Fes – Meknes - Volubilis
Marocco
Appunti di viaggio
di Donatella
Fes
Se vi volete limitare a visitare le principali attrazioni ( mederse varie,
mausolei, concerie), la visita richiederà pochissimo tempo, una giornata al massimo.Ma il fascino di Fes, il suo cuore, la sua vita, al di là dei bellissimi
monumenti merenidi, stanno nelle strette viuzze della medina, nei souq, tra la gente che anima incessantemente e freneticamente la parte vecchia di questa città. Non avrete bisogno di guide per capire fes, dimenticate pure in albergo la Lonely Planet e lasciatevi trasportare dagli odori, dai colori, dalle voci e dai rumori.Fermatevi ad osservare gli artigiani, e magari comprate qualcosa direttamente
da loro: sarti, calderai, lavoratori del cuoio, ebanisti, tessitori, ricamatrici, carpentieri e tanti altri, tutte lavorazioni antiche, alcune di sapore medievale, che un tempo furono anche nostre e di cui quasi non abbiano più nemmeno la memoria storica.Osservate i mille colori dei banchetti dei merciai e dei venditori di babbucce
…. e quelli della frutta fresca, invitante a tal punto da farvi dimenticare certe norme igieniche …. e se non siete troppo schizzinosi, assaggiate i dolcissimi datteri, e i prelibati dolcetti a base di pasta di mandorle, noci e fichi secchi.I vegetariani, o gli animalisti o chi è semplicemente un po’ sensibile, passi
velocemente, specie nelle ore mattutine, davanti ai banchi dei macellai, dove fanno “bella mostra” pezzi di animali, appesi ben in vista sull’affaccio della strada, e dove può succedere di assistere, spettatori inconsapevoli e meravigliati, alla fine indecorosa, per lo più di polli, che fino ad un attimo prima sopravvivevano in anguste stie poste ai lati della viuzza, protagonisti, loro malgrado, di numerosi book fotografici.E fatevi guidare dagli odori …. quello acuto e a tratti insopportabile delle concerie, che vi condurrà dritto dritto, senza bisogno di alcun accompagnatore, nel luogo più caratteristico di Fes ….. ma anche gli odori intensi ed evocativi delle spezie …… e quello consolatorio e rilassante della menta, posta per terra, su teli di iuta, venduta fresca, a fasci, da venditori ambulanti apparentemente improvvisati… e quello profumatissimo dei numerosi banchetti di limoni, delizia per l’olfatto e per la vista.
E tanto altro ancora, da scoprire ad ogni angolo di questo labirinto di meraviglie. Basta lasciarsi accarezzare dalle mille sensazioni, basta non avere timori né pregiudizi, basta, come dice un nostro caro amico, lasciarsi andare ... per sentirsi liberi …. E a Fes, tutto questo, è possibile!!
Qualche consiglio:
Quando arrivate a Fes,c ambiate subito i soldi all’aeroporto, dove il tasso è decisamente migliore. E prima di partire accertatevi del tipo di pagamento che richiede il vostro albergo, dato che pochissimi (almeno tra i riad della medina) accettano le carte di credito. C’è un solo sportello bancomat, situato subito fuori la porta blu, e due banche, che fanno tassi sfavorevoli.
Dalla stazione al centro città, potete prendere il bus 13, oppure un taxi, al quale non dovete pagare più di 120 dh (se proprio siete disperati salite ad un massimo di 140).
Comprate una scheda telefonica, con la quale potrete telefonare in Italia a un costo davvero economico: quella da 20 dh vi basterà per diverse telefonate, e nemmeno tanto brevi.
Fes è molto facile da visitare in piena autonomia, non è possibile perdersi perché la medina non è grandissima e ci sono due arterie principali, che corrono parallele, Talaa Seghira e Talaa Kebira, nelle quali si sbuca ripetutamente, anche senza volerlo o solo seguendo il flusso del via vai di gente.
Se scegliete di farvi accompagnare da una guida, sia essa ufficiale o faux, cercate di non dedicarvi troppo allo shopping, che vi costerebbe salato, per la percentuale che i commercianti assicurano ai loro procacciatori di clienti.
E se non riuscite a sopportare i ripetuti attacchi di assillanti commercianti che vi invitano amorevolmente a prendere un tè alla menta nel loro negozio o delle numerose faux guides che si offrono di condurvi alle concerie situate proprio dietro l’angolo, o vi sentite braccati da gruppi di marmocchi che vi tirano da ogni parte, cercate presto un sistema a voi congeniale per sopportare o respingere questo incessante martellamento: può essere un no deciso, ma gentile, del tipo la shukran (gli arabi sono felici quando sentono che un turista si sforza di dire qualche parola nella loro lingua); potete far finta di parlare hindi, forse l’unica lingua che gli abili commercianti marocchini non conoscono; potete intraprendere una conversazione, cercando di sviare la loro attenzione dall’obiettivo primario.
Insomma, arrangiatevi, ma non permettete a nessuno di rovinare la gioia di curiosare qua e là e il divertimento di una sana contrattazione.
E se volete fare conoscenza, non abbiate timore ad avvicinare gli abitanti di fes, sono tutti molto cordiali e disponibili, e specialmente le donne hanno un notevole desiderio di socializzare. Fate solo attenzione alle persone troppo amichevoli e chiacchierone, che spesso hanno il solo scopo di condurvi da qualche parente, da uno degli innumerevoli parenti venditore di tappeti, o di pellame, o qualsiasi altra cosa commerciabile.
Alloggiare nella medina è suggestivo, qua ci sono bellissime case tradizionali, trasformate in riad. Ma la medina , dopo le 21, dicono diventi pericolosa e quindi, gli amanti della vita notturna, devono spostarsi nella parte nuova della città (comunque non molto lontana dalla medina, circa 20 minuti a piedi o pochi minuti con il petit taxi), dove ci sono molti locali e hotel, e dove si può tranquillamente girovagare, senza alcun pericolo. Lontani dall’incanto esotico, a pochi metri di distanza dalla medina, si attraversa uno spazio temporale di decenni e ci ritroviamo d’incanto in un’altra dimensione fassi, quella più moderna, che ammicca all’occidente, pur mantenendo ben salda la consapevolezza delle proprie origini e delle proprie tradizioni.
Se volete cenare bene, a base di piatti della cucina fassi, e spendere nulla, scegliete uno di quei ristorantini che hanno i tavolini sul marciapiede, lungo Rue Serrajine, subito alle spalle della porta Bab Bou Jeloud.
Per un pasto veloce, che al tempo stesso sia esperienza culinaria e antropologica, potete recarvi alla stazione dei bus, per un ottimo panino ripieno di carne e verdura …. ma mi raccomando, non guardate troppo mentre lo preparano!
Sulla Lonely, tra i ristoranti consigliati, c’è il Cafè Clock, un locale carino, ben ristrutturato e curato nei dettagli, con dei bellissimi strumenti musicali che calano dal soffitto ….. ma sembra un locale etnico situato in una grande città europea, non troverete piatti tipici ed i prezzi sono un po’ più alti… però ci sono dei panini caldi favolosi (il resto così e così).
Visitate anche il Museo dell’artigianato ligneo, in piazza Nejjarine: è un grandissimo funduq, bellissimo esempio di architettura lignea (non ne ho visti molti di caravanserragli di questo tipo in marocco). Sulla terrazza si gode una piacevole vista della medina e c’è un piccolo punto di ristoro dove servono il tè; il personale (molte donne) è gentilissimo e sorridente.
Trasferimenti da fes a Meknes
Esistono varie possibilità, per tutte le tasche e per tutti i gusti.
I bus partono dalla stazione (garde de la route) situata subito fuori la porta blu, a poche centinaia di metri sulla destra, dando le spalle alla porta, sull’altro lato della strada. C’è un cancello verde: subito all’entrata un banchetto dove si fanno i biglietti …..se il pulman sta partendo montate direttamente e fate il biglietto a bordo. Il costo è irrisorio e variabile (10- 13 dh), anche quello, come gli orari. Quest’ultimi infatti sembrano essere un optional del tutto secondario, o meglio gli orari ci sarebbero,ma in realtà non vengono rispettati (ufficialmente le partenze da Fes per meknes dovrebbero essere alla mezza). Quindi, se volete usare questo mezzo, armatevi di santa pazienza e attendete fiduciosi la partenza. E non conviene neppure chiedere quando il bus partirà perché vi risponderanno sempre fra poco, al massimo 20 minuti, per la paura di perdere il cliente …..e i venti minuti diventano sempre un’ora. Ma i marocchini non se ne preoccupano …. Non hanno fretta, non si fanno prendere da crisi di ansia, ma aspettano tranquillamente, con noncuranza. Fate come loro e vi divertirete!!
Il tempo annunciato per arrivare a Meknes è un’ora, ma calcolate sempre una mezz’ora in più.
Vi consiglio di fare questa esperienza almeno una volta: è molto divertente e verrete a contatto con un caleidoscopio di autoctoni veraci … e assisterete ad un via vai di commercianti ambulanti che salgono sul bus in attesa, portando vassoi pieni di ciambelle, cestini con uova sode, rimedi miracolosi per i dolori (previa distribuzione di foglietti illustrativi, unico caso di commercio dal quale noi turisti siamo tenuti fuori), cesti di banane, gli immancabili fazzolettini di carta e le sigarette. Sarete quasi sicuramente gli unici non marocchini a godervi questo spaccato di vita vera.
Davanti alla stazione dei bus, a Fez, ci sono i taxi: in prima fila i petit taxi (costano davvero poco; es per il palazzo reale 8 dh), che fanno servizio nella città, e appena oltre i grandi taxi che, per la cifra di 140-150 Drh vi potranno portare a Meknes in un’oretta.
Meknes
Se arrivate in bus a Meknes, potete decidere di raggiungere il centro a piedi (15-20 minuti), oppure prendere un petit taxi.
Dalla piazza principale, dando le spalle alla grande porta, sulla sinistra c’è il mercato delle spezie. In fondo alla piazza, oltrepassando l’arco e girando a sinistra, vi troverete in un bellissimo mercato, non turistico, davvero carino. Non perdetevi le ciambelle dolci calde, appena sfornate, simili a quelle che noi chiamiamo frati, buonissime e all’incredibile prezzo di 1 dh.
Se decidete di visitare le scuderie ed i granai, potete andare a piedi lungo una strada (che parte dalla piazza d’armi, supera la porta che conduce al mausoleo di Moulay Ismail, supera anche quest’ultimo e prosegue per circa 3 km), una lunga strada che corre diritta, fiancheggiata da entrambi i lati da altissime mura, quasi ininterrotte, che la trasformano in una specie di canyon architettonico. La prospettiva è affascinante ed il colpo d’occhio bellissimo, specialmente se la percorrerete quando la luce radente del tardo pomeriggio accenderà di toni dorati le alte sponde che vi guidano alla meta. Ma il transito delle auto, che da noi sarebbero catalogate come euro 0 o auto d’epoca, pittoresche ma alquanto inquinanti, con i gas di scarico che rimangono intrappolati, nello stretto passaggio, dall’alta barriera creata dalle mura, rendono la passeggiata un’esperienza olfattiva e respiratoria davvero ardua. O vi siete portati dietro una mascherina antismog, o forse è meglio arrendersi e salire su un taxi, o se volete fare una cosa romantica, su un calesse, che seppur aperto, abbrevierà a soli sette minuti circa l’esposizione al monossido di carbonio.
Moulay Idriss
Se volete visitare Mulay Idriss e Volubilis, ci sono varie alternative.
O prendete un taxi da Fes , che vi porta in giro, anche a Meknes, aspettandovi ogni volta, al prezzo di 500-600 drh al massimo.
Se arrivate in bus a Meknes, è molto comodo riprendere un altro bus per Mulay Idriss, perché i grandi taxi partono dall’Istituto francese, che è molto distante dalla stazione dei pulman. Orientativamente le partenze sono ogni ora ed il prezzo è di circa 8 dh.
Se invece siete già a Meknes, potete prendere un petit taxi che vi porti all’istituto francese, dal quale partono i grandi taxi per Moulay Idriss, al costo di 140 dh.
Moulay Idriss è una piccola cittadina, molto carina, arroccata su una collinetta. Nella piazza di arrivo dei bus c’è un mercato brulicante, autentico, rivolto agli abitanti del posto. La nota turistica ufficiale è il mausoleo, che i non musulmani possono vedere solo da lontano. Ma la cosa più bella di Moulay, è girovagare per le strette e ripidissime viuzze che salgono verso i punti più panoramici, dai quali è possibile osservare dall’alto i bellissimi tetti di maiolica verde delle moschee e del mausoleo. Troverete angoli caratteristici e bellissimi scorci, perdendovi più e più volte in questo dedalo inestricabile di stradine. Nessun pericolo, basta scendere per ritrovare, in un modo o nell’altro, la piazza del mercato. O chiedere a qualche passante, che nella stragrande maggioranza dei casi non saprà una parola di francese, ma sarà ben contento di spiegarvi a gesti o addirittura di accompagnarvi per un tratto. Ma se proprio non avete voglia di scoprire per conto vostro questa città santa, o avete pochissimo tempo da dedicargli, se proprio non ne potete fare a meno, potete accettare l’insistente proposta di una delle immancabili guide.
Volubilis
Da Moulay Idriss bella passeggiata di circa 40 minuti. Se siete stanchi, o pigri, potete prendere un taxi a 30 dh per la sola andata; ma una volta usciti dal sito è difficilissimo trovare taxi in attesa, quindi, se scegliete questa seconda opzione, forse è meglio prenotare un taxi andata e ritorno, ad un costo di 90 dh, che una volta che vi ha scaricati a Volubilis, vi attenderà mentre effettuate la visita.
Il sito è veramente bello, molto grande e abbastanza dispersivo, con indicazioni non molto chiare e precise. Se avete tempo a sufficienza potete visitarlo da soli e godervi appieno la magica atmosfera delle rovine e del paesaggio. In caso contrario prendete una guida, ce ne sono anche in italiano, ancora una volta per la cifra, ormai ricorrente in varie situazioni, di 140 dh per un’ora.
Donatella