano.
Questo passa il convento…però è venuto fuori un piatto semplice e gustoso.
Nel
pomeriggio altra partita di baseball, questa volta in tribuna d’onore perché
ormai siamo di casa e ufficialmente tifosi dei Veteranos.
E’
domenica e l’atmosfera del paese è molto rilassata, sono tutti fuori e tutti
ci salutano, anche perché turisti che si fermano più di due notti, non ce ne
sono tanti e noi ormai ci considerano di famiglia
31/01
Oggi
andiamo in esplorazione a Boca de Sabalos con el barco publico veloce e
finalmente sul molo di Boca posso assaggiare qualcosa di quei manicaretti che ci
avevano offerto durante il viaggio di arrivo. Il pollo ed il maiale asado con il
cavolino tritato di contorno e le banane fritte sono veramente appetitosi e con
meno di 100C prendiamo anche il caffè e dei dolcini di mais.
Per
concludere la giornata decidiamo di fare un’escursione in canoa lungo il Rio
Sabalos è interessante ma non come quella alla Riserva Indio Maiz.
01/02
Stamani
alle 7 e 30 si parte per San Carlos, stasera ci attende la traversata del lago
fino a Granada visto che tutti ci hanno sconsigliato di risalire al nord via
terra perché dice che la strada da San Carlos a Juigalpa è veramente
disastrata ed il viaggio in bus sarebbe una lunga tortura.
Arrivati
al porto di San Carlos lasciamo gli zaini alla sig.ra delle toilettes che per 5C
a pezzo è disposta a custodirceli ed andiamo a vedere un po’ del paese.
Acquistiamo i biglietti del ferry 360C in due e andiamo un po’ in giro, poi
causa un bell’acquazzone ci rifugiamo in un internet point. Fino ad ora, meno
che ad Ometepe, abbiamo quasi sempre usato il ns. portatile comunque vista la
sosta forzata ed il lungo viaggio che ci attende approfittiamo per comunicare
con il resto del mondo e fare un po’ di conversazione con il ragazzo del
locale, interessato ai problemi politici dell’Italia (anche qua lo sanno…..
e ridono di noi! Ma chi l’ha votato? Ci chiedono…).
Alle
14 in punto si parte e questa volta c’è meno gente, per cui utilizziamo la
stanza di 1° classe prendendoci una panca intera per ognuno e d’accordo con i
pochi turisti presenti, spalanchiamo la porta per non congelare, abbassiamo il
volume della Tv e dopo un tramonto strepitoso sul lago, una cena semplice ma
buona comprata al ristorante della nave (all’andata non ce ne eravamo accorti)
ci addormentiamo senza accorgerci nemmeno delle tre fermate che effettua il
ferry.
02/02
Dopo
Ometepe siamo rimasti solo in 4 e arriviamo a Granada all’alba. A piedi si va
al parco centrale; è ancora tutto chiuso ma arriva presto una venditrice di
Caffè che ci da la carica per arrivare alla stazione dei minibus, dove ne
prenderemo uno al volo, direzione Managua ( eh sì, non si può fare a meno di
ripassarci, visto che intendiamo dirigerci verso le città dell’altipiano a
nord). Pare tutto sincronizzato: Intorno
alle 7 sbarchiamo dal minivan a Managua stazione UCA per prendere un taxi che ci porterà
alla stazione Mayoreo, dopo lunga contrattazione ci accordiamo per il prezzo
della corsa a 150C, ci pare sempre troppo ma poi ci rendiamo conto che la
suddetta stazione è veramente lontana. Il bus espresso (è la prima e
unica volta che i biglietti sono numerati e che si fanno prima di salire e il costo
è 120C in due) parte alle 7,45 e
dopo 2 ore e mezzo siamo sulla Panamericana dentro la città di Estelì. Non ci
rimane che prendere un taxi (20C) e chiedere di un albergo in centro.
Arriviamo all’Hotel Los Arcos, a detta del tassista il migliore della
città e l’aspetto lo conferma, ma poi vedremo che è tutto fumo e poco
arrosto. Il costo non è basso ($50 con colazione) ma siamo troppo stanchi per
cambiare. Necessitiamo del servizio lavanderia urgente e lasciamo vari indumenti
per il bucato pagando in anticipo il costo ( è la prima volta che si paga
prima) ci rinfreschiamo e partiamo per la ricognizione del luogo. La città non
ci dice niente, la gente è molto più indaffarata e scostante, si vede che qua
c’è più da lavorare e tutti
corrono di più. Sembra di essere in un altro Stato. Unica nota positiva del ns.
giro la Reposteria Gutierrez, finalmente una vera pasticceria con torte pasticcini e budini simili ai nostri. Come mi mancavano e non
me ne rendevo conto!
Ceniamo
in albergo perché anche qua alle 20,30 c’è il coprifuoco e
tutto è chiuso. Il ristorante è di una tristezza profonda, con personale molto
formale e l’ambiente è cupo. Non mi piace.
03/02
Oggi
proviamo a vedere se anche a Matagalpa c’è la stessa atmosfera di Estelì.
Bus 100C in due A e R.
Prima
tappa alla Casa Museo del Comandante Carlos Fonseca, uno dei capi della
rivoluzione anti Somoza. In mezzo a tanta polvere oggetti e libri rovinati, un signore ci spiega un po’ i
fatti di allora, ma noi vogliamo sapere come è la situazione ora e facciamo una
bella discussione politica facendo i raffronti con Cuba ed altre realtà
socialiste. Il risultato è che la classe politica si assomiglia in tutto il
mondo e quando arriva al potere si dimentica gli obbiettivi promessi. Comunque
dei passi avanti sono stati fatti e le speranze per il futuro sono tante.
Vedremo a Novembre cosa verrà fuori dalle elezioni. E qua sembra che valga il
concetto del ricambio, ovvero largo alle menti
più giovani con idee più innovative e meno burocratiche. Speriamo sia
vero…
Seconda
tappa alla ricerca della Cooperativa produttrice del caffè del Commercio equo e
solidale che normalmente consumiamo a casa e, guarda caso, è di Matagalpa. La
troviamo ed hanno uno spaccio dove si potrebbero comprare tanti prodotti delle
loro coltivazioni. Mi accontenterò di Caffè , Cioccolato in pasta, Burro di
cacao autentico (non il Labello) e fagioli neri da riprovare a seminare a casa per
cucinare poi un Gallo pinto originale. Felice per questo shopping insperato
facciamo un giro per i saliscendi della città e poi rientriamo ad Estelì per
fare i bagagli. Matagalpa ci è piaciuta e quasi quasi meriterebbe un giorno in
più, ma il tempo stringe e ci mancano ancora tanti posti da vedere.
In
albergo, dalla biancheria lavata manca una maglietta ed alla reception senza
darmi spiegazioni mi dicono subito che ci faranno lo sconto del 40%
sull’importo da pagare. Non capiamo la situazione, forse la
maglietta è piaciuta a qualcuno, o l’ hanno rovinata nel lavaggio,
comunque noi non avevamo chiesto niente, pur dispiacendoci perché il ns.
guardaroba era già esiguo…In conclusione pagheremo la camera solo 30$ a notte
ma rimarremo comunque delusi dell’atmosfera di questo posto e dal
comportamento del personale, che ci è sembrato molto strano fin dall’inizio,
non sorridevano mai e sembravano sempre scocciati di vederci, parevano sempre
intimoriti da qualcuno o da qualcosa…. Boh!
04/02
Si
parte dalla stazione Cotran Norte e
con 120C e due ore di viaggio arriviamo in quella che secondo noi è la città
più interessante del Nicaragua: Leon.
Prendiamo
alloggio alla Guesthouse La Casona Colonial per 35$ senza colazione ma con bagno
con acqua calda (le camere senza 25$) E’ veramente una casona coloniale con
due patios pieni di piante, la ns stanza affaccia sul salotto buono ed è
arredata con mobiloni neri stile spagnolo, un po’ lugubri ma confortevoli.
Partiamo
subito in perlustrazione e la prima fermata è il parco, molto vivace e sempre
pieno di gente ( qui anche la sera chiude tutto più tardi), poi andiamo al
Museo della Rivoluzione. Anche qua ci raccontano tutta la storia, questa volta
mostrandoci tante fotografie tragiche e facendoci riflettere ancora una volta
sull’idiozia di tutte le guerre. Meno male alla fine ci portano sul tetto
traballante del palazzo per vedere
il panorama della città e soprattutto dei vulcani fumanti che la circondano.
Incuriositi
dalla descrizione della Lonely Planet ci dirigiamo poi al Museo de Leyendas y
Mitos o XXI (ovvero il 21° presidio, vecchio carcere dove torturavano i
rivoluzionari) ed è impossibile descriverlo. Bisogna visitare questa mostra
fatta di pupazzi in cartapesta che rappresentano tutte le storie di magie e
stregonerie del paese, ambientata in quelle che sono state squallide celle.
Secondo noi visita da non perdere, in quanto unica nel suo genere. L’ingresso
solo 40C in due.
Un
po’ stanchini ma molto soddisfatti rientriamo a casa e scopriamo che il ns.
vicino di camera è l’americano conosciuto a El Castillo, quindi decidiamo di
festeggiare l’incontro andando a cena insieme in uno dei migliori ristoranti
di Leon: El Mediterraneo (veramente un bel posto con una buona cucina ed anche i
prezzi non sono più alti di altri ristoranti che proveremo in seguito con
minore soddisfazione).
5/02
Stamani
a piedi si fa una bella scarpinata per arrivare fino al Barrio Subtiava,
quartiere periferico di Leon, da sempre abitato da una tribù indio che si è
ribellata al governo spagnolo prima ed ora al governo attuale, creando
un’amministrazione distaccata. Qui è il mondo di quelle leggende viste al
museo ed è divertente farsi raccontare, visitando qualche monumento
semidistrutto, qualche episodio di brujeria in cui loro credono fermamente e su
cui noi sorridiamo ma rimaniamo perplessi….
Sulla
strada del ritorno ci fermiamo alla Fondazione Ortiz-Guardian, forse la cosa più
bella ed interessante, culturalmente parlando, di Leon. Se vi piacciono gli
allestimenti di arte contemporanea è da non perdere, inoltre ci sono dipinti
notevoli dal Rinascimento ai tempi moderni, anche questo per 40C in due. Al
tramonto ci facciamo una bella indigestione di chiese coloniali ( mai vista fino
ad ora una città con tante chiese così) e poi ci fermiamo all’Agenzia Tierra
Tour per prenotare la visita al Cerro Negro (sic.. non è possibile andarci da
soli, se non hai un mezzo proprio e l’indicazioni giuste per arrivarci). La
cosa costa 25$ a testa e non è poco, ma tutti ci hanno consigliato di farla e
noi obbediamo pur essendo refrattari alle gite organizzate.Oggi è sabato e il
parco è molto più animato del solito, all’imbrunire c’è anche uno
spettacolo di balli folkloristici e ci pare di capire che fanno parte della
propaganda elettorale del Partito Sandinista. Inoltre nella cattedrale si
celebra un matrimonio, e che matrimonio! Le macchine parcheggiate in piazza sono
extra lusso, la chiesa è gremita da signore in abito lungo molto eleganti e
ingioiellate e tutte le porte sono presidiate da guardie del corpo con tanto di
auricolari. Chissà chi si sposa, senz’altro qualcuno molto ricco e
importante, fatto è che il tutto stona moltissimo con l’ambiente che siamo
abituati a vedere, e non ci piace.
06/02
Stamani
acquisti musicali alle bancarelle del parco, voglio portare a casa un po’ di
musica locale e mi fido dei consigli del ragazzo addetto alle vendite. Alle 14 (
non è l’ora peggiore per il caldo, come ci sembrava ), si parte con un
minivan verso il Cerro Negro, siamo in 9 + la guida e l’autista e dopo un
percorso in mezzo alla campagna (bella) si arriva ai piedi di un collinone nero
come la pece e si comincia l’ascesa di questi 700 mt fino ad arrivare al
cratere dove ci sono le fumarole. Il paesaggio è molto particolare ed il
panorama sul vulcano San Cristobal che fuma in lontananza accanto all’Oceano
Pacifico è mozzafiato. Non si vorrebbe venire via ma il bello deve ancora
accadere. Dobbiamo discendere e a noi, che non abbiamo scelto di farlo con le
tavole tipo Snowboard, non ci resta altro che saltellare di corsa giù per il
pendio affondando fino a metà polpaccio nella cenere del vulcano. E’
divertentissimo e si ritorna bambini zompettando e sporcandoci a più non posso
con la cenere lavica.
Dulcis
in fundo un tramonto da urlo sul Pacifico con le ombre che si fanno sempre più
lunghe in questo scenario quasi infernale.
Torniamo
a casa che è buio pesto e non ci rimane altro che fermarci a mangiare lungo
strada, neri come carbonai, ma soddisfattissimi della bella giornata passata.
07/02
Oggi
giornata dedicata al mare. Nei ns. programmi futuri, dopo Leon è previsto lo
spostamento verso San Juan del Sur per fare qualche giorno di relax assoluto
sulla spiaggia, però abbiamo deciso di andare a vedere anche una spiaggia del
nord per poi fare un paragone. E poi, sinceramente un po’ di mare ci manca.
Quindi
si torna a piedi al Barrio Subtiava per prendere il bus che va verso Poneloya e
Las Penitas, che sono le località balneari più vicine a Leon. Si parte dal
Mercadito e con 20C in due si fanno questi trenta minuti di strada. Noi
scendiamo all’ultima fermata, Las Penitas
e subito il posto ci intriga, perché è un piccolo villaggio di
pescatori vicino ad una laguna, che è un parco nazionale. Ci sono pochissimi
turisti, delle spiagge profondissime, lunghissime e deserte, con qualche piccolo
resort in faccia al mare ondoso. Andiamo a vederne qualcuno e la ns. scelta si
ferma sull’Olazul (sono solo 3 bungalows ed un dormitorio con una piscina
piccolissima accanto al ristorante ombroso e provvisto di amache con vista mare)
Chiediamo le tariffe e decidiamo senza dubbi che sarà il ns. mare per
l’ultima settimana di vacanza. San Juan del Sur lo visiteremo la prossima
volta (speriamo sia vero!). Prenotiamo per dopodomani un soggiorno di 4 notti e
poi si vedrà… Il bungalow spazioso, arredato molto semplicemente ,ma con
gusto + la colazione costa 41$ a notte.
Oggi
primo bagno con schiaffeggiamento ondoso, molto divertente ma anche un po’
pericolosino, visto la corrente di ritorno che c’è, forse non c’è da
allontanarsi troppo…
Rientro
regolare a Leon con bus che passa abbastanza frequentemente, mi pare uno ogni
ora fino alle 18
08/02
Ultimo
giorno a Leon e come previsto ci dirigiamo al mercato San Juan per prendere bus
per La Paz Centro con la coincidenza per Puerto Momotombo il tutto 46C in due. Dalla fermata a
piedi si va verso l’ingresso del sito Leon Vieja, ovvero i resti della vecchia
capitale del Nicaragua prima che il vulcano Momotombo nel 1610 la seppellisse
nella cenere. Il posto è ben tenuto ma non ci sono grandi cose da vedere se non
qualche muretto restaurato e sinceramente è molto difficile immaginarsi la città
come poteva essere. Però come al solito ci sono dei panorami bellissimi da
vedere ,come il Momotombo con il Momotombito, che affiora dalle acque del lago
di Managua.
Si
rientra a La Paz Centro in bus e da un motorisciò ci facciamo portare al
mercatino artigianale perché questa è zona di terrecotte ed io sto cercando La
Gordita ( una statuetta di donna indio grassottella molto colorata) che per
ora non ho mai trovata in vendita…..Ce ne sono di tutte le misure ed io mi
devo accontentare di una minuscola per problemi di trasporto. Vicino a questo
mercatino c’è un posto di ristoro raccomandato dalla Lonely Planet: El
Quesillos Guiliguiste, dove fanno l’omonimo piatto, inventato
qui, che consiste in tortillas arrotolate, riempite di formaggio fresco tipo mozzarella cipolle piccanti
e crema di latte, vale la pena provarlo.
Rientro
a Leon con minibus proveniente da Managua fermato lungo la strada (20C).
09/02
Stamani
si parte per il mare con il solito bus dal Barrio Subtiava raggiunto con un taxi
(30C).
Ci
sistemiamo nel ns. bungalow ed iniziamo la parte rilassante del viaggio. Visto
che nei giorni seguenti questo relax ci piacerà assai e
i giorni invece di 4 diventeranno 7
10 11
12 13 14 /02
Non
abbiamo fatto niente di speciale se non lunghe passeggiate sulla spiaggia, bagni
movimentati fra le onde, buone mangiate di pesce e crostacei, visione romantica
di bellissimi tramonti , tante chiacchierate con i ragazzi che lavorano
nell’hotel e con i proprietari ( lei canadese, lui nica ) e soprattutto tanta
osservazione della vita locale dei pescatori e delle loro famiglie. E siamo
stati veramente bene.
15/02
Gita
alla Riserva dell’Isla Juan
Venado. La ns. guida ci è venuta a prendere a casa con l’auto e ci ha portato
alla sua barca e per 3 ore ci ha spiegato navigando la vita animale e vegetale
della laguna separata dal mare da una lingua di sabbia lunga quasi 20 km.
Interessante fare il confronto con l’altra Riserva vista al Rio San Juan.
(acqua salata questa, acqua dolce l’altra e relative differenze di flora e
fauna). Il costo di 30$ a persona ci è sembrato eccessivo, però purtroppo non
abbiamo trovato altri turisti con cui dividere la spesa della barca e non
volevamo rinunciare alla visita.
16/02
Stamani
siamo un po’ tristi,perché si parte e lasciare questo posticino ci dispiace
veramente, promettiamo ai ragazzi del locale che torneremo l’anno prossimo
(speriamo di mantenere) e loro ci regalano il CD dei Guardabarranco che ci hanno
fatto ascoltare molto frequentemente. Alle 9 poco più il bus si ferma
all’ingresso dell’hotel e ci porta verso Leon (soliti 20C ), a Subtiava
prendiamo un taxi multiplo per la stazione del mercato San Juan (40C in due) e
con noi sale una sig.ra con un grosso catino pieno di pesci ed appena ci vede ci
saluta dicendoci che ci ha visto tutti i giorni sulla spiaggia e che
a Las Penitas eravamo ormai conosciutissimi.
La cosa ci fa molto piacere, poiché familiarizzare con i locali ci
da sempre molta soddisfazione. Preso poi minibus per Managua UCA (80C) ed in
meno di due ore siamo arrivati, non ci resta che prendere il taxi per l’hotel
La Piramide, altri 80C ed è fatta. Abbiamo un giorno e mezzo per gli ultimi
acquisti e la sistemazione definitiva dei bagagli.
Il
Sig. Manfred per ringraziarci del ritorno al suo albergo ci offre allo stesso
prezzo la suite Tutancamon e devo dire che è veramente bella e particolare .
17/02
Nei
ns. programmi oggi era prevista la visita al mercato di Masaya, ma non abbiamo
voglia di viaggiare e poi tutti ci hanno detto che al mercato Huembes di Managua
ci sono le stesse cose e costano meno, ( è vero! ) per cui prendiamo il bus 117
che dopo un giro lungo e panoramico di parte della città ci scarica davati al
mercato. Shopping sfrenato, si fa per dire, e poi
con il bus 119 andiamo al supermercato La Union per comprare Il Flor de
Cana da insaccare ben protetto
negli zaini. Siamo diventati esperti anche delle autolinee cittadine.
18/02
Sveglia
alle 4 con caffè caldo che il portiere/guardiano dell’hotel ha fatto apposta
per noi, poi auto prenotataci da Manfred e via verso l’aeroporto e alle 7 si
vola…..
Importante,
la tassa aeroportuale di uscita che è di 25$ a persona, nel ns. caso era
compresa nel costo del biglietto, ed è stata l’ultima piacevole sorpresa.
Conclusioni
Che
dire, siamo soddisfattissimi di questo viaggio, che all’inizio ci aveva deluso
e sembrava promettere poco. Insieme al viaggio abbiamo fatto anche una vacanza,
e normalmente non ci succede. E’ stato tutto facile e rilassante anche perché
non ci siamo fatti prendere dalla fretta e se i posti ci piacevano ce li siamo
goduti standoci più del previsto. Per quelle cose che non abbiamo fatto in
tempo a vedere, speriamo di tornare la prossima volta.Il popolo Nica è
fantastico, e veramente ci siamo sentiti sempre come a casa nostra.
Abbiamo
visto tanti luoghi belli e quelli che ci siamo goduti di più sono quelli in cui
ci siamo fermati per più giorni, avendo avuto modo di conoscere la gente e le
loro abitudini .
Cose
curiose che ci hanno colpito:
La
quantità enorme di farmacie, soprattutto a Leon e tutte con la consegna a
domicilio tipo Speedy Pizza, ben pubblicizzata. Possibile ci siano così tanti
malati??
I
commerci e gli spettacolini sui bus alle stazioni di partenza. Incredibile la
velocità ed il ricambio dei venditori: tutti devono lavorare…
La
quantità dei bus in circolazione su tutto il territorio, difficilmente si
rimane a piedi o ad aspettare a lungo un mezzo. Dovrebbero imparare le ns.
Aziende di trasporto…
Il
clima splendido in questo periodo, caldo ma ventilato e mai umido e soffocante
come avevo letto dappertutto. Forse siamo stati fortunati? E comunque….
VIVA
NICARAGUA SIEMPRE!!!!!
P.S.
Ho
acquistato un libro di foto con allegato un piccolo diario di viaggio il
tutto fatto, credo, da una coppia spagnola. Si chiama
“NICARAGUA El pais de las pequenas cosas”
E’
bellissimo e rende molto l’idea..
Susanna
Tutte le email in diretta:
venerdì 21/01/2011
Ciao Michele, sono Susanna, ricordi? Sono già arrivata in Nicaragua e
dopo due notti a Managua (hotel La Pyramide, trovato su tripadvisor, buono) ci siamo trasferiti in minibus a Granada dove staremo per 5 gg.facendo escursioni giornaliere nei dintorni. Siamo alloggiati molto
lussuosamente all'hotel el patio del malinche e dopo una piccola escursione a piedi nella città da domani cominceremo a viitare i dintorni. Dimmi se ti interessa sapere altre notizie e se vuoi che ti continui a scrivere, sempre che ne abbia la possibilità. Oggi abbiamo assaggiato il primo vigoron ad un chiosco nel parco centrale. Ci è piaciuto ed ancora di più ci è piaciuta la tona o la victoria ed il flor de cana. La gente è splendida. Penso che ci troveremo bene da tutte le parti. A prestoSusanna e Sandro
sabato 22/01/2011
Ciao a tutti, eccomi qua dal Nicaragua, precisamente da Granada ancora
per qualche giorno. Stamani cambio di programma per attesa troppo lunga del bus x Diriamba. Siamo andati a Dirià ed a Diriomo per vedere piccoli paesi fuori abbastanza dal circuito turistico dove abbiamo parlato con varie persone del posto con tanta semplicità e amicizia.Ci siamo fatti una bella cultura in fatto di bus locali sfruttando
tutte le coincidenze possibili per visitare tutti i villaggi dei dintorni e siamo arrivati fi9no a Masatepe (è stata una piccola delusione,in quanto la LP la descrive come piccolo gioiello coloniale ed a noi non ha fatto quetsa impressione) Abbiamo pranzato al ristorante La Torre (buono il pollo rostizado) suggeritoci da gente del posto, unico inconveniente la toilette veramente fuori dal comune, ma sono sopravvissuta....Stasera a Granada spettacolo in piazza dei Leoni con musica
"ecologica"(qua pare che il problema sia sentito) tantissima gente ad applaudire specie una cantante per me sconosciuta ma per i locali da ovazione. Nella Calzada spettacolini fra i tavoli dei vari locali, ma era così anche qualche anno fà?Impressione generale: Il Nicaragua mi piace, la sua gente ancora di
più, ma c'è qualcosa che non riesco ad afferrare,mi pare che ci sia sempre una tristezza di fondo che non ho riscontrato in altri paesi latino americani nè tanto meno nelle mie esperienze asiatiche paragonabili per miseria e tipo di turismo. Vedremo in seguito cosa ne viene fuori.....Hasta luego!
Susanna
domenica 23/01/2011
Hola Michele, todo va bien...ci stiamo innamorando della semplicità di questo paese e più ci allontaniamo dalla vita cittadina più viene fuori il (o la) Nicaragua. Oggi finalmente siamo arrivati a Diriamba saltando da un bussino all'altro (ma come è facile viaggiare con i mezzi pubblici ed acchiappare al volo le varie coincidenze!!!) La festa di San Sebastiano è ancora attiva (i festeggiamenti durano circa 10 gg. intorno alla data del 20 gennaio) oggi c'era una specie di corrida ( in Portogallo una cosa simile la chiamano Vaccata ) molto divertente e spontanea molto partecipata dalla gente del posto, domani ci sarà il famoso Hippico (la cavalcata in pompa magna di tutti i possessori di cavalli della regione, peccato noi abbiamo in programma la salita al vulcano Mombacho perchè dopodomani ci spostiamo ad Ometepe. E facilissimo comunicare con questa gente meravigliosa che ci siamo trovati a parlare in spagnolo in lunghe conversazioni, pur non avendo mai studiato questa lingua.
Per ora senza alcun problema continuiamo il ns. pellegrinaggio, a presto Susanna
Ps X Raffaele: non sono riuscita a trovare la rosticceria che mi consigli. Ti ricordi mas o meno in che punto di calle atraversada si trova? La sera per cena è aperta? Abbiamo l'ultima occasione domani per provarla, scrivimi presto.
lunedì 24/01/2011
Hola Michele, una pregunta,dove si può leggere la mia corrispondenza con te, me lo chiedono i miei amici da casa così mi possono seguire nel viaggio ed io, che non sono molto pratica della rete, risparmio tempo scrivendo una sola volta per tutti. Abbi pazienza, sono un po' all'antica.....
Oggi fantastica gita alla riserva del Mombacho, ormai praticissimi dei bus di Granada in poco tempo siamo arrivati al bivio per la riserva e siamo andati a piedi all'ingresso per prendere il camion che ci ha portato in quota.Purtroppo oggi il tempo non era limpido come ieri ma la passeggiata (quella più facile) è stata bella lo stesso.Abbiamo apprezzato tantissimo l'amore con cui hanno creato questo parco e quello che fanno per mantenerlo (visto il degrado che abbiamo notato intorno, specie il cattivo stato delle acque dei laghi )
Rientrati in città abbiamo vagabondato per le strade deserte (è domenica e si vede) ammirando l'architettura coloniale dei vari quartieri e visitando la piccola chicca che è il MI MUSEO, oltretutto gratis. Stasera ultima cena Granadina e poi manana si parte per Ometepe....
Hasta pronto
Susanna
martedì 25/01/2011
Hola Michele, gracias por todos. Siamo ad Ometepe alloggiati in un
piccolo paradiso fra s.cruz e balgue si chioama el encanto ed e in una coltivazione bananera. Non funziona ne internet ne il cellulare e si sta da dio> Altra roba si dice a Firenze. Siamo arrivati ieri sera dopo un tragitto in bus fino a rivas poi un taxi compartido per san jorge despues el barco grande e despues otro taxi prenotato dall-imbarcadero di partenza per arrivare alla finca che avevamo prenotato da Granada. E un posto abbastanza spartano ma molto pulito dove si mangia biologico vero molto gustoso ed il panorama e grandioso.Stamani passeggiata a piedi di 5 km per la finca magdalena per vedere
los pedroglifos e el coltivazioni di caffe. tutto molto interessante.La gente sempre piu meravigliosa. Viva Nicaragua. Besos a todossusanna
mercoledì 26/01/2011
Ciao a tutti da un paese meraviglioso nella sua semplicita , scusdate gli
errori ma questa tastiera e un pomalandata ed io mi emoziono a parlare di questo posto. Oggi giornata piu riposante a piedi quasi 5 km per andare a fare il bagno nell´Ojode agua che euna specie di laghetto in mezzo alla foresta con acqua limpidissima,mímmagino come fosse qualche anno fa primache ci costruissero intorno una specie di struttura turistica )aiminimi terminisíntende= Comunqueil posto e gradevole ed ilbagno e stato molto rinfrescante. Dopo la rinfrescata altra passeggiata al sendero pena incolta, dove abbiamovisto nella piu completa solitudine, uccelli ditutte le specie, scimmie dalla cara blanca e insetti a non finire )la passeggiata su di un sentierino lavico dura circa 1 ora ) Non socomeprocedera la serata viaggiornero alla prossima. Il lago e molto mosso e tira vento, meno male, il clima e bellissimo.GrazieMichele per tutto, poi quando rientreremo mi aiuterai lo spero a
migliorare il tutto, anche con le foto )comunque non rendono lídea di come e veramente il tutto)Un abbraccio a tutti dal Nicaragua meraviglioso.
Susanna
venerdì 28/01/2011
Continua il ns. viaggio, innanzitutto ringrazio Roberto che mi ha suggerito il viaggio in traghetto da Ometepe a San Carlos e stata una
bella esperienza, per niente difficile ne pericolosa. El barco e partito regolare dal molettino del porto di Altagracia (Gia lo stare ad aspettare era un film) ci siamo sistemati sul ponte di 1 classe perche e obbligatoria per gli stranieri, e la nottata e passata benissimo nel silenzio del lago. A San Carlos dopo una colazione ricca con gallo pinto abbiamo preso il bus nautico che in 3 ore ci ha portato a El Castillo e questa navigata ci e piaciuta ancora di piu, pochi turisti e tanta gente di loro con i loro carichi di sopravvivenza. Lungo ilo tragitto abbiamo visto tanti animali e m'immagino cosa non ci sia nelle riserve.... Siamo alloggiati all'Hotel Vittoria con camera direttamente sulle rapide deol fiume e penso che stanotte saremo cullati dall'acqua. Ora dobbiamo decidere cosa andare a vedere, per oggi ci accontentiamo del paese, fortezza inclusa, domani si vedra...Abbracci por todos dal maraviglioso Nicaragua.
Susanna
domenica 30/01/2011
Da El Castillo a tutti un abbaccio grande, Che posto ....non so come
spiegarlo. Mi pare di essere a casa anche se sono lontana mille miglia, la gente e ancora piu favolosa e ti fanno veramente sentire in famiglia. Sara che siamo un po' isolati dal resto del Nicaragua ma qui mi sento ancora piu al sicuro e so che mi dispiacera venire via. Oggi gita alla riserva Mais con navigata fino al fiume Bartola e poi camminata nel fango (con gli stivali di gomma affittati) in una meravigliosa foresta incontaminata. Abbiamo visto vari tipi di scimmie tante iguana e uccelli mai visti, peccato il caimano non si e fatto vedere, ci speravo. Comunque sono state 5 ore interessantissime, al ritorno eravamo un po' cotti ma e bastata una doccia calda ed un riposino per riprendere il via. Poco fa abbiamo assistito ad una partita di baseballa nello "stadio" cittadino e come al solito ci siamo mescolati alla gente ed abbiamo discusso con loro le varie fasi del giuoco, ci piacer tanto .... Ora abbiamo il problema da risolvere di come fare a partire da qui , perche ci dicono che la strada da San Carlos verso il nord in alcuni punti e veramente un disastro e gli autobus sono impraticabili. Quindi dobbiamo decidere se prendere il traghetto fino a San Miguelito passarci la notte e poi buscar un bus che sale sperando di esserci risparmiato il tratto piu brutto della strada o rifarci tutta la traghettata fino a Granada. Qualcuno di voi mi puo suggerire la via migliore e se c'e un'alternativa?Per quanto riguarda i gamberi, gia provveduto, oltre ad essere
veramente giganti erano squisiti e te lodice una che ama mangiare e cucinare.Unico neo di questa parte del viaggio e il tempo, molto variabile e
sopratutto imprevedibile in pochi minuti dal sole pieno si passa alla pioggia e ci si bagna, altrettanto velocemente ci si asciuga perche torna il sole, questo continuamente in tutta la giornata. Dice che qua e cosi sempre.Domani ultimo giorno a El Castillo vedremo come passarlo, e domingo e
forse vale la pena vedere la vita del paese e gustarci la giornata alla nicaraguense.Un besos por todos
susanna
lunedì 31/01/2011
Siamo ancora a El Castillo e abbiamo deciso di partire domani con el barco grande da San Carlos fino a Granada perche tutti ci sconsigliano di prendere il bus da San Carlos o San Miguelito verso il nord perche dice che la strada e in ristrutturazione ed il traffico e molto rallentato (10 ore e piu per raggiungere Juigalpa poi la strada ritorna buona) quindi rifaremo tutta la traversata del lago e questa volta completa da capolinea a capolinea. Questo fine settimana paesano ci ha gratificato molto: la notte del sabato l'abbiamo passata suonando e ballando sul moletto del paese con alcuni europei canterini e locali suonatori. La domenica abbiamo vissuto in pieno l'atmosfera del paese facendo la loro vita festiva ovvero chiaccherare passeggiare per le stradine lungo fiume, partita di baseball questa volta in tribuna a fare il tifo per la squadra locale e dulcis in fundo lezione di cucina italiana al Borders coffee per una spaghettata italo nica (mi hanno dato grembiale, cappello da cocinera e lasciato la cucina tutta per me) E stato molto divertente....
Oramai ci conosconto tutti e sentiamo che ci vogliono bene, io rimarrei anche qua... ma ci sono ancora tante cose da vedere e da sentire...
Oggi gita in barca a boca de sabalos poi se vedra.
Muchos besos a usted
Susanna
mercoledì 02/02/2011
Ed eccomi qua ancora una volta, siamo ad Esteli; il viaggio è stato lungo ma abbastanza confortevole. Partiti alle 7 con el barco lento da El Castillo alle 10,30 siamo a SanCarlos con tutto il tempo per dare un'occhiata al mercato al malecon e rifocillarsi, peccato piove. Alle 14 parte il traghetto ed abbiamo una panca per uno visto che non c'è troppa gente. Il tramonto sul lago è stato splendido e le foto non rendono giustizia. La notte è passata bene abbiamo dormito abbastanza dopo la cena acquistata abordo per pochi cordobas. Alle 6 poco più siamo già nel parco central di Granada a tomar cafè da un ambulante dopodichè è stato tutto in coincidenza (non so se noi siamo particolarmente fortunati, ma sembrava che i bus ci stessero aspettando) Preso minibus per Managua fino alla UCA poi taxi per la stazione Mayoreo (è stata la cosa più cara del viaggio 150 C: contrattando , ne voleva 200) Infine bus express per Esteli e alle 10 poco più siamo a destinazione, un po' stanchini ma contenti di vedere un'altra parte di questo dolce paese. Il clima è splendido cielo azzurrissimo e venticello fresco, il paesaggio è cambiato totalmente, siamo ai piedi delle montagne. Anche per questa tappa ci ntrattiamo bene ed alloggiamo all'H. los Arcos forse il migliore della città ma lo abbiamo scelto perchè è legato ad una ONG che aiuta i bambini e le famiglie povere. Fatto giro di perlustrazione in città e scoperto una pasticceria degna del nome (la prima che vediamo in Nica) Reposteria Gutierrez in Av.Central. Ci siamo rimpinzati di dolci e budini,ne sentivamo un po' la mancanza.....
Per domani ancora non abbiamo fatto programmi, si vedrà..... Hasta luego amigos
Susana
P.s. Mi ero dimenticata di dirvi che lungo questo viaggio sto leggendo, ed ormai sono alla fine, "Waslala" di Gioconda Belli ed il fatto mi ha aiutato ancora di più ad entrare nello spirito del paese, anche perchè abbiamo fatto quasi lo stesso percorso di Melisandra. Se partirete per il Nicaragua e non lo avete ancora letto, comprate questo libro .
venerdì 04/02/2011
Hola amigos,
domani ci muoveremo ancora, destinazione Leon. Esteli ci ha un po' deluso, un po' per la gente, molto più chiusa e diffidente, un po' perchè non ha caratteristiche particolari, forse bisognava andare a fare un tour organizzato nei dintorni e vedere un po' di naturaleza, ma non ne avevamo voglia, sia per la stanchezza, sia perchè le cose organizzate ci piacciono poco,però in certi lugar ci si va solo con le agenzie...Comunque oggi ci siamo rifatti la bocca con Matagalpa: Solitobus preso di rincorsa, 2 ore di viaggio e scoperta una città vivace e con un sentimento politico vivissimo. Prima fermata alla casa museo del comandante Carlos Fonseca, niente di che dal punto di vista museale, ma bella chiacchierata con il custode sulla società Nica attuale ed il governo,senza tralasciare Cuba ed altri governi pseudo comunisti dell'america latina. Lui è molto fiducioso verso i giovani e critico sulla politica portata avanti dai vecchi leaders, spero che abbia ragione e che quella piccola crescita economica che ha avuto negli ultimi tempi il Nicaragua aumenti ancora, se lo meritano. Poi shopping sfrenato (si fa per dire) in una cooperativa di produzione alimenti organici (vedi Caffe, cacao,fagioli neri etc)quando ritorno dai miei viaggi per un po' mi rimane la voglia di rimangiare cibi del posto, quindi questa volta mi sono organizzata per il gallo pinto (ho la ricetta).
A proposito dei bus, mi sono dimenticata di raccontarvi quello che succede immancabilmente ad ogni viaggio, a parte i venditori ambulanti di refrescos,comidas e frutta varia, tutte le volte salgono dei venditori o propagandisti di prodotti farmaceutici vari che incantano la gente con la descrizione degli effetti favolosi dei loro prodotti e strano a dirsi ne vendono sempre tanti. Poi ci sono i cantanti o i pagliacci che allietano parte del viaggio e chiedono molto gentilkmente una piccola ricompensa per lo spettacolino ed oggi invece abbiamo assistito ad una cosa triste: un uomo giovane del Salvador vestito modestamente ma pulito e dignitoso ha chiesto aiuto per poter ritornare a casa sua(vive qua con lavori saltuari con moglie e figlia) diciamo che è un esule vista la situazione politica del suo paese , per poter dare le onoranze funebri alla sorella assassinata daglil squadroni della morte. La cosa che comunque mi ha colpito è che quasi tutti gli hanno dato qualche moneta.
Ma torniamo a noi, abbiamo deciso di spostarci verso Leon perchè leggendo la guida ci pare che ci siano varie cose da vedere in città e nei dintorni, quindi penso ci fermeremo vari giorni prima del meritato riposo al mare.
Qualcuno vuole darmi consigli o indicazioni di cose da non perdere o da fare magari non indicate sulla Lonely Planet (che questa volta mi ha un po' deluso, ho dato un'occhiata alla Moon in inglese e mi è sembrata meglio)
Aspetto vs notizie, a presto
susana
lunedì 07/02/2011
Ciao a tutti dalla fantastica Leon, ci siamo da tre giorni ed ogni
giorno ci sorprende sempre di più. Per noi senzaltro meglio di Granada solo per il fatto che è meno turisticizzata e più vera, inoltre ci sono tante cose interessanti da vedere in città e nei dintorni che ci resteremo altri due giorni . I primi due giorni abbioamo fatto i turisti a piedi per la città e l'abbiamo rastrellata ben bene vedendo musei chiese quartieri particolari e ascoltando i racconti delle loro leggende e credenze che sono veramente particolari; oggi abbiamo fatto la tanto decantata escursione al Cerro Negro, pensando che fosse la solita gita acchiappa turisti ed invece devo dire che è stata molto interessante e divertente sia per il piccolo trekking che per la discesa a saltelloni nella cenere del vulcano. La rifarei anche domani fosse solo per rivedere i paesaggi maestosi dei due vulcani fumanti all'orizzonte.Domani si dovrebbe andare a vedere la costa pacifica della regione di
Leon, se troviamo il bus che la raggiunge....e poii Leon viejo il giorno dopo con la classica fermata a La Paz centro per assaggiare il famoso quesadillo.A Leon siamo alloggiati alla Casona Colonial una guest house che al
primo sguardo ci era parsa abbastanza"trucida" ma standoci ne abbiamo apprezzato la tranquillità e la gentilezza dellaproprietaria.Senzaltro ci troviamo meglio che all'hotel Los Arcos di Esteli (tanto
fumo e niente arrosto).Un abbraccio grande a tutti da questa meravigliosa terra.
Susana
mercoledì 09/02/2011
Hola amigos, siamo sempre a Leon e gli ultimi due giorni sono stati intensi. Ieri giornata balneare, abbiamo raggiunto Las Penitas con il bus che parte dal mercadito Subtiava, quartiere che già conoscevamo bene, e dopo una lunghissima passeggiata sulla spiaggia abbiamo deciso di trasferirci qua da mercoledì e tralasciare San Juan del sur, in quanto ci puzza un po' troppo di turismo stile americano, mentre Poneloya e Las Penitas ci paiono ancora poco conosciuti e ci è piaciuto l'ambiente e la gente che lo frequenta. Non diventeremo mica razzisti all'incontrario?
Oggi visita di Leon Vieja e fermata a La Paz centro a mangiare il famoso quesillo (veramente buono). Di Leon vieja che dire, sono resti interessanti, e loro hanno fatto di tutto per valorizzarli, ma noi siamo abituati a ben altre rovine storiche. Comunque bravi e da incoraggiare per migliorarsi ancora. Ilbello sono i vulcani tutto intorno con il lago oscuro sempree molto ondoso. Arrivarci come al solito è stato molto facile, sembra che le linee dei bus seguano i ns: pèrogrammi ed i ns: orari. Magari avessimo a casa dei servizi di trasporto così bene artticolati e funzionanti! Forse da noi non funzionano perchè c'è più mercato automobilistico.....
Vi devo lasciare perchè mi richiedono l'uso del computer, non so quando potrò riprendere anche perchè mi pare che a Las Penitas sarà più difficile.
A presto, spero
Susana
Susanna