Storie Miti Magie - Flores e Komodo

Indonesia

Diario di viaggio agosto 2016

di Cinzia Gallastroni

 

 

Flores è una delle Piccole Isole della Sonda, dalla superficie di circa 14.300 km², la popolazione è di circa 1,5 milioni di abitanti; il centro principale è Maumere.

L’isola è compresa amministrativamente nella provincia di Nusa Tenggara Orientale; è divisa in otto distretti governativi locali:

A Flores ci sono molti vulcani attivi, il Kelimutu, l’Egon, l’Ilimuda.

Oltre a Komodo, Flores è l’unica altra zona, dove possono essere avvistati varani di Komodo selvatici, in particolare nella zona orientale dell’isola.

Sull’isola si parlano almeno sei lingue tutte appartenenti al ceppo austronesiano.

Nei distretti di Ngada ed Ende, si parla la catena di dialetti di Flores centrale; all’interno di quest’area, vi sono differenze linguistiche fra villaggio e villaggio.

Flores, a differenza di gran parte dell’Indonesia, è per la stragrande maggioranza di fede cattolica, e rappresenta il confine fra l’espansione del cattolicesimo nell’oceano Pacifico e l’inizio della zona islamizzata dell’Asia, ma in tutta l’isola è ancora forte la credenza animista con riti e magie.

 

 

Come arrivare

Voli diretti da Bali con arrivo su Labuan Bajo o Maumere Con Nam Air – Wings air – Lion Air – Garuda

Da Giacarta e altri aeroporti nazionali e internazionali – quasi tutti I voli sono via Denpasar

 

Come spostarsi

L’Isola di Flores è talmente bella che valga la pena fare un tour, abbastanza stancante e dalle tratte lunghe, ma che vi riempirà il cuore di panorami meravigliosi.

L’ideale è prendere auto e autista, come sempre dare lavoro alla gente del posto, e partire alla scoperta di usi e costumi di questa parte di mondo ma avendo tempo è fattibile anche in autonomia.

 

Il mio viaggio

Da Bali, volo diretto su Maumere con Wings Air (2 Ore.)

Visita dei vari villaggi ikat – Moni e il kelimutu – Ende, blue Stone beach – Riung e il 17 Island National park

Bajawa con i villaggi fiumi e torrenti, Ruteng villaggi risaie – Labuan Bajo da li ho continuato con una navigazione di 4 giorni nel Komodo National park.

 

 

Ikat – Dokar village, Sikka

Chi viaggia in questa parte di mondo, deve assolutamente visitare almeno un villaggio, dove si pratica ancora quest’antichissima arte di tintura e tessitura.

L’ikat che in lingua locale significa nuvola, è un procedimento per la tintura e tessitura dei filati, diffuso in alcune isole Indonesiane del Nusa Tenggara Timur, Lombok, Sumba, flores e Timor

Tingere un ikat è un procedimento molto lungo, per uno di buona qualità occorre circa un anno di paziente lavoro, una parte dei filati sono protetti tramite una stretta legatura che una volta sciolta andrà a formare il motivo del disegno, il filato è immerso in colori naturali derivati da erbe e radici, le parti non legate si colorano, per ogni colore occorrono nuove legature e nuove immersioni

Un ikat semplice, nel quale la tintura è praticata sui fili dell’ordito, uniti in piccoli mazzi legati in modo da ottenere, durante la tessitura sul telaio, il disegno prestabilito e un ikat doppio, nel quale sono trattati con analogo procedimento anche i fili della trama.

I disegni non sono riportati da nessuna parte sono eseguiti a memoria, parlano della vita del villaggio e di questo popolo.

Osservare queste donne è come fare un tuffo in un’epoca lontana, è pura arte.

 

Blue Stone Beach.

A vederla dall’alto è impossibile non stupirsi, una lunga spiaggia dove la sabbia è turchese.

In realtà la sabbia è nerissima, ma in gran parte ricoperta da sassi di varie dimensioni in gradazioni di azzurro, sembra sia un fenomeno naturale dovuto a qualche attività vulcanica. I famosi sassi blu esistono ancora, mi sono chiesta se tra qualche anno ci saranno ancora, perché’ esiste un vero business per la raccolta di queste pietre, sono raccolti dalla gente del posto, in cambio di poche rupie, per poi essere esportati, soprattutto in Giappone, dove sono venduti a caro prezzo, per realizzare giardini e altri decori.

Per adesso ce ne sono ancora e sono bellissimi, noi ci siamo stati, li abbiamo visti e fotografati.

 

Ngada – misteri e magie di un antico popolo

E’ partendo da Bajawa che raggiungiamo il villaggio di Bena, dell’etnia Ngada.

Questa popolazione indigena vive fuori dal tempo, ancora completamente immersa nella propria antica cultura.

L’ordine sociale è regolato da una rigida struttura matriarcale, quello che li rende particolarmente interessanti , è la conservazione totale delle pratiche e dei credi animisti.

Il loro quasi completo isolamento, ha permesso di mantenere pressoché intatti i riti riguardanti la fertilità della terra, i matrimoni, le nascite, le morti e le costruzioni di nuove case.

I simboli che distinguono questa popolazione sono il ngadhu costituito da pali di legno intagliati sovrastati da un tetto di fitta paglia scura con sopra una figura umana che simboleggia gli antichi avi maschili . e il bhaga la riproduzione di una casa in miniatura ed è un simbolo femminile, entrambi rappresentano il culto di questo popolo per gli antenati.

Bena è il villaggio Ngada più interessante e tradizionale, qui si tiene il maggior festival della regione chiamato Reba, tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.

Durante sei giorni di cerimonie hanno luogo danze, canti e offerte di animali che sono sacrificati sulle antiche pietre.

A noi occidentali queste pratiche possono risultare disumane, ma un viaggiatore non deve giudicare con i suoi criteri ma ancora una volta osservare comprendere e avere rispetto per una cultura così antica e unica .

 

Malanage hot springs

Ecco un altro posto di Flores che è un peccato perdere , Le sorgenti calde Malanage, formate da un fiume di acqua calda che scorre direttamente dal ventre del vulcano e mescolandosi con un torrente di acqua fresca, da origine a una zona termale tutta naturale.

I colori di questo fiume caldo sono verde smeraldo, sicuramente dovuto all’alta presenza di minerali.

Ottimo per rilassarsi durante un tour dell’isola e socializzare con la gente del posto che ama fare il bagno in queste acque.

 

Le Risaie a Ragnatela

Queste tipiche risaie che disegnano ragnatele verdissime, sono gestite da tutta la comunità, in modo da avere in ogni periodo dell’anno il raccolto.

 

Kelimutu – il mistero dei tre laghi colorati.

Di tutti i luoghi visti nel mio viaggiare, questo è uno di quelli che più ha suscitato in me stupore e ammirazione.

Visitato in assoluta solitudine in un tardo pomeriggio di foschia, i laghi comparivano e sparivano nella nebbia rendendo questo luogo veramente unico.

Il Kelimutu è un vulcano ancora attivo, famoso per la caratteristica dei suoi tre laghi colorati, possono avere diversi colori, blu, verde, rosso, marrone scuro.

Un’antica leggenda narra che la variazione cromatica dei tre laghi dipende dall’animo inquieto degli spiriti.

Il primo dei tre laghi, il Tiwu Ata Mbupu detto anche ‘lago degli anziani’, ha un colore azzurro , simbolo della purezza e della profondità dell’animo, all’interno del Lago Blu vi andrebbero a riposare gli spiriti degli anziani che hanno condotto una vita Giusta.

Gli altri due laghi sono il Tiwu Nuwa Muri Koo , Fai tipicamente verde e il Tiwu Ata Polo, il lago ‘incantato’ il cui colore può variare dal rosso scuro al nero al marrone.

Il mistero dei laghi tricolore non è stato ancora svelato scientificamente.

Si suppone che i colori, dipendano dall’attività vulcanica che si sviluppa nei fondali dai quali fuoriesce vapore e gas composti dal biossido di zolfo, cloruro d’idrogeno, solfuro e anidride carbonica.

Rimane ancora un mistero anche il fatto che sia nella stagione secca sia con abbondanti piogge il livello dei laghi rimanga sempre invariato.

Chi decide di visitare questo posto la faccia sapendo, che i colori dei laghi saranno una sorpresa una volta raggiunta la cima della montagna.

A differenza di altri laghi vulcanici, il Kelimutu resta un mistero, destando stupore ogni volta che emerge dalla foschia, perché’ non c’è dubbio sulla magia di questo meraviglioso posto.

 

Riung, se non è il Paradiso, ci assomiglia molto.

Se devo pensare a un posto di marea veramente bello e incontaminato , dove sicuramente ritornerò, la mente e il cuore mi riportano a Riung, arrivarci è dura, la strada è lunga e malmessa, il paesino scomposto e polveroso fatto da semplici case di pescatori e poche guest house a gestione locale, senza acqua calda internet o energia elettrica (solo generatori, quando funzionano !) non fate caso a questo, prendete la barchetta locale, fatevi condurre in questo meraviglioso arcipelago formato da venti isole, anche se gli Indonesiani le hanno chiamate 17 isole, in ricordo del giorno dell’indipendenza, (17 Agosto), sono completamente disabitate, bellissime e circondate da giardini di corallo multicolore.

 

 

Labuan Bajo la baia del tramonto

Labuan Bajo, Fino a qualche anno fa era solo un piccolo villaggio di pescatori adesso è diventata la porta d’ingresso al parco nazionale di komodo.

La città è brutta sporca e disordinata, anche se ricca di ristoranti, warung, guest house e tutto quello che può servire al turismo.

Nulla di questa cittadina rimarrà nel cuore … ma salendo sulla collina che la sovrasta, di certo non scorderete la magnifica vista sulla baia e i suoi tramonti infuocati.

 

Komodo, ancora Asia e già Oceania

Il Parco Nazionale di Komodo comprende tre isole principali, Komodo, Rinca e Padar e molte altre piccole isole. Sono di origine vulcanica, formatesi milioni di anni fa, si stima nel giurassico, sulle due placche continentali di Sahul e Sunda: hanno picchi aguzzi che raggiungono i 700/900 metri.

Gli abitanti di queste isole sono pescatori, per lo più nomadi, provenienti da Flores, Sulawesi e altre isole intorno, circa 4000 persone, suddivise tra il quatto, maggiori centri abitati e i molti piccoli villaggi.

Patrimonio Mondiale Naturale dell’UNESCO all’inizio solo per la conservazione del famoso Dragone di Komodo la protezione si è poi estesa anche ai fondali, che ospitano oltre 1000 specie di pesci e 260 di coralli fra molli e duri.

Nel Novembre 2011 l’isola di Komodo è stata inserita nell’elenco delle Nuove Sette Meraviglie Naturali del Mondo.

E’ qui che L’oceano Pacifico s’incontra con L’ Indiano, la corrente oceanica è impressionante con un vero e proprio ribollire del mare e forti mulinelli.

 

L’Asia che abbraccia L’Oceania, creando a un ambiente unico e prezioso.

Il Parco è considerato una delle destinazioni mondiali più interessanti dal punto di vista naturalistico sul pianeta.

Uno dei più ricchi ambienti marini del mondo, oltre a poter avere incontri ravvicinati con il Dragone di Komodo.

Non venite a Komodo solo per il mare, scegliete questa destinazione per ammirare uno dei grandi miracoli della natura, coscienti che tutto qua’ è fragile e prezioso, dobbiamo avere un totale rispetto per luoghi così unici.

Isole…….

Sia decidiate per una breve crociera, o che scegliate un resort di lusso, o decidiate di rimanere a Labuan Bajo e fare escursioni giornaliere, le isole di questo piccolo arcipelago non vi deluderanno.

Io continuo il mio viaggiare con una navigazione tra le isole del Komodo National park, la barca è semplicissima, due cabine basiche con due tavole di legno come letti e un minuscolo bagno in comune, il ponte superiore non ha nemmeno il parapetto , ma i ragazzi dell’equipaggio sono gentili e ci vizieranno con cibo fresco preparato al momento, escursioni personalizzate fatte al mattino prestissimo in modo da poter vedere ogni luogo in solitudine, a Rinca siamo entrati che ancora il parco non era aperto, stessa cosa a Padar alle 7.30 del mattino eravamo già in cima alla vetta .

 

Padar Island

Ci sono luoghi che incantano per la sua unicità, per l’emozione che regalano, Padar è uno di quelli.

Osservare quest’isola dalla forma bizzarra dall’alto vi ripagherà dalla fatica che avrete fatto per arrivare alla cima, siete nel primordiale territorio dei draghi di Komodo, c’è chi dice che si aggirano ancora liberi a Padar!

Poserete il vostro sguardo sulle vette aguzze che sprofondano in un mare trasparente, sulle ampie baie a mezzaluna, sentirete il silenzio totale che vi circonda e il calore del sole sulla pelle, scenderete giù’ dal ripidissimo sentiero, coscienti di avere avuto un altro meraviglioso regalo della natura da conservare per sempre nei vostri ricordi.

Io lo metto di diritto tra i posti più emozionanti che ho visto!

 

 

IL DRAGONE DI KOMODO

Quando dico che l’Indonesia è una vera miniera naturale non scherzo, il komodo National Park è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato all’epoca in cui vivevano i dinosauri, qui il signore incontrastato che regna sovrano è il Drago di Komodo , i più grandi rettili conosciuti sulla Terra ed anche gli animali dal veleno più potente.

Il parco nazionale comprende le isole di Komodo , Rinca e Padar , oltre ad altre isole minori , Coprendo un’area totale di 1817 km quadrati, dei quali 603 è di terra.

I Draghi sono carnivori e cannibali, gli esemplari adulti, se il cibo scarseggia, non esitano a mangiare i loro simili, specie se di dimensioni più ridotte, non riconoscono i propri figli, e di conseguenza sono spinti a cibarsi di essi.

I nuovi nati sono immediatamente abbandonati al loro destino, come sempre accade nel mondo dei rettili ,i piccoli si rifugiano sugli alberi, per fuggire ai loro stessi genitori.

 

Pink Beach ….

Sicuramente bella, una vera cartolina, peccato sia diventata molto turistica e inflazionata, la voglia di posare i propri piedi nella soffice sabbia rosa che si perde in un mare limpidissimo, non è frenata nemmeno dal divieto di ancoraggio, un via vai continuo di barchette locali trasporta sulla baia schiere di turisti .

Dei posti che ho visto a komodo è quella che meno mi ha colpito, siamo stati gli ultimi a lasciare pink beach, mentre tornavo verso la mia barca, ho dato un ultimo sguardo alla bellissima baia finalmente deserta, ho visto un maiale barbuto e i suoi piccoli che sbucavano dalla vegetazione, era di nuovo la loro casa, bellissima e selvaggia … è cosi che mi piace ricordarla.

Kalong Island e le sue Volpi Volanti

Kalong Island è una piccola isola circondata da una fitta vegetazione di mangrovie.

Al crepuscolo, mentre il sole che tramonta colora di rosso il cielo, migliaia di pipistrelli lasciano il loro rifugio tra gli alberi e si alzano in volo, andranno in cerca di cibo a Flores.

Questa migrazione è uno spettacolo magnifico, capace di far rimanere stupito ogni viaggiatore che ha la fortuna di poterlo ammirare.

Queste Volpi volanti giganti appartengono alla specie di Sunda Flying Fox, endemica in Indonesia, si trova solo nelle Piccole Isole della Sonda (Nusa Tenggara) Lombok, Sumbawa, Sumba, Flores.

 

Come soggiornare a Komodo

La soluzione migliore per visitare Komodo rimane la navigazione, fatta con le barche locali, niente di lussuoso, ex pescherecci risistemati alla meglio, per accogliere un turismo che sa’ rinunciare alle comodità in favore di una natura unica e magnifica.

Altre possibilità sono :

Soggiornare a Labuan Bajo e fare uscite giornaliere, io consiglio le strutture sulla collina da dove poter ammirare uno splendido tramonto sulla baia, io ho scelto Golo Hill top.

Soggiornare in una delle isole che hanno strutture.

- Diving Komodo Resort struttura di lusso a gestione italiana

– Angel Island struttura di lusso

- Kanawa island, isola molto bella ma con una struttura esageratamente basica e trasandata .

 

Riflessioni di viaggio

Ho amato Flores, isola bellissima con continui su e giù dalle montagne al mare, ammetto che il tour è lungo e stancante, è un viaggio adatto a un piccolo gruppo di amici, per via delle lunghe ore da passare in auto.

Komodo mi è piaciuta molto, ma ho trovato un sacco di turisti, tantissimi italiani, forse mi aspettavo luoghi più incontaminati e solitari, certo impossibile scordarsi le albe meravigliose e i tramonti che ho potuto ammirare dal ponte della barca.

 

 

 

Cinzia

SGRINFIO@hotmail.it

 

 

 

 

 

 

 

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