Cina, Tibet, Nepal e Thailandia

Diario di viaggio 11 Luglio-28 Agosto 2009

di Gennaro Conte

 

 

Amici cari, come va?

 

La scuola è finita, alcuni ragazzi sono stati promossi e alcuni no e finalmente le vacanze sono arrivate.

Si PARTEEEEEE....Viva la scuola.

 

Anche quest’anno come meta ho scelto l'Asia e anche quest'anno andrò da solo per assaporare fino in fondo le culture che incontrerò e essere liberi di scegliere giorno per giorno cosa fare.

L'itinerario a grandi linee, ma davvero a grandi linee è il seguente.

Tibet, Nepal, Thailandia.

Dico a grandi linee visto che per entrare in Tibet per coloro che viaggiano in modo "fai da te" ("viaggiatori liberi" direbbe il grande Michele) è molto difficile, ancor di più poi dopo gli ultimi scontri che ci sono stati l'anno scorso e che tutti noi conosciamo.

Sembra che l'unico modo per entrare in Tibet sia tramite agenzie di viaggio dove bisogna programmare tutto l'itinerario con le date di entrata e uscita, insomma quello che ai viaggiatori liberi proprio non piace e come se non bastasse a un prezzo esagerato.

Per soli 9 giorni mi hanno chiesto 1700 euro....na' cifra!

 

In conclusione parto domani 11 luglio, arrivo a Shanghai domenica mattina verso le 8.00 e sul posto (dopo aver visitato Shanghai ovviamente) vedrò come muovermi, come poter entrare in Tibet.

Ci riuscirò?

Se dovesse essere impossibile, due sono le opzioni a disposizione:

o sarò costretto a comprare un tour oppure cambierò itinerario, forse un volo in Myanmar, poi Thailandia e Malesia, non lo sò, ma essere liberi di viaggiare vuol dire anche cambiare programma all'improvviso.

Rientro previsto per il giorno 28 agosto da Bangkok....sempre che non occupino l'aeroporto.


Un abbraccio a tutti e che il Dalai Lama mi assista.

 

 

Domenica 12 luglio 2009

Shanghai City


Amici cari eccomi.


L'aereo della British Airways e' arrivato puntuale alle 7,55 a Shanghai al nuovo aeroporto Pudong International Airport.

 Prima di scendere dall'aereo 4 persone dell'aeroporto del controllo sanitario vestite con delle tute bianche con tanto di casco copri viso (avete presente le persone che lavorano all'Intel della Pentium? Oppure quelli della NASA?) con una serie di strumenti tra cui una pistola laser che ci hanno puntato direttamente sulla fronte (un fascio rosso a forma di croce) ci hanno check-inato per vedere se eravamo affetti da patologie varie. Incredile!

L'aeroporto era vuoto, poche persone. Ho preso un carrello che pure qua' come in tutti gli aeroporti del mondo che ho visto e' gratis, tranne al Leonardo Da Vinci di Fiumicino dove ti rubano 1 euro. Complimenti Italia.

All'uscita dell'aeroporto un treno a lievitazione magnetica super tecnologico e soprattutto super veloce (430 Km/h) in meno di 7 minuti ti conduce in citta'. Pazzesco, altro che il Leonardo Express dell'aeroporto di Fiumicino che e' partito con circa 10 minuti di ritardo e se come non bastasse e' arrivato a destinazione con 15 minuti di ritardo. Complimenti Italia.

Arrivato in centro una super metropolitana con circa 11 linee collega tutta la citta'.

La metropolitana e' modernissima e soprattutto silenziosa, ho scoperto che l'allungamento della linea 3 verso est e ovest per la EXPO 2010 che si terra' appunto a Shanghai e' opera dell'Ansaldo. Complimenti Italia.

Arrivo quindi al Shanghai Y35 Youth Hostel dove per 45Y (1 euro =9,30 Y) alloggio in una camerata con altre 3 persone (2 spagnoli di Madrid e un giapponese di New York) e con bagno in camera, che lusso.

 Dopo i vari saluti e una piccola pausa sul letto (visto il viaggio e il cambio di ora un po' di stanchezza si sente) mi dirigo alla People Square dove la fa da padrone il Museo di Shanghai (che visitero' domani) e il palazzo del Municipio, il tutto contornato con tante bandiere rosse con la grande stella.

Passeggiando arrivo fino alla via principale Nanjing Rd dove procacciatori vari cercano di farmi comprare borse e orologi rigorosamente taroccati. C'e' anche qualche donzella che si avvicina con un sorriso a 86 denti, felice di avermi incontrato e chiedendomi di dove sono, dove alloggio e cosa voglio fare stasera ma visto la mia indifferenza se ne vanno cosi' come son venute.
Arrivo fino alla zona di Pudong New Area (centro finanziario), ovvero la zona nuova di Shanghai con tanto di grattacieli super moderni che nell'insieme formano la famosa skyline di Shanghai. Decido di salire sulla Oriental Tower, una torre di 350 metri dove all'ultimo piano c'e' una terrazza circolare con il fondo di cristallo.

Passeggiarci sopra e' stato semplicemente terrificante.

Faccio amicizia con una ragazza cinese, la quale visto la sua curiosita' nei confronti degli occidentali mi scatta anche 2 foto (no certo per la mia bellezza), pero' poi involontariamente mi fa anche un complimento dicendomi che secondo lei ho 25 anni.

Ho sempre detto che dimostro di meno!

Si fanno le 22,30 passate, mi dirigo verso la metropolitana la quale pero' trovo chiusa e quindi piano piano vado all'ostello a piedi con la speranza che non mi succeda nulla.

 Arrivo all'ostello, tutto ok, Shanghai sembra davvero sicura.

Buona notte.  

 


Lunedi 13 Luglio 2009

Shanghai City


Avevo messo la sveglia alle 8.00 ma mi sono svegliato alle 13.00......del resto sono in vacanza.
Stamane ho visitato il Museo di Shanghai, il quale raccoglie una vasta collezione di ceramiche, monete e un padiglione dedicato all'arte della scrittura cinese, il tutto del periodo Ming e Qing.
Nel tardo pomeriggio ho visitato la zona della Concessione Francese caratterizzata da edifici tipici della colonia e da tanti grandi magazzini utilissimi non solo per fare compere ma anche per andare in bagno e visto la mia incontinenza conosco praticamente tutti i cessi della Concessione Francese di Shanghai.

A ridosso di questa zona pero', come succede nella maggiorparte delle metropoli dei paesi in via di sviluppo, c'e' il quartiere dei poveri, una serie di pseudo-cooperative con edifici di 3 piani piccoli e malridotti.
Rientro in ostello verso le 21.00, cena e nanna.

 


Martedi 14 Luglio 2009

Shanghai City


Anche stamane avevo messo la sveglia alle 8.00 ma mi sono alzato alle 11.00.
In programma c'era il Giardino del Mandarino ma camminando prima di arrivare al Giardino incontro un altra psudo-cooperativa della gente povera e pian pian capisco che la vera Shanghai non e' solo quella che appare dalla zona nuova super moderna e pulita.

Mi inoltro quindi in una stradina di questa cooperativa e lancio uno sguardo di qua e di la. Fortunatamente la gente e' molto amabile e mi saluta sorridendo. Come sempre le persone meno hanno e piu' danno. Faccio amicizia con delle persone che ovviamente non capiscono nulla del mio inglese e quanto meno io del loro cinese. Mi offrono una sedia e con segni vari cerchiamo di comunicare. Dopo un po arriva la nipote di una delle signore la quale parla un po' di inglese e mi spiega che la gente in quel quartiere vive in case che hanno al massimo 1 o 2 stanze. Al piano terra di ogni edifico c'e' una sola cucina che serve a tutti gli inquilini, insomma una cucina condominiale e lungo le varie stradine che tagliano questa pseudo-cooperativa in modo perpendicolare ci sono vari lavandini di uso comune. Insomma nelle varie case non c'e' acqua e quindi nemmeno il bagno. Mi spiega che ogni persona fa i propri bisogni nel cosiddetto "vaso da notte" e poi lo svuota in una specie di cisterna che si trova all'ingresso della cooperativa. Mentre me lo spiega una signora esce da una delle case con il suo vaso da notte e lo svuota nella cisterna che poco istanti mi aveva indicato la ragazza, e poi lo lava negli stessi lavandini che utilizzano per vari scopi.   
Saluto la ragazza e mi dirigo al Giardino del Mandarino, il quale e' molto simile ai giardini giapponesi dove gli elementi fondamentali sono le pietre e l'acqua (niente fiori). Fuori del Giardino del Mandarino c'e' un bazar enorme dove vendono di tutto.

Nel pomeriggio faccio un giro al Bund, ovvero il lungofiume di Shanghai caratterizzato da edifici storici. Mi dirigo poi al Garden Bridge dove c'e' una veduta fantastica su Pudong New Area con i suoi grattaceli e ci resto fino al tramonto scattando le solite foto.

Ancora una volta visto la curiosita' dei cinesi, un uomo si avvicina e mi chiede di dove sono, e dopo avergli detto Italia mi chiede "Do you like your President?" Resto un po' perplesso pensando se si stia riferendo a Napolitano oppure a Berlusconi e dopo poco mi dice "your president many many woman"....e i miei dubbi svaniscono, e' evidente che si riferisce a "papi". Complimenti Italia.

In serata mi vedo con i ragazzi spagnoli della camera e insieme andiamo al 88bar, un locale di tendenza molto esclusivo della Shanghai moderna e quindi molto occidentale.

Rientro in albergo verso le 4.00

Piccola considerazione: le donne cinesi si curano davvero molto, ci tengono molto alla moda e quindi all'aspetto esteriore e alcune sono davvero molto carine a differenza degli uomini che vanno in giro sempre malandati, con la maglietta alzata o la camicia sbottonata, scatarrando a destra e sinistra o scaccolandosi a non finire. Insomma la donna si e' evoluta mentre l'uomo no. 

Buona notte.

 

 

Mercoledi 15 Luglio 2009

Shanghai City-Suzhou

 

Attenendomi alla linea generale su cui era stato programmato questo viaggio ovvero "l'improvvisazione" e considerando che forse non mi lasceranno entrare in Tibet, decido di visitare alcune zone che non ho visto nel 2007 quando sono venuto per la prima volta in Cina.

Stamane con calma, ma con molta calma ho preso il treno per Suzhou, una localita' a nord di Shanghai a circa 1 ora di distanza.

Prendere il treno in Cina vuol dire sempre perdere un sacco di tempo visto che la stazione dei treni (che quella di Shanghai e' ENORME. A Shanghai ci sono due stazioni) e' sempre zeppa di persone quindi bisogna fare una fila mostruosa.

E' incredibile la quantita' di persone che prende il treno.

Il treno e' abbastanza nuovo nulla di speciale ma meglio dei nostri IC.

Arrivo nel pomeriggio alla stazione dei treni di Suzhou dove un taxi per 10Y dice di portarmi all'ostello ma preferisco prendere l'autobus che mi porta allo stesso ostello per 1Y.

Alloggio al Mingtown Youth Hostel per 40Y a notte, ovviamente in un dormitorio con bagno fuori.

Suzhou, almeno la parte storica, e' una citta tipica cinese con tanti canali, ponti e case tipiche cinese peccato pero' che la citta' nuova fatta da grandi edifici si stia espandendo fortemente (e' una citta' di appena 5 milioni di persone).

La caratteristica principale di Suzhou sono i giardini delle vecchie case Ming a parte poi le belle ragazze cosi' come dice la Lonely Planet. 

Approfitto che c'e' ancora luce e vado a visitare il Giardino del Maestro delle Reti, un giardino piccolo rispetto agli altri ma davvero molto bello, con tanto di laghetto e pagode varie.

Un giro al centro, cena, rientro in ostello e notte. 

 

 

Giovedi 16 Luglio 2009

Suzhou-Zhouzhuang-Suzhou

 

Stamane mi sono svegliato presto e ho preso l'autobus per Zhouzhuang, una cittadina a circa 1 ora da Suzhou. Muoversi in Cina con i trasporti (treno o autobus) sembra difficile mentre invece e' abbastanza facile, anzi bisogna davvero parlare poco, basta mostrare una cartina in CINESE del posto che si vuole raggiungere e visto che qui sono gentili si fanno in quattro per aiutare.

Zhouzhuang e' una piccola cittadina davvero che merita, anch'essa e' piena di ponti e canali, sembra una piccola Venezia cinese.

Nel pomeriggio rientro a Suzhou e visito il Padiglione dell'Onda Blu.

Rientro in Ostello e porto il mio pantalone da un sarto per farlo aggiustare, mi chiede 10Y ma per non farlo abituare troppo al vile denaro gli do 5Y ed e' felicissimo.

Ritorno in ostello dove faccio amicizia con una ragazza vietnamita che vive a Beijing visto che il ragazzo spagnolo lavora al Cervantes di Pechino. Ceniamo insieme e quando le dico che i cinesi sono molto ospitali e gentili nei confronti dei turisti mi fa notare che questo succede solo con i turisti occidentali. Difatti con me sono davvero molto gentili e sempre pronti a aiutarmi. 

Rientro in ostello, notte.

 

 

Venerdi 17 Luglio 2009

Suzhou-Shanghai-Guilin

 

Sempre nel rispetto del non programma di questo viaggio decido di andare di nuovo a Shanghai per poi prendere il treno e andare a sud, a Guilin, localita' turistica abbastanza famosa.

Se si pensa di fare un viaggio in Cina la prima regola e' quella di comprare i biglietti dei treni almeno 2 o 3 giorni prima visto che come ho detto sopra e' impressionante la quantita' di persone che viaggia durante l'estate, inoltre il treno e' il mezzo preferito da tutti.

Non seguendo alla lettera questa regola mi dirigo a un Ticket Office con la speranza di trovare un posto sul treno per partire oggi pomeriggio e con mia grande meraviglia riesco a trovarlo.

Mi dirigo quindi a Shanghai ma questa volta con un treno super moderno e veloce e soprattutto super pulitissimo. I treni in Cina sono impressionanti.

Arrivo a Shanghai alle 14 e visto che ho il treno alle 16,54 per Guilin ne approfitto per salire sulla torre piu' alta di Shanghai (che poi e' la piu' alta della cina) il World Financial Center, una bestia di 492 metri di altezza. Dall'alto la vista e' fenomenale.

Prima di partire faccio scorta di alimenti e alle 16,54 il treno lascia Shanghai con i soliti militari sul binario che fanno il saluto.

La stazione sud dei treni di Shanghai e' grande almeno 10 volte all'aeroporto di Napoli, di forma circolare e con le varie sale di attesa e uscite (GATE), si perche' in Cina le stazioni dei treni sono come gli aeroporti, si entra solo se si e' in possesso del biglietto, poi si aspetta in una sala di attesa e 15 minuti prima della partenza si apre il gate dove c'e' un ulteriore controllo. 

Mi metto sul mio lettino e dormo, il viaggio e' lungo arrivero' dopo 24 ore.  

 

 

Sabato 18 Luglio 2009

Guilin

 

Alle 17 arrivo a Guilin e mi sistemo al Backstreet Youth Hostel per 40Y a notte con bagno in camera.

Guilin e' una citta' grande attraversata da un fiume e di per se non merita molto ma la cosa impressionante e' che si trova incastronata tra una miriadi di vette (come se fossero tanti faraglioni) davvero uno spettacolo della natura, quindi i punti principali da visitare sono appunto alcune vette sulle quali e' possibile salire per ammirare il panorama. Di sera la zona degli alberghi e' troppo turistica, troppo occidentale e quindi da evitare.

Ceno e poi a nanna.

 

 

Domenica 19 Luglio 2009 

Guilin-Yangshuo

 

Di mattina relativamente presto decido di salire sulla vetta Diecai Shan dove il panorama e' bellissimo. Le tantissime e bellissime vette che si trovano a 360 gradi mi ricordano Halong Baia in Vietnam. Uno spettacolo stupendo.

Lascio Guilin, vado alla stazione dei treni per comprare il biglietto per il giorno 21 luglio per Chengdu da dove dovrei partire per il Tibet (speriamo). Prendo un autobus e dopo circa 2 ore sono a Yangshuo. Durante il tragitto il paesaggio e' stato fantastico, tantissime vette, che bello, immagino che spettacolo in inverno.

Arrivato a Yangshuo alloggio al Yangshuo International Youth Hostel per 25Y a notte con bagno in camera (e il lusso continua).

Yangshuo e' una piccola localita' molto piu' bella e rilassante di Guilin, anch'essa attraversata da un fiume (Li River) e circondata da tantissime vette. Faccio un giro in centro, peccato che anche qui il turismo sta aumentando troppo, troppi negozi e ristoranti stranieri, inevitabile quello italiano. Dal lungo fiume c'e' un paesaggio stupendo, decido per l'indomani di fittare una bicicletta e poi sul tardi di fare un giro in barca per vedere le tantissime vette che ci sono.

Di sera la citta' e' un po triste visto che si riempie di tanti turisti e c'e' troppo movimento in giro, troppo occidente, avete presente Playa del Carmen in Mexico? Anche qui ragazze che offrono massaggi (e non solo) come a Shanghai.

Dopo cena, una birra in un locale e a nanna.

Notte.

 

 

Lunedi 20 Luglio 2009

Yangshuo

 

Come programmato fitto una bicicletta per 10Y e mi dirigo alla Moon Hill, attraversando vari campi di riso. Il paesaggio e' fiabesco.

Moon Hill e' una montagna attraversata da una cavita' enorme quasi circolare avendo quindi la forma della luna. Decido di salire fino alla cima, circa 1200 gradini, e rifletto sul fatto che quando si viaggia ci si stanca sempre per salire (piramidi azteche e maya in Mexico, Machu Picchu in Peru', Tikal in Guatemala etc. etc.) dall'alto pero' lo spettacolo e' una meraviglia e come sempre quindi la faticata viene ripagata alla grande.

Decido di non fare il giro in barca in quanto preferisco fare un giro l'indomani in mongolfiera e vedere dall'alto questo stupendo spettacolo della natura.

Continuo quindi il mio giro in bicicletta attraversando altri campi di riso e sul tardi verso le 20 rientro a Yangshuo.

Prenoto il giro in mongolfiera (550Y) per domani mattina. Alle 5,15 verranno a prendermi per "decollare" alle 6,00.

Ceno e vado subito a nanna, sono super emozionato per l'escursione di domani.

 

 

Martedi 21 Luglio 2009

Yangshuo-Guilin

 

Sveglia alle 4,30 con tanto di sonno.

Puntuali alle 5,15 vengono a prendermi e ci dirigiamo verso la "pista di decollo".

La sola visione delle mongolfiere mi riempie di emozione.

A bordo siamo 6 persone a parte il capitano e 4 bombole di gas.

Fa molto caldo visto che di tanto in tanto il pilota deve riscaldare l'aria con uno getto enorme di fiamma.

Dall'alto lo spettacolo e' impressionante, bellissimo, affascinante, divino...ma non bastano le parole per descriverlo e purtroppo nemmeno le foto e poi lo stare sospesi in aria e' qualcosa di magico.

Ritornato in ostello prendo l'autobus e mi dirigo a Guilin. Nell'autobus mandano in visione un film che e' la perfetta copia di un film americano che se ricordo bene si chiama MOBIL (cellulare) insomma i cinesi taroccano persino i film, assurdo!

Alle 13,34 prendo il treno per Chengdu che arrivera' dopo 25 ore. Nella sala di attesa come sempre i cinesi mi chiedono di farsi una foto con me. In Cina sono diventato una Star.

C'e' anche un gruppo di ragazzi (almeno 30) che anche loro si scattano le foto con me e poi scopriamo di stare nello stesso vagone.

Saliti sul treno i ragazzi iniziano a farmi 8000 domande e mi regalano alcune cartoline che avevano comprato per loro. Restiamo a parlare fino alle 22 insegnandomi alcune parole in cinese fino a quando una signora, disperata, ci rimprovera visto che e' tardi e vuole dormire.

Questa volta il treno e' abbastanza vecchio, non c'e' nemmeno l'aria condizionata.

Buona notte.

 

 

Martedi 22 Luglio 2009

Treno verso Chengdu

 

Mi sono svegliato alle 8,00 e circa verso le 9,00 madre natura ci ha regalato uno spettacolo fantastico, un eclisse di sole totale. Alle 9,15 era tutto buio insomma notte fonda per almeno 6 minuti. E' stato bellissimo essere presente a questo evento visto che questi fenomeni naturali avvengono raramente, insomma mi ritengo super fortunato. Anche in questo la Cina e' stata grande.

Dopo che i ragazzi sono scesi faccio amicizia (sempre in treno) con una famiglia la quale gentilmente mi offre da mangiare frutta tipica di questo paese (non chiedetemi il nomi).

Arrivo a Chengdu alle 14,20.

Chengdu e' una citta' enorme, molto moderna e come tutto il resto della Cina anche qui il cielo e' grigio. E' assurdo in Cina non ho mai visto il cielo azzurro. Sara' la tanta contaminazione?

Una delle attrazioni di Chengdu e' il parco con i Panda, comunque sia la tappa in questa citta' e' d'obbligo per poter andare in Tibet.

Alloggio alla Sim's Cozy Guesthouse per 20Y a notte, dormitorio con bagno in camera.

Faccio un giro per le varie agenzie di viaggio per capire come andare in Tibet. La faccenda e' molto complicata, di sicuro non si puo' andare da soli.

Ritorno in ostello un po' deluso, ceno, internet e poi a nanna.

Notte.

 

 

Giovedi 23 Luglio 2009

Chengdu

 

Oggi sono andato in varie agenzie di viaggi e tutte mi hanno detto che per visitare il Tibet bisogna per forza maggiore comprare un tour con guida e veicolo. Insomma viaggiare Liberi in Tibet non si puo'.

Un tour di 9 giorni per una sola persona fino alla frontiera con il Nepal costa circa 9000Y a parte il vitto, l'alloggio, i vari ingressi e il trasporto da Chengdu a Lhasa. Ovviamente piu' persone ci sono meno si paga.

Un giro in centro e poi in ostello a riflettere sul da farsi.

 

 

Venerdi 24 Luglio 2009

Chengdu

 

Stamane mi sono svegliato con un forte raffreddore.

Tra le varie agenzie che ho visto decido di comprare il tour (9 giorni) dove alloggio cioe' alla Sim's Garden Guesthouse solo che pero' visto che sono l'unico e visto che costa circa 9000Y prima di comprarlo metto un annuncio in bacheca e mi appiccico sulla maglietta un foglio A4 dove chiedo di persone che vogliono andare in Tibet.

Trovo due ragazzi di Londra che vogliono andare in Tibet e attraversare la frontiera con il Nepal. Prenotiamo il tour che ci costera' circa 4500Y a testa, sempre esclusi vitto, alloggio, i vari ingressi e trasporto da Chengdu a Lhasa. Per i permessi ci vogliono almeno 5 giorni lavorativi, insomma prima di venerdi prossimo (31 luglio) non si parte.

Vado in banca a cambiare i soldi e quando torno in ostello mi accorgo che la tizia mi ha dato 20Y in piu' e visto che poi a lei avrebbero dato la colpa ritorno in banca per restituirli. Trovo tutti gli impiegati allo sportello dove ho cambiato i soldi alle prese con il conteggio visto appunto che non si trovano per i 20Y che mancano. Mi dicono mille volte grazie e mi regalano persino una torcia.

Rientro in Ostello, faccio amicizia con un ragazzo spagnolo, Santi, anche lui insegnante e riscopro di nuovo che gli insegnanti in Spagna guadagnano piu' di noi in Italia.

In serata vado con Santi in un locale.

Rientro in ostello verso le 4.00

Notte

 

 

Sabato 25 Luglio 2009

Chengdu

 

Stamane a parte il forte raffreddore ho anche la febbre, insomma ho l'influenza speriamo solo che non sia quella suina (H1N1), saranno stati i maledetti condizionatori d'aria che qui ci sono da per tutto.

Decido di combatterla con l'uso di tachipirina, mi sento molto debole direi una schifezza.

Non faccio nulla di particolare a parte il moribondo.

 

 

Domenica 26 Luglio 2009

Chengdu

 

Se c'e' una cosa che odio al massimo e' ammalarmi durante un viaggio.

Sono in Cina, devo aspettare fino al 31 per andare in Tibet e potrei approfittare per vedere i dintorni di Chengdu ovvero della provincia del Sichuan una delle piu' belle della Cina e invece eccomi qui in un ostello, non mi posso muovere a causa di questa maledetta influenza. Altro che condizionatori d'aria saranno state le preghiere dei mie alunni. Maledetti! Appena inizia la scuola compito in classe!

A Chengdu trovo i primi italiani che incontro di questo viaggio, due di loro vivono in Cina da circa 1 anno, mentre altri due, Davide e Gianluca (21 e 24 anni....insomma miei coetanei..!!!!) sono della Puglia ma vivono a Londra, simpaticissimi. Davide cuoco mentre Gianluca studia cinese.   

Ceniamo insieme e poi a nanna.

 

 

Lunedi 27 Luglio 2009

Chengdu

 

L'influenza e' al massimo, ho trascorso una pessima nottata sudando come un maiale (ecco e' la suina), se il proprietario dell'ostello se ne accorge mi caccia via, cerco quindi di nascondere la mia debolezza che si legge dal rossore degli occhi.

Santi ha deciso di venire con noi in Tibet quindi la quota e' scesa intorno alle 4000Y, la cifra esatta non si sa ancora visto che lui non arrivera' fino alla frontiera quindi sono due tours diversi da combinare.

Decidiamo comunque di fare un gruppo non oltre le 5 unita' altrimenti diventa davvero stile Alpi Tour con una guida davanti con il suo ombrello alzato e tutti noi come i giapponesi a seguirla. Che orrore! 

Non faccio nulla di particolare, non ho nemmeno la forza di camminare e mi sto preoccupando un po, perche' a parte se e' o meno la suina, andare in queste condizioni in Tibet a 5000 metri di quota e' un po' rischioso.

Che palle!

 

 

Martedi 28 Luglio 2009

Chengdu

 

La febbre e' scesa ma continuo a sudare e a stancarmi facilmente e poi con la pancia la situazione non e' una delle migliori, decido quindi di andare in ospedale e farmi visitare. Anche questa sara' una nuova esperienza.

Entro in ospedale e prima mi mandano a pagare una sorta di Ticket di 3Y per la visita (30 centesimi di euro). Visto che in Cina ci sono tante ma tante persone sono costretti a inventarsi i lavori piu' strani e quindi nei vari corridoi dell'ospedale ci sono delle addette che si avvicinano e mi indicano passo passo in quale studio devo andare. L'ospedale non e' il massimo insomma simili ai nostri.

Aspetto giusto una persona e ecco il mio turno.

Il medico simpaticissimo e con tanto di pantaloncino mi dice che il suo inglese "is poor", gli dico che anche il mio "is poor" e che quindi siamo pari. Riusciamo comunque a comunicare anche grazie alle scritte in cinese datemi da Gianluca dei sintomi che ho (scrivere diarrea in cinese non e' stato facile, una cosa allucinante).

Alla fine della visita mi da 2 medicinali da prendere 3 volte al giorno per una settimana. Diagnosi: influenza che ha preso soprattutto le vie respiratorie e mi dice anche che se non mi sento bene forse e' meglio che non vada in Tibet visto l'altitudine (ma questo poi si vedra').

Inevitabile la foto ricordo con il medico cinese.  

Inzio la cura, faccio un giro in centro fino alla piazza centrale dove c'e' la statua di Mao e poi in ostello a riposare.

 

 

Mercoledi 29 Luglio 2009

Chengdu

 

Troppi giorni chiuso dentro non fanno per me, fortunatamente mi sento un po' meglio e  quindi decido di rifare di nuovo il viaggiatore.

Vado al parco dei Panda e finalmente vedo questi simpatici animali. I piccoli sono adorabili perche' giocano tra di loro rotolandosi a terra. Altri invece cercano di salire su un albero pero' senza esito cadendo quindi varie volte. Sono uno spasso!

C'e' persino uno che e' nato il 19 luglio, pesa 100 grammi e sembra piu' un topo che un panda, e' tutto rosa e fa un po' tenerezza e un po'.....schifezza. E' impressionante pensare che poi diventera' enorme, bianco e nero (juventino?).

Dopo il Parco dei Budda rientro in Ostello e poi vado a Leshan una localita' a 2 ore da Chengdu per vedere il Budda Gigante, il piu' grande Budda del mondo, 71 metri in posizione seduta. Davvero spettacolare.

Cena in ostella e nanna.  

 

 

Giovedi 30 Luglio 2009

Chengdu

 

Stamane piove.....governo ladro! 

Dopo aver fatto la lavatrice vado a cambiare i soldi visto che stasera devo saldare il megaconto per il Tibet.

Pranzo, leggo un po, internet.......deve passare la giornata, domani FINALMENTE il Tibet.

Ho l'aereo alle 7,30 arrivo previsto a Lhasa per le 9,00.

Avevo anche la possibilita' di prendere il treno ma ho rinunciato visto che con le condizioni di stanchezza che mi ritrovo non mi andava di fare 44 ore in treno. 

Aereo 1430Y, il treno invece comprato con il Black Market (mercato nero) costa 1050Y

Cena e a nanna.

Domani.......TIBET  

 

 

31 Luglio 2009

Chengdu-Lhasa

 

Finalmente si parte per il Tibet, il tetto del mondo, un altra meraviglia di madre natura.

Dopo le solite formalita' in aeroporto piu' il controllo del fottuto permesso per il Tibet, l'aereo della Air China e' decollato in orario alle 7,30.

A 30 minuti dell'atterraggio uno spettacolo meraviglioso, una serie di vette dalle 6000 alle 8000 metri, si e' (quasi) visto anche l'Everest.

Arrivati all'aeroporto la guida ci ha regalato una Kata' ovvero una sciarpina tibetana come benvenuto. I tibetani collocano sulle montagne queste sciarpine per ogni preghiera che fanno, ogni preghiera rappresenta un passo per avvicinarsi al cielo.

Dall'aeroporto a Lhasa ci sono almeno 100 km, tempo utile per ammirare il paesaggio tibetano. Stupendo.

Entrati a Lhasa la prima cosa che colpisce e' il Potala ovvero il Palazzo del Dalai Lama costruito su una collina che predomina su tutta Lhasa.

Pernottiamo al Lhasa International Youth Hostel per 40Y a notte in dormitorio.

L'ostello e' un po' squallido ma il Tibet si sa' che pur essendo uno dei posti piu' poveri del mondo e' il piu' caro (almeno per i turisti stranieri).

La guida ci lascia e ci da appuntamento per l'indomani per vedere il Potala e ci dice che e' meglio riposare per acclimatarci visto che siamo a 3700 metri di altitudine.

Contrariamente a quello che dice andiamo alla scoperta di Lhasa, almeno io e il ragazzo spagnolo (Santi).

Lhasa e' fondamentalmente divisa in due parti, una parte cinese con tanta di insegne cinese e negozi che vendono qualsiasi porcheria di questo mondo e una parte tibetana, quella del Barkhor.

Il punto principale del Barkhor e' il Jokhang il primo templo tibetano costruito 1300 anni fa, dove tutti i pellegrini fanno il Kora ovvero percorrono in senso orario il templo.

E' incredibile la quantita' di persone che fanno il Kora, in Tibet anche se non si e' religiosi si viene totalmente coinvolti da una atmosfera mistica religiosa, quindi anche io mi faccio trascinare e faccio il mio Kora.

Il quartiere tibetano e' caratterizzato da un architettura bellissima, tutte le porte e finestre sono decorate da colori e disegni stupendi. Le persone sono simpaticissime e soprattutto amichevoli. C'e' persino un quartiere arabo con tanto di Moschea.

Entro in una specie di centro sociale dove ci sono un sacco di tibetani che giocano a carte oppure a una specie di dama e bevono the' con latte di Yac che ovviamente provo e scopro che e' buono.

Mi metto a parlare con un tibetano il quale mi mostra una medaglia che ha al collo con l'immagine del Dalai Lama cosa che qui in Tibet dopo la Rivoluzione della "Liberazione" fatta dai cinese (1959) e' totalmente vietata. Rivoluzione dove hanno perso la vita 1,2 milioni di tibetani, 100.000 esiliati e distrutto gran parte del patrimonio culturale. Insomma un genocidio che tutt'ora prosegue con un opera di cinesizzazione senza precedenti. Oramai i tibetani stanno scomparendo, la lingua tibetana si insegna in poche scuole, i programmi televisivi sono in cinese, le insegne stradali sono in bilingue ma quella tibetana e' scritta in caratteri piccolissimi, i cinesi stanno invadendo il quartiere tibetano. Se a questo si aggiunge anche la Rivoluzione Culturale di Mao e la fottuta Globalizzazione che vede a Lhasa negozi come giordano, kappa, ristoranti stranieri etc. etc. si ha una idea di quanto poco resta della cultura tibetana. La maggiorparte degli alberghi sono cinesi e anche questo fottuto albergo dove mi trovo e' di proprieta' cinese, cosi' come l'80% dei soldi che ho pagato per il tour va al governo cinese.

Meno male che era una Rivoluzione di Liberazione!

Lhasa e soprattutto il quartiere tibetano e' controllato dall'esercito cinese, ci sono posti di blocco a ogni angolo della strada e ci sono militari persino sugli edifici e guai fargli una foto (io pero' l'ho fatta, mi raccomando non dite nulla eh).

Pranzo in un ristorante del quartiere tibetano e faccio amicizia con delle persone locali che mi insegnano alcune parole tibetane come ad esempio il saluto (TACITELE')

Secondo la guida avrei dovuto riposare ma visto la curiosita' solo alle 21 rientro all'ostello che considerando la stanchezza del viaggio e l'altitudine, una AULIN e' d'uopo.

Notte.

 

 

1 Agosto 2009

Lhasa

 

Alla 9 puntuali e' arrivata la guida che ci ha condotti al Potala, il Palazzo del Dalai Lama che durante la Rivoluzione di Liberazione e' esiliato in India dove tutt'ora vive.

La guida e' necessaria perche' senza il permesso non e' possibile comprare il biglietto (o almeno cosi' ci fa capire).

Fortunatamente la nostra guida ci lascia liberi quindi ci da appuntamento per il pomeriggio. La cosa mi fa molto piacere perche' non mi sembra di far parte di un tour difatti ognuno di noi va per conto proprio.

Il Potala e' stupendo, e' diviso da due parti il palazzo bianco dove c'era il governo tibetano tenuto dai monaci e il palazzo giallo (o meglio d'oro) residenza del Dalai Lama. C'e poi una parte di color rosso dove ci sono alcune tombe dei vecchi Dalai Lama.

All'interno e' proibito fotografare e un addetto alla sorveglianza (di origene tibetana) ci regala delle ciambelle e del the' e ci dice che se fosse per lui si potrebbe fotografare ma purtroppo i cinesi non vogliono e piano piano inizia a lamentarsi dei cinesi e ci dice di fare attenzione perche' ci sono telecamere e microfoni un po' da per tutto all'interno del Potala.

Il Potala e' un qualcosa di impressionante.

I cinesi ovviamente per far vedere il loro predominio sul Tibet hanno costruito di fronte al Potala una Piazza dedicata alla Rivoluzione di Liberazione con tanto di bandiera cinese. Vergogna! 

Dopo la visita del Potala pranziamo al quartiere tibetano ovviamente cucina tipica dove mangio carne di Yac.

Nel pomeriggio la guida ci accompagna al Templo Jokhang sempre per fare i biglietti e ancora una volta ci lascia liberi (e vai!).

Il Templo, il piu' importante del Tibet e' stupendo, una serie di cappelle con vari Budda, Mandala e decorazione varie. L'atmosfera che si respira e' di una serenita' unica.

Un giro al centro (sempre in piena liberta') e poi a nanna. 

 

 

2 Agosto 2009

Lhasa

 

Stamane l'altitudine si e' fatta sentire, mi sono svegliato con un mal di testa e per cambiare ho preso un OKI.

La guida ci accompagna al Monastero di Drepung a 7 Km da Lhasa.

I soliti biglietti e poi liberi di girare fino al pomeriggio per andare a visitare il Monastero di Sera.

Il Monastero di Drepung, il piu' grande del Tibet ospitava circa 8000 monaci che dopo la Rivoluzione di Liberazione sono diventati circa 700. Il Monastero costruito intorno al XV secolo insieme a quello di Ganden e di Sera formavano i tre pilastri dello stato tibetano.

Il Monastero e' una vera e propria cittadella, con tante stradine e edifici in stile tibetano. Di tanto in tanto si vede qualche monaco che conduce la propria vita. Le varie cappele raccolgono il meglio dell'arte religiosa tibetana.

Faccio amicizia con un monaco tibetano il quale si lamenta dei cinesi e mi dice che l'attuale Panchen Lama (la seconda figura importante dopo il Dalai Lama) non e' tibetano ma cinese. Il vero Panchen Lama di origine tibetana e' stato arrestato all'eta' di circa 6 anni (e tutt'ora e' nel carcere oppure e' morto) e il governo cinese ha proclamato un nuovo Panchen Lama cinese addirittura appartenente al Partito Comunista. La cosa triste e' che quando morira' l'attuale Dalai Lama, il Panchen Lama (ripeto di origine cinese) avra' il compito di trovare la sua reincarnazione che quasi sicuramente non sara' di origine tibetana. Insomma i cinesi hanno studiato tutto alla perfezione.

Dopo pranzo una pioggia intensa ci fa compagnia e quindi alcuni di noi (tra cui io) decidiamo di non andare al Monastero di Sera, inoltre l'attrazione principale di questo monastero che consiste nelle conversazioni tra monaci che avvengono con una serie di gesti e movimenti non ci sono la domenica.  

Alle 18 quando finisce di piovere e un sole stupendo ci fa compagnia decido di andare da solo al Monastero di Sera fregandomene quindi dei permessi per girare a Lhasa.

Prendo un minibus e dopo circa 30 minuti mi ritrovo fuori al monastero.

Una guardia mi dice che il monastero e' chiuso ma le chiedo se posso entrare solo per fare delle foto e lui stranamente mi dice di si e per lo piu' senza chiedermi nessun permesso. Con me entrano anche 3 ragazzi di Hong Kong i quali apertamente si lamentano dei cinesi e non si sentono affatto appartenenti al Repubblica Popolare Cinese.

Il Monastero e' molto bello e tra le varie stradine ogni tanto si vede qualche monaco.

Ritorno a Lhasa alle 21 circa, cena, e poi a nanna.

Notte.

 

 

3 Agosto 2009

Lhasa-Namtso Lake-Lhasa

 

Stamane siamo diretti al lago Namtso, uno dei 3 laghi sacri tibetani a circa 4 ore da Lhasa.

Durante il tragitto il paesaggio e' stato favoloso, fiumi, montagne, tende dove vivono i nomadi, valli etc. etc. e tutto a circa 4000 metri di altezza. Bellissimo!

Il lago si trova a 4720 metri di altezza, dove il paesaggio e' a dir poco stupendo. Il Lago di color turchese e' di un qualcosa magico, inspiegabile con le parole, insomma e' da vedere!

Restiamo ad ammirarlo per lo meno 3 ore e poi rientriamo a Lhasa.

Cena e a nanna.


 

4 Agosto 2009

Gyantse-Shigatse

 

Oggi lasciamo Lhasa e ci dirigiamo verso alcune localita’ lungo la strada dell'amicizia che collega Lhasa con la frontiera del Nepal.

Durante il percorso, l’altopiano tibetano ancora una volta ci regala dei paesaggi stupendi, perfette scene di madre natura per essere immoratalate dalla mia Canon 400D.

Arriviamo al passo Kamba-La a 4950 metri di altezza dove il paesaggio e’ stupendo, si vede il secondo Lago sacro per i Tibetani (Yamdrok) dove i maledetti cinesi hanno costruito una galleria sotterranea per alimentare una centrale idroelettrica per fornire energia a una caserma militare. Assurdo! Se poi si considera anche che il lago non ha immissari e che quindi e’ destinato a prosciugarsi si ha una idea di quanta considerazione i cinesi hanno nei confronti dei tibetani.

Passiamo poi per altri passi (Karo-La, Semi-La....) sempre intorno ai 5500 metri di altezza con un paesaggio mozzafiato.

Ci fermiamo a Gyantes per visitare il Monastero di Pelkor Chode, il quale anch'esso pirma della Rivoluzione di Liberazione ospitava molti piu' monaci.In serata arriviamo a Shigatse dove pernottiamo al Turzin Hostel per 35Y a notte in dormitorio.

Cena in un locale tipico tibetano con alcuni monaci e poi a nanna.

 

 

5 Agosto 2009

Shigatse-Shegar-campo base Everest
 

A Shigatse c'e' il Monastero di Tashilhunpo che pero' io e Santi (il ragazzo spagnolo) preferiamo non visitare per inoltrarci nel centro storico della citta' e vedere come vivono i tibetani. Passiamo per varie case dove letteralmente entriamo dentro. I tibetani sono super gentili e ospitali. Le case sono davvero semplici, alcune formate da una sola grande stanza che funge da cucina, camera da letto e sala living, altre invece hanno due o tre stanze. I mobili stile tibetano sono davvero belli, con tante decorazione. Tanti i bambini incontrati ai quali ho regalato dei giocattoli portati dall'Italia.
Lasciamo Shigatse e ci dirigiamo verso l'Everest.

Durante il cammino chiedo alla guida se possiamo fare sosta in un paesino per conoscere le persone del posto e vedere loro come vivono. Ci fermiano in un posto dove ci sono giusto 3 case. Entriamo in una e le persone come al solito sono super gentili. Ci offrono del the' di burro di yac e della birra fatta con l'orzo versata in un solo bicchiere per tutti. Anche questa casa e' molto semplice e con le decorazione a parte alcune pecore e vacche nel cortile. Ci chiedono delle immagini del Dalai Lama che purtroppo non abbiamo, ma il ragazzo londinese ha una foto del Dalai Lama sul suo palmare. Quando mostriamo l'immagine alla donna piu' anziana della casa c'e' stato un momento di profonda religiosita' che ha segnato in modo indelebile questo mio viaggio nel Tibet. La signora ha preso il palmare e ha iniziato a pregare, se l'ha passato sulla fronte e poi sulle labbra e commossa ha continuato a pregare per tutto il tempo. Visto che i ragazzi londinesi andranno in India, questa signora (ma anche altri membri della casa) ha consegnato loro una sciarpina tibetana da portare in un templo in India.

Non dimentichero' mai questa scena di profonda fede, poveri tibetani.

Lasciamo la casa quasi tutti commossi e ci dirigiamo verso Latse dove pranzeremo.
Dopo pranzo passiamo per altri passi, come quello di Gyantse-La a 5220 metri di altezza, da qui scendiamo verso Shegar dove di fronte a noi l'immagine dell'Everest la fa da padrone, non e' completamente visibile, qualche nuvola da fastidio.

Una sosta a Shegar per pagare l'ingresso al Parco dell'Everest (180Y). La guida ci dice che Shegar e' la New Tingri fatta dai cinesi e quindi non nasconde affatto il suo odio nei confronti dei cinesi, odio che si manifesta con una serie di parole per noi incomprensibili (del tipo Fuck Chinese) tutte le volte che incrociamo un auto con cinesi.

Arriviamo finalmente quasi nei pressi del campo base dell'everest dove sono state allestite una serie di tende delle persone del posto per ospitare (previo pagamento di 40Y) i turisti. Passo la notte in questa tenda a 5190 metri di altezza sotto almeno 3 coperte, fa freddo e visto che mi fa male la testa dopo cena prendo un Aulin.

Notte.


6 Agosto 2009

Campo Base Everest 5200 metri s.l.m.


Impressionante, enorme, incredibile!

 Dopo aver visto il Cotopaxi e il Chimborazo in Ecuador, l'Iztaccihuatl e il Pico di Orizaba in Mexico, l'Aconcagua in Argentina e' arrivata finalmente la volta di Lui, dell'Onnipresente, del piu' Grande, una bestia di 8848 metri s.l.m., bellissimo! Siamo stati davvero fortunati, il cielo era limpido. Dalle tende dove abbiamo dormito per arivare al campo base bisogna fare una camminata di circa 1 ora, cosa che consiglio visto che il paesaggio e' stupendo. Vedere l'Everest o meglio Qomolangma in tibetano e' stata davvero una bellissima emozione.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Old Tingri, la vera citta' tibetana. Chiedo di nuovo alla guida se possiamo fermarci presso una tenda nomade per vedere appunto come vivono i nomadi. Dopo circa 1 ora di viaggio ci fermiano presso una tenda. Entrare in essa e' stato davvero una tristezza, i tibetani sono davvero dimenticati dal mondo. C'era un bambino piccolo tutto sporco con le guance rosse dal sole e dal freddo, la nonna e la mamma e tutto intorno nient'altro. Ci hanno offerto della carne cruda cosa che visto le condizioni igieniche abbiamo rifiutato. Poveri tibetani.

Arriviamo in serata a Old Tingri, una citta' povera e triste, pernottiamo in albergo per 40Y.

Cena e nanna.

 

 

7 Agosto 2009

Frontiera con il Nepal-Nepal (Bhaktpur)

 

Stamane la guida ci dice che a volte la strada per andare alla frontiera con il Nepal potrebbe essere chiusa, quindi ci consiglia di provare oggi anziche' domani e quindi di non passare la notte a Zhangmu che e' l'ultima citta' cinese prima di entrare in Nepal.

  Del resto poi tutte le citta' di frontiera sono squallide, quindi e' meglio andare un giorno prima in Nepal.

Scendere dall'altopiano tibetano e' stato bellissimo, all'improvviso il paesaggio arido e desertico del Tibet ha lasciato il posto a una fitta e incredibile vegetazione, piena di cascate e fiumi. Una serie di tornanti stupendi, tra verde e nuvole. In pochi minuti dalle 5000 metri di altezza siamo arrivati ai 2000 metri.

La strada e' aperta, salutiamo la guida, l'autista e ci dirigiamo a piedi verso il posto di frontiera cinese.

Alla frontiera i cinesi hanno controllato dettagliatamente i bagagli, ci hanno fatto cacciare di tutto, hanno visto all'interno delle guide e dei libri in modo certosino nell'intento di trovare qualche immagine del Dalai Lama. Hanno controllato il computer dei ragazzi londinesi, hanno visto tutte le foto delle macchine digitali e visto che io avevo scattato alcune foto ai militari a Lhasa, mentre loro controllavano le foto dei londinesi ho messo le due memory card negli slip con il timore che poi mi perquisissero, cosa che fotunatamente non e' successo.

Finalmente ci lasciano passare, attraversiamo il Ponte dell'Amicizia e i militari Nepalesi ci salutano con un NAMASTE!

Siamo in Nepal, il mio 25esimo paese da visitare.

 

Nepal, fuso orario con la Cina 2 ore e 15 minuti indietro.

Dopo aver fatto il visto e pagato 25 dollari, la prima cosa che mi colpisce e' il caos totale, tante persone, mezzi di trasporto vecchissimi, autobus scassati, clacson a ripetizione etc. etc. ma la gente e' super amabile, di continuo namaste, namaste e namaste che vuol dire salve.

Per arrivare a Khatmandu, la capitale del Nepal, bisogna prendere 2 autobus cosi scassati che a solo vederli vengono i brividi. La strada poi non esiste, e' fango totale e come se non bastasse sotto di noi un grosso precipizio, fortunatamente pero' l'autista e' super esperto e l'autobus scassato diventa un perfetto Land Rover.

Mentre gli altri ragazzi vanno verso la capitale (il gruppo si scioglie) io scendo prima, in un posto completamente caotico e al buio (in Nepal manca sempre la luce). Devo andare al Nepal Planet Bhaktapur Hotel (http://www.nepalplanet.com/), un albergo di un italiano consigliatomi da un amica del gruppo viaggiareliberi (Mirca Bertolotti). Il proprietario, Francesco, mi ha detto di prendere un taxi ma sceso dall'autobus non vedo nessun taxi (taxi inteso come auto con insegna sopra e scritta TAXI). Chiedo quindi a alcuni polizziotti dove trovare un taxi e questi mi indicano delle auto tutte scassate che al confronto la mia Citroen AX di 18 anni sembra appena uscita dalla fabbrica.

Prendo il taxi e per solo 2 euro arrivo nei pressi di Bhaktapur nella piena Valle di Khatmandu. Faccio amicizia con Francesco, simpaticissimo, una cena abbondante all'italiana e poi a nanna.

Pernottamento con cena e colazione 25 euro

Un bacio

 

 

Info per chi vuole andare in Tibet.


Come ho gia' detto precedentemente il Tibet malgrado sia un paese povero, per viaggiare e' abbastanza caro.

Un tour di 9 giorni da Lhasa alla frontiera con il Nepal passando per i principali siti incluso la gita al Namtso Lake (da non perdere) per una sola persona costa 9000Y, con un gruppo di 4 persone il prezzo scende a 3500Y a persona. Mettendo i costi delle varie entrate ai monasteri e al parco dell'Everest che costano dalle 8 alle 20 euro ognuno (più o meno Namtso Lake 80Y, Yamrok Lake 40Y, Potala 100Y, Jokhang Templo 85Y) l'alloggio, il vitto, i vari regalini e la mancia alla guida ho speso circa 1800Y, a questo bisogna poi aggiungere l'aereo da Chengdu a Lhasa 1430Y per un totale quindi di 6730Y pari a circa 725 euro (per soli 9 giorni che poi sono diventati 8).

Pero' credetemi ne e' valsa la pena.



8 agosto 2009

Bhaktapur-Dulikhel


Stamane dopo una abbondante colazione al ristorante Bella Nepali (mi ricorda qualcosa) del Hotel Planet Bhaktapur, prendo un autobus e mi dirigo a uno dei piu' antichi templi induisti del Nepal, il Changu Narayan, che si trova sulla vetta di una montagna. Dall'alto la vista sulla Valle di Khatmandu e' fantastica.

Decido poi di scendere a piedi fino all'albergo per godermi il paesaggio. All'improvviso una forte pioggia mi fa compagnia (non dimentichiamo che e' il periodo dei monsoni) decido quindi di ripararmi sotto al tetto di una casa. Dopo circa 10 minuti esce la proprietara della casa alla quale saluto con un Namaste, poi la esce la figlia e altre persone alle quali ovviamente saluto. Subito dopo inziamo a parlare del piu' e del meno, gli chiedo se posso vedere la casa e senza problemi mi dicono di si. Mi fanno sedere e mi offrono un the', restiamo a parlare almeno per 3 ore, mi fanno vedere alcune foto e quando vado mia mi dicono che la loro casa e' anche la mia e mi chiedono di fargli visita prima che lasci il Nepal. Incredibile quanto sono gentili e ospitali i Nepalesi, e' stata davvero una bella esperienza.

Arrivato all'albergo prendo i bagagli, saluto il grande Francesco e mi dirigo con un autobus locale in un paesino di nome Dulikhel.

Arrivato in serata pernotto per 300 Rs al Nawaranga Guesthouse (nawrang@hotmail.com) dove all'interno ci sono un sacco di quadri, difatti e' anche conosciuta come Art Gallery. (P.S. 1euro=100Rs).
Nella Guesthouse ci sono 3 ragazze spagnole dei Paesi Baschi che ci tengono proprio tanto a dire che non sono spagnole ma dei Paesi Baschi. Contente loro!

Dopo cena vado in camera che domani devo fare una lunga passeggiata di circa 30 kilometri da Dulikhel a Panauti e da li prendere un bus per ritornare in albergo. Mentre mi taglio la barba con il rasoio elettrico decido di utilizzarlo anche per tagliarmi a zero i capelli e dopo circa 2 ore sono un perfetto monaco tibetano esiliato in Nepal.

Buona notte.

 

9 Agosto 2009

Dulikhel

Mi sveglio alle 6 di mattina visto che per strada c'e' una banda di musicisti che non mi permette dormire...e meno male che oggi e' domenica.

Dopo colazione faccio prima visita al centro storico di Dulikhel che davvero merita. L'architettura Nepalese (newari) e' davvero bella, ci sono tanti elementi fatti di legno intagliato, peccato che si trova in uno stato molto fatiscente, avrebbe proprio bisogno di un forte restauro.
Per deformazione professionale mi dirigo in una scuola dove faccio amicizia con degli alunni i quali mi spiegano che la domenica la scuola e' aperta mentre di sabato e' chiusa.
Dopo pochi minuti entra il professore il quale si presenta e poi mi manda alla lavagna per spiegare il sistema scolastico italiano, che per non fare brutta figura evito di parlare della Gelmini. Dopo mi porta a vedere la sala dei professori, abbastanza grande e con un bel tavolo rotondo molto meglio della sala dei professori della mia scuola Virgilio di Ardea (Roma). Poi mi invita a prendere un the' in una specie di bar, piccolissimo e tutto nero dal fumo della cucina. Ci salutiamo e mi dice che quando ritorno in Nepal sono invitato a casa sua. Resto ancora stupito dalla ospitalita' Nepalese.
Continuo il giro nel centro storico e dopo circa 1 ora mi introduco in un altra scuola, una specie di comprensorio (scuola elementari e superiore). Due chiacchiere con i colleghi nepalesi e finalmente verso le 12 inizio la mia passeggiata da Dulikhel a Panauti.

Prima tappa al Templo Kali dove faccio amicizia con una coppia svizzera, anche loro insegnanti e quindi in viaggio da due mesi (evviva la scuola).

Seconda tappa in un piccolo villaggio di nome Kavre dove mi introduco in una casa con il solito Namaste, mi fanno entrare e mi offrono un cetriolo a fette. Un ora di chiacchiere con il ragazzo che ci vive il quale mi mostra una serie di disegni fatti da lui, insomma e' un artista e prima di salutarci me ne regala uno molto bello e mi dice che la sua casa e' anche la mia. Wouu ho due case in Nepal.

Terza tappa al Namo Buddha, uno stupa abbastanza grande costruito da una comunita' tibetana esiliata in Nepal. A pochi metri su una collina c'e' persino un monastero tibetano dove ovviamente mi introduco. Faccio amicizia con alcuni monaci giovanissimi (eta' 12 anni) i quali mi dicono che loro si svegliano alle 5,00 fanno la preghiera alle 6,00 la colazione alle 7,00 dalle 8,00 fino alle 17,00 sono a scuola e poi fino alla cena ripetano quello che hanno studiato per memorizzarlo, inoltre per 1 mese saltano la cena. Pazzesco, decido quindi di non fare piu' il monaco tibetano esiliato in Nepal, non fa per me! Li saluto e vado via. Sono le 17 passate ed e' troppo tardi per andare a Panauti inoltre qui alle 18,30 e' gia' buio e le strade non sono per niente illuminate.Decido quindi di cambiare rotta e dirigermi direttamente a Dulikhel ma facendo una strada diversa da quella dell'andata. Chiedo conferma della strada a alcuni ragazzi i quali mi dicono che e' impossibile arrivare visto che e' lontano e inoltre tra poco fara' buio. Mi offrono quindi di stare a casa loro e di ripartire l'indomani, cosa che ovviamente accetto per conoscere meglio i Nepalesi.

Dopo circa 20 minuti mi ritrovo in un villaggio di nome Sarada Batase abitato dall'etnia cheltri (i miei nuovi amici).

Prima di entrare in casa passiamo per la casa degli zii (uno di loro insegna in una scuola elementare) e dei nonni, case piccole con poca luce visto che qui in Nepal la corrente elettrica in alcune zone e' un lusso. Finalmente entro nella casa dei ragazzi, una casa a due piani fatta da mattoni di fango e paglia. All'entrata (quindi nella casa) mi danno il benvenuto 3 pecore e una vacca che con il loro alito riscaldano l'ambiente (mi ricorda un poco il presepe). Al primo piano ci sono le camere da letto con delle porte fatte da tende e al secondo piano la cucina o meglio un focolare a legna. Mi presentano la madre e la sorella (abbastanza carina) la quale indossa un bel vestito nepalese lungo di color giallo e un sciarpina di color celeste che nel mio immaginario di Presepe mi ricorda la madonna. Dopo un po' la madre inizia a cucinare e dopo circa un ora ci ritroviamo tutti seduti a terra a mangiare con le mani (riso con patate, pomodori e peperoncino). Mangiare con le mani non e' stato facile ma di certo una bellissima esperienza. Come frutta cetriolo a fette e poi un bicchiere di latte caldo. Mi spiegano che sono tutti prodotti della loro terra, insomma non comprano nulla. Dopo ci mettiamo a chiacchierare un po' del piu' e del meno (qui in Nepal quasi tutti parlano inglese persino i ragazzini visto che poi all'Universita' i testi sono in inglese) e poi a nanna ma prima una tappa nel bagno ovvero il retro della casa, all'aperto insomma very nature. Le stanze sono piccolissime e almeno quella dei ragazzi e' tappezzata da pagine di riviste varie, il letto invece e' giusto una coperta su una struttura di legno insomma nessuna rete.

Devo ammettere che e' stata una bellissima esperienza, mi piace un sacco vedere e quindi vivere come le persone del posto, sono proprio contento di aver fatto tardi e quindi perso la strada di ritorno.

Notte. 

 

 

10 Agosto 2009

Sarada Batase-Dulikhel-Kathamandu
 

Ci svegliamo abbastanza presto, alle 6,30.

Per prima cosa andiamo a vedere la scuola dove lavora lo zio la quale e' stata donata dal governo olandese. Una piccola colazione in una specie di bar e poi ci dirigiamo a piedi verso Dulikhel dove arriviamo dopo circa 1 ora.

Presi i bagagli andiamo verso Kathmandu ma prima di arrivare ci fermiamo a casa di un altro zio (che fa l'attore comico) dove pranziamo (questa volta mi hanno dato una posata). Arrivati a Kathmandu alloggio al quartiere Thamel alla Kathmandu Guesthouse dove incontro Santi (il ragazzo spagnolo) e la coppia londinese. Saluto i miei amici nepalesi con la promessa di rivederci prima che lascio il Nepali e pure loro mi dicono che la loro casa e' anche la mia (e stiamo a 3 case).      
Kathamandu e' troppo caotica, c'e' un traffico pazzesco e le strade sono piene di buche. Thamel e' un quartiere fatto esclusivamente da guesthouse quindi frequentato da turisti, ci sono tanti negozietti che vendono di tutto soprattutto materiale per fare trekking (originale o falsi?). Di sera poi a Thamel vendono persino droga e sesso.

Per il resto della giornata non faccio nulla, resto con Santi al bar della Guesthouse e poi ceniamo al Everest Steak House dove fanno una carne buonissima e economica.

Notte.

 

 

11 Agosto 2009

Kathmandu

 

Dopo aver salutato Santi che stamane parte per Shanghai, vado a piedi alla Durban Square, la piazza principale, dove ci sono vari templi davvero interessanti.

Fitto poi una bici e mi dirigo al Templo Swayambhunat detto anche Monkey Temple visto che ci sono tante scimmie all'interno. Una faticaccia per arrivarci visto che si trova su una collina. Dopo mi dirigo all'altro lato della citta', a Pashupatinath ovvero al Templo Indu' famoso per le cremazioni che si trova a ridosso del fiume Bagmati e assisto a due cremazioni, un rituale abbastanza forte per un occidentale. Il cadevere viene messo in un sacco il quale viene decorato, poi poggiato su una pila di blocchi di legno e poi bruciato. Le ceneri vengono gettate nel fiume, dove a pochi metri alcuni bambini fanno il bagno e altrettante persone ci lavano i piatti (incredibile). Ci sono 6 gradinate (ghat) dove vengono cremati i cadaveri delle persone "normali" e 2 per i ricchi (proprio di fronte al templo).

Continuo il giro con la bici e vado a Bodnath dove c'e' lo Stupa piu' grande del mondo fatto costruire da una comunita' di tibetani esiliati in Nepal. Davvero impressionante.

Sono distrutto e stanco, ritorno a Thamel, cena e a nanna.

 

 

12 Agosto 2009

Kathamandu-Bakthapur-Thimi-Kathmandu

 

Prendo un bus super affollato per andare a Bakthapur che ci impiega piu' di 2 ore visto che c'e' una manifestazione in citta'.

Bakthapur e' bellissima, la Durban Square e' fantastica inoltre ci sono poche auto e quindi e' piacevole passeggiare. Anche qui la gente e' super amabile. Ci sono vari negozi che vendono un artigianato locale molto bello, soprattutto oggetti di legno o di ceramica quest'ultimi fatti essiccare nella Potter's Square. Molto bella anche Taumadhi Square.

Dopo pranzo vado a Thimi, un villaggio Newari ma nulla di che. 

Rientro a Kathmandu, cena e nanna.

 

 

13 Agosto 2009

Kathmandu-Patan-Bungmati-Kathmandu

 

Sempre con gli autobus locali (e quindi affollati, vecchi e scassati) vado a Patan, una citta' molto bella inoltre oggi visto che e' il compleanno di Krishna c'e' un bellissmo festival nella Durban Square, davvero molto pittoresco, pieno di colori, odori e fiori.

Nel pomeriggio prendo da Patan un bus e vado a Bungmati, tipico villaggio Newari, dove a quasi tutte le case sono appese delle lunghe catene di peperoncini che colorano l'intero paesino.

Ritorno a Kathmandu, ceno, prenoto un tour per fare rafting l'indomani e poi a nanna. Domani sveglia alle 6,00.

Notte.  



14 Agosto 2009

Rafting-Bandipur

Alle 7,00 si parte, nell'autobus faccio amicizia con una ragazza sarda che anche lei viaggia da sola e concordiamo sul fatto che i nepalesi sono super ospitali e che viaggiare da soli rappresenta la massima liberta'.
Dopo circa 3 ore di viaggio direzione Pokhara ci fermiamo lungo il fiume Trishuli dove inzia il rafting. Con me ci sono due ragazze spagnole, una ragazza e due ragazzi coreani. Tutti abbiamo un po' di timore visto che il fiume e' bello veloce, ma poi ci divertiamo da matti tranne per un ragazzo coreano il quale in una delle rapide cade in acqua e si prende un bello spavento. Lungo il tragitto vari ponti spospesi (uno dei quali attraversero' piu' tardi).

Dopo aver mangiato qualcosa prendo un bus locale e mi dirigo a Bandipur. Nell'autobus un ragazzo nepalese dopo le solite presentazioni mi invita a pranzo a casa sua a Damauti per l'indomani e mi da il numero del suo cellulare per chiamarlo. Arrivo a Bandipur verso le 15.

Bandipur e' un piccolo paesino sulla vetta di una montagna, molto tranquillo e piacevole. Si visita in 1 ora. Faccio amicizia con varie persone del posto. Rincontro le 3 ragazze BASCHE e no spagnole.

Cena e poi a nanna.  

 

 

15 Agosto 2009

Bandipur-Damauti-Pokhara

 

Appena svegliato faccio colazione e poi mi dirigo a Damauti a pranzo dal mio nuovo amico nepalese. Ancora una volta i nepalesi sono super ospitali, una casa semplice che anche questa sara' mia (e stiamo a 4 case).

Damauti si trova a 50 Km da Pokhara (una cittadina turistica con tanto di lago) e a 150 Km da Kathamandu.

Prendo l'autobus per Kathmandu dove arrivero' in serata cosi domani che e' l'ultimo giorno in Nepal lo dedico alle compere varie. Arrivato a circa 100 Km da Kathamandu rifletto sul fatto che tutto sommato una giornata intera per fare le compere e' molto quindi scendo e mi dirigo a Pokhara per trascorrere li la giornata e partire l'indomani presto.

Arrivo a Pokhara con un bus locale, lento e scassato. Prendere i bus locali e' sempre una piacevole esperienza per conoscere meglio un posto.

Arrivo a Pokhara verso le 16,00. Fitto una bici e percorro in parte il lungolago. Pokhara e' davvero carina e' famosa perche' quando il cielo e' limpido (purtroppo non adesso) e' possibile vedere parte della catena dell'Himalaya in particolare l'Annapurna e il Machhapuchhre (8000 metri). Spero di poterli vedere l'indomani alle 5,30 di mattina.

Cena e a nanna.

 

 

 

16 Agosto 2009

Pokhara-Kathmandu

 

Sveglia alle 5,30 con una pioggia intensissima quindi altro che Himalaya.

Alle 8,00 parto per Katmandu dove arrivo alle 15,30 (per soli 200Km) un traffico pazzesco e una strada piena di curve dove l'autista si diverte a fare i sorpassi proprio nelle curve. Gli autobus locali nepalesi sono davvero carini, molto colorati.

Alcune compere a Kathmandu, poi alle 17,00 appuntamento con i miei amici nepalesi che mi hanno ospitato quella notte. Cena insieme e poi a nanna, domani si parte per Bangkok, Thailandia.

 

 

17 Agosto 2009.

Kathmandu-Bangkok

 

Sveglia alle 7,00.

Alle 8,00 sono in aeroporto, molto piccolo e molto vecchio, le insegne elettroniche per l'annuncio dei voli non esistono, tutto e' manuale.

Alle 11,00 un aereo anch'esso vecchio, ma molto vecchio, della Air Nepal decolla per Bangkok. Varie turbolenze ci hanno fatto compagnia e visto l'aereo vecchiotto c'e' stato un po' di timore, ma sono salvo.

Alle 15,00 sono a Bangkok, come sempre piena di traffico, caos e smog.

Alloggio alla Kao San Road, mi faccio un bel programma per domani.

Cena e nanna.

 

 

18 Agosto 2009

Bangkok

 

Giornata dedicata alla visita della citta'. Non ho intenzione di visitare molti wat quindi visito i principali e quelli piu' vicino alla Khao San Road. Prima tappa al Gran Palace davvero bello, pieno di decorazioni, poi il Wat Pho e infine il Wat Arun di stile Khmer che mi ricorda ovviamente la Cambogia. Nel pomeriggio faccio un salto al quartiere indiano (Phahurat) dove vendono soprattutto tessuti vari di mille colori. Poi a Chinatown dove ovviamente l'intero quartiere e' un grandissimo mercato dove vendono di tutto tra cui tanti pesci essiccati che emanano una puzza incredibile. In serata poi con la metro vado al mercato notturno di Lumphini.

Ritorno a Khao San Road compro il biglietto per l'isola Ko Tao per domani sera, cena e nanna.

Domani in mattinata vado con il treno a Ayuttaya.

Notte.

 

 

19 Agosto 2009

Bangkok-Ayuttaya-Bangkok 

 

Verso le 8,30 mi dirigo con un Tuk Tuk alla stazione dei treni di Hualamphong e verso le 9,30 parto per Ayuttaya dove arrivo dopo 2 ore con un caldo infernale.

Ayuttaya era la vecchia capitale della Thailandia e' quindi e' piena di antichi Wat.

Fitto una bici e visito il Wat Phra Mahathat e il Wat Phra Si Sanphet davvero interessanti, anche questi mi ricordano la Cambogia visto lo stile Khmer. Di Wat ce ne sono tanti altri, ma fa troppo caldo e quindi ci rinuncio a vederli.

Ritorno a Bangkok e alle 21,00 prendo il bus che mi portera' a Ko Tao l'indomani alle 10,00 (ovviamente Bus e Boat).

P.S. per coloro che sono interessati consiglio di prendere Bus e Boat della Lompraya, super veloce e sicuro.

Notte. 

 

 

20 Agosto 2009

Ko Tao

 

Arrivo a Ko Tao alle 10,00 circa.

Ko Tao e' famosa per fare sub e quindi ci sono tanti centri di Diving che organizzano corsi. Inizialmente non era mia idea iscrivermi a un corso (anche perche' da piccolo mi hanno operato all'orecchio) ma poi vedendo le foto, un video e il mare cristallino mi sono iscritto al corso di Open Water Diver (PADI) di 4 giorni, ovviamente poi mi rilasciano l'attestato.

Prima lezione un video sul corso.

Nel corso e' compreso anche l'alloggio, l'intero corso costa circa 200 euro. Per chi e' interessato consiglio il centro EASY DIVER.

In serata faccio amicizia con due ragazze spagnole di Madrid, davvero simpaticissime.

Notte.

 

 

21 Agosto 2009

Ko Tao

 

Alle 8,30 secondo video sul corso.

Dopo un pranzo leggero le prime 2 immersione, una in una zona bassa da simulare una piscina (per fare alcuni esercizi) e l'altra a 9 metri per scoprire un mondo fantastico fatto di piante e pesci, incredibile la fauna e la flora che c'e' in Thailandia davvero bellissimo e per me che non sono mai andato oltre 1 metro e mezzo di profondita' davvero e' stato una scoperta.

Cena a base di pesce e visto la stanchezza alle 21 gia' sono a letto.

Notte. 

 

 

22 Agosto 2009
Ko Tao

 

Alle 9,00 terzo e quarto video sul corso.

Dopo pranzo altre 2 immersione fino a 13 metri. Non ho parole.

Cena (ancora a base di pesce), un giro in centro per vedere la vita notturna dell'isola e poi a nanna.

Notte

 

 

23 Agosto 2009

Ko Tao

 

Alle 7,00 altre 2 immersioni.

La prima e' stata stupenda a circa 18 metri dove c'erano due bellissime tartarughe giganti.

Pranzo e alle 17 esame finale del corso.

Cena (per cambiare a base di pesce), alle 21 prendo il battello per Suratthani dove arrivero' alle 7 di domani per prendere poi un bus e arrivare alle 11,00 a Trang.

Notte.

 

 

24 Agosto 2009

Trang-Pak Meng-Beach

 

Arrivato a Trang alle 11,00 prendo un minivan per Pak Meng Beach dove un amico di Napoli Fulvio (un amico di vecchia data della mia ragazza) ha un piccolo resort (Napoli Bamboo Bungalows) http://pakmengbeach.googlepages.com/home.

Il posto e' davvero tranquillo e' magico, una grossa baia con alcune isole, pero' purtroppo i monsoni da questa parte della Thailandia si fanno ben sentire e quindi piove abbastanza (l'alta stagione inizia a novembre fino a marzo), non mi resta che contemplare il mare e leggere un libro di Fulvio (L'amico ritrovato di Fred Uhlman).

Cena e poi a nanna, riposo totale.

 

 

25 Agosto 2009

Pak Meng Beach

 

Anche stamane piove e quindi mi finisco il mio libro.

Dopo pranzo decido di ritornare a Bangkok per fare delle compere quindi verso le 17,00 prendo il bus che mi portera' l'indomani a Bangkok verso le 5,00.

I trasporti in Thailandia sono abbastanza buoni, meglio optare per i bus che per i treni.

Notte.

 

 

26 Agosto 2009

Bangkok

 

Arrivato alle 5,00 puntuali, dopo colazione mi dirigo con lo Sky Train (una sorta di metro in sopraelevata) alla MBK, un grandissimo centro commerciale (nei pressi del National Stadium) dove compro alcune cose tra cui un cellulare taroccato cinese, una copia della iPhone. Per gli amanti dell'elettronica consiglio anche la Pantip Plaza, i prezzi sono buoni ma dipende dall'articolo.

Cena, una birra con alcuni ragazzi spagnoli che avevo conosciuto a Ko Tao, due chiacchiere con una cinesina conosciuta nella guesthouse e poi a nanna.

In serata una pioggia pazzesca di circa 2 ore ha allagato completamente la strada, tutte le fogne intasate e qualche topo (abbastanza grande) nuotava tra noi passanti che per non bagnare le proprie scarpe eravamo scalzi.

Notte.

 

 

27 Agosto 2009

Bangkok

 

Dopo colazione, giornata dedicata al nulla, il relax totale.

Essendo l'ultimo giorno di viaggio mi concedo due massaggi, uno thai tra il massacrante e il piacevole e l'altro con olio divino.

Alle 20,00 prendo il bus per l'aereoporto dove alle 00,10 ho l'aereo per Helsinki e da li per Roma.

Anche questo viaggio e' finito, questi 50 giorni sono volati, adesso non mi resta che selezionare le tante foto fatte, sedimentare le emozioni vissute e....pensare al prossimo viaggio.

 

 

Considerazioni sul viaggio:

 

Cina: ci sono stato gia due anni fa ed e' un paese ricco di storia e di posti da vedere. La cucina e' buona e la gente e' super amabile, un discorso a parte ovviamente va per i fottuti politici, ma questo succede in tutti i Paesi.

 

Tibet: sono molto contento di aver visto questo paese perchè quando il Tibet sarà libero di certo non sarà più il vero Tibet. Non dimenticherò mai l'immagine di quella donna quando ha visto la foto digitale del Dalai Lama, un momento davvero mistico. Il paesaggio poi e' stupendo e la vista dell'Everest impressionante.

 

Nepal: e' stata davvero una grande scoperta, sia dal punto di vista naturalistico che per quanto riguarda la cordialità e l'ospitalità della gente. In solo 10 giorni ho fatto tantissime amicizie e mi hanno offerto 4 case. Consiglio a tutti di visitarlo.

 

Thailandia: abbastanza gettonata però per chi cerca solo pace e tranquillità e' possibile ancora trovare qualche angolo di paradiso con un mare stupendo (Pak Meng Beach) e a chi piace fare diving di sicuro la tappa obbligata è Ko Tao.

 

Un bacio a tutti e grazie per le vostre mails.

 

 

Gennaro

gennaro1970@yahoo.it 

 

 

 

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