VIAGGIO IN COLOMBIA (TIERRA DE HOMBRES AMABLES)
Diario di viaggio 08 gennaio 2012 --- 28 gennaio 2012
http://gabyenviajecolombia.blogspot.com/
Costi per 2 persone Cambio ufficiale al momento del viaggio 1€ = 2.360$ COP
La Colombia a differenza di quello che era scritto nella guida, non ci è
sembrata un Paese economico in confronto agli altri stati sud americani. Molti
viaggiatori incontrati nel Paese, che attraversavano il sud America,ci hanno
confermato che negli ultimi anni, la Colombia è diventata piuttosto cara in
confronto a 3 / 4 anni fa. Molti argentini trovati sul nostro cammino ci hanno
detto che il loro Paese risulta meno caro, per esempio. I prezzi indicati
nella guida da noi utilizzata ( Lonely Planet 2009 ) in realtà sono aumentati
almeno del 30% in alcuni casi anche di più. Un esempio su tutti il parco
Tayrona che veniva indicato come prezzo d’ingresso 21.000$COP in realtà il
prezzo era di 35.000$COP. Le tariffe dei trasporti sono aumentati notevolmente
anche se in alcuni casi chiedendo sconti o promozioni siamo riusciti a
risparmiare qualche pesos. I trasporti rimangono comunque la spesa più
elevata in un Paese molto grande come la Colombia, soprattutto se ci si sposta
fino alla costa. Inoltre sembra che da metà dicembre fino a metà gennaio i
prezzi subiscano un aumento dovuto alle vacanze interne dei colombiani. Per di
più il cambio negli ultimi anni è diventato molto più svantaggioso passando
da 3200$COP del 2009 a 2363$COP x euro del 2012. Un consiglio, non cambiate
euro ma prelevate direttamente nei cajeros.
ALCUNI ESEMPI :
Bagni pubblici 500 - 800
Acqua piccola 1600 - 2000
Comida corriente carne 7000 - 10000
Comida corriente pesce 10000 - 15000
Bus cittadino 1500 - 1800
Birra fresca 2000 - 3000
Arepa 1000 - 2000
Empanada 1000 - 2000
Succi naturale 2000 - 3000
Caffè tinto 1000 - 1500
Bicchiere di frutta fresca 1000 - 1500
PERNOTTAMENTI 778.000$(più caro Medellin 50.000-più economico a San Gil
30.000$ )
TRASPORTI 1.056.800$
ATTRAZIONITOT 160.000$( parchi e riserve naturali - musei etc. )
TAXI 119.000$(più caro a Bogotà 23.000$-più economico a San Gil 2.000$ )
PASTI E VARIE 1.473.000$( a mangiare sempre arepa e empanada bastano 10.000$
pp
TOTALE SPESE 3.588.000$ / 2.360$ = 1.520€ per due persone 20 giorni
VOLO AIR FRANCE 860€x2 = 1.720€ per due persone
Rubrica gastronomica:
FRUTTA:
mango – papaya – ananas – banana – lulo – tomate de arbol –
guayaba – feijoa – maracuya – tamarillo - guanabana – curuba –
granadilla - tamarillo
SPECIALITA’ INCONTRATE:
bocadillo con queso – sopas boyacenses – truchas – huevos perico –
caldo de costilla – empanadas – churrasco – crema de tomate – arepa
– pinchos de carne – mojarra – sierra – robalo – camarones – pargo
– cazuela ranchera/paisa – langostino al ajillo – palito de gelatina –
pollo planchato – arequipe de maracuya
BEVANDE CONOSCIUTE LUNGO IL CAMMINO:
tinto – cafè con leche – canelazo - cerveza aguila – cerveza costena
– cerveza costenita – cerveza poker – cerveza club colombia – gaseosas
manzana – gaseosas uva – pony – cola postobon – aguapanela
SI PARTE !!!!!!!!
08 GENNAIO ROMA – PARIGI – SANTA FE’ DE BOGOTA’
Dopo la notte scorsa, passata in bianco all’aeroporto di Fiumicino, ci
dirigiamo verso il terminale 1 per iniziare la nostra avventura. Partiamo da
Roma con un leggero ritardo, senza però grossi problemi sulla coincidenza di
Parigi. Dopo 11 ore di volo intercontinentali con Air France, raggiungiamo in
perfetto orario, l’aeroporto El Dorado di Santa Fe’ de Bogotà’.
Ritiriamo il bagaglio di Elisa ( io ormai viaggio da anni con uno zainetto da
5 kg ) e saliamo al piano superiore dei terminali per prelevare del contante.
Scendiamo nuovamente in direzione dell’ufficio dei taxi a tariffa fissa e
ritiriamo la ricevuta con il costo fino alla nostra destinazione. Saliamo sul
taxi e in 25 minuti raggiungiamo il quartiere La Candelaria, in pieno centro
di Bogotà. Alloggeremo in una stanza nei pressi dell’hostel Platypus che
non vale assolutamente il costo che abbiamo pagato. Stanchi del viaggio, con
la complicità del fuso orario e l’altitudine, facciamo appena in tempo a
comprare due mango nel negozio dell’angolo opposto e alle 20.00 siamo già
sotto le coperte. Speriamo che la pioggerella che ci ha accolto a Bogotà,
domani sia scomparsa, per facilitare il proseguo del nostro viaggio.
09 GENNAIO BOGOTA’ – VILLA DE LEYVA
Visto la grande stanchezza dei giorni passati, ci svegliamo dopo 10 ore di
profondo sonno. Sono le 6 del mattino quando mi alzo ed esco per una doccia
ristoratrice. Aspettiamo che esca il tiepido sole di Bogotà e dopo la
colazione a base di mango con caffè offerto dall’hostel, raggiungiamo il
terminal sud dei trasporti con un taxi. Compriamo un ticket con la compagnia
Gaviota con destinazione Villa de Leyva e dopo un’ora circa ci mettiamo in
strada per affrontare il primo di una lunga serie di spostamenti. Lasciamo il
traffico cittadino della capitale, addentrandosi nella lussureggiante regione
di Boyacà, passando per Zipaquirà e Chiquiquirà. Raggiungiamo la nostra
destinazione alle 12 e qui ci aspetta la prima sorpresa colombiana. Il
gentilissimo Wilson, conosciuto lungo il tragitto in bus, ci offre il pranzo
in un ristorantino nei pressi della piazza centrale. Avevamo parlato a lungo
nel tragitto fino a Villa de Leyva e ci era rimasto subito molto simpatico; ma
non avrei mai immaginato che ci avrebbe offerto il pranzo. E non è stato
possibile neppure rifiutare più volte, anzi meglio accettare senza tante
chiacchiere, i colombiani potrebbero offendersi. Comunque, dopo il pranzo, ci
sistemiamo presso l’Hospederia La Villa, gestita da una simpatica
colombiana, situato a pochi passi dalla piazza. Lasciamo i nostri zaini e
iniziamo la visita del villaggio. Strade acciottolate,edifici color calce,
porte e finestre di color verde e simpatici balconi addobbati con
coloratissimi fiori, ci accompagnano nella nostra visita a Villa de Leyva.
Prendiamo un caffè in una delle tante case coloniali e poi proseguiamo la
visita tra una galleria d’arte e l’altra. Alle 17.00 ci rilassiamo un
po’, con una fresca birra all’interno della Casa Quintero. Rientriamo
all’Hospederia per una doccia e un attimo di riposo, poi usciamo per cena
presso un piccolo ristorante di comida rapida. Iniziamo le nostre scoperte
culinarie con sopa de pollo y champinones. Facciamo due passi per ammirare la
cittadina in versione notturna, ma anche stasera rientriamo in alloggio molto
presto. Alle 21 siamo a letto in attesa della nostra prossima giornata
colombiana.
10 GENNAIO VILLA DE LEYVA – RAQUIRA’ – VILLA DE LEYVA
Anche questa mattina sono sveglio di buon ora, e dopo un po’ di lettura
sulla sedia a dondolo della terrazza, mi faccio una doccia per svegliarmi
definitivamente. Una volta sveglia anche Elisa, facciamo colazione nei pressi
della stazione dei bus con HUEVOS PERICOS e CALDO DE COSTILLAS. Prima delle
09.00 raggiungiamo la Renacer Guesthouse, dove la colombiana della reception,
ci accompagna fino all’inizio del sentiero che porta fino ad una cascata
sopra la collina che domina Villa de Leyva. Dopo un’ora circa di cammino
nella vegetazione andina, raggiungiamo il mirador, dove sono collocate due
semplici panchine, dalle quali si può approfittare della bellissima vista
sulla cittadina e i suoi dintorni. Rientriamo a Villa d. Leyva grazie al
passaggio in auto, offertoci da un’anziana colombiana, e ci dirigiamo alla
stazione dei bus. Chiedendo informazioni sull’autobus diretto a Raquirà,
facciamo conoscenza con una coppia Ispano - colombiana e condividiamo il
tragitto in taxi compartendo la tariffa di andata e ritorno. Raggiungiamo
Raquirà alle 13.00 e iniziamo la visita del piccolo e coloratissimo
villaggio, famoso per la lavorazione della terracotta. Facciamo alcuni piccoli
acquisti in uno dei tanti negozi di artigiani e poi pranziamo nei pressi della
piazza centrale, con un buon Churrasco e due fresche Costena. Rientriamo con
lo stesso taxi a Villa e insieme alla coppia conosciuta precedentemente una
volta giunti in paese sorseggiamo una cerveza in piazza. Dopo aver salutato i
nostri compagni, rientriamo per una doccia calda e per rilassarsi un po’
sulla sedia a dondolo. Usciamo per la cena in una delle tante asaderias
disposte in tutta Villa de Leyva e prendiamo un piatto unico completo con
pinchos de carne varias e papas.
11 GENNAIO VILLA DE LYVA – TUNJA – SAN GIL
Come al solito, siamo in piedi molto presto; prendiamo i nostri zaini e alle
06.30 usciamo in piazza per una prima colazione e per acquistare il nostro
biglietto per Tunja. Mangiamo caffè con pan al terminal e partiamo da Villa
alle 07.15. La strada corre lenta tra una curva e l’altra tra le Ande della
cordigliera orientale e i panorami sono indescrivibili; In meno di un’ora
raggiungiamo la capitale dello stato di Boyocà: Tunja. Il bus per San Gil è
appena partito e quindi aspettiamo circa un’ora al terminal, osservando il
via vai degli innumerevoli bus. Come ci era stato detto, il collettivo della
compagnia Autoboy per San Gil, arriva in punto alle ore 09.00 da Bogotà.
Saliamo nei due sedili accanto all’autista e scivoliamo nuovamente tra le
bellissime strade andine , circondate da una vegetazione lussureggiante.
Intanto, pian piano scendiamo di quota, e dai 2800 m.l.m. di Tunja,
raggiungiamo i 1100 m.l.m. di San Gil. La temperatura è aumentata e noi ne
siamo contenti, lasciamo i nostri zaini all’hotel Casa Real e andiamo a
visitare l’attrazione principale della cittadina: IL PARQUE GALLINERAL …
Facciamo una bella passeggiata in questa oasi cittadina e dopo un caffè al
bordo della piscina naturale, rientriamo in centro per raggiungere la Plaza
Principal. L’angolo settentrionale della piazza è dominato dalla cattedrale
cittadina mentre quello orientale dal palazzo della municipalità con le loro
architetture coloniali. Raggiungiamo la Casa De Cultura, visitiamo l’interno
addobbato con un piccolo mercatino dell’artigianato e vista la ora tarda,
decidiamo di cenare qua con Arepa e Churropapa ( Churrasco con papas ) .
Passeggiata serale nella piazza principale per osservare la vita notturna dei
colombiani, poi a dormire in attesa di un altro giorno colombiano.
12 GENNAIO SAN GIL – BARICHARA – BUCARAMARGA – BUS NOTTURNO PER SANTA
MARTA
La giornata di oggi la dedichiamo alla visita di Baricchara, un villaggio
coloniale ben conservato della regione di Santander. Dopo una fresca doccia
mattutina, usciamo per fare colazione in una panaderia situata ad una sola
quadra dal nostro alloggio. Approfittiamo del primo mattino per fare una
visita alla Plaza de Mercado, costituita da due immensi padiglioni con dentro
il mercato di frutta, verdura e ogni tipo di alimentari, con tanti piccoli
posti per colazioni e pranzi veloci. Alle 08.30 prendiamo il collettivo della
Cotrasangil per Baricchara e dopo aver percorso i 20km di strada tortuosa,
raggiungiamo la plaza principal del bellissimo villaggio coloniale di
Baricchara. Come prima cosa, ci sediamo in una delle tante panchine della
piazza per ammirare la vita lenta del villaggio, entriamo in una casa
coloniale per visitare una mostra contemporanea e poi saliamo le scale della
cattedrale per ammirarla da dentro. Dalla piazza principale saliamo verso la
collina in direzione della chiesa di S. Barbara e visitiamo il Parque Para Las
Artes, con le sue sculture e il modesto anfiteatro. Dopo la magnifica vista
sulle valli circostanti, imbocchiamo il sentiero conosciuto con il nome di
Camino Real. Il sentiero arriva fino al villaggio di Guane, ma noi ci
limitiamo a percorrere i primi 800 metri in discesa fino alla statale, che poi
ci riporta fino a Baricchara. Una volta rientrati in paese, andiamo a visitare
una cooperativa di anziani tessitori per mia DEFORMAZIONE PROFESSIONALE.
Osserviamo la lavorazione dei tessuti e dopo aver contribuito con l’acquisto
di alcuni braccialetti, rientriamo in piazza. Da qui visitiamo il cimitero con
la chiesa annessa e poi facciamo pranzo con una comida corriente. In meno di
un’ora raggiungiamo nuovamente San Gil, dove recuperiamo i nostri zaini
all’hotel e ci rechiamo al terminal dei bus. Compriamo il ticket con
Berlinas Del Fonce per raggiungere Bucaramanga e riserviamo il passaggio
notturno fino a Santa Marta sempre con la stessa compagnia. Durante lo
spostamento a Bucaramanga, lo spettacolo che ci offre il canyon De Chicamocha
è indescrivibile e giusto nei pressi del parco naturale, un piccolo incidente
accorso ad un tir, ci regala una sosta piacevole sui bordi del canyon con
vista mozzafiato. Dopo aver sgombrato la strada, in un’ora e mezzo circa,
arriviamo alla stazione di Bucaramanga, dove attendiamo il bus notturno per S.
Marta. Il bus partirà alle 22.30 e noi dedichiamo le 4 ore di attesa tra una
partita di carte e l’altra. Nell’occasione approfittiamo anche per
scrivere due righe in Italia e salutare glia mici. Poi ci prepariamo per il
grande freddo offerto sistematicamente dagli autisti colombiani, selezionando
l’aria condizionata ad una temperatura glaciale. Partiamo con circa 30
minuti di ritardo e ci copriamo bene con i nostri sacco a pelo; fortunatamente
ci addormentiamo subito, mentre il bus lascia gli altopiani andini, per
raggiungere la costa e la regione del Magdalena.
13 GENNAIO SANTA MARTA - TAGANGA
Apro gli occhi che sta per spuntare il sole, anche se il sonno è stato
piuttosto leggero. L’autobus sta attraversando le pianure del nord, con
sullo sfondo, la più alta catena montuoso costiera del mondo: La Sierra
Nevada De Santa Marta. Alle 08.20 raggiungiamo la stazione dei bus di S. Marta
e dopo aver recuperato un po’ di contanti al cajero automatico, saliamo su
un bus cittadino che fa la spola tra il terminal e Taganga, passando per il
centro di S. Marta. Percorriamo le vie affollate della città con le note
della Salsa che escono da ogni angolo e da ogni finestra della città, e pian
piano lasciamo la capitale del Magdalena per raggiungere l’affollatissimo
villaggio di Taganga. Alloggiamo al Moramar, hostel gestito da una anziana
coppia colombiana. Facciamo subito una doccia fredda ed usciamo per conoscere
Taganga. Come prima cosa, facciamo colazione e ci beviamo un bel jugo natural.
Inizia così la lunga serie di assaggi della favolosa frutta tropicale della
Colombia; oggi iniziamo con tomate de arbol e lulo. Lasciamo la strada
principale e ci dirigiamo verso Playa Grande attraverso un sentiero ben
segnalato. Le vacanze dei colombiani non sono ancora terminate, e lo si nota
benissimo, una volta giunti in vista della baia. La Playa infatti è invasa da
numerosissimi gruppi di colombiani intenti a mangiare bere e far baldoria
lungo la riva del mare. Noi decidiamo di proseguire diritto per altri 10/15
minuti e arriviamo finalmente in una baia più tranquilla. Osservando il
lavoro certosino dei pescatori, non ci facciamo scappare l’occasione di un
bel piatto di pesce grigliato, appena uscito dal mare. Attendiamo tra una
birra e l’altra il nostro buon pesce e dopo un paio di bagni in mare,
rientriamo in hostel per una doccia, prima che faccia buio. A cena usciamo per
strada, sempre approfittando di pesce a buon mercato e facciamo una
passeggiata nell’animata via centrale di Taganga. Villaggio amato dai
subacquei, e da tanti argentini, il villaggio di Taganga è comunque un ottima
opzione economica per visitare in giornata il Parque Tayrona.
14 GENNAIO TAGANGA – PARCO TAYRONA - TAGANGA
Scendendo dalla nostra abitazione, veniamo accolti da Rosario con un buon caffè
caldo. Non facciamo in tempo a terminarlo che passa di fronte all’ostello il
collettivo per S. Marta. Saliamo al volo e in pochi minuti raggiungiamo il
mercato centrale della città dove saliamo sul bus diretto verso est e che ci
lascerà all’entrata del parco, nei pressi della località El Zaino. Giunti
all’ingresso, paghiamo il costoso biglietto del parco ( 35.000$cop ) e
grazie ad un ulteriore buseta copriamo il tragitto che separa El Zaino con
Covenas. La scelta di effettuare la gita al parco in giornata, è stata
pressoché economica, visto che le uniche cabanas del parco hanno un prezzo
superiore ai 100.000$cop. C’è l’opzione amaca per circa 22.000$cop a
testa ma l’esperienza dell’amaca ormai già conosciuta la lasciamo ai più
giovani argentini. Iniziamo la visita con un sentiero di circa un’ora
attraverso il parco, il quale ci conduce fino ad Arrecifes. A questo punto
lasciamo il sentiero e proseguiamo lunga la spiaggia. La natura è imponente e
la sierra Nevada alle spalle del mare offre, insieme alla potenza
dell’acqua, uno spettacolo unico. Raggiungiamo in mezz’ora, la baia
conosciuta con il nome di La Piscina, dove possiamo stendersi sulla spiaggia
dorata del parco. Questo è uno dei pochi tratti di mare del parco dove sia
possibile la balneazione e noi ne approfittiamo con rinfrescanti bagni. Da qui
ci dirigiamo verso Cabo S. Juan de la Guia, dove inizia un sentiero attraverso
la sierra fino al piccolo insediamento di El Pueblito e altre spiagge come
Playa Brava. Noi ci dedichiamo al relax sulla baia de La Piscina ancora per un
po’ e poi ripercorriamo esattamente il tragitto al contrario per rientrare
prima a El Zaino e poi Taganga. Stasera ceniamo in ostello con una bella
insalata di Avocate pomodori e fagioli. Il parco è stato uno dei luoghi più
interessanti e più belli che abbia mai visto. Mi ha ricordato molto Cape
Tribulation nell’estremo nord-est dell’Australia. Avendo tempo, sarebbe un
bel luogo per un bel letargo invernale.
15 GENNAIO TAGANGA – SAN PEDRO ALEJANDRINO - TAGANGA
La mattinata di oggi, la dedichiamo un po’ alla storia, e in particolar modo
alla storia dell’indipendenza colombiana. Parlando di indipendenza in
Colombia, ma anche nei Paesi limitrofi, non si può non parlare del Libertador
: Simon Bolivar . Per questi motivi, oggi ci dirigiamo verso quella che fu la
ultima residenza proprio di Bolivar. Prendiamo il solito collettivo da Taganga
e ci facciamo lasciare alla Quinta di S. Pedro Alejandrino. Per chi conosce il
Romanzo di Marquez, “ Il Generale nel suo labirinto” , il nome di S. Pedro
Alejandrino, risuona come un triste finale. Infatti questa Hacienda è la
residenza dove il Libertador fu invitato dalla famiglia Mier a passare i suoi
ultimi giorni. Qua, tra queste mura, morì molto giovani, ormai malato di
tubercolosi. Nel biglietto d’ingresso di 12.000$cop, è compresa anche una
guida e noi ci facciamo accompagnare dal giovane colombiano dell’università
di Santa Marta. Come prima cosa, visitiamole stanze dove ha risieduto Bolivar,
con la biblioteca,il bagno e le varie stanze, sistemate attorno ad un tipico
cortile coloniale. Da qui, visitiamo la zona della lavorazione del miele e
della canna da zucchero e poi raggiungiamo l’altare della patria. Questo
altare in marmo di Carrara, fu costruito per mano di due italiani, in onore di
Bolivar e della Colombia. Dall’altare, raggiungiamo la sala esposizioni
contemporanea e facciamo due passi nel giardino botanico della residenza. Dopo
un caffè, rientriamo a Taganga in meno di 30 minuti e facciamo immediatamente
pranzo con l’ennesimo pescado alla griglia. Dedichiamo il resto della
giornata ad una delle spiagge nei pressi di Taganga e rientriamo al villaggio
alle 17.00 circa. Sorseggiamo una fresca birra in uno dei tanti chioschi
situati lungo mare e una volta rientrati in hostal , paghiamo il nostro conto
in vista della nostra partenza di domani mattina presto. Prima di andare a
dormire, contattiamo un campeggio di Playa Blanca per assicurarsi di non dover
dormire nell’amaca, ma di poter usufruire di un letto e una capanna.
16 GENNAIO TAGANGA – SANTA MARTA – CARTAGENA DE LAS INDIAS
Alle 06.30 del mattino, prendiamo il solito caffè offerto dal Moramar e prima
di salire sul collettivo, ringraziamo e salutiamo Luis Gabriel, il tuttofare
dell’ostello. Con circa 45 minuti, raggiungiamo il terminal dei bus a S.
Marta e alle 08.30 partiamo in direzione di Cartagena. In 4 ore circa, il bus
della Berlinas, ci accompagna in una delle mete più turistiche dell’intera
Colombia. Con un taxi, raggiungiamo la zona della città conosciuta con il
nome di Getsemanì, e alloggiamo all’hotel Familiar, in una via più
tranquilla delle altre piene di bar e ristoranti.Lasciamo il nostro equipaggio
in stanza e dedichiamo le 4 ore pomeridiane, alla visita della città vecchia,
perdendosi nei vicoli stretti e colorati di El Centro e San Diego. La città
è una meraviglia dell’architettura coloniale, anche se ci sono zone meno
conservate. Nonostante questo la maggior parte dell’interno delle mura, è
ben tenuta e pulita. No so se sto esagerando, ma mi è sembrato di rivedere
una l’Havana in miniatura e meglio tenuta. La visita della città, termina
con una bella passeggiata lungo le mura, visitando Las Bovedas, celle
sotterranee che venivano usate dagli spagnoli come deposito per
munizioni.Contenti della visita ma stanchi della camminata, rientriamo in
albergo alle 19 circa e sorseggiamo una fresca Aquila in compagnia del
proprietario dell’hotel che ci invoglia a visitare Medellin e la zona
cafetera.
17 GENNAIO CARTAGENA – PLAYA BLANCA
La giornata di oggi ha ben poco di interessante da sottolineare, se non fosse
per il fatto che abbiamo aspettato 3 ore circa la partenza della lancia per
l’isola di Barù e la magnifica spiaggia di Playa Blanca. Per fortuna, alle
10.30, la lancia si decide a partire e in circa 35 minuti di navigazione
raggiungiamo la nostra meta. Avevamo deciso di alzarsi un’oretta più tardi
considerando il breve spostamento, ma come al solito, gli inconvenienti sono a
portata di mano. Ci stabiliamo in una capanna a 10 metri dal mare presso il
campeggio La Estrella. Senza grandi lussi, a parte il mare a due passi,
dedichiamo l’intera giornata al mare, alla cerveza e a dell’ottimo pesce.
18 GENNAIO PLAYA BLANCA
Sveglia all’alba; era tanto tempo che non mi svegliavo a 5 metri dai caraibi,
e dunque ne approfitto subito per un bagno delle 06.45 in acque calde. Anche
oggi grandi spostamenti: dal nostro alloggio, raggiungiamo la zona sud della
spiaggia per la colazione a base di frutta fresca. Sarà la unica e vera
attività giornaliera. Per il resto, poco da segnalare, a parte il pranzo in
riva al mare con Pargo e Patacones. Il pomeriggio lo passiamo tra un bagno e
l’altro, alcune cervezas e ammirando un magnifico tramonto. Cena a base di
langostino. Dopo questi due giorni passati a lavorare duramente sulla costa
caraibica, domani dovremmo ripartire, altrimenti rischiamo di farci
risucchiare dalla vita lenta e rilassata del CARIBE !!!! In attesa di
un’altra notte in spiaggia, dedichiamo un’ora per una bellissima
passeggiata notturna sotto le stelle.
19 GENNAIO PLAYA BLANCA - CARTAGENA
Ultima mattinata sulla spiaggia di Playa Blanca. Per rientrare a Cartagena
dovremmo aspettare le lance del pomeriggio, le quali di ritorno
dall’escursione alle isole del Rosario, recuperano alcuni passeggeri che si
sono fermati sull’isola di Barù una o più notti. Anche stamani,
passeggiata mattutina sulla spiaggia isolata, almeno fino alle 11.00. Sosta
d’obbligo da Maria, per la colazione a base di insalata di frutta: Mango –
Ananas – Banana – Papaia – Anguria – Melone – Mandarino. Rientriamo
al campeggio per un buon caffè e poi ci distendiamo sulla sabbia per le
ultime ore. Stamani abbiamo conosciuto una simpatica coppia di argentini,
entrambi di famiglia italiana. La mattina passerà serena tra un argomento e
l’altro offerto dal simpatico Duilio che ci invita a visitarli nel suo
Paese. Intanto ci scambiamo i contatti, non si sa mai, dovesse capitare di
fare un viaggetto da quelle parti; non si sa mai … magari! Alle 15.00, dopo
un pranzo a base di Robalo e papas, salutiamo gli argentini e saliamo sulla
lancia che ci riporta a Cartagena. Nel pomeriggi osi alza un po’ il vento,
il mare si fa più grosso e in mare aperto con la lancia veloce, sembra di
essere al Luna Park. Ma per fortuna il tragitto è breve, ed entriamo nella
baia di Cartagena dopo circa 30 minuti. Alle 16.30 siamo di nuovo all’hotel
Familiar di Getsemanì e dopo una fredda doccia, usciamo per una passeggiata
in città. Stasera ci facciamo coinvolgere da un altro argentini che c
convince a provare la loro pizza per cena. Certo non è la nostra pizza
italiana, ma con un paio di birre e senza spendere troppo, passiamo
un’ottima serata a Getsemanì.
20 GENNAIO CARTAGENA – TOLU’
Questa mattina, lasciamo Cartagena, anche se non ci allontaniamo troppo. La
vita rilassata dei caraibi ci ha coinvolti più del previsto e non ci
decidiamo a lasciare la costa. Sotto suggerimento di alcuni colombiani, ci
dirigiamo verso sud-ovest, sempre sulla costa, in una località frequentata
per lo più da turisti colombiani. Dopo tre ore di bus, raggiungiamo Tolù,
piccolo villaggio situato sul golfo di Marrasquillo. Giunti al terminal,
veniamo accolti da un paio ci ciclo taxi che ci invitano a raggiungere il
nostro alloggio con il loro coloratissimo mezzo di trasporto. Paghiamo
4000$cop e saliamo con i nostri zaini. In 10 minuti, siamo nella accogliente e
pulitissima Villa Babila, di proprietà tedesco – colombiana. Veniamo
accolti con la solita gentilezza e ci accomodiamo in una delle abitazioni,
dislocate in un cortile di palme e amache. Qui a Tolù, il mare non è molto
bello e dedichiamo il pomeriggio alla scoperta di questo anonimo villaggio.
Visitiamo una spiaggia nella parte meridionale di Tolù e poi rientriamo in
centro per un caffè nei pressi della chiesa.Esploriamo tutte le piccole vie
del paesino e poi ci accomodiamo lungo mare, sorseggiando una birra e
ammirando il tramonto. Stasera, come ormai da qualche giorno, cena a base di
pesce, in uno dei tanti ristorantini del lungo mare. Zuppa di pesce e un
buonissimo piatto di langostino in salsa di cocco … CHE DELIZIA !!!!!!!!!
21 GENNAIO TOLU’ – ISLAS DE SAN BERNARDO – TOLU’
Dedichiamo la giornata di oggi alla scoperta delle isole meridionali del PAQUE
NACIONAL NATURAL CORALES DEL ROSARIO Y SAN BERNARDO . L’arcipelago di S.
Bernardo, quello meridionale, conta circa 10 isole, di cui la maggior parte
disabitate. Ironia della sorte, una delle poche abitate, sembra che sia
l’isola con la più alta densità di popolazione al mondo. Infatti,
l’isola Santa Cruz del Islotes, con i suoi 1200mq, ospita ben 1050 abitanti,
formando così una vera e propria baraccopoli galleggiante. L’attrattive
principali, rimangono comunque le bellissime spiagge bianche dell’isola
Palma e dell’isola Mucura, dove ci fermiamo per il pomeriggio. Nonostante si
possa anche pernottare, in queste 2 ultime isole, noi abbiamo preferito
visitare le isole in giornata.Ci godiamo per un paio d’ore il mare
cristallino di Mucura e alle 15.30 risaliamo sulla lancia veloce in direzione
di Tolù. Rientrati, ci sistemiamo sulla piazza centrale con un buon caffè e
un po’ di frutta fresca. Ceniamo nei pressi del mare e facciamo la nostra
passeggiata notturna tra la gente colombiana.
22 GENNAIO TOLU’ – COVENAS – BUS NOTTURNO PER MEDELLIN
In attesa del bus notturno, oggi ci spostiamo di qualche km da Tolù. Alle
08.30, lasciamo il nostro alloggio e andiamo a fare colazione al parco
centrale. Poi ci dirigiamo verso l’ufficio della compagnia Brasilia e
compriamo il biglietto per la notte, lasciando i nostri zaini nell’ufficio.
Ci dirigiamo all’angolo opposto della piazza e prendiamo un collettivo con
destinazione Covenas. In pochi minuti veniamo scaricati nel “ centro “ del
villaggio e noi ci incamminiamo verso il mare. Niente di eccezionale, ma ci
accomodiamo lungo mare per un paio d’ore di relax. Facciamo pranzo con una
Bandejas de pescado ( portata di pesce del giorno ), sorseggiamo un paio di
birre e alle 14 riprendiamo il collettivo per Tolù. Ci facciamo lasciare nei
pressi della Cienega de los Caimanes, dove è possibile noleggiare una canoa e
visitare la palude con le mangrovie e gli uccelli che la abitano. Noi, ci
accontentiamo di una fresca birra offerta da un simpatico signore di nome
Victor che ci invita a sedere a suo lato per fare due chiacchiere. Dopo aver
parlato di extraterrestri e di altre forme viventi, salutiamo Victor e saliamo
sulla buseta. Prendiamo un caffè all’angolo della piazza e dopo aver
ritirato lo zaino, ci facciamo accompagnare al terminal da uno dei tanti ciclo
taxi del villaggio. In perfetto orario, partiamo con l’expresso della
Brasilia in direzione sud. Lasciamo così la costa per rientrare nuovamente
nel cuore del Paese Proxima Estacion : Medellin
23 GENNAIO MEDELLIN
Ore 06.35, è appena arrivato il bus alla stazione. Il sole sta incominciando
a farsi strada tra le Ande occidentali. L’autostazione di Medellin è una
delle più moderne viste fino ad ora. Contattiamo un paio di hostel che
risultano occupati. Alla fine troviamo una doppia senza bagno nei pressi di El
Poblato. Lasciamo il terminal e ci dirigiamo verso la metro. A quest’ora la
metro è affollatissima e ne perdiamo almeno un paio dove non entriamo per la
quantità di gente all’interno. Finalmente al terzo tentativo entriamo e
raggiungiamo in pochi minuti la nostra destinazione. Dalla stazione di El
Poblato una camminata in salita di circa 30 minuti, ci porta fino all’hostel
Arcadia. Ad attenderci, il simpatico greco Spyros, che ci offre immediatamente
un buon caffè, illustrandoci tutti i luoghi d’interessi di Medellin e
dintorni. Lasciamo il nostro equipaggiamento nella stanza e usciamo per
visitare la città. Con un collettivo cittadino, raggiungiamo la metro e poi
la stazione di Parque Berrio. Scendiamo all’altezza del palazzo della
cultura, dove entriamo per una visita gratuita. All’uscita del palazzo,
veniamo accolti dalle sculture del famoso artista colombiano Botero, che
abbelliscono la Plazoleta de las Esculturas. Dopo la visita alla piazza,
entriamo nel museo di Antioquia, dove possiamo ammirare tra le altre opere,
una magnifica collezione del suddetto artista. Sorseggiamo un caffè nel
giardino del museo e poi proseguiamo la nostra visita alla città di Medellin.
Prendiamo la strada pedonale di Carabobo raggiungiamo quella che sembra essere
la chiesa più vecchia della città: Ermita de la Veracruz, che si fa notare
con la sua facciata a calce bianca tra le tante costruzioni del centro. Poi
raggiungiamo il parco Berrio e la basilica de la Candelaria, piena di
pellegrini accorsi per le preghiere mattutine. Da qui, con una passeggiata
nella pedonale Junin, raggiungiamo la cattedrale metropolitana, situata nel
lato settentrionale di piazza Bolivar. Saliamo nuovamente in metro,
all’altezza della stazione Prado e ci dirigiamo verso il giardino botanico.
Ci rilassiamo un paio d’ore tra la natura del parco e nel tardo pomeriggio,
rientriamo a El Poblato. Attraversiamo il Parque Linear La Presidenta, e alle
18.00 rientriamo in hostel. Al nostro rientro, incontriamo un gruppo di
argentini conosciuti a Playa Blanca e ci rilassiamo con loro e una cerveza in
terrazza. Stasera ceniamo in ostello con formaggio avocate e dell’ottimo
pane.
24 GENNAIO MEDELLIN – PARQUE ARVI’ - MEDELLIN
Oggi, ci accompagnerà Gustavo, un argentino conosciuto la sera prima in
ostello. Viaggiando solo, e mando la natura, si aggrega a noi per la visita al
Parque Arvì. Usciamo dall’ostello alle 08.30 e prendiamo la metro fino ad
Acevedo e proseguiamo con il metrocable fino a Santo Domingo. Oggi è nuvoloso
e la vista dalla sierra sulla città, non è degli migliori, ma suggerisco a
tutti di farsi una corsa in metrocable per ammirare la città e i barrios che
la compongono. Una volta giunti a Santo Domingo, risaliamo su un ulteriore
metrocable che però si paga a parte e in 20 minuti, con vista mozzafiato,
raggiungiamo la Estacion Arvì. Ad attenderci, le cordiali guide del parco che
ci mostrano tutte le attività da svolgere all’interno del parco e ci
forniscono una mappa del sito. Decidiamo di visitare il nucleo Comfenalco, con
la sua diga di Piedras Blancas e altre attrattive. Con un collettivo,
raggiungiamo l’entrata del parco e paghiamo 16.500$cop per un pacchetto che
comprende diverse attività. ( mariposario, insectario, gita in barca e canopy
sopra il lago ). Dopo aver effettuato tutte le attività proposte nel
pacchetto, facciamo due passi lungo un sentiero che costeggia il lago e
rientriamo in collettivo all’Estacion de Arvì. Pranziamo con 2 empanadas
lungo la strada e poi ci accodiamo ad una guida lungo un sentiero del parco.
Il percorso durerà due ore e sarà una bellissima passeggiata immersi nella
natura con avvistamenti di uccelli. Dopo essere rientrati al punto
informazioni, ringraziamo Diego per averci accompagnato e ridiscendiamo lungo
la sierra fino alla città. Prima di raggiungere l’ostello facciamo un salto
a piedi fino al terminal sur, per avere informazioni sul bus diretto a d
Armenia e nell’occasione acquistiamo il ticket della Flota Occidental con
partenza ore 06.30. A cena Cazuela Paisas, tipica della zona con fagioli,
chorizo, carne tritata, avocato e uovo.
25 GENNAIO MEDELLIN - SALENTO
Sveglia alle ore 05.30 con caffè caldo. Un taxi ci viene a prendere alla
porta dell’ostello e alle 06.30 in punto partiamo con il bus in direzione
sud. Pian piano, attraversiamo un paesaggio verdeggiante tra le Ande
occidentali, e il panorama del cosiddetto Eje Cafetero ( asse del caffè ) si
mostra con tutto il suo splendore. Con un ora di ritardo, raggiungiamo Pereira,
una delle tre città che formano l’asse insieme a Manizales ed Armenia. Alle
12.30, scendiamo alla fermata di Las Flores, a circa 10km da Armenia e
prendiamo un collettivo che ci conduce fino alla piazza di Salento. Questo
piccolo paesino di montagna, ha ben poco da offrire, a parte la coloratissima
Calle Real; ma è meta di tanti turisti per la visita alla vicina valle de
Cocora. Ci sistemiamo a pochi metri dalla scalinata che porta al mirador, in
una tipica casa coloniale, di color arancio. Prendiamo un caffè offerto da
Fernando, il proprietario nonché chef dell’hostel. Poi usciamo per una
visita al villaggio con pranzo a base di trota e patacones. Saliamo sul
mirador da dove si gode un’ottima vista su Salento e sulla valle e ci
sediamo in un bar a sorseggiare un caldo Canelazo. Il clima è cambiato
notevolmente rispetto agli ultimi giorni, durante la notte è fresco e
dobbiamo riutilizzare gli indumenti più caldi. Nonostante tutto è un clima
piacevole e di giorno le temperatura salgono notevolmente. Se volete uscire
per cena, fatelo presto, da queste parti i locali chiudono presto e non
rimangono molte scelte, noi ceniamo con carne de res e riso, all’angolo
settentrionale della piazza.
26 GENNAIO SALENTO – VALLE DE COCORA - SALENTO
La giornata di oggi la dedicheremo quasi completamente alla visita della valle
de Cocora. Usciamo dall’ostello alle 07.00 per raggiungere Cocora di buon
ora e saliamo su una Yipe ( jeep willys dell’esercito americano ) situato
nella piazza principale. Queste vecchie jeep americane, sono il simbolo del
Eje Cafetero, dopo il caffè naturalmente e Armenia dedica addirittura una
parata a questo mezzo di trasporto. Dopo un Arequipe all’angolo della piazza
Bolivar, saliamo e partiamo in direzione di Cocora. In 35 minuti raggiungiamo
le due baracche che costituiscono l’insediamento di Cocora. Prendiamo un
caffè e visto le piogge dell’ultimo inverno, noleggiamo anche un paio di
stivali per 3000$cop. Iniziamo così la nostra lunga passeggiata tra la
natura, incominciando a scendere verso l’allevamento delle trote. La valle
ci offre subito un magnifico spettacolo con le palme da cera che svettano nel
cielo, fino a raggiungere i 50 metri di altezza. Pian piano lasciamo la valle,
per addentrarci nella foresta nebulare e tra un ponte e l’altro, sospesi
sopra il fiume, raggiungiamo la Riserva Naturale Acaime. Paghiamo 3000$cop per
rilassarsi un po’ immersi nella vegetazione della riserva gustando un ottima
Agupanuela con queso. Assaporiamo questa specialità tipica della regione del
Quindiò, circondati da tanti colibrì e facciamo due chiacchiere con un
gruppo di soldati dell’esercito colombiano, anche loro seduti per riposarsi
dopo la lunga camminata. Facciamo il bis con il formaggio e poi ripartiamo
verso la Montana. Qui, il sentiero si fa più duro, per almeno un’oretta;
risaliamo la montana attraverso la foresta fino a raggiungere la fattoria di
Don Lui Alberto e famiglia. Ci accolgono con una buona tazza di caffè caldo e
un caldo Bienvenidos . Noi ci accomodiamo sulla cresta della montagna
ammirando lo spettacolo che ci offre la natura Con un’altra camminata di
circa 2 ore e 30, rientriamo a Cocora lungo la strada carrabile. Qua si hanno
gli scorci panoramici più belli sull’intera valle e sulle palme che
svettano attraverso le nuvole pomeridiane. Attraversiamo un fondovalle
zigzagando tra una palma e l’altra e una volta raggiunta Cocora, saliamo su
una Yipe color azzurro. Alle 15 rientriamo a Salento e stanchi della lunga
passeggiata, ci ristoriamo con un buon succo naturale di lulo. Rientriamo
all’ostello giusto in tempo per conoscere Michele, un italiano che vive a
lima e che sta viaggiando con un amico argentino di Buenos Aires. Stasera
usciremo in compagnia di Michele e di un gruppo di argentini conosciuti in
ostello, e cercheremo di imparare i passi di un nuovo ballo tipico del nord
dell’Argentina : La Cacharera. Salutiamo i nostri amici e andiamo a dormire
alle 23.30
27 GENNAIO SALENTO – ARMENIA – BUS NOTTURNO PER BOGOTA’
Oggi potremo dire che è il nostro ultimo giorno di viaggio, anche se abbiamo
a disposizione anche domani mattina. Ci alziamo con calma alle 08.30 e
facciamo colazione in piazza con un po’ di fresca frutta tropicale. Poi
prendiamo a piedi la calle 5 in direzione del cimitero e dopo 1 ora circa,
raggiungiamo la Finca di Don Elias. Per prima cosa, facciamo conoscenza con il
simpatico e anziano colombiano, poi visitiamo la piantagione di caffè con le
due diverse qualità: COLOMBIANA e ARABICA. Poi, Don Elias ci mostra tutto il
procedimento di lavaggio, essiccamento, tostatura ed infine macinatura. Da
queste parti viene tostato in pentole dalla capacità di 1kg, ma in città
vengono usate macchine moderne di altre entità. Alla fine, assaggiamo il caffè
offerto dalla finca e ringraziamo Don Elias per la visita della propria Finca.
Non appena rientrati a Salento, facciamo una doccia calda e ce ne andiamo ad
Armenia. Raggiungiamo la plaza Bolivar con la sua bruttissima cattedrale, che
un fu distrutta da un terremoto, e passeggiamo lungo Av. Bolivar. Questa lunga
strada pedonale attraversa la città ed è un ottimo posto per alcuni
acquisti. Poi ci rilassiamo su uno dei tanti bar della città, con
l’ennesima tazza di caffè. La città è molto tranquilla, non ci sono molte
attrazioni, ma può essere interessante per una breve visita prima o dopo la
permanenza a Salento. Alle 19.00 raggiungiamo il terminal del bus e attendiamo
un apio d’ore per salire sul bus notturno per Bogotà.
28 GENNAIO BOGOTA’- VOLO AIR FRANCE PER PARIGI
Ultima mattina in colombia. L’idea era quella di prendere un taxi e recarsi
in centro per la visita almeno di un paio di musei. Ma il viaggio in bus è
stato terrificante. Attraversare le Ande, non è come viaggiare sulle pianure
del nord, e non abbiamo dormito assolutamente niente, o poco. Alle 07.00 siamo
al terminal norte della capitale, e dopo una colazione, decidiamo di farsi
accompagnare direttamente all’aeroporto. Arriviamo in aeroporto alle 09.00 e
aspetteremo il pomeriggio per prendere l’aereo di ritorno. Per fortuna
dormiamo un paio d’ore nella sala di attesa e dopo un pranzo a base di arepa
e empanadas, iniziamo le procedure per l’imbarco. Partiremo con un’ora e
mezzo di ritardo dal El Dorado di Bogotà.
29 GENNAIO PARIGI – ROMA – SINALUNGA
Il ritardo di ieri sera a Bogotà, si è protratto fino all’arrivo in Europa
e non siamo riusciti a prendere la coincidenza con l’aereo dell’Alitalia
per Roma. Per fortuna ancora è mattina e ci sono altri voli per l’Italia.
Alle14.35 anche in questo caso con 50 minuti di ritardo, decolliamo con il
volo della Air France con destino Roma. Arrivati a Roma, con altre 3ore e 30
minuti di treno, raggiungiamo la stazione dei treni di Sinalunga.
CONCLUSIONI:
Il continente sudamericano ha per me, un grosso richiamo, e quindi ero partito
con tante prospettive positive su questo viaggio e ne rientro con una voglia
matta di ritornarci. Il Paese, a differenza di quello che si dice in Italia, e
soprattutto a differenza di quello che si vede nei film di Hollywood , è un
luogo piuttosto sicuro, e la gente è tra la più cordiale che abbia
conosciuto nei miei viaggi. Si viaggia con molta facilità, grazie alla grande
rete di autotrasporti, sia terrestri che fluviali e mi sono sempre sentito a
casa; sin dal primo giorno. Ogni colombiano ti chiederà sempre come stai e se
ti senti sicuro nel loro Paese e faranno di tutto per farvi sentire a casa
vostra. L’unico grande problema è che il Paese è molto grande e avendo
avuto a disposizione 20 giorni, abbiamo dovuto fare una scelta sui luoghi da
visitare, noi ne siamo rimasti molto felici, ma tutto quello che è rimasto
fuori dal nostro itinerario, potrebbe essere motivo di ritorno in terra
colombiana.
A LA ORDEN !!!!!
COLOMBIA IN POCHE CIFRE.
POPOLAZIONE 45.964.517
SUPERFICIE 1.141.748kmq
PIL pro capite
8.870 $ ( 2010) 84°posto
INDIPENDENZA
20 luglio 1810
LIBRI LETTI IN VIAGGIO :
IL GENERALE NEL SUO LABIRINTO GABRIEL GARCIA MARQUEZ
Roberto