Emirati Arabi Uniti e Qatar
Diario 2012/2013
Per la seconda volta siamo tornati in Medio Oriente per le feste natalizie.
Arriviamo a Dubai in piena notte il giorno 26 dicembre, considerando il fuso + tre ore e il mattino seguente prendiamo l’autobus dalla stazione Al Ghubaiba per l’oasi Al Ain, a circa 2 ore di distanza.
La caratteristica di questo paese è il mercato degli animali, dove si contrattano cammelli e capre e riusciamo, dopo innumerevoli ricerche , a scoprire che la gara dei cammelli si svolge nella località MALAGAT, ai piedi dei monti Jebel, perché le altre località nominate in rete sono introvabili.
Il
giorno seguente alle 7 di mattina, perché quella è l’ora delle gare, andiamo
ad assistere alle mini garette tra cammelli su un circuito ovale di circa 5 km ,
veramente carine, e secondo noi organizzate tra i proprietari dei cammelli per
scommettere tra loro e sfidarsi.i cammelli sono piccoli e magri, proprio da
corsa!!
In tarda
mattinata prendiamo un taxi collettivo e ci rechiamo ad Abu Dhabi dove ci
fermeremo un paio di giorni.
La cosa più interessante è secondo noi la grande moschea bianca, che mi ha ricordato molto il Taj Mahal in India.
Per il resto Abu Dhabi, che è anche la capitale degli Emirati non ha molto da offrire al turista; non c’è un vero e proprio souq, e lo shopping si svolge al Central Market, serie di negozi locali ai piedi dei grandi edifici. Le spiagge sono grandi e sabbiose, non male direi per un po’ di relax e la Corniche carina finisce nella parte ovest con un porto di Dhow, caratteristiche barche in legno e il mercato iraniano e nella parte ad est, che sembra un po’ più prestigiosa con la Heritage House e il famigerato Emirates Palace, albergo a 5 stelle sicuramente da visitare. Per chi è appassionato di automobilismo si può recare al FERRARI World e al circuito Yas, ma non fa per noi così non ci siamo entrati. Non mancano naturalmente i grandi grattacieli ed edifici multicolori che ti fanno sentire piccola piccola.
Una cosa
che colpisce degli EAU è il fatto che la popolazione è per la maggior parte
indiana, pakistana e asiatica mentre la popolazione araba si vede solo nei
grandi malls.
Il 30
dicembre prendiamo un volo qatar airways per Doha,la capitale del Qatar, che non
è un emirato ma uno stato meno ricco ma più vero rispetto agli Emirati.
Qui la
gente, vestita dei tipici costumi locali, ancora cammina o si ferma per le
piazze della città a chiacchierare, le donne sono ancora velate e indossano il
classico vestito nero, ma nessuno ci guarda in maniera strana e ciò ci fa
sentire sicuri.
Qui passeremo tre giorni visitando la corniche, affascinante sul mare di color cristallino ,ricca di persone che passeggiano o fanno attività fisica in compagnia.
Si
vedono spazi verdi al lato dove filippini e persone di varie etnie si rilassano.
Ci perdiamo nel souq Waqif, veramente caratteristico, inserito nelle vecchie
mura della città, forse uno dei souq più belli mai visti, e ricco di spezie,
profumi, incensi ,animali vari, tra cui i falchi, tipici di questa zona.In una
piazzetta non lontana alcune donne vendono cibi da loro stesse cucinati e non
manca il profumo dell’inprescindibile shisa proveniente da bar o ristoranti
tipici del luogo. Decidiamo di festeggiare il nostro nuovo anno a bordo di un
piccolo dhow insieme ad una famiglia palestinese perché qui non si festeggia e
poco dopo la mezzanotte siamo a nanna dopo aver ammirato le luci dei grandi
edifici che si riflettono nel mare.
Il
giorno seguente con un bus locale andiamo a vedere la vicina città di Al Whaqra,
che ci dicono essere stata l’antica capitale.Visitiamo lo stadio in quanto il
Qatar sarà sede dei mondiali di calcio del 2022 e qui si disputeranno alcune
partite.
Terminiamo
la nostra visita di Doha con il Katara village ,villaggio con ristoranti,
spiagge e bar ancora in via di allestimento e l’isola The Pearl, un
dejà vù di negozi e bar sulla marina.
Abbiamo
cercato invano di visitare alcune isolette vicine ma nessuno è stato in grado
di spiegarci dove fossero e come raggiungerle e ciò la dice lunga
sull’organizzazione del turismo qui….
Il 2
gennaio torniamo a Dubai per concludere il nostro viaggio tra Bur Dubai, nostra
zona preferita perché qui almeno la gente va ancora a piedi, il quartiere
Bastakia, il più vecchio di Dubai, il museo nel forte di Al Fahidi, che
rappresenta il modus vivendi del passato prima della scoperta del petrolio
tramite statue ad altezza umana che mi ricorda
il presepe vivente.Un
giretto sulla spiaggia pubblica, visto che è quella per i turisti, lo splendido
spettacolo delle fontane a ritmo di musica nei pressi del Burj Kalifa e
d’obbligo la passeggiata con cena sulla marina, la visita al souq dell’oro e
della spezie ed il passaggio sul creek verso la zona di Deira.Anche qui si
ammirano le luci della city in contrasto con la zona più povera di Bur Dubai.
Quest’anno la compagnia Emirates non è in overbooking, cosa accaduta lo scorso anno, per cui non più biglietti omaggio……ma chissà mai un ritorno ….inshallah.
Maria Rita e Gabriele