INDOCINA
Diario di viaggio 14 ago al 6 set 2006
Considerazioni
generali e personali sul viaggio
L’intensità è forse la parola che più rappresenta questo viaggio, riferita al percorso, alle emozioni ed ai colori. Era la mia prima volta in Indocina e sicuramente ho avuto un’idea generale di questa immensa penisola dell’estremo oriente, sottolineo generale perche’ il particolare è purtroppo mancato. Un viaggio di tre settimane in tre stati diversi è un concentrato di troppe culture, cosicché sono venuti a mancare tutti quei tempi accessori del viaggio che nella mia esperienza personale sono sempre stati straordinari…..abbiamo visto tutto: angkor, floating market, Saigon, cu chi tunnels, pagode e quanto altro riportano le canoniche guide, ma non abbiamo mai avuto la possibilità di uscire dalla rotta, altrimenti non avremmo avuto il tempo per visitare qualcosa di irrinunciabile.
Della Cambogia ricorderò Angkor, meraviglioso, quando passeggiavo tra le rovine sognavo di essere solo ed invece i turisti sono tanti e forse tolgono l’aria divenuta sacra nei secoli.
Del Vietnam ricorderò il verde, intenso e dovunque, con varie tonalità che circonda pozzanghere d’acqua bruna; ed infine il Laos, i suoi monti, il Mekong, i monaci e le pagode che tranquillizzano questo paese rispetto al caos cittadino di clacson e motori delle strade vietnamite.
Itinerario
schematico
DATA |
ITINERARIO |
MEZZO |
TEMPI |
14 ago 2006 |
Roma – Francoforte – Bangkok (lufthansa) |
aereo |
2+11 |
15 ago 2006 |
Bangkok – Siem Reap |
aereo |
1 |
16 ago 2006 |
Siem Reap (area di Angkor) |
bus |
|
17 ago 2006 |
Siem Reap (area di Angkor) |
bus |
|
18 ago 2006 |
Siem Reap – Phnom Penh |
aliscafo |
5.30 |
19 ago 2006 |
Phnom Penh - Cantho |
aliscafo+bus |
5+3.30 |
20 ago 2006 |
Canto – Ho Chi Min |
bus |
6 |
21 ago 2006 |
Ho Chi Min (Cu Chi tunnels+city tour) |
bus |
1.30 |
22 ago 2006 |
Ho Chi Min – Na Trang |
bus |
12 |
23 ago 2006 |
Na Trang – Hoi An |
bus |
12 |
24 ago 2006 |
Hoi An (city tour) |
|
|
25 ago 2006 |
Hoi An - Hué |
bus |
4 |
26 ago 2006 |
Hué – Hanoi |
aereo |
1 |
27 ago 2006 |
Hanoi (Ha Long Bay) |
bus + barca |
3+4 |
28 ago 2006 |
Hanoi (city tour) |
|
|
29 ago 2006 |
Hanoi - Vientiane |
aereo |
1 |
30 ago 2006 |
Vientiane – Vang Viehn |
pick-up |
4.30 |
31 ago 2006 |
Vang Viehn – Luang Prabang |
bus |
6.30 |
01 set 2006 |
Luang Prabang (city tour) |
|
|
02 set 2006 |
Luang Prabang (grotte Pak ou e cascate Quang Xi) |
bus + barca |
|
03 set 2006 |
Luang Prabang - Bangkok |
aereo |
2 |
04 set 2006 |
Bangkok – Copenaghen – Roma (SAS) |
aereo |
11+2.30 |
Formalità
doganali
VISTI: per la Cambogia e per il Laos si prendono all’arrivo in aeroporto fornendo rispettivamente 20 usd/pax e 30usd/pax ed una foto tessera, mentre per il Vietnam il visto va preso in ambasciata a Roma.
TASSE di USCITA: per la Cambogia non si paga nulla, per il Vietnam 14 usd/pax e per il Laos 10 usd/pax.
Spesso il piano
dei voli prevede una sosta di qualche ora all’aeroporto di Bangkok, in questo
caso se si vuole ritirare il bagaglio e fare di nuovo il check-in poiché cambia
la compagnia aerea, bisogna pagare una tassa di entrata in Thailandia di 500
bath pari a circa 11 usd. Tuttavia si può rimanere solo in transito ed evitare
questa tassa spedendo il bagaglio alla destinazione finale, tra l’altro
all’aeroporto di Bangkok un agenzia interna ai gate organizza tour della città
che durano 4 ore e costano 20 usd totali (inclusa la tassa in entrata di 500
bath).
Valuta e
Cambio
1 € = 1.27 usd
1 usd = 4266.39 Cambodian RIEL
1
usd = 16295 Vietnamese DONG
1
usd = 10509 Lao KIP
1 usd = 37,88 Thai BATH
In tutti e tre gli stati si può scegliere di pagare in usd o in valuta locale qualsiasi cosa, dall’ananas al biglietto aereo. Tuttavia per le spese piccole e consigliabile utilizzare la valuta locale perché l’arrotondamento con il dollaro è piuttosto sconveniente; in cassa comune ho deciso di cambiare una parte in valuta locale per le spese più piccole come taxi, tuc-tuc, acqua, ristoranti….mentre gli alberghi sono sempre stati pagati in usd.
Al momento della vostra partenza consultate il cambio ufficiale sul sito: www.oanda.org
Poste,
telefono ed internet
Gli uffici postali si trovano molto spesso, vendono francobolli e permettono anche di telefonare con tariffe piuttosto convenienti rispetto agli alberghi o internet point. Quest’ultimi sono diffusi dovunque, affollatissimi di bambini che giocano, offrono tariffe molto basse per navigare anche se la velocità di connessione non è il meglio che si possa avere.
I nostri cellulari 3 bands funzionano bene ovunque, naturalmente i costi….
Fuso orario
+ 5 rispetto all’Italia (con ora legale), altrimenti + 6.
Clima
Il più malsano che si possa immaginare, caldo umido intorno ai 34° e vento quasi assente, talvolta il pomeriggio ha piovuto ma per poco tempo senza mai ostacolare il nostro viaggio. E’ impossibile non sudare, si suda sempre e dovunque, bisogna solo fare attenzione quando si entra nei locali perché sono quasi tutti climatizzati così pure le stanze d’albergo. Nella città alla cappa di caldo si aggiunge lo scarico delle moto, vi lascio immaginare……
Lingua
Si parla un inglese improvvisato ma alla fine, soprattutto con gli addetti ai lavori del turismo, si riesce a farsi capire molto bene. Il francese è quasi ormai dimenticato. Tuttavia è bene che ogni partecipante porti con se il biglietto da visita dell’albergo da mostrare al taxista…..
Salute e
vaccinazioni
Qualcuno ha avuto problemi di stomaco ma il riso in poco tempo ha fatto rientrare l’allarme, niente di grave. Più frequenti i mal di gola e i raffreddori, dovuti sicuramente ai frequenti sbalzi di temperatura tra esterno ed interno con aria condizionata.
La profilassi antimalarica è consigliata ed è bene farla, le zanzare non sono tantissime ma almeno una volta al giorno sono stato punto. Io ho provveduto anche con l’antitifica ed epatite A.
Mance
Non si aspettano la mancia, quindi è a vostra discrezione personale in funzione della bravura della guida, personalmente l’ho elargita due volte di circa 6/7 usd.
Elettricità
La tensione è 220 V. Le prese elettriche sono del tipo combinato per spine 2 lamelle e/o 2 spinotti.
Abbigliamento
e bagagli
Da ridurre al minimo indispensabile perché si trova di tutto e dovunque, le t-shirt di ottimo cotone costano appena 1 usd, ciabatte, scarpe robuste più per evitare la sporcizia delle strade che per il loro effettivo uso. K-way da portare sempre nello zainetto e un sacco di plastica per proteggere soldi e documenti dai temporali. Il sacco a pelo è inutile, gli igienisti più convinti possono portare un sacco lenzuolo. Serve la torcia elettrica. Una felpa può essere utile nei locali trasformati in celle frigorifero dall’aria condizionata, ma in generale abbigliamento estremamente estivo.
Guide
Ho utilizzato le tre lonely planet (Cambogia, Vietnam e Laos), ma in questi paesi sono degli artisti nelle fotocopie e potrete trovare le stesse guide che avete comprato in Italia a soli 3 usd dovunque nei luoghi turistici.
Acquisti
Come già accennato si trova qualsiasi articolo di abbigliamento, sono tarocchi ma di buona fattura, come orologi rolex ed occhiali ray ban, scarpe nike e borse north sails. L’artigianato locale offre molti articoli ma non propone nulla di nuovo a quello che si trova nei nostri negozi “etnici”, magari un prezzo più basso. I mercati alimentari invece offrono vere novità sia al gusto che alla vista, frutti esotici, ragni caramellati, cavallette fritte, cani, serpenti, topi…..a voi la scelta!!!
Cibo e bevande
Nei ristoranti la cucina è ottima, certo sarebbe un errore madornale paragonarla alla nostra ma molti ancora lo fanno e poi passano la seconda parte del viaggio a mangiare pizza in ristoranti laotiani.
Il riso è l’alimento base e sostituisce il nostro pane, viene servito fritto, bollito e cotto al vapore, come pasta usano i noodles di soia, ampia la scelta di carne e pesce.
La birra è molto buona ovunque, il vino lasciate perdere, l’acqua con altre bibite si trova sigillata ad ogni angolo della strada in ceste piene di ghiaccio, non si trova l’acqua frizzante.
LISTA ALBERGHI
Città |
Nome albergo |
Indirizzo |
Note |
Prezzo |
Siem Reap |
Hotel “Freedom” |
Vedi
Mr. Chhay Hak, area Cambogia |
Ottimo, a/c, piscina, frigo bar |
10 usd |
Phonm Phen |
Number
9 guest house, lake side |
n.9,
street 93 – number9_guesthouse@hotmail.com
|
È una palafitta sul lago, quindi sporca e malsana, ma
vale la pena respirare l’atmosfera hippy. |
3 usd |
Cantho |
Huy Hoang Hotel |
Prenotato dalla “Lihn Travel” con commissione
sicuramente |
Pessimo nel rapporto qualità/prezzo |
13 usd |
Ho Chi Min |
Xuan Loc |
47-49
Le Anh Xuan St., Ben Thanh ward, dist.1 |
Ottimo, ilmigliore di tutto il viaggio |
12.5 usd |
Na Trang |
Phu’ Quy’ hotel |
Vicinissimo al mare |
discreto |
10 usd |
Hoi An |
Thanh Van Hotel |
Sulla strada principale |
Veramente grazioso, ottima scelta |
8 usd |
Hué |
Binh Minh Sunrise |
45, Ben Nghe St. |
discreto |
10 usd |
Hanoi |
Van Xuan Hotel |
Centralissimo, 15 Luong Ngoc Quyen, vanxuanhotel@hotmail.com
|
discreto |
Nel pacchetto con Victor |
Vientiane |
Mali Namphu Guest House |
114,
Pangkham Road, box39, |
Molto grazioso, arredi particolari |
10 usd |
Vang Viehn |
Dokkhoan 1 Guest House |
Ban sisa Vang, tel. (856-20) 533559, Mr. Nikon…un
personaggio!!! |
Essenziale, un po’ sporca |
3 usd |
Luang Prabang |
Mariel Guest House |
Rivolgetevi alla Viva travel, viva@laotel.com
|
Molto bella |
12 usd |
Premesso che le esigenze alimentari di ognuno di noi sono
particolarmente soggettive, e che in 21 gg di viaggio ho sempre mangiato in modo
discreto, tranne quando mi sono avvicinato alla pizza capricciosa made in
Vietnam, mi limiterò a citare i ristoranti che più mi hanno entusiasmato:
- Siem Reap, “K.O. restaurant”, probabilmente siamo stati i primi occidentali ad entrarvi, i menù sono esclusivamente in lingua khmer. Si raggiunge a piedi dal “freedom hotel”, mettetevi di spalle all’hotel e girate verso dx, proseguite fino ad un incrocio piuttosto grande, quindi girate a sx, altri 100 m e trovate il ristorante sulla sx, in delle graziose palafitte sulla palude. Si mangia in modo semplice ma è un’esperienza da fare, hanno cucinato anche il serpente.
-
Ho Chi Min, “Bo Tung Xeo restaurant”, cucina locale in un clima da
festa dell’ unita, prezzi contenuti.
-
Hoi An, “The Cargo Club restaurant”, con terrazza sul fiume, locale
molto in, si mangia bene ma si paga altrettanto bene.
-
Hanoi, al “Little Hanoi”, supercollaudato da AnM, applicano la tlf,
ottimo il riso con il pesce, prezzi contenuti
-
Vientiane, “Kualao Restaurant”, dove ho mangiato meglio, bel locale,
ottimo il servizio, da non perdere, tra l’altro è il miglior ristorante di
questa tranquilissima capitale.
-
Luang Prabang, “Indochina Spirit”, bellissimo il locale, a
conclusione del viaggio “Indocina” era d’obbligo. Prezzi nella norma.
NB: i prezzi dei ristoranti hanno sempre oscillato
intorno ai 4.5/6.5 usd/persona
14 e 15 agosto: giorni utilizzati per il viaggio, Roma, Francoforte, Bangkok con la lufthansa ed infine il volo per Siem Reap con la Bangkok air; arriviamo in serata a Siem Reap, ci accoglie oltre al caldo anche una leggera piogerellina che più tardi si trasformerà in acquazzone, ma quando siamo già in albergo.
16 agosto: Giornata interamente dedicata ad Angkor, ci accompagna Raun, un bravo ragazzo, si parte intorno alle 0800 e dopo aver acquistato il badge di 40 usd per tre giorni inizia la visita. Facciamo diverse soste nei vari siti, alcuni sono vicini per altri invece dobbiamo spostarci con i pulmini; innumerevoli le specie di alberi che mangiano i templi, ebani, lithyaceae, palissandri.
Pranziamo in un ristorante all’interno di Angkor, all’aperto di fronte al Wat più grande ed imponente, poi continuiamo la nostra visita finchè alle 1700 non prendiamo gli elefanti per salire in cima alla montagna e goderci il tramonto, in uno dei luoghi più suggestivi che abbia mai visto.
Poi cena al centro di Siem Reap che raggiungiamo con i tuc-tuc dall’albergo.
17 agosto: Giornata ancora dedicata ad Angkor, visitiamo il “Banteay Srei” che dista 40 min. d’auto ma ne vale la pena perché diverso, di colore ocra; poi ancora altri templi e villaggi lungo la strada finchè all’unaminità decidiamo di dedicare il pomeriggio al floating market di “chong kneas”, valida alternativa se non si è degli archeologi che riescono a vedere in ogni pietra di Angkor una storia millenaria, oppure come me che non sopportano i luoghi affollati dai turisti. La cena è nel già menzionato ristorante khmer, da non perdere.
18 agosto: Sarà una delle sveglie più traumatiche del viaggio perché l’aliscafo dal molo di Siem Reap parte alle 0700 e bisogna essere là mezz’ora prima, tuttavia si può recuperare a bordo il sonno perso alternandolo con una navigazione sul tettino dell’aliscafo, panorami indimenticabili; arriviamo a Phnom Phen alle 1230, da subito vi accorgerete del delirio rumoroso di questa capitale, innumerevoli procacciatori di clienti per le guest house saranno lì ad aspettarvi, peccato che noi abbiamo già la prenotazione alla number 9, spettacolare palafitta, malsana e sporca ma col fascino che solo certi posti possono avere, non tutti avranno la mia stessa opinione.
Nel pomeriggio organizzo tre tuc-tuc per il campo di sterminio di “Choeung-Ek”, si trova a 20km dal centro, stucchevole la collezione di crani umani di Pol Pot ma poi avrete l’impressione di trovarvi in un semplice giardino. Saremo colpiti da un violento acquazzone ma resistiamo ed ottimizziamo il tempo per visitare la scuola S-21, trasformata in luogo di torture, che invece si trova al centro della capitale. Tornare in albergo non è una buona idea anche perché non tutti hanno la doccia nelle stanze, quindi andiamo diretti a cena e poi passeggiata per la città, tutti un po’ luridi.
19 agosto: Mattinata per bruciare le tappe di Phonm Phen, la Silver pagoda e tutto il complesso del palazzo reale, poi verso il mercato più bizzarro dell’indocina ma purtroppo R. perde il portafoglio con soldi e carta di credito e io non vedrò mai il mercato. Con gli altri partecipanti ci ritroviamo alle 1200 per riprendere l’aliscafo verso il Vietnam, finalmente navighiamo sul Mekong, la navigazione è molto lunga ma i paesaggi indimenticabili, inizia anche a piovere ma quando arriviamo alla frontiera è nuovamente sereno. Intoppi burocratici piuttosto lunghi in entrambe le frontiere e soltanto alle 1800 di sera arriviamo sulla terraferma, a Chau Doc dove ci aspetta il bus della Linh travel per Cantho. Consiglio vivamente questa mia scelta logistica di entrare in Vietnam attraverso il fiume, poiché permette di guadagnare un giorno e superare una frontiera lungo il fiume, il che non capita tutti i giorni. Per Cantho ci sono altre tre ore di bus, arriviamo stanchi e affamati giusto in tempo per la cena e per andare a dormire.
20 agosto: Escursione al mercato galleggiante più bello, prima il piccolo e poi il grande, molto belli, vendono qualsiasi tipo di frutta e vegetali, ma anche carne e pesce, poi la nostra barchetta procede per i meandri del Mekong, quei canali che nell’immaginario collettivo sono assocciati a Plaooton o Apocalypse Now, finchè non ci fermiamo in un minuscolo villaggio per mangiare ananas e pompelmi. Veramente notevole questa gita.
Poi si parte verso Ho Chi Min, attraversiamo il Mekong su un battello traghetto che fa la spola tra una riva e l’altra, buchiamo lungo il percorso ed infine verso le 1530 del pomeriggio siamo nell’ex Saigon. Pomeriggio libero per tutti, ci ritroviamo per la cena.
21 agosto: Contatto mattutino con Ho Chi Min, fiumi di moto che si bloccano solo ai semafori, che procedono tutte alla stessa velocità, che vanno al ritmo dei clacson.Andiamo verso l’aerea più bombardata durante la guerra, quella a nord della città, quella di Cu Chi famosa per i tunnels che visiteremo. Si entra in questa specie di parco ma anche caserma, infatti stanno numerosi soldati in uniforme con ai piedi i sandali di pneumatico vietcong, alcuni giocano a dama, altri ci accompagnano per i sentieri, obbligandoci prima a guardare un documentario propaganda sui loro eroi e poi ci mostrano le terrificanti trappole per topi, o meglio per americani, disseminate nella foresta.Infine i tunnels, chi vuole può affrontare questo percorso di 30m sottoterra, la discesa nel buio più nero è inquietante. Terminata la visita nel parco si può gustare una birra gelata in uno dei bar immediatamente fuori tra i tanti negozi di souvenir vietcong!!!
Torniamo a Saigon e per il pranzo scelgo le bancarelle sulla strada nel quartiere cinese, proposta ardita che non riscuote granchè consenso. Nel pomeriggio quasi tutti visitano il museo della guerra, purtroppo devo perdermelo perché impegnato nell’organizzazione per le prossime giornate, riesco solo a farmi portare davanti all’ambasciata americana, ero curioso di vedere il terrazzo dell’evacuazione!!! Prima della cena mi concedo un rilassante taglio di capelli, lo consiglio.
Poi qualcuno ha nostalgia della pizza, quindi ci separiamo inevitabilmente per la cena.
22 agosto: Oggi primo tappone di autobus per Na Trang, faticoso, soprattutto per chi ha le gambe lunghe e continuo battibecco con la boss della linh travel, non vuole fermarsi, vuole proseguire dritto, ecc….alla fine la spuntiamo per una sosta alle dune di Mui Ne con pranzo in spiaggia annesso, niente di particolare, chi vuole vedere le dune non viene in Vietnam perlomeno il pranzo era ottimo. Riprendiamo il viaggio finchè in serata, già buio, arriviamo a Na Trang, e cena di pesce molto buona.
23 agosto: Il mare, il mare. La maggioranza ha bisogna di qualche ora in spiaggia, deve giustificare il costume da bagno che ha messo in valigia, cosicchè partiamo verso le 1200 per Hoi An dove arriveremo molto tardi dopo un viaggio lunghissimo e faticoso, tra l’altro con una misera cena. Un consiglio: tenete presente che il viaggio è molto lungo e conviene eliminare un’inutile mattinata nella anonima spiaggia di Na Trang.
24 agosto: giornata caldissima e dedicata al giro random di questa città bomboniera, piena di pagode e di piccole cose da visitare, girate così, senza guida, entrando in stupende case in stile cinese, molte in legno, draghi colorati, pagode…..tra l’altro il mare c’è anche ad Hoi An, identico a quello di Na Trang. Approfittate per un vestito su misura o semplicemente accontentatevi dell’atmosfera ordinata di questa città. Cena su una magnifica terrazza lungo il fiume.
25 agosto: oggi è l’ultimo trasferimento con il bus della linh travel per Huè, da Hoi An ci sono 4 ore di strada, non passiamo dal passo delle nuvole ma è aperto il tunnel che buca la montagna.
Questa città è la più calda di tutte, qualcuno cede e si riposa niente di grave naturalmente. Visitiamo la citadel imperiale di Huè, mi appare come un rilassante giardino, fatto di laghetti con fiori di loto e pagode abbandonate, non ci sono molti turisti ma in compenso il canto delle cicale è un qualcosa di assordante, si suda in continuazione sotto ad un sole velato. Nel tardo pomeriggio faccio un giro in cyclo per la città anche se non è molto salutare, forse era necessaria una mascherina per gli scarichi inquinati dei motorini. Cena al Tropical garden, niente di speciale tranne il prezzo.
26 agosto: abbiamo il volo per Hanoi nel primo pomeriggio quindi sfruttiamo la mattinata per le tombe imperiali lungo il fiume dei profumi. Arriviamo puntuali nella capitale e troviamo Victor, il manager della Vietnam Explorer ad attenderci, è un ragazzo simpatico, parla un ottimo inglese e in modo dettagliato ci fornisce tutte le informazioni necessarie. Il nostro hotel si trova nel centro città, richiedete una locazione simile perché ha un fascino particolare, nel caos cittadino, tra odori o puzze dei vicoli. Cena al ristorante “Com Bao Khana”, cucina vietnamita, assaggio delle rane molto simili al coniglio come gusto.
27 agosto: oggi è in programma l’escursione alla baia di Halong, prima della partenza alle 0800 lascio i biglietti aerei a Victor che si occuperà della riconferma. Sono circa 4 ore di bus fino all’imbarcadero per Halong, facciamo una sosta a metà strada in un mercato dove i mutilati dalle mine vendono porcellane, tele e souvenir; si può approfittare per fare nuovamente colazione.
Inizia il giro della baia in una splendida barca a motore in abete rosso, sembra un antico veliero anche se non ha la vela, in coperta ci sono i tavoli dove ci verrà servito uno straordinario pranzo a base di pesce. L’escursione dura circa 4 ore di piacevole navigazione con due soste; la prima nelle grotte illuminate da luci multicolori e la seconda in un allevamento di pesce. Nel complesso la gita ad Halong è stata la più bella del viaggio, tra l’altro organizzata perfettamente da Victor che ci ha fornito una guida brava e simpatica; forse l’unico mio rammarico è stato quello di non aver soggiornato una notte ad Halong, però sarebbe costato qualcosa in più…..cena al “little Hanoi”.
28 agosto: giornata libera per lo shopping, qualcuno farà ottimi acquisti, borse “north sails” e scarpe “nike” per pochi dollari, con molta pazienza e resistenza fisica al caldo si può acquistare di tutto; resisto fino alle 1400 tra le bancarelle e poi massaggio con sauna. Alle 1700 abbiamo l’appuntamento davanti all’ hotel per il giro di un ora in cyclo organizzato da Victor, poi ci lasciano di fronte al teatro delle marionette sull’acqua,lo spettacolo è carino ma se durasse molto meno sarebbe meglio anche perché all’interno viene sparata un’altissima aria condizionata.
Cena in un ristorante italiano, il “Mama Rosa”, si mangia una pizza disgustosa e oltretutto paghiamo il conto più alto delle cene!!!
29 agosto: l’aereo per il Laos, più precisamente Vientiane, è nel pomeriggio, quindi di buon mattino partiamo tutti per la visita di rito allo “zio Ho”, immaginatevi un mausoleo stile Russia di Brezenev, prima di entrare bisogna rispettare la fila, molto lunga, di “fedeli” o “compagni”, in simili luoghi sembra molto sottile il confine tra la religione e il comunismo. Non portate macchine fotografiche perché sarete costretti a depositarle, con il rischio che poi…..a noi non è successo nulla. La sfilata di fronte alla salma lucida di Ho Chi Min è molto veloce, non ci si può fermare; poi la fila continua per visitare la palafitta dove il padre della rivoluzione vietnamita ha vissuto, ed infine, all’interno del complesso che circonda il mausoleo c’è anche il palazzo presidenziale, color crema zabaione.
Dopo il pranzo partiamo per l’aeroporto, dista circa 1 ora dalla centro città, il volo serale per Vientiane è in orario, e dai finestrini butto l’ultimo sguardo sulla pozzanghera vietnamita!!!!
All’entrata in Laos si paga 30 usd per il visto che otteniamo in poco tempo, ricordatevi una fototessera, poi subito fuori c’è l’autista di Madame Bounsou con il pulmino ad aspettarci; Vientiane è il contrario di Hanoi, nessuno suona il clacson, pochissimi i motorini e le auto, una calma irreale lungo l’unica via asfaltata che taglia in due questa tranquilla capitale indocinese.
La guest house “Mali Namphu” ha degli arredi fantastici, il personale è molto cordiale e premuroso nei nostri confronti, mi consigliano di mangiare al Kualao, il migliore in assoluto; dopo cena Vientiane di notte è deserta, toponi e cani che si rincorrono lungo le vie infangate, entriamo in un locale dove ascoltano musica dal vivo altissima, non resistiamo.
30 agosto: la colazione in questa graziosa guest house è appena fuori la stanza,la faccio in anticipo rispetto a tutti gli altri perché devo incontrare Madame Bounsou per saldare e per chiedergli altre informazioni; gli uffici della diethelm laos sono appena dietro a dove alloggio e mi sbrigo molto in fretta, organizzo il trasporto per Vang Vienh in “Sgwatera….”, ovvero dei pick-up coperti con dei teli, sono un mezzo di trasporto molto diffuso il Laos, i bagagli vanno sopra e dentro possono starci fino ad 8 persone. La partenza è prevista per le due del pomeriggio e al mattino visitiamo in tuc-tuc la pagoda d’orata Pha That Luang e il Buddha Park che si trova a 25 km di distanza dal centro città, in quest’ultimo troverete il buddha sdraiato, che compare sulla copertina della guida routard.
Alle 1400 come previsto partiamo da Vientiane, alcuni di noi avranno l’accortezza di coprire i bagagli con dei sacchi neri, altri no e subiranno pesantemente i danni di un acquazzone, l’unico del viaggio, che ci accompagnerà per un giorno intero. A Vang Vienh arriviamo verso le 1800, piove sempre ed il fango è dovunque, gli autisti ci accompagnano in una delle tante guest house libere e ho modo di conoscere Nikon, un personaggio con una voce suadente, è molto bravo, vedi i riferimenti in alberghi. Cena nel ristorante di fronte all’albergo, non possiamo muoverci più di tanto con la pioggia.
31 agosto: Tra la pioggia riusciamo a visitare i villaggi delle minoranze Monh, chi vuole può anche dedicarsi al rafting. Alle 1300 si parte per l’ultimo spostamento in autobus, però i due pulmini che ho affittato sono molto piccoli e sarà un viaggio scomodissimo soprattutto per le mie lunghe gambe anche se straordinariamente bello; ho passato delle ore in cui non mi sarei mai fatto vincere dal sonno perché unico era il paesaggio che i miei occhi stavano guardando. La foresta fitta che si butta sulla strada tortuosa, che sale e scende, ogni tanto un raggio di sole fa brillare il verde delle foglie, ai lati della strada capanne e bambini che raccolgono ciliegie. Arriviamo a Luang Prabang alle 1930, una po’ di confusione per trovare una guest house e dobbiamo sistemarci in due distinte ma confinanti.
01 settembre: giro mattutino dei wat di Luang Prabang, ce ne sono moltissimi e al terzo ed al quarto si stufano un po’ tutti, quest’antica capitale ha una pacatezza irreale, dovunque si incontrano i monaci arancioni, i dong vicino alle pagode rifinite di oro, draghi e quant’altro dell’iconografia laotiana. Lo shopping a Luang Prabang è di qualità, troverete oggetti di artigianato molto raffinati.
E’ una città che non può essere definita tale, nel senso che diamo noi al termine, non esiste il traffico, solo tranquillità, tutto è lento, dovunque permane un’aria religiosa, filosoficamente orientale.
02 settembre: sveglia prestissimo perché all’alba voglio partecipare alla questua dei monaci, mi siedo su uno stuoino e compro del riso e del cibo avvolto in foglie di banane da offrire alla lunghissima fila di giovani monaci che raccoglie l’elemosina.
Alle 0900, con una lancia lungo il Mekong, partiamo per l’escursione alle grotte Pak Ou, è una bella navigata lungo il fiume ma le grotte sono una stupidaggine colossale, lungo il fiume ci fermiamo in un villaggio dove distillano la grappa di riso Lao-Lao, troppo spudoratamente turistico, pensate che fanno pagare 1 usd per andare in bagno!!!!
Ritorniamo a Luang Prabang per il pranzo, in un ristorante sul Mekong, e poi ripartiamo per le cascate Quang Xi, sono a circa 1 ora di pulmino. L’escursione vale qualcosa in più rispetto alle grotte, troverete degli orsi ed una tigre in gabbia, sotto alle cascate qualcuno, come il sottoscritto, ha fatto il bagno, ma sinceramente, più per lavarmi con un forte getto d’acqua…..che per altro.
Cena finale al ristorante “Indochina”, e come tutte le sere, stessa atmosfera distaccata ed indifferente di un gruppo diviso a metà.
03 settembre: Partiamo in orario da Luang Prabang per Bangkok,non prima di pagare il visto d’uscita di 10 usd. Nella capitale thailandese alcuni di noi escono per qualche ora, altri rimangono dentro al duty free dell’aeroporto.In serata parte l’aereo della Scandinavian per Copenaghen.
04 settembre: Sosta mattutina a Copenaghen, saluti con chi parte per Milano e Venezia, e arrivo puntuale a Roma. Malinconica fine di un viaggio straordinario.
Guida di viaggio scritta da Alessio Quatrini ideatore di “Ospiti in Africa”, per qualsiasi consiglio di viaggio contattatemi su Facebook “Ospiti Inafrica” oppure al tel. 3381597418, infine sul sito www.ospitiinafrica.com