IL CAMMINO DI SANTIAGO 

Diario di viaggio 2009 - 2010

di Valerio Morellato

 

 

parte prima

 

DIARIO DI UN “PEREGRINO QUIMICO" 

Domenica 20 settembre 2009

PRIME NOTIZIE

Bene ragazzi, anche qui sul cammino c'e' internet!
Allora vi racconto in breve questi primi due giorni.
viaggio perfetto fino a Saragozza, bus per il centro città e poi subito altro bus per Pamplona e trovato appena in tempo un albergue del peregrino in centro a Pamplona che chiudeva alle 10 e io sono arrivato alle 9.45. costo 6 euro.
 

Della prima notte in un albergue mi sono rimasti impressi gli odori dei miei vicini di letto, sensazione forti, pungenti....
va beh!
Poi stamattina vado alla stazione dei bus e scopro che la domenica non ci sono bus per Roncesvalles così  prendo un bus urbano fino a fuori città', direzione Francia, e poi vai col dito.
dopo 10 min. mi carica una signora che andava in macchina a iniziare il camino da Roncesvalles, arrivo che piove ma decido di proseguire lo stesso per SJPP (San Jean Pied de Port), in Francia, cammino un po' e poi mi tirano su due tipi in camper, quello che guidava proprio forte, mi racconta un sacco di cose, e nel camper c'era un labrador nero che per tutto il tragitto mi ha leccato con la sua linguona il ginocchio sinistro, quello che mi fa male, forse un segno?
Cmq mi portano direttamente a SJPP, una vera botta di culo, tanto che ci arrivo molto prima che se avessi preso la corriera e così decido di partire a piedi per tornare a Roncesvalles che pensavo non fosse possibile e sarei dovuto rimanere una notte a SJPP.

Tappa dura, 27 km e 1.200 mt. di dislivello, pioggia intermittente e continuo metti togli mantellina e cover per lo zaino, comunque sono partito alle 11 e arrivato alle 5, un sacco di gente incontrata per strada, e poi discesa vertiginosa a Roncesvalles dove c'e' la famosa abbazia, ricordate Rolando?
Qui ho trovato da dormire in un caotico ostello, 6 euro e un sacco di gente, prenotato la prima cena del pellegrino per 9 euro alle 21 e adesso alle 7 vado alla messa in abbazia dove danno la benedizione ai pellegrini.

Durante la tappa ho passato il confine franco spagnolo alla fontana di Roland, bello.
besos.
n.b.
Ho scoperto che nei bar spagnoli si può ancora fumare e la birra costa 1.80, fantastico.

 

  

Lunedì 21 settembre 2009

seconda tappa

SOTTO LA PIOGGIA 

Grande tappa oggi, Roncesvalles - Pamplona, ufficiali 47 km ma con le deviazioni e alcuni errori commessi credo di essere arrivato a 50... e sono distrutto, però adesso a Pamplona sono già andato in un bel posticino a mangiare tapas e bere vino, come Ernest ( Hemingway )....
ma incominciamo dal principio, o meglio da ieri sera a Roncesvalles dove, dopo la messa e relativa benedizione ai pellegrini di tutto il mundo e messa in spagnolo (affascinante) sono andato nell'unico ristorante del posto a mangiare.
cena del peregrino 9 euro, piattone di penne al pomodoro stracotte ma buone e poi trota con patatine fritte e yogurt, ero a tavola con due tedesconi sui 55 che parlavano inglese peggio di me, ma un buon vino rosso della Navarra ha risolto tutti i problemi e ci siamo fatti un sacco di risate..
Poi a nanna ma prima una compressa di paracetamolo e una di acido acetilsalicilico, per prevenire dolori, acido lattico ecc.
La mia vicina di letto, a due spanne, era una biondina tutta carina che a un certo punto mi ha detto che il mio zaino puzzava e se potevo spostarlo, e mentre me lo diceva si tappava il naso, ma non e' vero, non puzzava, era lei un po' loca.
Alle 10 spenta la luce della gran camerata e io ho dormito completamente vestito, pile e braghe lunghe e dentro il sacco lenzuolo che sono l'unico che ce l'ha, tutti hanno sacchi a pelo imbottiti, ma vedremo in Castiglia come saranno presi a portare quel peso e quell'ingombro... comunque ai 960 metri di Roncesvalles ieri sera c'era un gran freddo.
A proposito di altezze ieri al confine franco spagnolo, al colle Lepoeder, ero a 1.410 mt. di pioggia e vento, brrrr.

Oggi mi sono alzato alle 5.30, buio completo in camerata e in silenzio mi sono portato tutta la mia roba stesa sul letto dopo la pioggia di ieri, lo zaino ecc., giu' nell'antibagno illuminato e li' mi sono sistemato tutto e alla 6 in punto, proprio mentre accendevano le luci della camerata, e una moltitudine di dormienti si svegliava, uscivo dall'albergue.
fuori mi attendeva una Navarra immersa nella notte più profonda, e una pioggia scrosciante che mi ha accompagnato fino alle 10.
Primo tratto al buio e sosta a Burguete a fare colazione, poi finalmente alle 7.30 arrivava la luce, ma pioveva sempre, che palle! il camino era un disastro di fango e pietre sdrucciolevoli e cosi' dopo 15 km sono uscito in strada e ho proseguito sulla carretera per 10/ 15 km, fino a Zubiri' e poi Larrasoaña, poi sono rientrato a sono arrivato a Trinidad de Arre alle 4 e mezza e così ho proseguito fino a Pamplona dove sono arrivato quasi alle 6, sotto un bel sole, trovato lo stesso albergue della prima notte per 6 euro.
Quindi sono arrivato a un totale di 75 km.


Dopo Zubirì era uscito il sole e questo mi ha aiutato parecchio, comunque primi dolori: una vescichetta maledetta sull'alluce sinistro che ho bucato e medicato a Larrasoaña, quando mancavano ancora 25 km a destinazione, ma dopo un po' non l’ho più sentita anche perché ho preso un po' di nimesulide e dopo 15 min. avevo le gambe come sciopettoni.
Effettivamente sono un peregrino un po' chimico, ma non sta scritto da nessuna parte che uno deve soffrire come i pellegrini di 1.000 anni fa, o no?
Qui in Navarra tutti i cartelli sono bilingue, in castigliano e navarro, ad es. atencion si dice kotung e il camino de Santiago e' il Donejakue Bidea, bello vero?
A Pamplona ho visto la famosa curva dell'Estafeta, quella dove tutti i tori cascano, e' una parte del cosiddetto encierro, ed e' un pullulare di negozietti che vendono souvenir, mi piace Pamplona, forse mi fermo qui un po'... potrei scrivere il nuovo "the sun also rises" più conosciuto come "fiesta"
Besos.


n.b.
qui la benzina costa 1.03 al litro, non male, no?

 

 

Mercoledì 23 settembre 2009

terza e quarta tappa

ADIOS PIRENEOS 

Bene, ed eccoci ormai alla quarta tappa, ma torniamo un momento all’altra sera a Pamplona, dove ho cenato a scrocco su invito di un gruppetto di italiani che facevano una pasta al pomodoro, e poi siamo andati in un osteria a bere un vaso di tinto, muy bien, me gusta Pamplona!


Poi ieri, dopo la tappona da 50 km ho deciso di fare una giornata tranquilla e mi sono aggregato a due tipi conosciuti in ostello a Pamplona, un italiana e un israeliano, e devo dire che a fare il cammino con altra gente ha dei lati positivi, si parla ecc, pero- preferisco da solo, e poi qui non si e- mai soli veramente.
la ragazza italiana e- qui da sola e mi ha raccontato che con il suo moroso olandese non riesce a fare figli e secondo me e- qui per questo,una sorta di voto anche se lei non lo ha detto, que le vaya bien!
Comunque ieri sono partito da Pamplona e sono arrivato a Obanos, poco prima di Puente la Reina, tappa ufficiale, ma ho capito ormai che quando possibile e- meglio fermarsi in posti più tranquilli, con meno gente, e poi a volte, come ieri, sono dei paesini molto belli.
Alla fine comunque la tappa di ieri e- stata di circa 22 km. con passaggio per l’alto del Perdon, a 800 metri ventosi e con un sacco si pale a vento,.
Da lì ultima occhiata ai Pirenei e poi giù per la valle del rio Agra. Prima di arrivare a Obanos sosta alla chiesetta templare di Eunate, un gioiellino a pianta ottagonale del XII secolo.
poi ieri sera cena in un ristorantino vicino al albergue, per 9 euro c erano due minestre diverse e pastasciutta in abbondanza, poi lomo de cerdo con patate, dolce e vino a volontà.
A tavola eravamo due italiani, una coppia di francesi e una di svizzeri, una inglesa e 2 americani, ed è incredibile come ci si trova subito bene, sono tutte persone che stanno facendo il cammino e gli argomenti sono facili.

Alla fine i 2 americani mi hanno perfino offerto un bicchierino e ci siamo raccontati un sacco di cose, il cammino mi fa persino parlare in inglese.
Oggi tappa più impegnativa,  da Obanos a Villamayor de Monjardin, circa 34 km, giornata splendida come ieri, dopo la pioggia dei giorni scorsi adesso c’è il sole che brucia ma io sembro uno della legione straniera, berrettino e telo rosso dietro la testa che copre tutto il collo e le orecchie.
Sono di nuovo solo e mentre cammino sento ad ogni passo tutte le cellule nervose delle mie gambe e dei piedi, iniziano anche i primi dolori alle spalle, il camino e- proprio sofferenza, verdad!
Comunque dopo pranzo (un panino con salchichon)mi sono preso un Aulin e va molto meglio.
viva la chimica!
Il paesaggio è bellissimo, tutto colline gialle e campi, un continuo saliscendi su sterrati pietrosi, e ogni volta che mi fermo arriva qualcuno e si scambiano due parole, un esperienza da fare, dura comunque,forse più di quello che pensavo, anche perché 10 kg sulle spalle per tutto il giorno si sentono, ve lo assicuro, e anche oggi a fine giornata le ore di cammino saranno più o meno 9.

Le gambe e il resto vanno benino anche se inizio ad avvertire a volte dolori alle ginocchia, a tutte due, sono i tendini rotulei credo, perche- li sento di più quando scendo, ma non mi preoccupo, parlando con la gente vedo che tutti hanno problemi, ma si va avanti.
Ora vi lascio e riparto verso Villamayor , mi spetta una salita fino a 800 metri prima dell’albergue e poi domani spero di uscire dalla Navarra e arrivare in  La Rioja, la regione dei vini per eccellenza in Spagna, e pare che fino al 25 settembre ci sia una gran festa del vino! evviva!


Hasta luego.

 

Giovedì 24 settembre 2009

quinta tappa

ADIOS NAVARRA

 

Bene ragazzi, anche oggi ho avuto il mio pane quotidiano, lunga tappa da Villamayor de Monjardin, in Navarra, a Logroño, nella Rioja, tot 40 km secchi e così, comprese alcune deviazioni per andare a vedere una bella chiesa templare l'altro giorno, sono arrivato a 170 km in 5 giorni, e tutti i miei muscoli e le mie articolazioni ne stanno risentendo.
Tappa bellissima comunque, prima una decina di km pianeggianti, lunghe distese di campi desolati, poi sosta a Torre del Rio e a Viana, una bella cittadina piena di chiese del 12°, 13° e 14° secolo, infine arrivo a Logroño, nella Rioja, la regione dei vini, dopo aver passato il fiume Ebro.
A proposito di fiumi ieri avevo passato per l'ultima volta l'Agro, il fiume che mi ha accompagnato in Navarra, e proprio a Puente la Reina, dove tutti i cammini diventano uno, lì infatti il camino aragones, quello che fanno gli italiani passando per
Somport, si congiunge al camino frances, adesso siamo tutti insieme.
Ieri ero partito da Obanos e ero passato per Estella, dove ho incontrato uno spagnolo che era sempre rimasto davanti a me nella tappona da 50 km, ieri l'ho trovato bloccato a Estella con le ciabatte infradito e problemi di vesciche... nella stessa tappa di ieri avevo anche rivisto la signora che mi aveva dato un passaggio in macchina il primero dia fino a Roncesvalles, pensa un po'...
Poi ieri pomeriggio mi sono fermato a Villamayor del Monjardin e per la prima volta ho dormito in un albergue parroquial, e ho trovato il vero spirito del cammino, i due hospitaleros erano squisiti, uno spagnolo e un francese di mezza età, gentili e cordiali, offerta libera sui 3 euro per la notte e prima colazione, sistemazione molto molto modesta, con 15 materassi buttati su una tavolona di legno, insomma tutti vicini vicini, però bello, e poi la notte avevo una tigre in camera, un tipo che russava in maniera incredibile, augrrrrrrrrr! ho dormito poco..
Ieri a cena solita tavolata di pellegrini nell'unico bar restaurante di questo bel
paesino a 600 mt., metà francesi e metà spagnoli, io unico italiano, molto bello, molti discorsi sulle tappe future ecc. poi a nanna tutti insieme e stamattina sveglia alle 6 e mezzo e desayuno insieme prima della solita partenza al buio, e questa e' una delle cose che mi piace di più, partire con il buio e camminare la prima ora nell'oscurità' fino alla subida del sol in mezzo ai campi o ai boschi, veramente suggestivo, l'unico problema e' che si può sbagliare strada con il buio...
Ieri prima di arrivare a Villamayor ho trovato la famosa fontana che butta vino, praticamente un'azienda vinicola ha messo su questa cosa per i pellegrini, perché possano tomar un trago de vino che da energia, assolutamente vietato riempire la borraccia... ma ci voleva.


Oggi poi ho passato Los Arcos, Torre del Rio e poi Viana, prima di arrivare a Logroño, e come sempre ho visto che incontro molta gente nei tratti delle tappe classiche ma superata la località dove tutti si fermano dopo e' veramente bello, soli nelle lande di spagna con lo zaino, sotto il sole, che adesso batte forte, ci sono 30 gradi ma sugli sterrati pietrosi forse più, bisogna coprirsi se no ci si brucia, e ogni tanto maledico gli scarponi che ho in groppa, però quando pioveva sui Pirenei li benedicevo, così va...
Logroño e' una città abbastanza grande, con un centro pieno di gente, tutti seduti ai bar che mangiano e bevono, bel posto, però un po' fuori dallo spirito del camino, e inoltre oggi e' la
festa di san Mattia ed e' tutto chiuso, e questo e' un problema per me perché cercavo una farmacia ma sono tutte cerradas, per comprare qualcosa per le mie ginocchia che mi fanno un male boia, soprattutto in discesa, e' proprio vero che il camino e' sofferenza, e comunque si deve andare.
Ogni giorno incontro sempre più gente presa male, gente che cammina sui sentieri sterrati con
gli scarponi in spalla e le ciabattine ai piedi...my god! oggi ho trovato un uomo che andava lentissimo, con i piedi super doloranti, e molta altra gente che si medica i piedi, dolori strazianti.
Io per quello sto bene, le vesciche non le sento neppure più, ogni mattina nell'oscurità' dell'albergue le fascio con una garza e non mi danno problemi, nemmeno oggi che fatto 40 km., i problemi sono i dolori alle ginocchia, veramente forti, sto prendendo come al solito paracetomolo e aspirina ma credo che più di tutto serve il riposo e domani penso quindi di fare una tappa relativamente breve, ma si deve andare avanti, san Jaques e' ancora lontano.
Bene, credo di avervi detto tutto, e comunque al di là dei dolori e del male ai piedi e le altre cose del genere, l'esperienza e' forte, intensa e avvincente, buen camino a todos!

 

n.b.
in España le vesciche si chiamano ampollas!

 

Venerdì 25 settembre 2009

sesta tappa

AZOFRA 

Ed ecco le notizie del giorno by your chemical pilgrim, o de vuestro peregrino quimico, se preferite.


Oggi sono arrivato ad Azofra, tappa da 35 km visto che non sto tanto bene, e così siamo a 205  in totale, la Castilla si avvicina, a Burgos mancano circa 90 km, conto di esserci in 3 giorni.
La chimica continua ad aiutarmi, dopo l'affannosa e inutile ricerca di una farmacia ieri a Logroño, tutto chiuso per festa, oggi sono partito alle 7.15 e in tre ore di sofferenza (mi superavano tutti, mi pareva di essere proprio messo male) sono arrivato a Navarrete dove sapevo esserci un centro medico per peregrinos, ma ho trovato subito una farmacia aperta e ho preso dell'ibuprofene, la mia nuova droga, e mi pare un po' meglio, certo che nelle discese sento le ginocchia urlare, augrrrrrr, ma resisto e vado avanti,non mollo. ( a volte faccio le discese all'indietro, e' molto meno doloroso).
Da ieri sono entrato in La Rioja ed ho iniziato a vedere ulivi e soprattutto vigneti a perdita d'occhio, e non vi dico quanta uva ho mangiato, a casa non mi piace molto ma qui si, bianca e nera a volontà, spero di non stare male.
E' proprio vero che quando fai il camino tutto diventa bello, anche le cose piccole e semplici, me lo aveva detto anche il tipo del camper, quello con il cane, il primo giorno, un trago de agua, un bocadillos, el sol, tutto e' bello, sarà che camminare tutto il giorno all'aria aperta, incontrando tanta gente in cammino come me, o non so cosa, ma tutto me gusta.
Ieri sera a Logroño, che ha circa 120.000 abitanti, c'era la festa e dovevate vedere che roba, penso che a casa siano rimasti solo gli infermi gravi, c'era il mundo afuera, musica, spettacoli ecc, gli spagnoli sono proprio forti, cose inimmaginabili per noi padovani, e comunque e' stata
la prima sera dove non c'era proprio l'atmosfera del camino che avevo provato i giorni precedenti.
Nell'albergue sotto di me dormiva un australiana/giapponese che alle 5 era già alle presa con lo zaino, ma molto gentile.
Ma qui sono tutti gentili, anche se gli spazi spesso sono molto molto ristretti nessuno ti guarda male o fa osservazioni, tutti i pellegrini sono molto tranquilli e disponibili, e si mettono le proprie cose dove si può, stringendosi.
Normalmente negli albergue non ci sono comodini, ne armadi, ne nulla, ognuno di noi ha solo lo zaino  e tutta la propria casa dentro, alla sera la tiri fuori e nel buio dell'alba la rimetti dentro, ma dopo un po' viene sempre meglio.
Ieri a Logroño ho mangiato un kebab da un marocchino, speso 3,5 euro e poi a nanna anche perché facevo veramente fatica ad andare in giro con le mie ginocchia a pezzi, e poi le ho sentite tutta la notte...
Ieri tra Los Arcos e Logroño c'era una tipa straniera con un furgone e una tenda che dava assistenza ai pellegrini, ti offriva da bere, una merendina, e altro, molto bello, e' un po' quello che fanno gli hospitaleros, che sono tutti volontari, molti sono stranieri, e fanno periodi di 15 giorni negli albergue, dev'essere una bella esperienza, anche se dura.
Oggi, dopo essere partito da Logroño, volevo arrivare a Najera, 29 km., anche per le mie condizioni, però questa e' proprio una tappa classica, e così, con l'aiuto dell'ibuprofene ho allungato di 6 km fino a qui a Azofra, dopo una bella sosta all'albergue di Najera, dove l'hospitalero mi ha abbracciato forte perché e' l'usanza...bello.
Bene, ho finito, domani non so, vedremo.
Ultima cosa, qui a Azofra l'albergue ha tutte camere da due posti letto, una vera sciccheria, e non sono a castello, si sta larghi, costo 6 euro, e stasera andrò nel ristorante del paese (ce ne sono solo due) per la consueta cena con gli altri peregrinos, 9 euro.
Hasta luego!


n.b.
ieri ero passato per Viana, la città dove morì Cesare Borgia, pensa un po'!

 

 

 

 

 

Sabato 26 settembre 2009

settima tappa

ANCORA IN CAMMINO… 

Hola' muchachos,
oggi si continua con una tappa di alleggerimento per le mie ginocchia e quindi partiti dall'incredibile albergue di Azofras, e arrivato a Grañon, sono quasi alla fine della Rioja e tra un po' inizia la Castilla la Mancha. Quindi oggi solo 23 km, e siamo a 228.
Le gambe vanno un po' meglio e penso che ancora un giorno o due di tappe tranquille mi faranno passare  i dolori.


Ieri sera ho mangiato insieme a due ragazze italiane, una friulana e una di Forlì, che viaggiano insieme da pochi giorni, e poi c'era anche Cristiana, una sarda della mia età che viaggia con un cane ed uno zaino di 18 kg, ma e' veramente tosta, alla combriccola si e' poi aggiunto Elias, un muchacho español, e oggi siamo partiti insieme, e come l'altra volta in Navarra anche viaggiare con altre persone e' piacevole.
Abbiamo fatto una lunga sosta a Santo Domingo de la Calzada, dove c'e' una cattedrale con una leggenda su un gallo che cantò dopo essere stato cucinato, e tuttora tengono un gallo dietro un vetro dentro la chiesa.
Poi, dopo distese di campi e di sole siamo arrivati a Grañon, piccolo paese dove siamo alloggiati nell'albergue parroquial dentro al campanile, un posto pazzesco, hospitaleros squisiti, offerta libera per cena, notte e colazione! E nella cassetta dove si mette l'offerta e' scritto: “metti quello che vuoi e
prendi quello che ti serve” ….che dire?
Dopo essere arrivati ci siamo sistemati tutti al piano terra del campanile perche la muchacha sarda tiene un perro e spesso negli albergues la fanno dormire fuera, il cane si chiama Agua ed e' docile docile.
Che dire ancora? Qui accadono cose strane, tipo incontrare persone che fanno il cammino al contrario, e non e' facile perché tutte le frecce gialle le vedi solo se arrivi dalla parte giusta, oppure vedere gente che alle 3 del pomeriggio già dorme e poi si alza un attimo per mangiare e poi a nanna de nuevo.
Elias era il mio compagno di stanza ieri ad Azofra ed anche lui ha dormito muchisimo, poi oggi ci ha deliziato con i suoi racconti ed imitazioni di come stava al settimo giorno (lui ha seguito il camino aragones ed e' al 14 giorno), aveva male dappertutto, poi ha rallentato ed ora sta bene, comunque qui si  dice che:
lo importante no es llegar, sino que  llegue', cioè non e' arrivare ma che sei arrivato, bello no?
Hasta luego.

 

 

Lunedì 28 settembre 2009

ottava e nona tappa

TOSANTOS y AGES 

Bueno amigos, allora ieri Grañon - Tosantos, 22 km e oggi Tosantos - Ages, 23 km. Non manca molto ormai a Burgos.
I miei malanni stanno molto migliorando e penso che domani lascerò la compagnia degli italiani con cui sono stato molto bene per 3 gg.
L'altra sera a Grañon e' stata una bella esperienza nell'albergue parroquial, hospitaleros splendidi e ambiente ok.
Dopo la cena comunitaria siamo andati ad un'orazione per i peregrinos in una piccola splendida cappella e li' i vari pellegrini hanno letto diversi brani nelle varie lingue e poi Sara, la ragazza di Forlì che viaggia con me, ha suonato il violino che si porta
dietro, molto bello e toccante.

 

 

 

 


Per quel che mi riguarda posso dire che i piedi sono perfetti, i muscoli pure e anche le spalle,
solo mi rimane un po' di dolore alle ginocchia, ma passerà.


Con me oltre a Sara viaggiano Valeria, la friulana doc, e poi Cristiana che ha circa la mia eta' ed e' sarda, e' una donna di ferro, scolpita dal vento, e poi ho scoperto che e' amicissima della Lela, la mia amica di Parma, incredibile!, e poi viaggia con il suo cane ed ogni sera deve trovare un albergue dove l'accettano e non e' facile, e dormire fuori adesso fa freddo perché qui in Castilla siamo sempre tra gli 800 e i 1.000 mt., caldo di giorno e fresco di sera, allora quando arriviamo la prima risposta e' sempre no, e poi riusciamo a convincerli a trovarle dove dormire, una sera in lavanderia, una sera in una stanzetta e via così.
Che altro dire? Camminare per giorni e giorni è veramente un'esperienza da fare, basta poco per farlo,
e chiunque lo può fare, si tratta solo di trovare il passo perfetto, quello giusto per ognuno, e soprattutto avere molto spirito di adattamento per il dormire perché a volte le situazioni sono decisamente spartane, tipo nei due ultimi albergues parroquiales dove abbiamo dormito, materassini da palestra per terra, una doccia e un cesso in 30, un cesso e nada mas.
Durante il giorno camminiamo e poi verso l'ora di pranzo ci fermiamo dove capita, a volte pane e salame comprati nei negozi e a volte tapas nei bar, poi un po' di riposo e si ripate per arrivare verso le 4 alla destinazione prevista, e' un ritmo tranquillo ma ne avevo bisogno, anche se credo che domani ripartirò per conto mio. E' stata comunque una bella esperienza viaggiare con loro e mi mancheranno, però il camino chiama e si deve andare... e a questo proposito se volete andate a vedervi la poesia di Antonio Machado " Caminante no hay camino" messa anche in musica da uno spagnolo, qui sul cammino va molto.
Comunque vederci arrivare e' uno spettacolo, tra Sara con il violino e Cristiana con il cane, sembriamo veramente dei peregrinos.... e poi le lande desolate della Castilla sono affascinanti, pochi alberi e campi a perdita d'occhio, e sembra una zona povera del paese.
Bueno, hasta luego y a la proxima.

 

 

Martedì 29 settembre 2009

decima tappa

BURGOS

Hola'

amigos y amigas,
oggi sono arrivato a Burgos, grossa città con un sacco di chiese e in particolare la catedral, bellissima e famosa per i suoi retables, altari lignei dorati e scolpiti e altissimi, e famosa anche perché vi e' la tomba del Cid Campeador, l'eroe spagnolo del medioevo.
Altra tappa leggera, circa 23 km, e le mie ginocchia ringraziano, e siamo così a 295 totali, Santiago si avvicina...


Continuo con la mia compagnia sempre molto caratteristica, ieri dovevamo arrivare ad Atapuerca, un posto famoso perché hanno scoperto tempo fa el homo antecessor, il più antico scheletro di sempre, solo che abbiamo saputo che c'erano problemi di alloggi e allora ci siamo fermati ad Ages, un posto dimenticato da Dio ma dove abbiamo trovato il più bel letto finora, signora simpatica e nessun problema per il cane di Cristiana, solo la signora ha detto di chiedere agli altri pellegrini.
Nella stanza c'erano 2 granchi coreani (due anni fa e' uscito un best seller sul cammino in corea e da allora ne vengono un sacco, ma sono un po' fuori dai giochi...per la lingua ecc.), noi e 2 tedeschi, allora abbiamo chiesto a Pete di Berlin ( sui 60 anni) se c'erano problemi con il cane e lui ha risposto: i have not problems, i'm the problems... quindi tutto ok e grande dormita su un letto fantastico, per 10 euro con colazione, poi abbiamo fatto un po' di bisboccia, ma non troppa, anche perche' li' non c'era il solito orario delle 10, quello delle carceri por peregrinos dove dormiamo di solito.
Poi stamane partenza e via per Atapuerca, Cardañuela, Villafria e poi Burgos con la sua lunga periferia.

Siamo sistemati in un moderno albergue para pergrinos che pare un ospedale, solo 3 euro però non c'e' cucina proprio stasera che volevamo fare una bella pasta aglio olio e pimiento, e poi non hanno assolutamente voluto il cane e così Cristiana e' andate in un hotel.
Adesso vedremo dove mangiare, probablemente a los Pecaditos, un bel posto por tapas y bocadillos y una caña de cerveza.


Intanto ho iniziato a informarmi per i bus che tra 2 o 3 giorni dovrò prendere per tornare a Burgos e poi a Logroño e poi a Saragozza ma ci sono un po' di problemi, infatti dopo Burgos il camino segue un percorso tra piccoli centri dove il servizio di bus e' molto scarso, tipo uno solo al giorno e solo da certe località, dovrò far bene i piani di viaggio.
Per quel che riguarda il chilometraggio negli ultimi giorni ho rallentato molto, ma vi assicuro che camminare per 20/25 km per la Castilla e' faticoso, e poi ci sono i soliti 10 kg in spalla, e quelli ti massacrano... pensate che Cristiana ne ha 18 perché ha tutto il mangiare per la perra, ma oggi ne ha mollati giù due kg, e' proprio forte.
E comunque nel camino quel che ha importanza non sono i km fatti, o i record stabiliti, ma le persone che incontri, le loro storie, la loro umanità, questo ti resta.
Besos a todos.

 

 

Mercoledì 30 settembre 2009

undicesima tappa

La compagnia dell’anello si divide…

 

HONTANAS

Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.
Nunca persequí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,

ingrávidos y gentiles,

como pompas de jabón.

Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse...

Nunca perseguí la gloria.

Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;

caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante no hay camino
si

no estelas en la mar...

Hace algún tiempo en ese lugar
donde hoy los bosques se visten de espinos
se oyó la voz de un poeta gritar
"Caminante no hay camino,

se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso...

Murió el poeta lejos del hogar.
Le cubre el polvo de un país vecino.Al alejarse le vieron llorar.
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso...

Cuando el jilguero no puede cantar.
Cuando el poeta es un peregrino,
cuando de nada nos sirve rezar.

"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso.

Poemas de Antonio Machado - Caminante no hay Camino











ed oggi, dopo diversi giorni, la compagnia si e' divisa.
Siamo partiti da Burgos tutti insieme e arrivati ad
Hornillos del camino Cristiana e la perrita si sono fermati, la meseta e' terribile, interminabile, sempre uguale, un sole cocente e una strada pietrosa..., poi arrivati a Arroyo Sambol si e' fermata Sara, in un posto senza agua y luz, ma le gustaba, e cosi' a Hontanas siamo arrivati solo io e Valeria e siamo in un bel albergue, El puntido, 5 euro per la notte e 6 o 9 per la cena a seconda del tipo di menù del peregrino.
Comunque in questa 11 tappa i km sono stati 32, ma molto molto duri, paesaggi sempre uguali e forse illusioni ottiche per le grandi distanze, lo dice persino la guida, e poi lo zaino pesa mucho, sempre più, e il terreno duro e pietroso spacca gambe e piedi.
Comunque sono a 327 km e domani sarà l'ultimo giorno di cammino perché poi venerdì mattina devo prendere il bus per tornare a Burgos e poi a Logroño e poi a Saragozza.
C'e' un solo bus alle 7 e 30 del mattino e se lo perdo dovrò rincominciare con l'autostop.
Ieri sera a Burgos bella serata, con cena nei vari locali dove servono tapas, veramente bonitas, poi a nanna per le 10 e 30 e a momenti ci chiudono fuori dall'ospedale, cioè dall'albergue che
pareva un ospedale.

 


Per il resto todo bien, certo che fino a Santiago e' lunga, muy muy larga, anche se penso che ci arriva ormai ha un fisco perfetto anche se vedo tuttora negli albergues gente con problemi vari, piedi distrutti e tutto il resto.
Bueno, un saludo del Camino.

 

 

 

 

 

 

Giovedì 1 ottobre 2009

dodicesima tappa

FROMISTA

E cosi' sono arrivato quasi alla fine, a Fromista, fatti oggi 34 km e siamo a 361.
Domani cammino ancora un po', fino a Carrion de las Condes, da dove c'e' forse una corriera per tornare a Burgos e poi a Logroño e poi a Saragozza, speriamo, se no dovrò fare l'autostop.
La tappa di oggi e' stata dura, lunga ed terna per le mesetas, interminabili, illusioni ottiche, prima il sole cocente e poi la pioggia, veramente dura, male alle gambe, ai piedi, dappertutto, ma cercherò di continuare ancora domani.

 Sono in un bel albergue a Fromista, Castilla dura, dove la gente e' come la terra e non c'e' niente da ridere...
Ho cenato in albergue, ci siamo fatti una pasta all'amatriciana, molto buona, e un buon vino di Castilla, ora vado a letto perché sono finito e domani devo assolutamente arrivare a Carrion de las Condes, costi quel che costi, citta' dove passa la ruta del Cid, eroe medioevale.
Besos a todos y todas.

 

 

Venerdì 2 ottobre 2009

tredicesima e ultima tappa

CARRION DE LOS CONDES 

Bene, siamo arrivati alla fine!
Oggi ultima tappa da Fromista a Carrion de las Condes, 20 km, e così alla fine i km macinati sono stati 381, se ne facevo altri 10 arrivavo esattamente a metà, con la partenza da San Jean in Francia come ho fatto io, invece se partivo da Roncesvalles la metà l'avrei superata.
Ma la cosa importante da capire e' che non sono i km fatti quello che conta, qui non ci sono record da stabilire, ma sono le cose che ti capitano, le persone che incontri, i sentimenti e le sensazioni che provi, il sole e il vento sul Camino, e anche la pioggia che ieri mi ha preso proprio nel bel mezzo di una desolata meseta, e non c'era nulla da fare se non andare avanti.
Ho passato diversi giorni da solo, e poi ho viaggiato in compagnia, e tutte due le cose vanno bene, e comunque dipende dai momenti.
Io ho trovato una bella compagnia, che poi mano a mano si e' sgranata, prima Elias, poi Cri con la sua perra Agua, poi Sara, e infine oggi Valeria.
Li ricorderò tutti, e non solo, ricorderò le notti negli albergues parroquiales a dormire a terra, le orazioni nelle varie lingue, l'hospitalero di Tosantos che mentre ti parlava iniziava improvvisamente a cantare musiche sacre, e poi i paesaggi del Camino, prima la boscosa Navarra, poi la rigogliosa Rioja, poi la desolazione della Castilla, dove la gente e' come la terra, dura e arida, e li capisco perché per chi e' nato lì non c'e' proprio un cazzo da ridere...
Comunque un'esperienza forte, da fare, ognuno con il suo passo, e qui vedi gente di ogni età, e la maggioranza sono intorno ai 60.
E comunque e' più dura di quello che pensavo, non esiste allenamento specifico, il Camino e' sicuramente anche sofferenza, perché magari la tua resistenza fisica ti permette lunghe camminate, ma sono le gambe e i piedi che non reggono, lo zaino sulle spalle rompe ogni equilibrio, e anche se dal punto di vista della stanchezza potresti andare avanti, arrivi a un punto che devi rallentare, o svuotare lo zaino, o soffrire e proseguire.


Ho visto veramente molta gente in difficoltà, con i piedi martoriati e dolori alle gambe, che camminavano come derelitti, e anche a me e' capitato, e fa male, ma pochi si fermano.
E comunque non e' un'impresa per superman, veramente, devi solo trovare il passo perfetto, quello che ti fa fare più strada con meno fatica, e io quasi c'ero, ero li' per trovarlo, ma il tempo e' finito.
Oggi mentre a Carrion de las Condes aspettavo il bus per tornare a Burgos ho visto un sacco di gente che avevo conosciuto lungo il Camino, chi arrivava con lo zaino e chi gironzolava per il paese, e tutti mi chiedevano cosa facevo lì, e quando gli dicevo cosa facevo ci rimanevano un po', grandi saluti e abbracci in tutte le lingue del mondo.
Bello, bello davvero.
Ora sono a Burgos, dove sono arrivato in bus, e dormo nello stesso albergue dell'altra volta, quello che pare un ospedale e costa solo 3 euro, tra poco vado a farmi l'ultima cena con le tapas, muy bonitas, e poi mañana parto in corriera per Saragozza dove arriverò verso le 12.30, quindi giretto per la città con zaino in spalla e infine alle 4 vado in aeroporto dove partirò alle 6 per Orio al Serio, sperando di vedere qualche anima pia che mi aspetta dato che in Italia, in Padania, alle 8 di sera sei tagliato fuori dal mondo e il primo treno parte alle 7 del mattino, e sarebbe proprio il caso di usare un'espressione spagnola se qualcuno ti chiedesse come va:
¿Como estas?
¡De puta madre!
e non e' volgare!

Besos.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

parte seconda 

DIARIO DI UN “PEREGRINO PREPARADO

  

Giovedì 22 aprile 2010

PRIMERO DIA 

Hola' amigos, estoy en España!...con un po' di terrore visto che i voli della ryanair sono rincominciati solo da oggi, se avevo il volo ieri ero fregato... abbasso la nube!
bene, comunque sono a Burgos, in Castilla, e ora vi racconto un po' il viaggio.
partenza con un po' di ritardo da Bergamo, con giretti vari con il bus dell'aeroporto che pareva ci riportassero indietro all'ultimo momento.
poi arrivato a Valladolid alle 13.20, solo 15 min. di ritardo.
Atteso 45 min la navetta per la estacion de buses e poi li' attesa di un'altra oretta per il bus Valladolid-Burgos, partito alle 16.15 e arrivato alle 18.20.
A Burgos ho scoperto che domani il primo bus per Carrion de los Condes (dove sono arrivato lo scorso anno) parte solo alle 11.30 de la mañana, e quindi domattina un po' di relax prima di iniziare il cammino. Arriverò verso le 13 a Carrion e camminerò fino alle 6 circa ma non so se riuscirò a fare i 30 km programmati vista l'ora.  
Peccato, speravo ci fosse il bus per Leon prima, e infatti c'e', ma non ferma a Carrion..
Comunque poco male, si prende quel che viene.
Qui a Burgos fa fresco, circa 13 gradi stasera, e per tutto il viaggio in bus pioveva. Ho visto sul giornale che e' previsto brutto anche domani, ma il cammino e' così, poi sabato dovrebbe migliorare.
Ho trovato da dormire nel solito albergue dello scorso anno, 3 euro, una specie di ospedale ma confortevole, e gía' vedo i primi pellegrini sofferenti, con il passo malfermo per i dolori, vedremo a me come va.
Ho mangiato nel solito posto dello scorso anno, al Rincon del cid, che si e' spostato, ma l'ho trovato lo stesso, tapas e tinto, me gusta España.
Ora vado a lavarmi e dormire.
Nei prossimi giorni non vi prometto di scrivere con assiduità, dipende da quel che trovo, qui a Burgos e' una città e c'e' tutto ma poi non so. Ma vi penserò lungo il cammino, dove tutto può accadere.
Hasta luego.

 

 

Venerdì 23 aprile 2010

prima tappa

¡ BUEN VIAJE HOMBRE !

TERRADILLOS DE LOS TEMPLARIOS 

¡ Buen viaje hombre!
¡ Buen viaje hombre!

Con questo saluto che mi echeggiava alle spalle ho concluso il mio cammino di oggi, da Carrion de los Condes a Terradillos de los Templarios.
Il saluto in questione me lo aveva lanciato un viejo caballero (leggasi vieco cavaiero) incontrato a Ledigos, poco prima di arrivare alla fine della tappa odierna.
España, terra di incontri, a volte fuori dal tempo, come questo, quasi l'orologio si fosse
fermato, affascinante e inquietante al tempo stesso. Ma torniamo a ieri.
Dopo una gustosa tapeada per Burgos, cioè un giro per osterie varie a mangiar tapas e bere tinto, sono andato a dormire nel famigerato albergue/ospedale, al quinto piano, e come sempre ho beccato il posto sbagliato, ma l'ho capito subito, perché già alle 9 il tipo nel letto sotto il mio russava come un cinghiale nonostante tutti i miei rumori. Poi alle 10 hanno chiuso le luci e il porco ha russato per tutta la notte a livelli pazzeschi e io ho dormicchiato...
Alla mattina poi io mi sono alzato alle 6 perché non ce la facevo più a stare là, mi sono sistemato lo zaino e tutto il resto e alla fine, verso le 7 il tipo si e' alzato e mi ha detto: buongiorno.
Io avrei voluto dirgli: ma vaffanculo maledetto russatore, ma invece gli ho fatto un sorriso. Lo spirito del cammino ormai mi sta permeando!
Bene, poi alle 7 ero fuori con un fedddo notevole, circa 10 gradi, e dovevo aspettare fino alle 11.30 per la corriera per Carrion, dove avrei iniziato il cammino, e oltretutto oggi qui e' festa del dipartimento di Castilla per cui e' tutto chiuso e ho faticato parecchio a trovare una panaderia aperta
per comprare una barra (filone) di pane, il mio pranzo di oggi.
Poi e' venuto fuori il sole e mentre aspettavo ho incontrato un tipo sotto le guglie barocche e le facciate gotiche ( un miscuglio di stili pazzesco!) della cattedrale di Burgos. Il tipo era messo male, poveretto, era straniero e aveva circa la mia età ma camminava a fatica con l'aiuto di due bastoni, e aveva perso il cammino, così glielo ho indicato e lui e' partito felice.
España, terra di strani incontri, come dicevo.
Poi finalmente il bus e alle 13.00 ero a Carrion de los Condes, dov'ero arrivato lo scorso anno, foto di rito e partenza, e in quattro ore e mezzo, sotto un bel sole, sono arrivato qui, a Terradillos, dove però, arrivando tardi, alle 6, ho scoperto che l'albergue e' completo, ma non mi sono perso d'animo e ho chiesto alla proprietaria se mi poteva mettere un colchon

( materasso ) per terra, e non solo mi ha accontentato, ma mi mette praticamente nella stanzetta dove c'e' internet, quindi camera individual e spero di dormire bene. Oltretutto la dueña e' proprio simpatica, e' un posto a gestione familiare, si dorme per 7 euro e si cena con 8 euro, e oggi ho bisogno di una bella cena, proprio, e poi lei mi ha anche detto che mi

 

metterà la funda en la almohada, cioè la federa sul cuscino, proprio gentile.
Il mio programma prevede di arrivare a Leon per domenica e da Carrion a Leon sono 97 km, quindi dovevo farne 32 al giorno e avendone fatti oggi solo 27 me ne rimangono 70 nei prossimi due giorni, ma se domani sto bene magari mi avvantaggio un po' così arriverò a Leon domenica prestino e potrò visitare la città.
La tappa di oggi e' stata la conclusione di quella che e' chiamata tierra de campos, di cui Carrion e' il centro principale, una distesa senza fine di campi d'erba, a perdita d'occhio.
I 17 km tra Carrion e Calzadilla li ho percorsi lungo un sentiero dritto, eterno, senza fine davvero. Un tratto che mette a dura prova i nervi per la solitudine e la monotonia del paesaggio. La cosa che mi ha più impressionato e' stata la differenza con lo scorso anno, quando in questa zona la meseta era una distesa senza fine di terra brulla, riarsa, alla fine dell'estate. Ora invece e' tutto un prato verde, sempre uguale, lungo il quale ho camminato per ore in completa solitudine, un esperienza particolare.
Arrivato all'albergue mi sono sistemato, lavato, messo la mia roba su un sofà in attesa che la stanzetta internet sia disponibile, e infine sono andato a cena. Ero a tavola con 4 spagnole di mezza età e una ragazza sud coreana che parlava solo inglese e io mi sono dovuto improvvisare interprete tra loro, pensa un po'!
Le spagnole sono partite da Burgos e vanno a Santiago, con calma. La coreana da San Jean Pied de Port in Francia, ma ha un problema al ginocchio e oggi e' arrivata qui in taxi. La cosa divertente e' che le spagnole l'hanno vista arrivare e una mi continuava a dire: chiedile perché e' arrivata in taxi, non vale così, e via a ridere.
Comunque le signore mi hanno fatto un sacco di complimenti per come parlo e mi chiedevano dove avevo studiato, eh si, sono cose che fanno piacere, e comunque mi accorgo sempre più che questo e' proprio il mio paese d'adozione, quello di cui mi piace parlare e scrivere, quello in cui per strada o al ristorante o al bar raccolgo brani di conversazioni di persone che parlano tra loro e capisco quello che dicono, non so se mi spiego ma e' una sensazione strana, piacevole comunque.
Bene ora vado a sistemarmi la cuccia e a dormire, domani giornata impegnativa.
Ah, dimenticavo, il menù di stasera era zuppa all'aglio e di secondo braciola con patatine.
Besos y hasta luego.

 

 

 

 

 

Sabato 24 aprile 2010

seconda tappa

de TERRADILLOS DE LOS TEMPLARIOS hasta RELIEGOS

Una livida e fredda alba si leva alle mie spalle mentre scendo lungo la tierra de campos, il pellegrino cammina immerso nell'oscurità', solo il rumore dei grilli lo distoglie dai suoi pensieri.
Eh si, e' dura la vita del pellegrino!
Stamattina partenza presto perché dovevo recuperare da ieri e alla fine sono arrivato a Reliegos, 44 km lungo una senda interminabile, sempre dritta sempre uguale, eterna, in completa solitudine. Pranzo vicino a El Burgo Ranero con pane e salame e poi avanti fino alle 4 e mezzo sotto un sole cocente, non è caldo ma il sole scotta e bisogna proteggersi.
Oggi sono passato per San Nicolas del Real Camino, poi Sahagun, quindi Calzada de Coto, poi Calzadilla de los Hermanillos, quindi Bercianos, poi Burgo Ranero e infine Reliegos.
Stamattina era freddo, avevo addosso tutti e due i pile, altro non avevo da mettermi, poi a mezzogiorno e' venuto un sole bruciante e ho
camminato altre 4 ore.
Arrivato a Reliegos ero il settimo pellegrino, e' un bel posto, confortevole, e anche il paesino e' carino, mi piace.
Oggi ho camminato un'oretta con Ninetta, una tedesca che camminava come un
treno, poi a Sahagun e' andata avanti e stasera e' qui anche lei.
Poco dopo Sahagun ho visto una pellegrina dal passo malfermo, era una ragazza
palermitana con una forte infiammazione al ginocchio sinistro, ho camminato mezzoretta con lei per farle coraggio e prima di lasciarla le ho regalato una boccetta di Fortradol, un forte analgesico di cui ne avevo tre campioncini, spero le serva. E che non serva a me nei prossimi giorni!
Io per adesso sto bene e poi domani ho solo 25 km per arrivare Leon e visitarla nel pomeriggio, credo ne valga la pena e quindi volevo fare tanta strada oggi per arrivare presto domani.
Hasta luego.

 

 

 

  

Lunedì 26 aprile 2010

terza e quarta tappa

de RELIEGOS a LEON y de LEON a HOSPITAL DE ORBIGO

     

Ieri da Leon non ho potuto scrivere perché era domenica e nel convento delle carmelitane dove dormivo non c'era internet.
Comunque e' stata una tappa tranquilla, solo 25 km e alle 11.30 ero già arrivato, sistemato nel convento, brutto dormitorio con i letti castello vicini vicini, ma perlomeno chiedevano un donativo libero, e poi via per Leon, veramente bella, piena di vita e di gente a zonzo anche perché era domenica.
Notevole numero di chiese e monumenti vari, e chi ama lo stile romanico non può definirsi tale se non ha visto il portale della iglesia de San Isidoro.
Tra l'altro ieri dentro San Isidoro stavano celebrando la ricorrenza della nascita della prima corte di Leon (quella di Leon fu appunto la prima di Spagna) quando il potere non fu più solo della chiesa e dei nobili ma anche del popolo. Erano tutti in costume, comprese le autorità attuali della città e della chiesa.
Poi dopo ho visitato la Cattedrale, enorme, e piazze e palazzi vari, molto bello davvero.
Poi resto del pomeriggio a zonzo e infine cena per tabernas varie insieme a Thomas e Ninette, due tedeschi conosciuti già da due giorni e con cui ho cenato anche a Reliegos.
Poi alle 9.30 ritirata per orazioni e benedizione del pellegrino nel convento delle carmelitane dove tra l'altro lavora una hospitalera italiana che mi ha raccontato un po' di cose sulla sua
esperienza. Da pensarci.
Per quel che riguarda il cammino devo dire che la parte fatta fino ad oggi e' forse la più brutta e monotona, giorni e giorni sempre sulla meseta che pero non e' più affascinante come prima di Burgos per il suo aspetto selvaggio, ma e'
solo noiosa, un senda dritta, eterna, sempre a fianco della strada, interminabile, con diverse croci (almeno tre ne ho viste) di pellegrini che ci hanno lasciato la buccia lungo il cammino.

 

 

 

 

 

Adesso dovrei avere ancora un paio di giorni così e poi ad Astorga il cammino dovrebbe tornare ad essere affascinante, e forse ancora di più dovrebbe esserlo il pezzo dopo O'Cebrero, tra un po' di giorni.
Oggi dopo colazione comunitaria nel convento sono partito da Leon insieme con Thomas che e' venuto a prendermi davanti all'albergue, lui
dormiva da un'altra parte, e via insieme lungo la periferia di Leon, brutta. Lui e' un vero panzer, un bestione, ha 38 anni e parla inglese come me quindi ci intendiamo benissimo. Con lui non paura di niente, potrebbero anche saltare fuori i briganti.
A dir la verità ha un male boia al dito piccolo del piede, una vescicona grande, ma dice che senza dolore non c'e' gloria...
In questo momento sono a Vilar de Mazarife, 22 km fatti da Leon, e sto facendo una sosta in un albergue che si chiama San Antonio de Padua..... ma vorrei arrivare a Hospital de Orbigo, in totale 37 km di una meseta un po' più varia dei giorni scorsi.
Per adesso va tutto bene, ma domani e' il quinto giorno di cammino, e l'anno scorso il quinto giorno arrivai a Logroño soffrendo come un cane per il male alle ginocchia. Staremo a vedere se gli allenamenti sull'argine con lo zaino pieno di bottiglie d'acqua e' servito.
Poi se tutto va bene domani vorrei arrivare a Rabanal del Camino, altri 38 km e mi fermo li', a 1.150 metri di altitudine, giusto prima di affrontare i 1.500 metri della Cruz de Hierro... vi racconterò se la strategia e' giusta!
Besos y hasta luego.

 

 

 

 

 

 

Lunedì 26 aprile 2010

Hospital de Orbigo 

Bene, e così sono arrivato alla meta, in un pomeriggio caldo e assolato, anche se l'aria e' fresca e per camminare va bene, ma il sole batte forte, e il problema e' che io cammino verso ovest e così dalle 11 di mattina in poi il sole viene sempre dalla mia sinistra, così da questo lato sono bruciato e  invece il lato destro e' bianco...
Hospital de Orbigo e' una tranquilla cittadina,con un bellissimo ponte romano lungo 204 mt. sul rio Orbigo e con 20 arcate.
Su questo ponte c'e' anche una leggenda: era l'anno santo jacobeo 1434 e un cavaliere di Leon che voleva riscattare il suo onore sfidò tutti quelli che attraversavano il ponte, e per un mese batté tutti, da qui la leggenda del Paso Honroso, bella no? Tra l'altro il ponte e' uno dei più antichi di Spagna.
L'albergue dove dormo e' gestito da una confraternita olandese, e' un bel posto, con un grande giardino ideale per fare il bucato, patio e tanti tavolini e sedie, proprio tranquillo, con musica di canti sacri che vanno sempre. Chiusura alle 21.30 ma a quell'ora dormirò già, visto che domani mi aspettano altri 38 km con l'inizio della salita verso la cruz de Hierro, fino a Rabanal del Camino dove dormirò, e poi il giorno dopo via verso il punto più alto del camino.
Da qui già di vedono in lontananza  le vette innevate de los montes de Leon, chissà che mi aspetta tra due giorni.....

Besos.

n.b.
sono sempre con Thomas, che mi ha raggiunto qui.

 

 

 

 

 

  

Mercoledì 28 aprile 2010

quinta e sesta tappa

de HOSPITAL de ORBIGO a RABANAL DEL CAMINO

y de RABANAL hasta PONFERRADA 

Hola' amigos,
allora ieri niente cronaca e quindi ve la racconto oggi.
Ieri mattina partito da Hospital de Orbigo e arrivato ad Astorga dove il vecchio panzer Thomas si e' fermato, il dolore ai piedi non gli permetteva di continuare, chissà se lo rivedrò.
Finalmente sono terminate le mesetas, l'aria e' piu' vibrante e il paesaggio e' cambiato, in lontananza los montes de Leon innevati.
Sono passato per vari paesi, tra cui El Ganso e infine sono arrivato a Rabanal del Camino, 38 km, e mi sono fermato in un bell'albergue gestito dalla confraternita di St.James di Londra, un bel posto, con donativo. lì ho conosciuto un gruppetto di persone tra cui due tedeschi, un'italiana, Jonathan lo svizzero, e sono andato a cena con loro, divertente Marcus il tedesco, poi dopo cena siamo tornati in albergue e si sono aggiunti Itaca, una spagnola, Esteban e Pascal francesi, Roberto belga, un bel gruppo. Marcus cantava Heidi in tedesco ma gli hospitaleros non hanno gradito però e' stata forse la migliore serata. Pascal aveva la chitarra e suonava proprio bene.
Stamattina partenza con calma alle 8, obiettivo Ponferrada, 34 km.
Ho passato la cruz de Hierro, 1500 mt., il punto più alto del cammino, dove tutti lasciano un oggetto personale o magari solo un sasso, per lasciarsi alle spalle qualcosa. Sono rimasto lì un bel po', si stava bene, bel clima e posto coinvolgente. 

Poi discesa vertiginosa verso Acebo dove ho mangiato con Roberto e poi sono arrivati l'italiana e i due tedeschi che oggi stanno male perché stanotte hanno vomitato, forse per il dolce di ieri sera. A me e' andate bene....
In particolare Andreas era proprio messo male. Ho quindi raggiunto Molinaseca e poi ce l'ho fatta a proseguire fino a Ponferrada, ma e' stata dura davvero, molto caldo e inizio ad avvertire qualche doloretto alle gambe, ma niente di particolarmente preoccupante.
Tutto il gruppo/gruppetti vari credo arrivino al massimo a Molinaseca quindi oggi si cambia giro. Ma poi arrivato all'albergue di Ponferrada ho trovato Jonathan lo svizzero che era andato avanti e ho appuntamento con lui alle 7 per cenare insieme.
L'albergue e' bello e moderno, donativo e bei servizi.
Ponferrada e' una bella cittadina, abbastanza grande, con un gran castello che la domina.
Fino ad oggi i km sono 208, un bel po', e  comunque il cammino e' proprio una bella esperienza, ci sono tanti addii, e' vero, ma forse e' proprio questo l'aspetto umanamente più profondo.
Bene, e' tutto. Per i prossimi giorni pare arriverà pioggia, certo che fino adesso e' andata bene, anche troppo caldo forse.
Adios.

 

 

 

 

 

 

Giovedì 29 aprile 2010

settima tappa

VILLAFRANCA DEL BIERZO

Bien amigos, ormai ho lasciato definitivamente le mesetas e la loro monotonia e mi sto inoltrando nel Bierzo, zona famosa per i vini insieme a La Rioja.
Stamattina sono partito da Ponferrada con calma, verso le 8, perché ho deciso di rallentare la marcia, se continuo a fare 35 km al giorno va a finire male, e così sono arrivato a Villafranca del Bierzo, solo 27 km, e poi domani affrontero' la salita ai 1300 mt. del Cebrero, qui sono a 570 e saranno 700 mt. di salita.
Comunque e' stata un buona scelta, appena uscito da Ponferrada mi sono unito a Antonio, de España, y Jonathan de Suiza ticinese e abbiamo fatto una gran sosta a Cacabelos con degustazione di prosciutti e vini locali.
Poi ripartiti e incontrati Klaus de Alemania e l'italiano Maurizio, fermi in un garage a fare sosta enogastronomica, e via tutti insieme fino a Villafranca, un bel paesino arroccato sulla montagna e fermati all'albergue de la Piedra dove ci sono due hospitaleras, Livia la spagnola e Victoria de Hungria, molto cordiali e simpatiche, subito offerto caffè e poi ci hanno dato una cameretta da 6 veramente bella, era un pezzo che non dormivo in un posto così.
Prima ci hanno chiesto se siamo tutti insieme o no perché la camera e' molto intima, se no c'e' la camerata.
E noi tutti insieme: ci conosciamo molto bene, nessun problema!
Per domani il programma ve l'ho detto: salita a O'Cebreiro, 28 km di salita, e poi deciderò se fermarmi la' o iniziare la discesa, Santiago si avvicina, mancano solo 180 km e ne ho fatti ormai 620, di cui 235 questa settimana.
L'avventura volge alla fine, ma ne vale pena muchachos!
Hasta luego.

 

 

Venerdì 30 aprile 2010

Ottava tappa

 O’CEBREIRO 

Ed eccomi arrivato in Galizia, Santiago si avvicina, mancano solo 151 km, oggi fatti circa una trentina da Villafranca del Bierzo a O'Cebreiro, in cima a  una montagna , a 1.300 mt. e fa un freddo boia stasera.
Ieri ho dormito in un camera da 5 con gli amici del camino, i soliti Jonathan, Antonio lo spagnolo, Maurizio e Klaus il tedesco che e' proprio forte, avra' 55 anni ed e' sempre sorridente ma non parla niente e così e' felice.
Antonio  lo chiama cabeza cuadrada e lui ride, e' proprio forte!
La tappa di oggi e' stata dura, 30 km di salita e gli ultimi 8 veramente ripidi, poi arrivati a O'Cebreiro trovato posto nell'unico albergue, bello e moderno, grande camerata, stasera concerto de roncas (ronnnnnnnnnn).
Maurizio non ce l'ha fatta e si e' fermato a la Faba, perso ormai, invece gli altri 3 sono arrivati uno ad uno e adesso siamo tutti insieme.
Abbiamo anche ritrovato Marcus e Andreas che però sono arrivati qui in macchina, grandi vesciche..
Adesso sono in Galizia e si sente dai nomi che assomigliano un po' al portoghese, e così dopo aver passato la provincia di Palencia e di Leon adesso sono entrato in quella di Lugo, la prima della Galizia.
Qui il paese e' piccolo ma molto carino, ci sono un sacco di osterie dove la gente canta e suona, si prepara una serata di fiesta...
Ho poi conosciuto diverse persone e spesso si sente raccontare che fanno il camino per una promessa ad un amigo o ad un parente che ha qualche brutta malattia, il cammino e' anche questo, anzi forse e' uno dei suoi aspetti più toccanti.
Io non posso dire altro che e' una grande esperienza, difficile paragonarla a qualcosa, molto coinvolgente, e si dice anche che durante il camino si piange almeno una volta, e dai racconti non fatico a crederci.
E comunque si vede tanto dolore fisico, proprio molto, vi assicuro, ma come già detto, no pain no glory, o sin dolor no hay gloria.
Io per fortuna sto bene, proprio bene, la tappa leggera di ieri ha eliminato quei primi dolori che iniziavo ad avvertire alle gambe ed oggi in salita andavo come un treno, avrei potuto anche continuare ma già con questo ritmo arriverò a Santiago due giorni prima del previsto, il 4 invece del 6 maggio. Potrei rallentare, anche perché, come sempre, e' solo facendo tappe massimo di 25 - 30 km che si resta insieme agli amici trovati.
Hasta luego de Galizia.

 

 

Domenica 2 maggio 2010

nona e decima tappa

de O’CEBREIRO a SAMOS

y de SAMOS hasta PORTOMARIN 

Bene, eccomi arrivato a Portomarin, ed e' un vero circo!
Qui arrivano le comitive in bus per fare gli ultimi 100 km e si vedono persone mai viste prima che camminano proprio male. che dire? ognuno fa il cammino che crede.
Ieri sono partito da O' Cebreiro nella nebbia e subito abbiamo perso Klaus,
poi invece di fare la strada più corta per Triacastela abbiamo deviato per Samos,(in tutto 35 km compreso errore che ci ha portato fuori strada, sembravamo tre tontos) dove c'e' un monasterio benedettino molto bello, il più antico di Spagna, visitato con guida e poi a dormire nel dormitorio del monastero, un freddo boia, per fortuna davano le coperte. Era molto spartano ma c'era proprio poca gente.
Dimenticavo di raccontare la serata a O'Cebreiro, mucha fiesta e gente che cantava e ballava in tutte le tabernas.
A Samos una delle migliori cene fin qui, calamares a la romana e chorizos bravos.
Poi oggi salutato Jonathan che si ferma prima e io e Antonio siamo partiti alle 7.30 x Sarria a poi Portomarin, in tutto 35 km anche oggi, e adesso da qui ne mancano solo 90 a Santiago.
Io sto bene, gambe e piedi perfetti, inoltre da prima di O'Cebreiro ho raccolto due bastoni e devo dire che aiutano molto.
Il paesaggio della Galizia e' spettacolare, boschi, verde e montagne e acqua, però spesso minaccia pioggia anche se finora non ne ho ancora presa, ma vedremo.
Tutta la giornata e' stato un susseguirsi di piccoli paesi contadini, molto poveri, qui d'inverno dev'essere dura...
Arrivando a Portomarin abbiamo passato molti pellegrini degli ultimi 100, con piccoli zainetti e spesso molto
anziani, mayores come dicono qui.
Arrivati al paese alle 5.30, sistemati in albergue municipal molto grande e con molta gente e, sorpresa, c'era Jonathan che aveva cambiato idea, e poi aveva anche visto Klaus in giro!
Incredibile, nel cammino ci si rincontra sempre, poi durante il giorno visto un sacco di gente che conosciamo, un gruppetto di spagnole, poi uno di catalani e così via.
Stasera alle 7 appuntamento per la cena con tutto il gruppo, ci divertiremo.
Domani tappona di quasi 40 per meli, io e Antonio vogliamo arrivare là perché e' famoso per il pulpo a la gallega, e vogliamo cenare lì, vi dirò se era vero.
Bueno, salutos a todos.

 

 

 

 

Lunedì 3 maggio 2010

undicesima tappa

MELIDE Y PULPO

Eh si,il pulpo ala gallega e' proprio bueno, molto bueno!
Tanto buono che dopo essere arrivati al albergue provisional di Melide ed essere andati a fare una prima tappa a Casa Ezequiel, siamo tornati all'albergue e ci siamo trasferiti armi e bagagli in un hotel privato senza orario di rientro, e questo perché a casa Ezequiel la  gente va dalle 7 alle 10 e rischiavamo di fare coda per cenare e non mangiare il pulpo per l'orario di rientro dell'albergue, alle 10.
Oggi tappona da 41 km., da Portomarin a Melide, e ormai sono a soli 50 km. da Santiago, credo che ci arriverò in 2 giorni.
Siamo rimasti io e Antonio, che un po' arranca ma dice che gli do forza e che mi segue, certo che la tappa di oggi e' stata dura, un mucchio di saliscendi in mezzo a boschi, torrenti, paesini e montagne, e sempre con la minaccia della pioggia, nubi grigie e minacciose e un vento boia e spesso molto freddo.
Il cammino in quest'ultima parte ti mette a dura prova.
Come ieri abbiamo incontrato un sacco di gente partita per gli ultimi 100, veramente molta gente con questi zainetti da gita della domenica.
Io invece sto bene, muy bien, le gambe macinano km come il vento, e poi dopo questa notte in hotel in camera con due soli letti credo che starò ancora meglio.
Bene, le notizie son finite e vi saluto, Casa Ezequiel y su pulpo a la feira me esperan!
Hasta luego.

 

 

Martedì 4 maggio 2010

dodicesima tappa

ARCA DO PIÑO 

Oggi e' iniziata male, Antonio ieri aveva preso una storta e poi camminando sentiva male e così oggi quando ci siamo svegliati nella nostra camera dell'hotel aveva il piede gonfio gonfio.
lui voleva provare ma andava pianissimo e mi diceva di andare avanti. poi arrivati 2 km fuori Melide si e' fermato a una fontana e si e' messo a piangere, lui sempre allegro e sorridente... vederlo così mi ha fatto venire un
groppo allo stomaco.
poi siamo rimasti d'accordo che restava lì e magari veniva con il bus e l'ho salutato. poi mi ha telefonato che lo avevano fasciato al centro medico e veniva avanti piano ma non arrivava qui ma solo a metà e domani non so che farà. Comunque lo capisco, arrivare a due giorni da Saantiago e trovarsi così e' proprio sfortuna.
La tappa di oggi da Melide a Arca do Piño e' stata molto bella, 32 km di torrenti, boschi di
eucalipti, montagne e tanti saliscendi, e poi nuvole e sole, e vento frio, e qualche spruzzata di pioggia.
le mie gambe vanno a mille, ancora a O'Cebreiro avevo raccolto due bastoni e li uso in salita a mo' si racchette, e filo come il vento, potrei continuare a camminare per sempre.
Ieri poi seratona a Melide, pulpo a la gallega a Casa Ezequiel, con gamberoni, patate a la gallega, col pimiento, e vino bianco. Eravamo in molti, io e Antonio, e poi le tre spagnole, Mark l'olandese, un altro
spagnolo  e Bertrand, pure lui spagnolo, e poi un ragazzo italiano.
Dopo la cena a festeggiare in un bar fino quasi mezzanotte perche' gli facevano entrare per una porta secondaria al centro deportivo dove c'era l'albergue provisional.
Bene, domani e' il grande giorno, arriverò al termine penso in mattinata, andrò a farmi dare la Compostela e poi a vedere la cerimonia del Botafumeiro e alla sera la messa con l'elenco delle nazionalità dei pellegrini arrivati, sarà emozionante credo.
Stasera qui ho ritrovato Roberto, il belga che parla italiano e mangio con lui e una francese e un'altra belga dentro l'albergue, preparerò io una carbonara, terrò alto l'onore dell'Italia!
Hasta luego.

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 5 maggio 2010

tredicesima e ultima tappa

SANTIAGO DE COMPOSTELA

Sono arrivato, il cammino e' finito.
Strane sensazioni, gioia e tristezza, tanta gente e tante persone che si conoscono, già viste.
Oggi dopo essere partito da Arca do Piño siamo arrivati al Monte do Gozo, il monte della Gioia, a soli 5 km da Santiago, dove c'e'il discusso monumento che ricorda la visita del papa polacco, e da cui si vedono i primi pinnacoli della cattedrale, poi lunga discesa attraverso la periferia della città e infine la cattedrale, la piazza, la statua di SantYago Matamoros lassù....

 

 


Poi ritiro della Compostela, per me rigorosamente quella di fa il cammino per motivi non religiosi, diversa dall'altra, poi tentativo fallito per la messa, gia' chiusa le porte, andremo
dopo, e' la messa dove dicono che ci sono tot italiani, tot spagnoli ecc.
Poi entrata dopo lunga coda alla puerta del Perdon, dove dentro la sacra capilla c'e' la statua di Santiago dove la tradizione vuole che i pellegrini gli abbraccino le spalle.
Poi visita alla chiesa, dove si trova la famosa colonna con 5 impronte che sembrano un unghiata, per le milioni di  mani posate dai pellegrini nei secoli, tra cui ora la mia, ma e' già una forzatura dire la mia, perché io certo non ho afferrato quella colonna con grande trepidazione dopo un viaggio a piedi durato un anno e più.
Ma anche a prescindere dalla mia mano il solco resta, scavato nel duro marmo dalle dita di tutti quei morti, e in questo modo sono entrato a far parte di un opera d'arte collettiva, il pensiero diventa visibile nella materia, e questo e' prodigioso.
La forza di u'idea spinse contadini e re ad appoggiare la mano in quel punto, e non conta nulla quel che io credo o no, conta solo che quell'impronta e' il risultato di quello che tutte quelle persone hanno creduto, e che ora sono morte, e questo rende il tutto molto molto
coinvolgente.
Ieri sera mi sono ritrovato con Antonio, mi aveva telefonato che si fermava a Santa Irene, poi lo hanno raggiunto le 3 ragazze di Najera, che lui chiama i suoi tre angeli, e con loro e' arrivato fino ad Arca. Io stavo mangiando con Roberto il belga e Romy tedesca e un'altra belga amica di Roberto, gli avevo preparato una carbonara, abbastanza buona, e stavo decidendo di andare fino a Santa Irene per salutare Antonio, mi dispiaceva com'era andata ieri, erano 3 km andare e 3 ritornare, e lui e' arrivato...incredibile.
Poi serata con tutto il gruppo con cui ormai ci conosciamo e camminiamo fin da Ponferrada, almeno una settimana, sono le ragazze di Najera,
io e Antonio, Bertrand e Mark l'olandese, e poi Roberto a Andrea italiano.
Oggi siamo partiti insieme e fatto ultima tappa ed entrati nella cattedrale insieme.
Qui a Santiago gli albergue per i pellegrini sono un po' fuori mano e mi sono trovato una stanza in una pensione, carina e sono solo, fantastico!
Stasera appuntamento con gli altri per mangiare insieme e`per gli addii, domani giorno libero e poi venerdì a Valladolid per l'aereo.
Qui c'e il sole ma fa freddo e comunque in 13 giorni di cammino non ho preso una goccia di pioggia, tanto sole e tanto vento, media giornaliera oltre i 30 km e nessun problema fisico, potrei continuare a oltranza.
E' tutto.
Hasta luego dal Cammino.

 

 

 

Venerdì 7 maggio 2010

ULTIMO DIA 

Stamattina mi sono svegliato in una Santiago grigia e piovigginosa, una botta di malinconia se già non bastava..
Tutti i pellegrini stanno arrivando avvolti nelle mantelle, bagnati e infreddoliti, ma credo che arrivare così a Santiago sia una bella esperienza, particolare ed emozionante, con la cattedrale grigia e le sue torri avvolte nelle nubi.
Ieri e' stata una lunga giornata di addii, se ne sono andate le ragazze di Najera, Andrea e Bertrand, l'amico di Antonio e tanti altri conosciuti lungo il cammino, che tristezza! E x molti e' stata rispettata la tradizione delle lacrime che almeno una volta vengono lungo il cammino.
Poi ieri sera a cena con Antonio, che e' partito stamattina presto, e Mark il nederland che ho poi scoperto che da giovane giocava come centrattacco nella prima divisione olandese, pensa un po'! Con noi c'erano anche due olandesi già conosciuti e Romy la tedesca, bella serata.
Ieri qui c'era il sole e molto meno vento e freddo del giorno che sono arrivato, e ho passato gran parte della giornata nei pressi della cattedrale a vedere l'arrivo dei pellegrini, ed e' pazzesco quanta gente conoscevo, e' forse questa la cosa migliore da fare qui.
A me per il tempo e' andata piu' che bene, da racconti di gente che era un giorno avanti di noi ho scoperto che si sono fatti tutta la Galizia con la pioggia mentre io ho preso appena un paio di pioggerelline e non ho nemmeno usato l'impermeabile.
E la cosa più pazzesca e' che chi invece era due giorni dopo di me ha trovato una tormenta di neve al O'Cebreiro, e anche nella zona tra Burgos e Leon, alla televisione hanno detto che hanno mandato i militari a recuperare i pellegrini dispersi nella tormenta.... brrrrrrrrrr!
Oggi inizia il lungo viaggio di ritorno, alla fine ho deciso di spezzarlo in due. Dopo pranzo parto in bus per Ponferrada e poi altro bus fino a Leon dove arrivo verso le 9, spero di fare in tempo ad andare a dormire nell'albergue de las carmelitanas che già conosco, poi sabato alle 5.30 ho il bus per Valladolid che mi smonta alle 8 direttamente in aeroporto. Lì scoprirò che e' successo alla mia prenotazione che adesso la Ryanair me la da "chiusa" che vorrà dire?
E poi, se arrivo in Italia, lungo viaggio dalla profonda Padania fino a casa, eh si, perché a Bergamo si e' fuori dal mondo per le ferrovie italiane.

 

Bene, il cammino, questo cammino, e’ finito.

Valerio

 

 

P.S.

E infine alcune note inserite al mio ritorno in Italia, innanzitutto sul viaggio, molto lungo.

Sono partito venerdì alle 14,00 in bus da Santiago con destinazione Leon, tanto per spezzare le 10 ore di corriera fino a Valladolid in due tranche, e così è stato, tra l’altro mi sono trovato in corriera insieme a Maurizio, l’italiano conosciuto lungo il cammino, e che avrebbe condiviso con me tutto il viaggio.

A Leon andati subito dalle carmelitane che già conoscevo e dopo breve trattativa con gli hospitaleros ottenuto permesso di uscire alle 5 la mattina successiva. Quindi veloce cena a tapas e poi a nanna.

Sveglia alle 4.30 e alle 5 e 15 eravamo già in corriera, diretti a Valladolid, dove siamo scesi all’aeroporto alle 7, e qui la sorpresa!

Verso le 8 tutti i voli venivano annullati per il ritorno della nube islandese, maledetta… e così ci veniva spostato il volo su Madrid, da dove pareva si partisse.

Spostamento a Madrid in corriera, a nostro carico, e poi metropolitana e infine lunga e snervante attesa per il nostro aereo che veniva ritardato ma alla fine partiva.

Arrivavo così a Bergamo alle 21, ormai tagliato fuori dai treni per Venezia, ma fortunosamente trovavo un passaggio fino a Peschiera del Garda dove veniva un mio amico a prendermi. Arrivavo a casa a mezzanotte, ed ero partito da Santiago il giorno prima alle due del pomeriggio, un viaggio massacrante.

 

 

 

NOTE FINALI

In questa seconda parte i km complessivi sono stati 424 in 13 giorni, quindi una media di quasi 33 al giorno, e complessivamente gli 800 km circa del cammino da San Jean a Santiago sono stati percorsi in 26 giorni.

Credo (e consiglio caldamente) sia meglio impiegare qualche giorno in più, intorno ai 31-33 giorni, a meno di non essere in possesso di una buona preparazione fisica, in caso contrario avrete tutta la gloria del cammino, con annessi e connessi!

 

E per finire una serie di informazioni su quello che serve al pellegrino, nel caso vi venga voglia di fare questa esperienza.

Ecco un rapido elenco:
3 calzini
3 mutande
3 magliette (di cui una tecnica)
1 paio di pantaloni tecnici da trekking (meglio se accorciabili)
1 paio di pantaloni lunghi leggeri tipo tuta, magari per la notte

1 pile pesantino e magari 1 leggero
1 mantella impermeabile (veramente impermeabile)
1 coprizaino impermeabile
1 sacco a pelo, va bene anche leggero, max 1kg. Sconsiglio il sacco lenzuolo, a volte la notte fa freddo
1 paio di scarpe pesanti per le zone montuose, e che tengano l'acqua
1 paio di scarpe da ginnastica
1 paio di ciabatte da doccia

1 piccolo asciugamano in tessuto non tessuto
materiale necessario per curare vesciche
materiale necessario per lavarsi (magari in dosi ridotte per il peso)
Antifiammatori e antidolorifici
sapone di marsiglia per lavarsi la roba
1 bottiglia d’acqua da mezzo litro
1 pila
1 federa
e niente altro.
Dovete stare sotto al 15% del vostro peso, l'ideale sarebbe stare sui 7 o 8 kg.
Se andate oltre questo peso poi soffrite.

¡Buen Camino a todos!

Valerio 

valeriomorellato@libero.it 

 

 

 

Home ] AFRICA ] AMERICA ] ASIA ] EUROPA ] OCEANIA ]