ALLA SCOPERTA DEL MAROCCO
Diario di viaggio dal 20/01 al 15/02 anno 2010
di Grazia
Cosa dire di questo bellissimo viaggio in
Marocco!!!! E' un paese dove il fascino del'esotismo si ritrova negli occhi
scuri delle donne Berbere, nelle case ospitali, nei portali scolpiti, dentro
arabesche moschee e nelle sue splendide città. Città che vivono sotto lo
stesso sole e sulla stessa terra, non sono diverse, non sono uguali: città
abbaglianti ed immortali che te le lasci alle spalle e già sogni di tornarci.
Capitale di uno stato moderno,
“RABAT” è il simbolo dell'immortalità del Marocco: blù ovunque, blù
intenso del mare e del cielo, blù rannicchiato nello scrigno ocra delle mura,
in una città bianca con un minareto che gioca con le nuvole. La sua storia
passa attraverso la TORRE DI HASSAN, il mausoleo di MOHAMED V° e l'iponente
PALAZZO REALE: risorge all'angolo di un vicolo, davanti ad una bottega di
“babbucce” e di “pouff” che profumano di cuoio, nella vendita all'asta
dei tappeti, impregnando così ogni pietra della “casbah”, la fortezza di
invincibili corsari andalusi.
Un'oasi alle porte del deserto, un gioiello ai piedi dell'Atlante, è “MARRAKECH”,l'abbagliante
e superba capitale del sud del Marocco. A Marrakech tutto è da vedere: la
bellezza fredda e muta delle tombe “Saadiens”, la medersa “Ben Youssef”,le
imponenti vestigia del palazzo “El Badii”e poi perchè nò, un giro in
calesse attraverso le strade più importanti, lungo i bastioni e i giardini, poi
dove tutto converge verso la piazza “Jemaa El Fna”. Qui musicisti,
danzatori, guaritori, scrivani pubblici, cantastorie, incantatori di serpenti,
venditori di spremute d'arancio e chicchi di grano tostati, creano uno
spettacolo abbagliante. E poi le bettole, quando le lampade e le stelle si
accendono, lente spirali di fumo s'innalzano dalle carni arrosto, dal couscous,
dalla harira, mentre la fraganza dei bignet invade l'aria della notte. E'
soprattutto nella “medina” che lo spettacolo continua con i “soulk” in
un labirinto d'ombra e di luci, ove i profumi ed i suoni invitano a seguire il
ritmo della folla: questa è “Marrakech” che come un sortilegio, dispensa
ovunque la magia dei suoi fasti!
Capitale economica, con una grande importanza nel mondo degli affari, è
“CASABLANCA”, metropoli industriale e commerciale, ma con una nota di
riguardo alla città religiosa, dove la “Moschea Hassan II°” è annoverata
fra le più belle del mondo.
La città di “FES” è un calmo oceano di tetti piatti, irti di
minareti con cascate di terrazzi, ma basta entrare per scoprire un'attività
frenetica e diversa. Un'infinità di passaggi, scale, cortili, strette viuzze
che sfociano in un groviglio di vicoli costellati di botteghe che vendono di
tutto, in un caos sia di persone che di ifiuti, che ha dell'incredibile!
Tuffata in una vallata fitta di lecci e di ulivi, è la meno conosciuta
delle città imperiali, ma non per questo meno bella: è “MEKNES” con le sue
porte monumentali che fanno breccia nella muraglia e si schiudono sulle bellezze
della città. Dal portale principale “BAD AL MANSOUR”, il più bello del
Marocco, si accede all'immenso “meschouar” dove s'innalza il commovente
mausoleo del fondatore “Moulay Ismail”, poi i monumenti e la magnificenza
dei palazzi, come un'incredibile teatro quotidiano.
Città della dolce vita è “AGADIR”: nella sua splendida baia è
sempre primavera, un soggiorno eccezionale in qualsiasi momento dell'anno. Oltre
ad essere una stazione balneare, per eccellenza “Agadir” è anche il primo
passo verso altre scoperte, dalle ricchezze dell'interno, alla mitica avventura
del “grande sud”.
Ai
confini delle terre abitate, sopra un picco roccioso, troviamo “OUARZAZATE”
e “ZAGORA”, dopo c'è solo una sassosa immensità spassata dai venti del “SAHARA”,
preludio al grande deserto. Dalle “gole del DADES” alle “gole del TODRA”,
la montagna sembra scolpita, lavorata attraverso i millenni, dalla natura in
delirio! Poi “ERFUD” e “ERRACHIDA” colorate di sole e poi più lontano,
nel deserto, le immense dune di “MERZUGA” si adornano, nel momento
dell'aurora, delle più delicate forme di colore.
Nel grande “SUD”, dove la sabbia è in agguato per coprire tutto, i
paesaggi si susseguono sena assomigliarsi: sabbia dorata e vette nevose, burroni
ripidi su campagne sbucate da un palmeto, “casbah” appollaiate su rocce
fiammeggianti, fiabesche cittadelle di terra, “ksour” d'insolita bellezza e
villaggi fortificati, color sabbia.
E' da qui che inizia il deserto, parte integrante di questo territorio:
esso non è solo fine sabbia di dune incantate, ma anche desolate pianure di
aride pietraie, montagne simili a cumoli delle stesse, rocce e vette imponenti
come altari rivolti al cielo.
Anche il deserto ha una sua vita: respira con i venti, presagi di
tempeste di sabbia: parla con i silenzi ed il linguaggio misterioso e arcano
delle pietre, ed in fine si disseta nel fresco riposo delle oasi. Ogni giorno si
colora di rosso e di oro e nei tramonti si abbandona alla magia di riflessi
incredibili, come all'alba, quando il sole si alza accarezza le dune con un
pettine d'argento!
Questo infinito di sabbia e rocce, di miraggi e oasi, resterà per sempre
il luogo dei nostri sogni e delle nostre evasioni poiché quando viaggiamo in
luoghi lontani, desideriamo ardentemente fare scoperte sorprendenti; scambiare
il familiare con l'ignoto, trovarci in situazioni bizzarre e romantiche e
finalmente, quando poi torniamo a casa ci accorgiamo di essere diventati più
felici e
più saggi. GRAZIA.