"All'angolo della Strada"
Marocco 1992
racconto
E’
sempre lì…al solito angolo, ogni mattina con il sole o con la pioggia..non
consacra mai la domenica…arrivi al semaforo ed i primi segni della sua
presenza si manifestano con un seggiolino piegato appoggiato ad una grata ed una
borsa posata per terra, blu scuro con delle scritte ormai sbiadite……ti fermi
al semaforo e lui si avvicina con il solito sorriso, con quegli occhi che ti
chiedono, forse ti implorano ma…riescono a mantenere una grande, assoluta
dignità...
Ti offre dei fazzolettini di carta ed hai l’impressione che, ogni mattina, ti
offra sempre e solo la stessa confezione o…forse è semplicemente che te la
presenta sempre nello stesso modo, con le stesse mani, sudate per il caldo
insopportabile o bagnate dalla pioggia incessante…
Non so dargli un’età, è difficile..dal suo viso rugoso, bruciato dal sole,
dalla sua espressione rassegnata potrei pensare che sia anziano ma nel contempo
i suoi occhi sanno di gioventù, di speranza…una contraddizione come i suoi
gesti a volte decisi a volte incerti…timorosi…
Gli acquistai, un giorno, una confezione di fazzoletti e da allora, ogni volta,
al semaforo, si avvicina, mi sorride non mi offre più nulla perché, forse,
lui, avendo già consumato il rituale, a consacrazione di esso, è felice di
riservarmi un semplice ma significativo cenno con la mano.
In occasione del mio acquisto gli chiesi la provenienza, la più banale fra le
tante domande che volevo fargli e mi rispose con gratitudine per quell’improvvisa
inaspettata manifestazione di interesse “Marocco, Marrakech!!!” era grato
per la domanda ed era orgoglioso della sua risposta…
Ora non era più un anonimo extracomunitario all’angolo di una strada…ora
aveva una identità, una provenienza... ”Marrakech” che splendidi ricordi….il
profumo delle spezie nei Souk, i vicoli stretti della Medina, la mitica Jemaa El
Fnaa!! uno spettacolo nello spettacolo: i venditori d’acqua, gli incantatori
di serpenti, i prestigiatori e sempre quella musica, quei profumi che ti
assalgono con violenza e solo quando senti di averli capiti, solo quando sono
entrati veramente dentro di te… sei consapevole del fascino unico di questa
città…..e poi su lungo le strade tortuose che si inerpicano sulle montagne
dell’Atlante e poi le Casbah, Ouarzazate, Erfoud…..il deserto…il vero
deserto del Sahara…..i suoi silenzi……
E magari anche lui fu uno di quei tanti bambini che vedevo, al mattino, con lo
zainetto sulle spalle percorrere Kilometri e Kilometri per raggiungere la scuola….anche
lui fu uno di quei bambini che alla sera aiutano la mamma a trasportare l’acqua
o a stendere i panni lavati sul greto del fiume………anche lui fu uno dei
tanti bambini che sognano un mondo meno crudele, meno difficile…un mondo dove
non è necessario lasciare i tuoi cari, la tua cultura per cercare una vita “diversa”
che cela paure, rinunce, umiliazioni…….
Grazie sconosciuto Marocchino per ciò che hai saputo ricordarmi, per ciò che
hai saputo trasmettermi…tu non lo saprai mai ma, all’angolo della strada tu
non vendi solo inutili fazzoletti di carta ma…..a chi le sa cogliere, grandi
emozioni ed infinite nostalgie….
Antonio Liberti arcus@virgilio.it