Centroamerica
"Scappati" in Nicaragua..."
"Conforme a la necesidad"

Un viaggio che non si può fare a meno di dimenticare...di fare...e di vivere...

Diario di viaggio 26-07-2013

di Michele Spiriticchio

 

 

Se viaggiare significa andare,

se viaggiare significa essere sempre curiosi,

se viaggiare significa amare la libertà assoluta...

"Jesus la luz del mundo"

 

Da ricordare:
Quando per scendere dal bus gridano "baja!".
I tanti hombres con il cappellino da baseball in testa.
San Pedro Sula muy "peligrosa"...

Le case colorate traballanti e allegre in Belize...Honduras...
I rasta in Belize.

Il passaggio di frontiera in barca da Punta Gorda a Puerto Brrios nella tempesta...
Quelli che ti salutano con il pugno da toccare e ricambiare...(in Belize)
Le scritte sull'immenso Dios y Jesus sugli autobus. "Que Dios te bendiga".
I tamales venduti nella foglia di platano.

Tegucigalpa con le sue colline e l'intricato centro che ti scombussola.
I tramonti a San Juan del Sur.
Il gallo pinto a colazione.
Gli sniffatori di colla.

La cerveza Belikin di Belize City.
Il profumo del pinolillo.
Gli occhi neri delle donne.
Le mujeres bien gorditas.

Le stele di Copàn.
I vulcani in Nicaragua.

La corsetta a Poneloya e la colazione davanti al mare dal comedor "Salvadoreño".

I laboratori di ceramica di San Juan de Oriente.

La sosta dopo Moyogalpa a Ometepe sulle sedie a dondolo sospese davanti al lago sorseggiando una cerveza...
Le sedie a dondolo di Leon, Granada...
Le bandierine del Fsln.
Gli school bus americani "Blue bird".
La cena in spiaggia a Las Peñitas con ceviche y coctel de concha...
Il Pacifico e le sue superbe onde.

Oye !! La Toña da un litro in Nicaragua !!
La Laguna de Apoyo.

Il mare di Isla Mujeres

Una sosta cerveza Sol a Isla Mujeres ascoltando Cumbia...

Mèrida che è un'elegante città deliziosa e coloniale 100%.

L'hotel Lacayo crollato a Poneloya.

L'Honduras incasinato e tropicale sulla costa...
Il lunghissimo molo di Progreso.

L'attacco delle scimmie a Tikal: mi sono anche spaventato...eh!

I cieli del Nicaragua...

L'amore che ti fa stare bene.

Quando mi timbrano il passaporto e quasi non trovano spazio libero... :-)

Le mie dormite sui bus, in Honduras ma anche in Belize...ma anche in Messico...e in Belize, Guatemala...ecc.ecc.

Il vero senso di libertà che si avverte sempre, siempre!! in Centroamerica passando i confini e seguendo la strada che non finisce mai...

 

 

 

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Itinerario di viaggio 

 

Cambi:
1$ usd = 12 Mexico pesos
1$ usd = 2$ Belize
1$ usd = 20 lempiras Honduras
1$ usd = 8 quetzales Guatemala
1$ usd = 25 cordobas Nicaragua

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Diario di viaggio: 

(per essere precisi vorrei solo specificare che questo diario è ancora una volta stato scritto con uno smartphone, quindi purtroppo troverete errori e anche una mancanza di spontaneità che invece la penna o la matita posso introdurre così velocemente...

io mi prometto sempre di scrivere su un bel pezzo di carta bianca e fare anche tanti scarabocchi e disegnini...poi alla fine cedo e per pigrizia ahimè mi affido alla tecnologia, il tablet o il telefonino touch...anzi tacc! )

 

Que Dios te multiplique

lo que me deseas

 

Sarà un viaggio itinerante, dal Messico al Nicaragua in 3 settimane. I mezzi di trasporto saranno i bus locali.

 

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26 luglio
La partenza è da Milano. Con due voli, destinazione Cancun, Quintana Roo, Mexico.
Iberia la compagnia aerea del primo volo Milano Linate - Madrid ( i pasti si pagano ?!!...boh, prima volta che mi succede a parte ryanair e easyjet...), successivamente dal terminal 1 il volo per Cancun della Pullmantur Air.
Sembra un volo low cost...e sembra quasi di stare proprio su un pullman !!! Abbiamo tutti il monitor davanti sullo schienale ma non vanno... I pasti sono come di "plastica", riso bollito e carne di gomma...
Dopo 10 ore arriviamo in Mexico, sono le 17.
Appena fuori, sul marciapiedi dell'aeroporto di Cancun prendiamo un bus della Ado per il terminal dei bus in centro ( 6us$, sarebbero 54 pesos ma ci fregano subito...e che fai, non paghi?), qui acquistiamo il biglietto del bus della mayab per Chetumal a 205 pesos (1 dollaro = 12 pesos).
Arriviamo a Chetumal all'una e mezza di notte, tardi tardi... di fronte al terminal dei bus c'è un parco e una bella erbetta verdina...(per un attimo penso di sistemarmi qui...) mentre invece superata la strada troviamo prima un hotel un po' caro, mentre accanto troviamo una camera all'hotel Chactemal, 200 pesos ma la camera è appena sufficiente... Scrivere hotel è una grande cosa, diciamo che la camera ha un letto...uno sgabuzzino come bagno, poi anche e addirittura un ventilatore questo sì potente..

se lo mettete in posizione 3 avrete anche l'uragano in camera !

 

27 luglio
Partenza tardi dal mercato, sono quasi le 11. Fino a Belize City il biglietto costa 12b$ che equivalgono a 6 us$.
Uscendo da Chetumal ci si ferma alla frontiera di Santa Elena. Qui si pagano ben 25 us$ come tassa di uscita dal Messico poi timbro di entrata in Belize.
Da Belize City prendiamo un altro bus per Dangriga delle 15.30 10b$, poi, dopo una Belikin altro bus per Punta Gorda 13 B$.
Qui passiamo la notte al Lux in Guesthouse proprio accanto all'ufficio migrazione e al molo dove partono le imbarcazioni per il Guatemala.
La camera costa 30b$. Ventilatore e...tanti mosquitos...
La sensazione che il tempo si sia fermato è forte ma anche la verità qui in fondo al Belize...
Ceniamo al vicinissimo Grace restaurant, stava per chiudere anche se sono appena le 20.30 ma in giro non c'è nessuno, l'aria stantia, l'umidità quasi assoluta...
Gamberi impanati fritti con riso e fagioli, un pesce fritto, insalata, due Belikin. 37b$.

28 luglio
Alle 9.30 parte la barca x Puerto Barrios. Il biglietto costa ben 50b$!
Per uscire dal paese si paga anche la tassa di 37,5 B$.
La lancha che ci condurrà in Guatemala è veloce e potente, è riempita ma non piena, i bagagli messi avanti...ci stiamo dirigendo verso un cielo nero nero...e infatti...
dopo circa 15 minuti inizia a piovere, usiamo dei teli di plastica per ripararci dall'acquazzone mentre il motoscafo "vola" via con atterraggi violenti che ci scuotono tutti!
Certo che passare una frontiera così non è da tutti i giorni!
Finalmente torna il sereno, arriviamo a Puerto Barrios dopo un'oretta buons attraversando da nord ovest a sud est la baia di Amatique.
Gli zaini un po' umidi ma poteva andare peggio...
Poco distante dal piccolo molo ci si registra alla migracion del Guatemala, timbro sul passaporto e poi a piedi per la via dei bus collettivi per la frontiera con l'Honduras a Corinto.
Il biglietto del collettivo costa 20 quetzales, poco meno di 3 dollari (1$= 7,5 quetzales). Impieghiamo un'oretta circa, prima ci viene timbrata l'uscita dal Guatemala sul passaporto, poi si continua più avanti sempre sul collettivo fino al grande piazzale con l'ufficio migracion dell'Honduras. Qui timbro di entrata, tassa di 3us$ oppure 60 lempiras. Siamo in Honduras!!
Una salvavida non ce la toglie nessuno (la birra honduregna che "salva la vita" !).
Attendiamo il bus (55 lempiras), anzi, scuola bus che ci porterà a Puerto Cortes sulla costa, per noi è solo un modo di continuare e puntare a sud, il Nicaragua.
Passiamo da piccoli paesi in un territorio come sempre verdissimo campagnolo, molti sono i fiumi che scendono dalle montagne...
Da Puerto Cortes, non entriamo neppure in città, prendiamo a un incrocio un altro collettivo per San Pedro Sula, 52 lempiras.
Impieghiamo circa tre ore a causa delle innumerevoli fermate per far scendere e salire i passeggeri.
San Pedro vista dal finestrino mi è parsa brutta, molto sporca, barboni e poveri, pericolosa immagino dopo il tramonto...
Il terminal dei bus è lontano dal centro, un complesso nuovo con un centro commerciale.
Acquistiamo il biglietto per l'ultimo nostro bus della giornata. Decidiamo di fermarci a Comayagua a circa tre ore sulla strada per Tegucigalpa. Arriveremo in serata pertanto meglio una piccola città coloniale che una capitale.
Il bus costa 92 lempiras.
Sono le 20.30 quando arriviamo a Comayagua, c'è un bel clima qui visto che siamo a circa 600 metri di altezza.
Prendiamo una camera al Norymax hotel, 300 lempiras: il letto finalmente è un vero letto...
Passeggio in centro al parque central con la bella cattedrale, sono in tanti che approfittano della bella arietta serale qui...

29 luglio
Partiamo presto dopo una bella dormita rigenerante.
Nelle vicinanze dell'hotel c'è la zona dei bus, il nostro per Tegucigalpa è il solito scuola bus americano colorato. Facciamo i biglietti, 50 lempiras e partiamo.
Ormai manca poco, il Nicaragua è davvero vicinissimo...
Tegus, come viene chiamata la capitale, è una grande e disordinata città almeno per quello che riesco a dire guardando fuori dal finestrino.
Con un bus urbano arriviamo nella zona dove partono i bus per Danlì (55 lempiras). Da Danlì altro bus per El Paraiso (20 lempiras) poi il bus per Las Manos (17 lempiras).
Las Manos è il posto di frontiera tra l'Honduras e il Nicaragua, procediamo alle formalità doganali, per l'uscita dall'Honduras si pagano 3 usd$ mentre per entrare in Nicaragua paghiamo ben 12 usd$ e subito dopo 1 usd$ di tassa municipale..?!
Saliamo sul bus x Ocotal, 13 cordobas. 1 us$= 25 cordobas.
Dalla vicina Ocotal proseguiamo x Estelì con un altro bus (35 cordobas), dove arriviamo dopo un'ora e mezza.
Qui nei pressi dell'hotel Nicarao entriamo all'adiacente Hostal Iguanas.
Camera grande e un letto piccolo matrimoniale, tutto nuovo ma decisamente anonimo. Il costo di 300 cordobas è secondo me un po' alto ma forse sono influenzato dal gestore dell'hotel un ragazzo cocainomane che invece di darci informazioni ci porta in giro in macchina andando a trovare suoi amici molto alticci e poi a comprare "erba".

30 luglio
Oggi decidiamo di lasciare Estelì senza prima fare un salto alla riserva Miraflor. Facciamo appena in tempo a prendere il bus per El Coyolito (20 cordobas) che parte dalla ex gasolinera Texaco che ora è della Uno.
Arriviamo dopo 45 minuti e scendiamo giusto con altri due stranieri che già avevano ingaggiato una guida locale. Ci aggreghiamo anche noi, non ci sono problemi...
Il giro ci porta prima a un mirador a circa 1200 metri da cui si vede fino in Honduras.
El Coyolito è la base per la riserva Miraflor a una quota bassa mentre esistono altre possibilità di trekking a quote più alte fino a 1600 metri circa.
Dopo il ritorno fino a Estelì tutto in discesa a piedi, una vera mazzata!
Dal terminal cotran sur prendiamo un bus
18 cordobas fino al bivio di San Isidro, su un bus con destino Matagalpa. Poi altro bus per Leon (44 cordobas).
Dal terminal un ragazzo ci porta fino in centro su un ciclo taxi.
Andiamo all'hostal La clinica, un camera 280 senza bagno e 330 con bagno.
Assolutamente non raccomando questa soluzione, ero già stato qui ma questa posada veramente è una delusione.

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31 luglio
Giriamo per Léon e le sue calles, le case coloniali,
Dal barrio di Subtiava prendiamo il bus per Poneloya e Las Peñitas (12 cordobas).
Hotel cafè Tuani, 22 dollari.

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1 agosto
Passiamo la mattinata a Las Peñitas ciondolando un po' dopo aver fatto un po' di moto e raggiungendo Poneloya correndo. L'aria è pesante e l'umidità rende la corsa più difficile.
Oltre le rocce inizia la spiaggia di Poneloya, non c'è gente al mare non è stagione.
Arriviamo fino in fondo e appena dopo la salita c'è una serie di ristoranti alla rampa delle lanchas.
Di fronte c'è una piccola isola e un paesaggio come una piccola laguna.
Quando torniamo decidiamo di partire anche se Las Peñitas ci sta catturando il cuore...
Torniamo a León con un bus, precisamente a Subtiava il barrio indio. Dal terminal un collettivo urbano fino al grande terminal di León dove troviamo un collettivo diretto per Managua, costo 51 cordobas.
Il viaggio dura circa un'ora e mezza, sulla sinistra non si possono non vedere i vulcani Momotombo e Momotombito.
Entrati in Managua non scendiamo al terminal Israel Lewitt perché vediamo il bus numero 110 che dobbiamo prendere per spostarci all'altro terminal dei bus per le località a sud, nel nostro caso Rivas. Questo terminal è al mercato Roberto Huembes.
Ora bus per Rivas (48 Cordobas) poi San Jorge in taxi (10 cordobas).
Hotel, meglio camera al ristorante El Farolito 300 cordobas.
Ceniamo sulla spiaggia in uno dei ristoranti allineati, entriamo in uno a caso seguendo l'istinto...
Un buon pescado e camarones con servicio completo (botella de ron y coca) e la serata si fa divertente...

 

2 agosto
Alle sette saliamo sul traghetto "El Che" per Ometepe (50 cordobas). In un'ora si arriva a Moyogalpa dove contiamo di passare la notte.
Purtroppo il tempo non è dei migliori e l'inconfondibile profilo di Ometepe non si vede, solamente il vulcanoi Concepción coperto sulla cima da una nuvola bianca che sembra lo protegga...
A Moyogalpa ci sistemiamo all'hospedaje Central/Indio Viejo che mi aveva segnalato il mio amico Claudio.
Questa podada tutta colorata al suo interno con sedie e tavoli e lampadari a festoni ha come clienti tanti giovani stranieri backpackers, quella tipica comunità un po' hippie ormai lontano ricordo degli anni che furono.
La nostra camera privata con bagno costa 15 dollari.
All'Indio Viejo si può mangiare, bere, si organizzano trekking e l'ascesa al vulcano Concepcion (15 dollari o 20 dollari a seconda del livello), noleggio bici e motociclette.
Noi nelle vicinanze noleggiamo due mountain bike per 5$ fino alle 17.00 ( deposito cauzionale di 10$ a bici).
Dopo un gallo pinto per colazione partiamo seguendo la strada pavimentata che passa per Esquipulas poi Los Angeles e San José del Sur.
La strada è in buono stato e i paesaggi campagnoli molto belli.

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3 agosto
Il cielo non promette nulla di buono e per questo siamo ancora più convinti di lasciare Ometepe nella ricerca di altri paesaggi, di sole, di nuovi incontri...
Partiamo con il terzo traghetto, quello delle sette dopo che già ne sono partiti due alle 5.30 e alle sei.
Il cielo è grigio con grandi nuvole scure che si estendono sopra il lago, sulla destra il vulcano Mombacho e l'isola Zapatera, di fronte il tratto stretto di terra che separa il lago dal Pacifico.
La vista non ha limiti, l'acqua in basso è una base scura che non è distante dal cielo grigio e dove piove diventa tutto un unico colore.
Il traghetto avanza e barcolla con la bandiera rossonera del Fsln che sventola fiera...
Piove fine, entriamo sotto al coperto e intanto l'isola sparisce alla vista...
A San Jorge saliamo su un bus per Rivas, 7 cordobas. Rivas che conoscevo già è una cittadina viva e con un bel parque central dove la cattedrale merita una visita. Il mercato è la zona da dove partono i bus e noi troviamo presto quello giusto per San Juan del Sur (16 cordobas).
San Juan del Sur è la località di mare più famosa del Nicaragua.
Il bus scassatino verde impiega circa un'oretta per fare circa 30 km.
Subito noto un grande cambiamento, in negativo, di questa località. Molte strutture ricettive come alloggi, ristoranti, bar, ecc. San Juan è dedita al turismo e si vede, si sente...
Manca quella genuinità solita del Nicaragua dei villaggi, quella semplicità che fa di ogni paese il bello della vita...
Troviamo una camera economica per 375 cordobas (15 $) in un'affittacamere Andreas room. Una camera per nulla tipica ma grande con il bagno incluso.
A San Juan sono un must i tramonti. Stasera lo spettacolo si ripete, siamo sulla terrazza dell'Iguana bar con cerveza Toña e mojito "corretto" con ron Flor de Caña 7 anni.
Ceniamo in giro con tacos poi in un comedor Juanita che propone piatti fissi per 115 cordobas con gallo pinto e carne de res (mucca), pollo o cerdo (maiale).

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4 agosto
Oggi giornata coperta ma che sfruttiamo per vedere alcune spiagge poco distanti da San Juan.
Dal Casa Oro ci sono delle partenze per le spiagge di Maderas, Remanso e Hermosa. I paesaggi costano 5$ andata e ritorno.
Purtroppo perdiamo il primo bus delle 7.30 per playa Maderas. Decidiamo di andare alla spiaggia di El Remanso con un taxi non prima però di riservare i posti sul bus di casa oro delle 12.30.
Il taxi ci chiede 20 dollari, prezzo imposto che paghiamo solo al ritorno. Concordiamo l'orario per farci venire a riprendere poi dal Remanso, una spiaggia con diversi sassi, prendiamo a sinistra sugli scossi.passando da una piccola spiaggia rosa, poi playa Tamarindo e infine seguendo un sentiero di 10 minuti, la più bella playa Hermosa.
Nel pomeriggio visitiamo playa Maderas e Majagual.
Cena al Rancho mi cubana sul malecon. Prendiamo una sopa marinera, una langosta e due cervezas. Nulla di esaltante ma il conto è allineato per gli stranieri...
Non lo raccomando.

5 agosto
Lasciamo San Juan per Granada. Il bus delle sei lo perdiamo perché parte alle 5.50, così attendiamo quello delle sette dopo un buon gallo pinto al mercado (40 cordobas).
Il bus per Rivas (16 cordobas) dove continuiamo con un bus per Managua anche se noi scenderemo a San Juan de Oriente ( 30 cordobas)
Un'oretta e scendiamo sulla strada, sulla sinistra la strada per San Juan de Oriente sulla destra quella per Catarina.
Zaino in spalla facciamo un giretto per la via dei negozi di artigianato, qui si tramanda di generazione in generazione l'arte della ceramica o "barro" con oggetti decorati e che personalmente trovo molto belli.
Acquistiamo alcuni vasetti e soprammobili come souvenir poi torniamo indietro questa volta per imboccare la strada per Catarina.
A Catarina si trova il mirador da dove si può ammirare dall'alto la Laguna de Apoyo (si paga un biglietto di 20 cordobas).
Un lago di acqua dolce quasi regolarmente circolare e poco distante dal Lago Cocibolca o lago del Nicaragua. Sullo sfondo si vede piuttosto bene Granada.
A Catarina pranziamo bene in un comedor tornando indietro poco dopo aver superato la chiesa sulla sinistra e il più grande hotel coloniale di Catarina. Questo pueblo è molto carino con tanti giardini che vendono fiori, piante tropicali, vasi decorati. Per le strade ci sono anche dei vasi appesi per decorazione...
Torniamo indietro e aspettare un bus per Masaya (7 cordobas), il tempo non promette nulla di buono e quando arriviamo al grande mercato nuovo dove partono i bus si scatena un forte temporale. L'idea di salire sul vulcano Masaya si dissolve in fretta, decidiamo di terminare la giornata di viaggio salendo sul bus per Granada (9 cordobas).
Una mezzora circa e arriviamo a Granada, zona mercado. Il mercato è frenetico ma decisamente vero, pittoresco anche per l'occupazione della grande chiesa verde sbiadito evidentemente sconsacrata...
Giriamo per la città cercando una camera. Come facciamo solitamente cerchiamo seguendo alcune indicazioni trovate sulle guide che abbiamo con noi.
Ci sono hostal che per 15 dollari hanno camere molto spartane e senza bagno ma senza carattere ed è questo il motivo per cui torniamo sui nostri passi accettando la camera vista all'hospedaje Esfinge proprio di fronte al mercato. Questo hotel esiste da ben 51 anni, la casa invece è del 1903.
Le camere senza bagno sono un po' chiuse, costano 300 cordobas mentre quelle con bagno costano 16 $ (400 cordobas).
È molto bella la sala all'entrata con le "abuelitas" tipiche di Granada (sedie a dondolo di legno).

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6 agosto
Colazione con Paolo mio amico italiano che viene a trovarmi in albergo.
Visitiamo il vulcano di Masaya. L'entrata costa 100 cordobas. La salita si affronta seguendo una strada asfaltata di 5 km ma presto troviamo un passaggio su un pick up dei guardaparchi.
Torniamo a Managua arrivando al mercato Huembes, da qui con un bus ci dirigiamo al mercato Mayoreo da dove partono i bus per il nord e la costa atlantica. Siamo diretti a Ocotal, pertanto prendiamo un primo bus per Estelì e da qui uno successivo per Ocotal.

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7 agosto

Partiamo da Ocotal per la vicina frontiera di Las Manos a 26 km.
Le formalità doganali prevedono la tassa di uscita dal Nicaragua di 1 dollaro, poi un'altra tassa municipale sempre di 1 dollaro infine l'entrata in Honduras riempiendo un tarjeta di migracion e una tassa di 3,5$.
Come sempre alle dogane, cambiavalute che sventolano mazzette di banconote, dollari americani, lempiras, cordobas...
Grandi camion attendono di poter proseguire, gente a piedi come noira con pochi bagagli...
Un piccolo bus collettivo attende altri passeggeri per Tegucigalpa passando per Paraiso e Danlí (97 lempiras).
Arriviamo a Tegucigalpa verso le 12.30, prendiamo un taxi (100 lempiras) da un punto che non riesco a definire e ci facciamo portare a Comayaguela, il quartiere di Tegus dove partono i bus per l'occidente, Santa Rosa de Copan, Copan Ruinas, San Pedro Sula, ecc.
Non ci sono bus subito né per Copan Ruinas né per Santa Rosa per cui decidiamo di prenderne uno per San Pedro Sula (130 lempiras) che parte alle 13 quindi continueremo per Copan Ruinas.

 

8 agosto
Da La Entrada prendiamo un bus collettivo davanti all'hotel El San Carlos poco dopo il bivio. Il collettivo dovrà fare più di 60 km per il pueblo di Copán Ruinas (60 lempiras), la frontiera con l'Honduras.
Facciamo colazione sulla strada piuttosto trafficata, caffè e pupusas, tortillas ripiene di formaggio.
Il paesaggio collinoso verde, pascoli per bestiame, recinti e minuscoli pueblitos...
Il collettivo impiega più di due ore per le rovine di Copán, è singolare come il luogo delle rovine archeologiche sia chiamato Copán mentre il paese Copán Ruinas.
Scendiamo proprio davanti l'entrata al sito maya.
Il sito è davvero molto importante ed interessante, l'entrata costa 15$ o 300 lempiras e include anche il sito di Las Sepulturas che visitiamo alla fine (sono circa un km più a est seguendo la strada per San Pedro Sula).
Purtroppo non entriamo al museo delle sculture (7$ o 140 lempiras) ma che le guide raccomandano.
Visitiamo però il nuovissimo sito archeologico di Rastrojon inaugurato solo una settimana fa. Questo sito è ancora più indietro rispetto a Las Sepulturas, poco distante e lungo la deviazione che porta al grande hotel Clarion.
Certo è che dopo aver visitato il gruppo principale di Copán tutto viene ridimensionato...

 

9 agosto
Lasciamo Copán Ruinas dopo aver deciso ieri sera, un po' a sorpresa, di passare un'altra giornata in Honduras al mare però.
Vorremmo stare nella zona di Puerto Cortes, Omoa per essere precisi, per questo saliamo sul primo bus che va a San Pedro Sula, sono le 5 del mattino...(140 lempiras)
Dal grande terminal dei bus di San Pedro Sula prendiamo quasi subito un collettivo per Puerto Cortes, 52 lempiras. Il clima è decisamente diverso rispetto a Copán, umido tropicale, come dico io è come stare immersi in un brodo, giorno e notte...
Invece di entrare in Puerto Cortes scendiamo in un punto dove fermano i bus per Omoa. Ci sono bus che vanno direttamente a Omoa playa e bus che passano da Omoa ma che terminano alla frontiera con il Guatemala. Noi attendiamo quello solo per Omoa (19 lempiras).
Non impieghiamo molto per arrivare a destinazione, sono meno di 20 km e già si vede il mar dei Caraibi, palme, platani, come sempre la fantastica vegetazione tropicale!

A Omoa troviamo alloggio al Roli's Guesthouse. E' tutto molto bene organizzato. La camera doppia linda e "tip top" come dicono gli svizzeri. Sì perchè Roli è svizzero, ormai qui da più di 15 anni.

 

10 agosto
Giornata di trasferimento in Guatemala.
Ultimo giorno di Honduras, lasciamo presto Omoa, siamo al bivio per un bus che ci porterà fino alla frontiera di Corinto.
L'entrata in Guatemala, come peraltro l'uscita, non costa nulla.

Il viaggio da Puerto Barrios fino a Rio Dulce o Fronteras come si chiama anche questo piccolo villaggio. Ma è la sosta a Morales che mi affascina un po'... Un paese che è tutto un casino di mercati...

Quando si è nelle ore centrali della giornata non è possibile mancare le tante persone in giro che fanno la spesa oppure passeggiano...

 

11 agosto
Alle 4.30 siamo pronti fuori dall'hotel aspettando il bus per Tikal.

 

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12 agosto
Partiamo per Chetumal da Santa Elena.

Il bus, anzi meglio, il minibus è riempito solo da stranieri. Alcuni si fermeranno a Belize City per andare a Caye Caulker.

Io quasi litigo subito alla partenza quando siamo i primi a salire con il "cobrador" che poi scenderà dopo aver ritirato tutti i passeggeri paganti. Il tipo è scortese, nervoso, credo sia stressato ??? (ma allora lo stress esiste anche qui  !!!!).

Alla frontiera con il Belize si scende, si ritirano i bagagli e si paga una tassa di uscita di 2-3 dollari (non ricordo bene ora...). L'entrata in Belize a Benque Viejo avviene con pochi controlli ma timbro sul passaporto sacrosanto (il mio passaporto è alla frutta, tra poco mi timbreranno in faccia...).

Iniziamo a tagliare quasi in due il Belize, un paese strano, si parla inglese spagnolo mentre la gente è un miscuglio di messicani, guatemaltechi e africani (garifuna, miskito, creollos, ecc.). 

Passiamo per la capitale Belmopan, un paesotto finito in 2 minuti, poi la strada in mezzo alle palmette basse verso belize City che però evitiamo per dirigerci verso nord e Orange Waalk e poi Corozal. Una sosta per una coca cola fredda, da pagare in dollari è lo stesso se del Belize o americani...

Quando arriviamo alla frontiera con il "Bienvenido a Mexico" mi viene un brivido. 

Ulteriori formalità doganali, si paga una tassa di uscita dal paese di 15 dollari americani ! e poi siamo dentro in nordamerica ! MEXICO !!!

Chetumal è a pochi km, si arriva al terminal della Ado.

Prelevo pesos da un cajero automatico, mi faccio fregare sull'acquisto dei biglietti del bus della Ado, ("siempre la primera !!!) con destino Tulum.

E' tardi, arriviamo a Tulum che sono le nove, troviamo un hostal economico sulla strada principale a pochi passi dal terminal, camera doppia con bagno e ventilatore a 300 pesos.

Usciamo subito per mettere nello stomaco qualcosa. Tacos ovviamente sempre a pochi metri. Nulla di eccezionale ma il caldo è da segnalare...è umido, sembra di essere sotto a una serra di cactus, e come spine ci sono los mosquitos !!

 

13 agosto

Approfittiamo della giornata di "riposo" per andare al mare. Siamo a Tulum, la spiaggia e soprattutto il mare sono meravigliosi.

Trasferimento in serata a Mérida la ciudad blanca, capitale dello stato di Yucatàn.

Siamo alloggiati direttamente in piazza all'hostel Zocalo. Costo della camera con balcone sulla plaza Mayor 340 pesos, bagno in comune. Una location splendida. Corro giù subito all'Oxxo per qualche birretta da berci in balcone !!

 

14 agosto

Ci trasferiamo a Progreso. Ci sono bus e collettivi. Facile e veloce andarci, meno di un'ora. 

Progreso è la destinazione favorita dai merideños. Spiaggia lunghissima e bianca, pulita, mare verde celeste con temperatura dell'acqua simile a quella della minestra migliore che possiate mangiare...

tranquilla e riposante in attesa del tramonto con tanti ristorantini all'inizio e vicino al molo che mettono i tavoli sulla spiaggia...

Poi, più a destra verso est la spiaggia è sempre meno affollata...

Noi troviamo alloggio su segnalazione dei tipi di Merida del nostro hostel alla casa Hostel Boarding house, una casa bianca e un po' fuori mano, "ammazza che cavolo di camminata ci tocca fare !" abbastanza famosa e storica qui a Progreso.

La camera è pulita e moderna anche se sono con "lavori in corso" visto che il piano superiore è in preparazione-restauro. Per 320 pesos avremo anche la colazione inclusa, come a Merida d'altronde ( il proprietario è lo stesso).

 

15 agosto

Da Progreso torniamo in tarda mattina a Mérida con un collettivo, poi da una esquina nei pressi del mercato (chiedere in giro...) prendiamo un altro collettivo per Izamal, la ciudad amarilla, il must è il convento di Sant'Antonio da Padova. Il cortile è il secondo più grande del mondo.

Il tempo è un po' uno schifo ma alla fine esce anche il sole...la luz...

Pranzo al mercato con un pollito y tortillas...

Dopo una veloce visita, convento e piramide maya, continuiamo con un bus per Cancùn che passa da Valladolid. Sarà un lungo viaggio, non ce la faccio più !

E' ormai buoi pesto quando arriviamo a Cancùn, le strade con grandi pozzanghere. Cerchiamo di capirci qualcosa sulla mappa, troviamo infine una camera all'hostel Laurel, poco distante dal terminal dei bus. Camera doppia con bagno a 300 pesos.

Il gerente è simpatico, l'ambiente familiare sicuro, discreto.

Ceniamo con quesadillas y...cerveza anche se no se puede, per questo la mia modelo special verrà nascosta sotto a un tovagliolino... no comment !

 

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16 agosto

Che brutta giornata, mai vista Cancùn con un cielo così!

Lasciamo la città dopo colazione davanti alla Ado. Ovviamente tacos perchè lo stomaco ha bisogno di tante tortillas... !

Decidiamo di andare alla vicina Playa del Carmen, oggi va così...è tutto coperto, piove a tratti...

Sono tutti pronti i collettivi per Playa, ci si impiega un'ora. La strada ora è tutta bene asfaltata, si passa da Puerto Morelos.

 

17 agosto

Arriviamo a Isla Mujeres con un collettivo espresso da Playa del Carmen.

 

18 agosto

Ultimo giorno di viaggio e ultimo giorno di mare e Messico e anche di Centroamerica nonostante il Centroamerica l'abbiamo lasciato con il Belize...

La giornata soleggiata è perfetta per essere spesa in spiaggia, bagnarsi in quest'acqua dei Caraibi, il sole e i colori magnifici e nitidi e la tranquilla pace che l'isola delle donne riesce a regalarci...

Peccato...

è ora di andare...

 

 

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Michele

michele@viaggiareliberi.it

 

 

 

 

 

 

 

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