VIAGGIO IN ECUADOR

"Tra vulcani e natura"

Diario di viaggio, 26Nov. - 24Dic. 1999

di Sergio  &  Silvia

  

Il nostro viaggio in Ecuador è cominciato il 26 novembre e ci ha impegnato per un mese circa.

Non abbiamo avuto problemi di malattie, furti, disorganizzazione o cose di cui tutti tendono a metterti in guardia quando viaggi in paesi meno noti, turisticamente parlando, e soprattutto se li intraprendi senza tour operator!!

Siamo certi di poterlo consigliare vivamente a tutti coloro che amano la natura, i vulcani, la cultura, e il contatto umano con le persone del luogo.

Dobbiamo però cominciare a raccontarvi il viaggio con l’unico intoppo che abbiamo incontrato. Quando siamo arrivati a Miami per cambiare aereo abbiamo avuto la brutta notizia che i voli per Quito erano “CANCELLED” a causa dell’eruzione del Pichincha, maestoso vulcano sovrastante la capitale. L’aereoporto, invaso dalla cenere, era inutilizzabile, perciò ci hanno dirottato fino a Lima e da lì ci siamo imbarcati per Latacunga, cittadina ecuadoregna ai piedi del Copopaxi, dove un pullman ci ha accompagnato fino a Quito.     Risultato? 36 ore di viaggio senza riposo e 5 giorni di bagagli smarriti!!! Ma basta con le noti dolenti!  A Quito abbiamo alloggiato al Cayman hotel in calle Lizandro Garcia dove ci sono sistemazioni per tutte le tasche. In quella zona troverete tanti viaggiatori con cui scambiare esperienze.

Per chi ha intenzione di andare alla Mitad du mundi (da Quito si raggiunge bene in pullman), ossia nel punto esatto dove passa l’equatore , vi consigliamo di visitare le rovine precolombiane di Rumicucho e una visita alla riserva geobotanica del Pululaha  un vulcano non più attivo al cui interno vive una comunità indios e le cui pendici della caldera sono ricoperte da una foresta subtropicale indimenticabile. È necessaria una guida (percorso difficile e un pò rischioso) e Fernando dell’agenzia Calima che troverete nel sito della Mitad du mundi, è impareggiabile. Il costo è bassissimo: 5 $ e lui vi insegnerà tante cose.

 

 

GALAPAGOS

 

Ricordatevi di non prenotare niente dall’Italia per il soggiorno alle Galapagos, nemmeno il volo aereo, lo potete fare appena arrivate a Quito e così usufruirete di sconti ed opportunità che dall’Italia neanche immaginavate. Una volta arrivati a Santa Cruz sarete accolti dal personale di agenzie del luogo che vi proporranno una miriade di crociere (1-3 –6-10 giorni) per le varie isole, potete scegliere con calma quelle che preferite e spenderete meno della metà di coloro che prenotano da Quito e un quinto di quelli che lo fanno dall’Italia. Alberghi ce ne sono per tutte le tasche, il nostro era Los Amigos a Puerto Ayora dove abbiamo dormito per la pazza cifra di un dollaro e mezzo a testa con servizi in comune.

A S.Cruz visitate il centro Darwin famoso per le tartarughe giganti e passeggiate fino a Tortuga bay, una spiaggia sconfinata e poco nota ,dove incontrerete rari turisti. Vi faranno compagnia fregate, iguane, sule e granchi. Da non perdere!!!!!!

La nostra crociera ci ha portato in luoghi dove abbiamo visto artrocefali,otarie con piccoli appena nati che allattavano dolcemente, pinguini, sule piedi azzurri, mante, squali, iguane, fregate, uccelli di qualsiasi tipo e tutto ad un metro di distanza circondati da paesaggi inimmaginabili.

Le isole ed i siti visitati durante la crociera di 3 giorni sono stati: Santa Cruz, Rabida, Santiago, San Bartolomè, Sullivan Bay, Seymour. La guida era eccezionale, parlava spagnolo ed inglese, il cibo e la compagnia fantastica. Abbiamo speso 370$ a coppia, invece un ragazzo belga che aveva prenotato da Quito la nostra stessa gita ha speso 650$ da solo!!!

 

 

FORESTA AMAZZONICA

 

Da Quito con un pullman della ditta Banos (al terminal degli autobus attenti agli scippi!!!) siamo arrivati a Lago Agrio, attraversando la cordigliera andina, dopo un viaggio di otto ore bellissimo ed avventuroso (a El Revendador abbiamo effettuato una sosta forzata per riparare la ruota forata!!) per un lungo tratto sterrato. Una volta arrivati, abbiamo alloggiato a Casa Blanca, un hotel quasi pulito con ventilatore (a Lago Agrio c’è un caldo-umido veramente insopportabile) con circa 4$ a persona; da non credere ma è un hotel di livello medio-alto in una cittadina veramente fatiscente creata dai petrolieri.

Reclutata la guida, un indigeno di nome Galo Sivilla Parades, siamo partiti per la riserva di Cuyabeno insieme al cuoco e ad altri 2 ragazzi australiani conosciuti sul posto. Galo e la moglia in circa 2 ore hanno organizzato tutto il necessario per una spedizione nella giungla di 4 giorni (compresa l’acqua potabile). Mi soffermo un attimo per parlare dell’importanza di una buona guida in questa zona. La riserva di Cuyabeno è una zona allagata dove ci arrivi solo dopo circa 4 ore di viaggio, 2 via terra con un “carro” e 2 di navigazione con canoa a motore;  è ricca di fiumi grandi e piccoli dove è facilissimo perdere il senso dell’orientamento, inoltre per ammirare gli animali che si nascondo ad ogni rumore, sono necessari occhi esperti e un’ottima conoscenza della zona.  Andarci significa affidarsi completamente a qualcuno che provvede in tutto e per tutto a te, quindi oltre a cercare una persona professionalmente capace è necessario trovare una guida onesta  e che non abbia secondi fini.  Vi assicuro che non sareste capaci di ritrovare la via del ritorno se vi trovaste da soli in quella zona.  La nostra guida è stata bravissima e disponibile  a ogni nostra richiesta.  Cercate di lui quando arrivate a Lago Agrio ha una agenzia (Pioneer Tours) proprio dove abita con la moglie e la figlia, ha seguito documentaristi anche con la nostra R.A.I.

La riserva è bellissima ricca di scimmie, caimani, piranha, tucani, pappagalli, anaconde, tapiri e se siete fortunati puma e giaguari. È necessario sapersi adattare, non ci sono tutte quelle comodità a cui siamo abituati e talvolta la stanchezza ti investe, ma svegliarsi dopo  una notte buia ricca di così tante stelle che non le hai mai viste, e così carica di suoni della foresta da farti quasi spaventare è un’esperienza che ti porterai sempre nel cuore. Con un poco di fortuna si possono vedere i delfini di fiume, quelli rosa o grigi, il pesce elettrico (mortale! Noi l’abbiamo visto) le farfalle dalle ali blu elettrico saranno sempre vicino a te e il tramonto sulla laguna ti commuoverà.

So per certo che ci sono dei “resort” con dei generatori per l’elettricità e forse anche con l’acqua corrente e calda, ma non conosco come fare per contattarli. Nel nostro alloggio cenavamo con le candele e la raccolta dell’acqua piovana ci assicurava una minima pulizia  giornaliera, ma solitamente era il ritmo della natura che comandava su di noi..

 

 

ANDE E VULCANI

 

Da Latacunga, con una guida del posto, abbiamo visitato il Chimborazo (6310 m slmm il vulcano + alto del mondo!) il Cotopaxi, ed il Quilotoa, gli ultimi due vulcani attivi ed imponenti. I panorami sono meravigliosi ed accecanti, quando privi di nuvole (quasi mai!!).

 

La scarpinata da 4600 a 4800 per raggiungere il rifugio J. Ribas sul Copopaxi, da dove partono le cordate per raggiungere il cratere a 5911 m slmm, è stata al contempo fantastica e spaccaossa: il fiato spezzato dall’altitudine e le gambe che affondavano nella sabbia vulcanica mi ha quasi ucciso, ma la soddisfazione di aver raggiunto l’ambito traguardo mi ha ripagato di tutto.  A onor del vero devo dire che Sergio è stato più veloce di me!!!!! Ricordatevi che fa molto freddo, il ghiacciaio è a due passi da voi e le nevicate non mancheranno (noi ne l’abbiamo presa), portatevi cappello, guanti, un pile, e una bella giacca a vento.

Per raggiungere la caldera del Quilotoa abbiamo durato meno fatica , in fondo eravamo solo a 3900 mt, che volete che sia!! Comunque  piove spesso vi consiglio un k-way. Abbiamo pranzato con la gente del posto nelle loro case e con tutta la famiglia, ci è piaciuto molto interagire con la popolazione.

Non potete perdervi il viaggio in treno da Riobamba a Alausi dove viaggerete sul tetto dei vagoni per godervi al meglio il paesaggio circostante.  Il treno deraglierà spesso e vi divertirete un mondo a rimetterlo sulle rotaie,  il panico vi assalirà quando lungo la Nariz del Diablo uno strapiombo di 600mt si aprirà sotto ai vostro piedi e mangerete delle impanade de platano portate dai ragazzini al lavoro sul tetto del treno per racimolare qualche spicciolo. Ma solo se affronterete questa avventura riuscirete a capire di ciò che sto parlando.

Uno spettacolo bellissimo a cui abbiamo assistito è stata l’eruzione in diretta del Tungurahua  situazione che però non ci ha permesso di visitare la bellissima Banos , cittadina alle pendici del vulcano in questione famosa per i bagni termali.

Per ultimo il mercato di Otavalo, dove comprerete regali per tutti a prezzi unici. La merce è di alta qualità e l’artigianato fa  da padrone .Un consiglio spassionato? Lasciatevi Otavalo come ultima tappa perché altrimenti vi dovreste portare tutto il peso degli acquisti per tutta la vostra vacanza. Vi assicuro che anche per chi come me odia lo shopping, non è possibile resistere all’arte della tessitura, dell’oreficeria e degli intarsi in legno che gli indios vi offriranno.

Cercatevi un albergo che dia sulla piazza del mercato, anche se la posizione può risultare  leggermente rumorosa, sicuramente vi offrirà uno spettacolo degli indios che preparano la loro mercanzia e tutta la vita del mercato.

 

Questo è il riassunto migliore che potevamo farvi, speriamo che abbiate gradito, in ogni caso la guida della Lonely planet  vi aiuterà per tutti i dettagli

 

                                                                                                                             Sergio e Silvia

                                                                                                                             Via D. L. Sturzo 132

                                                                                                                             57014 Guasticce (Li)

 

 

1: in viaggio sul tetto del treno da Riobamba ad Alausì

2: Galapagos Tartuga Bay

3: Otarie o Sea Lions all’isola di Rabida

4: Lago craterico del Quilotoa

5: Il vulcano Tunguraghua in eruzione

 

 

 

 

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