Diario di viaggio 26/3-26/4 /2012
di Gio Segreto
Non uso il passaporto, ma la Carta d'identità che é sufficiente per ottenere il visto all'entrata in Egitto.
Arrivo verso le 15 al Cairo e, senza alcun intoppo ottengo il visto 15US per 30 giorni. In realtà, al ritorno, rischio di dover pagare un rinnovo del visto altri 15US perché so che rimarro' in Egitto 31 giorni.
Cerco il Bus che va ad Alessandria e, non senza fatica, lo trovo, partirà alle 17 il che vuol dire attraversare tutta la città in orario di punta:poco male, tanto avevo prenotato tramite Booking.com un alberghetto ad Alex.Arrivo verso le23.30 e mezz'ora dopo sono al QUEEN TRANSIT in un edificio che negli anni '20 aveva conosciuto i lussi dei "cooperanti" europei, ma attualmente presenta un ingresso..scoraggiante. Bella sorpresa: al settimo piano con 15E compresa colazione entro nell'alberghetto prenotato che é pulitissimo e con splendida vista sulla costa.
Mi sono imbattuta in manifestanti, contadini che avevano bloccato la strada per protestare contro l'utilizzo delle loro risorse idriche per produrre energia privandoli dell'elemento essenziale per la loro attività, poi pacificamente all'arrivo della polizia, la strada é stata riaperta, non so se sia stato raggiunto un compromesso.
9/4 alle 6 parto da Mut, capitale dell'oasi di Dakla, con arrivo aBahareya, dove mi aspetta l'autista del Bedouin safari, prenotato telefonicamente ( son venuti a prendermi perché l'albergo,strutturalmente simile a quello di Dakla,é a 7 Km dal centro e non ci sono trasporti per raggiungerlo). Il manager é un eccellente e rinomato musicista che ha partecipato a svariate manifestazioni soprattutto negli USA,la gestione dell'albergo lascia un po' a desiderare e il cibo é pessimo, ma io agli artisti perdono quasi tutto.
10/4 con altri 2 simpatici viaggiatori, partenza in jeep per il deserto Bianco con sosta alla Crhistal Mountain, nel deserto nero e in un gradevolissimo ristorante la cui sala é attraversata da un canaletto alimentato dalle sorgenti che sono proprio li' accanto.
Avevo intravisto il deserto Bianco durante il percorso tra Dakla e Bahareya e mi sembrava davvero molto bello, ma quando ci si inoltra tra le monumentali sculture naturali bianchissime come tutto cio' che c'é, si ha l'impressione di entrare in un'altra dimensione, fatta di purezza innanzitutto.
Ho trascorso tante notti nei deserti e , sempre, ho apprezzato le magnifiche stellate, gli odori,le atmosfere, il suono modulato del vento tra le dune o le montaagne, ma qui, nel deserto bianco, credo di essere entrata in una dimensione magica, fatta di biancore e profondità incalcolabili. Unico elemento che mi riconduceva a una dimensione piu' consueta, la presenza delle volpi piccole e graziose, che venivano a cercare resti della cena. Poi il risveglio in un'alba cosi' ansiosa di mostrare il suo talento pittorico capace di filtrare il blu diluito della notte attraverso un prisma per pennellare vigorosamente di tutti i colori il "mio" deserto bianco...un concerto, una fantasmagoria di colri e di ombre da mutare le forme imparate la sera precedente...
11/4 rientro a Bahareya, alle 15 Bus per IL Cairo
12/4 gironzolo per la città e passo dall'ambasciata del Sudan per conoscerne le formalità d'ingresso e quanto siano elevati i rischi di un viaggio laggiu'. Risposte ermetiche, ma sguardi ben poco rassicuranti...temo che non riusciro' ad andarci almeno per questo prossimo inverno.
13/4 parto per il Sinai, Santa Caterina: bello il deserto di montagna, ma il viaggio é lungo perdippiu' altra manifestazione con relativo blocco stradale appena dopo il tunnel di Suez:qui i Beduini in pidi sul cassone dei pick up sparano, mitragliano e non mi piace percio' mi acquatto tra i sedili del bus..che cosa vogliano i beduini non lo so, ma aborro qualunque forma di violenza.
Poi la strada viene riaperta dala polizia senza manifestazioni evidenti di forza.
Arrivo a Santa Caterina dove mi aspetta l'autista dell' EL Malga camp che avevo prenotato alcune ore prima :é bellissimo, pulitissimo incastonato tra le montagne con vista sul Jebel el Mousa(il Sinai) costa sui 12E, ma l'accoglienza é soltanto cortese (non gentile)Qui nel Sinai, forse perché abituati al turismo o forse perché in situzione di confine molto travagliata, gli autoctoni si cmportano molto, ma molto diversamente da quelli incontrati finora (Cairo compreso): un sorriso sfugge solo quando vedono soldi...
Morte del POPE cosi' il monastero resterà chiuso, credo, per 40 giorni percio' passo il 14/4 a gironzolare intorno al Monastero. A dire il vero si potrebbe entrare almeno in una sala per pregare dalle 23 senza poter uscire prima delle 5: il monastero é a 5km dall'albergo, i tassisti RARI approfittano della sityuazione, sono stanca percio' non ci vado, ci tornero'tra anni, dopo l'insediamento di un Pope tutto nuovo e in buona salute.. Si sappia comunque che nel periodo pasquale il monastero é ufficialmente chiuso ai visitatori, ma che allungando una mancia ci si puo' aggregare ad un gruppo la cui guida, a sua volta, ha già fatto l'offertona per entrare...per la serie "cumpa', tutto l'mondo é paese!"
15/4 Il bedouin bus, unico trasporto da Sta Caterina, circola solo 3 giorni alla settimana e, siccome non ho voglia di scalare il Sinai ecc.., decido di partire verso le spiagge, o meglio, i fondali di Nuweiba.
La cittadina non ha un vero e proprio centro ed é davvero poco attraente, mi faccio depositare al Sababa camp: accoglienza calorosa del proprietario che parla perfettamente italiano(aveva lavorato come traduttore con Fo'e Rame), mi fermo li' una notte soltanto perché ho deciso che, dopo quasi 4mesi di viaggio alla mia rispettabile età, voglio dormire tra le lenzuola, possibilmente pulite, e avere una doccia in camera percio' mi sposto al City Camp che costa il doppio cioé 8E con colazione compresa e altalena rudimentale sulla spiaggia che li' é praticabile e quasi pulita.
Bella escursione al Coloured Canyon con guida beduina obbligatoria 15E (la ragazza con cui divido la spesa per la jeep indispensabile come la guida, dice che assomiglia molto al paesaggio intorno Petra, credibile visto che dista pochi chilometri)
19/4 arrivo in una Dahab addormentata e ventosissima, di spiaggia degna di questo nome neppure l'ombra, ma ristoranti e alberghi senza soluzione di continuità
Alloggio al Seven Heaven sicuramente il migliore della categoria economica 12E. Escursione al Blue Hole, (siamo almeno in 8 nella jeep 12E cad;) davvero suggestivo il fondale, ma sono tutti li' e mi sento intruppata, d'altra parte é logico che sia pieno perché é davvero bello e forse unico al mondo.
Il 22/4 ho troppa voglia di nuotare percio' mi trasferisco nella zona dei grandi alberghi dove c'é la spiaggia e l'acqua ,ancorché alquanto fredda, é limpidissima E' una gioia nuotare e scoprire un po' al largo fondali ricchisimi dove nessuno va. Mi fermo li' 3 giorni a mezza pensione e spendo 38E al di': non li rimpiango!
25/4 al Cairo: ritorno alla normalità nel mio African hotel per 10E a notte, ma la doccia funziona ad intermittenza in qualunque stanza e l'igiene é sopportabile solo da chi ha viaggiato in India intorno all'80, pero' sono davvero gentilissimi
26/4 rientro in Italia e....non mi fanno pagare l'estensione del visa, non so se perché considerino che per un solo giorno sarebbe una "cattiveria" farmi pagare o se non se ne siano accorti, ma propendo per la prima ipotesi
Si conclude cosi' in bellezza il mio mese nell'Egitto inabituale. CI TORNERO', INSHALLAH!
Note
Qualunque viaggiatore, maschio o femmina (anche bionda) con un minimo di esperienza puo' realizzare questo periplo: é estremamente economico perche' compreso l'albergo "lussuoso" di Dahab, cibo, trasporto, escursioni ho speso 24E al giorno senza privarmi mai di un letto e del cibo. Volendo si puo' spendere la metà, ma... si ha meno della metà(nessuna escursione, non il piacere di condividere la tavola con gli Egiziani o un dolce nelle troppo allettanti pasticcerie di Alex e del Cairo ecc)Chiunque desiderasse info supplementari, puo' scrivermi perché sono certa di aver dato, nella migliore delle ipotesi, solo un'idea approssimativa del mio ultimo viaggetto invernale, spero invece di aver destato in chi leggerà queste povere righe, il desiderio di esplorare contrade che appaiono meno esotiche perche' non lontanissime, ma ricche di paesaggi, umanità e cultura che difficilmente si incontrano ancora
Non potete immaginare la gioia sincera che ho provato nell'aver constatato che per tutto il viaggio mai, mai una sola volta ho dovuto spiegare soprattutto a giovani che coltivano l'european deam, che la vita vera non é quella che viene loro propinata nelle fiction tv
Giovanna