Marocco
Diario di viaggio 27 marzo-6 aprile 2010
Amici cari, finalmente sono arrivate le “sante” vacanze Pasquali…davvero Sante visto che a scuola sono 11 giorni e quindi mi sono chiesto perché non iniziare a scoprire l’Africa dal Marocco?
Partenza prevista per le 19,20 di oggi (27 marzo 2010) da Fiumicino, arrivo a Casablanca alle 21,50 un orario davvero scomodo per chi non è abituato a prenotare l’alloggio e difatti ancora tutt’ora non so dove andrò a dormire…ma anche questo fa parte dell’avventura del viaggio…speriamo che vada bene.
Itinerario del viaggio da definire sul posto, ma a grandi linee alcune città imperiali tipo Fes, Meknes, Marrakech, poi il deserto nei pressi di Merzouga, poi Ouarzazate, Ait Benhaddou, Gole Todra, Gole Dades…ma ripeto sul posto prenderà forma dipendendo soprattutto dai trasporti.
La formazione è sempre la stessa: Io, la Lonely Planet e la mia Canon 400D.
Cercherò di tenervi aggiornati………internet permettendo.
Un abrazo e buona Pasqua e...........non mangiate troppo.
Ciao a tutti.
27 marzo 2010, Casablanca
Eccomi
Come premessa vi dico che le tastiere in Marocco sono diverse, direi orrende; quindi preparatevi a una lunga serie di errori e simboli strani.
Info: 10,5 dirham=1 euro
L’aereo è arrivato puntuale alle 21.50 a Casablanca e fortunatamente sano e
salvo.
Anche qui il carrello per i bagagli è gratis e quindi Fiumicino si conferma ancora una volta l'unico aeroporto dove si paga ben 1 euro per un fottuto carrello.
Decido di non fermarmi a Casablanca e di andare direttamente a Marrakech con il treno che parte alle 4.50 dalla stazione Casa Voyageurs (stazione centrale di Casablanca) e che arriva a
destinazione alle 8.05.
Per ammazzare il tempo (il lungo tempo) decido di andare in centro ma scopro che l’ultimo treno dall’aeroporto parte alle 0.00 insomma con i treni non sono fortunato.
Mentre
cambio i soldi faccio amicizia con una coppia di ragazzi, lui di Boston e lei di
Bogotà i quali sono diretti al centro di Casablanca prendendo un taxi e mi
offrono un passaggio (il taxi che costa 25 euro) facendomi pagare la stessa
tariffa del treno (4 euro) cosa che ovviamente accetto.
Arrivato al loro Hotel lascio il mio bagaglio al tizio della reception (davvero
molto gentile) e ci facciamo (io e la coppia) un giro in centro fermandoci in
una cafetteria molto popolare a prenderci un tè alla menta (fantastico). Verso
le 1.30 loro ritornano in hotel e io continuo a perdere tempo nei vari bar che
incontro dove in alcuni fumano la Shisha (un profumo gradevole di frutta), provo
ad entrare nella medina ma è buio e quindi è meglio non rischiare. Alle 2.30
ritorno in Hotel dove il tizio della reception mi offre da mangiare alcuni
stuzzichini e verso le 4.00 (dopo aver dormito circa 1 ora sul divano) mi dirigo
alla stazione dei treni e finalmente alle 4.50 puntuali con un treno peggio dei
nostri diretti parto per Marrakech.
28 marzo 2010, Marrakech
Arrivo a Marrakech alle 8.05 e con un bus urbano mi dirigo verso la Medina destinazione Djemaa el Fna, la piazza principale di Marrakech. Arrivato in piazza un tizio si avvicina per aiutarmi a trovare un hotel e inutili sono state le mie ripetute parole per fargli capire che da solo potevo farcela sentendomi come unica risposta NO PROBLEM. Trovato l’alloggio come da copione mi ha chiesto la mancia e io da copione gli ho risposto NO PROBLEM e gli ho dato (solo) la mano per salutarlo (alloggio al Hotel KennaRiad 00212524445078).
La Medina di Marrakech è un enorme labirinto e perdersi dentro è piacevolissimo, certo al principio spaventa un po', persone che ti guardano.....motorini di qua e di la'......insomma un po' i vicoletti di Napoli. Dopo aver visto varie stradine sono andato nella zona delle concerie (una puzza micidiale) visto che le varie pelli (tra cui quella del cammello) vengono immerse in varie vasche con vari prodotti e tra questi la cacca di piccione.
Dopo pranzo (un ottima zuppa marocchina con un delizioso Tajine servito nella tradizionale pentola conica di coccio al Restaurant Berbere Chez Brahim) visito la Medersa di Ali ben Youssef, un antica scuola coranica, davvero stupenda. Poi vado al museo di Marrakech che anch’esso merita, l’architettura e soprattutto le decorazioni moresche sono fantastiche. Poi la Moschea di Ali ben Youssef che purtroppo è vietata l’entrata ai non musulmani, la Fontana Mouassine (nulla di particolare) e per finire un giro (un lungo giro) per i vari souq (bancarelle-mercato) della Medina.
In serata la Piazza Dejemaa el Fna si anima di ristoranti ambulanti che vendono carne e pesce, un miscuglio di odori e fumi, una marea di gente, venditori di ogni cosa, persone che leggono le carte, suonatori, chioschi vari che vendono lumache, premute di arance....insomma il caos totale nel quale lentamente si viene trasportati. Ceno in uno dei ristoranti ambulanti (ottimo il mangiare, l’igiene un po' meno), poi con un taxi (circa 2 euro) vado alla Ville Nouvelle, la zona "in" di Marrakech con meno turismo, una passeggiata e poi rientro in hotel.....sono un pò stanco.
29 marzo 2010, Marrakech
Stamame dopo una fugace colazione con cornetto e premuta d’arance (ottimi entrambi) faccio un giro per la piazza dove scopro che di giorno ci sono incantatori di serpenti, persone che ti vogliono leggere le carte, persone che ti vogliono fare tatuaggi di henne, giocolieri, addestratori di scimmie....insomma anche di giorno c'è di tutto.
Mi dirigo al Palais de Bahia dove è possibile visitare l’Harem del sultano il quale aveva 4 mogli e 24 concubine (altri tempi...bei tempi...). La Bahia era una della 4 mogli, diciamo la migliore difatti Bahia vuol dire bella. Visito poi il Palais el Badi del quale pero non è rimasto nulla giusto le mura insomma una visita inutile. Poi vedo le Tombe dei Saaditi e dopo mi inoltro nella Kasbah, una marea di stradine dove perdersi è la norma.
Dopo essere usciti dalla Kasbah (sano e salvo) entro in un Hammam pubblico.
Gli Hammam sono i bagni pubblici, una sorta di docce pubbliche con acqua bollente diciamo una specie di terme. In tutto il Marocco ce ne sono tantissime, molte delle quali sono rivolte ai turisti con tanto di lettino, massaggiatrici, etc. etc. insomma delle vere SPA. Quelle pubbliche sono tutt’altra cosa, si paga circa 10 dirham e ci sono 3 stanze con varie fontane dove ognuno riempie vari secchi d’acqua e si lava. Ovviamente c’è una sezione per uomini e una per le donne e bisogna stare con gli slip. Se si vuole si può contattare una persona che per 50 dirham ti lava con un sapone naturale e poi con una specie di spugna (diciamo retina per le pentole) esegue una lunga pulizia (esfoliazione) per tutto il corpo. Ovviamente non potevo non farlo e credetemi è stata si una bella esperienza ma la retina delle pentole sulla pelle fa un po' male.
N.B. la persona che ti lava è del tuo stesso sesso e bisogna lasciare il bagaglio fuori a un tizio (il custode) cosa che io ho insistito per portarlo dentro visto che avevo la macchina fotografica e i soldi ma purtroppo non è stato possibile e fortunatamente all'uscita li ho ritrovati.
Dopo il bagno Hammam sono ritornato nella Dejemaa el Fna dove finalmente ho provato il vero cous cous.
Prima di partire dall'Italia avevo mandato una mail a un collega ricercatore conosciuto in Messico, Moulud, ovviamente marocchino, che adesso vive in Francia e solo stamane leggendo la posta ho scoperto che verrà verso le 17 a Marrakech.
Dopo pranzo quindi mi dirigo all'aeroporto e dopo 3 anni rivedo Moulud, un piacere immenso. Lui è diretto oltre Ouarzazate con alcuni colleghi per prendere dei campioni di roccia per studiare alcuni fossili e ovviamente è disposto a darmi un passaggio, ma visto che è tardi ci andiamo l'indomani. Andiamo quindi in hotel (che paga l'Università' di Moulud), di nuovo cena nella Dejemaa el Fna e poi a nanna.
Bellissima giornata
soprattutto grazie al grande Moulud con il quale si è parlato molto del Mexico.
30 marzo 2010, Marrakech-Ouarzazate
La
strada che collega Marrakech-Ouarzazate è semplicemente STUPENDA, bisogna
attraversare la catena montuosa dell'Atlante e quindi alcuni passi (2200 metri)
con dei paesaggi bellissimi.
Arriviamo a Ouarzazate alle 13.30 saluto Moulud e promettiamo di rivederci al più
presto.
Trovo sistemazione presso l'Hotel Royal indicato dalla Lonely Planet e dopo
pranzo vado a visitare gli STUDIOS (gli studi cinematografici) dove hanno girato
alcune scene di films famosi tra cui: Il Gladiatore, Kundun, La passione di
Cristo etc. etc.
Sotto un sole micidiale mi dirigo alla Kasbah di Taorirt e scopro che in realtàil termine Kasbah non è la cittadina ma è solo una grande fortezza (diciamo un castello) dove viveva la famiglia ricca, una fortezza fatta a modo di labirinto con una serie di stanze dove facilmente ci si perde (oramai però con il termine Kasbah si intende l'intero villaggio). All'interno c'è una guida berbera che parla italiano e alla fine della sua spiegazione dice che non si può visitare il Marocco senza aver visto questa Kasbah e che dopo averla vista tutto il resto è nulla e quindi per essere più chiaro fa un paragone che a me piace tanto dicendo: "...è come...vedi Napoli e poi muori" e io aggiungo "....è bravo il berbero".
Nel
villaggio della Kasbah faccio amicizia con un ragazzo il quale si
"offre" per farmi da guida ma gli faccio capire che voglio stare solo
e che parlo solo italiano (l'unica lingua che lui non conosceva), ma poi
arriviamo a un compromesso, io gli insegno alcune parole in italiano e lui mi fa
da guida parlando un po' spagnolo e un po' inglese. Dopo la guida mi porta nel
suo negozietto per mostrarmi 8000 tappeti che poi piegherà tutti visto che non
ne comprerò nemmeno mezzo.
Cena al Douyria a base di Tajine di dromedario (carne di dromedario cotta con
fichi e mandorle, deliziosa) in un ristorante da favola, una architettura
moresca stupenda direi da mille e una notte.
Ritorno all'hotel con un passaggio datomi da una coppia spagnola conosciuta nel ristorante (impressionante la quantità di spagnoli che ci sono, eppure sono pochi i marocchini che parlano spagnolo) e poi a nanna.
Buona
notte.
31 marzo 2010, Ouarzazate
Stamane
dopo la colazione mi dirigo alla Kasbah Ait Benhaddou a circa 30 kilometri da
Ouarzazate, con un taxi privato (mezza giornata andata e ritorno 200 dirham, 20
euro...ne voleva 300).
Ait Benhaddou è una Kasbah che è stata anch'essa utilizzata varie volte per
alcuni films tipo: Lawrence d'Arabia, Gesù di Nazareth, Il gioiello del Nilo
etc. etc. e senz'altro è una Kasbah che davvero merita. La Kasbah è
completamente fatta di fango e paglia e per entrare bisogna attraversare un
piccolo fiumicello e dall'alto la vista è stupenda.
La Kasbah è davvero bella.
Ritorno a Ouarzazate completamente stanco visto il caldo micidiale e mi fa male anche la gola a parte il naso completamente rosso.
Per domani ho prenotato un Tour di 2 giorni e 2 notti per visitare Skoura, la Valle di Dades, le Gole di Dades, le Gole di Todra e il deserto Erg Chebbi (100 euro) con un gruppo di persone (almeno 6).
Sono le 22 e ho appena saputo che il tour è stato cancellato visto che eravamo in pochi e che sono stato affidato a un altro tour (con 3 spagnole) che comprende anche la Kasbah di Ait Benhaddou…...ovvero quella che ho visto stamane pagando 20 euro il taxi. Fuck.
Il tour costerebbe 150 euro visto che è con un 4x4 però io pago solo 100 euro. L’agenzia del Tour è la Daya Travels www.dayatravels.com consigliata anche dalla Lonely che però io mi sono trovato male (leggere il seguito del diario)
1 Aprile 2010, Ait Benhaddou, Skoura,
Valle di Dades, Gole di Dades, Gole di Todra.
Alle 8.30 arriva il tizio dell'agenzia e dopo aver visto di nuovo la Kasbah di Ait Benhaddou ci dirigiamo a Skoura che si trova in una Palmera dove la Kasbah di Amerdil si presenta con tutto il suo splendore. Poco dopo finalmente vedo la Valle di Dades anche chiamata la Valle delle 1000 Kasbah visto che sia a destra che a sinistra ci sono tantissime Kasbah con il proprio colore tipico (rosa chiaro). Più avanti la Valle delle Rose nei pressi di Kelaa M'Gouna che nel mese di maggio si riempie appunto di rose, c'è persino un festival dedicato alle rose.
Le Gole di Dades sono impressionanti, uno spaccato geologico in una formazione rocciosa di color rosso costellata da tante Kasbah (davvero belle).
Le Gole di Todra pure meritano malgrado il luogo fortemente turistico.
Secondo le ragazze spagnole all'interno delle Gole di Todra dovremmo pernottare (www.hotelyasmina.ma) ma la guida ci vuole portare a un altro Hotel e quindi si inizia a litigare un po' spagnolo, un po' francese, un po' inglese, un po' marocchino e un po' napoletano e alla fine dopo aver chiamato al tizio dell'agenzia (grazie a me) finalmente vinciamo noi....e quindi la guida non ci parlerà più per tutto il resto del viaggio.
Deliziosa
cena all'Hotel Yasmina con camere sul terrazzo con un cielo stellato che ci fa
compagnia.
Notte.
2 Aprile 2010, deserto Erg Chebbi, 4º20’W,
31º11’ N
Dopo l'abbondante colazione del Yasmina ci dirigiamo a Rissani per andare poi al Deserto Erg Chebbi. Saluto le ragazze spagnole che pernottano in un altro albergo e insieme alla guida vado al Aubergue du Sud (www.auberguedusud.com). Prima di salutare la guida gli ricordo di dire al tizio dell'albergo che nel tour che ho comprato è compreso il viaggio di ritorno a Rissani.....e qui inizia un altra e lunga discussione. Mi dice che lui non sa nulla del ritorno e che devo io chiamare l'agenzia per avere spiegazioni. Mi rivolgo al tizio dell'albergo dicendo che sono loro che devono chiamare cosa che ovviamente non faranno e dopo vari tentativi dalla rabbia gli dico che in Vietnam lavorano meglio che in Marocco e lui (quello dell'albergo) dalla rabbia mi dice che non ci sono più dromedari e che quindi il tour è finito e mi invita "gentilmente" a uscire dall'albergo. Cazzo!
La guida cerca di calmare gli animi .....incontra un suo collega e gli chiede se l'indomani è diretto verso Rissani e se quindi può darmi un passaggio e finalmente tutto si risolve.
Alle 16.30 inizia la camminata sul dromedario, circa 2 ore per arrivare all'accampamento dove pernotterò.
Il deserto è stupendo però molto turistico, mentre salivo su una duna per ammirare il tramonto molti turisti rompevano il silenzio...e non solo. Addio magia del deserto.
Da un lato sentivo "Juan esperameeeee...." dall'altro "mamma io non posso salire....." come al solito gli spagnoli e gli italiani sono quelli che più danno fastidio.
Dopo aver visto il tramonto, davvero bello, cena con tanti altri turisti.....che palle!
Insomma io mi aspettavo un qualcosa molto più originale tipo come quando sono stato in Mongolia insieme ai nomadi, ma qui i nomadi sono scappati (forse anche loro in Mongolia).
Da buon compatriota evito la tavola di un gruppo di italiani (almeno 20 con 6 bambini di cui uno che piangeva) e mi siedo con una coppia francese e due coppie di giapponesi uno dei quali aveva un nintendo con un programma per vedere le costellazioni puntandolo verso le stelle....davvero figo, attraverso il quale ho saputo le coordinate geografiche dell'accampamento (chissà se sono giuste).
Dopo ceno mi dirigo verso la mia tenda che fortunatamente è lontana da quella di tutto il gruppo europeo, il cielo è fantastico. Mentre sono nel mio "letto" mi accorgo che uno scarabeo di almeno 7 cm stava passeggiando sul mio cuscino......inevitabile un salto....ma poi penso che non sarà l'unico, del resto l'intruso sono io, e quindi cerco di addormentarmi ma non sarà facile.
Notte.
3
Aprile 2010, Erg Chebbi, Rissani
Alle 5 sveglia per ammirare l'alba e dopo la colazione ritorno a Rissani (il gruppo di italiani dormiva ancora quindi l'alba è stata silenziosa).
Rissani è una piccola cittadina con pochi turisti e quindi è piacevole girarla tra le varie stradine. Nella Kasbah ci hanno girato il film "Il tè nel deserto"....almeno così mi dice un tizio. La zona del mercato, una confusione totale, mi ricorda un po' Puno in Perù. Entro in una sala gioco e faccio qualche partita a calcio balilla con dei ragazzi.
Alle 19.30 prendo il bus per andare a Fes dove arriverò l'indomani alle 5.30
Notte.
4 Aprile
2010, Fes
Arrivo a Fes alle 5.30 che con il ritardo diventeranno le 6.00
Prendo un taxi per la Medina dove inevitabilmente un tizio si "offre" per aiutarmi a cercare un alloggio....che culo!
La porta Bab Bou Jeloud per entrare nella Medina è fantastica; mi accorgo subito che Fes è gettonata visto che in molti alberghi mi diranno FULL.
Finalmente dopo circa 1 ora trovo una sistemazione (Dar El Amane, Derb Ahl Tadla N 99 Talaa Sghira) e regalo alla mia guida 10 Dirham (1 euro), se lo ha meritato.
Dopo una doccia e una colazione vado alla scoperta di questa città imperiale, la più antica, dove sembra che sia nata la prima Università del mondo (Kairaouine).
Trovo la conferma che è gettonata visto che per strada ci sono più turisti che marocchini.
La Medina (centro storico) è molto più tortuosa di quella di Marrakech, con stradine strettissime dove all'angolo di ognuna di essa ci trovi persone che sembrano che stessero aspettando proprio te che ti perdessi per poi farti chissà cosa.....quindi inizialmente si ha sempre un po' di timore; avete presente il film Totò le Mokò che poi lui viene rapito?
La Medina é formata da una parte più antica detta Fes el Balì e un altra relativamente più giovane detta Fes el Jdid. Assolutamente da non perdersi la Medersa Bou Inania, anche il museo ligneo Nejjarine é interessante inoltre dalla terrazza si ha una veduta su Fes che anche questa mi ricorda Napoli visto che la città è arroccata (cosa che ci si rende subito conto quando poi bisogna risalirla). Stupende sono anche le varie fontane che si trovano lungo le strade mentre la zona delle concerie con le vasche di tinte di vari colori, malgrado la puzza tremenda, é una tappa obbligatoria. Interessanti sono anche i vari souq dove ognuno é specializzato a un determinato articolo (legno, ottone, porcellana, sartoria etc. etc.)
L'intera città visto l'enorme afflusso di turisti sembra un grosso mercato dove quasi tutti vendono gli stessi prodotti e quindi di vita locale vera e propria se ne vede poca.
Per pranzo mangio varie cose dalle bancarelle tra cui il b'sara, una crema fatta di aglio e fagioli (che a me sembravano più fave) che non mi é piaciuta affatto (e nemmeno al mio stomaco, ma non scendo nei particolari).
Dopo pranzo mi dirigo al Palazzo Dar el Makhzen dove però non si può entrare ma il portone (enorme) davvero merita.
Un altro giro tra le varie stradine, cena e poi a nanna.
5 Aprile
2010, Fes-Meknes
Mi sveglio relativamente presto e dopo colazione mi dedico alla compera di alcuni regalini cosa ahimé inevitabile.
Come il mio solito fare tutte le volte che trovo una casa aperta ci entro e in una di questa una ragazza mi invita a entrare e scopro come vivono i fassi (gli abitanti di Fes).
Le case (almeno quelle antiche) sono abitate da più persone della stessa famiglia (figli, zii, parenti etc. etc.), hanno un cortile centrale dove ci sono alcuni salotti, poi una cucina e poi le varie stanze sia sotto che sopra. Il cugino della ragazza parla spagnolo e quando gli dico che sono di Napoli mi dice "Lavezzi", e visto che io di calcio non ne capisco nulla la conversazione finisce là. Mi invitano a mangiare delle verdure che la nonna sta cucinando su un fornellino (buone), mi presentano il nonno, una zia e dopo alcune foto lascio con soddisfazione questa simpatica famiglia fassi (finalmente un po' di persone vere del posto).
Alle 14.50 prendo il treno per Meknes dove non pernotterò visto che poi alle 2.30 ho il treno per Casablanca.
Arrivo a Meknes dopo circa un ora e scopro purtroppo che la stazione ferroviaria non ha il deposito bagagli e quindi sono costretto a portarlo con me. Mi fermo a mangiare in un ristorante consigliato dalla Lonely (mille et une nuits) carino e "carino" (un cous cous circa 10 euro) e dopo pranzo chiedo al tizio del ristorante se conosce qualche posto dove poter lasciare il mio bagaglio sperando che mi dicesse di lasciarlo con lui e, come per magia, così è stato.
Meknes é molto più piccola di Fes (almeno la Medina) ma mi è piaciuta molto di più visto che non è invasa dai turisti e quindi si vede davvero come vivono le persone inoltre i commercianti non insistono per farti comprare qualcosa (vedi Marrakech e Fes).
Entro nelle varie botteghe e faccio amicizia con le persone, davvero gentili. Molto belle poi sono le mura che circondano la città (molto imponenti) con le varie porte piene di stucchi e decorazioni.
Dopo cena prendo il mio bagaglio e mi dirigo alla stazione dei treni con un taxi dove alle 2.30 ho il treno che mi porterà a Casablanca (Casa Voyageurs) alle 6.30
Il treno arriva in ritardo, quasi alle 3.00 inoltre è affollato e vecchio.
Notte.
6
Aprile 2010 Casablanca
Arrivo a Casa ovviamente in ritardo e per un attimo mi ricordo di treniitalia (chissà perchè).
Con l'autobus (numero 2) vado in centro e dopo aver trovato una sistemazione (gli alberghi non sono un granché a Casablanca) vado alla scoperta del centro di Casa.
Casablanca non è un granché però se ci si sofferma a ammirare gli edifici ci si accorge che sono davvero belli purtroppo malridotti, insomma tipo quelli dell'Havana Vieja a Cuba.
Essendo stata una colonia francese una buona parte degli edifici presenta uno stile art decò incastonati con quelli puramente marocchini. Molto bello anche il mercato centrale e il palazzo di giustizia.
Da non perdere la Moschea Hassan II, la terza moschea più grande del mondo voluta dal re Hassan. Un opera maestosa che secondo la guida è possibile metterci dentro la Cattedrale di Notre Dame oppure la Basilica di San Pietro, in totale può ospitare 25000 fedeli. Costruita su un promontorio che affaccia sull'Atlantico è una delle poche moschee aperta anche ai non musulmani, entrata con guida 120 Dirham (circa 12 euro, sconto della metà per studenti e...giornalisti).
Dopo la Moschea una passeggiata sul "lungo-oceano" con le spiagge della Corniche dove stanno costruendo una serie di alberghi e impianti turistici e quindi destinata a diventare la Acapulco del Marocco.
Dopo pranzo un giro nella Medina di Casablanca...letteralmente la Duchesca, Forcella e Piazza Mercato di Napoli messe insieme.
Ultima cena in Marocco, domani ho il treno alle 6.07 che mi porterà all'aeroporto alle 6.40 e alle 8.05 ho l'aereo per Roma (speriamo che il treno non faccia tardi).
Notte.
Considerazioni
sul viaggio:
Come premessa mi aspettavo di trovare meno turisti e quindi di vedere cose più vere, ciò nonostante il Marocco si è presentato come un Paese ricco di cultura e tradizioni.
Senza ombra di dubbio la multietnia presente (berbero, tuareg, nomadi etc. etc.) sono elementi fondamentali per la ricchezza di questo paese, ricchezza che si manifesta nella cucina, nell'artigianato, nelle vesti, nei colori, negli odori etc. etc.. Relativamente sicuro (assistito a un solo scippo a Casablanca) è alquanto facile da visitare, l'unico problema è rappresentato dai mezzi di trasporto, i treni sono lenti e non tutte le destinazioni sono coperte dai bus, consigliabile quindi fittare un auto anche se poi si perde un elemento fondamentale ovvero il contatto con le persone, le quali sono super gentili.
Ciao MAROCCO.
Links utili
Un abrazo
Gennaro