MADAGASCAR
CENTRO SUD DEL VERO VIAGGIATOREDiario di viaggio 2007
IL
NOSTRO APPOGGIO IN
MADAGASCAR è
L’AGENZIA :
maheryt@yahoo.fr
Per chi lo desidera ho i nomi dei vari
hotel
Il viaggio in Madagascar è
stato una vera scoperta , non pensavo offrisse tante meraviglie. Sono stati 23
giorni molto intensi e abbastanza faticosi, però pieni di momenti allegri e
commoventi.
I partecipanti a questo viaggio sono :
Ivana , la mia migliore amica , la
quale sono ben 23 anni che viaggiamo assieme con i nostri mariti , ma negli
ultimi 7 anni , girovaghiamo per il mondo solo noi 2.
Livio : un amico conosciuto 4 anni
fa tramite la trasmissione “ alle falde del Kilimangiaro”
Antonella : moglie
di Livio.
Claudio e Catia : marito e moglie, amici
di Livio, da me conosciuti in questo viaggio, che però si sono rivelate 2
persone molto disponibili e simpatiche e adattabili a qualsiasi situazione ( a
parte qualche scarafaggio di troppo).
Paola : sono io quella che scrive
questo diario di viaggio, se qualcuno ha bisogno di ulteriori informazioni può
scrivere a : paolaborciani@libero.it
RIFLESSIONE
SUL VIAGGIO IN MADAGASCAR
Sono un’appassionata dell’Africa , che ho girato in lungo e in largo
dove è possibile andare senza pericoli e penso proprio che mi sia venuto il
famoso “ mal D’Africa “. Quando abbiamo deciso di visitare il Madagascar ,
pensavo che non offrisse molto, invece assomiglia in tante cose alla mia amata
Africa. Quando passavamo con il fuoristrada nelle radure deserte , mi aspettavo
da un momento all’altro di veder sbucare qualche leone , elefante e altri
animali feroci e questo mi è mancato molto. In compenso sono rimasta
affascinata dai Lemuri , pensavo fossero delle semplici e fastidiose scimmie ,
invece sono bestiole veramente simpatiche e affabili. Un’altra cosa che mi ha
colpito in molti posti ma soprattutto al sud-ovest, è la mancanza di acqua e
luce elettrica, soprattutto perché non riparando le strade (costruite dai
francesi 30 anni fa ) piene di buche e non asfaltate , non possono trasportare
niente via terra da un posto all’altro . Addirittura in un villaggio dove ci
siamo fermati in un ( si fa per dire ) “ Ospedale” per dare loro un po’
dei nostri medicinali , la cosa più importante che ci hanno chiesto, era se
avevamo dei sedativi o anestetici per quando devono operare o semplicemente
togliere i denti , tutte cose che per noi sono talmente ovvie e banali, per loro
sono preziose come l’oro.
Il popolo Malgascio , come del resto tutta la gente povera, ha la dignità , la
semplicità, l’onestà , il rispetto gli uni con gli altri e tante altre virtù
che noi “ popoli progrediti” non abbiamo più già da molto tempo ed è
forse per queste ragioni che spesso e molto volentieri cerco di fare i miei
viaggi in mezzo a loro.
Un consiglio che posso dare a chi vuole intraprendere un viaggio in Madagascar
è quello di non fare i soliti tour turistici dove tutto è comodo e preparato ,
ma di approfondire la visita anche in mezzo alla loro vita quotidiana ,
armandosi di molta umiltà e generosità.
Infine il viaggio è stato faticoso , ma tornerei a farlo domani stesso e spero
di poter un giorno, non troppo lontano, di tornarci per poter vedere la parte
nord dell’isola .
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DIARIO GIORNO PER GIORNO
1°)
giorno : Volo Bologna Antananarivo
Ci troviamo tutti
all’aeroporto di Bologna alle 6 di mattina e dopo aver fatto scalo a Parigi,
arriviamo alle ore 23 ad Antananarivo, capitale del Madagascar. All’uscita
dell’aeroporto conosciamo il nostro autista che ci accompagnerà per tutto il
viaggio e si rivelerà una persona molto affidabile , esperta e gioviale. Per
Claudio e Catia è il suo primo viaggio fuori dall’Italia, perciò rende ancora più
difficile l’impatto con il popolo Malgascio, dove persiste una miseria
estrema. Dopo aver caricato i molti
bagagli ( anche perché abbiamo preso con noi le tende e i sacchi a pelo , che
si sono poi rivelati indispensabili ), ci dirigiamo al primo hotel. Siamo
talmente eccitati per il viaggio che dormiamo pochissimo.
2°) giorno : Antananarivo >Miandrivazo Ivana ed io di solito ci alziamo sempre molto presto e quindi prima di andare a fare colazione , ordiniamo le valigie, infatti sempre per paura di perderne una , mischiamo i vari indumenti. Perciò in un borsone mettiamo tenda , sacchi a pelo, scarponi e indumenti pesanti che per ora non ci servono. Poi andiamo in un bel giardino interno dell’hotel per fare colazione. Non ci sono ancora gli inservienti, però c’è un tavolo pieno di baghette caldissime e perciò pensiamo che il viaggio si preannuncia già GUSTOSO. Mentre facciamo colazione con le baguette viste poco prima , marmellata fatta in casa, caffè ( se si può chiamare caffè ) e gustose creep alla cioccolata , ci raggiunge l'autista, che ci spiega un po’ il tour che faremo nei prossimi 23 giorni. Verso le ore 09 partiamo , il clima è abbastanza buono , infatti Antananarivo è a circa 1300/1600 m. sul livello del mare . Lungo la strada , col fatto che è Domenica , possiamo vedere la gente tutta vestita a festa per recarsi alla Santa Messa e ci ricordiamo quando anche i nostri genitori o nonni facevano altrettanto. Arrivati ad Antsirabe ci fermiamo a pranzo in un Hoteli ( tipici ristorantini locali molto alla buona ma dove si mangia molto bene e per soli 2/3 € a testa) In una finestra notiamo dei tendini molto particolari , praticamente intrecciano delle corde grezze e secondo me , perché non hanno di meglio. Mentre percorriamo uno dei pochi pezzi di strada asfaltata che c’è qui in Madagascar , tra una pennichella e 2 o 3 ( si fa per dire ) chiacchiere, come panorama dai finestrini vediamo il verde di tantissime risaie a terrazza e sembra di essere in Liguria . Man mano che proseguivamo nel viaggio la temperatura aumenta saranno circa 30° . Arriviamo a Miandrivazo ed alloggiamo in bungalow dove alla notte siamo costretti a dormire con i ventilatori a tutto gas dal caldo che c’è. Il ristorantino dell’hotel è abbastanza accogliente a parte le travi dove io , mentre fotografo , ci sbatto la testa ben 2 volte . Il mangiare è a base di pollo “ molto duro”e pesce di fiume abbastanza buono.
3°)
giorno : crocierina sul fiume Tsiribihina
Partiamo
presto ( come del resto quasi per tutto il viaggio faremo delle levatacce per
poter vedere il più possibile nel migliore dei modi) percorriamo il pezzo di
pista molto sconnessa che ci permette di raggiungere il fiume Tsiribihina . Qui
lasciamo l'autista, ( dove lo ritroveremo alla foce) per permetterci di fare una
mini crociera , dove tutti noi ci siamo molto rilassati e inoltre ci sentiamo
dei veri “ nababbi”. Ci imbarchiamo su un battello, dove avremo a nostra
disposizione, il capitano, 2 cuoche e 3 ragazzi che ci permetteranno di passare
2 giorni fantastici. Caricati i bagagli ci accingiamo a ridiscendere il fiume
MORA-MORA ( piano piano come si dice in Madagascar) per poter ammirare le
bellezze naturali della regione, come la gola del tsiribihina , dove il fiume
millenni dopo millenni ha scavato nella roccia rendendo così il panorama una
cosa irreale. Poi la popolazione ,che usano il fiume per qualsiasi necessità
per esempio : le donne lavano il bucato, trasportano le varie mercanzie, usano
l’acqua per lavorare il tabacco da loro stessi coltivato ed infine lo usano
per la propria pulizia , infatti abbiamo visto tutti, anche i bambini, lavarsi
perfino i denti dentro al fiume . In questa stagione il livello del fiume è un po’ basso , perciò ogni tanto il
battello si arena sulla sabbia e i 3 ragazzi del battello devono scendere e con
molta fatica spingono a mano il battello fuori dalle secche. Verso sera
sbarchiamo per andare a fare il bagno in una piscina naturale con tanto di
cascata che ci permette di fare anche l’idromassaggio, una escursione
veramente piacevole anche perché sul battello non c’è il bagno quindi
possiamo fare una super doccia. Attracchiamo sulla riva del fiume e mentre le 2
cuoche preparano succulenti piatti , noi ( con l’aiuto dei ragazzi del
battello ) montiamo le tende per la notte. Io , avendo fatto ben 20 anni di
campeggio, monto il mio Igloo in 4 minuti, invece gli altri non essendo esperti
ci impiegano più di un’ora . Siamo tutti molto eccitati ed euforici, infatti
Ivana inciampa ben 2 volte in un tirante catapultandosi sulla tenda di Claudio,
permettendo a noi tutti di ridere e divertirci . Ivana ed io , ridendo e
scherzando, rimaniamo sveglie fino alle 2 di notte. Così facendo possiamo
ammirare il meraviglioso cielo stellato che è sopra di noi.
4°) giorno : crocierina
sul fiume Tsiribihina
Alle 6,30 dopo aver smontato le tende il battello riparte e noi , lasciandoci
dolcemente cullare dal fiume sotto di noi, facciamo una succulenta colazione a
base di panini caldi appena sfornati , frutta esotica di stagione , poi ci
sistemiamo sui vari lettini e poltrone per gustarci in relax la navigazione. Ad
un certo punto Claudio , che in questo viaggio si era ripromesso di smettere di
fumare, vedendo uno dei ragazzi del battello che fumava , non ha resistito e gli
ha chiesto una sigaretta. Il ragazzo, molto cortesemente, ha preso un pezzo di
giornale , gli ha messo dentro un po’ di tabacco , poi con una bella”
leccata” ha chiuso la carta formando così la sigaretta e poi l’ha offerta a
Claudio , questi l’ha fumata facendo i complimenti ai ragazzi. Verso metà
mattina dobbiamo fermarci a riva , perché Claudio, dopo 4 giorni, si è
dovuto” scaricare di un peso naturale” . Verso le 11 scendiamo a terra per
la visita di un villaggio. Prima però andiamo dietro ad alcune piante per
poterci “scaricare” e quando Livio ritorna dice: “Mai capitato che mentre
sono alla turca con il pisello ciondolante , passa una donna, mi guarda e non fa
una piega!!!!! “ Mentre visitiamo il villaggio siamo circondati da tanti
bambini che ci chiedono “ BON -BON , matite e altro, sono poveri anche qui ,
però avendo l’acqua del fiume , hanno più possibilità di coltivare vari
alimenti per la sopravvivenza . Ci fanno visitare la scuola e anche dove
lavorano il tabacco e sinceramente devo dire che è un lavoro disumano ,
mangiano tanta polvere di tabacco che sicuramente avranno i polmoni pieni . Alla
sera, dopo aver montato le tende e cenato, alcuni ragazzi di un villaggio lì
vicino ci intrattengono, attorno ad un falò , con balli e spettacoli vari .
Alcuni bambini si sdraiano per terra e si spostano avanti ed indietro sulle
punte dei piedi e delle mani , sembravano dei ranocchi. è stata una serata
molto bella ed emozionante. Alle 2 di notte ( prima non si può perché c’è
troppa luce a causa della luna piena )ci troviamo per ammirare ancora il
magnifico cielo stellato, si vedeva benissimo la via Lattea e ci viene
d’istinto di allungare la mano per poter toccare una stelle.
5°)
giorno : Parc National des
Tsingy de Bemaraha
Alla mattina, dopo aver smontiamo le tende ripartiamo , però dobbiamo fare
delle soste in più a causa di alcune “ cagarelle” fuori programma. Verso
mezzogiorno terminiamo la minicrociera molto a malincuore perché ci siamo
trovati tutti molto bene sia come equipaggio che come cucina veramente elaborata
e squisita. Ritroviamo l'autista e caricati i bagagli ci dirigiamo verso nord su
di una pista piena di buche e dopo 4 ore arriviamo a Bekopaka. Qui il nostro
autista si esibisce in una vera acrobazia , fa salire l’auto su una zattera ,
passando su 2 passerelle inclinate , dove noi sicuramente saremmo finiti in
acqua , lui invece è stato perfetto e non ha fatto una piega. Attraversiamo il
fiume con il traghetto ( zatterone ) spinto a mano ed arriviamo poco dopo al
Parc National des Tsingy de Bemaraha. Arrivati all’hotel , Livio e Claudio
dormono in tenda e noi 4 donne in un bungalow. Ci saranno 35 gradi e Antonella
per paura delle zanzare chiude tutte le finestre e le porte, inonda
letteralmente di insetticida la camera , accende una decina di zampironi , 3 o 4
macchinette , ci avvolgiamo nella zanzariera e praticamente oltre alle zanzare ,
per poco non moriamo anche noi . Naturalmente anche qui , come in quasi tutto il
viaggio , alle 10 di sera tolgono la luce, perché usando i generatori e avendo
poco carburante , non possono lasciare la luce tutta notte.
6°)
giorno : Parc National des Tsingy de Bemaraha
Alzati alle 5,30. Livio e Claudio decidono di fare il grande Tsingy. Mentre noi
4 donzelle prima facciamo un giro in piroga sul fiume tsiribihina dove vediamo
alcune tombe dei primi abitanti del Mad , poi esploriamo 2 grotte e ammiriamo
anche la gola del Manambolo, in una atmosfera rilassante e tranquilla. Tornati a
terra con la guida andiamo al Petit Tsingy ( piccoli aghi ) ci divertiamo
moltissimo andando su e giù su queste specie di pinnacoli , inoltre ci
sentivamo MOLTO “ INDIANA JOONS“ ed è stato molto entusiasmante senza
essere molto faticoso . Invece quando tornano, alle ore 14, i ragazzi , sono stremati dalla fatica. Ci dicono che è stato
stupendo passare sui ponti tibetani con le imbragature a 70 metri di altezza
,però molto faticoso e che è stato meglio che noi non ci siamo andate. Il
pomeriggio lo passiamo riposandoci in hotel. Alla sera andiamo a fare una specie
di safari notturno , dove vediamo camaleonti , iguane, ma soprattutto vediamo il
Lemure più piccolo ed in effetti sembra un topolino . Poi a nanna , sempre
naturalmente dopo aver adeguatamente messo i vari zampironi e macchinette per le
zanzare. Siamo molto stanchi ma soddisfatti della bella e intensa giornata.
7°) giorno : Marondava ( via dei baobab )
Alzati alle 4,30. Ci fermiamo lungo la strada in una locanda, dove la titolare
ci prepara la colazione a base di the , caffè caldo, latte, marmellata fatta in
casa e dei fantastici panini caldi appena cotti che gustiamo molto volentieri.
Quando usciamo Antonella , avendo un po’ esagerato con i panini ,ci dice: “
Ho 4 panini che vanno su e giù dalla gola allo stomaco !!” Traghettiamo
ancora ben 2 volte su quelle specie di zatteroni , potendo così vedere ancora
la bravura dell'autista. Percorriamo circa 200 km di pista molto brutta, per
arrivare alla Avenue du Baobab uno splendido viale dove ci fermiamo per
fotografare un tramonto indimenticabile e vediamo anche il Baobab innamorato ( 2
baobab attorcigliati fra di loro). Arriviamo a Morondava e ci aspetta una cena a
base di Gamberoni, gamberetti al cocco, tonno, sogliola e creep al cioccolato.
Con noi a cena c’è anche l'autista e spendiamo € 5 a testa. Non abbiamo
potuto goderci il simpatico albergo, perché siamo arrivati di sera e
ripartiremo alla mattina presto . anche gli hotel sono economici , non spendiamo
mai più di 15 € a testa.
Arriviamo
a Morondava e ci aspetta una cena a base di Gamberoni, gamberetti al cocco,
tonno, sogliola e creep al cioccolato. Con noi a cena c’è anche l'autista e
spendiamo € 5 a testa. Non abbiamo potuto goderci il simpatico albergo, perché
siamo arrivati di sera e ripartiremo alla mattina presto . anche gli hotel sono
economici , non spendiamo mai più di 15 E a testa
8°)
giorno : Antsirabe
Alzati alle 05 : Colazione lungo la strada nelle bancarelle molto rustiche,
Claudio ed io mangiamo ciambelle fritte e beviamo il caffè nelle tazze
smaltate, (non proprio nuove!!! ) gli altri fanno un po’ gli schizzinosi , ma
poi la fame prevale e alla fine constatiamo che è tutto buono . Inoltre
l'autista ci consiglia di comprare alcune frittelle in più , da dare ai bambini
lungo la strada .Oggi ci aspetta una giornata di trasferimento , dobbiamo
percorrere 420 km tra cui 200 km di pista veramente brutta, incontriamo molti
villaggi e tantissimi bambini. Il caldo si fa sentire ,ci saranno circa 35/40
gradi e Claudio verso sera ha la febbre , pensiamo ad un’insolazione.
Arriviamo ad Antsirabe altitudine 1800 mt. quindi la temperatura si è abbassata
ed è piacevole . Andiamo a cena in un locale per turisti con l’orchestra ,
quando ci portano i piatti con le varie pietanze , non capiamo di chi sono e
perciò salta fuori la famosa frase di Ivana, che ripeteremo per quasi tutto il
viaggio” FERMA TUTT “ ( fermi tutti in Mantovano). Rientrati in hotel,
Claudio , che era rimasto a letto per la febbre , ha anche la diarrea e il
vomito. Purtroppo questi sono gli imprevisti dei viaggiatori, prima o dopo
capita in tutti i viaggi.
9°)
giorno : Parco Ranomafama
Partiamo un po’ in ritardo a causa dell’auto che ha un problema al
radiatore. Poco lontano da Antsirabe andiamo a vedere un laghetto abbastanza
carino, ci fermiamo a fare alcune foto . Poi proseguiamo e lungo la strada ci
fermiamo per vedere gli intagliatori del legno , dove compriamo alcune cosucce
carine. Alle ore 6 arriviamo al Parco Ranomafana, a causa del ritardo accumulato
durante la giornata , dobbiamo fare l’escursione notturna troppo velocemente e
con molta fatica saliamo in cima alla montagna dove purtroppo non possiamo
vedere i lemuri notturni . Inoltre mentre scendiamo Ivana inciampa e si sloga
una caviglia . Dormiamo in bungalow carini , vicino ad un fiume dove la gente
del posto attraversa a guado per andare nel paese
10°)
giorno : Ambalavao
Al mattino Catia ed io andiamo a fare il safari nel parco , accompagnate da ben
3 guide . Siamo molto fortunate perché possiamo ammirare molte specie di lemuri
dentro ad una foresta meravigliosa . In più col fatto che non piove da 2
settimane , non ci sono le sanguisughe , le quali quando c’è umido si
attaccano alle gambe . Mi dispiace per Ivana che non ha potuto venire a causa
della caviglia, ma insieme a Livio , Antonella e Claudio sono andati a visitare
le terme dove ha fatto dei massaggi e sta molto meglio. Nel pomeriggio lungo la strada ci siamo fermati
a vedere delle cascate. Arriviamo in un hotel a Ambalavao dove possiamo ammirare delle siepi di bouganville
fantastiche. Cenato come al solito molto bene , andiamo a dormire alle 21,15
sempre molto stanchi.
11°) giorno : Parco Ranohira
Qui ad Ambalavao vicino all’hotel dove abbiamo dormito c’è la Fabrique de
Papier Antaimoro una cartiera dove si produce la famosa carta di Antaimoro,
possiamo assistere al processo di lavorazione che consiste nell’appoggiare dei
fiori freschi sopra ad un impasto speciale fatto con gli arbusti di aloha e poi
fatti essiccare al sole. Lasciamo gli altopiani e il panorama cambia
radicalmente , dal verde lussureggiante delle risaie passiamo ad una distesa
arida e priva di vegetazione. Arriviamo a Ranohira , ci riposiamo per
un’oretta in hotel , poi andiamo alla Fenetre de l’Isalo . Un sistema di
rocce , sembra di essere affacciati ad una finestra e da qui possiamo ammirare
un tramonto fantastico. Ceniamo con Misao Special ( spaghetti con pollo, verdure
, carne e frittata)
12°)
giorno:
Parco Ranohira
Al mattino andiamo al Canyon Maki o Singes , ci fermiamo spesso per gustarci i
lemuri Sifaka e Catta che fanno delle vere acrobazie tra i rami. Più avanti
lungo il canyon saliamo e scendiamo da macigni enormi caduti nel fiume da
millenni di anni, poi ci sono laghetti naturali e spiaggette fantastiche in
mezzo ad un verde straordinario. Rimaniamo tutti a contemplare lo spettacolo che
ci offre la natura e non vorremmo andarcene. Verso mezzogiorno torniamo in
albergo per un breve riposino , poi al pomeriggio attraversiamo una radura molto
selvatica per poter raggiungere le Piscine Naturelle . Qui rimaniamo
letteralmente a bocca aperta per l’”EDEN” che si presenta ai nostri occhi.
Ci tuffiamo in un laghetto contornato da palme e cascate spumeggianti , per fare
un bagno che difficilmente dimenticheremo. Mentre siamo lì, una guida si tuffa
da circa 10 m. nel lago e anche questo è stato bello ( soprattutto la guida) .
Livio e Claudio , proseguono la gita , andando a vedere delle altre cascate,
mentre noi donne torniamo in albergo un po’ esauste . Alla sera andiamo a
letto stanche per i 12 km. percorsi durante la giornata , ma contenti di aver
visto cose fantastiche.
13°) giorno : Tulear > Anakao
Alzati alle 4 . facciamo colazione in camera con caffè , panini e altro che la
sera prima i camerieri ci hanno portato in camera . Partiamo che è ancora buio
e quindi circa alle 6 possiamo ammirare un’alba bellissima . lungo la strada
attraversiamo villaggi di cercatori di zaffiri, sembra di essere al tempo del
Far- West , infatti i cercatori costruiscono loro stessi delle vere e proprie
baracche , molte delle quali con tetti di lamiera , dove sicuramente con il
caldo che c’è , non vivono certo bene . Arriviamo a Tulear , qui lasciamo
l'autista ( che ritroveremo fra 3 giorni) , ci fanno salire su un carretto
tirato da 2 Zebù per portarci ad un motoscafo ,perché essendoci la bassa marea
non può venire a riva a prenderci. Percorriamo un tragitto di circa 2 ore ,
dove a causa del mare mosso , arriviamo ad Anakao completamente fradici
d’acqua. Ci sistemiamo in bungalow carini e tutti rivolti verso un mare
fantastico. L’acqua da queste parti è preziosa e perciò mettono dei secchi
pieni di acqua a scaldare al sole , poi noi con dei recipienti ci facciamo la
doccia . Da qui in poi cominciamo ad abbuffarci di crostacei e pesci cucinati in
maniera fantastica. Infatti a pranzo mangiamo 4 aragoste, 2 calamari enormi, 1
pesce, vari contorni 1 birra e 2 bottiglie d’acqua e spendiamo € 4,50 a
testa. Pomeriggio relax in spiaggia. A cena andiamo in un ristorante!!!( bettola
) dove mangiamo ancora aragoste, polipi e altro al lume di 1 candela, dove
praticamente non vediamo niente , ma pensandoci è meglio così . Alla notte un
fortissimo vento ci fa temere che il tetto di paglia voli via, ma fortunatamente
rimane tutto intatto.
14°)
giorno : Nosy Ve
Dopo una buona colazione , saliamo a bordo di una piroga a vela dei pescatori
Bara per andare all’isola di Nosy Ve . Arrivati facciamo subito il giro
dell’isola a piedi , dove possiamo gustarci una spiaggia bianchissima e un
mare dai colori più vari. Facciamo anche vari bagni, poi verso mezzogiorno
torniamo dai nostri pescatori , i quali ci hanno preparato una grigliata con il
pesce pescato poco prima apposta per noi . Insieme a noi ci sono anche alcuni
turisti italiani di Avventure nel Mondo , così possiamo chiacchierare e
confrontare i due tipi di viaggi, sinceramente constatiamo che il nostro tour è
molto più avventuroso del loro. Metà pomeriggio torniamo con la piroga ad
Anakao, contenti per l’escursione molto bella ( ci sembrava di essere
sull’isola dei famosi ) , ma un po’ delusi della barriera corallina perché
non abbiamo visto pesci o altro come noi ci aspettavamo. Prima di sera, dal
bungalow possiamo ammirare un tramonto fantastico , durante la notte ascoltare
il rifrangersi delle onde sulla spiaggia , ammirare la luna piena e le stelle
nel cielo. Come sono romantica , peccato però che in camera con me ci sia
Ivana!!!!!! Spero che almeno le altre due copie assaporino l’atmosfera
sublime.
15°)
giorno : Relax
Oggi intera giornata dedicata al relax. Ci sistemiamo sulla spiaggia sotto un
ombrellone di paglia , poco dopo arrivano alcune donne che ci propongono di
acquistare collanine , conchiglie e di farci i massaggi. Accettiamo e ci fanno i
massaggi per 1 ora al prezzo di € 2,50 , Catia si fa fare le treccine a €
2,50. A mezzogiorno andiamo a pranzo da Regina , dove mangiamo le migliorie e più
grosse aragoste del viaggio. Pomeriggio ancora massaggi e relax. A metà
pomeriggio ritroviamo l'autista che ci ha raggiunto via terra facendoci
risparmiare 2 giorni di viaggio su strade pessime. Per festeggiare l’ultima
sera ad Anakao tutti a letto alle 21, però bisogna dire che arriviamo alla sera
talmente sfiniti che non vediamo altro che il letto.
16°)
giorno : Riserva Naturelle Integrale de Tsimanampetsotsa >> Itampolo
Ricominciamo
con le levatacce, sveglia alle 6 . Facciamo un’abbondante colazione , poi
partenza. Da qui in poi ci aspetta la cruda realtà del Madagascar cioè fame,
sete , miseria e povertà che qui regna in maniera tangibile. Dopo circa due ore
arriviamo alla Riserva Naturelle Integrale de Tsimanampetsotsa , dove c’è un
lago dalle acque poco profonde e bianche a causa del fondo gessoso, inoltre c’è
la grotta de Mitaho dove qui vive solo un tipo di pesce bianco e cieco, in
questo parco inoltre vivono alcuni baobab millenari tra cui uno di più di 3000
anni che lo chiamano Nonna. La cosa più bella è una foresta dove le radici
delle piante si allungano per 20/25 m. sottoterra per andare a cercare l’acqua
di un lago sotterraneo. Unico inconveniente di questo parco è il caldo, circa
35 gradi. Riprendiamo la pista disastrata verso sud, possiamo ammirare la
foresta spinosa i cui rami sono piegati , a causa del vento, verso il mare.
Arriviamo ad Itampolo e ancora prima di sistemarci nei bungalow , ci facciamo un
bagno rinfrescante in un mare fantastico. Ceniamo nel ristorantino dell’hotel
sul mare , ancora una volta ci gustiamo delle meravigliose aragoste a € 3 a
testa, infatti decido di farmi una scorpacciata di aragoste fin che posso ad un
prezzo così basso. Prima di coricarci ammiriamo ancora il cielo stellato sopra
di noi e gli scarafaggi che scorazzano sotto di noi , ma la stanchezza prevale
sulla paura e ci addormentiamo ricordando la giornata appena trascorsa.
17°) giorno : Itampolo
Stamattina alzati con calma ( strano ma vero ) e dopo colazione, Antonella ed io
andiamo a fare una bellissima passeggiata sulla spiaggia , dove non c’è anima
viva nel raggio di chilometri e
possiamo ammirare le onde che si infrangono sulla barriera corallina. Ivana,
Claudio e livio decidono invece di andare a visitare il villaggio accompagnati
da una ragazzina di 13 anni di nome Olga molto carina e dolce. Nel pomeriggio
decidiamo di portare alcune cose alla scuola e di donare una maglietta ad Olga
per ringraziarla della cortesia, ma quando la prende , gli altri ragazzi la
aggrediscono per poter arraffare il misero bottino facendole addirittura del
male . Purtroppo di queste scene ne vediamo spesso durante il viaggio e
decidiamo che è meglio non dare ad un singolo bambino , ma di donare alle
scuole .
18°)
giorno :
Partiti come al solito molto presto , percorriamo circa 270 km. di pista
sabbiosa. Possiamo ammirare paesaggi quasi desertici per la carenza di acqua ,
foreste spinose dove l’auto passandoci in mezzo si graffia per le robuste
spine , passiamo letti di fiumi enormi completamente in secca , però l'autista
ci dice che quando è il periodo delle piogge si riempiono talmente tanto da
recare parecchi danni. Ad un certo punto il nostro autista si perde in un
labirinto di piste , 3 ragazzi ci indicano la pista sbagliata apposta per poter
poi salire sulle valigie sopra al tetto dell’auto e guidarci sulla strada
giusta e poter così fare un giro in auto , che è il suo più grosso desiderio
. Passando per i vari villaggi notiamo che molti ci chiedono l’acqua da bere e
l'autista ci spiega che fanno molti chilometri su un carrettino tirato da zebù
con sopra un barile , per andare a comprare l’acqua al pozzo o fiume più
vicino . In quel momento mi sono vergognata molto pensando a tutta l’acqua che
noi sprechiamo inutilmente. Vediamo anche le famose tombe dei Mahafaly, si
tratta di costruzioni a pianta quadrata fino a 15 m di lunghezza per lato. Sono
dipinte con scene tratte dalla vita del defunto ed inoltre sono ornate da teschi
di zebù tanti quanti sono stati sacrificati per la morte della persona che vi
è sepolta . Arrivati ai bungalow , l'autista ci prepara lui la cena “ riso
alla cantonese e pollo “ tutto squisito. Ceniamo sulla veranda del nostro
bungalow perché da lì possiamo ammirare un tramonto favoloso sul mare. Claudio
e Catia decidono di dormire in tenda a causa di qualche” ospite “,non
proprio desiderato, che è nel loro bungalow . In camera con noi , invece dorme
una gattina bianca che ci fa compagnia tutta la notte, Ivana ed io ci domandiamo
da dove è entrata , perché se è riuscita ad entrare lei , cosa potrebbe
ancora farci compagnia durante la notte ??????. Ma ci armiamo di coraggio e
riusciamo a dormire ,anche se al minimo rumore siamo sveglie.
19°)
giorno : Reserve de Cap Sainte-Marie e Faux Cap
Partiamo
ed è inutile che ripeta di buon ora. Dopo 3 ore della solita pista , arriviamo
alla Reserve de Cap Sainte-Marie e Faux Cap la punta più meridionale del Mad.
Camminiamo sotto un sole ardente per circa 3 km ( così ci dicono a me
sembravano 30) per arrivare a delle grotte e scogliere in riva all’oceano da
togliere il fiato per la maestosità e bellezza . Entrando in una di queste
grotte ,siamo rimasti letteralmente affascinati dalla schiuma che provocavano le
onde infrangendosi sugli scogli e con la videocamera ne ho ripresa una da premio
Oscar. Intravediamo in lontananza anche alcune balene. Proseguiamo lungo la
costa per giungere al villaggio di Betanty. I bungalow sono veramente scadenti
sia per l’igiene che per la struttura molto fatiscente e perciò ci dormono
solo Ivana e Livio, io e gli altri ci montiamo le tende . Un particolare
simpatico è che, mentre la solita acqua dentro i secchi per fare la doccia si
scaldava al sole , un maialino si dissetava bevendoci dentro. Le uniche cose
belle di questo posto sono : , la tranquillità ( pochi abitanti e quasi niente
turisti ) il mare , qui infatti molti serfisti vengono per le onde alte e
spumeggianti e il clima secco e caldo quasi tutto l’anno.
20°)
giorno : Riserva de Berenty
Sempre di buon ora e su pista , arriviamo alla Riserva de Berenty. Finalmente
dopo alcuni bungalow scadenti , qui troviamo un alloggio veramente gradevole. Al
pomeriggio , mentre ci riposiamo, ci gustiamo i vari Lemuri Catta che si
avvicinano a noi senza timore e si lasciano anche accarezzare. Al tramonto siamo
letteralmente assaliti da mosche che escono da dei buchi nella sabbia. Andiamo
poi a fare un safari notturno dove, in mezzo ad una vegetazione fantastica ,
possiamo vedere il lemure notturno più piccolo del Mad. Dopo cena ci fermiamo
fuori del ristorante a chiacchierare con l'autista e se non fosse che alle 22
tolgono la luce ,rimarremmo ancora in sua compagnia per farci raccontare un
po’ come vivono in Madagascar.
21°)
giorno : Fort-Dauphin
Al mattino mentre facciamo colazione alcuni Lemuri Catta simpaticissimi,
scorazzano sopra i tavoli incuranti dei vari turisti . Andiamo poi a fare un
giro con la guida nel parco e possiamo ammirare , bellissime tartarughe dove
Catia sarebbe rimasta per delle ore ad accarezzarle e a farci il “ grattino”
, ma soprattutto ci divertiamo a guardare i Lemuri Sifaka che, in questo periodo
hanno anche i cuccioli aggrappati al corpo, corrono lateralmente e sono
veramente buffi ma spettacolari. Andiamo anche a visitare la piantagione di
Sisal ( acacia) , poi la fabbrica dove lavorano le foglie della pianta e ci
ricavano della corda robustissima. Sia il parco che la fabbrica fu istituita da
Henri de Heaulme un coltivatore francese che oltre a proteggere questa magnifica
foresta , dà da lavorare ad oltre 500 persone del luogo . A malincuore lasciamo
il parco , per percorrere l’ultimo pezzo di pista che ci divide dalla meta
finale Fort-Dauphin . Un vento incredibile ci accoglie al nostro arrivo. Nel
pomeriggio andiamo a vedere una baia un po’ riparata , dove compriamo 20
ostriche a 2 € appena pescate da dei pescatori e decidiamo di rimanere a
cenare in un ristorantino lì vicino , dove Ivana ha potuto gustarsi i suoi
tanto desiderati granchi e noi, dopo le ostriche , ci siamo gustati ancora delle
gustosissime aragoste.
22°)
giorno : Fort-Dauphin
Durante la notte Ivana e Antonella stanno male ( diarrea e vomito ) , perciò
decidono di rimanere in camera. Mentre noi andiamo a Evatra e alla Penisola di
Lokarno. A causa del forte vento non possiamo fare il giro in piroga sul fiume ,
quindi andiamo a piedi e attraversiamo delle spiagge con sabbia bianchissima ,
villaggi dove notiamo la vita quotidiana dei pescatori del posto, baie con il
mare dai colori fantastici ed in una di queste ci fermiamo a pranzare ancora con
ostriche e aragoste pescate e cotte( ancora vive ) lì sul posto su un braciere
fatto con rami verdi , sotto il quale brucia un po’ di sterpaglia e rami
secchi , poi ci servono l’aragosta su una grande foglia verde che funge da
piatto.
Inoltre
la guida, mentre ci accompagna, ci dice che ha 31 anni , ha 8 figli con 3 donne
diverse . Rientriamo in hotel, Ivana ed Antonella stanno ancora male e perciò
anche la cena sarà senza di loro. Facciamo ” l’ultimo sforzo “ di
gustarci granchi ripieni, aragoste e creep al cioccolato. Per festeggiare
l’ultima sera in Madagascar tutti a letto alle 21 , anche per fare compagnia
alle nostre 2 ammalate .
Domenica
07/10 : Riserva di Nahampoana, volo
per Antananarivo poi Italia
Ivana
ed Antonella stanno meglio e andiamo tutti assieme all’ultima escursione del
viaggio . Visitiamo la Riserva di Nahampoana ,la caratteristica di questa
foresta , molto frequentata da turisti, è che siamo ancora circondati
piacevolmente da innumerevoli Lemuri che si lasciano addirittura accarezzare ,
da giganteschi bambù e come premio finale ci gustiamo una fantastica e
rilassante gita in barca su un fiume completamente immerso in una vegetazione
lussureggiante . Pranziamo in un ristorante gestito da un Italiano che vive da 3
anni in Mad e ha sposato una Malgascia. Torniamo in hotel per recuperare i
bagagli , poi l'autista ci accompagna per l’ultima volta all’aeroporto.
Quando lo salutiamo , siamo tutti tristi perché abbiamo passato con lui 23
giorni veramente fantastici . Inoltre si è rivelato un autista ed una guida
impareggiabile e gradevole . Ora dobbiamo subirci circa 24 ore di aereo , forza
e coraggio che l’Italia e la vita di tutti i giorni ci aspettano.
Paola