Lettere aperte a Nello dal Nicaragua...

Cronaca di viaggio 2006

 

di Enrica Grifeo

 

 

 

 

 

(19/01/2006)

Granada, Granada...finalmente Granada

Lungo viaggio in bus gelato per l-aria condizionata , da San Jose. Ho parlato tutto il tempo in spagnolo con una giovane mamma di Esteli, dove tiene una pulperia (che non e- una rivendita di polpi ma una sorta di bazar(.

Granada mi ha accolta caliente per la temperatura e per le luci della sera.

Una cerveza fria bevuta direttamente sulla Calle alla brezza del lago e poi subito a nanna. La mia camera sara- libera solo oggi ...stanotte stanza al piano terra con tre letti.

Ora ( sono le nove( fa gia caldo ( almeno ....sudo per un motivo !!! ( .

Perdonate , ma la tastiera non rispecchia i simboli e non ci si capisce niente....accenti, parentesi, dove saranno _questo era un punto interrogativo ed esce trattino boh!

Ho subito provato il bancomat e...funziona, non funziona invece internet all-hostal, ma e- pieno di postazioni in giro.

La limpieza della ciudad e- turbata da una serie di lavori in corso ( sembra stiano facendo preparativi per qualche evento importante tra qualche anno....chissa- chi aspettano......(

Per Nello, Claudia e gli altri che hanno la fortuna di sapere,  il passaggio di frontiera e- stato molto piu- umano e rapido, ma era gia- buio e ne il lago ne il Conception si sono fatti vedere, in compenso un forte vento caldo veniva direttamente dal lago a rinfrescare la fila per la dogana.

Sempre per chi sa ... vado subito a comprare el primero pacchetto di delta mentolate in cerca del mio ..premio.

Un beso e hasta luego a todos

Enrica

 

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(20/01/2006)

Lettera aperta a Nello

Hola Nello, quanto mi manchi!

scoprire piccole continue sorprese e non avere da condividerle...ogni volta  mi riprometto di scriverti ora ho iniziato a prendere appunti.

Il P.C. del Cocibolca è stato"malo" per due giorni, ora funziona ed e' tutto per me .Allora trascrivo gli appunti.

Stamane sono andata passeggiando per toda la ciudad, pensa che quello che ci sembrava un cammino lunghissimo (fino alla iglesia Xalteva) con le gambe distrutte dal Maderas ora l'avro' già fatto 3 volte senza stancarmi.

Mi sono deliziata tornando al convento di San Francesco, purtroppo ora sotto quel portico, allora deserto, ci sono ben due comedor ed il fascino della strada deserta con il silenzio rotto solo dal rumore del calesse e' inquinato dai gringos che bevono cerveza. Peccato, comunque il posto e` sempre stupendo. Stasera ci sara' un concerto per 100 cordobas ( aggiungi due zeri e hai le nostre vecchie lire giuste giuste, Claudia non ci avrebbe tormentato allora se ci fosse stato questo cambio cosi facile), non ho capito di che si tratta , ma andro'  a curiosare.

Sulle scale fuori alla chiesa mi sono fermata a chiacchierare con due bimbi che vendevano oggettini. Loro sono di San Juan del Sur e vengono con il bus tutte le mattine, dicono che a San Juan ci sono solo turisti giovani ( fricchettoni aggiungo io) che non comprano artesania per cui vengono qui a spennare i gringos.

Poi sono andata al parco central e mi sono seduta sulle panchine al fresco davanti alla cattedrale, intorno banchetti di ogni genere, frescos, gelati, ma anche artesania, gente , bambini, cani  ed un matto di gringo che con un enorme sacco di croccantini  per cani stava nutrendo tutta la comunita' canina della ciudad, ...ed e' dal parco  che ti manda i suoi saluti Paulo Camillo di otto anni che mi ha chiesto cosa stavo scrivendo e tenuto compagnia .

Lunedi'  inizia la scuola non solo per me , ma anche per i bimbi, in giro se ne incontrano alcuni che ti mostrano un foglietto con elencato il materiale per la scuola da comprare e ti chiedono un soldino, ma sempre in modo gentile e mai insistente. Sto evitando di dargliene e li sto istigando ad inseguire i turisti americani.

Dopo aver girato tutto il mercato per trovare un apriscatole oggetto che qui sembra non usarsi ( o usano il macete o non usano le scatolette) sono entrata in un comedor che mi ha ispirato perchè  identico a quello del mercato di Saquisili (ricordi ?):  stupendo pescado di lago fritto con sopra una salsina di pomodoro e cipolla ( per fortuna ben cotta) con contorno di riso, conchigliette di pasta (???), banane fritte , pomodoro ed insalata.....mi sei mancato ho dovuto lasciare l'insalata e metà del riso....niente cerveza, non teneva il permesso, una cocacola e via il conto: 32 cordobas ( se aggiungi due zeri = L.3.200 ) Non vale la pena cucinare da me. Il pescado era ottimo anche se povero di carne , ovviamente mi sono fatta dire il nome Maha.....e poi , senza il tuo quaderno di supporto non me lo ricordo già  più.

Ma facciamo un passo indietro per raccontarti la giornata a San Jose'....prima cosa mi sono comprata un nuovo fon, abbandonando nella basura tica  il mio vecchio verdolino per cui tu e Claudia mi prendevate tanto in giro: niente più DC9 che decollano quando mi asciugo i capelli.

In serata abbiamo avuto un invito dai parenti di Antonietta, stavolta quelli paterni di Morano Calabro  che non conoscevo: serata folle divertentissima, nonostante il fuso orario sono riuscita a reggere fin oltre mezzanotte. La padrona di casa, una donna meravigliosa, e' stata fino a pochi mesi fa ambasciatrice del Costarica in Guatemala, ed era appena rientrata tanto che la cena e' stata servita su una tovaglia esattamente gemella alla mia,( non quella verde scura, ma quella chiara, per Eugenio e Giovanni quella dell'ultima cena...oibo'  ma chi era Giuda ? ). La serata e' stata movimentata da un bizarro anziano signore che ho poi capito fuori di testa: ogni 5 minuti mi chiedeva in italiano da dove venissi e alla mia risposta declamava a gran voce una filastrocca ( o un brano celebre scusate l'ignoranza) che iniziava cosi' : "Roma,Torino, Livorno e tutti i paesi che stanno intorno....." Alla quinta volta hanno tentato di farlo tacere. Un cugino poi cinquantenne era medico ma in Costarica non ha mai esercitato, ha invece messo su una fabbrica di formaggio che va a gonfie vele ( Eugenio prima bevi poi medita).

Un altro cugino invece era arrivato da Morano Calabro e dava l'idea di non conoscere altro al mondo ed era terrorizzato del fatto che io fossi arrivata da sola e soprattutto che continuassi da sola il viaggio verso il nicaragua. Insomma la serata con fettuccine e braciole ( nel meridione chiamano braciole gli involtini di carne al sugo) e torta cilena per finire, e' stata particolare. In sottofondo canzoni napoletane ed avresti dovuto esserci quando a Funiculi' funicola' c'e' stato il coro generale.

Intanto nella veranda il vecchio pappagallo faceva conversazione sia in italiano che in spagnolo "Hola Jolanda como va? " . 

 

Ma torniamo a Granada, la città e' molto cambiata ci sono ristoranti e localini di tutti i generi: cucina italiana,francese, spagnola, messicana e persino ...thailandese ....ma non c'e' rischio che mi tenti.

Un'ora fa qui al Cocibolca stavo preparando il mio caffe'quando il gringo con coda di cavallo e compagna gringa biondina ed esile, che avevo più volte salutato in spagnolo, meravigliato ed in napoletano verace mi ha chiesto se per caso fossi Enrica la romana.....bene si tratta di due di Napoli che vivono sull'isola Zapatera ( quella dove trovarono le statue) e che mandano avanti un progetto di volontariato tornando in Italia per la stagione balneare ( lavorano per un campeggio) e svernando poi qui in mezzo al lago.......che ne dici ? proponi l'idea di un tuo part-time alla provincia...

Ancora una notiziola dal Cocibolca...ricordi la cucciolata di gattini? bene ora ce ne e' uno solo bellissimo e tenerone con pancino, zampe e musetto bianco candido e dorso grigio perla tigrato di nero...W il gatto NICA , ovviamente si e' piazzato davanti alla mia stanza e mi gironzola sempre intorno.

A presto per altre notizie e se proprio "rosichi" cerca un last minute....la strada.... la sai

Enrica

 

 

(21/01/2006)

Lettera aperta a Nello 2

Eccomi, il P.C. del cocibolca sta di nuovo malo.

Sai ieri la Cri mi ha scritto "Per una volta un viaggio che quando tornerai a Roma non sarà la fine di qualcosa, ma solo l' inizio!" come e' saggia quella figliola, sembrava sempre assente nelle sue cuffiette e quasi scompariva sotto lo zainone, invece, ma lo sappiamo, e' sempre vigile e sa dire la cosa giusta al momento giusto.

Pensavo di avere poco da raccontare ed invece qui' le sorprese si susseguono.

Allora sintetizzando piccole notiziole:

-il vecchietto del cocibolca e' sempre al suo posto, direi che e' anche in ottima forma, col suo inseparabile berretto , davanti la TV a sentire la lirica e a commentare i TG.  

- A pochi metri oltre il Cocibolca, poco prima di Ricardo, verso il lago, hanno aperto la pizzeria italiana Mona Lisa, dove mi dicono si mangi benissimo: all'esterno una Mona Lisa nel suo sorriso - diciamocelo un poco ebete - con una enorme pizza margherita tra le mani-.

 

Ma ora ti trascrivo gli appunti di ieri sera ....: Concerto a San Francisco.

Ore 20, sono nel cortile del Convento di San Francisco in attesa dell'inizio del concerto, l'entrata mi e' costata ben 100 cordobas ( Claudia aggiungi  due zeri e fai le lire!!) molto caro quindi, ma mi sono informata prima e si tratta del miglior duo di musica popolare nicaraguense: il duo Guarda Barranco.

Lo spettacolo e' organizzato nella navata aperta sui due cortili, ricordi quello con il boschetto di palme altissime? Il soffitto di legno, il pavimento di elegante cotto, la frescura assicurata dalla correntella tra i due cortili, tutto e' molto pulito ed elegante. Qualche fanciulla e' vestita da sera, noi turisti roviniamo un poco l'atmosfera. Ohhh ora la musica di intrattenimento intona Nicaragua Nicaraguita.....che melodia !!!  Pensa che la mia collega di ufficio si e' innamorata di questa canzone che ogni tanto riesco a far suonare da un sito internet, ovviamente memorizzato tra i preferiti. Questa ora e' una versione solo strumentale, ma dolcissima. Certo sentirla stasera in questa cornice non ha nulla a che vedere rispetto alla squallida stanza dell'ufficio. E, per Mirella, la mia collega, che ora stara'  leggendo  chiarisco che mi trovo, guardando il poster della piazza, nella calle a sinistra alle spalle di me che fotografo, solo che ora non c'e' il sole, ma le luci calde della ciudad che lasciano vedere le stelle.

La canzone sta finendo ora. Siamo seduti su comode seggioline bianche allineate, ma in prima fila ci sono tavoli riservati dove per i Vip nicas viene servita la cena. La cena stasera per  me e' stata veloce per non perdere il concerto : caprese con pomodoro e queso fresco ed olio spagnolo.

Cerveza fria in compagnia di "micio bello" che non mi molla più .

Bellissimo ora sta suonando l'altra versione di Nicaragua Nicaraguita, quella originale della rivoluzione più ritmata tipo marcia o inno, mi piace assai di più ma dicono sia difficile trovarla...ho tempo per cercare.

Siamo ora all'intervallo a passeggio sotto i portici , peccato io non abbia ancora la dimestichezza con la lingua per capire le parole perchè i testi devono essere molto belli, sai che la tradizione poetica qui' e' forte. Ho percepito solo un ritornello che dice " dai una luz a esto pueblo che ama vivir in Nicaragua" e scusa l'ortografia migliorero' presto.

Sulla mia testa le stelle granadine.

Rieccomi a scrivere esta mañana scrivo dalla playa. Il concerto ieri sera e' finito alle 22.30 , ma per fortuna superato il primo angolo ero già sulla Calzada popolata di gente e sono rientrata senza timori.

Stamane la sveglia e' stata violenta....alle 8 in lontananza sirene dei pompieri e megafoni facevano pensare a chissa' quale guaio, poi ascoltando meglio ho percepito il suono di una banda.... e vai : fiesta alla mañana...sono corsa giu' con la macchina fotografica che in questi giorni ha oziato sforzandosi solo per 5/6 scatti, ed ho aspettato sulla soglia.

Tu sai che qualsiasi evento passa per esta calle, basta aspettare un poco.

E' comparso per primo un camion dei bomberos tirato a lucido come non ti immagini che emetteva stridenti sirene, dietro gli striscioni: era la sfilata di apertura del torneo nazionale giovanile di baseball ( o beisbol come scrivono gli spagnoli ) . Con la banda festosa sfilavano tutti i niños felici nelle loro sgargianti divise, un gruppo per ogni città :  Leon, Masaia, Rivas...c'erano tutte.

In testa ad ogni squadra un niña ancora più piccina con il nome della ciudad, che peraltro era poi vistosamente ripetuto sulle magliette dei ragazzini. Gli allenatori erano tutti grassoni, robusti e di colore.

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Ho seguito il corteo festoso e poi sono andata alla playa. Molto tranquillo, i giardini ora non sono più potati dalle ...capre  ( ricordi) ma da giardinieri al lavoro. Il lago e' molto mosso e mi dicevano anche che ci sono stati problemi di collegamento con le isole. Comunque sono le 9.30 e me ne sto seduta qui al sole con la fresca brezza a guardare la fine del lago che, come sai, non si vede. Sulla destra si intravedono le prime islettas con la loro folta vegetazione. Due giardinieri, una coppietta, un uomo in bici con la sua bambina e nulla più. A sinistra sul lungo pontile un battello carica merci , ed ora davanti a me un candido uccello dal collo lungo scruta l'acqua.

Tranquillo, per oggi e'  tutto.

Enrica

 

 

(23/01/2006)

Lettera aperta a Nello 3

Mi piace questo nuovo gioco di scrivere a Nello e farvi leggere...d'altronde dopo tanti viaggi insieme sono troppo abituata a parlare con lui ed allora:

 

Hola Nello,

sto scrivendo dal capriccioso P.C. del Cocibolca che qualche volta va e qualche altra non ne vuole sapere. Devo scrivere con las lentes perchè i tasti sono consumati , ma almeno qui gli accenti le  parentesi ecc. si trovano, poi lo schermo e' tragico, scrivo e mi rimane difficile rileggere quel che scrivo per cui vedi di sopportare gli errori di battitura tra l'altro la barra spaziatrice spazia solo quando le pare..

Bene finalmente sono riuscita a far sintonizzare la radio su RRadio RRomantica, tranquillo, e' sempre qui a 98.7 . Stava cantando Alejandro Sanz ma l 'incanto e' stato rotto dall'italico Ramazzotti.

Ero qui un'ora fa a dondolarmi sulla sedia in vista della Calzada con un buon libro, questa buona musica,ed una Delta mentolata e veramente non sapevo se bearmi di più dell'uno o dell'altro o dell'altro ancora.

Qui e' tutto sempre una sorpresa:  ora ho iniziato a scrivere ed ora sulla Calle si sentono spari di mortaretti. Ieri pomeriggio, come ti dicevo nell'altra mail, mi sono imbattuta in un piccolo corteo carnevalesco in maschera ...una pupazza alta circa tre metri con lunghe chiome bionde ed abito a balze rosse e bianche che un povero nica nascosto sotto l'impalcatura faceva dimenare al ritmo dei tamburi, poi un personaggio con una maschera enorme tutta testa tale da trasformarlo in una sorta di nano ed ancora un transessuale in top di strass e minigonna che faceva scappare tutti gli avventori proponendo carezze e baci.

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Da ieri sera poi per la ciudad gira un bus tutto senza ventanas ( tipo quello che prendemmo per andare a vedere il vulcano equadoreño di notte ricordi) con la musica a tutto volume seguito da un trenino tipo parco dei divertimenti trainato da un trattore: musica a palla e nemmeno un posto libero, donne, bimbi, giovanetti tutti felici, qui davanti sara' passato almeno sei volte.

Altre scoperte sulla vita granadina: ho imparato che quelle orribili sirene che da noi preannunciano guai e incutono angoscia (ambulanza, polizia, pompieri) qui invece servono per annunciare o per aprire dei festeggiamenti.

Semmai dovesse passare l'ambulanza non ha motivo di suonare, traffico non ce n'e' ed il moribondo almeno  non si rompe i timpani.

Stamane (Domenica) non ho potuto far a meno di entrare nella cattedrale per la messa: stava suonando una piccola band con due chitarre e delle maracas ed i fedeli cantavano( e battevano il tempo)  assieme al duo di voci molto belle. Nella chiesa, al suo interno,il parcheggio per le bici...si ,hai letto bene, nella navata destra parking!!! La gente era tutta vestita in modo semplice, solo una mamma portava una niña pequeña tutta vestita di rosa confetto con svolazzi e calzini intonati sembrava una bambola.

Le señore granadine, come ricordi, vestono molto distinte, semplici ed eleganti nella loro semplicita'. La moglie di Carlos e' sempre una bella signora di classe. Per la maggior parte indossano freschi pantaloni lunghi discreti nel modello e nel colore, mai pantaloncini o gonne pantalone come a San Jose'.

E ora una piccola descrizione del mio pequeño spazio. La mia stanza ( o devo dire la tua perchè l'hai abitata prima di me)  in fondo al ballatoio e' piccina, ma accogliente. Per raggiungerla occorre inchinarsi di fronte alla maestosita' del ficus benjamin che dal piano terreno si alza fin sopra i tetti a prendere luce. L'inchino e' d'obbligo sia per rispetto alla sua maestosita' sia perchè altrimenti non si passa proprio.

Le due seggioline sul ballatoio sono il mio rifugio per tomar il primo caffe' mattutino in meditazione da dormiveglia e sono  il mio punto di osservazione del tramonto sui tetti di granada all'ora in cui devo correre di sopra per profumarmi di Autan per l'arrivo dei mosquitos,  sullo sfondo la cupola della cattedrale e le due torri campanarie......volendo posso godermi lo spettacolo anche ....seduta sul wc......già perchè , ricordati, al Cocibolca, se non hai le gambe corte, e' difficile chiudere la porta del bagno quando siedi sul W.C. a meno di non fare contorsionismi tali da turbare la normale attivita' che ti accingi a compiere.

Anche oggi ero uscita convinta di mangiare fuori, poi quando ho scoperto che il mercato era aperto anche di domenica, non ho resistito a comprare un poco di tutto: un avogado, del queso, l'iguana per oggi no, ho avuto invece finalmente il coraggio di comprare carne, una bisteca, come dicono loro, e sarebbe la nostra fettina, devo dire che prima di cucinarla l'ho studiata ed annusata ben bene e l'esame e' stato superato a pieni voti: ottima. La scatoletta in offerta 2 x 1 di non so cosa ( era un pate' di prosciutto cotto) devo dire onestamente che l'ho divisa con micio-bello che l'ha gradita moltissimo leccandosi a lungo i baffi e ora  mi insegue nella speranza che io apra la seconda.

In cerca poi di succo di pomodoro , tu sai quanto me gusta, mi sono imbattuta , tra le bebide, in un invitante barattolino, poi......prima di aprirlo ho guardato bene...al gusto di vongole !!! allora e' un sugo? no mi hanno detto qui, e' una bebida....ora non me la sento, lo assaggio domani..... se non mi senti per due giorni vuol dire che sono impegnata a ....sputare, comunque alle brutte  posso sempre .....correggere al rum!.

Sono emozionata, domani inizia la scuola:  ne la magnana lezione di .....guacamole.... le ragazze dell'hospedaje mi hanno promesso di insegnarmi a farlo, poi ne la tarde dalle 6 alle 8 prima lezione di español , l'insegnante e' un ragazzetto giovane giovane...vedremo.

L'impresa, indispensabile nel programma di vita che sto seguendo, di indossare mutande nicaraguensi si presenta più complessa del previsto: i compromessi da fare sono tanti come ad esempio indossare mutande rosa pesca con fiorellini ovvero  verde mare con stelline di strass.....per fortuna non c'era la mia misura !!

E' tutto e stasera spaghetti.

Enrica

 

 

(24/01/2006)

Lettera aperta a Nello 4

Hola amigo ,

qui tutto bene,dopo un primo umano e prevedibile disagio iniziale, ora comincio veramente a rilassarmi e se continua cosi' non so proprio come faro', al ritorno,a riprendere i ritmi stressanti della città. Qui tutto scorre lento dondolandosi su una sedia de madera , la musica e' sempre dolce e romantica, mai tormentosa come i ritmi incalzanti sia del Costa Rica che cubani.

Ieri notte e' stata tutta un'avventura: prima i gringos che nel bar di fronte hanno fatto casino fino a notte alta,poi i mosquitos che sono stati informati della ....comida italiana...tenuti a bada a fatica dal mio mitico fornelletto e dal ventilatore acceso. La notte era caliente, poi puff....e la corrente se ne va, buono per i gringos che sono andati a dormire ma i mosquitos hanno iniziato il banchetto. Nella notte poi, per difendere il territorio, micio-bello ha ingaggiato una lotta con grida di guerra e zompi sui tetti con un gatto intruso. Quando mi sono affacciata fuori sene stava immobile con aria da vincitore e sembrava dirmi tranquilla qui vigilo io.

All'alba infine manca l'acqua, pazienza ....e no l'assenza di acqua nelle tubature ha fatto si che odori non del tutto simili ai profumi di un giardino tropicale aleggiassero nella mia stanza obbligandomi ad una fuga repentina....caffe?  No non c'e' acqua...e allora tiro fuori la mia pequeña moka e con l'acqua della bottiglina sono stata l'unica a tomar caffe'.

Ma la giornata per fortuna e' stata poi interessante. Un giro in centro: avevo deciso di mangiare al comedor, ma poi...tu sai Nello che io al mercato non resisto e devo comprare ogni cosa... E allora cambio il programma e decido il mio menu': tagliolini con involtini al sugo e ...guacamole.

Torno al Cocibolca carica di peso e scopro che l'acqua e' tornata e sta tutto limpio. In hospedaje ci sono solo io, il nonno ( con cui parliamo a lungo di arte ...dal Bernini a Picasso e di genti latinoamericane ) ed il personale due chiquite e due ragazzi tutti molto gentili ed allegri.

Io alle prese con il soffritto e le ragazze che fanno entra ed esci dalla cucina per spiare la ricetta. Poi cambiamo i ruoli chiedo di apprender como si prepara il Guacamole.... sotto il loro alterno occhio vigile preparo il mio primo Guacamole, no tengo limon, sta bien anche l'aceto. Alla fine tutti a mangiare..i tagliolini per me vengono scolati al dente, quelli per il loro assaggio li ho fatti cuocere un poco di più. Poi arriva il piatto del Guacamole che avevo nascosto per fare la sorpresa finale. Decorato e bello anche da verde si ha ricevuto tutti i complimenti del caso....manca solo un poquito de chili e' stato il responso finale.

Bien, , qualcosa di sicuro a casa riporto...il saper fare il Guacamole.

Dopo il ricco pranzo una orita de siesta....ed e' qui' Nello che ti ho tradito ! : la mia stanza ( la tua) era talmente infuocata in pieno sole che niente poteva il ventilatore. Torno giu' dicendo che fa troppo caldo e i  ragazzi, sara' forse perchè felicemente nutriti a pranzo, mi propongono un cambio di abitazion.

Bene eccellente ho guadagnato circa mezzo metro quadro di piccolo mondo perchè la dieciseis e'un pochino più grande. Rapida organizzo un nuovo progetto di arredamento funzionale ecologico ergonomico e quant'altro e risistemo le mie cose.  Fili tesi e stampelle ..che non mancano mai nei nostri bagagli ,ritrovano rapidi collocazioni ottimali. Devo dire che ora c'e' molto meno calor nel mio angolino di privacy.

Ma devo sbrigarmi non vorro' mica arrivare tardi per il primo giorno di scuola!

Alle 18, puntuale imbocco la calle dove, senza nemmeno attraversare un via, arrivo alla escuela: mi aspettano e mi salutano cordiali. Prima ora conversazione ...di che si parla? Del nostro primo viaggio qui, di te e di Claudia ( ho evitato di citare la sua camicetta nera...) della ceramica nica rubata dai ticos...tutto bene vedo che riesco a farmi capire benissimo e gli errori che faccio sono pochi. Quello che so lo so, e quello che non so (...congiuntivi, verbi irregolari... ) tiro ad indovinare.

La seconda ora e' di grammatica, la lezione e' anche questa personale cioe' solo per me. Sulla grammatica faccio un po’ più fatica, ma l'insegnante (giovanissimo e casato con una canadese che lavorava in un ristorante italiano) e' simpatico ed allegro.

Tutte le frasi che crea lui per esempio parlano de bailar.....quelle mie di tomar cerveza o rum!!! I due verbi- balar e tomar – risultano i più gettonati nel corso dell'ore di grammatica. Hasta a la mañana.

Torno a casa ( oramai qui e' casa) e trovo los italianos a tavola con uno spagnolo, mi unisco a loro e ceno in compagnia parlando di possibilita' di aiutare le comunita' più povere. Ma io, dico loro, so solo cucinare e insegnare  matematica...che potrei fare? Sembra che qui abbiano molte difficolta' sui concetti della matematica per cui un aiuto potrei darlo.

Sono poi molto interessati alla professionalita' di mia figlia Sara ed insistono per averla qui, per realizzare pelliculas sulle storie che le abuele raccontano.

Mi fermo qui , primo perchè immagino che se mi leggi di prima mattina, rischi di perdere il treno, poi perchè una gringa mi gira intorno spazientita visto che questa e' l’unica postazione funzionante ( e non sempre).

Sono certa che hanno bisogno anche di...ingegneri idraulici, medici, dentisti,pensionati delle poste....

Besos por todos

Enrica

 

 

(25/01/2006)

Lettera aperta a Nello 5

CONSIDERAZIONI SU UN ALTRO MODO DI VIAGGIARE.

Qui' al Cocibolca e' un continuo via vai di arrivi e partenze, due notti al massimo e via, cambiano i volti, le nazionalita'. Devo confessarti che tra i miei umani timori e dubbi, prima della partenza, c'era anche quello di non sapere se avrei resistito, dopo tre giorni, a non rimettermi in viaggio con i nostri abituali ritmi che ci vedevano correre tra un bus ed un museo, una sosta alla playa e un altro bus.

Pensa all'anno passato con le nostre statistiche sui mezzi presi, sulle mete conquistate [in un solo giorno ben sette spiagge...ricordi..!] e tutte quelle tratte aeree che ci hanno portato dai ghiacci millenari al clima di mistero di Chiloe'...chilometri e chilometri macinati tutti i giorni.

Invece.... eccomi qui ad accorgermi che questa e' forse la prima vera vacanza della mia vita. Pensa, Nello, vacanza vuol dire vuoto...solo se fai il vuoto hai staccato veramente la spina. E solo questo contatto telematico, che avrai capito serve principalmente a me, mi mantiene un filo di riferimento con un altro mondo che fino a pochi giorni fa era anche il mio.

Tu, meglio di altri conosci ed hai partecipato attivamente a questo programma di viaggio/stanziale.

Prima un sogno, partorito mi pare sulle montagne dell'Ecuador, poi pian pianino il progetto prendeva forma nei suoi dettagli durante i nostri lunghi spostamenti patagonici. Ricordi quante ore avevamo da dedicare a mettere a punto questo mio progetto. Il tuo apporto e' stato fondamentale ( e devo dire che .....anche professionalmente sotto l'aspetto idraulico si e' rivelato perfetto ....la cerveza circola senza ingorghi che e' una meraviglia...) .

Un itinerario semplice che si snoda tra la playa e, al massimo, la Iglesia Xalteva...una decina di cuadre in tutto, ma ogni giorno quante sorprese!

Ora posso asserire che questo altro modo di viaggiare ha percorsi altrettanto vasti, pur senza distanze...tornero', si, senza foto da mostrarti, senza cartine segnate, forse (e dico solo forse perchè mi conosco) anche senza souvenir , ma ho la netta sensazione che questo diventera' il viaggio più indimenticabile...Granada mi sta entrando nelle vene e nel corason. In questo momento l'unico progetto che mi appare totalmente assurdo e' quello di ......ritornare in Italia.

Eppure dalle mail percepisco che gli altri amici si preoccupano, non tu che sei il co/progettista.

E allora, direi a Maura, Eugenio, Mirella , Cri ed anche Franco: tranquilli al massimo potete .....iniziare una italica colletta perchè ho intenzione di organizzare un mio falso sequestro con richiesta di riscatto....il Berlusca dovra' pagare se mi rivuole ....con quella somma qui c'e' tantissimo da fare...potremmo aiutare tante comunita' di campesiños e potremo portare almeno una infermiera sull'isola Zapatera, dove, mi dicono, il medico arriva una volta al mese , se puo' e se gli va. Nessuno sa di medicina sull'isola e si nasce, ci si ammala , si soffre con la sola speranza che ci sia un barco per andare a Granada. I due napoletani sono rimasti fermi 4 giorni prima di trovare un passaggio per l'isola. Certo con i dollaroni si fa tutto e subito, ma a prezzi popolari e' dura.

 

ANCORA SPRAZZI DI VITA GRANADINA

Nel mio gioco quotidiano ieri mi sono programmata la meta di trovare una libreria....bene l`unica libreria e' in realta' un reparto di una cartoleria ed ha sede nel palazzo del vecchio teatro in disuso . Ho potuto scegliere tra ben ( !! ) una trentina di testi.

Il vecchio e il mare, Cronaca di una morte annunciata, e con gioia ho trovato il Gueguense ( si scrive con i puntini sulle u). Questo misterioso Gueguense e' stato recentemente dichiarato patrimonio di cultura popolare dell'umanita' da parte dell'UNESCO, ne avevo trovato notizia in internet , ma non riuscivo a capirne di più. Si tratta di una commedia popolare nata in queste zone, tra Granada e Masaya, ricca di satira , balli e canti. Ricordi quelle maschere, riprodotte anche in un murales al Cocibolca, bene quello con la maschera umana e' il Gueguense, quello con la testa animale e' il Macho Raton. Il testo e' difficile da tradurre, ma con l'aiuto dei miei professorini ci riusciro'.

 

4.jpg (280747 byte)Stasera l'aria e' un pochino più fresca e sono qui seduta sul ballatoio con micio bello accanto che vigila { lui sembra pacifico, ma l'altra notte ha mostrato con evidenza la sua grinta difendendo il territorio} Stasera abbiamo cenato insieme dividendo da bravi amici l'insalata di tonno.

Non preoccuparti per la mia dieta, alterno comida nica a quella italiana e la señora del comedor in cerca del mercado, quando mi ha rivista , mi ha accolto 5.jpg (206226 byte) gioiosamente con un- mi amor- 

Ho fatto fuori un piatto di filetti fritti de pescado con pomodori e platano, poi non contenta ho chiesto anche del pollo asado. ....52 cordobas ... e tanti sorrisi gioiosi...ci tornero'.

 

 

E stasera... la fiesta.....e` arrivata direttamente qui al Cocibolca: lo mismo gruppo mascherato dell'altro giorno in piazza, era qui davanti con la stessa pupazza, ma con un nuovo vestito giallo a fiori con balze verdi. Un ospite del Cocibolca aveva la videocamera e loro si sono fermati qui ed hanno ripetuto tutto il loro spettacolino, fatto anche di versi in rima declamati dai suonatori . I suonatori indossavano casacche dello stesso tessuto della pupazza, che ho scoperto chiamarsi Cassandra. Tutto l'hospedaje ha risuonato del loro ritmo festoso ed io non sono nemmeno corsa a prendere la macchina fotografica per non perdermi niente della scena. Ancora scoperte della vita cittadina.....anche gli annunci mortuari avvengono da una macchina che gira la citta´con il megafono, stavolta, invece di ritmi vivaci e suoni di sirena, il sottofondo e´ l´Ave Maria , poi una voce seria e lenta annuncia che nella iglesia tal de tali, magnana, ci sara´il funerale dell'estimado señor X, la musica riprende e l'auto si sposta verso la quadra successiva. A presto e grazie per la pazienza nel seguirmi. Enrica

 

 

( 27/01/2006 )

Lettera aperta a Nello 6

Nulla di nuovo sotto il sole cocente di Granada.

Qui la vita scorre, lenta , riposata e rilassante, inframmezzata solo da qualche spettacolino ambulante o da una fiesta in una iglesia.

Ieri sera ho fatto tardi a scuola....ma nella iglesia de Guadalupe, alla fine della Calzada, botti, fuochi d'artificio e banda musicale...come potevo resistere dall'andare a curiosare?

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Sono entrata in chiesa e c'era una baraonda ed un baccano indescrivibile; ho impiegato un poco a capire la situazione. Una señora tutta vestita di nero, ma giovane e florida, stava distribuendo giocattoli ai niños che le si accalcavano intorno festanti tra le grida di gioia di chi gia´se ne era impossessato di uno e lo mostrava con fierezza agli altri; sull'ingresso della chiesa un complessino composto da due trombe e tre tamburi che credo abbia scelto appositamente quella postazione perche´ da li´ la chiesa amplificava la loro festante musica e pareva dovessero esserci dei mega altoparlanti...invece nada, in solo cinque riempivano di ritmi festosi tutta la navata. Sul sagrato continui spari di mortaretti. Ablando con il mio professore abbiamo supposto trattarsi di una ultima volontà di un defunto: destinare del denaro per dei regali ai niños; il professore dice che qui si usa farlo.

La lezione è stata poi più volte interrotta dai fuochi d'artificio ( poveri, certo, ma gioiosi nel primo imbrunire del cielo granadino).

Ogni giorno le mie passeggiate allargano il raggio di distanza dal centro. Oggi mi sono avventurata oltre il mercato arrivando alla stazione dei bus , tra il caos degli autisti che gridavano le destinazioni dei bus ( Rivas, Rivas....Diriamba,Diriamba !!! ) come quelli equadoreñi, ricordi, certo che come ti sposti un poco dall'elegante e sempre piu´ curato coloniale del centro, la realta´ povera appare e angoscia un poco. Cosi mi sono posta le solite mille domande sul perche´ della povertà e sulla errata distribuzione delle ricchezze del mondo. Qui a un niño per vivere al giorno basta quello che noi paghiamo per una ora di parcheggio e non meditarci su è  una follia.

Certo la vita è essenziale, ma io che sto cercando di viverla, ti assicuro che non sento la mancanza di nulla. Ora sto scrivendo da una pulperia dove ho scoperto che mi fanno pagare il collegamento solo 12 cordobas l'ora (invece di 20),  devo dire che il posto e´piccino, ma almeno la tastiera è funzionante ed il ventilatore è acceso.

Stamane al parco (ogni mattina mi fermo sulle panchine a leggere, guardare la gente e parlare con i bimbi ) un bimbetta sorridente voleva vendermi della semiglia ( roba tipo arachidi) per 10 cordobas, allora parlando le ho detto che per quel prezzo potevo comprare mezza libra di filetti di pescado....ha sorriso in modo talmente dolce ....che glieli ho regalati assieme ad una carezza.

Eppure mi sto concedendo tutti i lussi, e anche tenere questo quotidiano contatto è un tale lusso che....mi vergogno quasi ad andare nella stessa postazione ed ogni giorno cambio posto. Quindi cerveza fria, ma anche rum, il concerto, una falda nuova (gonna) , una manciata di libri, ma qui di piu´ la vita non  ti fa desiderare.

Oggi sono agitata....l'impulso di correre dietro agli spettacoli locali mi ha fatto girare tutta la mattina in cerca di una soluzione per riuscire ad andare domani a Diriamba dove c'e è , pensa tu, la serata dedicata al Gueguense. Ad andare non ho problemi, ma non c' è il bus per ritornare e ( a parte il costo) non me la sento, da sola, di prendere un taxi extraurbano alle 11 di sera. Dovrei restare a dormire a Diriamba e anche questo non mi garba, ......mi sto consolando pensando che, se le cose andranno nel verso giusto, avro' ancora tante feste di San Sebastiano da vedere negli anni futuri. E se tu continuerai a viaggiare in gennaio e mi verrai a trovare ci torneremo insieme.

7.jpg (207118 byte)La mia vita di relazioni scorre tranquilla. Stamane al supermarket ho riincontrato Gennaro, il napoletano della Zapatera, mi ha chiesto subito aiuto perche´ doveva comprare del latte in polvere per un niño dell'isola e non sapeva proprio cosa prendere, mi sono fatta dire quanti mesi aveva il niño ed abbiamo scelto insieme. Aveva ancora una lunga lista di provviste e necessita´ ed e' andato via di fretta perchè aveva il barco che lo aspettava. Questa sera invece, dopo la scuola sono invitata ad un drink nella pizzeria Mona Lisa, ho conosciuto infatti  in giro per le calli  i simpatici genitori (veneti) del gestore. Ancora un amigo ...tiene una tienda di DVD e parlando mi ha detto di essere stato qualche mese a lavorare a Bolzano ( ibernare direi), ora ogni volta che passo mi fermo per due chiacchiere.

Ti lascio perche´ devo ancora fare tutti i compiti......

Enrica

P.S. ho scoperto che la pupazza si chiama la Gigantona e il personaggio che la accompagna è Pepe Cavezon ( la Gigantona rappresenta  gli spagnoli e lo spettacolino e' un ennesima rappresentazione  di satira contro i colonizzatori).

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( 28/01/2006 )

Lettera aperta a Nello 7

Rieccomi Nello , per prima cosa ti riporto quello che mi scrive Antonietta dal Costarica riguardo alla Gigantona ( che si pronuncia con una specie di i aspirata iniziale) ..........

cara enrica: come gira la cultura ed assume significati diversi a seconda dell'epoca!! La Giiganta è un pupazzo guarda caso, di origine spagnola e così Pepe Cabezón. Sono tradizioni venute dalla Spagna e guarda un po’ in Nicaragua hanno assunto un significato anti-colonizzatori. Qua il diavolo, non so se l'hai visto, aveva una portata religiosa non indifferente e la "Morte" pure. Quando qua uscivano, ed io ero piccola, avevo il terrore del diavolo e della Morte che fischiava in modo davvero terrificante.......

Quindi , come vedi, aggiungendo informazioni a quelle già acquisite ora sappiamo che  si tratta di una vecchia tradizione spagnola portata qui in centroamerica. Peccato che in Costarica non abbiano avuto alcun culto di conservare queste vecchie tradizioni; pensa che bei ricordi deve avere Antonietta della sua infanzia prima che l'americanizzazione trasformasse il Costarica in una enorme insegna della Coca Cola. E non me ne voglia a male Anto, che legge, perche` del Costarica la cosa che amo maggiormente è la sua grande famiglia, con queste origini italiane che si perdono e si mescolano, scompaiono e riemergono .

Ma tornando alla Gigantona....ieri in piazza ne avevamo due...gia`perche`i niños, volendo imitare i piu` grandi, e raggranellare anche loro qualche spicciolo dai turisti, si sono organizzati ed hanno costruito una loro pupazza....devo dire che il risultato non e' gran che, ma sembra proprio che la buona volontà sia stata tanta... una pupazza con la faccia di cartone dipinto, i capelli di stoppa e l'abito arrangiato con pezzi di tessuto, poi un tamburo che aveva molta storia da raccontare e cosi' senza scarpe, ma con il viso birboncello, se ne andavano in giro proponendo il loro essenziale spettacolino.

Stamane , Nello, avrei avuto bisogno del tuo aiuto....mi si sono rotti gli occhiali, la solita dannata  vitina che si perde e che tu ogni volta sostituisci con qualcosa....ed ora come faccio? Nessun problema, nella via del mercato diversi banchettini di riparazioni di orologi, ho avuto solo l'imbarazzo della scelta ed in pochi attimi e 10 cordobas il problema e' risolto alla perfezione.

Nel giro quotidiano in centro mi sono ritrovata nella ressa del sabato al supermercato. Subito immedesimata nelle vecchie orribili abitudini di tutto l'anno, mi sono ritrovata ad affrettarmi tra gli scaffali, poi....un attimo di meditazione e mi sono chiesta perchè questa fretta ?  cosi' ho rallentato ogni ritmo, anche quello mentale....e allora: più di mezzora per comprare due succhi ed una melanzana....melanzana? Caponata? gia già era ora che mi occupassi della mia missione. Non era forse lo scopo del mio viaggio riuscire a fare la Caponata in Nicaragua? ! gli ingredienti ci sono tutti, ora provo prima la qualita' delle melanzane e poi testero' sulle mie cavie (il personale dell'hospedaje) se sara' apprezzata dal palato nica.

Ma torniamo alle novita' di stamane : ho proseguito la calle del mercato, stavolta dal lato opposto verso nord , in direzione della vecchia stazione ferroviaria. La calle si allarga e, dapprima, si attraversa una zona di studi medici e gabinetti di analisi e terapie varie, poi niente più negozi, ma solo abitazioni residenziali, eleganti ed austere . Tra di queste stridente come non immagini, una villa di stile moderno...una americanata...squadrata, bella si ma.... senz'anima.

In fondo il parco Sandino, ora si chiama parco della Poesia, devono averlo ristrutturato da poco perchè  il verde non e' rigoglioso, ma e' molto ben tenuto e ci sono i giochi per i niños. Di fronte la vecchia stazione, ora mi dicono ci sia una scuola professionale, e`un bell'edificio con ai lati per ricordo una vecchia locomotiva ed un vagone ferroviari

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In mezzo al parco poi una casina nuova nuova e pulitissima con un baretto dove una giovane señora sta badando ai suoi niños vivaci. Mi fermo a tomar un fresco di cacao, nel solito sacchettino con cannuccia, e poi , non senza prima chiedermi il permesso, la señora si siede accanto a me e cominciamo a parlare...

Il governo, mi dice, non e' buono : non si interessa delle necessità  del popolo

-en Italia es lo mismo-- rispondo ;

i salari sono bassi ed i medici in sciopero

- en Italia tambien- ribatto:

ora entreranno in sciopero anche i trasporti

- lo mismo- ribadisco sconsolata;

Il governo aumenta i salari solo a se stesso...

guarda guarda anche questo fatto mi sembra di averlo gia`sentito....

Scherzo e le dico che almeno non deve pagare la rata del riscaldamento. A presto e ....godetevi la neve e il ghiaccio....io al massimo il ghiaccio lo metto nel Nica-libre. Enrica

 

 

(30/01/2006 )

Lettera aperta a Nello 8

Sto gustando ora, mentre scrivo, “nieve de guanábana” cioe´sorbetto alla guanábana, che la señora Nariman e’ andata a comprare anche per me. E’ una bellísima signora di gran classe che sta soggiornando qui con il suo bambino che deve sostenere gli esami di ammissione al collegio. Di più non so e mi perdonino Antonella, Eugenio, Mirella, ma anche Claudia, tutti specialisti nel campo, del fatto che io ….non faccio domande .

Il sabato e’ trascorso tranquillo, anche se da due giorni al mattino manca l’acqua per diverse ore in tutta la città. Per questo ho preferito cucinarmi da me: ieri a pranzo risotto ai 4 formaggi , per la cena spezzatino al sugo con piselli.

I pomodori freschi vanno bene anche per  il sugo, ma ho scoperto che le bibite di pomodoro e vegetali ( con o senza vongole) hanno il gusto fresco di una nostra salsa leggera e sono molto meglio del passato in vendita, basta far restringere il succo ed il sugo e’ di gusto decisamente gradevole ed…italico, sedano, cipolla e carote tutto già compreso.

Un assaggio del mio spezzatino ha integrato, poi, la cena del nonno, che era a base solo di latte e biscotti. 

1.jpg (184382 byte) Tu ricordi che il nonno  e’ una persona sola, che Carlos tiene gratuitamente ospite, a vita, nella stanza dietro la cucina. E’ un personaggio speciale e mi piacerebbe saperne di più del suo passato perchè ha una cultura ed una educazione superiore alla media. Certo ti fa sorridere perchè parla con la stessa voce e la stessa mimica di Gilberto Govi , tu sei giovane e forse non te lo ricorderai, ma i miei coetanei non possono averlo dimenticato. Ogni  sera, guardiamo e commentiamo insieme il telegiornale  in spagnolo della CNN. 

Ed ora qualche spicciola notiziola granadina. La città non ha più il suo unico semaforo ( che stava all’incrocio della Budget)  perchè si e’ rotto e nessuno ha ritenuto necessario aggiustarlo…pensa quanti frammenti di tempo risparmiati …non solo, ma qui gli incroci sono momento importante di socializzazione…ci si saluta, si fanno due chiacchiere, si compra qualcosa…da noi sono solo momenti per caricarci di tensioni e sfogarle nel peggiore dei modi…”brutto str..   perchè non riparti?” .

Propongo l’abolizione di tutti i semafori del mondo!!

 

Domenica:

 Notte tranquilla- si fa per dire- senza vento e fresca, ma quando finalmente già da un po’era terminata la “parranda” dei gringos del bar di fronte e tutto taceva tranquillo e quieto 11.jpg (197997 byte) sotto i tetti granadini di eleganti tegole di cotto, 

verso le due e mezza della notte sobbalzo al sibilo di una sirena , breve e ripetuto tre volte, poi di nuovo silenzio, e ancora uno sparo .... mortaretto? chissa’, dopo di che tutto tace nuovamente. Stamane , bevendo il mio caffe’, ho scoperto che si trattava del passaggio della processione “de la Virgen ” che vagava nottetempo per la ciudad.  Resto un poco dispiaciuta di aver perso l’evento de la noche, ma mi consolo subito perchè di improvviso il nostro istinto nomade si impossessa di me con l’idea “casi casi llego a Masaya” . Gia` , la giornata e’ fresca ed il cielo, a tratti nero, promette sprazzi di pioggia. Un attimo e sono pronta .

Per andare a Masaya o si prende , a due cuadre dalla Cattedrale, il bus diretto per Managua, che poi ti lascia al bivio fuori città ( come facemmo noi ricordi? ), oppure a due cuadre fuori dal mercato, o , come ho scoperto dopo, direttamente di fronte alla iglesia Xalteva, si aspetta che passi lentamente, caricando pueblo come i bus equadoreñi, un bus sconquassato con tutti i finestrini aperti e la radio a tutto volume.

E’ inutile che io cerchi di meravigliarti, perchè lo sai, del fatto che, avendomi vista da lontano arrivare verso la fermata, il bus mi ha aspettata, ho corso un poco per cortesia, ma non era proprio necessario perché  qui si fa così.

Bene , per  l’equivalente di meno di mezzo euro , viaggio comodo, fresco, facce simpatiche e sorridenti.. (….ma possibile che qui non ci sia proprio nessuno incazzato? ) , profumo di pulito e con la radio sintonizzata su 98.7 (che ad un certo punto ha dedicato una canzone di Bocelli alla cara amica Claudia.....avesse davvero lasciato il segno, con quella sua maglietta finaaaa...? ).

Già perchè qui Bocelli va forte e devo dire che la canzone che ho sentito era veramente bella , cantava in coppia con non so chi, ma ora cerco il CD.

Bene, che succede se Enrica va al mercato?

Diamine il mercato di Masaya e’ davvero fantastico, lo era già tre anni fa , ma ora ancor di più, c’e’ di tutto ed i prezzi sono ridicoli.

Il mio istinto si e’ scatenato nel peggiore dei modi....in due ore avevo già finito i cordobas e per fortuna la domenica il banco sta serado altrimenti erano guai.

Primo acquisto il braciere, come quello che avevo preso alla Laguna de Apoyo  e che i ticos gentilmente mi rubarono, solo che l’ho pagato solo 45 cordobas...assurdo 4.500 vecchielire.

Secondo importante acquisto : il panuelo. Già come si puo’ fare la siñora nicaraguense senza el panuelo? Ricordi, si tratta di quel minuscolo asciugamanino di spugna leggera che las señoras usano per asciugarsi il sudore...ma sai che e’ una meraviglia altro che i nostri fazzolettini di carta che ti si appiccicano al viso !

E poi una camicetta, una borsa, poi il grosso dubbio se comprare una marimba per Silvia....e’ ingombrante , non so,  le piacera’ o mi dira’ come suo solito “a ma! Ma che cavolo sei annata a compra’ “ . Decido di interrompere ogni impulso e di spostarmi al mercado dell’artesania per confrontare merci e prezzi, tanto qui’ sarei dovuta tornare dopo comunque per  prendere il bus per il ritorno.

Come si va al mercado dell’artesania ?

Col calesse, mi pare ovvio,... 

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Mi chiedono 10 cordobas (mezzo euro) e veramente non ho il coraggio di trattare anche solo per rispetto ....al cavallo.

La corsa e’ collettiva perchè portiamo anche una señora con due niños. Si chiacchiera, dell’Italia, del papa, poi la signora mi chiede se e’ caro il volo dall’Italia, ed io le spiego che in Italia e’ tutto caro e che “el vuelo costa mas o meno” quanto tre vestiti per la fiesta...io non vado a las fiestas e vengo invece aqui .

Mentre il cavallo trotta lentamente, inizia a piovere, una pioggerella calda calda e piacevole che ferma, bagnandola , la polvere in giro . Arrivo al mercado sotto la lluvia, ma non e’ un problema perchè e’ quasi tutto al coperto .

Che meraviglia ! Mi innamoro subito dei vestitini ricamati per le bimbe e...non resisto....adesso la nipotina di Antonella ne ha ben due...non sapevo proprio quale scegliere e li ho presi entrambi e attenderemo con impazienza l’arrivo dell’estate per vederglieli a dosso.

Poi mi fermo a pranzo nel pulito chiosco, nell’angolo, che ci aveva già rifocillato tre anni fa, e la cerveza stavolta e’ veramente bella gelata. La musica mi fa compagnia suonando  “ablame de ti bella señora, ablame de ti sinceramente.....” la canzone di Morandi , che ritmo ! qui decisamente hanno il ritmo nelle vene, la versione in spagnolo  e’ allegrissima.

Giro ancora un poco in cerca di una oficina de cambio, ma e’ tutto chiuso, allora – e solo allora- senza più cordobas con un taxi, anche questo spartito con una giovanetta, ritorno nel caos del mercado central.

Ancora un giro, posso permettermi solo un cucchiaio di legno, che manca nella cucina del Cocibolca  (e già l’ho rifornita di diverse cose) poi colgo al volo il grido Granada Granada e volo sul bus del ritorno...la radio e’ sempre sintonizzata su 98.7...inizia a far caldo, abbraccio stretto lo zaino e chiudo un poco gli occhi crogiolandomi alla musica RRRomantica ed al vento fresco dei finestrini.

 

 

(01/02/2006 )

Lettera aperta a Nello 9

LUNEDI'

Ultime notizie dal Cocibolca. Da tre giorni e' arrivata, con un pulmino molto grande quasi un bus , una enorme famiglia di Panamensi, uomini, donne, nonne, nipoti, famiglia umile senza meno. Hanno occupato mezzo Cocibolca, con i loro bagagli fatti di  pacchi, pacchetti e vecchie borse,  ma quasi non si sono fatti sentire, discreti, educati, silenziosi. Erano in giro tutto il giorno, poi la sera rientravano ed organizzavano enormi tavolate di Bingo, mangiando scatole di cibi precotti . Ovviamente sono stata invitata a partecipare al Bingo ... ho subito messo la  scusa che dovevo fare i compiti evitando quella che per me e' una tortura. La sera dopo, però, tutte las señoras mi stavano intorno per assistere alla preparazione del mio piatto di spaghetti....un grido di meraviglia si e' alzato quando, come mi e' d'uso, li ho scolati per bene tutti solo con due forchette , una per mano. Ho fatto colpo ed abbiamo chiacchierato tutta la sera. Se non parlano troppo in fretta o con forme dialettali, oramai comprendo todo bien. Abbiamo parlato del canale di Panama, della sua storia, degli interessi economici che stavano dietro la sua costruzione ( chissa' perchè ma continuavo ad avere in mente due paroline misteriose.. ponte ... messina ...ponte...messina....),  poi stamane all'alba la famiglia e' partita e lo ha fatto senza il minimo rumore, sono stati di una educazione che non ti immagini nemmeno .

Ma torniamo a ieri perchè ho dimenticato di dirti una cosa importante. Ebbene a Masaya ho trovato il DVD del Gueguense....l'ho lasciato li' perchè avevo finito la plata, ma so che c'e' e non tornero' senza. Quindi tieniti pronto perchè, volente o nolente, come tutti gli altri amigos ti dovrai sorbettare tutta la commedia , se non altro in rispetto alla mia affannosa e faticosa ricerca.

Chissa' se Michele riuscira' ad inserire nella pagina Nica almeno una delle danze.   Michele e' sempre speciale, e da quando e' rientrato dal Brasile, mi sostiene e mi incita con entusiasmo per portare avanti questa corrispondenza abierta....certo che chi e' stato una volta qui, vive diversamente il mio racconto, forse ne sente anche i profumi, ne vede le tinte e percepisce i ritmi , e , da quel che mi scrive la Cri, mi sembra  proprio  vero.

Credo proprio che il nonno stasera  non avesse nulla da cena, mi ha chiesto se gli facevo assaggiare un poco di queso italiano....gli ho dato una bella porzione dalla mia scorta abbondante, se ne e' andato felice a nascondersi nella sua stanzetta.

 

MARTEDI' 
Acqua, acqua finalmente diluvia come si deve, da stamani sprazzi di pioggerella gentile che non riusciva forse a toccare terra, evaporando prima, ora finalmente , sono le 16.30, il cielo si e' fatto scuro scuro e via ....secchiate su secchiate. L'aria si sta rinfrescando, ma l'umidita' e' altissima. Comunque , pioggia o non pioggia, fa caldo ugualmente e  l'abbigliamento non cambia, anche i pantaloni sono importabili per il caldo, per cui basta una gonna leggera ed una maglietta a canottiera della serie lava e metti: ho una valigia intera di cose inutili...compreso il nuovo fon....mai usato!

Pensa che i fogli di carta leggera di quaderno Nica sui quali sto prendendo appunti , con l'umidita' che c'e' ora , sono diventati cencetti appiccicosi ....

 

Il mio spagnolo procede bene, oggi ho avuto i complimenti dal direttore della scuola ( ma non c'e' da fidarsi perchè in quel mentre stava incassando il pagamento della mia seconda settimana...), comunque vado parlando con tutti, la signora del comedor, le donne del mercado, el hombre del coche, il tassista , la señora della pulperia....ora mi sono specializzata su alcuni argomenti più richiesti. Il più gettonato e' il papa...se e quando si puo' vedere e che rapporto ha con la città , e poi la città del vaticano, quanto e' grande, dove,come...e si parla, si parla . L'altro argomento che va fortissimo e' la comida italiana, ma non solo con le signore, ma anche con gli uomini (il vetturino della carrozza e'   inorridito quando gli ho detto che non amo poi tanto la pizza) . Per fortuna nessuno mi propone argomenti calcistici ( come invece ci richiedevano insistentemente in sud america, dall'Ecuador fin giu alla terra del fuoco) .

 

Ora sono le 10 de la noche e sono all'internet in cerca de la plaza ( tranquilli,  non ho perso l'orientamento....so bene dove e' la piazza....in cerca vuol dire nei pressi) ....la piazza e' ancora illuminata di lucine pseudonatalizie...ogni albero del parco ha un giro di minuscole lampadine ...sembra di essere dentro una fiaba................. Vado prima che esca l'orco !!!!.

A presto Enrica sempre più nica

 

(03/02/2006 )

Lettera aperta a Nello 10

Hola, Nello,

rieccomi per raccontarti gli ultimi eventi granadini.

L'altra sera, con l'aria rinfrescata dal diluvio sembrava iniziare una notte serena e piacevole. Niente orco nella fiaba della piazza. Fin il ventilatore era spento ma il silenzio nel Cocibolca e  nella calle non facevano certo prevedere  "una noche de parranda y de terror" !!!

Alle tre di notte ( qui dicono del mattino mi pare giusto) vistosamente si sono fatti sentire gli effetti eccessivi di qualche droga nella testa della giovane canadese, che accompagnata da un muchacho nicaraguense, tenebroso, ma tranquillo ed educato,  alloggiava nella stanza adiacente alla mia.

Baraonda totale, grida, botti, insulti, porte che sbattevano, frasi sconnesse gridate metà  in inglese metà in pessimo spagnolo.

La parranda e' andata avanti fino alle 5.30 del mattino nonostante il personale per ben due volte sia salito per farli smettere.

Le camere, come ricordi , in tutto il Nicaragua, non sono acusticamente isolate tra di loro, tanto che la luce accesa della loro stanza filtrava nella mia, figurati i rumori. Ritengo che la notte d'amore, forse programmata, non si sia di fatto consumata per la completa uscita di testa della fanciulla.

Il povero Francisco ha tentato invano di squagliarsela più di una volta, ma lei gli lanciava contro di tutto ( cosi' mi e' parso dai rumori) picchiandolo ed insultandolo. La mattina, non erano ancora le 7 , che e' iniziato il secondo round....ho preferito scendere subito ed ho trovato tutto il personale riunito a commentare indignato questo episodio venuto a disturbare la quiete della nostra grande famiglia. Ovviamente gli ospiti sono stati invitati gentilmente ad andarsene. Salendo, più tardi, ho trovato la dolce Eva che aveva appena finito di pulire la stanza della "parranda" e sconsolata, scuotendo, la testa mi ha solo detto "terrible".

Nella vita di un hospedaje succede anche questo.

 

Nonostante la nottataccia Granada , dopo la lluvia, e' apparsa ancora più bella brillante nei suoi colori e con il verde rinvigorito. 

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Sarebbe stata una mattinata da passare al lago, ma finche' gli ospiti non graditi non se ne sono andati sono rimasta in Hospedaje a vigilare. Dopo sono andata a ritirare le poche cose che avevo portato in lavanderia, (soprattutto perchè necessitavano di essere anche stirate). Bene ho toccato con mano la fama delle donne nicaraguensi: tutto era lavato e stirato alla perfezione.

In serata, invece, al ritorno dalla scuola, la signora Nariman mi ha accolta con un bicchiere di piña colada muy muy rica.

Aveva cotto in acqua e zucchero l'ananas per circa un'ora, poi l'ha frullata con il latte di cocco, ha filtrato il tutto ha aggiunto ghiaccio e rum blanco.

Ho sorseggiato il mio cocktail dondolandomi sulla mecedora (sedia a dondolo) al fresco della calle e poco dopo ( effetto del rum o della noche de parranda) sono andata a dormire senza nemmeno cenare. Lungo sonno, fresco e ristoratore.

 

GIOVEDI'

E stamattina, triste, e' iniziato il conto alla rovescia....prima tappa la oficina del Ticabus, ho prenotato per venerdi' della prossima settimana e mi sono assicurata che il bus , proveniente da Managua, fermi qui a Granada.

Fino ad oggi ho vissuto facendomi scivolare addosso le ore e le giornate, senza programmi, senza impegni ( tranne le due ore di scuola serali) , ora, ad una settimana dalla partenza, sono già con l'ansia di non aver fatto tutto quello che mi ero programmata. Quindi stamane per prima cosa, vista la giornata limpidissima, sono salita sul campanile della Iglesia della Mercedes ( ricordi ?dove non potemmo salire perchè era in restauro) a guardare la ciudad da sopra i tetti. 

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Tre foto, non di più ....hai letto bene....il resto e' oramai tutto inciso profondamente nel corazon e non ha bisogno di immagini per farsi ricordare.

Ora sono seduta nel comedor  "en cerca del mercado"  . Ieri lo avevo tradito per un ristorantino poco più elegante, spendendo il triplo, mangiando bene si, ma....senza sentirmi chiamare "mi amor" , qui invece ormai sono di casa e la señora conosce già i miei gusti e non mi porta più insalata verde ( che ne faccio se non c'e' Nello che bruca anche la mia..?..) .

Hasta luego

Enrica

 

 

(03/02/2006 )

Lettera aperta a Nello 11

Giornata quieta, quasi monotona, il cielo e' velato e l'afa si fa sentire.

Stamane sono andata a cambiare altri euro nel delizioso ufficio di cambio nella calle parallela alla Calzada. Tutto l'ufficio consiste in una finestrina con grata da cui spunta, sbieco, un ombrellone colorato. All'interno una coppia anziana , entrambi robusti, si alternano allo sportello, mentre un vigilantes assonnato presidia la calle. Sulla stessa via, poco prima, e' l'elegante nuovo hotel Cocibolca ( piscina ed aria condizionata) ma sia Carlos che la moglie non lasciano le loro abitudini di venire a descansarsi all'hospedaje, con la sedia a dondolo sulla calle, ben più larga e fresca, e sempre pronti a degustare o bere quel che esce di espresso dalla cucina.

Stasera sara'  'ultimo giorno di scuola, vorrei fare le foto di rito, ma la costruzione, fatiscente ed in via di restauro, e' poco illuminata, non so, magari sulla calle.

All'ora di conversacion e, ieri,  ho scoperto che il professorino e' antisandinista. Non so come ( ancora oggi me ne meraviglio) ho iniziato un lunghissimo discorso storico-politico, tutto in spagnolo ovviamente, su quanto di buono abbiano fatto i sandinisti per il paese, sulle complicita' della CIA con la guerriglia ( Oddio ho scritto Cia ora questa mail potrebbe finire negli archivi segreti....) . Sono riuscita a controbattere a tutte le argomentazioni de el professor che alla fine diceva solo "corecto" intendendo lo spagnolo, ma senza volersi pronunciare sul giudizio storico.

Alla mia domanda precisa se le informazioni che avevo e che avevo riportato fossero giuste ha risposto desolato e con aria di sconfitta " es verdad".

Ora il governo e' di destra si, ma moderato, diciamo un centro destra .

Leggevo proprio oggi sul giornale, che ho preso l'abitudine di comprare, che guarda guarda vengono fatte critiche all'operato della magistratura accusata di essere di sinistra ( Machiavelli con i suoi corsi e ricorsi della storia ...la sapeva lunga ).

La Prensa, il quotidiano, pubblica anche un inserto in carta patinata e adatto ad essere rilegato, che riporta gli articoli di una cinquantina di anni fa.

Oggi riguardavano la fine del 1958 ed il 1959.

Sono rimasta molto colpita da una intervista ad un frate, tal Jose' de Guadalupe , che, in data 4 gennaio 1959, si dimostrava entusiasta per l'operato di Fidel Castro ( ahi ahi un'altra segnalazione per i servizi segreti) che, tre giorni prima era riuscito a cacciare Batista e prendere il potere.  Il frate dichiarava altresi' che l'indomani avrebbe fatto una messa cantata di ringraziamento ed avrebbe pregato per Fidel che, nonostante le calunnie in giro, lui conosceva come uomo onesto e buon cattolico.

Ma le notizie qui arrivano anche senza giornale....basta il tam tam delle calli.

Stamane tutte las señoras del Cocibolca y las muchachas ( che chiamo cosi' perchè sono giovanissime ma in realta' Janette ha quattro figli ed Eva due) erano indignate per l'ultima notizia: una niña di soli 11 anni e' incinta, il colpevole pare sia il meccanico della polizia...per cui non si puo' nemmeno denunciare.

Cosi' va la vita granadina.

Ulteriori notiziole spicciole:

- prima delle 9 del mattino e' necessario camminare nel centro della strada perchè ciascuna donna lava col sapone il marciapiedi davanti alla propria casa.

- Il pane si compra solo di pomeriggio, al mattino non c'e'.

- Al mercato, a metà tra i banchi di pesce e quelli da carne, trovi iguane, tartarughe ed armadilli, vivi, accanto ai loro parenti già a filetti.

- La vendita delle tartarughe e delle loro uova e' vietata, cio' non toglie che si trovino egualmente in pieno mercato: Comunque restano a far parte della tradizione alimentare nicaraguense in particolare della Settimana Santa. ( il nostro capretto in fondo fa eguale tenerezza! )

 

CONSIDERAZIONI SULLA SOPRAVVIVENZA DELLE TARTARUGHE

Ancora un articolo del giornale segnalava che le popolazioni del litorale atlantico sono in agitazione per la nuova legge, in vigore da questo gennaio, che vieta per tutto l'anno (e non solo per tre mesi) la cattura delle tartarughe per la propria alimentazione. ( La vendita era già vietata) . I miskitos, così si chiamano gli indigeni di queste zone, hanno dichiarato che se non avranno un'altra risorsa di sopravvivenza non rispetteranno la legge e inizieranno sommosse. Queste popolazioni sono molto povere e vivono in aree prive di ogni servizio : ne' strade, ne' luce, ne' acqua, tanto meno scuole e sanita' ; il governo nulla fa per la loro sopravvivenza  ed ora toglie loro una risorsa vitale.

Certo prima facevo il tifo per le tartarughe....ora onestamente a pensarci bene, non so. Non possiamo pretendere, senza dare nulla in cambio, di lasciare estinguere una intera comunita' togliendogli l'unica risorsa alimentare. Meditiamoci.....che gli animalisti, o il WWF, o chi che sia, trovino alternative che difendano prima gli indios e solo dopo anche le tartarughe. 

Mañana voy a ir a Masaya

Enrica

 

 

(04/02/2006 )

Lettera aperta a Nello 12

Di ritorno vincitrice da Masaya, con il preziosissimo  DVD del Gueguense, un saluto rapido perchè necessito di una doccia urgente non senza dirti prima che ho mangiato a pranzo lingua in salsa ( mas o meno come un brasato)che era le sette meraviglie  .... Arrivederci a non so quando....se mi riesce domattina prendo un barco per la Zapatera...li non c'e' nemmeno la corrente...figuriamoci Internet.
Enrica

P.S. medico ? mi chiedi se ho cercato un medico? e chi ne ha avuto bisogno...fino ad ora non ho avuto nemmeno un mal di testa !!!!

 

(06/02/2006 )

Lettera aperta a Nello 13

Cambio di programma !

Sono sempre qui, niente più isla Zapatera , del resto l'isola se ne sta li´, in mezzo al lago, e,ahime´, non promette certo repentini cambiamenti nell'immediato futuro, per cui ho tempo di scoprirla una altra volta.

Il fatto è che Granada, dopo ben tre settimane, è ancora in grado di riservare sorprese.

Domani inizia il festival della poesia, ma questo lo sapevo gia, la novita´ è che finalmente stamani hanno reso pubblico il programma, che aspettavo con ansia per valutare la andata o meno alla Zapatera.

Letto il programma la decisione è d´obbligo : non mi muovo da qui perchè abbiamo una settimana di fiesta.

Al di la´ dell'andare ascoltando i poeti di tutto il centro e sud america che in contemporanea recitano le loro poesie in diversi lugares de la ciudad ( ed è piu´ forte di me oramai penso direttamente in spagnolo) dal sagrato delle chiese, alla piazza centrale e fino nel mercado, al di la´ di questo, dicevo, che non mi attira poi eccessivamente , il programma prevede danze folcroristiche, cerimonie, sfilate in costume ( con tanto di Gueguense, Macho Raton, la muerte el diablo , ma anche la Gigantona con Pepe Cavezon ) e ben tre concerti.

E qui sta il guaio i concerti saranno venerdì  e sabato. Il migliore è quello di sabato con Carlos Meija Godoy  che tu Nello hai gia´ sentito ripetutamente dal CD che avevamo comprato insieme a Masaya. E' previsto per sabato sera, ma proprio non posso pensare di rimandare a domenica la partenza per San Jose´ sia perchè  ho piacere di avere il tempo di commentare con Antonietta il mio soggiorno centroamericano , sia perchè ´ per staccarmi da questo ambiente ho bisogno di un passaggio graduale e non posso pensare di prendere l'aereo subito il giorno successivo.

Creo que si, sera´ asi´, non rimando la partenza e mi accontento del Gueguense e della sua allegra combriccola.

Tieniti pronto allora, avrai tempestiva cronaca di ogni giorno di fiesta.

 

Oggi, domenica, il comedor del mercato non era affollato.

La señora e´ sempre entusiasta di rivedermi ed i miei complimenti per l'ottimo pollo al vino con peperoni ed uva passa ( preparati a mangiarlo perchè lo rifaro' di sicuro) l'hanno fatta felice tanto che si è seduta ad ablare con me come due vecchie amiche.

Abbiamo fatto discorsi seri,di solitudini e di liberta´ conquistate, di maturita´ di scelte di vita , di sicurezza interiore, discorsi complessi e quando proprio il vocabolo esatto era indispensabile allora il piccolo dizionario ci ha aiutate .....orgoglio, coraggio, forza interiore.....Mi piacciono le donne nicas, sono in gamba,  hanno le palle e non si piangono mai addosso

20.jpg (204294 byte)    21.jpg (169813 byte)Marta, da sola, ha cresciuto con la sua ottima comida, tre figli , il primo è ingegnere, il secondo avvocato ed il terzo , Martin, che si è unito a noi per  tomar caffe´, studia all'università.

Martin sa tutto dell'Italia, mi ha parlato persino della Sacra Sindone di Torino e delle Torri di San Giminiano, della Sicilia e della Sardegna. Parla un po’ di italiano appreso....anche lui dalla famosa telenovela che gli hanno propinato ed  i cui effetti avevamo già verificato tre anni fa.

Chissa´ se il suo sogno si potra´ mai avverare. Io gli ho offerto ospitalita´ a Roma, ma questo popolo che fa tutto con 10 cordobas come puo' pensare di spenderne 20  solo per un'ora di parcheggio? Se poi, con la nostalgia di casa, salissero per sbaglio su una carrozzella romana, vedrebbero sperperati in una manciata di minuti i risparmi di una vita intera.

E meditando sulle frontiere che non sono solo politiche, etniche ma ancor di piu´ economiche mi viene in mente di non averti informato che Nicaragua e Costarica hanno ripreso or ora l'antica disputa sulle acque, tutte nicas, del nostro amato Rio San Juan, Rio che ci aveva visti rientrare gioiosamente in territorio nicaraguense provenienti dal Sarapiqui´( NOTA PER IL REDATTORE: Michele, qui puoi fare un link al racconto del Tortuguero) .

Antonietta me ne aveva già parlato, al mio arrivo a San Jose´, ovviamente dal punto di vista tico.

Il Costarica rivendica il controllo congiunto delle acque lamentando che il fiume è una via troppo spesso usata dai nicaraguensi per l'immigrazione clandestina nel proprio paese.

Qui non ho letto nulla a riguardo sul giornale, ma il pueblo è gia´ sensibilizzato perche´ sul bus un adesivo diceva " Rio San Juan ahora y hasta siempre nicaraguense" e nel mercato sono in vendita magliette con scritto "Rio San Juan 100% nicaraguense" . E poi come la mettiamo con i coccodrilli ? Avranno bisogno del passaporto per zigzagare in pace?

Ed ora notizie dal villaggio turistico Cocibolca.

Nello, hai idea della vita nei villaggi turistici, contorniata di giochini scemi a tutte le ore? C'e' un giochino anche all'ora pomeridiana del caffe: chi vince ha il caffe gratis. Niente in confronto a quel che succede al Cocibolca.!!

La mia pequeña moka , infatti, ancora caricata con ricco caffe' italiano, fornisce due tazzurelle giuste giuste: una e' per me e l'altra ? Ogni giorno, all'ora fatidica, incrocio sguardi discreti e sornioni che cercano di prenotarsi la ambita seconda tazza. Ho cercato sempre salomonicamente di accontentare un po’ tutti, la cosa e' diventato un gioco. Ed allora oggi, giornata calda e afosa come non mai, mentre tutti si muovevano con i ritmi del bradipo.....sono scesa con il misuratore della pressione...sono stati controllati tutti, uno per uno, ed il responso scientifico ed imparziale ha assegnato la agognata tazza di caffe' moka a Janette che raggiungeva a malapena 100 di massima.

 

 

(08/02/2006 )

Lettera aperta a Nello 14

MARTEDI' ( ultimo martedi' )

Dopo l'ultima mail  sono dovuta di corsa andare al mercato perchè sia Silvia che Michele coralmente ed in immediato, mi hanno chiesto di portargli la maglietta del Rio San Juan. Per fortuna l'ho trovata anche qui a Granada perchè, altrimenti, di fronte alla importanza dei soggetti richiedenti ( una la figlia, l'altro il redattore e non mi pare poco) sarei dovuta tornare a Masaya con tutti i rischi conseguenti per il portafoglio e per il peso della mia valigia....

 

Ora sono nei pressi della piazza e sono solo le 10 del mattino, ma qui e' già fiesta con musica a tutto volume e spari di mortaretti. Dalla parte opposta, sotto il municipio, il corteo dei lavoratori della sanita' in scipero occupa tutto il portico. Il cielo e' limpidissimo ed il sole cocente, le ombre nitide.

Invasione di italiani al Cocibolca.

 Ad un terzetto vistosamente caciarone, come possono esserlo solo i romani de Roma , mi sono rivolta con " e famose sempre riconosce ! ". In serata altro gruppetto del nord.....pero ahora no me gustano los italianos.... La coppia migliore di ospiti ha invece preso alloggio nella camera accanto alla mia ( si proprio quella della parranda) ma stavolta e' certamente una coppia quieta. Lui e' uno scozzese, carino e gentile, che vive in Spagna e parla spagnolo poquito come me, ma ci capiamo. Lei deliziosa e brillante e' una.....bicicletta...hai letto bene proprio una bicicletta, e lui , innamoratissimo, l'ha portata in braccio su per le scale come fosse la sua sposa alla prima notte di nozze. E' in viaggio da tre mesi...viene giu' dal Messico, pedalando persino sulle montagne del Guatemala e lamentando, li , la assenza di tornanti  ( le strade salgono ripidissime dritto per dritto - mi ha detto - e le discese fanno ancora più paura). Il suo viaggio terminera' ai primi di aprile con un volo da Panama.

Che persona interessante e radiosa, si vede che questa esperienza lo rende felice. ( il bello e' che stamane l'ho sentito, attraverso la parete,  parlare da solo....ovvero, scusa, con la sua sposa !!! )

 

Finalmente oggi a pranzo sono riuscita a provare quella profumata comida che le donne vendono in mezzo alla strada, impeccabili nel loro grambiule lavato e stirato pieno di balze e nastri. ( indovina a  chi toccherà quello che ho appena comprato con nastrini verde chiaro ? ). Bene, si chiama “bao” e viene venduto in un incarto di foglie grandi messe a fiore, nel centro, pescando con cura dal pentolone profumato, ti pongono manzo lesso, yucca, banano dolce e platano, poi peperoni...il tutto cotto a vapore ed  il brodo della carne è tutto assorbito dalla yucca che diviene morbidissima e saporita. Sopra come  guarnizione e come  contorno una insalatina, tagliata molto sottile, di verza e sottaceti. Le foglie vengono chiuse e la comida è pronta per essere mangiata con le mani seduti all'ombra su una panchina del parco. Io ho preferito portarla in un sacchetto all'hospedaje per poi poggiarla su un piatto grande, far risbocciare il fiore di foglie  e far godere anche gli occhi dello spettacolo. Ottimo e super abbondante per soli 35 cordobas.

 

FESTIVAL

In piedi, di fronte al portale dei due leoni, assieme ai poeti di tutta l'america latina ( e qualcuno anche oltre) abbiamo ascoltato, in religioso silenzio, l'inno nazionale...e quando l'ultima nota ancora era in aria ...spari di mortaretti e banda di ottoni e percussioni...mi pare logico: la Fiesta e´ fiesta !!

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Emozionatissima, per prendere delle foto, mi sono intrufolata ai piedi del palco, alle spalle degli amplificatori ed ha goduto , a distanza ravvicinata, del solare viso di Gioconda Belli con i suoi folti riccioli color rame e soprattutto della minuta dolcissima figura di Ernesto Cardenal che sono riuscita ad immortalare quando, dopo un cresciendo di intonazione, alzando il braccio ha gridato "Viva Sandino" ...e la piazza ha risposto "Viva".

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 Cardenal è un omino minuto con folti capelli e barba candidi, indossava una semplice casacca bianca senza collo ne' polsini ed un basco scuro, dello stesso colore dei pantaloni. Poteva sembrare più un pittore che un poeta.

Altre personalita' famose facevano parte, con loro, della giuria, ma non essendo una fanatica della poesia non ho riconosciuto nessun altro.

La declamazione successiva dei poeti in concorso e' stata un po' lunga ed ogni tanto mi trovavo costretta a muovermi un poco per la piazza, piena di bancarelle di elegante artesania ed impreziosita da una invogliante fiera del libro, nuovo ed usato. Il maggior numero di applausi e' andato al più giovane poeta, un 25.nne spagnolo che ha dedicato la sua ultima composizione ad una niña che passa le sue giornate girando per la piazza di Granada per vendere oggettini, senza futuro, forse, ma con tanti sogni.

Questa prima parte della serata si e' conclusa con una manciata di fuochi d'artificio che,  nello scenario da favola della piazza, mi hanno fatto ricordare per i pochissimi istanti della loro durata, l'aria ( e solo l'aria ovviamente) di magia dei fuochi veneziani in bacino San Marco per la festa del Redentore. E poi ? Fiesta naturalmente.

Un gruppo di ballo in cui, oltre che bravi, erano anche tutti assai belli, ha interpretato tutti i balli tipici delle varie città del  Nicaragua. Partendo da Granada, poi Managua, Masaya e Diriamba , poi nel finale tutte le danze caraibiche ritmate ed incalzanti. 

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Festa di colori e ritmi, non hanno sbagliato un passo, non hanno perso un ritmo. Io, come al solito, ero appostata sotto il palco che, rivestito di lamiere metalliche, esaltava ed amplificava il passo di danza alla battuta. Invero ti assicuro che ballava in unisono il palco stesso.

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 La serata e' proseguita poi con il concerto di un complesso nica ( ma di musica moderna non tradizionale) ed io (dopo 5 ore ) ho abbandonato l’impresa.

Oggi alle 19.30 un altro appuntamento che non voglio perdere .

E' tutto dalla piazza di Granada in festa.

A domani

Enrica

 

 

(10/02/2006 )

Lettera aperta a Nello 15

E' iniziato il  triste il giro dei saluti: il ragazzo del negozio dei DVD, la señora Martha del comedor, la señora della pulperia, i ragazzi di internet. E mi rigiro stordita tra le ultima cose da fare. Certo tornero' e presto, lo sento, ma stavolta partire e' rompere un filo , un dolce alternarsi di piccole abitudini quotidiane da non potersi portare dietro.

Ma qui non si puo' essere malinconici perchè e' fiesta !!!

Stasera, Nello credimi, la Iglesia della Mercede era più bella che mai .

La sua facciata volutamente lasciata annerita per i segni dell'incendio del noto ... filibustiere Walker, era stasera illuminata a più colori, ai piedi il tavolo delle autorita'. La bella croce di pietra sul sagrato era illuminata di rosso.

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Sono arrivata tardi, contando sui tempi centroamericani , ed invece la banda già suonava, e non c'era più un posto a sedere, ma e' stata la mia fortuna perchè in piedi sull'ultimo gradino sul fronte della chiesa, con solo tre file di sedie davanti , lo spettacolo era tutto per me.

Già perchè si e' trattato della cerimonia ufficiale di apertura del festival, con tanto di sindaco della città e rappresentanti del governo.

Tutto e' cominciato ancora con l'inno nazionale, poi i discorsi di rito, ed interessante e' stato quello del sindaco, ( che devo dire ho compreso senza difficolta'). Poi scopertura di targhe, commemorazioni ma...........sorpresa delle sorprese, dopo aver annunciato a gran voce che l'UNESCO quest’anno lo aveva dichiarato patrimonio culturale dell'Umanita' e' arrivato il Gueguense. Non l'intera commedia, ma i balli più belli con musiche antiche ed originali.

I costumi erano bellissimi e lo spettacolo era proprio davanti alla mia pequeña macchina fotografica, che, dopo tanto oziare, si e' scatenata come ai suoi tempi migliori. 

 

GIOVEDI'

Ultimo giorno granadino.

Solo la vena poetica nicaraguense poteva pensare ad un corteo funebre in pieno carnevale, per celebrare "la morte dell'indifferenza e dell'oblio" !

Un corteo gioioso fatto di danze, ritmi e immancabili mortaretti, al centro i due carri funebri, alti, neri, con cavalli bianchi , i poeti avevano dedicato corone di fiori ai due illustri defunti. I carri erano seguiti da tutti i poeti ridenti, allineati sottobraccio, con Gioconda Belli ed il suo sorriso al centro.

Il corteo e' avanzato molto lentamente, proveniva dalla calle real Xalteva e dopo aver attraversato la piazza aveva imboccato la Calle La Calzada, dove ero ad attenderlo sulla porta del Cocibolca. Aprivano il corteo i ragazzi della scuola di teatro della casa de Los Tres Mundos, nei loro costumi da diavoli streghe, morte e scheletri tutti danzanti al suono della banda.

Ho ballato anche io i loro ritmi, saltellando in mezzo al corteo per cogliere le foto migliori.

Ho scattato 36 foto di fila e, nonostante le pile appena sostituite, la povera pequeña mia macchina fotografica alla fine lampeggiava sfinita.

Nella ressa, non so quello che sono riuscita a fotografare, ma il radioso sorriso della Gioconda Belli visibilmente divertita, l'ho colto di sicuro e...guai a Michele se non lo pubblichera' sul sito.

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Al centro del corteo, dopo i poeti, avanzava un carro fiorito con in cima un piccolo palco con microfono, ad ogni sosta i poeti si alternavano a recitare i loro versi ( e a far prendere fiato ai ballerini) .

Dopo, allegrissimo, un intero gruppo di Gueguensi tutti egualmente vestiti ma ...a taglie decrescenti perchè gli ultimi erano niños pequeñi .

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Mi venivano incontro volutamente, mentre io con l'occhio nel mirino riuscivo a schivarli solo all'ultimo secondo ( ma al penultimo avevo scattato !! ) .

Il corteo si e' chiuso con una moltitudine di simpatiche Gigantone, ognuna col suo vestito migliore, Rebecca, Cassandra, Amanda, ballavano felici ciondolando le loro lunghe braccia e le chiome ora bionde ora rosse.

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Non poteva farmi saluto migliore questo pueblo, vado a dormire con ancora il ritmo della fiesta nelle orecchie ed il sorriso dei poeti negli occhi.

 

VENERDI'

Nello, tra tre ore parte il Ticabus, eccomi pronta a lasciare ancora una volta con dispiacere questa città. La prima volta mi rimase un sogno, ma ora sento di avere una certezza:

Hasta luego Granada  

 

 

E a te , Nello, grazie anche questa volta, perchè, pur lontano, sei riuscito ad essere il magnifico compagno di viaggio di sempre.

 

 

Enrica  

enrica236@hotmail.com 

 

 

 

 

 

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