Isole Cook
Aitutaki, la
laguna perfettaNote di viaggio 2011
di Cristina
Rarotonga.
Nome
misterioso, esotico, evoca il pensiero di terre lontane, rulli di tamburi,
sciabordio di onde, spiagge orlate di palme cullate dal vento, balli sensuali e
sfrenati.
Mi
risuona nelle orecchie dal 1997, anno in cui, a Tahiti, lo sento pronunciare per
la prima volta dalla mia compagna di stanza, che ci è stata l’anno prima.
Ovunque ci troviamo, sempre incombe su di noi l’ingombrante, evidentemente per
lei, confronto con Rarotonga e, soprattutto, la laguna di Aitutaki.
Quest’ultima,
la più bella del mondo, a detta di Tony Wheeler, fondatore di Lonely Planet.
SOLE
COOK VS. POLINESIA
FRANCESE
Per
chiunque si trovi a passare da quelle parti, il paragone è d’obbligo. Meglio
la Polinesia, o le Cook?
Bora
Bora racchiude in un solo ambiente natura rigogliosa di Rarotonga e laguna
turchese (anche se non bella come
ad Aitutaki) bordata di isole. A me è sembrato che, nel complesso, la Polinesia
fosse soltanto un pelino più bella, anche se alcuni Tahitiani non sono
d’accordo con me. E’ fuori di dubbio tuttavia che le Cook siano:
1)
molto meno visitate, affollate, costruite
2)
molto meno care
3)
più calorose ed accoglienti dal lato umano
E’
pure probabile che, essendo la Polinesia uno dei miei primi viaggi a lungo
raggio, io l’abbia mitizzata un pò.. In
ogni caso, se dovessi tornare da quelle parti, sceglierei le Cook. Polinesia troppo sfruttata, ormai. Cook ancora tutte da
scoprire, soprattutto le Outer Islands, che non vedono quasi stranieri.
Non
è però assolutamente vero che le Cook siano la Polinesia di 50 anni fa, perché
tutto il mondo nel frattempo è cambiato. Negli anni 60 Folco Quilici scrive che
a Manihi non c’erano auto, telefoni, pensioni, alberghi. Che certamente,
adesso, esistono a Raro ed Aitutaki.
Ricordo
che la Papeete di 14 anni fa da me visitata già era già immensamente più
trafficata della Avarua di oggi, tanto per fare un paragone fra le due capitali.
Quella delle Cook consiste praticamente in una strada principale e due o tre
rotonde (non mi pare neppure ci siano semafori), qualche ristorante e qualche
negozio.
QUELLO
CHE HO AMATO DI PIU’
La
mia passeggiata solitaria sul motu di Maina, nel più assoluto silenzio,
osservando i nidi dei “tavake” e dei loro pulcini. Nessun suono molesto,
nessun segno di civiltà, soltanto le grida degli uccelli, il fragore delle onde
sullo zoccolo del reef, il fruscìo dolce del vento.
le
montagne di Rarotonga,
la
fantastica laguna di Aitutaki,
i
tramonti di Aitutaki
le
danze del Te Maeva Nui, la festa nazionale
la
gentilezza e socievolezza della gente.
PERCHE’
ANDARCI
Vedere
quanto detto nel paragrafo sopra.
Le
spiagge non sono enormi, in genere, ma la sabbia è di un candore accecante, il
mare stupendo. Spesso ho beneficiato dell’assenza totale di esseri umani. Al
pomeriggio, con la bassa marea, nella laguna di Aitutaki si formano spettacolari
lingue di sabbia.
Condite
dall’assenza prima citata o presenza esigua di esseri umani.. Dipende anche
dalle attitudini personali, io l’ho apprezzato tantissimo.
PERCHE’
NON ANDARCI
Per
coloro ai quali interessasse la movida… Beh, niente movida… Ad Avarua ci
sono un paio di bar dove bere qualche birretta, e pochissimi negozi, per altro
chiusi dal sabato alle 13 fino al lunedì. Al di fuori di Avarua, non c’è
niente da fare la sera, non ci sono locali, niente di niente. Gli unici
spettacoli, nei ristoranti degli alberghi, quindi cose prettamente turistiche,
le cosiddette “Island nites”, ossia danze tradizionali (costi variabili dai
60 ai 120 NZD, compresa la cena. Il miglior rapporto qualità prezzo è lo
spettacolo che si tiene al Te Vara Nui Village, a Muri, credo costi appunto 60
NZD).
CAMBIO
1 NZD = 0.57 EU
SECCATURE
Dal
mio punto di vista, le uniche seccature sono rappresentate dai canti dei galli.
Equamente e democraticamente, essi disturbano il sonno ovunque, anche nei
costosissimi resort. Anche se a volte fastidiosi, non mi sembrano un deterrente
così forte da impedire la visita. Al limite, tutte quelle ore di aereo…
POPOLAZIONE
Gentilissima,
cordiale, aperta, ridanciana, socievole. Tutti o quasi vi saluteranno per
strada. Nessuno ha l’abitudine di importunare gli stranieri per vendere
qualcosa. Spesso mi è capitato, mentre arrancavo al sole sulla strada
principale in cerca di una bicicletta a noleggio, di ricevere passaggi in
motoretta, senza che chiedessi niente.. Mentre ero in bici, ferma ad un
incrocio, indecisa sulla direzione da prendere, molti si sono fermati per sapere
se avevo bisogno di aiuto.
Se
verrete a costruire un rapporto abbastanza amichevole con qualche abitante del
posto da volerlo salutare affettuosamente, sappiate che ci si bacia soltanto una
volta. Non porgete dunque anche l’altra guancia.
Ovviamente
io ignoravo questa pratica, ma loro sono stati tanto gentili da minimizzare la
gaffe, e pronti a fornire una giustificazione “a Tahiti ed in Francia ci si
bacia su tutte e due le parti del viso”.
MANIFESTAZIONI
CULTURALI – FOLKLORE
Ho
avuto la fortuna di soggiornare alle Cook durante le celebrazioni del Te Maeva
Nui, ossia l’anniversario della loro indipendenza.
Con
l’occasione vengono organizzati eventi, scambi commerciali con paesi
stranieri, e competizioni fra le isole dell’arcipelago. Gli abitanti delle
Outer Islands arrivano a Rarotonga per esibirsi in varie discipline, gli
spettacoli si tengono all’Auditorium Nazionale, l’ingresso costa dai 25 ai
10 NZD. I partecipanti si preparano mesi e mesi prima i costumi e le
coreografie. La gara si svolge in un’atmosfera di tifo da stadio, ognuno
sostiene i propri concittadini. Nulla a che vedere con le Island nites degli
alberghi, la performance è migliore e più sentita.
Si
può invece assistere gratuitamente al concorso relativo alla miglior
performance di tamburi, che chiude le manifestazioni.
Purtroppo
è vietato scattare fotografie e riprendere con la video camera. Ancheggiamenti
sfrenati e sensuali, costumi pittoreschi, paglia e foglie di palma intrecciati e
decorati con piume, conchiglie e perline, canti armoniosi, ragazze bellissime
(qualcuna) dai lunghi capelli, coroncine fiorate, giovanotti muscolosi
(qualcuno) insomma, una coloratissima e coinvolgente festa.
Qualche
assaggio lo si può trovare qui:
[URL]http://www.youtube.com/watch?v=0Qmfk4FjGy8&feature=related[/URL]
[URL]http://www.youtube.com/watch?v=BpI17V0QK4A&feature=related[/URL]
I
missionari sono riusciti a debellare la celebrazione del libero amore, ma per
fortuna non queste magnifiche danze.
Una
signora del posto, con cui mi sono fermata a parlare, mi diceva che da pochi
anni si è ripreso ad insegnare il Maori a scuola. Per molto tempo, tuttavia,
gli stessi Maori avevano cessato di parlare in casa ai loro bambini nella lingua
degli antenati; ora per fortuna le cose stanno cambiando.
RELIGIONE
Salta
all’occhio, girando per le isole, la grande quantità di chiese disseminate
qua e là. Cattolici romani, testimoni di Geova, battisti, presbiteriani,
avventisti del 7° giorno, è come se si fossero spartiti a tavolino la nazione.
La
conversione è un fatto piuttosto recente, e dal mio punto di vista, consiste in
un miscuglio di superstizione e fondamentalismo. Maraiti, la padrona della
guesthouse dove ho soggiornato ad Aitutaki, mi diceva che lei si rifiuta di
andare a messa, perché tanto si tratta solo di sfoggiare cappellini e vestiti
nel tentativo di apparire più eleganti degli altri. Piuttosto, preferisce stare
a casa a leggersi un libro. Testuali parole.
Ovunque,
sull’isola di Aitutaki, campeggiano cartelli osteggianti i voli della
domenica. Quando ho cercato di intavolare questo discorso con Maraiti, cercando
di capire che cosa ci azzecchi questo con la fede, specificando che so che fa
parte dei comandamenti, lei prudentemente ha cambiato discorso.
VOLI
Volo
Pacific Blue (gruppo Virgin) - 552 NZD.
26/7
Auckland 18.30 – Rarotonga 00.20 (sempre del 26/7) Volo DJ163
8/8
Rarotonga 01.15 – Auckland 04.00 (+1) Volo DJ162
Ho
indicato le date di arrivo non per caso, è un particolare cui prestare molta
attenzione nel programmare l’intercontinentale da Auckland al rientro. La
differenza fra Cook e Nuova Zelanda, che parrebbe essere minima, è in realtà
di -22, perché c’è di mezzo la international date line. Si arriva quindi
alle Cook il giorno prima, e si rientra in Nuova Zelanda alle 4.00 non del
giorno stesso in cui si è lasciato le Cook, bensì il giorno dopo.
Relativamente
ancora a Pacific Blue, segnalo che il cibo a bordo è a pagamento, ma non
particolarmente costoso. Personale di terra piuttosto stordito, quello di bordo
è ok.
A
proposito di intercontinentale: ne parlerò diffusamente nel diario dedicato
alla Nuova Zelanda, quando lo farò, per intanto anticipo che ho speso 1079 Eu
con Emirates.
Volo
Air Rarotonga – 376 NZD
29/7
Rarotonga 15.30 – Aitutaki 16.20 GZ618
5/8
Aitutaki 09.00 – Rarotonga 10.20 GZ613
In
alcuni forum sul web si parla di fantomatici last minute (99 NZD), da reperire
magari una settimana prima della partenza presso le agenzie di Rarotonga.
Secondo
me sono fantascienza. Pur avendo già comprato il volo, ho costantemente
monitorato il sito web per vedere se comunque saltassero fuori queste offerte, e
non è mai capitato. Alcune persone alloggiate nella mia guesthouse, telefonando
o recandosi alla compagnia aerea, non hanno sortito sconti di sorta..
Alcuni
voli del mattino da Raro e quelli del pomeriggio da Aitutaki sono i più cari,
perché acquistati o prenotati dalle agenzie per le escursioni giornaliere dei
viaggi organizzati. I prezzi migliori si trovano quindi nelle altre fasce
orarie.
Alcuni
aerei sono davvero piccoli (8/10 posti), e quindi abbastanza “ballerini”.
Una pressurizzazione non ottimale delle cabine può causare fastidi alle
orecchie.
ALBERGHI,
PENSIONI, RESORTS
Ci
sono sistemazioni da tutti i prezzi, a partire dai 40 NZD ai 1200 e oltre. Dalle
pensioni a conduzione familiare (le migliori se si cerca i contatti con la gente
del posto) alle ville mega lussuose.
Le
mie scelte sono andate a:
RAROTONGA
AREMANGO GUESTHOUSE
A
Muri Beach. Un po’ deludente viste le ottime recensioni, soprattutto dal lato
della pulizia (e posso assicurare che sono un tipo che lascia abbastanza
correre). I bagni sono in comune, mi pare li puliscano poco, sicuramente in 4
giorni non cambiano mai gli asciugamani. Essendo un posto economico è
consuetudine che i visitatori usino il proprio, ma almeno per le mani potevano
fare un piccolo sforzo….. Per quanto riguarda la cucina. Ci sono numerosi
cartelli che invitano gli ospiti a lavare e asciugare i piatti, e lasciare tutto
in ordine. Mi stupisco del perché loro non facciano altrettanto con i
pavimenti. I bidoni della spazzatura in quattro giorni non li hanno mai
svuotati, è vero che non erano pieni, ma almeno quello dell’umido, seppur
chiuso ermeticamente, non era un bel vedere… Sono entrate delle galline, perché
nessuno a parte me chiudeva le porte della cucina, hanno lasciato dei ricordini
per terra…. Sono rimasti per ore, sinchè… li ha tolti un’ospite tedesca
che aveva una bimba, meno attenta dei grandi a fare gli slalom… Nonostante
l’ennesimo cartello pregasse di non usare le scarpe in casa, mi sono rifiutata
di andare scalza, usavo le infradito.
Punti
a favore, le stanze sono graziose, ci sono biciclette gratis per gli ospiti, e
frutta a volontà. Sull’ordine niente da dire, ogni stanza ha assegnato in
dispensa un armadietto per le provviste, ed un ripiano in frigo. Viene fornita
acqua gratis da un dispenser.
Costo:
40 NZD
MURI
LAGOON VIEW BUNGALOWS
Trovati
sul posto e scelta di ripiego in quanto, al ritorno da Aitutaki, la Aremango era
al completo. Nonostante non fosse perfettamente pulita, era comunque un posto
decente, economico.
I
bungalows sono spaziosi, luminosi, peccato che negli armadietti della zona
cucina ci sia un odore terribile, non saprei di cosa. La vista della laguna è
parziale, coperta dalle palme.
Li
avevo notato passeggiando nei giorni precedenti. La proprietà ha in gestione
anche il Muri Beach Club Hotel, di un certo lusso, e solo per over-18.
Costo:
95 NZD
I
trasferimenti da/per l’aeroporto di Raro in genere li organizzano gli alberghi
stessi, costo 15/20 NZD, in alternativa l’autobus, costo 6 NZD
AITUTAKI
AMURI
SANDS
Solo
due bungalows, sulla spiaggia lato ovest, il che significa splendidi tramonti.
Vista
spaziale anche di giorno.
Molto
ben mantenuti, le zanzariere alle finestre non hanno una crepa né un buchetto,
sotto e sopra la porta sono state sistemate guarnizioni in gomma perfettamente
aderenti al pavimento, impedendo l’accesso agli insetti striscianti.
Pulizia
impeccabile, a disposizione, all’esterno, un bidoncino con acqua da bere e
papaye a volontà.
Unica
seccatura: i galli, qui molto fastidiosi.
Prezzo:
100 NZD, transfer dall’aeroporto gratuito.
Mark,
il proprietario, gentilissima persona, mi aspetta al mio arrivo e mi mette al
collo una profumatissima “ei” la tipica collana di fiori, seguendo le usanze
locali.
AMURI
GUESTHOUSE
Visto
il prezzo, trascorro agli Amuri Sands solo 4 notti, le rimanenti 3 mi sposto in
questa deliziosa pensione, gestita da Nga e Maraiti, originari del posto, due
persone adorabili.
Bagno
in comune, pulitissimo, Maraiti pulisce, e cambia asciugamani, in continuazione,
la lavatrice è sempre in azione. Cucina comune fornitissima, elettrodomestici
recenti, acqua e frutta a disposizione, idem per thè, caffè, latte zucchero e
pane da toast.
La
mia stanza è semplice e pulita, il letto comodo. Abbastanza spaziosa, con molti
ripiani e mensole
Non
ho mai capito se in questo genere di posti i gestori o proprietari siano anche
tenuti ad aiutare gli ospiti nelle varie prenotazioni inerenti al loro viaggio,
come accade negli alberghi.
Sta
di fatto che Maraiti, appena mi vede un attimo in difficoltà perché, come al
solito faccio le cose all’ultimo e non riesco a trovare posto per la gita in
laguna, si prodiga per aiutarmi.
Sarà
questo il soggiorno più piacevole, sono l’unica ospite insieme ad un
backpacker olandese, passiamo parecchio tempo, la sera, a parlare coi
proprietari, pettegolezzi sui vari abitanti di Aitutaki, l’ambiente è così
ristretto che persino noi turisti dopo qualche giorno conosciamo tutti, oppure
interessanti conversazioni sugli usi e costumi locali, sulle vicende delle
famiglie, insomma una bella interazione che ha aggiunto un enorme valore al mio
viaggio. Oltre alle già citate discussioni sulla religione, al contrario della
moglie, Nga è religiosissimo (nel senso che va a messa la domenica), il padrone
di casa introduce me e l’altro viaggiatore ai segreti della canoa, sport
praticatissimo, non per niente i primi colonizzatori della zona furono
popolazioni di origine asiatica arrivate sin lì appunto in piroga passando
dallo stretto di Bering.
La
laguna di Aitutaki, essendo la più vasta delle Cook, si presta bene alle
competizioni, e mi è successo di assistere a sedute di allenamenti, durante le
gite in barca.
Prezzo:
40 NZD. Transfer all’aeroporto: 7
NZD
Anche
qui, attraversando semplicemente la strada ed il campo di rugby, splendidi
tramonti
CIBO/PASTI
Per
risparmiare, mi sono quasi sempre cucinata i miei pasti. Roba semplice, un po’
perché non avevo voglia di sbattermi, un po’ perché la scelta di cibo è
parecchio limitata. Prezzi cari a Rarotonga, di più ad Aitutaki. Negozi più
forniti Foodland e CITC ad Avarua, a Muri in genere compravo le cose dell’ultim’ora
al 6-11. dove vendono muffin e scones fatti in casa da qualche signora… Gli
unici ortaggi disponibili, con eccezione di Foodland, che aveva più scelta,
sono cipolle, pomodori, patate e papaye, a volte 3 di numero, e non sempre tutti
insieme. Vaschette di formaggio tipo Philadelphia, introvabili a Aitutaki (lì
c’è solo formaggio tipo cedar) sui 5 NZD.
Si
può trovare frutta e la verdura anche al mercato di Avarua, lì c’è più
scelta, una papaya l’ho pagata 1 NZD.
Unico
ristorante provato, il Raviz di Avarua, cucina indiana takeaway a pranzo.
Portata di 6.95 NZD, molto abbondante.
Ad
Aitutaki il più fornito pare essere l’Heineken store, (qui solo cipolle e
patate) l’unico ad avere pane in cassetta, e a volte qualche baguette. Pane in
cassetta costo 4 NZD, uno yogurth costo 2.50 NZD (e gliel’ho lasciato lì alla
cassa). Le scatole di biscotti secchi tipo OroSaiwa, i meno costosi, sui 3.5
NZD.
TRASPORTI
A
Rarotonga c’è una linea di bus, che percorre l’isola, a cadenza oraria, in
entrambe le direzioni, dalle 7 di mattina sino alle 11 di sera con una pausa di
un’ora a pranzo e alle 31. La domenica i bus vanno solo fino alle 16.
Una
corsa costa 4 NZD, 6 se si ha bagaglio. Si paga a bordo al conducente. Sono
disponibili biglietti multipli, un po’ scontati.
Biciclette
introvabili a Muri, ci sono solo quelle elettrice, da Budget a 19 NZD al giorno.
Motorini mi pare 15 NZD al giorno. Macchine 60 NZD (ho chiesto i prezzi alla
Budget e alla Pacific Cars)
Vista
la grandezza, si può fare tutto in bici, ma tutti preferiscono i motorini.
Pure
ad Aitutaki le bici sono merce preziosa, le ha solo Rino Rentals, costo 8 NZD al
giorno, il parco è composto da rottami, controllate cambi e catena prima di
ritirarle, solo 2 sono decenti. Possono essere recapitate anche in hotel.
Consiglio di andare lì alle 8 appena aprono, per accaparrarsi i due esemplari
migliori.
COMUNICAZIONI
I
nostri cellulari non funzionano. E’ inutile anche comprare una sim del posto.
Non c’è accordo fra il loro gestore, Kokanet, ed i nostri.
Bisogna
quindi affidarsi ad internet, che ad Aitutaki è piuttosto costoso. 10 NZD
un’ora, 6 NZD mezz’ora al Spider Shop. Gli hotel ovviamente hanno il wifi.
A
Raro c’è un ottimo internet shop a prezzi contenuti, e per fortuna è aperto
sino alle 23! E’ il Telecom Centre, nella Tutakima Street, quella del
capolinea Cooks Corner e del negozio di perle Bergman and Sons, solo più in
fondo, accanto agli Atukuwa Grounds.
Altra
alternativa, le carte prepagate Kia Orana. Con quella da 20 NZD sono riuscita a
parlare 5 minuti con l’Italia (su un numero fisso), se si raggiunge un
cellulare credo sia più costoso ancora.
PAESAGGI/SPIAGGE
RAROTONGA
L’interno
dell’isola è stupendo,
le
spiagge sono piccoline, le più belle sono posizionate a sud oppure ad est.
Nella
laguna di Muri, è sufficiente tuttavia spostarsi sui motu per prendere sole
tutto il giorno. Ci si può andare in kayak, oppure a nuoto, ma la corrente al
mattino ho notato che è forte, anche se il mare è calmissimo.
I
kayak stessi, se pilotati da non esperti, fanno fatica ad avanzare in direzione
opposta ad essa. Alcuni hotel di lusso danno i kayak gratis agli ospiti, per il
noleggio mi pare che si paghino circa 15 NZD per un’ora, 25 per due...
C’è
un’unica via che circumnaviga il perimetro, e poi una specie di anello
interno, ma non completo, che invece costituisce l’antica strada. Qui non
passa praticamente nessuno, ed è piacevole pedalare osservando il panorama, i
campi coltivati, la magnifica vegetazione, i marae, costruzioni di culto Maori.
Anche
sulla via principale, ad ogni modo, il traffico è molto contenuto. Insomma, una
realtà molto vivibile.
Sulla
laguna di Muri hanno costruito parecchie sistemazioni, per tutti i budget, ed è
certamente la parte più visitata. Molte agenzie (fra cui Captain Tama)
organizzano gite fra i motu.
Altre
spiagge molto frequentate sono: a sud quelle nella zona del Rarotongan, un hotel
di lusso, quella vicino ad un negozio chiamato “fruits of Rarotonga” dove
c’è un buon punto per lo snorkeling,
e
poi quelle di Nikao, a nord ovest, vicino al Parlamento.
Nella
zona denominata Black Rocks anche qui buon snorkeling.
Piuttosto
sassose, e con barriera vicina, quelle di nord est
Vista
la presenza di “montagne”, il clima è piuttosto variabile, e piuttosto
piovoso. Devo dire che nei 6 giorni da me trascorsi in questa isola, c’è
stato soltanto un giorno veramente di pessimo tempo, per il resto parecchie
nuvole intervallate dal sole. Non male, quindi. Si possono fare anche parecchie
escursioni e trekking, attraversare completamente l'isola da nord a sud passando
per The Needle, la cima più alta.
Ad
Avarua si trova un mercato molto interessante, sbaraccano però alle 13, mi
pare. Qui si vendono souvenirs, e ci sono bancarelle di cibo.
Piuttosto
inquietanti, le “tsunami evacuation routes”.
Io
ne ho percorse parecchie a Muri per
salire un po’ in alto in collina e godere dall’alto della vista sulla laguna
di Muri.
Le
Cook erano state allertate in questo senso dopo il terremoto di Fukushima, ma
per fortuna non è successo niente. Un ciclone, Pat, ha colpito Aitutaki a
febbraio dello scorso anno. Ho visto che alcune case non sono state ricostruite.
AITUTAKI
La
Laguna con la L maiuscola, la laguna perfetta, che ha soddisfatto appieno le mie
(elevate) aspettative.
Ovviamente
non è solo questo, perché è abitata da gente calorosa e cordiale. Un’isola
che, ancora più di Raro, essendo più piccola, ben si presta ad essere
esplorata in bicicletta, nonostante invece la maggior parte della gente noleggi
i motorini.
Ho
soggiornato nella zona ovest dell’isola, semplicemente perché qui c’erano i
posti più economici. I primi giorni agli Amuri Sands, per stare in un bungalow
sulla spiaggia, e poi il resto alla Amuri Gh per contenere le spese.
L’unica
parte davvero balneabile in ogni ora della giornata è nella zona del Tamanu e
Matriki Beach. Nonostante questo, ci sono pochissime persone in giro. Il mare è
turchese, con piccole formazioni di corallo già nell’acqua bassa, con pesci
colorati, non tantissimi, ma comunque gradevoli da vedere.
Anche
al pomeriggio si riesce a nuotare, cosa che invece risulta più difficile più a
sud, ad Amuri.
Andando
verso nord, invece, dove si trova il Paradise Cove, hanno costruito una specie
di pass, e si può quindi nuotare ad ogni ora della giornata.
Nella
zona sud ovest, di fronte a Maina, il mare è di un bel colore turchese, ma non
ci sono spiagge, e la strada che costeggia il mare diventa sterrata.
E’
molto gradevole passeggiare qui, perché non c’è praticamente nessuno, e
anche immettendosi nuovamente sulle strade più interne asfaltate, ad esempio
dove c’è il ristorante Tupuna, si incontra ben poca gente..
La
parte est dell’isola, ho raggiunto il molo del villaggio di Tautu, presenta
mare non troppo invitante, anche se già si intravede, poco distante, la
magnifica laguna
Ben
diversa è la situazione ad Ootu Beach, situata sulla lingua di terra che si
protende verso la laguna. Qui ci sono alcune sistemazioni di medio livello, tipo
Samade, Hinano Beach, Ranginui Retreat, più l’economico Josie’s Beach Lodge,
che prima di preferirgli l’Amuri GH avevo considerato, costando soltanto 30
NZD. Per fortuna ho deciso altrimenti, è veramente una topaia!!
Il
mare qui è calmissimo, con colori che fanno presagire l’incanto che si troverà
in laguna.
Mi
pare (non sono entrata in acqua, ci ho solo fatto un giro in spiaggia, con la
bici) che abbiano scavato anche qui dei pass, è sicuramente abbastanza profondo
da permettere di nuotare, anche se il fondo è sabbioso, quindi non ci sono
possibilità di snorkeling.
Purtroppo,
ho sperimentato la voracità delle zanzare, che mi hanno massacrato in pieno
giorno, ed in spiaggia!! Cosa che invece non avviene nella zona ovest.
Di
fronte al Ranginui Retreat c’è il motu, chiamato Akitua, dove sorge l’Aitutaki
Lagoon Resort, un hotel costosissimo.
Il
braccio di mare si può attraversare in kayak, a nuoto oppure anche a piedi con
la bassa marea del pomeriggio. In alternativa, con una barca dell’hotel che fa
continuamente la spola fra le due rive.
In
quest’ultimo caso, però, si è costretti ad andarsi a registrare alla
reception, tornando a rifirmare all’ora di uscita. Ho sentito dire che ai non
ospiti viene chiesto di pagare 50 NZD per accedere al motu. A me per fortuna non
hanno chiesto soldi.
La
parte di Akitua rivolta verso Ootu Beach è sottovento, e noto che anche qui le
zanzare mi punzecchiano.
Al
pomeriggio la bassa marea scopre scenografiche lingue di sabbia.
Basta
fare quattro passi, per attraversare l’isola, che ci si ritrova dalla parte
ventosa, niente insetti, ed una vista strepitosa su Angarei, il motu
prospiciente.
Verso
l’altro lato, vicino al reef, la spiaggia è più sassosa, e ci sono
moltissime palme, sferzate da un vento che qui è molto deciso, non c’è
praticamente nessuno.
Nel
mezzo, si susseguono file di bungalows, alcuni di tipo overwater. Cerco di
sbirciare all’interno. In realtà sono dei prefabbricati, e ho visto in
seguito su internet che le recensioni non sono entusiasmanti. Però ci sono
delle bellissime amache appese fra le palme all’ombra, e anche una scacchiera!
Su
Aitutaki ci sono anche alcuni belvedere. Con una piccola passeggiata (portarsi
acqua), dal Maungapu, si gode una bella vista. Il sentiero parte di fronte al
Paradise Cove.
CROCIERE
NELLA LAGUNA
Le
guide consigliano agli squattrinati di risparmiare su cibo e alloggio, ma non
lesinare sui tours in laguna, suggerendo se possibile di provare più operatori,
perché variano i tempi di permanenza sui vari motu.
In
effetti, io ho partecipato a due crociere, il giro che si fa è più o meno lo
stesso, cambia però il motu base per il pranzo, e i luoghi dello snorkeling.
Molti fanno il pranzo apparecchiando nell’acqua, a me è sempre toccato il
capanno. Ogni compagnia ha assegnata una costruzione di legno e foglie,
all’ombra del quale si mangia. Per forza di cose, questa è poi anche
l’isola che si esplora di più, mentre alle altre viene riservata una porzione
di tempo limitata, che si può impiegare come si vuole (io per esempio ho sempre
scelto di circumnavigare ed esplorare), anziché stare a bagno o prendere il
sole.
Tutte
le escursioni in laguna costano 85 NZD e sono comprensive di pranzo, uso di
asciugamano, e noleggio dell’attrezzatura per snorkeling.
Le
bevande invece sono a parte. Mi pare una coca cola costi sui 5 NZD.
Nei
due capanni che ho visto io, su Maina (Te King) e Honeymoon Island (Kia Orana
Cruises), che sono fra l’altro le più belle, c’è la possibilità di
dormirci. Gli operatori assicurano che qui non ci sono né zanzare né sand
flies, ed infatti mentre ero lì non mi hanno punto. Ho invece sentito dire che
altri motu, tipo Akaiami, ne sono infestati.
Le
sistemazioni sono ovviamente molto spartane, materassi sistemati su soppalco in
legno, direttamente a terra, però credo ne valga la pena, per provare
un’esperienza da novello Robinson Crusoe.
Ovviamente
so, da internet, che su One Foot Island e
su Akaiami ci sono delle vere e proprie casette, anche se non c’è corrente.
Le
isole sono popolate soltanto da uccelli, in particolare gabbianelle denominate
“red tailed tropicbird”, in maori “tavake”. .
Molti
operatori non lavorano di domenica. Decido apposta di fare la prima escursione
in laguna proprio nel giorno in cui alcuni decidono di santificare la festa,
nella speranza di trovare meno affollamento.
Kia
Orana Cruises è uno dei pochi che non segue alla lettera i comandamenti, e ci
troviamo in 5 su un barchino veloce.
La
prima sosta è per lo snorkeling in un giardino di corallo dove si trovano
alcune giant clams dal colore violaceo, e qualche pesce. Il mare sarà profondo
qualche metro, e c’è una corrente pazzesca che porta verso il reef.
E’
una splendida giornata dal cielo terso, un pò ventosa, il mare è leggermente
increspato.
A
seguito, approdiamo a Honeymoon Island, dove siamo liberi di girovagare, in
attesa del pranzo. Ci sono alcuni kitesurfers, più noi, c’è spazio per
tutti. In lontananza vediamo Maina.
Ci
viene offerto pesce alla griglia, insalata di kumara (la patata dolce tipica),
di papaia, e vari tipi di frutta.
Dopo
la sosta, attraversiamo il breve tratto di mare verso Maina Island. Qui non c’è
veramente nessuno, a parte noi 5, mi distacco dalla famiglia olandese e
circumnavigo con calma l’isola. Mi sembra davvero di essere Robinson Crusoe..
Ah, che peccato non poter dormirci la notte!! Se non avessi già pagato e
prenotato gli Amuri Sands sicuramente lo farei!! Gli unici esseri viventi sono
le tavake, queste graziose gabbianelle dagli occhi dolci, che sembrano truccati
con l’eyeliner. Ora stanno nidificando. Sarà questa una delle esperienze più
toccanti della vacanza.
Dopo Maina, si va a Rapota, sicuramente la più scenica, con le sue rocce nere vulcaniche. Anche qui ci siamo solo noi. Meraviglia delle meraviglie
Sul
motu di fronte stanno girando l’ennesima edizione di “survivor”, e
l’accesso è interdetto.
Da
ultimo, One Foot Island, anche qui, giro dell’isola. L’ultimo barcone di
turisti si allontana mentre noi scendiamo, sono rimasti soltanto alcuni indigeni
in gita. I bungalows sono disabitati al momento.
Qui
siamo sul motu più fotografato e conosciuto della laguna, e anche quello più
gettonato per i matrimoni.
Per
la seconda visita alla laguna mi affido invece a Teking, forse il tour operator
più conosciuto. Altre agenzie del settore sono Bishop Cruises ed Aitutaki
Adventures.
Altra
splendida giornata, questa volta calma piatta. In realtà, su 7 giorni ad
Aitutaki, ho beccato 7 giorni completi di sole. Questa volta siamo molti di più,
rispetto a domenica. Ma siamo anche molto più accuditi. Teking ed i suoi
uomini, alternandosi, scendono in acqua con noi, per sessioni di snorkeling
guidato, si assicurano continuamente che tutto vada bene, chiamando per nome chi
sembra in difficoltà, badando a quelli che nuotano peggio.
Sono
anche molto più prodighi di informazioni sulla storia di Aitutaki, e sulle
leggende.
I
motu toccati sono gli stessi dell’altra volta.
Honeymoon
Island, questa volta senza kitesurfers.
Si
pranza a Maina.
Si
sosta nuovamente a Rapota… e a One Foot Island.
Si
passa anche vicino ad Akaiami, ma senza approdo.
I
timbri sul passaporto di Maina e One Foot Island costano 5 NZD cadauno.
Crociere
a parte, è possibile noleggiare dei water-taxi, per farsi portare al motu che
si vuole. Costo 50 NZD, in genere ci sono due corse, una alle 9 e l’altra alle
13.
Consiglio
la seconda, per via della bassa marea, è più scenica.
Questi
trasporti vanno prenotati per tempo, altrimenti non c’è più posto (quello
che è successo a me).
Wet and Wild è la compagnia più celebre nel settore. I suoi concorrenti sono Black Pearls Charters, Captain Pan’s, Baxter Fishing Charters.
Importante.
Verificate
per tempo se, durante il vostro soggiorno, sia previsto l’arrivo di una nave
da crociera. Nel caso, prenotate con molto anticipo ogni vostra attività,
altrimenti rimarrete a piedi. Quando infatti arriva la nave, tutte le barche
dell’isola (diving compresi) vengono messe a disposizione degli occupanti
(presumo che paghino le escursioni a prezzi maggiorati.
CONSIDERAZIONI
FINALI
Forse
perché molto remote, e poco conosciute qui da noi, le isole Cook proprio per la
loro irraggiungibilità si dimostrano estremamente affascinanti, il vero
archetipo di atollo del Sud Pacifico.
Non
è certamente il viaggio che posso permettermi di fare spesso, forse proprio per
questo al rientro ora provo un appagamento particolare, una intensa forma di
soddisfazione che mi trattiene perfino dall’iniziare a pensare alla prossima
meta del 2012. Se fossi un gatto farei le fusa.
La
laguna perfetta, Aitutaki, lascia un segno indelebile, ed una certa forma di
dipendenza, difficile disintossicarsene.. l’unica cura è…
inevitabilmente… tornarci..
Questo
il link all'album di foto:
http://travel.webshots.com/album/580740805hrgoyQ
Cristina