Croazia: Dubrovnik, Spalato, Korcula
Diario di viaggio 2015
di Domenico
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Breve
settimana in Croazia, senza automobile, per qualche visita culturale e un po’
di mare. L’itinerario è stato preparato velocemente nel tentativo di non
forzare i tempi e rilassarci. Le nostre scelte si sono orientate su due città
storiche (Dubrovnik e Spalato) e l’isola di Korcula, buon punto di partenza
per alcune gite in isole vicine. Il risultato è stata una sosta a Korcula
troppo lunga e noiosa, il forte caldo che non ha permesso di godere delle
spiagge al meglio e…le spiagge stesse in quanto, essendo soprattutto fatte di
grossi ciottoli o blocchi di pietra, non agevolano certo le lunghe permanenze in
ozio. Mare stupendo, ma che si vive molto meglio se si ha una barca: dalla riva,
dai quei pochi scomodi accessi in pietra, ho avvertito una certa frustrazione.
Trasporti
Esistono collegamenti aerei da Roma con Dubrovnik e Spalato, cosa che permette
un veloce (ed economico) spostamento di andata e ritorno dalle due città. I
nostri biglietti con Vueling (Roma-Dubrovnik e Spalato-Roma, durata circa 1h10),
comprati con poco più di un mese di anticipo, sono costati circa 90€ a
persona.
Attenzione agli orari delle compagnie di navigazione. Ad esempio nel 2015 non
sono previsti ferries da Dubrovnik verso Korcula, ma solo catamarani. C’è
quindi riduzione di orari e anche di posti, per cui meglio prenotare prima: nei
mesi di alta stagione, meglio almeno due giorni prima.
Dubrovnik
Il
meraviglioso centro storico di Dubrovnik, non a caso definito perla
dell’adriatico, sembra finto per quanto è perfetto. Ricostruito e tirato a
lucido dopo i bombardamenti della guerra del 1991-1992 (circa 2000 bombe) è
tagliato in due dallo Stradun ed è racchiuso da circa due chilometri di
mura.
Suggerire cosa vedere è inutile perché il centro è piccolo, è tutto a
portata di mano e una giornata è più che sufficiente per conoscere le stradine
e fare un giro sulle mura.
Appunto
le mura, bellissima passeggiata (100kn o gratis con Dubrovnik Card) che
necessita circa 90 minuti, molto meglio se non c’è molta gente. Dall’alto
si vedono belli scorci della città ai vostri piedi e qualche veduta più
riservata di case e giardini. E’ bello senz’altro perdersi nella miriade di
stradine. Entrando da Porta Pile, sul lato destro dello Stradun ci sono
tante viuzze, infiniti ristoranti e alcuni punti di visita (piazza del mercato,
chiesa Sant’Ignazio, alcuni musei). Dall’altro lato dello Stradun c’è
essenzialmente una unica strada (sulle scalinate) molto pittoresca con numerosi
ristoranti. Unico neo in questo piccolo centro è l’eccessivo numero di
ristoranti e dei relativi gestori che cercano di invitarti a sederti.
Oltre
al giro sulle mura, abbiamo visitato il palazzo del Rettore (100 kn,
biglietto che include l’accesso ad altri musei civici, oppure gratis con
Dubronvik Card) in stile gotico-rinascimentale: c’è poco da vedere oltre alla
scala dell’altrio. Molto meglio invece passeggiare in città e magari trovare
le indicazioni di “Cold drink, great view” che conducono a Buza e il
bellissimo bar omonimo sulle scogliere a picco sul mare.
Per
una pausa mare, poco fuori il centro, oltre il vecchio porto, c’è la spiaggia
di Banje (sabbiosa). Altre spiagge, ma ciottolose, sono in zona Lapad
che è anche la zona degli alberghi. Le spiagge più famose sono Copacabana e
Cove beach (per i naturisti). Copacabana è piccola, ha docce e bagni, ci
sono pochi spazi per l’accesso libero ed è generalmente affollata: niente di
particolarmente interessante. Lungo la penisola di Babin Kuk c’è un
sentiero pedonale (che proprio intorno Copacabana si perde per alcune centinaia
di metri) che permette l’accesso anche ad altre (poche) spiagge più piccole e
meno frequentate.
Informazioni
Aeroporto.
I tempi per lasciare
l’aeroporto sono stati eccezionalmente lunghi in proporzione alle dimensioni
del posto. A parte il ritardo di 90 minuti del volo, una volta arrivati la
consegna dei bagagli è veloce, ma poi facciamo una prima fila per il bancomat,
una seconda fila per comprare i biglietti dello shuttle bus Atlas (40Kn) e una
terza per attendere il bus. Risultato: l’aereo atterra alle 14.15 circa,
arriviamo in città alle 17. Notizia importante: il percorso del bus vi permette
di vedere la miglior vista da cartolina di Dubrovnik poco prima di raggiungere
la destinazione.
Autobus
locali. Conviene comprare
il biglietto giornaliero (30Kn) che dura 24 ora dalla prima convalida (la
singola tratta costa 12Kn alla biglietteria, 15 Kn al conducente). Il trasporto
è gratis con la Dubrovnik Card. I collegamenti con Lapad sono frequenti (un
autobus ogni 10 minuti) ma spesso le vetture sono affollate. Occasionalmente
circolano i bellissimi vecchi bus.
Dubrovnik
Card. L’abbiamo
snobbata, ma forse abbiamo fatto male. C’è infatti anche la carta per 24h al
costo di 150 Kn. Considerato che include l’ingresso alle mura (100Kn), al
palazzo del Rettore (100Kn) e permette l’uso del trasporto pubblico (30Kn il
biglietto giornaliero), è una soluzione da prendere in considerazione.
Fontane
potabili. Fortunatamente
ce ne sono diverse in città, in particolare a ridosso della fermata dei bus e
di porta Pile.
Deposito
bagagli. Un po’
difficile da individuare, ma basta chiedere all’ufficio turistico. Si trova
tra i negozi delle fermate dei bus locali fuori porta Pile.
Porto
di Gruz. I traghetti di
linea (per Spalato e le isole) partono da Gruz, non dal porto vecchio in città.
Ci si arriva con un paio di linee bus che fermano anche a porta Pile.
Dove
mangiare
Abbiamo
provato “Dubravka”, consigliato da Lonely Planet. Si trova poco fuori porta
Pile, vicino alla fermata dei bus: si mangia bene (ottimo pesce) a prezzi
ragionevoli e con vista scogliere (o mare, se riuscite a prendere i posti
migliori).
Il
ristorante “Pupo” (Miha Prakata, 8) è invece segnalato dall’opuscolo
“Dubrovnik” distribuito dai centri turistici. Si mangia bene anche qui, buon
prezzo e il personale è molto gentile: non ci fa pagare i contorni perchè
abbiamo atteso a lungo e poi ci offre
dell’ottimo
amaro a base di carrube.
Il
piccolo “Buffet Skola”, ancora segnalato dalla Lonely Planet, è un posto
normale dove si mangiano panini normali (circa 30 Kn) e con non grossa varietà
di offerta.
E
ovviamente abbiamo preso un drink sugli scogli al Buza Bar (Ilije Sarake),
bello di giorno quanto di sera al chiaro di luna.
Korcula
La
piccola città di Korcula è racchiusa da mura difensive ed è fatta da piccole
stradine che collegano lungomare e centro storico. Il tutto nello spazio più
piccolo di un campo di calcio per cui la visita in un paio di ore è già
conclusa. La città offre, in questa piccola area, edifici in stile
gotico-rinascimentale, un po’ di belle botteghe, piccoli vicoli e alcune
discese a mare sulle rocce (il mare è cristallino). Vale la pena fare due passi
verso il convento domenicano: la passeggiata è tranquilla (c’è una buona
spiaggia con ciottoli in quella direzione) e c’è una bella veduta della città.
Non c’è molto da fare e nelle nostre 3 notti di soggiorno abbiamo incrociato
sempre gli stessi musicisti che si esibivano allo slargo presso la torre con i
cannoni. Il maestrale poi rovina i pomeriggi di mare: infatti il lato nord-ovest
della città, soleggiato, è di solito battuto da vento fortissimo; il lato est,
più riparato, è però già all’ombra.
La
città fa uso intenso di acque minerali in bottiglie (ma non ne prevede la
raccolta differenziata): la proprietaria del nostro appartamento dice che loro
non bevono l’acqua di rubinetto, in città non ci sono fontane e quindi non
resta che il supermercato.
Motivo per fermarsi qui è di sicuro l’impressionante “Danza delle spade”
(Moreska), antica danza del XVII secolo che solo qui viene eseguita. Al costo di
100 Kn assisterete a uno spettacolo di circa 60 minuti di cui una trentina
occupati da questa accesa danza con tanto di pugnali che fanno scintille e
qualche ferita a fine manifestazione.
Per chi non ha né barca né auto tutto il resto è molto complicato. Le spiagge
di Lumbarda, cittadina circondata da vigneti che crescono su sabbia, si
raggiungono con pochi autobus che impiegano 15 minuti: lasciare la spiaggia dopo
le 19 richiede un taxi. Qui si trovano due spiagge sabbiose con acqua bassa:
superati i primi 20 metri di mare, l’acqua riprende il suo splendido colore e
sembra di nuotare in una piscina. La spiaggia di Plaza Przina (circa 10minuti a
piedi dalla fermata del bus) ha un ristorante e si possono noleggiare ombrelloni
e lettini a prezzi contenuti.
Vela
Lika e la baia di Pavja
Luka sono altre due mete dell’isola (non le abbiamo viste), ma bisogna
informarsi bene su come raggiungerle.
Korckula è un buon punto di partenza per visitare l’isola di Mljet (Meleda) e
il suo parco naturale: gli attracchi migliori sono Pomena e Polace, ma poi da lì
avete bisogno di noleggiare un auto o la bici. Considerato il forte caldo
(intorno 35°C) non me la sono sentita di avventurarmi una giornata sotto al
sole.
Di
fronte a Korcula c’è Orebic: le due città sono collegate con piccoli
traghetti ogni ora. Secondo la Lonely Planet, Orebic vanta le spiagge più belle
della Dalmazia, tra cui figura quella di Trstenica. Vi sintetizzo di
seguito la nostra esperienza.
Traghetto ore 10 da Korcula (bella vista della città dal mare), arrivo al porto
di Orebic alle 10.30 circa. Ci incamminiamo verso est, incrociamo l’ufficio
turistico dove prendiamo la mappa. In circa 20 minuti di piacevole passeggiata
lungo il mare (a parte il caldo) raggiungiamo finalmente la spiaggia di
Trstenica “ampia curva di sabbia e ghiaia sottile, orlata da grandi alberi”.
A parte il fatto che un buon tratto è costituito dai soliti megaciottoli e che
gli alberi sono confinati in una scarpata contenuta da cemento (e quindi non
arrivano sulla spiaggia), qui non c’è traccia d’ombra né si affittano
ombrelloni. Ore 11.30 siamo pronti per traghetto che ci riporta a Korcula. Meno
male che un delfino allieta il percorso di ritorno.
Dormire
e mangiare
Abbiamo
pernottato nell’appartamento “Katija & Egon Depolo” a due passi dalle
mura della città. La signora parla benissimo l’italiano ed è stata di grande
aiuto durante il soggiorno. Buon prezzo per 4 notti e un appartamento
accogliente con affaccio sul porto e wifi.
In
città ci sono tantissimi ristoranti ma molti mi sembrano decisamente turistici
e scadenti. Pranzare o cenare con vista mare è però bellissimo, soprattutto
con notti di luna piena come è accaduto a noi. Ma in fondo la stessa vista si
ha dalle scogliere facilmente accessibili.
Konoba
Mareta (Ulica Sv. Roka, 4)
è il miglior posto che abbiamo provato: buon menu, ottimi prezzi, buon cibo,
sale accoglienti e si mangia bene anche ai tavoli lungo le stradine appartate.
La
konoba Morski Konjic, che affaccia sul mare, è abbastanza scadente.
Anche
LD Terrace, consigliato da Lonely Planet, è una delusione: prezzi
elevati, accoppiamenti ricercati ma piccole porzioni e con conseguente fame
residua a fine cena.
Spalato
E’
la seconda città della Croazia e il suo centro storico è patrimonio
dell’Umanità dell’Unesco. Divenne una città famosa quando l’imperatore
romano Diocleziano si fece costruire (intorno al 300 d.c.) il palazzo in cui
intendeva ritirarsi nella vecchiaia. Ancora oggi questo palazzo è la meta
principale della visita a Spalato, anche se più che di “palazzo” dovremmo
parlare di “città”. Infatti il palazzo di Diocleziano non è
l’edificio originario, ma un area pressoché quadrata (appunto, il centro
storico) che racchiude strade, negozi, case, ristoranti e qualche edificio
storico che è memoria dei tempi passati. Si può passeggiare liberamente per le
strade, mentre si paga l’ingresso per pochissimi siti.
La
parte più autentica del palazzo di Diocleziano è quella intorno al “peristilium”,
il cortile d’ingresso cerimoniale su cui affaccia la cattedrale. Sugli scalini
ci si può sedere ad osservare il via vai di gente o per sfruttare il servizio
del bar del posto. A mezzogiorno una rappresentazione storica vi offrirà il
saluto in latino dell’imperatore Diocleziano. Sempre dal peristilium si accede
ai sotterranei (cominciando dalla parte a ingresso libero piena di bancarelle)
attraverso una ripida scalinata.
Tra
gli ingressi a pagamento, vale la visita alla piccola cattedrale di San Doimo
(quella sotto il campanile), mentre assolutamente marginali sono la sua cripta,
il tempio di Giove (la sfinge nera situata all’ingresso, che passa quasi
inosservata, fu importata dall’Egitto nel V secolo) e i sotterranei del
palazzo. Il costo degli ingressi è basso (10-15 Kn per i primi tre, 40Kn per i
sotterranei); c’è un biglietto cumulativo per alcuni siti, ma i sotterranei
hanno un biglietto a sè.
La visita a Spalato è di sicuro una delle migliori mete croate e richiede non
più di una giornata; il lungomare, un po’ spoglio e affollato di bar e
ristoranti dall’aspetto turistico, non è che offra vedute molto interessanti.
Con un po’ più di tempo si possono raggiungere due mete poco fuori il centro.
Bacvice ha una animata vita balneare e notturna ed offre una spiaggia in
ciottoli molto frequentata. Dall’altra parte c’è il monte Marjan,
polmone verde della città attraversato da sentieri, punti panoramici, uno zoo
e,alle sue pendici, alcuni punti per la balneazione.
Collegamenti
L’aeroporto
si raggiunge con taxi (circa 350Kn) o con i bus shuttle (indicativamente 25Kn).
Noi abbiamo approfittato del passaggio (a pagamento) dei proprietari
dell’appartamento e il tragitto è durato circa 30 minuti.
Fontane.
A memoria, l’unica è fuori porta la porta Aurea (a nord) a pochi passi dalla
statua di Gregorio di Nona. Ottima acqua fredda!
Dove
abbiamo mangiato
Bepa.
Piccolo ristorante che
affaccia su una bella piazza cittadina (Medvedgradska 56) dove il cibo è cotto
al momento. Si mangiano soprattutto buoni panini (ma non solo) a base di pesce a
costo contenuto (circa 35-40 Kn).
Konoba
Tovar. Abbiamo dato una
chance a questa taverna gestita da giovani ragazzi. In onestà, cibo appena
accettabile a prezzi, in proporzione, elevati.
Pernottamento
Room
Leon – Tara (Plinarska, 35). Proprietari gentilissimi che ci vengono a
prendere al porto e ci fanno fare un giro panoramico prima di portarci
all’appartamento. L’alloggio è a cinque minuti a piedi dall’ingresso
della zona antica, ha il wi-fi ma è un po’ piccolo. L’unico neo è stata la
comunicazione con i proprietari perchè non hanno pubblicizzato una e-mail per
contattarli (l’email è: lola123wri@gmail.com).
Domenico