Iran 1999 ….arrivooo!!!
Racconto di viaggio 1999
di Giacomo
Inizio viaggio:
E’ il 3 dicembre e finalmente si parte! Certo la meta e’ un po’ inusuale, non e’ certo il solito viaggio!
Chiunque dovesse partire per l’Iran deve essere in possesso di un visto, per richiederlo c’e’ bisogno della richiesta al Ministero degli Affari Esteri di Teheran, per ottenerla occorre avere un contatto, cioè un parente o un amico.
Il contatto era mio padre che lavorava ad Isfahan per un’azienda italiana, ed e’ proprio per questo che sono andato in Iran visto che non lo vedevo da molti mesi e che avendo sostenuto un esame all’ università mi aspettava il dovuto riposo!
Certo che avevo molte perplessità verso quel luogo pubblicizzato in Italia come un paese arido di bellezze e di divertimenti!
Comunque decisi di partire; avevo un prepagato all’ aeroporto di Roma, presso la “Iran Air”, ritirai il mio biglietto e aspettai un paio d’ore la partenza.
Il volo partì in orario, e rimasi abbastanza contento nel vedere l’aereo, era un grande Boing con 4 reattori, e internamente sembrava confortevole. Le persone occidentali in quel viaggio si potevano contare sulle dita delle mani, erano tutti iraniani o giù di li, ma non tutte le donne indossavano l’usuale e famoso burqua (penso si scriva così !), chissà perché……ma dopo alcune ore scopro il rebus!
Il viaggio e’ veramente iniziato! Il servizio dell’iran air era buono, ma i films che trasmettevano erano esclusivamente arabi, quindi non essendo tanto interessato a ciò mi appisolai.
Le ore passavano e il viaggio filava liscio, poche perturbazioni e vuoti d’aria.
Arrivammo finalmente all’aeroporto Mehrabad di Teheran! Qui risolsi il mio rebus: tutte le donne indossavano il burqua perchè il governo iraniano imponeva l’uso di esso, infatti chi non lo indossava avrebbe passato dei guai (quando dico guai, sono guai!), anche le donne occidentali dovevano portarlo, pena l’espatrio! Capii già da subito che la mentalità iraniana era troppo estremista, ma le donne (soprattutto le ragazze) non erano d’accordo all’uso del burqua.
Adesso dovevo andare a Isfahan, (na’ parola!) erano 6 ore di autobus!
Il bus partiva la mattina presto, quindi dormii in aeroporto, un’esperienza strana ma bella!Qui c’era un viavai di gente, tutti mi guardavano con occhi strani,ma i minuti, le ore passavano e il mio stomaco si lamentava, così vidi una famigliola che con un fornello arrostiva del pollo!centro!mi avvicinai a loro e tra gesti e parole in inglese gli dissi se potevo avere un po’ di pollo , loro mi risposero di si, ma pagandolo!pagai(pochi rial)! Mangiai con loro e parlammo un po’ dei loro usi e costumi. Mi spiegarono perchè le donne erano tutte coperte,scoprii che era perché non si dovevano intravedere le forme del corpo.!Dopo 1 ora di gradita compagnia,mi appisolai per un po’, dopo di che ripresi il mio viaggio verso Isfahan.
Il bus non era dei migliori, abbastanza malandato,e come se non bastasse era pienissimo, ma riuscì a sedermi lo stesso. La temperatura era un po’ freddina ma accettabile,dopo tre ore di viaggio facemmo una fermata in un’area di servizio….assomigliava a tutto tranne appunto ad un’are di servizio,era composta da un piccolo caseggiato in cui vendevano bibite e succhi di frutta,e da una piccola pompa di benzina. Dopo mezz’ora di pausa riprendemmo il viaggio, il paesaggio era misero di bellezze,si vedevano solo montagne e zone desertificate….ero proprio sfinito e per giunta non riuscivo a prendere sonno, parlavano troppo forte!
Finalmente il panorama cambia,iniziano i primi caseggiati, i primi centri abitati…..era la periferia di Isfahan. Più che caseggiati erano capanne,fatte con fango paglia e legno!Avvicinandoci i caseggiati si trasformano in veri e proprie case e palazzi,belle piazze alberate;dopo qualche minuto arrivammo alla fermata conclusiva,ad aspettarmi c’era mio padre!
Arrivai a casa,sfinito mi addormentai e mi svegliai alle 20,andammo a mangiare fuori, in un bel ristorante.
Non sapendo che prendere mi fidai dei consigli di mio padre,presi pollo con le patate,insalata pane arabo una birra che era analcolica (non si possono bere alcolici in questi paesi),e un cream caramel .La mia prima giornata si concluse così !
Il giorno dopo, mio padre era a lavoro ed io avevo Isfahan tutta per me, così mi sistemai preparai la mia telecamera ed uscii. Presi un taxi il prezzo era economico (non ricordo bene ma con pochi rial avevo la possibilità di girare gran parte della città !).
Isfahan si presentava sempre più bella architettonicamente parlando e anche molto tranquilla, tra poco avrei potuto verificare con i miei occhi il famoso detto popolare “nesf-e’-jahan”cioe’ Isfahan e’ la metà del mondo, fu coniato nel XVI secolo per esprimere le grandiosità del paese. Iniziai la mia visita dalla piazza Eman Khomeini e’ impressionante e grandissima, dicono che sia una delle più grandi al mondo e qui faccio la mia prima ripresa. Successivamente ammirai la Moschea dell’Imam, un magnifico edificio completamente ricoperto dalle tipiche tegole blu pallido, entrai dentro e rimasi stupito da tanta bellezza, era grandissima e finemente decorata, piena di tappeti (persiani naturalmente),e fu per questo che mi fecero togliere le scarpe.
Era molto curioso immaginarmi li, era tutto un’altro mondo!
Erano le 12 di mattina e tornai a casa per ricaricare la batteria della mia telecamera, perché avevo intenzione di fare altri filmati….lo spettacolo che c’era fuori era troppo esaltante ed io volevo immortalarlo tutto!
Erano le
16, presi il taxi e andai a vedere il ponte Shahrestan qui l’atmosfera era
molto tranquilla e rilassante, ero circondato da così tanto verde….una vera
pace.
Dopo una bella passeggiata ci voleva una buona bevanda…qui la bevanda
nazionale e’ sicuramente il chay (te’nero) servito sempre bollente, entrai
in una “casa del te’”, era piena di persone, trovai un posto, e presi il tè
con biscotti di ogni tipo…tutto veramente buono, dopo presi un narghilè, non
so cosa fumavo precisamente, ma non era pesante…ripresi tutto con la mia
telecamera, anche se inizialmente non erano un po’ contrari alle mie riprese.
Era tardi e mio padre doveva già essere tornato da lavoro così presi un taxi e
andai a casa.
La sera andammo al ristorante, qui la vita non e’ costosa, una cena in un ristorante di categoria si aggirava tra i 10 e i 20 US$ ,un ristorante di categoria media tra i 2 e 10 US$.
Il giorno dopo andai a vedere la cattedrale di Vank, un po’ strana, forse un po’ troppa confusione di stili islamico - cristiano, ma senz’altro interessante; di fronte la cattedrale si trova il Museo Armeno, qui ci sono foto, oggetti e filmati che raccontano la storia degli armeni .
Tornai a casa per la solita ricarica di batteria, ma mi appisolai e mi svegliai di sera, non so perché mi ero stancato così, forse sarà l’altezza di Isfahan (2000m) o forse…
Comunque il giorno dopo cambiai atmosfera e andai a lavoro da mio padre, anche qui c’era tanto di interessante, anche perché molto del lavoro ha a che fare cono i miei studi di ingegneria.
I giorni passavano tra passeggiate, ristoranti, filmati; ero arrivato quasi alla fine del mio viaggio, non ero molto triste di lasciare Isfahan e l’Iran, perché dopo 2 settimane, sentivo la nostalgia dell’occidente. In Iran il tempo sembrava che si fosse fermato al 1900; si era molto bella architettonicamente , le persone però non sono tutte così tanto ospitali verso il turista, alcuni tendono a fregarlo con ogni mezzo di mezzucchio; la polizia appena vede un turista lo sottopone a continue domande e perquisizioni come e’ successo a me causa la telecamera!mi hanno perquisito, mi hanno portato al loro commissariato, hanno controllato la videocassetta, e dopo alcune domande mi hanno lasciato andare…..pensavano forse che ero della CIA? mah!
In generale e’ un paese abbastanza tranquillo, anche perché qui le leggi sono molto restrittive, chi fa errori può essere punito con frustate, mutilazioni ecc…
In genere i periodi migliori per visitare l’Iran vanno da Aprile a Giugno e da Settembre a Novembre, per evitare il grande freddo, infatti dopo la mia partenza nevicò ininterrottamente per alcuni giorni. L’estate e’ molto calda e secca (40 gradi!). Nel periodo del Ramadan, il mese di digiuno musulmano, i ristoranti chiudono dall’alba al tramonto; l’alcol e’ severamente vietato, sebbene sia permesso per scopi religiosi, come nelle chiese il vino per la comunione.
E’ stato un viaggio interessantissimo, stili di vita completamente differenti da quello occidentale! È una meta un po’ insolita…… ma da vedere!
Giacomo (lo sparviero)