Cuba
Diario di viaggio 15 febbraio – 10 marzo 2014
di Nadia R.
Augusto viajesyviajes@hotmail.it
Venerdi 14
Questa volta ,visti gli orari del volo, partiamo il giorno prima e pernottiamo a Roma in quello che dovrebbe essere il B&B Sabrina ( ma apprendiamo che si può chiamare anche Giorgia!!), dove una imbranata signora ( Giorgia? Sabrina? Boh!!) ci dà le camere.
Sabato 15
Le navette per l’aeroporto tardano sicchè, quando finalmente arriva una macchina, ci carichiamo i bagagli sulle ginocchia e stretti stretti si arriva a prendere il volo con l’Air Europa. Da Madrid all’Avana impieghiamo circa 10 ore e lì ci aspetta il ragazzo che ci farà da guida, Amauri, che parla un ottimo italiano. La prima sorpresa è che l’hotel non è quello previsto,ma l’Ambos Mundos, il famosissimo hotel dove soggiornò e scrisse E. Hemingway. Incautamente gioiamo ( un pezzo di storia, i manoscritti e le foto dello scrittore nella hall…) ma ahimè le stanze devono essere ancora quelle degli anni ’50 e soprattutto, come scopriremo, alcune delle camere assegnate hanno un ininterrotto e fortissimo rumore (una pompa d’acqua? ) che ci impedirà di dormire.
Domenica 16
E quindi io e Augusto alle 5 del mattino ci facciamo una romantica passeggiata nell’Avana notturna, nel silenzio degli incantati palazzi, nelle stradine buie, nelle piazzette deserte: grande emozione ma avremmo preferito dormire un po’! Rientrati e fatto presente che occorre risolvere il problema delle camere ( il Capo esibisce il suo vasto repertorio spagnolo di invettive), iniziamo il giro della città. Prima l’hotel National, splendido edificio coloniale del 1930, che si affaccia sul mare con bellissimi giardini, poi attraversiamo man mano i diversi quartieri: il grande Vedado, importante centro politico e culturale; il Miramar, residenziale, quindi la famosa e bella Piazza della Rivoluzione, dove scattiamo la foto d’obbligo sotto la rappresentazione del Che. Ancora il Capitolium in restauro, la Piazza Vecchia, la chiesa di San Francesco con la relativa piazza. C’è molta gente in giro, ma l’Avana è davvero una splendida città, con le sue strade in pietra, le colonne, i palazzi che brillano al sole in un arcobaleno di colori pastello e soprattutto pulsa di vita vera: panni stesi, scale che si aprono su piccoli cortili, ceste della spesa che si calano dall’alto, non è certo un centro storico mummificato!
Rientrati in hotel, ci comunicano che passeremo addirittura al National e ancora più contenti ce ne andiamo a fare la passeggiata che parte dal Malecon sulle colorate e vivaci macchinone d’epoca. Splendida escursione, ci divertiamo lungo il famoso lungomare e poi nell’interno, fino ad un parco rigoglioso lungo un piccolo fiume.
Quindi uindi trasferimento al sontuoso hotel trasferimento al sontuoso hotel National e dopocena prima alla fortezza per assistere alla cerimonia rievocativa del “colpo di cannone” e poi cena al bel ristorante La Divina Pastora.
il “ CHE” Piazza della rivoluzione Fidel
La Habana carrozziere d’epoca cercasi
Lunedi17
Oggi è la giornata della provincia di Pinar del Rio, paesaggio molto verde e variato, una finestra su un mondo bucolico, la Cuba delle radici contadine. Pochissime macchine, calessi, biciclette, attraversiamo queste grandi coltivazioni di tabacco, unico prodotto cubano originario, già presente all’arrivo di C. Colombo. E visitiamo anche una “casa del tabacco”, dagli alti soffitti, dove vediamo le foglie stese ordinatamente per farle seccare e c’è l’inevitabile assaggio dei famosissimi sigari.
E ancora si procede nella valle dei “mogotes”, splendidi panettoni calcarei che spiccano tra il verde dei pini e il rosso della terra. Esploriamo la grotta di S. Thomas, davvero da evitare sia perché pericolosa sia perché non vale tanto. Sostiamo brevemente nel delizioso paesino di Viñales, cuore di questa larga e fertile pianura e poi il Mural della Preistoria, dove la cosa migliore è il pranzo, dato che le colorate pitture sulla collina non hanno alcun senso!
Si rientra all’Avana con un dopocena bellissimo: in un gruppetto ce ne andiamo a zonzo per la città, vedendo i luoghi celebri, la Bodeguita, il Floridita, ma soprattutto godendoci la magia di una città vivacissima, allegra, colorata, con la musica che riempie ogni angolo e gente che balla nelle piazze e nelle strade. Magica Avana!!
Mural della preistoria tabacco mogotes
Martedi 18
Lasciamo l’Avana con destinazione Cienfuegos. Campagne ricche di agrumeti e piantagioni di canna da zucchero, mentre Amauri ci fa la storia delle lotte contro gli Spagnoli per l’indipendenza e poi della seconda Rivoluzione con la vittoria dei barbudos di Fidel. A Cienfuegos facciamo prima il giro in barca della bellissima baia, sbarcando al castello di Agua, eretto come protezione dai pirati, che si sviluppa su tre diversi livelli. Dopo il buon pranzo visitiamo questa città, fondata dai francesi, dagli edifici neoclassici e colonnati in tinte pastello, con un perfetto tracciato rettilineo delle strade e il Teatro Tomàs Terry dove cantò anche Caruso...Poi in hotel dove ceniamo molto bene, a lume di candela, con aragosta.
Castello de Agua w il sigaro ( per lui) teatro T. Terry
Mercoledi 19
Oggi è la giornata dedicata al Che con la visita a Santa Clara. Amauri ci racconta la sua vita e le sue imprese mentre sul bus risuona più volte la sua canzone e io già mi commuovo. Visitiamo il Mausoleo che lo ricorda insieme agli altri eroi caduti. E’ il momento per me più bello ed emozionante di tutto il viaggio; sfioro con infinito affetto il suo piccolo ritratto, questo grande uomo che col suo esempio e la sua ineguagliabile nobiltà ha segnato generazioni intere. E le grandi splendide foto che lo ritraggono con i protagonisti della storia di Cuba, mentre sorride, mentre legge arrampicato su un albero nella foresta, mentre impugna il fucile. Un pezzo importante della mia vita che non dimenticherò mai. Foto all’esterno sotto la statua che lo ricorda, quindi visita al treno blindato, quello che il Che deviò impadronendosi delle ultime armi di Batista e che segnò la vittoria finale.
Si prosegue per Remedios tra le prime città fondate dagli spagnoli. La visitiamo ma, nonostante gli elogi sperticati della Lonely, per me vale davvero poco. L’unica cosa che merita davvero è la Chiesa di S. Giovanni Battista, la più antica di Cuba, con lo splendido altare in legno e oro e il soffitto dipinto a mano in stile andaluso, suddiviso in piccoli quadrati con figure e fiori. Di rilievo anche le numerose statue, soprattutto il Cristo Pensante e la famosa Madonna incinta. Cena al bel Palacio del Valle di stile misto cubano- arabo-moresco, tutto archi, archetti, merlature.
Il Mausoleo del Che
Il trattore che bloccò il treno Il treno blindato
chiesa S.G.Battista la Madonna incinta
Giovedi 20
Destinazione Trinidad, patrimonio Unesco, mentre apprendiamo durante il tragitto molte cose sula storia della città, dall’arrivo degli schiavi africani alla fine del ‘500, all’abbandono da parte degli spagnoli verso il Messico in cerca di oro, alla diffusione nel 1700-1800 degli zuccherifici fino alla lotta per l’indipendenza e poi a quelle della Rivoluzione. La città è molto trafficata; siamo alla plaza Major, con diverse tipologie di case , del ‘500-600 con spaziosi cortili, a due piani quelle dei secoli successivi. Visitiamo il Museo Romantico nel palazzo Brunet risalente alla fine del ‘700. E’ un bellissimo museo che in 14 ampie stanze raccoglie raffinati mobili soprattutto dell’800, splendide porcellane e vari pezzi di antiquariato. Oggetti appartenuti all’aristocrazia dell’epoca, vetrine che racchiudono collezioni di ventagli, mobili cubani e decorazioni francesi, secretaire in legno e bronzo decorati…la ricostruzione di un’intera epoca. Poi la chiesa della Trinità, bellissima: altare centrale con profusione di legno merlato e lavorato, statue racchiuse in nicchie, navate laterali sobrie e raffinate. Terminate le visite, assegnazione delle camere nelle “casas particulares” e arrabbiatura per tre camere davvero brutte che, grazie al gran lavoro del Capo, riusciamo a cambiare con altre,discrete. Ma l’organizzazione del turismo a Cuba non brilla davvero!! Troppi rimandi e troppa burocrazia, in più Amauri, molto preparato in campo storico e politico, non ha grandi capacità organizzative. La sera passeggiata notturna per la bella Trinidad, con sosta piacevole alla Casa della Musica, atmosfera viva, allegra, canti e balli coinvolgenti.
Trinidad
museo Romantico
Venerdi 21
Escursione
balneare all’isolotto corallino di Cayo Blanco: in catamarano, col vento che
ci soffia in viso, arriviamo e ci dividiamo in due gruppi, uno rimane, l’altro
prosegue per fare snorkeling sulla barriera. Noi qui stiamo benissimo, sdraiati
a guardare, o a passeggio tra palme, arbusti, sabbia bianca e belle stelle
marine rosse. Ottimo pranzo a base di paella di pesce e rientro nel pomeriggio.
Si cena nelle varie case ed è comunque una esperienza interessante: dal
terrazzino vediamo svolgersi la vita quotidiana degli abitanti, l’uomo che
passa a vendere il pane con la bici, gruppi di persone che giocano a domino
davanti alle porte di casa, ragazzini che si rincorrono. Dopocena ancora a
passeggio in questa piccola città-museo, con i suoi tetti di tegole rosse, le
strade lastricate in pietra e i resti di favolose residenze coloniali.
L’approdo finale è sempre la Casa della Musica, mentre si chiude il giallo
della Sara “scomparsa”, che in realtà, perso il primo gruppo, si era
tranquillamente aggregata al secondo!
Cayo blanco musica in strada
Sabato 22
Ieri mare, oggi monti. L’escursione è a Topes de Collante, situato sulla Sierra d’Escambray. Prima di arrivare al sentiero, ci fermiamo alla Casa del caffè, dove ci spiegano le varie fasi della lavorazione e vediamo alcune macchine antiche. Il paesaggio è bello e inconsueto: pini altissimi, fitto sottobosco, grandi felci, banani…E si inizia il sentiero del Rio Melodioso, ombreggiato e per niente faticoso. La guida ci illustra man mano le varie piante, poi breve sosta ad una grotta e alle cascate e ancora alti alberi di bambù a grappoli, palme reali, che sono l’albero nazionale, e per terminare splendido bagno nelle freschissime acque di una bella piscina naturale con cascatelle. Si prosegue fino ad un buon pranzo alla Casa della Callega, mentre il Capo mangia seminudo perché, cascato nel rio, si deve asciugare i vestiti!!
Cena in casa a base di aragosta e ultimo giro per la dolce, vivace, bellissima Trinidad a bere la famosa canchàchara, coctkail di rum, miele, limone e acqua.
Rio Melodioso
Domenica 23
La destinazione finale di oggi è Camaguey. Attraversiamo la bella valle degli zuccherifici e ci fermiamo alla Torre Iznaga, simbolo di Trinidad, che serviva a sorvegliare gli schiavi. La guida del posto ci fa vedere come avveniva la lavorazione della canna da zucchero e ne assaggiamo il succo mentre Nicola e Claudio girano l’antica macchina con grande forza! In un gruppetto saliamo sulla torre, dalla bella vista su questa ampia e verdissima valle, patrimonio Unesco.
Riprendiamo il cammino e breve sosta alla città di Sancti Spiritus, di cui visitiamo la Iglesia Mayor dello Spirito Santo, dallo splendido soffitto in legno, poi l’azzurro teatro ottocentesco e il ponte più vecchio di Cuba, piuttosto brutto. Sul bus Amauri ci racconta la storia dell’eroe di Camaguey, Agromonte, che si mise a capo della rivolta contro gli Spagnoli, morendo in battaglia a 32 anni. Iniziamo la visita alla città dalla piazza di S. Giovanni di Dio, purtroppo in restauro, poi la Chiesa della Madonna della Candelaria, altre piazze e infine riposo al discreto Grand Hotel.
Torre Iznaga Sancti Spiritus w il sigaro ( per lei)
Lunedi 24
La meta di oggi è Santiago con sosta prima alla città di Bayamo, capitale della provincia di Gramma, considerata la culla della nazionalità cubana perché qui iniziarono le lotte contro la Spagna e qui nacquero sia l’eroe Cespedes che l’autore dell’inno nazionale, Figueredo. Dalla piazza visitiamo la bella casa natale di Cespedes, la più vecchia della città, sopravvissuta all’incendio che gli abitanti appiccarono pur di non lasciarla agli Spagnoli. Nel pomeriggio visitiamo la chiesa parrocchiale di San Salvador, che ha al suo interno il colorato murale dove si vede Cespedes che benedice la bandiera. E c’è la splendida Capilla de la Dolorosa, che risale al 1740, integra, con un luminoso altare d’oro e rosso e un lavoratissimo soffitto in legno di cedro. Quindi, di nuovo sul bus e, ultima fermata, la famosa Madonna del Cobre, cioè del rame, ampia chiesa a tre navate, vetrate istoriate, con la piccola e veneratissima statuetta della Madonna associata nella santeria a Ochùn, dea Yoruba dell’amore e della danza.
Murale con Cespedes Capilla de la Dolorosa Madonna del Cobre
Martedi 25
Si visita Santiago, partendo dall’ex caserma Moncada, oggi centro scolastico, che il giovane Fidel assalì il 26 luglio 1953 con un pugno di uomini, rimanendo sconfitto e che gli costò un anno di carcere. A piedi, partendo dal “balcone di Velasquez”, passeggiamo per questa trafficata e calda città, tra il quartiere francese e la scalinata della Calle Padre Pico, immergendoci nella vita vera. Osserviamo i vari negozi dove le merci sono sempre scarse, le casette con le inferriate e le scale, i palazzi belli anche se spesso fatiscenti. E poi la Cattedrale, la bellissima casa di Velasquez, tutta di legno, con mobili e arredi a partire dal XVI secolo; la casa della Trova, la casa del poeta Josè Maria de Heredia, dove una bravissima guida ci commenta gli oggetti e ci narra l’avvincente vita di questo famoso poeta romantico dell’Ottocento. Si susseguono diversi ambienti, splendidi soffitti in legno lavorato a riquadri e mobili spagnoli, arazzi...Poi ci spostiamo in bus al castello del Morro, opera dell’architetto italiano Antonelli, lo stesso dell’Avana, che domina dall’alto la grande baia. Si sviluppa su ben cinque livelli, è di epoca medioevale-rinascimentale e contiene il Museo della Pirateria. Ci godiamo sotto un bel cielo azzurro la splendida vista sulla baia del Mar del Caribe. Rientro in hotel, riposo, e dopocena in un gruppetto con vecchie macchine-taxi andiamo alla Casa della Trova, dove noi stessi tentiamo i passi della salsa prima dell’inizio dello spettacolo, con due bravissimi ballerini che ci coinvolgono in una atmosfera gioiosa di musica e danza, la vera Cuba, la più autentica, avendo come incentivo piña colada, rum, cuba libre…
La Moncada “ supermercati” a Santiago”
Mercoledi 26
Mattinata libera; con un gruppetto ce ne andiamo in centro, visitiamo il simpatico Museo del Ron ed è doveroso dato che Santiago è la patria di Emilio Bacardi, fondatore dell’omonima distilleria che per un secolo, dal 1862 al 1959 fece tutt’uno con l’imm agine della città. Una brava guida ci illustra la storia e le fasi della lavorazione del rum, e l’assaggio è d’obbligo (alle dieci di mattina!)
Segue il Museo del Carnevale, con foto vecchie e nuove del più famoso carnevale di Cuba, abiti, maschere, elaborate acconciature e anche una esibizione di musica afrocubana dove salva l’onore del riluttante gruppo il nostro Rino che balla per tutti noi!
Nel primo pomeriggio partenza per Guardalavaca e sistemazione nell’hotel, camere ampie non profumatissime, in un bel giardino pieno di piante e fiori. Inoltre per arrivare al mare c’è una specie di laguna popolata da uccelli, un ambiente abbastanza integro. Il mare dovrebbe essere bello, lo vedrò domattina, cena al buffet e spettacolino serale in spiaggia con danze e giochi.
Piazza Centrale
la Cattedrale
Trasporti pubblici
Giovedi 27
Tempo splendido e intensa giornata di mare. Che è meraviglioso, trasparentissimo, lunga spiaggia bianca e dietro alberi e arbusti. Si cammina, si chiacchiera e si fanno lunghi e piacevolissimi bagni. Colori straordinari col cielo viola chiaro e azzurro, mare verde e blu. Spettacolino anche stasera, niente di eccezionale, ma si sta bene in compagnia a bere e chiacchierare.
Playa Pesquero ( Guardalavaca)
Venerdi 28
Ultimo giorno con il gruppo intero. Altra bella giornata di mare; esploro con Caterina e Sara il sentierino dietro la spiaggia, che termina in una piccola baia con piante di cotone. E poi tanto mare e tanti bagni, chiacchiere tante sul viaggio, sull’isola, sulla situazione politica…Mentre stiamo cenando si scatena un violentissimo temporale che allaga metà ristorante e si torna in camera a piedi nudi sull’acqua! E ti chiedi: ma se fa così abitualmente, perché non provvedono? Boh! Misteri di Cuba!
Sapremo il mattino dopo che la camera di Leo e Dani si è semiallagata, e che si sono dovuti spostare nella notte altrove. Gli hotel di Cuba sono sempre fonte di sorprese, anche i 5 stelle!!
Sabato 1 marzo
La mattina prestissimo è partito il grosso del gruppo per il rientro. Sono preoccupata perché i Cubani sono molto latino-americani e la precisione non è certo la loro qualità migliore! Per fortuna, nonostante qualche incertezza, sapremo da sms che sono arrivati all’Avana e sono più tranquilla. Noi ci trasferiamo nell’altro hotel di Guardalavaca, belle camere ampie con vista sulla baia e sulle verdi montagne dietro. Il mare è un po’ mosso dopo la pioggia di ieri, ma la spiaggia è straordinaria, ancora più bella della precedente, ampia, con tante palme e arbusti lasciati allo stato naturale e brilla di incredibili sfumature di colori diversi. Riposo e buona cena al ricco buffet e poi spettacolo carino nel piccolo teatro, preceduto e seguito da belle bevute e chiacchierate.
Playa Esmeralda ( Guardalavaca)
Domenica 2 - Venerdi 7
Bellissime giornate. I primi giorni il mare è leggermente mosso, poi diventa una tavola. Una tavola verde-blu trasparentissima, che ha ai lati piccole barriere coralline dove i più intrepidi scopriranno coralli e pesci colorati. La spiaggia è da cartolina: luminosa e naturale; dietro, un verdissimo laghetto popolato di aironi bianchi, paperette e un imponente pellicano che sembra mettersi in posa.
Ciascuno sceglie il posto che preferisce, non c’è tanta gente, ci incontriamo per passeggiare, chiacchierare….e bere tanti caffè spagnoli, piñas coladas, mojitos…I pasti sono discreti, gli spettacoli serali molto piacevoli, di danza, di musica, di circo,insomma diversi tutte le sere. Giorni dolcissimi e ricchi, con gli occhi pieni degli straordinari colori del mare, del cielo e della spiaggia.
Sabato 8
Oggi si torna all’Avana: sempre una piccola suspence in aeroporto, poi tutto bene e all’Avana ci aspetta Amauri per portarci all’hotel Capri, moderno, vicino al Malecon, camere ampie (solito rumorino nella nostra camera ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine!) e subito giro per la città. Cominciamo col palazzo dell’Artigianato, bell’edificio a due piani con cortile interno dove si alternano a suonare varie orchestrine, prevalentemente femminili, in onore dell’8 marzo.
Giro produttivo, perché tutti comperiamo, dal rum ai sigari, dalle bamboline ai magneti, ai cappelli…E poi a tutto campo per l’Habana Vieja, tra i bellissimi palazzi, gli scorci dei balconi dalle belle inferriate, i negozi, i patios interni, le case fatiscenti ma di antica bellezza, i vicoli e le piazze che brillano al sole .
Breve sosta in un bar nella Plaza Vieja, a goderci i colori e i suoni e ancora la Plaza S. Francesco.
Un’immersione piena in questa splendida, vivacissima, colorata città. Andiamo a cenare in centro utilizzando il bus locale e la cena è discreta. Meglio ancora l’ultima passeggiata notturna, molto più silenzio e atmosfera, tra i palazzi illuminati, le tinte forti, le piazze alberate, i bar all’aperto…L’Avana è una scoperta continua e non ti stanca mai, ma con le macchine “vecchie”, che spesso ti lasciano la maniglia in mano...ce ne dobbiamo tornare in hotel .
Habana by night
el malecon
Domenica 9
Ultimo giorno. Il mattino lo passiamo molto piacevolmente col bus turistico scoperto che in un paio d’ore percorre i vari quartieri dell’Avana, a partire dal Malecon con la sua fila di palazzi colorati, alcuni sporchi e “sbrindellati”, altri restaurati dai piacevoli colori pastello.…Dopo un po’ di riposo, nel primo pomeriggio do l’addio alla città con Chiara e Doriana passeggiando lungo il Malecon, tra famiglie, coppiette, gruppi di ragazzi, vita vera di una giornata di festa all’Avana, respirando il vento e l’odore del mare. Sono gli ultimi momenti a Cuba e ce li godiamo tutti!
Rientro regolare a Roma, bus e a Pesaro a mezzanotte.
Mi rimangono nel cuore l’Avana nobile con i suoi palazzi aristocratici,i patii fioriti,le piazze affollate, le macchinone americane super colorate, il trionfo della musica ovunque. E le strade acciottolate di Trinidad, le balaustre di legno dalle grandi finestre, le case con i lunghi balconi, i carri coi cavalli. E la caraibica Santiago, la città del rum e delle danze, calda, affollata e vivacissima. Città dove non c’è un confine netto tra la strada e le case, perché la gente parla, gioca, prende il fresco fuori, sulla soglia, lasciando a vista gli improbabili salotti, la TV, le cucine. E ancora le spiagge bianchissime, il verde turchese del mare, l’azzurro profondo del cielo; i visi segnati degli anziani con i lunghi sigari e i cappelli di paglia. Le scritte per le strade e nelle città ( Rebeldes ayer,eroico hoy,revolucionares siempre…) e niente cartelloni pubblicitari ( un sogno!!), solo moniti a ricordare gli eroi di ieri e di oggi. Ingenuità? Dittatura? Amore per la propria terra e la propria storia? Ognuno valuterà come crede, non dimenticando che la realtà di Cuba è complessa e non merita un giudizio superficiale. E, per finire, l’indimenticabile querida presencia del Comandante Che Guevara, che domina ovunque, nelle scritte, nelle strade, nella sua canzone…
Anche questo, un bellissimo viaggio.
Nadia R.
Augusto viajesyviajes@hotmail.it