Marocco
UN VIAGGIO EMOZIONANTE CHE HA IL SAPORE DELLA SCOPERTA
Diario di viaggio 6 aprile - 6 maggio 2008
Partiamo, siamo in cinque, ho lavorato parecchi mesi per preparare nei dettagli questo viaggio e per questo mi sento particolarmente responsabile della buona riuscita. Il periodo è lo stesso pressappoco dell'anno scorso, quando in pochissimi giorni invece abbiamo messo a punto il percorso da Meknes a Marrakech che valutato ora dopo la recente esperienza risulta essere stato molto meno impegnativo, meno gratificante, anche se ne siamo rimasti entusiasti tanto da voler ripetere l'esperienza nel Paese, più sfruttato turisticamente e più scontato di questo.
La prima cosa che ho fatto è seguire per lungo tempo i voli e i costi, alla fine abbiamo speso 534,00€ a testa per andata e ritorno e volo interno.
PRIMO GIORNO: Partenza da Venezia, volo Iberia scalo a Madrid e volo fino a Casablanca, se ne va così il primo pomeriggio.
Caricati su due taxi ci facciamo portare all'hotel KENZI BASMA centrale e comodo per spostarsi anche a piedi.
SECONDO GIORNO: La scelta obbligata di questa giornata a Casablanca è stata dettata dal fatto che il volo interno per Laayoune, vero punto di partenza del viaggio, è solo alle ore 23.15 e una volta al giorno, impossibile quindi effettuare in giornata il trasferimento completo.
Un taxi solo... scassatissimo ci porta alla Grande Moschea Hassan II imponente, protesa sul mare, la seconda per grandezza al mondo, un gran colpo d'occhio, ma il costo del biglietto a persona, 12,00 € ci toglie la voglia di visitarla anche all'interno, preferiamo spendere i nostri soldi in altro modo. Con altro taxi (che non sono poi così economici!!!) ci facciamo portare a vedere la costa e la collina che sovrasta Casablanca completamente occupata da ville imponenti e giardini strabilianti, entriamo all'ippodromo e al campo di golf... non sembra proprio di essere in Marocco o perlomeno nel Marocco che noi vogliamo visitare! Non mi entusiasma tutto questo! Ci consoliamo con un pranzo luculliano a base anche di ostriche crude al Porto non facendoci scoraggiare dal tremendo odore sprigionato dalle reti ammucchiate al sole, il tutto al costo di una pizza in Italia, ristorante però FREQUENTATO dai locali, NON dai turisti, pulito, ordinato e gradevole! Giro a piedi nella Medina, entusiasti gli amici, noi un po' meno dal momento che abbiamo visto quella di Fes, decisamente più grande e caratteristica. Per far passare il tempo con altro taxi ci facciamo portare di nuovo sulla costa per mangiare un gelato (il nome del locale VENEZIA ICE che fantasia!!!!) seduti su un bellissimo terrazzo vista oceano. Rientro in hotel per ritiro valigie, si va in aeroporto . Non ci va di rispendere 50,00€ per i taxi, quindi dopo lunga contrattazione carichiamo su una Mercedes tutti i bagagli, il taxista lega il cofano con dello spago e noi 5 ammassati dentro... quasi uno sull'altro... avete presente le Mercedes che girano da noi piene di Marocchini?????...ecco... lo stesso...! Risparmiamo però 25.00 €. E' troppo divertente a volte essere così...risparmiosi!
Volo puntualissimo e aereo strapieno, le nostre ultime parole famose....”Ma chi vuoi che vada a Laayoune e a quest'ora?”
Formalità
d'obbligo eseguite con una certa calma arrivo però velocissimo dei bagagli. E
fin qui, tutto bene! All'uscita troviamo la persona che ci deve accompagnare
all'hotel (Hotel Parador) e consegnare
La macchina ci è stata portata giù perché sembra che in loco si possano affittare solo jeep con autista, cosa che noi NON volevamo, il costo del trasferimento è stato di 328,00€, l'affitto al giorno 157,00€ e il materiale richiesto per eventuali problemi di insabbiamento 11.00 € al dì. Consiglio....controllare stato delle gomme e pretendere una macchina adatta al percorso!!!!
TERZO GIORNO: Finalmente... si parte veramente, un giro per il paese tutto di costruzioni rosa, pulito e ordinato, alcune case particolari ocra o gialle in stile sahariano sormontate da cupole, il guaio è che Laayoune non è proprio piccolo e non ci sono indicazioni chiare sulla direzione che dobbiamo prendere. Giriamo un po' chiedendo informazioni e poi andiamo sperando di aver imboccato la strada giusta! Si corre in un territorio semidesertico la strada buona, poco traffico fatto di camion, ci attraversano la strada frotte di dromedari coi piccoli, non possiamo non fermarci per le prime foto ricordo. Un posto di blocco, ci chiedono documenti e motivo del viaggio, vogliono sapere se proveniamo dal Senegal! Tutto a posto, il percorso noioso e senza interesse, piatto. Finalmente si arriva a TARFAYA dopo aver provato l'emozione delle prime piccole dune che appaiono e scompaiono alla vista e i cumuli di sabbia sulla strada. Una spiaggia enorme e bellissima ci accoglie e non resistiamo alla voglia di toglierci le scarpe e camminarci sopra. E' deserta! La gente in paese cammina tranquilla, ci guarda incuriosita, le donne avvolte in colorate stoffe.... comincio a capire che sarà difficile portare a casa questi ricordi, la gente non vuole essere fotografata e io li rispetto! Il programma sulla carta suggeriva un'altra meta per il pranzo... ma la fame ci induce a chiedere al custode di un piccolo museo se in paese c'è la possibilità di mangiare. Cortesemente ci accompagna al Restaurant RABAT. Ci mescoliamo alla gente del posto e ci adattiamo a mangiare quello che c'è.... di buono! Si avvicinano due ragazzi italiani in viaggio da un mese e mezzo, in arrivo dal Senegal... zaini in spalla e ci chiedono un passaggio! Il mio compagno è di Modena... loro della zona......NON c'è motivo per non essere gentili! Ora saremo in 7...spostiamo tutti i bagagli sul portapacchi sopra la macchina... e un po' stipati ripartiamo. Per la coppia aver avuto il passaggio rappresenta un “affare” sia economico che “culturale”. Infatti ci seguono nelle nostre ulteriori visite con entusiasmo visto che il prendere i mezzi pubblici non avrebbe permesso loro deviazioni dal percorso principale.
Deviamo per vedere la depressione salina di SEBKHA TARZA. Tutta la zona è uno scenario di dune abbaglianti, la valle punteggiata dai coni bianchi del sale.
Poi
A Akhfenir
avremmo dovuto mangiare. E' un paesetto con ristorantini lungo la strada,
incontriamo poi la stazione di controllo della Marine Royal, sulla sinistra,
indicato da un cerchio di pietra, un buco dove si vede il mare. Incontriamo una
(o più?) stazioni di servizio dove il gasolio è a prezzi ulteriormente
ridotti! Facciamo il pieno e acquistiamo acqua in bottiglia. Ponte sull'OUED
OUARR, il paesaggio diventa sempre più sahariano con formazioni sabbiose,
percorriamo un breve tratto sterrato e lasciata la macchina per la prima volta
affondiamo i piedi nudi nella calda e morbida sabbia delle dune che sorgono
numerose vicino all'oceano. E' una sensazione bellissima sentire la sabbia
avvolgere il piede e accarezzarlo. Finalmente verso sera arriviamo a TAN TAN
PLAGE in un paesaggio offuscato dalla sabbia sollevata dal vento.. non è
caldissimo!!!.. anzi! PERCORSI
QUARTO GIORNO: A
Tan Tan Plage abbiamo alloggiato all'Hotel Hagounia nuovo, vicino al mare,
modesto, pulito ma con il grandissimo pregio di avere una cucina abbondante e
meravigliosa nonché un gestore estremamente disponibile e gentile. Colazione da
grand hotel!! A TAN TAN troviamo un blocco militare, ci chiedono i documenti e
ci consigliano di fare delle fotocopie dei passaporti per evitare le prossime
volte di perdere del tempo, restiamo fermi infatti per più di un quarto d'ora
durante il quale i militari più volte si scusano del contrattempo e ci spiegano
che è per la nostra sicurezza! Partenza..il programma prevede direzione
Guelmine con deviazione su pista per arrivare a Plage Blanche. Bisogna fare
attenzione perché la deviazione è poco segnalata! Difatti è quanto successo.
Chiediamo informazioni a un posto di blocco, ci suggeriscono di arrivare fino a
Guelmine e deviare poi per
FATTI
QUINTO GIORNO:
Affrontiamo la giornata percorrendo una strada costiera che offre mirabili
panorami fino a Mirleft, proseguiamo verso Tiznit dicendo definitivamente addio
al mare. Tiznit è adagiata nella parte arida della pianura del Sous, ha già un
carattere presahariano con le sue case di terra e fango sparse in mezzo alle
palme. La città è circondata da
SESTO GIORNO: Di nuovo in macchina, stasera saremo a Tata. Purtroppo non porto con me immagini di Tafraute, l'assurda necessità di andare... andare.. fa sì che a me vengano negate le doverose soste per foto e riprese.. e questo mi fa “giurare” che tornerò per fare questo, è un vero peccato non aver immortalato un paesaggio così suggestivo. (Diversa sensibilità dei viaggiatori!!!!) Per fortuna che oggi “ho obbligato” il mio compagno alla guida.. e quindi ho un certo potere....!
Allunghiamo il
percorso per visitare
SETTIMO GIORNO:
Sveglia anticipata, la giornata è impegnativa, i programmi prevedevano la
visita dei siti rupestri in zona accompagnati da una guida, ma ciò significava
doverla poi riportare a Tata e non c'era il tempo per farlo, ci siamo informati
se ci fosse la possibilità di trovare da soli la zona, ma non è segnalata in
nessun modo e quindi nonostante molta attenzione lungo la strada al km che ci
avevano segnalato come inizio pista, non siamo riusciti a vedere nulla di certo.
Quindi si prosegue nonostante la mia delusione! La strada asfaltata è facile e
piacevole, in vista di Tissint lo oued a sinistra regala delle forme di erosione
spettacolari. Insisto finché convinco il guidatore a una retromarcia per
inoltrarci in una pista che ci porta proprio sul bordo di questo strano posto. E
allora foto di tutti noi con questo particolare sfondo. La natura... che gran
artista è! All'ingresso di Tissint c'è un posto di blocco della Gendarmerie
Royale, girando a sinistra dopo
OTTAVO GIORNO:
Sono le 5, ci svegliamo per salire sopra la duna più alta per salutare il levar
del sole. Nella realtà non è come nei film o i documentari, una bella
nebbiolina impedisce di vedere il disco del sole spuntare da lontano, questo ci
toglie i colori aranciati che aspettavo per fare le foto e le riprese. Pazienza!
La scalata della duna è faticosa ma raggiunta la cima la fatica è dimenticata
dal panorama che ci offre. Restiamo minuti in silenzio, ognuno immerso nei
propri pensieri. Bellissimo scendere di corsa, vedere sparire le nostre impronte
immediatamente, sentire la sabbia ancora fredda sulla pelle. Bello! Dimentico
quasi la delusione delle fotografie mancate. Doccia spartana, colazione e si
riparte. La guida chiede istruzioni, sembra che la tempesta del giorno prima
abbia reso molto difficoltosa la pista di sabbia e si decide per un'alternativa.
Partenza.. siamo tutti gasati.... visitiamo una piccola oasi.. commovente la
piccola pozza di acqua zampillante dalla quale nasce la vita... ci sono
ranocchi.. grilli... fili di erba....e palme. Dopo alcuni chilometri e alcune
deviazioni diamo dell'acqua a due persone che sono con un motorino in panne a
Finalmente un
tuffo in piscina.. una doccia un po' di riposo e una buona cena. FATTI
NONO GIORNO:
Oggi il percorso è abbastanza breve e agevole per cui decidiamo di affrontare
la giornata con un po' di calma. Torniamo indietro di
DECIMO GIORNO:
Visita alla KASBAH de Taourirt, al Museo del cinema e poi partenza per Hait
Bennhaddou. Vista la disavventura dell'anno scorso (siamo rimasti impantanati
nel letto del fiume a causa di una incauta “guida” (?) che si era offerta di
accompagnarci) che ci aveva impedito di visitarlo... quest'anno ci tengo
particolarmente.. è una questione di principio!!!! Guadiamo... a piedi questa
volta, il fiume accompagnati da bimbi che ci offrono la mano (ma che poi
chiedono soldi!) Una guida che parla italiano ci accompagna fino al punto più
alto dal quale si gode una vista a 360 gradi del territorio... bello! Ci aspetta
una lunga strada fino a Marrakech e soprattutto il Passo del TIZIN-n-Tichka che
ricordo come “tremendo”. Ci fermiamo a mangiare a Taddert..esattamente come
l'anno scorso.. stesso “ristorante” per scoprire che ora ci sono due
camerieri, il proprietario ha un blocchetto stampato con la sua pubblicità per
fare i conti (l'anno scorso ce l'aveva fatto su foglio a quadretti con disegnati
da lui tanti fiorellini)...si mangia peggio e si spende di più. Effetti
benefici(?) del turismo! Ci fermiamo durante la discesa dal passo (che forse
perché già fatto mi è sembrato meno impegnativo) per gli acquisti di vasi e
piatti da uno dei tanti negozietti lungo la strada. Arriviamo nella caotica
Marrakech, l'impatto col traffico dopo tanti giorni in cui era inesistente, ci
confonde, salgo su un taxi per farci accompagnare all'hotel che si trova nella
Medina. Riad KARAM. Il taxista ci lascia a un angolo della strada dal quale non
si può proseguire in macchina. Scendo e con Elena seguo le indicazioni del Riad..le
stradine si fanno sempre più strette e buie finché ci inoltriamo in una viuzza
buia e cieca. Suoniamo a due porte.. non ci apre nessuno.. poi compare una
gentile signora che ci apre una terza porta. MERAVIGLIA! Dal buio entriamo in un
ambiente luminoso.. colonne bianche su due piani intorno a noi una fontana e
petali di rosa ovunque. Restiamo a bocca aperta. Le stanze poi!!!!!!!! Torniamo
dai nostri compagni di viaggio e siamo curiose di vedere le loro facce quando
entreranno!!!! Consegniamo la macchina e ci vengono riconosciute senza difficoltà
le spese sostenute per la riparazione. La sera candele e luci soffuse ovunque..
ci siamo solo noi, ceniamo serviti benissimo in un salottino all'aperto. Troppo
bello. Usciamo dopo cena per andare a piedi, siamo vicinissimi a Place
Jemaa-el-Fna . La piazza brulicante di gente, capannelli di gente attorno alle
varie attrazioni, musica.. confusione.. qui NON si può fotografare... ma se
paghi POI puoi fare tutte le foto che vuoi! Mangiamo datteri, noccioline,
arachidi, mandorle comperate dalle bancarelle.. beviamo spremute di pompelmo e
arance.. ci stiamo ingozzando....ma domani queste buone cose non ci saranno più!
Rientriamo soddisfatti nel nostro bellissimo Riad! FATTI
UNDICESIMO GIORNO: Svegliati con calma facciamo una mitica colazione e lasciamo con molti rimpianti il nostro alloggio. Con il taxi del Riad facciamo l'ultimo giro per la città, ritorniamo alla Piazza Jemaa-el Fna per gli ultimi acquisti e troviamo il coraggio di andare a vedere da vicino gli incantatori di serpenti. Poi ci aspetta il nuovo aeroporto di Marrakech e il volo di ritorno.
Tutto questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione con Alessandra Bravin titolare dell'Agenzia Cobratours di Marrakech.Un grazie anche a lei.
Daniela Cesca CESCae0b@farmaciacesca.191.it