Freiburg e Foresta Nera
Diario di viaggio 2-6 giugno 201
di Domenico
Il
mio blog e la
mia mail
Galleria
fotografica
Se
c’è una cosa che ho portato con me dalla Foresta Nera, non è un orologio a
cucù, ma piuttosto la consapevolezza di quanto abbiamo perso il contatto con
la nostra terra. Mi sono accorto, passeggiando per le colline, di come non
sappia più respirare a pieni polmoni; mi sono accorto di quanto il silenzio
possa fare compagnia tanto quanto i suoni.
Inizialmente dubbioso sul fatto di partire da solo, ho alla fine trovato il
posto giusto. La Foresta (o Selva) Nera accoglie tutti, perché è la natura che
è accogliente. È piacevole da girare a piedi („wandern“, come dicono in
Germania, una nazione che ha coniato un verbo apposta per descrivere le
passeggiate nei boschi), in bicicletta (che si può portare ovunque) e in treno;
è piacevole da girare anche in auto, perdendo però inevitabilmente il contatto
lento e profondo con quello che si attraversa. La mia automobile avrà sempre i
finestrini aperti, con il caldo o con la pioggia, per cercare di non lasciare
fuori i suoni e gli odori del bosco.
Freiburg im Breisgau è la migliore porta di accesso alla Foresta Nera: piccolo
centro, elegante, pittoresco e di grande fascino storico, vita tranquilla ma
vivace. A Freiburg si ha la sensazione di vivere in un enorme residence: la
gente sta per strada come facevamo noi da piccoli nei villaggi turistici. Tutti
sembrano conoscere tutti, le bici corrono anche lungo i binari del tram e
nessuno dà fretta a nessuno. Non potrei immaginare Freiburg senza biciclette;
forse non esisterebbe senza biciclette.
Di lì, con i treni, la bici o l’auto, si può partire per attraversare la
foresta che poi tanto nera non è (la vegetazione più fitta è alle alte
quote), ma piuttosto è verdissima, sopratutto dopo qualche breve e violento
temporale. Piccoli paesi pittoreschi compaiono lungo le strade panoramiche,
immersi nel verde o lungo corsi d’acqua; paesi dove non c’è molto da
vedere, ma dove vorresti restare sempre un po’ di più.
Date
uno sguardo ad esempio a Schiltach oppure rilassatevi qualche ora sulle sponde
del Titisee. Qualsiasi cosa purché teniate lontana la fretta. Un po’ più
lontano c’è Baden Baden (a Nord) o il lago di Costanza (a Est) che, per
ragioni di tempo, visiterò la prossima volta. Lo Schwarzwald è un ottimo posto
per concedersi una vacanza rilassante e attiva, sia per grandi che per piccoli
(lo Steinwasen Park e l’Europa Park sono poco distanti da Freiburg), è una
zona mediamente più soleggiata e calda del resto della Germania, ha buona
cucina e rinomati vini, ha vocazione ecologista (il Baden-Württenberg è stato
il capofila della scelta antinucleare della Germania), gente accogliente e,
essendo al confine con Svizzera e Francia, prende qui e lì qualcosa delle terre
confinanti.
Di ritorno da cinque giorni rigeneranti, ecco il mio diario di viaggio.
Link
internet e guide turistiche
Per
preparare il viaggio ovviamente internet offre molte risorse. I siti turistici
ufficiali contengono numerose notizie, ma purtroppo spesso quelle più
dettagliate sono solo in tedesco. Come guide turistiche seguo la Lonely Planet
(“Germania”) e la Michelin. Come sempre la Lonely Planet offre numerose
notizie di tutti i tipi (anche se carente sulla descrizione della cattedrale di
Freiburg), ma se volete scovare qualcosa di altrettanto interessante provate a
navigare per il sito dello Schwarzwald: la regione ha infatti diversi punti
interessanti che nessuna guida potrebbe mai includere per intero.
Il
sito ufficiale dello Schwarzwald: http://www.blackforest-tourism.com/
Altro
sito della foresta nera: http://www.schwarzwald.net/
Deutsche
Bahn: http://www.bahn.de/p/view/index.shtml
Città di
Freiburg: http://www.freiburg.de/servlet/PB/menu/1140679_l2/
Mappe
e informazioni: http://www.steig-mal-aus.de/
Brochure strade panoramiche:
http://www.schwarzwald-tourismus.info/region/touristische_strassen
Eventi
in Freiburg:
http://www.badische-zeitschriften.de/freiburg-aktuell.php
Bus
per aeroporto: http://www.freiburger-reisedienst.de/?lang=en
Una
guida della Germania:http://www.guidagermania.com/
Città di
Schiltach:
http://www.schiltach.de/ceasy/modules/cms/main.php5?cPageId=11
Euroairport:
http://www.euroairport.com/
Ferrovie
storiche:
http://www.sauschwaenzlebahn.de/ceasy/modules/cms/main.php5?cPageId=1;
http://www.schwarzwald.net/touren/bahn.html
Aeroporto
L’Euroairport di Mulhouse è condiviso
tra Freiburg im Breisgau, Basilea e, appunto, Mulhouse. Per raggiungere il
centro di Freiburg il metodo più semplice è l’Airport Bus che raggiunge la
stazione centrale in circa 60 minuti.
Il costo è di 22€ solo andata, 38€ andata e ritorno e il biglietto si
compra salendo sul bus. Gli orari sono sul sito:
http://www.freiburger-reisedienst.de/de/airportbus/fahrplan.php
Non è possibile depositare bagagli all’Euroairport per motivi di sicurezza.
Più celere ed economico lo spostamento per Basilea: 2.10€ in 15 minuti.
Strade
panoramiche (Touristischen Routen im Schwarzwald)
La
Foresta Nera è dotata di molte strade panoramiche che la percorrono in tutte le
direzioni così che, in un modo o nell’altro, si possono attraversare scenari
molto suggestivi: Bäderstrasse, Tälerstrasse, Schwarzwaldhochstrasse
, Badische Wienstrasse, Grüne strasse, Panoramastrasse , Uhrenstrasse , Europäische
Kulturstrasse, Klosterroute solo per citarne alcune.
Potete trovare la brochure al sito “Schwarzwald Tourismus” al link
“Touristische Strassen”
(purtroppo le informazioni dettagliate sono solo in tedesco), oppure trovare
informazioni su “Steig
mal aus”. Se volete, potete
richiedere la carta stradale del Südlicher Oberrhein sempre attraverso il sito
Schwarzwald Tourismus al link “Anreise”
(poi su: Fahrplankarte Südlicher und Mittlerer Oberrhein”).
Autobus
e ferrovie (Deutsche Bahn e Regional Bahn)
In generale, penso che tutte le località dello Schwarzwald siano
raggiungibili mediante treno e/o bus. Non sempre individuare le linee è
semplice e talvolta raggiungere con i mezzi una località richiede del tempo e
qualche cambio. Gli uffici turistici possono essere di aiuto nell’individuare
i mezzi di trasporto necessari: in quello di Freiburg (all’interno del Rathaus)
ci sono un po’ di volantini con gli orari e gli impiegati sono ben informati.
Un buon punto di partenza è sempre il sito Schwarzwald Tourismus, alla pagina
“Anreise”
(purtroppo, il dettaglio delle informazioni è sempre in tedesco). Perl’utilizzo
del treno, si può consultare l’ottimo sito delle DB
Bahn,
le ferrovie tedesche. Qui le informazioni sono anche in italiano: il sito vi dà
tutte le informazioni, compresi i costi, i cambi e gli eventuali bus necessari.
Quando
sarete sul posto, le macchine automatiche che fanno i biglietti vi daranno le
stesse informazioni, precise e chiare, con possibilità di stampa:
davvero ottime. Sempre dal sito Schwarzwald Tourismus, e sempre in tedesco,
potete scaricare un’altra interessante brochure sulla ferrovia dello
Schwarzwald e i paesi collegati al link “Freizeiterlebnis
Schwarzwaldbahn”.
Ho sperimentato su me stesso che il biglietto comprato alle edicole va
obliterato (le obliteratrici sono seminascoste, in genere vicino le macchine
emettitrici automatiche); il biglietto emesso dalle macchine invece va usato per
la corsa scelta. Le emettitrici automatiche permettono anche l’acquisto di
biglietti “in due tempi”, nel senso che se volete fermarvi in un paese
durante il tragitto, potete richiedere la sosta intermedia così da pagare come
se fosse una
unica tratta.
Per gli autobus, segnalo ancora questo link in tedesco sul solito sito dello
Schwarzwald
(http://www.schwarzwald-tourismus.info/service/anreise/steigen_sie_ein)
che raccoglie diverse brochure (in
tedesco), tra cui è interessante “Durch
Südbaden mit Bus und Bahn”.
C’è poi qualche ferrovia
storica percorsa dai treni a
vapore, come quella tra
Blumberg e Wutachtalbahn.
Riguardo i costi, se pensate di utilizzare spesso i mezzi pubblici per
attraversare la foresta nera, potete valutare l’acquisto di alcune carte,
quali la Konus.
Noleggio
automobile
L’unico noleggio in centro è Europcar,
presso la stazione ferroviaria. Non è la prima volta che prenoto con questa
società e l’accoglienza e il servizio sono sempre soddisfacenti; il prezzo è
comunque migliore dell’Avis (ufficio poco fuori il centro) e attraverso
Easyjet si risparmia ancora qualche euro. Se ritirate l’auto in orari di
chiusura dell’ufficio ci sarà qualcuno che vi verrà a prendere alla stazione
e vi condurrà alla sede della Europcar per espletare le formalità. Questo vi
farà perdere qualche minuto sulla vostra tabella di marcia. Anche alla
riconsegna, può accadere che l’ufficio alla stazione possa essere chiuso. In
questo caso le chiavi si lasceranno all’info point della DB. Unico problema
per me è stato il parcheggio: la riconsegna era prevista al parcheggio P4 che
io, gira e rigira, non sono riuscito a trovare (ho poi lasciato l’auto in
altro parcheggio). La macchina si riconsegna con il serbatoio pieno quindi,
prima di partire, individuate dove sono i benzinai in Freiburg (ce n’è uno in
Basler Str.57) perché lungo le strade dello Schwarwald potreste non
trovarli nelle vicinanze di Freiburg.
Pasti:
dove ho mangiato
Hausbraurei
Feierling – Freiburg, Gerberau. È una
rinomata birreria con il più grande biergarten di Freiburg. La locanda
all’aperto serve essenzialmente würstel e birra; il locale al chiuso,
dall’altra parte della strada, serve piatti più elaborati, ottime cotolette
ed ha una bella atmosfera più intima rispetto al biergarten. I prezzi sono
buoni e per una portata e una birra ci si aggira intorno ai 8-12€.
Tacheles –
Freiburg, Grünwälderstrasse. È
specializzato in cotolette, visto che
trovo anche la „Schnitzel Bolognese“ e la „Schnitzel Napoli“. La parte
all’aperto è all’interno di un cortile ed è piccola. Sotto, il locale è
molto ampio e accogliente; i ragazzi al bancone sono simpatici e mi inviatano a
vedere con loro Germania – Austria. Anche qui i prezzi sono ottimi: Wiener
Schnitzel, patatine e birra 10€.
Zum
Alten Brucke – Schilitach. E’ un
ristorante molto rilassante che ha i tavoli
lungo il corso dello Schiltach. Si mangia sotto gli ombrelloni mentre c’è chi
passeggia nel fiume. Piatto + bevanda, mediamente tra 10-15€.
Alt Gegenbach
– Gegenbach. Caffè per una ottima
pausa dolce nel pomeriggio. I tavoli fuori sono sotto la Oberer Turm;
all’interno è accolgiente ma più formale. A Gegenbach c’è un cortile
molto caratteristico su Hauptstrasse 18. Il cortile ospita i tavoli di tre
locali e pare siano spesso affollatissimi. Sempre su Hauptsrasse, al numero 33,
c’è il Frei Cafè, locale un po’ più elegante ma dall’aspetto invitante.
Meteo
Le temperature della regione di Baden-Würtenberg
sono mediamente più alte che nel resto della Germania. I giorni del mio viaggio
sono coincisi con una perturbazione che ha interessato tutta l’Europa, ma che
fortunatamente ha dato tregua intorno alla Foresta Nera proprio durante la mia
presenza. In generale penso possiate contare su condizioni meteorologiche simili
a quelle dell’Italia centrale. Durante il mio soggiorno le temperature sono
variate tra il 26°C e i 18°C della sera, con picchi di fresco soprattutto
quando a Freiburg arriva il vento; di sera, qualche volta ho indossato una
maglia più pesante, qualche volta sono rimasto a maniche corte. Qualche
temporale tra le montagne, ma passeggero.
Diario
di viaggio
Giovedì
2 giugno: Roma – Freiburg
La
partenza è alla 13 da Fiumicino; l’arrivo è alle 14.45 all’Euroairport.
All’uscita mi aspetta il bus verso la città, ma prima ancora un inaspettato
distributore automatico di pizze. In circa un’ora mi trovo alla stazione di
Freiburg im Breisgau dove mi attendono i miei ospiti. Giusto il tempo di
lasciare la valigia che mi muovo verso il centro. Sono circa le 17.30 e con una
piacevole temperatura (oggi è un po’ fresco e fino alla mattina ha piovuto)
faccio un primo giro della città.
Mi
è subito evidente che il centro è
piccolissimo e oggi anche poco affollato, ma è molto accogliente. Originale il
fatto che la città è attraversata dai famosi Bächle,
i rivoli d’acqua ai lati della strada che una volta erano utilizzati per
dissetare il bestiame e combattere gli incendi e che adesso invece sono una
semplice attrazione locale. Nei Bächle ci passeggiano spesso i bambini
per
giocare
e rinfrescarsi i piedi; nei Bächle
ci si può finire accidentalmente e in
questo caso, secondo la leggenda, il destino riserverà il matrimonio con un
uomo o una donna di Freiburg.
Freiburg è la città delle biciclette, anzi, Freiburg vive
di biciclette e la convivenza tra pedoni e ciclisti non dà mai inconvenienti.
Inoltre la città è attraversata dai tram e spesso ciclisti, pedoni e convogli
condividono anche la strada.
La zona più movimentata è quella tra Augustiner
Platz e la caratteristica Gerberau.
Nel più grande Biergarten
della città (Feierling) mi concedo il classico Bratwurst e la birra Radler come
cena di benvenuto.
Venerdì
3 giugno: Freiburg, Schlossberg, Sankt Peter
I miei anfitrioni mi mettono a
disposizione una bella bicicletta e così da oggi mi sento più freiburghese. Mi
rimetto in giro per la città con l’intenzione di evitare visite indoor e di
stare quanto più possibile all’aperto. Comincio con il
municipio, anche perché lì c’è il centro turistico dove prendere un po’
di informazioni. Alle spalle del municipio, un po’ nascosto (e anonimo), c’è
il Gerichtslaube,
l’edificio più vecchio di Freiburg.
La cattedrale (Münster)
vale di sicuro la visita (ingresso libero). Inoltre di mattina la piazza è
animata dal mercato. Il Münster
è una enorme chiesa in arenaria rossa caratterizzata da numerose guglie e da gargolle,
alcuni dei quali hanno forme molto imbarazzanti. Sul lato sud, ad esempio, cioè
il lato che dà sull’edificio rosso del Historisches
Kaufhaus, c’è la forma di un uomo che
fa sporgere il suo sedere dal cui buco una volta zampillava acqua.
Le
due porte storiche della città, Schwabentor
e Martinstor,
sono molto belle: purtroppo accanto alla Martinstor spicca la scritta del più
famoso fast food del mondo. Schwabentor conduce rapidamente al Gerberau e allo
spiazzo attraversato dal canale e che ospita il coccodrillo (a proposito: la
casa al numero 48 nasconde due turbine che producono energia dall’acqua per
circa 60000 kWh all’anno).
“Aus
Stein Steht hier das Krokodil / Mit breitem Maul, doch nicht vom Nil / Schaut
raus aus dem Gewerbebach / Schaut raus zum Hause Himmelsbach / Sieht euch
und uns und denkt sich viel.”
“Sta
qui il coccodrillo di pietra / con l’ampia bocca, non dal Nilo / Guarda fuori
dal Gewerbebach / Guarda fuori verso la Casa Himmelsbach / Vede voi e noi ed
immagina tante cose”.
Sempre da Schwabentor si raggiunge lo Greiffenegg
Schölssle (birreria con vista
panoramica) e, in pochi metri, la pittoresca Konviktsrasse.
Parallela a Gerberau c’è un’altra strada pittoresca, Fischerau,
vecchio quartiere di pescatori.
In mattinata mi faccio due passi sulla collina dello Schlossberg.
Comincio la salita con la Schlossbergbahn, la piccola funivia che compie un
piccolissimo tratto e quindi non so quanto sia utile per risparmiare fiato ed
energia. La giornata è calda e la salita è faticosa. Raggiungo la Aussichtsturm,
la torre a forma di cono gelato (si vede anche dalla città) e – oramai sono lì
– ci salgo: circa 170 scalini a chiocciola per vedere Freiburg dall’alto
(senza particolare
entusiasmo, ma a me le viste dall’alto non mi piacciono tanto). Come
suggerimento, è meglio portare le mappe dei percorsi che si possono scaricare
dal sito della città di Freiburg.
Il pomeriggio lo dedico a un veloce giro fuori porta: scelgo Sankt
Peter, segnalato dalla Lonely Planet per
la il gioiello rococò della cattedrale benedettina, ma che a me non dice
proprio niente. Per arrivare a Sankt Peter si prende il treno regionale fino a
Kirchzarten e poi un autobus. Il tutto in circa 50 minuti per circa 6€. Nel
complesso di sicuro non vale la pena. Inoltre ho rischiato una bella multa per
aver viaggiato con biglietto non convalidato; nonostante abbia chiesto a più
persone nel mio simil-tedesco, nessuno ha saputo aiutarmi prima della chiusura
delle porte, eccetto uno che definirei “sagoma” e che mi dice di non
timbrarlo: se
arriva
il controllore, pago. E ci voleva lui…
Per la cena scelgo Tacheles su Grünwälderstrasse (una strada con diversi
locali che termina in Augustinerplatz): se fuori non c’è posto, basta
scendere giù dove c’è una grande sala molto accogliente.
Sabato
4 giugno: Titisee, Villingen, Doneaueschingen
Primo giro serio dentro la Foresta Nera
(dopo la perdita di tempo di ieri a Sankt Peter). Il treno regionale mi porta
alla stazione Titisee
e di lì, a meno di dieci minuti a piedi, raggiungo il lago e il negozio di
noleggio bici (Ski-Hirt, su Seestrasse 37; www.ski-hirt.de) che mi aveva
riservato una mountain bike tramite mail. Sono le 9.30 del mattino: il paesino
è piccolo, semideserto e tranquillo, prima di essere affollato da turisti e
gitanti locali, tutti comunque sempre molto discreti. Non c’è molto da
vedere: fate magari un salto da Brunnen, il negozio di orologi a cucù che ha al
secondo piano una bella esposizione natalizia. Il lago cristallino, di origine
glaciale, è immerso nel verde e offre piccole gite in barca (di circa 25
minuti) oppure è possibile noleggiare pedalò o motoscafi elettrici (circa
10€ per 30 minuti). Secondo me le migliori vedute si hanno con un giro in
bicicletta, ma c’è anche chi fa “nordic walking”
lungo
i percorsi segnalati. Il lago è piccolo e procedendo a velocità moderata, con
qualche sosta per le foto, si gira tranquillamente in 45 minuti. Le discese a
riva più riservate sono quelle del lato sud (per intenderci: dal negozio
Ski-Hirt al campeggio sulla riva opposta, procedendo in senso orario). Qui però
il sole non ci batte prima delle 12. La seconda metà del giro è invece
percorribile lontano dalla riva e su strada automobilistica in quanto molti
tratti sono spazi pubblici non ciclabili oppure spazi privati. Nel complesso,
anche considerando l’altimetria della strada, penso che la migliore
percorrenza sia in senso orario. Il posto migliore per fermarsi a prendere il
sole è quello dove si trova il campeggio, ma anche lungo la sponda sud ci sono
piccole baie appartate.
Dal Titisee si possono seguire altri itinerari ciclabili più impegnativi: una
piccola mappa mi viene inviata via mail proprio da Ski-Hirt alla mia richiesta
di informazioni. Il tempo è buono, ma un po’ di nuvole interrompono presto il
mio relax in riva al lago a prendere il sole (l’acqua è fredda, non riesco a
tuffarmi). Faccio quindi pausa pranzo al rilassante biergarten che affaccia sul
lago (ottimo panino con bratwurst e limonata a 4€) e poi mi muovo verso
Villingen.
Per arrivare a Villingen da Titisee (e quindi da Freiburg) si cambia a Neustadt
(una fermata) e lì è pronto per il cambio un treno della Regional Bahn
(direzione Rotweil).
Villingen
è un bel centro medioevale e per di più lo trovo animato dal mercato del
sabato (c’è anche il mercoledì). Il mercato riduce un po’ la vista degli
edifici colorati sui viali principali (Obere Strasse e Niedere Strasse in una
direzione, Bickenstrasse e Rietstrasse nell’altra) ma rende l’atmosfera
molto accogliente e viva. Le bancarelle poi offrono cibo molto invitante: se
cedete alla prima, siete finiti! L’ufficio informazioni è nel Franziskaner
Museum (su Rietgasse). La città è piccola ma vale la pena dedicarle un paio
d’ore girando tra i vicoli. Molto originale è la divertente fontana in
Munsterplatz, la Münsterbrunnen,
caratterizzata dai ritratti scherzosi di personaggi che hanno fatto la storia di
Villingen. Il tempo peggiora, c’è sole ma nello stesso tempo ci sono forti e
brevi acquazzoni: approfitto per la pausa torta al Cafè Rosch su Niedere
Strasse.
Nel rientro a Freiburg realizzo di avere tempo per un salto alla sorgente del
Danubio. Doneaueschingen
è a pochi minuti di treno da Villingen e la monumentale Doneauquelle,
la sorgente ufficiale del fiume Danubio, è a pochi
minuti
dalla stazione. Per gli amanti delle atmosfere che evoca da sempre il fiume, il
punto è suggestivo e, almeno qui, il fiume è davvero blu. La sorgente era nota
dai tempi dei romani (15 a.C) e nel 1875 fu eretta la scultura della “Mutter
Baar” che, con la mano destra, indica la direzione che prende il fiume verso
la foce nel Mar Nero. Poco a lato della fonte si vede il Doneautempel,
piccolo tempio costruito nel 1910 su idea del Kaiser Guglielmo II, che segna
l’ingresso delle acque della fonte nel percorso che poi sfocerà a mare dopo
2840 km. Il tempio è visibile sia dal castello adiacente alla chiesa alla
sorgente (Fustenberg Schloss), sia dall’adiacente parco su Museumsweg (lungo
il ponte sul fiume, dove c’è un museo). Faccio anche un piccolo giro del
centro (carina la piazza del municipio e la Hanselbrunnen che rappresenta la più
antica figura carnevalesca della regione), il tutto in poco più di 60 minuti in
attesa della coincidenza verso Freiburg.
Il ritorno a Freiburg prevede ancora un cambio a Neustadt. La cena a Freiburg è
di nuovo alla Hausbraurei Feierling, ma nell’edificio al chiuso (opposto al
biergarten), dove si mangia bene anche piatti più elaborati e l’ambiente è
meno caotico.
Domenica
5 giugno: Triberg, Schiltach, Gegenbach
A differenza di ieri, oggi mi muovo in
automobile (noleggio Europcar dalla stazione Hauptbahnhof). Alle 9.30 sono già
in direzione Hollentan
Bahn, una delle grosse arterie che
attraversa lo Schwarzwald (occhio al cervo sulle rocce a circa 15 km da Freiburg).
Tutte le strade attraversano valli, gole, montagne. Sono tutte caratteristiche e
piacevoli da guidare, qualcuna più varia, qualcuna più monotona.
Dopo
circa 65 km arrivo a Triberg
e la strada conduce proprio all’ingresso superiore delle famose cascate più
alte di Germania. L’ingresso è a pagamento
(3,50€ senza la Schwarwald Card) e da qui è tutto in discesa, circa 163 metri
di dislivello, quello appunto delle cascate. La portata d’acqua non è
elevatissima, lo spettacolo non è imponente come quello, che so, delle Marmore
ad esempio: è piuttosto un torrente che scende tra le rocce e si divide in
sette salti. Insomma, un po’ mi ha deluso. Il percorso visitabile è
costituito da 3 itinerari: quello giallo è il più breve (circa 40 minuti) e
segue la discesa del fiume ed è quello in cui si dovrebbero incontrare gli
scoiattoli (alla biglietteria si vendono le noccioline). Si arriva giù in meno
di 30 minuti (foto incluse), ma il problema è ovviamente la risalita (ci
impiego 30 minuti senza soste). Arrivati all’uscita inferiore, quella che
affaccia sulla città di Triberg, si può uscire, visitare il centro e poi
rientrare per risalire fino al punto superiore (dove avevo lasciato
l’automobile). In tutta onestà, Triberg è assolutamente turistica, piccole
casette e negozi che strabordano di orologi a cucù (compreso il negozio dai
1000 orologi) oltre che al famoso Cafè Schäfer, quello che ha inventato la
torta
tipica dello Schwarwald (vedi Gegenbach). C’è insomma poco da vedere: alle
ore 12 l’orologio della chiesa suona anche la mia ora, quella della dura
risalita.
Dopo
circa 40 km sono a Schiltach
che sembra un paese da fiaba: decine di case a graticcio perfettamente
ristrutturate, alcune delle quali (quelle su Schlossbergstrasse) mostrano sulla
facciate la targa dell’attività che in passato svolgevano i proprietari. Su
altre, trovate targhe con informazioni sul palazzo. La città è piccolina e le
strette strade del centro, in salita, si visitano in meno di un’ora anche se
io ci resto più di due ore perché il posto è molto rilassante. Poco più giù
di Marktplatz, all’altezza dello Stadtbrücke (quello che attraversa il
fiume), altre stradine caratteristiche seguono il corso dello Schiltach (il
fiume, appunto). Lungo il letto dello Schiltach, in cui bambini e adulti
passeggiano d’estate, c’è qualche locale molto accogliente come il “Zum
Alten Brucke” dove mi fermo a pranzo. La macchina può essere
parcheggiata in uno dei parcheggi opportunamente segnalati. Il parcheggio che
scelgo è lungo il Kinzig, l’altro fiume che percorre la città e che si
unisce allo Schiltach proprio a ridosso dello Stadtbrucke, e anche qui è un
piacevole angolo della città. La chiesa evangelista che spicca al margine ovest
della città all’interno è spoglia. Purtroppo alle 15.30 comincia a piovere e
quindi riprendo a muovermi.
Due curiosità per chi raggiunge Schiltach da Triberg: passando per Gutach,
potreste notare sulla vostra destra la Rodelbahn,
originale pista per bob; all’altezza di Hornberg, invece, trovate la
deviazione per il viadiotto della romantische
Bahn.
Altri 40 km circa lungo la
piacevolissima valle del Kinzig (una dei migliori itinerari panoramici)
occorrono per raggiungere Gegenbach,
altra città da fiaba, scelta da Tim Burton come ambientazione del suo film
“Charlie e la fabbrica di cioccolato”. Gegenbach in fondo non è molto
diversa da Schiltach, ma è più ariosa, ha una bella piazza davanti al
municipio ed è in piano; per contro, le manca qualche accesso pittoresco
al fiume. Anche qui basta un’ora per girare il paese (non
perdete
Engelgasse e anche il Krautergarten un po’ nascosto dietro il convento
benedettino), ma sicuramente qualche minuto in più aiuta ad apprezzare
l’atmosfera rilassante e amichevole del centro. Nonostante sia domenica i
musei cittadini sono aperti fino alle 17 e io scelgo di vedere quello
all’interno della Kinzingtorturm
(2€), una delle torri della città. L’addetto alla biglietteria sembra
sorpreso di vedere un visitatore e il suo compagno, visibilmente ubriaco, mi fa
da guida nel museo. Cerca di parlare inglese, ma non lo parla bene. L’alcol fa
il resto: mezza frase e si ferma. Uno spasso!
In
Gegenbach provo finalmente la Schwarwälde
Kirschtorte, il dolce tipico della zona, ma, come detto, nato a Triberg per
mano di Claus Schäfer. La torta, fatta di pan di spagna al cioccolato, amarene,
panna e un tocco di acquavite di ciliegia, è leggerissima nonostante le
apparenze e vale di sicuro l’assaggio. Per la pausa scelgo il bar “Alt
Gegenbach” sotto l’altra torre, l’Oberer
Turm, il cui passaggio pedonale è molto
carino. Per l’automobile, conviene parcheggiare in un piccolo parcheggio alla
destra della strada principale che porta in centro (Bruckenhäuserstrasse),
prima del ponte sul Kinzig; dopo il fiume, i parcheggi si pagano.
Con un percorso un po’ più lungo (Gutach, Waldkirch, St. Margen, Hinterhatzen)
rientro in Freiburg intorno alle 20.30 dopo aver percorso circa 260 km, aver
speso circa 40€ di benzina (e soprattutto girato 30 minuti a Freiburg per
trovare un distributore) e aver impiegato circa 30 minuti per NON trovare il
parcheggio di riconsegna di Europcar.
Lunedì
6 giugno: Basilea, Roma.
A questo punto non resterebbe che
tornare a casa, ma ci pensa Easyjet alla sorpresa finale: 3ore e 15 minuti è il
ritardo con cui partirà l’aereo verso Roma. Al bar dove faccio colazione mi
suggeriscono di impiegare il tempo per fare un salto a Basilea, visto che dista
15 minuti di autobus. L’imbeccata è giusta e quindi parto per Basilea. Le
mappe della città e le pratiche guide potete trovarle al punto
informazione
in aeroporto; il biglietto del bus si fa alle macchinette davanti il capolinea.
I bus verso Basilea partono ogni 10 minuti circa dall’Euroairport e per
2,10€ (2,60 CHF) siete alla stazione in 15 minuti esatti (praticamente in
centro città). La valigia non si può lasciare all’Euroairport ma alla
stazione Bahnhof SBB di Basilea: il bagaglio a mano per aerei entra con un po’
di forza nell’armadietto per 5€. Gli armadietti accettano solo franchi
svizzeri (come d’altra parte tutti i negozi in città e alla stazione), ma lì
trovate il cambiamonete che però accetta solo euro in banconote. Quando
ripartite per Freiburg, i biglietti in euro potete farli nelle macchinette
automatiche nel piazzale antistante la stazione, dove sostano i tram.
Avendo avuto solo due ore per girare Basilea vorrei evitare descrizioni
affrettate, ma posso dire che è una bella città e di sicuro ci ritornerò. I
depliant
presi in aeroporto suggeriscono anche qualche itinerario e io passo subito
per la cattedrale che vale di sicuro una visita. Una piccola deviazione
lungo il Wettsateinbrücke permette una veduta del Reno e della cattedrale che
vi si affaccia. La mia passeggiata mi porta a Marktplatz e al bel municipio, ai
vicoli a ridosso di Fischmarkt, il pittoresco antico quartiere degli artigiani (Schneidergasse
e vicinato). Il ritorno verso la stazione è in direzione Barfüsserplatz,
affollatissima.
Tanto basta per far dimenticare il bel servizio di Easyjet.
Domenico