AFRICA
2007 – MOZAMBICO ….. VIAGGIANDO IMPARI....
il senso della Pace, dell’Unità, del Rispetto.. dell’Amore…
Diario di viaggio 2007
Questi
sono gli appunti di un viaggio iniziato in Malawi spostato in Mozambico, passato
velocemente per la Tanzania, che mi
ricordano che molte volte in Viaggio come nella Vita, l'ordine delle cose non è
l'ordine giusto ed il disordine non per forza è il senso sbagliato delle
cose…
*-*-*-*-*
MOZAMBICO
…….
un viaggio molto particolare, di quelli che non appartiene alle classiche
mete turistiche africane, destinato ai veri amanti della natura e del mare, a
tutti coloro che amano mettersi in gioco, stupirsi, avventurarsi, che ogni tanto
vogliono perdersi… insomma a quelli che si gustano la Vita…
Un’esperienza
che dal mio punto di vista ha richiesto impegno, disponibilità, forza di volontà,
capacità di condividere con gli altri, adattabilità a situazioni particolari o
ai cosidetti imprevisti, certo come
tutti i viaggi ha preteso molto, ma altrettanto ci ha ripagato e a me
personalmente ha fatto riflettere
che nel Viaggio (come nella Vita) si impara sempre, ovunque ….
Perché
ogni Viaggio è in realtà un piccolo grande dono, che ognuno deve saper
ricevere …come un talento che ci arricchisce , solo per chi lo vuole…
Un
talento o un dono che per magia si riceve al momento giusto, nel posto giusto,
con le persone giuste… inaspettatamente… sotto un sole africano che ti
ustiona la pelle e te la fa cambiare, tra il casino in un
vagone di un treno di terza classe o sotto una
fitta pioggierellina, in una piccola barca senza motore immersa nel
niente, inghiottita dal blu… e ancora tra le onde delle Quirimbas perlate, tra
le nostre Ibo Matemo Macaloè
Pemba e Pangane….
In
viaggio lo stupore e la felicità
sono nascosti nei posti ancora da conoscere… e in tutto quello che ancora la
vita ci vorrà regalare ...
Perché
per me la Felicità non e' quella che affannosamente si insegue credendo che i
soldi il lavoro il telefonino o gli
occhiali siano il tutto o il niente...
La
felicità egoisticamente parlando… è la filosofia dell’essere se stessi,
del godersi, dell’essere liberi e basta …
La
felicità sta nella semplicità della giornata, è
la consapevolezza che stai vivendo le tue emozioni, è la
dolcezza di guardare altri
occhi… davanti a tuoi.…laggiù nell’oceano...tra il celeste del mare e del
cielo, è il lasciarsi andare
all’onda e farsi cullare, è in toto quando senti di star bene nel
proprio io, e IO in AFRICA mi sento perchè non faccio fatica ad ascoltare il
suo richiamo !
…penso
al senso del viaggiare liberi.... il vento mi
rilassa e mi libera dai pensieri…
Questo
“Mozambico” posso considerarlo veramente il viaggio della mia anima, o
meglio l’anima in viaggio, l’anima
danzante, l’anima viaggiatrice
che cerca e gode di quello che trova
… che vuole arrivare anche se non sa ancora dove sta andando…
L’anima
che viaggia che guarda e che cosa vede??
L’anima
in viaggio partita da qualche giorno… ho iniziato dal Malawi e ci ho preso
gusto …sta viaggiando
davvero…liberamente
Sto
viaggiando in una terra lontana qualsiasi e finisco qui, a sentire quello che
c’è dentro di me…
Amo
essere in viaggio perché VIAGGIARE per me è lo stesso che andare, scoprire, imparare, vuol dire non fermarsi, procedere e io che non sono
capace di rallentare… come devo fare??
Andare
o fermarmi, avanzare o no?
La
mia risposta è Andare …d’istinto, in effetti mi piace camminare,
correre e “proiettarmi” ... ringraziando il cielo ho buoni polmoni e
volontà quanto basta … e
dall'altra parte è bello pensare che posso proseguire il nostro viaggio anche
con il “comunicarlo” con lo
scrivere o parlare sensibilizzando , facendo conoscere realtà remote a chi non
le potrà vedere e a chi neppure se le immagina, raccontare gli accaduti, le
sensazioni, perché la parola è
una grande forma di potere, un pò
come la fotografia che invece parla attraverso il silenzio…
Non
a scaso sono le uniche poche forme di potere che io preferisco, insieme
all’amore, perché le considero immediate… e cosi semplici…
E
pensare che all’inizio il Mozambico doveva essere solo una bella vacanza, una
pausa di relax , adesso la considero la
mia Dolce Intima Parentesi ;
all’inizio
tutto era solo un itinerario imbastito ancora da inventare…adesso è il mio
Schizzo Del Cuore;
coloro
che all’inizio erano semplicemente compagni di 18 gg. ora sono Deliziosi
Nuovi Amici, note vibranti di una musica che non ha mai stonato, con
i quali si è realizzata
un’ armonia tale, fatta di timbri suoni e ritmi diversi, ognuno con la sua
forza e con la sua varietà d’interpretazione… che ha dato come risultato
finale una melodia fantastica, come quella del pianoforte, creata …cantata
…ballata improvvisata soltanto da noi 5 ;
all’inizio
la gente d’Africa era solo Gente comune, adesso trovo che sono Fratelli
Africani, appena sfiorati, che mi hanno regalato emozioni uniche perché
hanno impreziosito questa mia evasione …
Il
Mozambico ha preteso la nostra flessibilità, in quanto abbiamo collaudato tutti
i tipi di trasferimenti : in volo, in fuoristrada, a piedi, il treno, in pulman
“dalla dalla”, in dohw barca a vela locale , con
le canoe a bilanciere, …sotto il sole, sotto la pioggia, con e senza
vento …a qualsiasi ora del giorno e della notte …all’alba, al tramonto
…sotto le stelle
Questo
devo ammettere, non è stato un
viaggio organizzato nei minimi dettagli, o meglio è stato studiato
in maniera “flessibile”, con i soli punti essenziali fermi ed il
resto è stato improvvisato dagli eventi e
da noi…e infatti il vero viaggio in Mozambico è iniziato alle 4 di una mattina
di aprile, per fortuna o per caso da una terza classe di un treno che parte da
Cuamba destinazione Nanpula…prezzo del
biglietto 100 metical tondi.
Partiamo
dalla stazione dei treni con l’oscurità, tutto intorno è nero assoluto, sforziamo gli occhi e sbattiamo contro il buio, ci
facciamo largo tra la gente facendo fatica a trovare il posto a
sedere … ma ecco che una
volta seduti tra il rammarico e la sorpresa ci accorgiamo di esser stati
scippati di 1 cellulare 1 orologio 1 paio di occhiali gli appunti veloci di
viaggio e cosa più importante i nostri golosi snacks…
Che Bel Battesimo… Bienvindos…Benvenuti In Mozambico…:J)
Qui
a quanto pare lo spettacolo siamo noi … infatti tutti ci guardano in modo
curioso e quasi sbigottito.… mai visto viaggiare dei bianchi in 3° classe.
A
poco a poco scorgo le prime luci,
il rosa delle nuvole che arriva dai
finestrini da un senso alla giornata, così come quello spiffero d’aria freddo
e pungente che arriva da dietro e mi batte sul collo, sembra volermi svegliare a
tutti i costi dal dormiveglia…
Con
il passare delle ore finalmente il sole si sveglia e tutti ci svegliamo insieme
a lui, dalla bruma i miei occhi passano al chiaro e cercano la strada
i colori e la gente ….c’è talmente tanta vita intorno che non posso
continuare a tenerli chiusi.
Per
me questo è solo un tragitto che congiunge due città , invece per tutti i
locali che mi circondano è un percorso di vita quotidiano, mamme assonnate
con neonati in braccio che non vanno
a dormire e arrivano prestissimo alla stazione per accaparrarsi un buon
posto a sedere … anche e solo se in terza classe, perché è tutto quello che
si possono permettere…
commercianti
pimpanti che ottimizzano le vendite riempiendo quintali di sacchi sacchetti e
borsoni all’inverosimile, raccogliendo velocemente i pochi chicchi di mais che
cadono a terra o trattenendo nelle mani pomodori e radici di manioca, gente che
viaggia per lavorare e vendere e comprare e campare di solo qualche metical,
paralitici che faticosamente avanzano sulle braccia e sollevano pesi in ogni
modo…con ogni forza…
è
incredibile come l’uomo di adatti alle situazioni più disperate.. che miseria
.. che povertà… che scene crude e che esaltazione della vita al tempo
stesso..
Insomma
ad ogni fermata tutti si affacciano ai finestrini delle carrozze e si
accaparrano di tutto, sapone, verdure, bibite, galline vive , ridendosela e
chiacchierando serenamente con chi sta fuori all’aria aperta lungo i binari…
intrecci con altre vite … altre storie
Avverto
che C’è tensione nell’aria, ma si tratta di una tensione positiva, protesa,
come un’ energia stimolante …i miei occhi sono incollati al finestrino …
Vorrei
catturare ogni istante e la tentazione di fotografare tutti questi meravigliosi sorrisi, i
volti, gli occhi gonfi e le espressioni
stanche è molto forte, però vengo ripresa
da un controllore che tra un biglietto e l’altro mi ricorda di non scattare
all’interno del vagone… porque non tiengo autorizazion…
Mi
spiace, alla fine cedo contravvenendo e immortalo (mi è partito anche il flash)
la faccetta birbante di quella bimba che mi sta seduta accanto … è troppo
carina vestita di giallo mentre mangia del pane…
Non
posso assolutamente perdermi questi momenti, manco farlo apposta ci sono i tempi
giusti, le ombre perfette, i riflessi, i chiaro scuri e sento così
pacificamente mia e rilassante questa situazione che al contrario infastidirebbe
chiunque considerandola non solo alquanto scomoda faticosa ma anche di basso
livello…
Fuori
intanto scorre una scenografia da
cartolina, distese di prati verde sgargiante, montagne gigantesche modellate dal
vento, soffici enormi nuvole bianche, una spettacolare immagine del sole sullo
sfondo e il suo
strascico dorato che filtra
nel vagone …
Lungo
questi binari ho imparato che assaporare il casino fragoroso trovato su una
carrozza di terza classe è come vivere in un film a colori, in cui c’è di
tutto…
Su
questo treno diretto in paradiso ho “parlato” la lingua portoghese senza
conoscerla, con un ragazzo che mi ride in faccia dicendo “Sopporta…
Sopporta …turista .. tu dovevi andare in 1* classe ….”
e subito dopo quasi scusandosi carinamente riattacca bottone, scherza, mi
sorride ricordandomi “Sopporta… Sopporta…ma
noi stiamo lavorando”…
Altrochè
“SOPPORTA SOPPORTA??” … IO
STO GODENDO !!!
Così
mentre mi gusto la gente che mangia, allatta, canticchia e suda, arriviamo a
Nanpula… sono passate “solo 11 ore su rigidi sedili di legno e a pensarci
bene, senza che nessuno sia andato a fare pipì!” …Fantastico.
Giunti
alla stazione di Nanpula di nuovo il finimondo…le persone scaricano merci
bambini e animali dai finestrini, tutti che spingono, che urlano, che si cercano
e noi che , alla fine recuperati i deformati
bagagli ci fiondiamo
letteralmente alla ricerca di un taxi che ci porti in città.
Alla
fine di questo viaggio in treno non trovo più differenze tra “noi e loro” i
turisti e i locali, i lavoranti o i viaggiatori, i bianchi e i neri,
no… c’è molto di più…
Scendevano
da quella carrozza Semplicemente e Solo Persone Sorridenti che hanno condiviso
“accalcate accaldate addomesticate” assaggi di vita quotidiana, ed è stato
stupendo sentirsi parte di questo viaggio… di queste 11 ore di vita vera, 11
ore memorabili … a soli 100
metical.
L’indomani
altra sveglia all’alba, altro tragitto impegnativo per percorrere i chilometri
che da Nampula ci portano questa volta a Pemba, con assalto ai posti in
fondo ad un bus che ci
garantiscono un viaggio più sicuro soprattutto per il controllo dei nostri
enormi zaini.
Scenari
altrettanto belli si susseguono tra le montagne e attraverso le stradine dei
villaggi ancora vergini, strapieni di gente genuina che a tutte le fermate ci
propone (anche qui) di comprare frutta e spiedini di pollo cotto e
galline vive…
Il
solo pensiero di comperarmi una gallina in Africa mi stuzzica e mi fa sorridere,
potrebbe tornarmi comoda per le uova… sarebbe utile …ma poi dove la metto, a
chi la regalo ??
Cosi
mi limito a comprare banane, anzi un intero casco di banane spartito e divorato
all’istante… in Mozambico ho mangiato tante
di quelle banane… ne ho mangiate in quantità
industriale , di ogni tipo, verdi, gialle , tutte
piccole zuccherose, più dolci delle nostre, buonissime…
Dopo
6 ore di viaggio tra caldo e fatica,
ho bisogno di sgranchirmi le gambe
perché il posto è davvero stretto, fa caldo si soffoca e il pullman è
sovraffollato…… ma nel contempo mi dico
“almeno io sono fortunata ad essere seduta”e
allora divido il mio posto con un bambino che si addormenta dolcemente
riversato su di me… lo lascio
riposare …perché Viaggiare fondamentalmente è condividere, lasciarsi andare e non avere
paura di avvicinarsi agli altri
…
Siamo
tutti un po’ stanchi ma sereni, non manca la voglia di
ridere tra di noi e finalmente scomodamente allegri dopo 450 km di afa
intravediamo l’orizzonte, ci avviciniamo alla costa e gia pregustiamo
l’amato oceano indiano.. cosa volere di più…nada!
Raggiungiamo
e pernottiamo al Russel Beach campeggio fuori tempo e fuori mano, “ stile
figli dei fiori” dove conosciamo
Jasper e Burt i due fratelli olandesi nonchè ns. drivers con i quali abbiamo
organizzato l’escursione per Pangane. Sono simpatici anche se caratterialmente
uno l’opposto dell'altro, il primo giovane e solare è piacione e ama ridere,
mentre Burt il maggiore è più riflessivo e molto professionale.
La
mattina successiva dopo un’improvvisata colazione a base di caffè pane e
miele si riparte … lasciamo Pemba per Pangane
…altri 200 km questa volta in fuoristrada…siamo sempre in viaggio con
il corpo con la testa ma soprattutto con
i nostri cuori…
Arriviamo
a Pangane e qui una premessa è doverosa perché fuorchè il villaggio di Ashim
dove siamo stati accampati non c’è
nulla….
Non
ci sono le cosiddette case intelligenti, i grandi hotel o i servizi comodi ed
eleganti, gli all inclusive o le
vasche idromassaggio, ne gli oggetti progrediti, neppure una presa elettrica per
ricaricare le batterie...
…ma
noi una volta arrivati nella nostra capannina di paglia, così minimalista
troviamo quell’essenziale indispensabile, invisibile agli occhi ma vicino al cuore,
necessario a chi è alla ricerca del nulla, ovvero della sola natura …
Siamo
fuori dal mondo, è davvero tutto un altro mondo…
Siamo
forse in Paradiso, chi può dirlo??
Una
cosa è certa per me il paradiso è quel posto, quel
suono, quella parola dove trovo la pace e a Pangane
c’è “solo” la
leggiadria della natura allo stato puro, la
magia, la contemplazione … che mi fanno sentire la “Vera pace” che
esalta e sprigiona energia.
La
fortuna è che qui il ritmo quotidiano della giornata è scandito e passa
attraverso la bellezza che ci sta di fronte, provo un pò di sana onesta invidia
per la gente del posto che ha il
privilegio di vivere inconsapevolmente in questa atmosfera unica…
I
pescatori dispongono i pesciolini al sole per farli seccare, i ragazzi
raccolgono elegantemente le reti dall’acqua, le puliscono le tirano le
ripiegano, le donne chiacchierano al pozzo
e al tramonto i bimbi entrano allegramente in acqua per farsi l’ultimo
bagno della giornata …
Pangane
è un gioiellino che mi affascina e da subito mi strega,
non saprei come definirla, è Semplicemente Molto Molto Bella che
non mi rimane altro che elevare la mia Preghiera e ringraziare l’Architetto di
questa Magnificenza, perché qui la
Bellezza è in ogni dove, in ogni espressione, in ogni aspetto, in ogni angolo,
sto godendo della purezza di tutto questo contesto e
del suo manifestarsi.
Mi
sembra di essere come
in un teatro all’aperto, senza palcoscenico, senza sipario che si apre
o si chiude, non c’è attesa perché so
che non si presenterà mai nessuno, cosi
come so anche e ne son ben felice, che non accadrà nulla di particolare..
C’è
solo l’autentica contemplazione di questa cartolina… Pangane mi esalta e mi
raddolcisce al tempo stesso, favolosa!
E
di questo viaggio adesso capisco che mi bastano giusto
i mille colori al tramonto che mi
scaldano il cuore, visti dalla scogliera della “mia one & only Pangane”
che si tinge di rosso
e non solo ..
….
Perché mi è bastato mangiare con le mani il riso bianco condito di solo polipo
e pomodoro, accompagnato dalle aragostine e dalla birra fresca, alzare gli occhi
contemplare il mare, ascoltare il vuoto, sentire l’infinito, non pensare a
niente e stare così perfettamente bene…
….
Mi son bastate le note di una canzone allegra cantata dai bimbi scatenati di
Ashim in una serata con le stelle cadenti, loro così piccoli illuminati da una
piccola pila ma accesi scoppiettanti esuberanti nell’energetico
senso della vita, e poi ancora ..
….
Mi son bastate le ondine del mare sulla spiaggia di notte e quel silenzio che fa
paura…ho tutto con poco…anzi
no, con poco ho tutto, perché intorno c’è solo armonia naturale,
talmente tanta bellezza che mi sembra troppa..
Questi
si che sono i momenti da non
perdere!!
E
dopo esserci incantati ed ambientati in Pangane, decidiamo senza indugio di
andare alle QUIRIMBAS (che tradotto significa Isole Fortunate che caso
vero?!?!) un arcipelago composto da una trentina di piccole isolette quasi tutte
disabitate, appartenente alla provincia di Cabo Delgado, un santuario naturale
praticamente incontaminato, difatti il cosiddetto Parco Nazionale Quirimbas è
una riserva naturale marina (che posso solo definire “innamorabile” è
giusto usare questo termine, credo di si....) protetta dal WWF
Al
mattino presto è prevista un’altra “levataccia” la giornata sarà intensa
e siamo completamente ignari di cosa ci aspetta... un altro giorno incredibile,
un altro viaggio nel viaggio…
Lasciamo
Ashim e facciamo un tratto rallystico sull’unica strada che conduce
al porto di Olumbua dove ci attende il dohw che parte per Ibo.
Ma
a circa 5 km dall’arrivo la ns. jeep trova
un avallamento riempitosi di acqua per le pioggie della notte e questo intoppo
ci obbliga a proseguire a piedi, attraverso il bush.
Piedi
e gambe in ammollo, con il sole alto nel cielo e gli zaini in spalla, ci armiamo
di buona volontà e decidiamo di procedere nel percorso… le Quirimbas ci
aspettano…
Guadiamo
lo stagno, zig zaghiamo nell’erba
alta e dopo un’ ora di cammino arriviamo alla spiaggia dove ad accoglierci
c’è l’allegria dell’ intero villaggio.
Tutti
questi bambini cosi belli, sorridenti, poveri e malvestiti mi disorientano, è
inevitabile fare il paragone con la nostra realtà fatta di spreco, cose
superflue ed effimere, questi bimbi, anche i più timidi, quelli che se ne
stanno per un pò in disparte, hanno tutti gli occhi decisamente brillanti,
vivaci...la loro gioia per un momento mi fa dimenticare la disparità che ci
divide, forse sono proprio le nostre differenze ad avvicinarci…
Ridono,
ci toccano, cantano per noi, ci conducono sotto l’ombra di una pianta di cocco
e qui rimaniamo tutti insieme per un
bel pò, ci lasciano solo quando dobbiamo salire sulla barca e ancora ci
salutano da lontano con le manine …sono cosi contagiosi di allegria e di vita!
Nonostante
l’ora troviamo una piccola barca disposta a portarci a Ibo … contrattiamo il
prezzo per 6 azungu e iniziamo la nostra navigazione .. una navigazione lenta
fatta solamente del sole sopra di noi , dell’acqua e le sue onde intorno a
noi, della forza del vento che ci fa rimanere in equilibrio e
galleggiare…abbiamo una sola meta
IBO.
Arrivati
all’isola ci sistemiamo in un
alberghetto e facciamo subito un piccolo giretto al tramonto per osservare le
antiche abitazioni ed il fortino portoghese ormai abbandonati e disabitati.
Anche qui foto a non finire, sulla spiaggia, alle rovine, alla bassa marea, alla
linea dell’orizzonte piena di piccole barche ormeggiate
nella secca.
Mi sembra quasi di
essere proiettati indietro nei secoli, l’isola
di Ibo appare deserta e forse proprio l’isolamento alla quale è stata condannata
dopo il suo abbandono da parte dei coloni portoghesi, la rende molto tranquilla
quasi sonnolente. L’unico contatto con la realtà sono i collegamenti con i
dohw e i pochi turisti che si avventurano alla ricerca del tempo perduto.
Sull’isola non c’è acqua, né energia elettrica,
si coltivano solo piccoli orti, si aggiustano reti, si cresce con il mare
...
Facciamo
conoscenza con una ragazza del posto biologa
marina che lavora per il centro WWF la quale ci parla della sua vita e anche nel
suo racconto traspare qualcosa di impercettibilmente surreale, sperduto, senza
tempo e senza misura…
O
forse essere a Ibo sperduti nelle Quirimbas
significa
proprio questo, significa dimenticarsi del tempo e della nostra assurda
frenesia, significa riacquisirci e riappropriarci di noi stessi, significa
imparare a riassaporare la qualità e non la quantità delle cose, ascoltare i
respiri della vita, ammirare intensamente quello che sta intorno e rimanerne
ovviamente senza fiato…
Alle
Quirimbas ho imparato che le “stelle” e i “bambini” mi fanno
decisamente commuovere e che il “sole” e “l’amore” mi fanno brillare,
che le conchiglie mi fanno ritornare bambina e forse è per questo che le
raccolgo.. così che le porto a casa proprio per ricordare il caldo di quella
sabbia borotalco dove mi sdraiavo…
e di quei momenti che adesso non ci sono più…
In
Africa ho capito che si può (e si deve) acchiappare l’arcobaleno e coglierne
tutti i suoi colori, toccare le stelle con un dito, rimirare gli
infuocati tramonti, sentire la
velocità del vento e la leggerezza delle aquile, rispettare
la maestosità degli elefanti e l’ingombrante agilità
degli hyppo… perché sono stata in un Eden in miniatura e il mio cuore
ha ricevuto solo energie nuove ed uniche…
L’Africa
chiama e bisogna non solo saperla ascoltare ma Le si deve anche rispondere!!
L’Africa
chiama anzi urla attraverso i suoi silenzi, attraverso i suoi bimbi i suoi
paesaggi e non si può rimanerLe indifferenti!!
Almeno
per me è cosi, tutte le volte e
sempre con la stessa intensità…
In questo viaggio ho imparato che ci possono anche rubare il block notes degli appunti, e non me
ce frega niente perchè si, magari ci risiediamo un attimo con calma a rileggere
il routing map cercando di ricordare le tappe o i km. percorsi
…ma in fondo gli appunti anzi gli schizzi dei nostri cuori non ce li ruberà
MAI nessuno ne sul treno ne altrove…ne ora ne
chissà…
E
a distanza di tempo, adesso che sono a casa, se qualcuno mi chiede … W O W
…sei stata in MOZAMBICO …come sono queste QUIRIMBAS…
?? o cose del genere, inavvertitamente mi viene da ridere…
Rido
perché Non saprei bene cosa rispondere, perchè avrei mille finestre da aprire,
troppe emozioni che non saprei spiegare a parole, troppi colori cosi intensi che
non riuscirei a pennellare…come
faccio a trasmettere la magia di tutti quegli occhi e quei sorrisi , il
benessere che ho assaporato…
Perchè
mi prendono sempre e ancora quei ricordi che
sbattono, perchè non saprei da che parte iniziare a raccontare un viaggio
infinito ormai finito ma che continua a vivere dentro di me…
..
e allora mantenendo gli occhi un pò socchiusi continuando ad assaporare… mi
gusto il ricordo Bellissimo del MIO
Mozambico ... e rispondo superficialmente.. .
Bello
Il Mozambico È Stato Davvero Bello, taglio corto, tutto qui …Basta!
Però
tra me e me continuo a ridere da sola (ma che cavolo mi rido…)
al solo pensiero che la MIA Africa mi aspetta già..........perchè
davvero, dopo aver percorso 330 km in 11 ore in treno, 450 km in 8 ore in bus ,
200 km in 4 ore in auto, ore e ore in barca senza motore ….
cosa vuoi che sia la distanza che ci divide dall’Africa???
…Dio
quanto vorrei essere già là…
L’insegnamento
di questo viaggio ( dove ho imparato sempre e ovunque) è stato il senso della pace, dell’unità,
del rispetto...ma soprattutto dell’Amore…
AMORE
CON LA A MAIUSCOLA, A COME AFRICA…
O
MEGLIO L’ AFRICA È COME
L’AMORE … IN VERITÀ MI RENDE LIBERA…
Besitos, Saby
http://www.globalgeografia.com/africa/mozambico.htm
http://www.mozambique.co.za
http://www.travelblog.org/Africa/Mozambique/photos-page-1.html
http://www.ecoafrica.com/african/travel/QuirimbasArchipelago.html
http://www.inafrica.it/maldafrica/paesi/mozambico.html
p.s.
IN
ULTIMO DEDICO OGNI BENE A TUTTE QUELLE PERSONE CHE COME ME, AMANO GODONO SENTONO
E SOFFRONO L’AFRICA… PERCHÉ COME CITA UN VECCHIO PROVERBIO MASAI :
TU
LASCI L'AFRICA...MA L 'AFRICA NON TI LASCIA ANDARE MAI!