Germania
Racconto di viaggio aprile 2003,
Ciao, questo è il mio diario, siamo partiti il 25 aprile 2003 per una vacanza nella Germania da Lodi, 1 tappa Colonia.....
COLONIA
Colonia è una delle più grandi città tedesche: capitale della Renania, una delle città più antiche della Germania, fondata dai Romani al tempo di Cesare, vanta una storia millenaria; il Medioevo vide un grande sviluppo: Colonia sede arcivescovile diventò la Roma del Nord per il gran numero di chiese e la fervida vita culturale; fu libera città imperiale e continuò ad essere una dei centri più importanti della Germania, ruolo che riveste tutt'oggi. Rasa quasi al suolo durante il secondo conflitto mondiale, i suoi numerosi monumenti e chiese vennero rapidamente restaurati e ricostruiti.
Il Dom di Colonia è la più grande cattedrale della Germania la cui costruzione si è protratta per ben 600 anni; con le alte guglie domina il panorama della città ed è visibile anche in lontananza. La costruzione iniziò alla metà del XIII secolo, fu la prima chiesa gotica della Renania e il suo stile risentì fortemente del gotico francese;
rimasto incompiuto, venne adibito anche a scuderie; solo alla fine del XIX secolo, seguendo i progetti originali, la fabbrica del duomo venne finalmente completata, uscì praticamente indenne dai bombardamenti.
L'imponente struttura appare alleggerita dalle guglie merlate, dagli archi rampanti e dai contrafforti slanciati; l'interno è illuminato dalle splendide vetrate policrome che sono uno tra i tanti tesori della cattedrale; la Croce di Gerone, è un crocifisso ligneo del 970, gli stalli del coro risalgono alla metà del XIV secolo e sono i più grandi della Germania, ma il vero tesoro è il reliquiario dei Re Magi, posto dietro l'altare maggiore; è un'opera di oreficeria che risale al 1181, secondo la tradizione contiene i resti dei tre saggi, trafugato da Milano dal Barbarossa.
Colonia è la città delle chiese romaniche, molte danneggiate dai bombardamenti, furono restaurate: St Maria im Kapitol in Marienplatz conserva un portale scolpito nel 1065; St Gereon ha una cupola decagonale innalzata nel XIII secolo.
Molti sono i musei da visitare: il Romisch-Germanisches Museum, vicino al duomo, conserva i reperti romani, tra cui il Mausoleo di Lucio Polibio e il mosaico di Dioniso, visibile nel seminterrato.
Una delle più ricche pinacoteche del paese è conservata nel Wallraf Richartz Museum, vi sono esposte opere dei maestri fiamminghi del XV secolo e degli antichi maestri tedeschi, tra i quali Dürer;opere del rinascimento italiano e dei fiamminghi del '600, Rubens e Rembrandt, rendono la collezione di primaria importanza. Il museo raddoppia lo spazio espositivo nell'attiguo Ludwig Museum, che è uno dei principali musei d'arte post moderna in Europa.
Colonia
Sucessivamente da Colonia abbiamo preso il battello che si ferma a Mainz (Magonza)
MAINZ (MAGONZA)
190.000 abitanti, capitale della regione di Rheinland-Pfalz, situata sul Reno. Città universitaria, antica residenza di principi elettori e arcivescovi. Nel Medioevo fu il principale centro ecclesiastico della Germania. Oggi centro del commercio vinicolo renano. Sede di importanti emittenti radiofoniche e televisive.
Sono da vedere:
Il duomo a sei torri (XI-XIII secolo), il museo di Gutenberg (museo della stampa), la deliziosa città vecchia (molti edifici a graticcio), il Schillerplatz con bei palazzi patrizi e la moderna "Fastnachtsbrunnen" (fontana del martedì grasso) del 1966, il museo romano-germanico nel palazzo rinascimentale del castello.
Il massiccio duomo che si erge al centro della città doveva inequivocabilmente far capire il potere della chiesa romana che qui a Magonza, per molti secoli, era anche potere politico. Infatti, l'arcivescovo della città era anche "Kurfürst", cioè principe elettore, uno dei sette potenti della Germania che incoronavano l'imperatore.
Insieme alle cattedrali di Worms e di Speyer il duomo di Mainz costituisce il più alto esempio di architettura sacra romanica. Il museo più interessante di Mainz è invece il Gutenberg-Museum. Gutenberg inventò qui, intorno al 1450, la stampa con le lettere mobili, il suo museo ospita non solo due delle prime Bibbie stampate da lui (che valgono miliardi), ma centinaia di documenti che hanno segnato la storia della stampa. Dopo la visita al museo di Gutenberg una riposante passeggiata attraverso i stretti vicoli del centro storico: un tuffo nel passato. L'ultima guerra aveva distrutto l'80% di tutte le case del centro, oggi sono rinate com'erano una volta. Insieme a Köln e Düsseldorf, Mainz è una delle tre capitali del Carnevale in Germania. Da vedere!
Sucessivamente andiamo a FRANCOFORTE
664.000 abitanti, città della regione di Hessen (Assia), situata sul fiume Meno. Metropoli della finanza europea, sede della borsa più importante della Germania, della Banca centrale e di molte aziende multinazionali. Ha il secondo aeroporto di Europa e una prestigiosa Università.
Sono da vedere:
Il Römerberg (la piazza del centro) con il Römer (municipio da più di 500 anni), il Kaiserdom (chiesa in cui furono incoronati re e imperatori tedeschi), la Paulskirche che, nel 1948, era sede del primo parlamento tedesco, la Alte Oper (opera lirica), la casa di Goethe.
La facciata neoclassicista della "Vecchia Opera" Frankfurt è a prima vista la città degli imponenti grattacieli dove vengono regolati i flussi del denaro europeo (è chiamata anche la Manhattan sul Meno, o ironicamente "Bankfurt"). Questa metropoli cosmopolita conserva comunque le tracce del suo passato di città
imperiale, come gli edifici accuratamente restaurati del Römerberg.
Frankfurt è anche la patria del grande scrittore Johann Wolfgang Goethe e il risvolto culturale della città è espresso dal numero di musei che si affacciano sulle rive del Meno. La zona di Sachsenhausen la sera diventa un punto di incontro per i molti locali e ristoranti che si trovano nelle caratteristiche case di questo quartiere. Dal 1999 Francoforte è anche sede della Banca Centrale Europea.
Ora con il pulman ci mettiamo in marcia per Heidelberg
HEIDELBERG
Heidelberg è stata nominata per la prima volta in un documento del Convento di Schönau nel 1196. Tuttavia la sua storia si può far risalire all'anno 40 d.C.
Già a quel tempo si erano avuti accampamenti romani, che furono poi conquistati dagli Alemanni. In alto, al di sopra dei vicoli stretti e del pittoresco groviglio dei tetti della città vecchia, dominano maestosi i resti del Castello di Heidelberg. Per cinquecento anni esso fu la splendida Residenza dei principi elettori del Palatinato.
Nel 1386 il Conte palatino Ruprecht I fondò l'Università di Heidelberg, che è la più antica della Germania. Nel periodo dell'Umanesimo e della Riforma assunse un'importante funzione di guida. Martin Lutero venne qui accolto con i massimi onori e potè difendere le sue 95 tesi. Heidelberg divenne teatro di un'importante comunità di poeti; basti ricordare tra gli altri Arnim, Brentano, Hölderlin, Eichendorff e Goethe. Nessun'altra città venne tanto amata dai poeti del Romanticismo quanto Heidelberg.
Non certo meno importante è la sua fantastica posizione sul Neckar, in mezzo a montagne, boschi e pendii pieni di vigneti.
Questa città, aperta e piena di gioia di vivere, ha sempre attirato un gran numero di artisti in ogni epoca e lo fa ancora oggi. In tutto il mondo teatrale tedesco si dedica grande attenzione, tra l'altro, agli allestimenti di opere liriche, teatrali e balletti. Da non perdere, i festival estivi al Castello con spettacoli musicali e concerti.
Dietro al romantico sipario, dietro alle facciate di semplici case borghesi e di stupendi palazzi pulsa tuttavia il cuore di una città proiettata verso il futuro, con strutture scientifici he ed economici di importanza mondiale.
"Ho lasciato il mio cuore a Heidelberg ..." così recita una famosa canzone popolare tedesca. Infatti, è facile amare questa città. Scoprite qui il perché.......
La città in breve:
139.000 abitanti, città della regione di Baden-Württemberg, sul fiume Neckar. Una delle città più visitate della Germania. Ha la più vecchia università della Germania (del 1386) con una lunga lista di nomi famosi tra studenti e professori.
Da vedere:
tutto il centro storico (sopratutto la "Hauptstraße") con i numerosi edifici di stile barocco, il castello del XVI secolo (vedi foto in alto) che ospita la botte di vino più grande del mondo (con una capienza di 221.726 litri) e un bel museo delle farmacie storiche, la "Alte Brücke" (ponte vecchio), l'antico "carcere" degli studenti e i molti locali storici studenteschi.
3 milioni di turisti all'anno vengono per vedere la città e il suo castello che si trova in una posizione molto pittoresca sul fiume di Neckar. Una passeggiata per il centro storico e poi, dopo aver attraversato il Neckar sul ponte vecchio (solo per pedoni!), per il "sentiero dei filosofi", una stradina panoramica, fanno vedere la città nei suoi aspetti più romantici. Dopo ci si può riposare con una birra in una delle antiche birrerie studentesche. Venite a visitare Heidelberg in agosto per le feste che si tengono nel castello o in settembre per seguire le manifestazioni per la vendemmia!
birreria di Heidelberg
Ci trasferiamo nella Baviera,
BAVIERA
La Baviera è la regione alpina della Germania: un Land composto da quattro regioni diverse: La Baviera Orientale, l'Alta Baviera, la Franconia e l'Algovia-Svevia bavarese, divisa in due dal percorso del Danubio, è, dal 1949 uno Stato libero all'interno della confederazione germanica.
Una regione particolarmente ricca di bellezze naturali, di storia e tradizioni; la Rezia, dominata per ben 400 anni dai Romani, conserva le tracce di questa presenza: accampamenti, terme e il Limes, la più grande opera difensiva dopo la Muraglia cinese; reperti, frammenti materiali, ma anche culturale che costituiscono il retaggio di questa regione. I percorsi per scoprire questa regione possono essere diversi: storici, con le città di romana memoria come Ragensburg, Ratisbona, l'antico
castrum della III Legione italiana, diventato famoso per il ritrovamento di un tesoro, sede vescovile, una metropoli medievale che vanta il più grande centro storico della Germania; meritano una visita lo Steinerne Brücke, che con le sue 16 campate è il antico ponte in pietra della Germania, la Porta Pretoria e lo Hoher Dom zu St. Peter ,del 1270.
Regione dei castelli, storici il Kaiserburg di Norimberga e Wurzburg residenza dei principi vescovi, affrescato dal Tiepolo è una dei castelli più importanti d'Europa; fiabesche, uno tra tutti il castello di Neuschwanstein, voluto da Ludwig II, incarna il mito della fiaba.
Regione della salute e del benessere vanta molte località termali le cui doti terapeutiche erano già conosciute dai Romani; Bad Worishofen con ben 200 stabilimenti termali è uno dei maggiore centri di benessere della regione.
Bamberg come Roma si sviluppò su sette colli, città dalla storia millenaria, conserva testimonianze romaniche e gotiche di altissimo pregio tra cui la Cattedrale e il Palazzo Episcopale. Coburg dominata da una poderosa fortezza che conserva all'interno una ricchissima collezione d'arte; da vedere il palazzo di Ehrenburg,dove spesso alloggiava la regina Vittoria d'Inghilterra.
La Baviera è la regione ai piedi delle Alpi e annovera importanti centri sciistici: il più famoso è Garmisch un elegante cento montano teatro di gare internazionali, affiancato Berchtesgaden e Zwiesel.
La Baviera èuna regione ricca di storia e di tradizioni popolari: feste e sagre durante le quali si entra in contatto con un popolo ospitale e che ama la musica e la festa: oltre il famosissimo Oktoberfest di Monaco sono molti altri gli eventi che meritano nota: la Gaubodonfest a Straubing è di grande richiamo; l'emozionante Further Drachentisch, di Furth um Wald che dal 1590 ripropone l'epica uccisione del drago e il salvataggio della pulzella.
Avendo nostalgia della cucina, ma dei vini buoni...... ci dirigiamo verso Wurzburg......
Würzburg - arte, cultura e vino
Questo grazioso centro della Franconia, nella Baviera settentrionale, offre ai turisti non solo la famosa Residenza (Bene universale della cultura dell'UNESCO). Scoprite qui perché molti turisti - e anche tanti studenti - amano questa città.
A Würzburg comincia la "Romantische Straße" che porta attraverso Rothenburg fino ai castelli di Ludwig. Ed è un degno inizio di questa strada molto frequentata dai turisti da tutto il mondo: un must non solo per gli amanti dell'arte è una visita alla Residenza (architetto: Balthasar Neumann) con i soffitti affrescati meravigliosamente da G.B. Tiepolo. Nella costruzione di questo bellissimo castello, iniziata nel 1720, i pricipi-vescovi non badarono a spese: Tiepolo sarà stato
contento di ricevere per i suoi lavori la gigantesca somma di 40.000 fiorini - in soldi di oggi più di un milione e mezzo di Euro! Il castello ha 300 camere e una cantina che può ospitare un milione e mezzo di litri di vino. A proposito di vino: chi crede che la Germania, e in particolare la Baviera, sia il paese della birra capirà in questa città che non è affatto così: la zona intorno a Würzburg è un importante centro della produzione del vino e durante una visita della città non dovrebbe mai mancare un appuntamento in uno dei tipici locali del vino per gustare uno degli ottimi vini della regione. Oltre ai turisti Würzburg attrae anche studenti da molti paesi che apprezzano non solo la rinomata università, ma anche i pittoreschi dintorni di questa bella cittadina.
I castelli del Re di Baviera Ludwig II (1845-1886), re della Baviera e amico e mecenate del compositore Richard Wagner, era più un sognatore che un re. Invece di regnare la Baviera preferiva spendere i soldi del suo stato per la costruzione di sempre nuovi castelli. Non aveva ancora terminato uno, che già cominciava la costruzione del prossimo castello, lavorando così su vari castelli contemporaneamente. Era amato dal popolo, ma odiato e disprezzato in tutti gli ambienti politici, diplomatici ed economici e, alla fine della sua breve e infelice vita, fu dichiarato pazzo da una commissione di medici incaricata dal governo stesso della Baviera.
Ludwig, che era anche omosessuale e che si rifiutò di sposarsi, in fondo viveva nel secolo sbagliato, la sua fantasia spaziava dai miti germanici fino agli sfarzi del "re sole" della Francia e soffriva molto della sua incapacità di ambientarsi nelle realtà dell'ottocento. Con la costruzione di questi castelli, con uno stile di vita abbastanza
dispendioso e con dei regali veramente "reali" al suo amico Wagner, che sfruttava in maniera piuttosto sfacciata la debolezza di Ludwig nei suoi confronti, ha dilapidato parecchio le finanze del suo regno. Ma oggi, con milioni di turisti che visitano ogni anno i suoi castelli, i conti tornano abbondantemente. Visitando questi castelli si stenta a credere che siano stati costruiti poco più di cento anni fa. Neuschwanstein sembra venuto fuori da una favola medievale, Herrenchiemsee è il
risultato del tentativo di imitare e superare lo stile lussuoso di Versailles, e Linderhof sembra un giocatolo reale al di fuori di spazio e tempo. Sono tutti e tre bellissimi e se non li avete ancora visti e proprio ora di andarci! Hohenschwangau invece è il castello dei genitori - vederlo è indispensabile per capire Ludwig.
Neuschwanstein (costruito 1869-1886)
Il castello di Neuschwanstein
Alla scoperta del mitico castello di Neuschwanstein, uno dei simboli della Baviera nel mondo. Costruito a partire dal 1869 da re Ludwig II di Baviera, oggi è una delle mete turistiche più importanti della Germania.
Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera, e della Germania, nel mondo. E' il "castello delle favole" per eccellenza, fatto costruire dal "re delle favole" Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank. L'idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca bavarese dopo essere rimasto quasi "folgorato" da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia.
Neuschwanstein, situato nella sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, domina dall'alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau ed il magnifico paesaggio circostante.
Walt Disney lo prese come modello per disegnare i castelli di alcuni tra i suoi più celebri cartoni animati ("Biancaneve e i sette nani", "Cenerentola").
Le sale interne - riccamente arredate - sono un omaggio al genio musicale di Richard Wagner: "Tannhäuser", "Lohengrin", "Tristano e Isotta", "I maestri cantori di Norimberga" e il "Parsifal", un inno al romanticismo e alle antiche leggende germaniche.
Nel corso della visita al castello alcuni ambienti vi colpiranno in modo speciale: prima di tutto la sala del trono in stile bizantino, progettata da E. Ille e J. Hofmann. I gradini di marmo di Carrara portano all'abside che doveva sovrastare un trono d'oro e d'avorio, mai realizzato perchè dopo la morte del re tutti i lavori previsti e non ancora iniziati non vennero portati a termine. I dipinti, opera di W. Hauschild, raffigurano fra l'altro i 12 apostoli, sei re canonizzati ed episodi della loro vita. Al centro dell'abside si vede Cristo con Maria e con l'apostolo prediletto Giovanni mentre all'estremità della sala si può ammirare il dipinto rappresentante "La lotta di San Giorgio con il drago". In questo quadro, a sinistra sopra la roccia, si può vedere il quarto castello progettato dal re, la rocca di Falkenstein, la cui edificazione doveva iniziare nel 1886 ma nello stesso anno Ludwig morì e non se ne fece più nulla. Nel grande candelabro a forma di corona bizantina ed eseguito in ottone dorato sono inserite 96 candele. Per sostituirle e per pulire il candelabro - che tra l'altro pesa parecchi quintali - è stato creato un apposito argano. Il pavimento in mosaico è stato eseguito usando oltre due milioni di tessere.
La sala da pranzo con dipinti raffiguranti scene della leggendaria gara poetica dei cantori svoltasi a Wartburg nel 1207. Richar Wagner si è ispirato a questo tema ed alla leggenda del Tannhäuser per creare una delle sue più belle opere. I quadri vennero dipinti dall'artista Ferdinand Piloty di Monaco, il più famoso dei pittori che ha lavorato nel castello. Sopra la porta, ricoperta da tende in seta color rosso vino, è rappresentato metaforicamente Wolfram von Eschenbach, il poeta del "Parsifal" e del "Lohengrin". Sopra un'altra porta, attraverso la quale si entra nella camera dei servitori, è raffigurato Gottfried von Strassburg, l'autore di "Tristano e Isotta". Il tavolo della sala da pranzo è "normale", non come quelli dei castelli di Herrenchiemsee e Linderhof dove uno speciale marchingegno faceva scorrere il tavolo dalla sala da pranzo direttamente nelle sottostanti cucine e viceversa in modo tale che nessun servitore potesse disturbare Ludwig durante il pranzo.
Ludwig aveva una predilezione per le camere da letto sfarzose e per questo quella realizzata a Neuschwanstein in stile tardo gotico è ornata da meravigliosi intagli in legno di quercia che si possono ammirare principalmente sul baldacchino del letto, sul lavabo, sulla colonna centrale e sulla sedia di lettura. In questa sola stanza hanno lavorato 14 intagliatori per ben quattro anni. Gli intagli ai piedi del letto rappresentano la risurrezione di Cristo ed alludono alla relazione simbolica fra il sonno e la morte. Le tende, le tappezzerie e le coperte in blu bavarese (il colore preferito del re) sono ornate da ricami rappresentanti lo stemma della Baviera, il cigno ed il leone dei Wittelsbach. Il lavabo era provvisto di acqua corrente; l'acquedotto era alimentato da una sorgente situata a circa 200 metri sopra il castello.
La finestra del balcone della camera da letto offre una magnifica vista sulla gola di Pöllath con la sua cascata di 45 m; dietro la gola si può vedere il massiccio del Säuling (2045 metri s.l.m.).
Attraverso una finta grotta di stalattiti e stalagmiti e passando davanti al giardino d'inverno, si accede al soggiorno reale, costituito da un ampio salone principale e da una saletta, separata da colonne, detta "angolo dei cigni". Il tema delle pareti murali è tratto dalla leggenda del Lohengrin: sopra la stufa è ritratto l'arrivo di Lohengrin ad Anversa, di fronte il miracolo del Graal.Nell'angolo dei cigni invece sono rappresentate altre scene del Lohengrin. Le porte della grande libreria, realizzate in stile romantico, sono ornate da dipinti relativi alle leggende di Tristano e Isotta e di Sigfrido.
Per la costruzione della sala dei cantori fu preso a modello il castello di Wartburg. I dipinti della sala e nel corridoio del palco si ispirano alla leggenda di Parsifal. La scena "Il giardino incantato di Klingsor" è opera di Christian Jank. Sopra le due porte presso il palco si trova lo stemma della famiglia reale con l'iscrizione "Ludwig II, re di Baviera, conte Palatino". Questa iscrizione è l'unica nel suo genere in tutto il castello. Quando Ludwig era in vita questa sala - illuminata da più di 600 candele - non venne mai utilizzata; soltanto nel 1933, in occasione del 50° anniversario della morte di Wagner, si tenne un primo grande concerto, al quale ne seguirono altri fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Neuschwanstein è aperto da aprile a settembre dalle 9 alle 18 e da ottobre a marzo dalle 10 alle 16.
I biglietti non si acquistano direttamente al castello ma nel Ticketcenter (ai piedi del castello; Alpseestraße 12 - Hohenschwangau);
la biglietteria apre alle 7.30 (aprile-sett.) e alle 9 (ott.-marzo); vista l'alta affluenza di turisti, conviene arrivare al mattino presto per evitare lunghe code (soprattutto nei mesi estivi). I biglietti si possono prenotare, con un piccolo sovrapprezzo, dal sito www.ticket-center-hohenschwangau.de e ritirare in un apposito sportello
della biglietteria il giorno della visita. Esiste poi un biglietto cumulativo che permette di visitare, nello stesso giorno, anche il vicino castello di Hohenschwangau.
Il sito ufficiale è www.neuschwanstein.de
Linderhof (costruito 1874-1878).
Il castello di Linderhof completa la trilogia dei castelli realizzati da re Ludwig II. E' un piccolo gioiello realizzato in stile barocco con un favoloso giardino ricco di statue, padiglioni orientali e fontane.
Il castello di Linderhof ha una lunga storia: già nel '400 nella vallata del Graswang esisteva un podere di proprietà del vicino monastero benedettino di Ettal ed affidato alla famiglia Linder (da qui il nome di Linderhof). Re Massimiliano II lo trasformò nell'Ottocento in un padiglione di caccia e nel 1869 il figlio Ludwig II acquistò il terreno circostante con l'intenzione di costruire una cosiddetta "villa reale", non un palazzo sontuoso e di rappresentanza ma un piccolo rifugio per il
sovrano.
Approvati i progetti dell'architetto Georg Dollmann, che in seguito costruirà anche Herrenchiemsee, iniziarono subito i lavori che terminarono nel 1878. Due anni più tardi, nel 1880, prese vita il meraviglioso giardino - il vero gioiello di Linderhof - che fa da cornice al piccolo castello con le sue perfette geometrie, fontane, sontuose statue e una serie di padiglioni di gusto orientale, acquistasti nel 1876 all'Esposizione universale di Parigi, come il chiosco moresco e la casa marocchina che, venduta dal governo bavarese alla morte di Ludwig nel 1886, è stata recentemente riacquistata e riportata nel parco.
Le sorprese dei giardini reali non finiscono qui: nella grotta di Venere (Venusgrotte), dove Ludwig amava passare intere ore a sognare e riflettere facendosi cullare dall'acqua all'interno di una piccola barca a forma di conchiglia che tuttora si può ammirare, viene rievocata una scena delwagneriano Tannhäuser mentre nella Hundinghütte è ricostruita una scena del primo atto della Valchiria.
All'interno, già a partire dalla sala delle udienze (da notare le decorazioni dorate, l'imponente scrivania in legno e le stuccature del soffitto che rappresentano emblemi di guerra, pace, musica e pittura), si capisce che, malgrado la volontà di Ludwig di mantenere a Linderhof un'atmosfera intima e privata, non manca certo quella monumentalità e ricchezza decorativa, in alcuni casi anche eccessiva, tipica del barocco che tanto piaceva al sovrano bavarese.
Per realizzare la camera da letto si presero ad esempio quelle più sontuose della Residenz di Monaco mentre il soffitto completamente affrescato e dedicato all'apoteosi di Luigi XIV è una idea di Ludwig. Al centro domina il letto con un sontuoso baldacchino avvolto da un tessuto color blu e decorato con lo stemma reale.
Tipico esempio di sfarzo ed eleganza rococò è la sala degli specchi con stucchi bianchi e dorati, consolles, ornamenti e putti che sostengono le lampade e una serie di quadri sopra alle porte che mostrano scene della vita di corte nella Francia del XVII secolo.
La forma definitiva della sala da pranzo risale al 1872; gli intagli dei pannelli in bianco e oro sono di Ph. Perron e rappresentano i lavori quotidiani che la servitù doveva compiere per soddisfare i bisogni regali (caccia, pesca, agricoltura e giardinaggio). In mezzo alla camera il tavolo "Tischlein-deck-dich" (collegato direttamente con le sottostanti cucine con uno speciale marchingegno creato per evitare che il re venisse disturbato da camerieri e valletti durante il pranzo);
l'enorme centrotavola e il lampadario provengono dalla manifattura di Meissen.
Linderhof è aperto da aprile a metà ottobre dalle 9 alle 18 e da metà ottobre a marzo dalle 10 alle 16.
Il sito ufficiale è www.linderhof.de
Il castello di Herrenchiemsee
Alla scoperta di uno dei fiabeschi castelli costruiti da re Ludwig II di Baviera: Herrenchiemsee, un inno alla grandezza e alla gloria del Re sole nonchè la cosiddetta "Versailles bavarese".
Herrenchiemsee è stato costruito da re Ludwig II (1845-1886) a partire dal 21 maggio 1878 (posa della prima pietra) in una posizione splendida: il castello sorge infatti in mezzo al lago Chiemsee nell'isoletta di Herrenwörth ed è raggiungible con un traghetto che parte dal paese di Prien.
La facciata è una copia esatta di quella di Versailles: Herrenchiemsee si presenta infatti come un inno alla potenza e alla gloria del Re Sole, Luigi XIV di Francia, e Ludwig, da sempre profondo ammiratore di questa mitica figura storica, decise di erigere un castello che fosse l'esatta copia dell'originale francese.
Il grande interesse che nutre Ludwig verso il Re sole e la famiglia reale francese va oltre ad una semplice rimembranza storica o ad una passione-venerazione: Luigi XVI di Francia fu il padrino di battesimo di suo nonno, re Ludwig I di Baviera.
Purtroppo la prematura morte del quarantenne sovrano, avvenuta il 13 giugno 1886 in circostante mai chiarite nel lago di Starnberg, non gli consentì di portare a compimento il suo progetto. Oggi Herrenchiemsee è infatti formato solo dall'ala centrale: l'ala di sinistra, incompiuta, venne demolita nel 1907 mentre quella di destra non vide mai la luce.
La visita nella Versailles bavarese vede tra i primi ambienti lo scalone d'onore. Come modello per Herrenchiemsee Versailles non corrispondeva sempre all'idea omogenea quale Ludwig II aveva della reggia di Luigi XIV e così richiese nuove creazioni nello spirito dello stile dell'Ottocento: la grande scala ricostruisce, sulla base di incisioni contemporanee, la scala degli ambasciatori di Versailles ma ha un'impronta tutta diversa a causa del moderno tetto di vetro.
La sala della guardia è la prima delle sale di parata e, ricca di raffinati stucchi d'oro e preziosi marmi, è adornata dalle alabarde della guardia reale, la cosiddetta Hartschiere.
Nei rivestimenti in legno bianco e oro della prima anticamera sono inseriti dei quadri con scene del tempo di Luigi XIV mentre nel grande affresco del soffitto è raffigurato il trionfo di Bacco e Cerere. Il magnifico armadio con applicazioni in bronzo dorato è lavorato con la tecnica del Boulle.
La seconda anticamera ha finestre in forma ogivale come il "Salon de L'Oeil de Boeuf" a Versailles. I quadri al muro rappresentano Luigi XIV e membri della sua famiglia; la grande statua equestre rappresenta Luigi XIV.
Nel cerimoniale di corte dell'assolutismo la camera da letto di parata era il luogo dell'udienza serale e del mattino: quindi non una semplice camera per dormire e riposare ma addirittura il centro focale del castello. La camera è superiore a quella di Versailles sia per le più ricche decorazioni che per la maggiore fastosità dei tessuti e degli arredi.
La Galleria degli Specchi, realizzata sulla base di descrizioni e incisioni realizzate all'epoca di Luigi XIV, è una copia perfetta di quella celeberrima di Versailles con i suoi 52 candelabri, i 33 lampadari e tutti gli stucchi e le decorazioni, copie esatte degli originali. Se la si confronta oggi con quella di Versailles emerge subito una maggior ricchezza di decorazioni, insomma quella di Herrenchiemsee è più ricca e fastosa a tal punto che alcuni critici d'arte la ritengono superiore all'originale.
La sala da pranzo in forma ogivale, disegnata sul modello di un salone all'Hotel de Soubise a Parigi, è arredato con i busti di Luigi XV, della duchessa di Lavalliere e delle grandi dame di corte come la contessa Dubarry e la marchesa de Pompadour. Sotto un gigantesco lampadario di porcellana con 18 bracci e realizzato dalla manifattura di Meissen c'è un curioso tavolo immergibile, un cosiddetto "Tischlein-deck-dich", che era direttamente collegato con le cucine poste al pianterreno per
evitare che il re venisse disturbato dai camerieri durante il pranzo.
In alcuni locali del palazzo è stato recentemente aperto un museo dedicato alla vita di Re Ludwig, con fotografie, dipinti, lettere, oggetti e arredi originali, molti dei quali provenienti dalla Residenz di Monaco dove il sovrano visse costantemente durante i primi anni di regno prima di trasferirsi nei suoi castelli, scappando da una vita di corte sempre più soffocante. E' una visita obbligatoria in quanto è l'unico museo al mondo dedicato al "re delle favole", nemmeno il celeberrimo Neuschwanstein ne ha uno!
Herrenchiemsee (tra parentesi l'orario di apertura del König Ludwig II. Museum) è aperto dal 1° aprile al 3 ottobre dalle 9 alle 18 (9-18), dal 4 al 31 ottobre dalle 9.40 alle 17 (10-17.45) e dal 1° novembre al 31 marzo dalle 9.40 alle 16 (10-16.45).
Il sito ufficiale è www.herren-chiemsee.de
Simona Dragoni dragoni@mondadori.it