IL CAMMINO DI SANTIAGO
Diario di viaggio 2009 - 2010
parte
prima
DIARIO
DI UN “PEREGRINO QUIMICO"
Domenica
20 settembre 2009
PRIME
NOTIZIE
Bene
ragazzi, anche qui sul cammino c'e' internet!
Allora vi racconto in breve questi primi due giorni.
viaggio perfetto fino a Saragozza, bus per il centro città e poi subito altro
bus per Pamplona e trovato appena in tempo un albergue del peregrino in centro a
Pamplona che chiudeva alle 10 e io sono arrivato alle 9.45. costo 6 euro.
Della
prima notte in un albergue mi sono rimasti impressi gli odori dei miei vicini di
letto, sensazione forti, pungenti....
va beh!
Poi stamattina vado alla stazione dei bus e scopro che la domenica non ci sono
bus per Roncesvalles così prendo
un bus urbano fino a fuori città', direzione Francia, e poi vai col dito.
dopo 10 min. mi carica una signora che andava in macchina a iniziare il camino
da Roncesvalles, arrivo che piove ma decido di proseguire lo stesso per SJPP
(San Jean Pied de Port), in Francia, cammino un po' e poi mi tirano su due tipi
in camper, quello che guidava proprio forte, mi racconta un sacco di cose, e nel
camper c'era un labrador nero che per tutto il tragitto mi ha leccato con la sua
linguona il ginocchio sinistro, quello che mi fa male, forse un segno?
Cmq mi portano direttamente a SJPP, una vera botta di culo, tanto che ci arrivo
molto prima che se avessi preso la corriera e così decido di partire a piedi
per tornare a Roncesvalles che pensavo non fosse possibile e sarei dovuto
rimanere una notte a SJPP.
Tappa
dura, 27 km e 1.200 mt. di dislivello, pioggia intermittente e continuo metti
togli mantellina e cover per lo zaino, comunque sono partito alle 11 e arrivato
alle 5, un sacco di gente incontrata per
strada, e poi discesa
vertiginosa a Roncesvalles dove c'e' la famosa abbazia, ricordate Rolando?
Qui ho trovato da dormire in un caotico ostello, 6 euro e un sacco di gente,
prenotato la prima cena del pellegrino per 9 euro alle 21 e adesso alle 7 vado
alla messa in abbazia dove danno la benedizione ai pellegrini.
Durante
la tappa ho passato il confine franco spagnolo alla fontana di Roland, bello.
besos.
n.b.
Ho scoperto che nei bar spagnoli si può ancora fumare e la birra costa 1.80,
fantastico.
Lunedì
21 settembre 2009
seconda
tappa
SOTTO
LA PIOGGIA
Grande
tappa oggi, Roncesvalles - Pamplona, ufficiali 47 km ma con le deviazioni e
alcuni errori commessi credo di essere arrivato a 50... e sono distrutto, però
adesso a Pamplona sono già andato in un bel posticino a mangiare tapas e bere
vino, come Ernest ( Hemingway )....
ma incominciamo dal principio, o meglio da ieri sera a Roncesvalles dove, dopo
la messa e relativa benedizione ai pellegrini di tutto il mundo e messa in
spagnolo (affascinante) sono andato nell'unico ristorante del posto a mangiare.
cena del peregrino 9 euro, piattone di penne al pomodoro stracotte ma buone e
poi trota con patatine fritte e yogurt, ero a tavola con due tedesconi sui 55
che parlavano inglese peggio di me, ma un buon vino rosso della Navarra ha
risolto tutti i problemi e ci siamo fatti un sacco di risate..
Poi a nanna ma prima una compressa di paracetamolo e una di acido
acetilsalicilico, per prevenire dolori, acido lattico ecc.
La mia vicina di letto, a due spanne, era una biondina tutta carina che a un
certo punto mi ha detto che il mio zaino puzzava e se potevo spostarlo, e mentre
me lo diceva si tappava il naso, ma non e' vero, non puzzava, era lei un po'
loca.
Alle 10 spenta la luce della gran camerata e io ho dormito completamente
vestito, pile e braghe lunghe e dentro il sacco lenzuolo che sono l'unico che ce
l'ha, tutti hanno sacchi a pelo imbottiti, ma vedremo in Castiglia come saranno
presi a portare quel peso e quell'ingombro... comunque ai 960 metri di
Roncesvalles ieri sera c'era un gran freddo.
A proposito di altezze ieri al confine franco spagnolo, al colle Lepoeder, ero a
1.410 mt. di pioggia e vento, brrrr.
Oggi
mi sono alzato alle 5.30, buio completo in camerata e in silenzio mi sono
portato tutta la mia roba stesa sul letto dopo la pioggia di ieri, lo zaino
ecc., giu' nell'antibagno illuminato e li' mi sono sistemato tutto e alla 6 in
punto, proprio mentre accendevano le luci della camerata, e una moltitudine di
dormienti si svegliava, uscivo dall'albergue.
fuori mi attendeva una Navarra immersa nella notte più profonda, e una pioggia
scrosciante che mi ha accompagnato fino alle 10.
Primo tratto al buio e sosta a Burguete a fare colazione, poi finalmente alle
7.30 arrivava la luce, ma pioveva sempre, che palle! il camino era un disastro
di fango e pietre sdrucciolevoli e cosi' dopo 15 km sono uscito in strada e ho
proseguito sulla carretera per 10/ 15 km, fino a Zubiri' e poi Larrasoaña, poi
sono rientrato a sono arrivato a Trinidad de Arre alle 4 e mezza e così ho
proseguito fino a Pamplona dove sono arrivato quasi alle 6, sotto un bel sole,
trovato lo stesso albergue della prima notte per 6 euro.
Quindi sono arrivato a un totale di 75 km.
Dopo Zubirì era uscito il sole e questo mi ha aiutato parecchio, comunque primi
dolori: una vescichetta maledetta sull'alluce sinistro che ho bucato e medicato
a Larrasoaña, quando mancavano ancora 25 km a destinazione, ma dopo un po' non
l’ho più sentita anche perché ho preso un po' di nimesulide e dopo 15 min.
avevo le gambe come sciopettoni.
Effettivamente
sono un peregrino un po' chimico, ma non sta scritto da nessuna parte che uno
deve soffrire come i pellegrini di 1.000 anni fa, o no?
Qui in Navarra tutti i cartelli sono bilingue, in castigliano e navarro, ad es.
atencion si dice kotung e il camino de Santiago e' il Donejakue Bidea, bello
vero?
A Pamplona ho visto la famosa curva dell'Estafeta, quella dove tutti i tori
cascano, e' una parte del cosiddetto encierro, ed e' un pullulare di negozietti
che vendono souvenir, mi piace Pamplona, forse mi fermo qui un po'... potrei
scrivere il nuovo "the sun also rises" più conosciuto come "fiesta"
Besos.
n.b.
qui la benzina costa 1.03 al litro, non male, no?
Mercoledì
23 settembre 2009
terza
e quarta tappa
ADIOS
PIRENEOS
Bene, ed eccoci ormai alla quarta tappa, ma torniamo un momento all’altra sera a Pamplona, dove ho cenato a scrocco su invito di un gruppetto di italiani che facevano una pasta al pomodoro, e poi siamo andati in un osteria a bere un vaso di tinto, muy bien, me gusta Pamplona!
Poi ieri, dopo la tappona da 50 km ho deciso di fare una giornata tranquilla e
mi sono aggregato a due tipi conosciuti in ostello a Pamplona, un italiana e un
israeliano, e devo dire che a fare il cammino con altra gente ha dei lati
positivi, si parla ecc, pero- preferisco da solo, e poi qui non si e- mai soli
veramente.
la ragazza italiana e- qui da sola e mi ha raccontato che con il suo moroso
olandese non riesce a fare figli e secondo me e- qui per questo,una sorta di
voto anche se lei non lo ha detto, que le vaya bien!
Comunque ieri sono partito da Pamplona e sono arrivato a Obanos, poco prima di
Puente la Reina, tappa ufficiale, ma ho capito ormai che quando possibile e-
meglio fermarsi in posti più tranquilli, con meno gente, e poi a volte, come
ieri, sono dei paesini molto belli.
Alla fine comunque la tappa di ieri e- stata di circa 22 km. con passaggio per
l’alto del Perdon, a 800 metri ventosi e con un sacco si pale a vento,.
Da lì ultima occhiata ai Pirenei e poi giù per la valle del rio Agra. Prima di
arrivare a Obanos sosta alla chiesetta templare di Eunate, un gioiellino a
pianta ottagonale del XII secolo.
poi ieri sera cena in un ristorantino vicino al albergue, per 9 euro c erano due
minestre diverse e pastasciutta in abbondanza, poi lomo de cerdo con patate,
dolce e vino a volontà.
A tavola eravamo due italiani, una coppia di francesi e una di svizzeri, una
inglesa e 2 americani, ed è incredibile come ci si trova subito bene, sono
tutte persone che stanno facendo il cammino e gli argomenti sono facili.
Alla
fine i 2 americani mi hanno perfino offerto un bicchierino e ci siamo raccontati
un sacco di cose, il cammino mi fa persino parlare in inglese.
Oggi tappa più impegnativa, da Obanos a Villamayor de Monjardin, circa 34
km, giornata splendida come ieri, dopo la pioggia dei giorni scorsi adesso c’è
il sole che brucia ma io sembro uno della legione straniera, berrettino e telo
rosso dietro la testa che copre tutto il collo e le orecchie.
Sono di nuovo solo e mentre cammino sento ad ogni passo tutte le cellule nervose
delle mie gambe e dei piedi, iniziano anche i primi dolori alle spalle, il
camino e- proprio sofferenza, verdad!
Comunque dopo pranzo (un panino con salchichon)mi sono preso un Aulin e va molto
meglio.
viva la chimica!
Il paesaggio è bellissimo, tutto colline gialle e campi, un continuo saliscendi
su sterrati pietrosi, e ogni volta che mi fermo arriva qualcuno e si scambiano
due parole, un esperienza da fare, dura comunque,forse più di quello che
pensavo, anche perché 10 kg sulle spalle per tutto il giorno si sentono, ve lo
assicuro, e anche oggi a fine giornata le ore di cammino saranno più o meno 9.
Le
gambe e il resto vanno benino anche se inizio ad avvertire a volte dolori alle
ginocchia, a tutte due, sono i tendini rotulei credo, perche- li sento di più
quando scendo, ma non mi preoccupo, parlando con la gente vedo che tutti hanno
problemi, ma si va avanti.
Ora vi lascio e riparto verso Villamayor , mi spetta una salita fino a 800 metri
prima dell’albergue e poi domani spero di uscire dalla Navarra e arrivare in
La Rioja, la regione dei vini per eccellenza in Spagna, e pare che fino al
25 settembre ci sia una gran festa del vino! evviva!
Hasta luego.
Giovedì
24 settembre 2009
quinta
tappa
ADIOS
NAVARRA
Bene
ragazzi, anche oggi ho avuto il mio pane quotidiano, lunga tappa da Villamayor
de Monjardin, in Navarra, a Logroño, nella Rioja, tot 40 km secchi e così,
comprese alcune deviazioni per andare a vedere una bella chiesa templare l'altro
giorno, sono arrivato a 170 km in 5 giorni, e tutti i miei muscoli e le mie
articolazioni ne stanno risentendo.
Tappa bellissima comunque, prima una decina di km pianeggianti, lunghe distese
di campi desolati, poi sosta a Torre del Rio e a Viana, una bella cittadina
piena di chiese del 12°, 13° e 14° secolo, infine arrivo a Logroño, nella
Rioja, la regione dei vini, dopo aver passato il fiume Ebro.
A proposito di fiumi ieri avevo passato per l'ultima volta l'Agro, il fiume che
mi ha accompagnato in Navarra, e proprio a Puente la Reina, dove tutti i cammini
diventano uno, lì infatti il camino aragones, quello che fanno gli italiani
passando per
Somport,
si congiunge al camino frances, adesso siamo tutti insieme.
Ieri ero partito da Obanos e ero passato per Estella, dove ho incontrato uno
spagnolo che era sempre rimasto davanti a me nella tappona da 50 km, ieri l'ho
trovato bloccato a Estella con le ciabatte infradito e problemi di vesciche...
nella stessa tappa di ieri avevo anche rivisto la signora che mi aveva dato un
passaggio in macchina il primero dia fino a Roncesvalles, pensa un po'...
Poi
ieri pomeriggio mi sono fermato a Villamayor del Monjardin e per la prima volta
ho dormito in un albergue parroquial, e ho trovato il vero spirito del cammino,
i due hospitaleros erano squisiti, uno spagnolo e un francese di mezza età,
gentili e cordiali, offerta libera sui 3 euro per la notte e prima colazione,
sistemazione molto molto modesta, con 15 materassi buttati su una tavolona di
legno, insomma tutti vicini vicini, però bello, e poi la notte avevo una tigre
in camera, un tipo che russava in maniera incredibile, augrrrrrrrrr! ho dormito
poco..
Ieri a cena solita tavolata di pellegrini nell'unico bar restaurante di questo
bel
paesino
a 600 mt., metà francesi e metà spagnoli, io unico italiano, molto bello,
molti discorsi sulle tappe future ecc. poi a nanna tutti insieme e stamattina
sveglia alle 6 e mezzo e desayuno insieme prima della solita partenza al buio, e
questa e' una delle cose che mi piace di più, partire con il buio e camminare
la prima ora nell'oscurità' fino alla subida del sol in mezzo ai campi o ai
boschi, veramente suggestivo, l'unico problema e' che si può sbagliare strada
con il buio...
Ieri prima di arrivare a Villamayor ho trovato la famosa fontana che butta vino,
praticamente un'azienda vinicola ha messo su questa cosa per i pellegrini, perché
possano tomar un trago de vino che da energia, assolutamente vietato riempire la
borraccia... ma ci voleva.
Oggi poi ho passato Los Arcos, Torre del Rio e poi Viana, prima di arrivare a
Logroño, e come sempre ho visto che incontro molta gente nei tratti delle tappe
classiche ma superata la località dove tutti si fermano dopo e' veramente
bello, soli nelle lande di spagna con lo zaino, sotto il sole, che adesso batte
forte, ci sono 30 gradi ma sugli sterrati pietrosi forse più, bisogna coprirsi
se no ci si brucia, e ogni tanto maledico gli scarponi che ho in groppa, però
quando pioveva sui Pirenei li benedicevo, così va...
Logroño e' una città abbastanza grande, con un centro pieno di gente, tutti
seduti ai bar che mangiano e bevono, bel posto, però un po' fuori dallo spirito
del camino, e inoltre oggi e' la
festa
di san Mattia ed e' tutto chiuso, e questo e' un problema per me perché cercavo
una farmacia ma sono tutte cerradas, per comprare qualcosa per le mie ginocchia
che mi fanno un male boia, soprattutto in discesa, e' proprio vero che il camino
e' sofferenza, e comunque si deve andare.
Ogni giorno incontro sempre più gente presa male, gente che cammina sui
sentieri sterrati con
gli
scarponi in spalla e le ciabattine ai piedi...my god! oggi ho trovato un uomo
che andava lentissimo, con i piedi super doloranti, e molta altra gente che si
medica i piedi, dolori strazianti.
Io per quello sto bene, le vesciche non le sento neppure più, ogni mattina
nell'oscurità' dell'albergue le fascio con una garza e non mi danno problemi,
nemmeno oggi che fatto 40 km., i problemi sono i dolori alle ginocchia,
veramente forti, sto prendendo come al solito paracetomolo e aspirina ma credo
che più di tutto serve il riposo e domani penso quindi di fare una tappa
relativamente breve, ma si deve andare avanti, san Jaques e' ancora lontano.
Bene, credo di avervi detto tutto, e comunque al di là dei dolori e del male ai
piedi e le altre cose del genere, l'esperienza e' forte, intensa e avvincente,
buen camino a todos!
n.b.
in España le vesciche si chiamano ampollas!
Venerdì
25 settembre 2009
sesta
tappa
AZOFRA
Ed ecco le notizie del giorno by your chemical pilgrim, o de vuestro peregrino quimico, se preferite.
Oggi sono arrivato ad Azofra, tappa da 35 km visto che non sto tanto bene, e così
siamo a 205 in totale, la Castilla
si avvicina, a Burgos mancano circa 90 km, conto di esserci in 3 giorni.
La chimica continua ad aiutarmi, dopo l'affannosa e inutile ricerca di una
farmacia ieri a Logroño, tutto chiuso per festa, oggi sono partito alle 7.15 e
in tre ore di sofferenza (mi superavano tutti, mi pareva di essere proprio messo
male) sono arrivato a Navarrete dove sapevo esserci un centro medico per
peregrinos, ma ho trovato subito una farmacia aperta e ho preso dell'ibuprofene,
la mia nuova droga, e mi pare un po' meglio, certo che nelle discese sento le
ginocchia urlare, augrrrrrr, ma resisto e vado avanti,non mollo. ( a volte
faccio le discese all'indietro, e' molto meno doloroso).
Da ieri sono entrato in La Rioja ed ho iniziato a vedere ulivi e soprattutto
vigneti a perdita d'occhio, e non vi dico quanta uva ho mangiato, a casa non mi
piace molto ma qui si, bianca e nera a volontà, spero di non stare male.
E' proprio vero che quando fai il camino tutto diventa bello, anche le cose
piccole e semplici, me lo aveva detto anche il tipo del camper, quello con il
cane, il primo giorno, un trago de agua, un bocadillos, el sol, tutto e' bello,
sarà che camminare tutto il giorno all'aria aperta, incontrando tanta gente in
cammino come me, o non so cosa, ma tutto me gusta.
Ieri sera a Logroño, che ha circa 120.000 abitanti, c'era la festa e dovevate
vedere che roba, penso che a casa siano rimasti solo gli infermi gravi, c'era il
mundo afuera, musica, spettacoli ecc, gli spagnoli sono proprio forti, cose
inimmaginabili per noi padovani, e comunque e' stata
la
prima sera dove non c'era proprio l'atmosfera del camino che avevo provato i
giorni precedenti.
Nell'albergue sotto di me dormiva un australiana/giapponese che alle 5 era già
alle presa con lo zaino, ma molto gentile.
Ma qui sono tutti gentili, anche se gli spazi spesso sono molto molto ristretti
nessuno ti guarda male o fa osservazioni, tutti i pellegrini sono molto
tranquilli e disponibili, e si mettono le proprie cose dove si può,
stringendosi.
Normalmente negli albergue non ci sono comodini, ne armadi, ne nulla, ognuno di
noi ha solo lo zaino e tutta la propria casa dentro, alla sera la tiri
fuori e nel buio dell'alba la rimetti dentro, ma dopo un po' viene sempre
meglio.
Ieri a Logroño ho mangiato un kebab da un marocchino, speso 3,5 euro e poi a
nanna anche perché facevo veramente fatica ad andare in giro con le mie
ginocchia a pezzi, e poi le ho sentite tutta la notte...
Ieri tra Los Arcos e Logroño c'era una tipa straniera con un furgone e una
tenda che dava assistenza ai pellegrini, ti offriva da bere, una merendina, e
altro, molto bello, e' un po' quello che fanno gli hospitaleros, che sono tutti
volontari, molti sono stranieri, e fanno periodi di 15 giorni negli albergue,
dev'essere una bella esperienza, anche se dura.
Oggi, dopo essere partito da Logroño, volevo arrivare a Najera, 29 km., anche
per le mie condizioni, però questa e' proprio una tappa classica, e così, con
l'aiuto dell'ibuprofene ho allungato di 6 km fino a qui a Azofra, dopo una bella
sosta all'albergue di Najera, dove l'hospitalero mi ha abbracciato forte perché
e' l'usanza...bello.
Bene, ho finito, domani non so, vedremo.
Ultima cosa, qui a Azofra l'albergue ha tutte camere da due posti letto, una
vera sciccheria, e non sono a castello, si sta larghi, costo 6 euro, e stasera
andrò nel ristorante del paese (ce ne sono solo due) per la consueta cena con
gli altri peregrinos, 9 euro.
Hasta luego!
n.b.
ieri ero passato per Viana, la città dove morì Cesare Borgia, pensa un po'!
Sabato
26 settembre 2009
settima
tappa
ANCORA
IN CAMMINO…
Hola'
muchachos,
oggi si continua con una tappa di alleggerimento per le mie ginocchia e quindi
partiti dall'incredibile albergue di Azofras, e arrivato a Grañon, sono quasi
alla fine della Rioja e tra un po' inizia la Castilla la Mancha. Quindi oggi
solo 23 km, e siamo a 228.
Le gambe vanno un po' meglio e penso che ancora un giorno o due di tappe
tranquille mi faranno passare i dolori.
Ieri sera ho mangiato insieme a due ragazze italiane, una friulana e una di Forlì,
che viaggiano insieme da pochi giorni, e poi c'era anche Cristiana, una sarda
della mia età che viaggia con un cane ed uno zaino di 18 kg, ma e' veramente
tosta, alla combriccola si e' poi aggiunto Elias, un muchacho español, e oggi
siamo partiti insieme, e come l'altra volta in Navarra anche viaggiare con altre
persone e' piacevole.
Abbiamo
fatto una lunga sosta a Santo Domingo de la Calzada, dove c'e' una cattedrale
con una leggenda su un gallo che cantò dopo essere stato cucinato, e tuttora
tengono un gallo dietro un vetro dentro la chiesa.
Poi, dopo distese di campi e di sole siamo arrivati a Grañon, piccolo paese
dove siamo alloggiati nell'albergue parroquial dentro al campanile, un posto
pazzesco, hospitaleros squisiti, offerta libera per cena, notte e colazione! E
nella cassetta dove si mette l'offerta e' scritto: “metti quello che vuoi e
prendi
quello che ti serve” ….che dire?
Dopo essere arrivati ci siamo sistemati tutti al piano terra del campanile
perche la muchacha sarda tiene un perro e spesso negli albergues la fanno
dormire fuera, il cane si chiama Agua ed e' docile docile.
Che dire ancora? Qui accadono cose strane, tipo incontrare persone che fanno il
cammino al contrario, e non e' facile perché tutte le frecce gialle le vedi
solo se arrivi dalla parte giusta, oppure vedere gente che alle 3 del pomeriggio
già dorme e poi si alza un attimo per mangiare e poi a nanna de nuevo.
Elias era il mio compagno di stanza ieri ad Azofra ed anche lui ha dormito
muchisimo, poi oggi ci ha deliziato con i suoi racconti ed imitazioni di come
stava al settimo giorno (lui ha seguito il camino aragones ed e' al 14 giorno),
aveva male dappertutto, poi ha rallentato ed ora sta bene, comunque qui si
dice che:
lo importante no es llegar, sino que llegue', cioè non e' arrivare ma che
sei arrivato, bello no?
Hasta luego.
Lunedì
28 settembre 2009
ottava
e nona tappa
TOSANTOS
y AGES
Bueno
amigos, allora ieri Grañon - Tosantos, 22 km e oggi Tosantos - Ages, 23 km. Non
manca molto ormai a Burgos.
I miei malanni stanno molto migliorando e penso che domani lascerò la compagnia
degli italiani con cui sono stato molto bene per 3 gg.
L'altra sera a Grañon e' stata una bella esperienza nell'albergue parroquial,
hospitaleros splendidi e ambiente ok.
Dopo la cena comunitaria siamo andati ad un'orazione per i peregrinos in una
piccola splendida cappella e li' i vari pellegrini hanno letto diversi brani
nelle varie lingue e poi Sara, la ragazza di Forlì che viaggia con me, ha
suonato il violino che si porta
dietro,
molto bello e toccante.
Per quel che mi riguarda posso dire che i piedi sono perfetti, i muscoli pure e
anche le spalle,
solo
mi rimane un po' di dolore alle ginocchia, ma passerà.
Con me oltre a Sara viaggiano Valeria, la friulana doc, e poi Cristiana che ha
circa la mia eta' ed e' sarda, e' una donna di ferro, scolpita dal vento, e poi
ho scoperto che e' amicissima della Lela, la mia amica di Parma, incredibile!, e
poi viaggia con il suo cane ed ogni sera deve trovare un albergue dove
l'accettano e non e' facile, e dormire fuori adesso fa freddo perché qui in
Castilla siamo sempre tra gli 800 e i 1.000 mt., caldo di giorno e fresco di
sera, allora quando arriviamo la prima risposta e' sempre no, e poi riusciamo a
convincerli a trovarle dove dormire, una sera in lavanderia, una sera in una
stanzetta e via così.
Che altro dire? Camminare per giorni e giorni è veramente un'esperienza da
fare, basta poco per farlo,
e
chiunque lo può fare, si tratta solo di trovare il passo perfetto, quello
giusto per ognuno, e soprattutto avere molto spirito di adattamento per il
dormire perché a volte le situazioni sono decisamente spartane, tipo nei due
ultimi albergues parroquiales dove abbiamo dormito, materassini da palestra per
terra, una doccia e un cesso in 30, un cesso e nada mas.
Durante il giorno camminiamo e poi verso l'ora di pranzo ci fermiamo dove
capita, a volte pane e salame comprati nei negozi e a volte tapas nei bar, poi
un po' di riposo e si ripate per arrivare verso le 4 alla destinazione prevista,
e' un ritmo tranquillo ma ne avevo bisogno, anche se credo che domani ripartirò
per conto mio. E' stata comunque una bella esperienza viaggiare con loro e mi
mancheranno, però il camino chiama e si deve andare... e a questo proposito se
volete andate a vedervi la poesia di Antonio Machado " Caminante no hay
camino" messa anche in musica da uno spagnolo, qui sul cammino va molto.
Comunque vederci arrivare e' uno spettacolo, tra Sara con il violino e Cristiana
con il cane, sembriamo veramente dei peregrinos.... e poi le lande desolate
della Castilla sono affascinanti, pochi alberi e campi a perdita d'occhio, e
sembra una zona povera del paese.
Bueno, hasta luego y a la proxima.
Martedì
29 settembre 2009
decima
tappa
BURGOS
Hola'
amigos
y amigas,
oggi sono arrivato a Burgos, grossa città con un sacco di chiese e in
particolare la catedral, bellissima e famosa per i suoi retables, altari lignei
dorati e scolpiti e altissimi, e famosa anche perché vi e' la tomba del Cid
Campeador, l'eroe spagnolo del medioevo.
Altra tappa leggera, circa 23 km, e le mie ginocchia ringraziano, e siamo così
a 295 totali, Santiago si avvicina...
Continuo con la mia compagnia sempre molto caratteristica, ieri dovevamo
arrivare ad Atapuerca, un posto famoso perché hanno scoperto tempo fa el homo
antecessor, il più antico scheletro di sempre, solo che abbiamo saputo che
c'erano problemi di alloggi e allora ci siamo fermati ad Ages, un posto
dimenticato da Dio ma dove abbiamo trovato il più bel letto finora, signora
simpatica e nessun problema per il cane di Cristiana, solo la signora ha detto
di chiedere agli altri pellegrini.
Nella stanza c'erano 2 granchi coreani (due anni fa e' uscito un best seller sul
cammino in corea e da allora ne vengono un sacco, ma sono un po' fuori dai
giochi...per la lingua ecc.), noi e 2 tedeschi, allora abbiamo chiesto a Pete di
Berlin ( sui 60 anni) se c'erano problemi con il cane e lui ha risposto: i have
not problems, i'm the problems... quindi tutto ok e grande dormita su un letto
fantastico, per 10 euro con colazione, poi abbiamo fatto un po' di bisboccia, ma
non troppa, anche perche' li' non c'era il solito orario delle 10, quello delle
carceri por peregrinos dove dormiamo di solito.
Poi stamane partenza e via per Atapuerca, Cardañuela, Villafria e poi Burgos
con la sua lunga periferia.
Siamo
sistemati in un moderno albergue para pergrinos che pare un ospedale, solo 3
euro però non c'e' cucina proprio stasera che volevamo fare una bella pasta
aglio olio e pimiento, e poi non hanno assolutamente voluto il cane e così
Cristiana e' andate in un hotel.
Adesso vedremo dove mangiare, probablemente a los Pecaditos, un bel posto por
tapas y bocadillos y una caña de cerveza.
Intanto ho iniziato a informarmi per i bus che tra 2 o 3 giorni dovrò prendere
per tornare a Burgos e poi a Logroño e poi a Saragozza ma ci sono un po' di
problemi, infatti dopo Burgos il camino segue un percorso tra piccoli centri
dove il servizio di bus e' molto scarso, tipo uno solo al giorno e solo da certe
località, dovrò far bene i piani di viaggio.
Per quel che riguarda il chilometraggio negli ultimi giorni ho rallentato molto,
ma vi assicuro che camminare per 20/25 km per la Castilla e' faticoso, e poi ci
sono i soliti 10 kg in spalla, e quelli ti massacrano... pensate che Cristiana
ne ha 18 perché ha tutto il mangiare per la perra, ma oggi ne ha mollati giù
due kg, e' proprio forte.
E comunque nel camino quel che ha importanza non sono i km fatti, o i record
stabiliti, ma le persone che incontri, le loro storie, la loro umanità, questo
ti resta.
Besos a todos.
Mercoledì
30 settembre 2009
undicesima
tappa
La
compagnia dell’anello si divide…
HONTANAS
Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos
sobre el mar.
Nunca persequí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,
ingrávidos y gentiles,
como pompas de jabón.
Me
gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse...
Nunca perseguí la gloria.
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante,
no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante no hay camino
si
no
estelas en la mar...
Hace algún tiempo en ese lugar
donde hoy los bosques se visten de espinos
se oyó la voz de un poeta gritar
"Caminante no hay camino,
se
hace camino al andar..."
Golpe a golpe, verso a verso...
Murió el poeta lejos del hogar.
Le cubre el polvo de un país vecino.Al alejarse le vieron llorar.
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."
Golpe a golpe, verso a verso...
Cuando
el jilguero no puede cantar.
Cuando el poeta es un peregrino,
cuando de nada nos sirve rezar.
"Caminante
no hay camino,
se hace camino al andar..."
Golpe
a golpe, verso a verso.
Poemas de Antonio Machado - Caminante no hay Camino
ed oggi, dopo diversi giorni, la compagnia si e' divisa.
Siamo partiti da Burgos tutti insieme e arrivati ad
Hornillos
del camino Cristiana e la perrita si sono fermati, la meseta e' terribile,
interminabile, sempre uguale, un sole cocente e una strada pietrosa..., poi
arrivati
a Arroyo Sambol si e' fermata Sara, in un posto senza agua y luz, ma le gustaba,
e cosi' a Hontanas siamo arrivati solo io e Valeria e siamo in un bel albergue,
El puntido, 5 euro per la notte e 6 o 9 per la cena a seconda del tipo di menù
del peregrino.
Comunque in questa 11 tappa i km sono stati 32, ma molto molto duri, paesaggi
sempre uguali e forse illusioni ottiche per le grandi distanze, lo dice persino
la guida, e poi lo zaino pesa mucho, sempre più, e il terreno duro e pietroso
spacca gambe e piedi.
Comunque sono a 327 km e domani sarà l'ultimo giorno di cammino perché poi
venerdì mattina devo prendere il bus per tornare a Burgos e poi a Logroño e
poi a Saragozza.
C'e' un solo bus alle 7 e 30 del mattino e se lo perdo dovrò rincominciare con
l'autostop.
Ieri sera a Burgos bella serata, con cena nei vari locali dove servono tapas,
veramente bonitas, poi a nanna per le 10 e 30 e a momenti ci chiudono fuori
dall'ospedale, cioè dall'albergue che
pareva un ospedale.
Per il resto todo bien, certo che fino a Santiago e' lunga, muy muy larga, anche
se penso che ci arriva ormai ha un fisco perfetto anche se vedo tuttora negli
albergues gente con problemi vari, piedi distrutti e tutto il resto.
Bueno, un saludo del Camino.
Giovedì
1 ottobre 2009
dodicesima
tappa
FROMISTA
E
cosi' sono arrivato quasi alla fine, a Fromista, fatti oggi 34 km e siamo a 361.
Domani cammino ancora un po', fino a Carrion de las Condes, da dove c'e' forse
una corriera per tornare a Burgos e poi a Logroño e poi a Saragozza, speriamo,
se no dovrò fare l'autostop.
La tappa di oggi e' stata dura, lunga ed terna per le mesetas, interminabili,
illusioni ottiche, prima il sole cocente e poi la pioggia, veramente dura, male
alle gambe, ai piedi, dappertutto, ma cercherò di continuare ancora domani.
Sono in un bel albergue a Fromista, Castilla dura, dove la
gente e' come la terra e non c'e' niente da ridere...
Ho cenato in albergue, ci siamo fatti una pasta all'amatriciana, molto buona, e
un buon vino di Castilla, ora vado a letto perché sono finito e domani devo
assolutamente arrivare a Carrion de las Condes, costi quel che costi, citta'
dove passa la ruta del Cid, eroe medioevale.
Besos a todos y todas.
Venerdì
2 ottobre 2009
tredicesima
e ultima tappa
CARRION
DE LOS CONDES
Bene,
siamo arrivati alla fine!
Oggi ultima tappa da Fromista a Carrion de las Condes, 20 km, e così alla fine
i km macinati sono stati 381, se ne facevo altri 10 arrivavo esattamente a metà,
con la partenza da San Jean in Francia come ho fatto io, invece se partivo da
Roncesvalles la metà l'avrei superata.
Ma la cosa importante da capire e' che non sono i km fatti quello che conta, qui
non ci sono record da stabilire, ma sono le cose che ti capitano, le persone che
incontri, i sentimenti e le sensazioni che provi, il sole e il vento sul Camino,
e anche la pioggia che ieri mi ha preso proprio nel bel mezzo di una desolata
meseta, e non c'era nulla da fare se non andare avanti.
Ho passato diversi giorni da solo, e poi ho viaggiato in compagnia, e tutte due
le cose vanno bene, e comunque dipende dai momenti.
Io ho trovato una bella compagnia, che poi mano a mano si e' sgranata, prima
Elias, poi Cri con la sua perra Agua, poi Sara, e infine oggi Valeria.
Li ricorderò tutti, e non solo, ricorderò le notti negli albergues
parroquiales a dormire a terra, le orazioni nelle varie lingue, l'hospitalero di
Tosantos che mentre ti parlava iniziava improvvisamente a cantare musiche sacre,
e poi i paesaggi del Camino, prima la boscosa Navarra, poi la rigogliosa Rioja,
poi la desolazione della Castilla, dove la gente e' come la terra, dura e arida,
e li capisco perché per chi e' nato lì non c'e' proprio un cazzo da ridere...
Comunque un'esperienza forte, da fare, ognuno con il suo passo, e qui vedi gente
di ogni età, e la maggioranza sono intorno ai 60.
E comunque e' più dura di quello che pensavo, non esiste allenamento specifico,
il Camino e' sicuramente anche sofferenza, perché magari la tua resistenza
fisica ti permette lunghe camminate, ma sono le gambe e i piedi che non reggono,
lo zaino sulle spalle rompe ogni equilibrio, e anche se dal punto di vista della
stanchezza potresti andare avanti, arrivi a un punto che devi rallentare, o
svuotare lo zaino, o soffrire e proseguire.
Ho visto veramente molta gente in difficoltà, con i piedi martoriati e dolori
alle gambe, che camminavano come derelitti, e anche a me e' capitato, e fa male,
ma pochi si fermano.
E comunque non e' un'impresa per superman, veramente, devi solo trovare il passo
perfetto, quello che ti fa fare più strada con meno fatica, e io quasi c'ero,
ero li' per trovarlo, ma il tempo e' finito.
Oggi mentre a Carrion de las Condes aspettavo il bus per tornare a Burgos ho
visto un sacco di gente che avevo conosciuto lungo il Camino, chi arrivava con
lo zaino e chi gironzolava per il paese, e tutti mi chiedevano cosa facevo lì,
e quando gli dicevo cosa facevo ci rimanevano un po', grandi saluti e abbracci
in tutte le lingue del mondo.
Bello, bello davvero.
Ora sono a Burgos, dove sono arrivato in bus, e dormo nello stesso albergue
dell'altra volta, quello che pare un ospedale e costa solo 3 euro, tra poco vado
a farmi l'ultima cena con le tapas, muy bonitas, e poi mañana parto in corriera
per Saragozza dove arriverò verso le 12.30, quindi giretto per la città con
zaino in spalla e infine alle 4 vado in aeroporto dove partirò alle 6 per Orio
al Serio, sperando di vedere qualche anima pia che mi aspetta dato che in
Italia, in Padania, alle 8 di sera sei tagliato fuori dal mondo e il primo treno
parte alle 7 del mattino, e sarebbe proprio il caso di usare un'espressione
spagnola se qualcuno ti chiedesse come va:
¿Como estas?
¡De puta madre!
e non e' volgare!
Besos.
parte
seconda
DIARIO
DI UN “PEREGRINO PREPARADO”
Giovedì
22 aprile 2010
PRIMERO
DIA
Hola'
amigos, estoy en España!...con un po' di terrore visto che i voli della ryanair
sono rincominciati solo da oggi, se avevo il volo ieri ero fregato... abbasso la
nube!
bene, comunque sono a Burgos, in Castilla, e ora vi racconto un po' il viaggio.
partenza con un po' di ritardo da Bergamo, con giretti vari con il bus
dell'aeroporto che pareva ci riportassero indietro all'ultimo momento.
poi arrivato a Valladolid alle 13.20, solo 15 min. di ritardo.
Atteso 45 min la navetta per la estacion de buses e poi li' attesa di un'altra
oretta per il bus Valladolid-Burgos, partito alle 16.15 e arrivato alle 18.20.
A Burgos ho scoperto che domani il primo bus per Carrion de los Condes (dove
sono arrivato lo scorso anno) parte solo alle 11.30 de la mañana, e quindi
domattina un po' di relax prima di iniziare il cammino. Arriverò verso le 13 a
Carrion e camminerò fino alle 6 circa ma non so se riuscirò a fare i 30 km
programmati vista l'ora.
Peccato, speravo ci fosse il bus per Leon prima, e infatti c'e', ma non ferma a
Carrion..
Comunque poco male, si prende quel che viene.
Qui a Burgos fa fresco, circa 13 gradi stasera, e per tutto il viaggio in bus
pioveva. Ho visto sul giornale che e' previsto brutto anche domani, ma il
cammino e' così, poi sabato dovrebbe migliorare.
Ho trovato da dormire nel solito albergue dello scorso anno, 3 euro, una specie
di ospedale ma confortevole, e gía' vedo i primi pellegrini sofferenti, con il
passo malfermo per i dolori, vedremo a me come va.
Ho mangiato nel solito posto dello scorso anno, al Rincon del cid, che si e'
spostato, ma l'ho trovato lo stesso, tapas e tinto, me gusta España.
Ora vado a lavarmi e dormire.
Nei prossimi giorni non vi prometto di scrivere con assiduità, dipende da quel
che trovo, qui a Burgos e' una città e c'e' tutto ma poi non so. Ma vi penserò
lungo il cammino, dove tutto può accadere.
Hasta luego.
Venerdì
23 aprile 2010
prima
tappa
¡
BUEN VIAJE HOMBRE !
TERRADILLOS
DE LOS TEMPLARIOS
¡
Buen viaje hombre!
¡ Buen viaje hombre!
Con questo saluto che mi echeggiava alle spalle ho concluso il mio cammino di
oggi, da Carrion de los Condes a Terradillos de los Templarios.
Il saluto in questione me lo aveva lanciato un viejo caballero (leggasi vieco
cavaiero) incontrato a Ledigos, poco prima di arrivare alla fine della tappa
odierna.
España, terra di incontri, a volte fuori dal tempo, come questo, quasi
l'orologio si fosse
fermato,
affascinante e inquietante al tempo stesso. Ma torniamo a ieri.
Dopo una gustosa tapeada per Burgos, cioè un giro per osterie varie a mangiar
tapas e bere tinto, sono andato a dormire nel famigerato albergue/ospedale, al
quinto piano, e come sempre ho beccato il posto sbagliato, ma l'ho capito
subito, perché già alle 9 il tipo nel letto sotto il mio russava come un
cinghiale nonostante tutti i miei rumori. Poi alle 10 hanno chiuso le luci e il
porco ha russato per tutta la notte a livelli pazzeschi e io ho dormicchiato...
Alla mattina poi io mi sono alzato alle 6 perché non ce la facevo più a stare
là, mi sono sistemato lo zaino e tutto il resto e alla fine, verso le 7 il tipo
si e' alzato e mi ha detto: buongiorno.
Io avrei voluto dirgli: ma vaffanculo maledetto russatore, ma invece gli ho
fatto un sorriso. Lo spirito del cammino ormai mi sta permeando!
Bene, poi alle 7 ero fuori con un fedddo notevole, circa 10 gradi, e dovevo
aspettare fino alle 11.30 per la corriera per Carrion, dove avrei iniziato il
cammino, e oltretutto oggi qui e' festa del dipartimento di Castilla per cui e'
tutto chiuso e ho faticato parecchio a trovare una panaderia aperta
per comprare una barra (filone) di pane, il mio pranzo di oggi.
Poi e' venuto fuori il sole e mentre aspettavo ho incontrato un tipo sotto le
guglie barocche e le facciate gotiche ( un miscuglio di stili pazzesco!) della
cattedrale di Burgos. Il tipo era messo male, poveretto, era straniero e aveva
circa la mia età ma camminava a fatica con l'aiuto di due bastoni, e aveva
perso il cammino, così glielo ho indicato e lui e' partito felice.
España, terra di strani incontri, come dicevo.
Poi finalmente il bus e alle 13.00 ero a Carrion de los Condes, dov'ero arrivato
lo scorso anno, foto di rito e partenza, e in quattro ore e mezzo, sotto un bel
sole, sono arrivato qui, a Terradillos, dove però, arrivando tardi, alle 6, ho
scoperto che l'albergue e' completo, ma non mi sono perso d'animo e ho chiesto
alla proprietaria se mi poteva mettere un colchon
(
materasso ) per terra, e non solo mi ha accontentato, ma mi mette praticamente
nella stanzetta dove c'e' internet, quindi camera individual e spero di dormire
bene. Oltretutto la dueña e' proprio simpatica, e' un posto a gestione
familiare, si dorme per 7 euro e si cena con 8 euro, e oggi ho bisogno di una
bella cena, proprio, e poi lei mi ha anche detto che mi
metterà
la funda en la almohada, cioè la federa sul cuscino, proprio gentile.
Il mio programma prevede di arrivare a Leon per domenica e da Carrion a Leon
sono 97 km, quindi dovevo farne 32 al giorno e avendone fatti oggi solo 27 me ne
rimangono 70 nei prossimi due giorni, ma se domani sto bene magari mi
avvantaggio un po' così arriverò a Leon domenica prestino e potrò visitare la
città.
La tappa di oggi e' stata la conclusione di quella che e' chiamata tierra de
campos, di cui Carrion e' il centro principale, una distesa senza fine di campi
d'erba, a perdita d'occhio.
I 17 km tra Carrion e Calzadilla li ho percorsi lungo un sentiero dritto,
eterno, senza fine davvero. Un tratto che mette a dura prova i nervi per la
solitudine e la monotonia del paesaggio. La cosa che mi ha più impressionato e'
stata la differenza con lo scorso anno, quando in questa zona la meseta era una
distesa senza fine di terra brulla, riarsa, alla fine dell'estate. Ora invece e'
tutto un prato verde, sempre uguale, lungo il quale ho camminato per ore in
completa solitudine, un esperienza particolare.
Arrivato all'albergue mi sono sistemato, lavato, messo la mia roba su un sofà
in attesa che la stanzetta internet sia disponibile, e infine sono andato a
cena. Ero a tavola con 4 spagnole di mezza età e una ragazza sud coreana che
parlava solo inglese e io mi sono dovuto improvvisare interprete tra loro, pensa
un po'!
Le spagnole sono partite da Burgos e vanno a Santiago, con calma. La coreana da
San Jean Pied de Port in Francia, ma ha un problema al ginocchio e oggi e'
arrivata qui in taxi. La cosa divertente e' che le spagnole l'hanno vista
arrivare e una mi continuava a dire: chiedile perché e' arrivata in taxi, non
vale così, e via a ridere.
Comunque le signore mi hanno fatto un sacco di complimenti per come parlo e mi
chiedevano dove avevo studiato, eh si, sono cose che fanno piacere, e comunque
mi accorgo sempre più che questo e' proprio il mio paese d'adozione, quello di
cui mi piace parlare e scrivere, quello in cui per strada o al ristorante o al
bar raccolgo brani di conversazioni di persone che parlano tra loro e capisco
quello che dicono, non so se mi spiego ma e' una sensazione strana, piacevole
comunque.
Bene ora vado a sistemarmi la cuccia e a dormire, domani giornata impegnativa.
Ah, dimenticavo, il menù di stasera era zuppa all'aglio e di secondo braciola
con patatine.
Besos y hasta luego.
Sabato
24 aprile 2010
seconda
tappa
de
TERRADILLOS DE LOS TEMPLARIOS hasta RELIEGOS
Una
livida e fredda alba si leva alle mie spalle mentre scendo lungo la tierra de
campos, il pellegrino cammina immerso nell'oscurità', solo il rumore dei grilli
lo distoglie dai suoi pensieri.
Eh si, e' dura la vita del pellegrino!
Stamattina partenza presto perché dovevo recuperare da ieri e alla fine sono
arrivato a Reliegos, 44 km lungo una senda interminabile, sempre dritta sempre
uguale, eterna, in completa solitudine. Pranzo vicino a El Burgo Ranero con pane
e salame e poi avanti fino alle 4 e mezzo sotto un sole cocente, non è caldo ma
il sole scotta e bisogna proteggersi.
Oggi sono passato per San Nicolas del Real Camino, poi Sahagun, quindi Calzada
de Coto, poi Calzadilla de los Hermanillos, quindi Bercianos, poi Burgo Ranero e
infine Reliegos.
Stamattina era freddo, avevo addosso tutti e due i pile, altro non avevo da
mettermi, poi a mezzogiorno e' venuto un sole bruciante e ho
camminato
altre 4 ore.
Arrivato a Reliegos ero il settimo pellegrino, e' un bel posto, confortevole, e
anche il paesino e' carino, mi piace.
Oggi ho camminato un'oretta con Ninetta, una tedesca che camminava come un
treno,
poi a Sahagun e' andata avanti e stasera e' qui anche lei.
Poco dopo Sahagun ho visto una pellegrina dal passo malfermo, era una ragazza
palermitana
con una forte infiammazione al ginocchio sinistro, ho camminato mezzoretta con
lei per farle coraggio e prima di lasciarla le ho regalato una boccetta di
Fortradol, un forte analgesico di cui ne avevo tre campioncini, spero le serva.
E che non serva a me nei prossimi giorni!
Io per adesso sto bene e poi domani ho solo 25 km per arrivare Leon e visitarla
nel pomeriggio, credo ne valga la pena e quindi volevo fare tanta strada oggi
per arrivare presto domani.
Hasta luego.
Lunedì
26 aprile 2010
terza
e quarta tappa
de
RELIEGOS a LEON y de LEON a HOSPITAL DE ORBIGO
Ieri
da Leon non ho potuto scrivere perché era domenica e nel convento delle
carmelitane dove dormivo non c'era internet.
Comunque e' stata una tappa tranquilla, solo 25 km e alle 11.30 ero già
arrivato, sistemato nel convento, brutto dormitorio con i letti castello vicini
vicini, ma perlomeno chiedevano un donativo libero, e poi via per Leon,
veramente bella, piena di vita e di gente a zonzo anche perché era domenica.
Notevole numero di chiese e monumenti vari, e chi ama lo stile romanico non può
definirsi tale se non ha visto il portale della iglesia de San Isidoro.
Tra l'altro ieri dentro San Isidoro stavano celebrando la ricorrenza della
nascita della prima corte di Leon (quella di Leon fu appunto la prima di Spagna)
quando il potere non fu più solo della chiesa e dei nobili ma anche del popolo.
Erano tutti in costume, comprese le autorità attuali della città e della
chiesa.
Poi dopo ho visitato la Cattedrale, enorme, e piazze e palazzi vari, molto bello
davvero.
Poi resto del pomeriggio a zonzo e infine cena per tabernas varie insieme a
Thomas e Ninette, due tedeschi conosciuti già da due giorni e con cui ho cenato
anche a Reliegos.
Poi alle 9.30 ritirata per orazioni e benedizione del pellegrino nel convento
delle carmelitane dove tra l'altro lavora una hospitalera italiana che mi ha
raccontato un po' di cose sulla sua
esperienza.
Da pensarci.
Per quel che riguarda il cammino devo dire che la parte fatta fino ad oggi e'
forse la più brutta e monotona, giorni e giorni sempre sulla meseta che pero
non e' più affascinante come prima di Burgos per il suo aspetto selvaggio, ma
e'
solo
noiosa, un senda dritta, eterna, sempre a fianco della strada, interminabile,
con diverse croci (almeno tre ne ho viste) di pellegrini che ci
hanno
lasciato la buccia lungo il cammino.
Adesso
dovrei avere ancora un paio di giorni così e poi ad Astorga il cammino dovrebbe
tornare ad essere affascinante, e forse ancora di più dovrebbe esserlo il pezzo
dopo O'Cebrero, tra un po' di giorni.
Oggi dopo colazione comunitaria nel convento sono partito da Leon insieme con
Thomas che e' venuto a prendermi davanti all'albergue, lui
dormiva
da un'altra parte, e via insieme lungo la
periferia
di Leon, brutta. Lui e' un vero panzer, un bestione, ha 38 anni e parla inglese
come me quindi ci intendiamo benissimo. Con lui non paura di niente, potrebbero
anche saltare fuori i briganti.
A dir la verità ha un male boia al dito piccolo del piede, una vescicona
grande, ma dice che senza dolore non c'e' gloria...
In questo momento sono a Vilar de Mazarife, 22 km fatti da Leon, e sto facendo
una sosta in un albergue che si chiama San Antonio de Padua..... ma vorrei
arrivare a Hospital de Orbigo, in totale 37 km di una meseta un po' più varia
dei giorni scorsi.
Per adesso va tutto bene, ma domani e' il quinto giorno di cammino, e l'anno
scorso il quinto giorno arrivai a Logroño soffrendo come un cane per il male
alle ginocchia. Staremo a vedere se gli allenamenti sull'argine con lo zaino
pieno di bottiglie d'acqua e' servito.
Poi se tutto va bene domani vorrei arrivare a Rabanal del Camino, altri 38 km e
mi fermo li', a 1.150 metri di altitudine, giusto prima di affrontare i 1.500
metri della Cruz de Hierro... vi racconterò se la strategia e' giusta!
Besos y hasta luego.
Lunedì
26 aprile 2010
Hospital
de Orbigo
Bene,
e così sono arrivato alla meta, in un pomeriggio caldo e assolato, anche se
l'aria e' fresca e per camminare va bene, ma il sole batte forte, e il problema
e' che io cammino verso ovest e così dalle 11 di mattina in poi il sole viene
sempre dalla mia sinistra, così da questo lato sono bruciato e invece il
lato destro e' bianco...
Hospital de Orbigo e' una tranquilla cittadina,con un bellissimo ponte romano
lungo 204 mt. sul rio Orbigo e con 20 arcate.
Su questo ponte c'e' anche una leggenda: era l'anno santo jacobeo 1434 e un
cavaliere di Leon che voleva riscattare il suo onore sfidò tutti quelli che
attraversavano il ponte, e per un mese batté tutti, da qui la leggenda del Paso
Honroso, bella no? Tra l'altro il ponte e' uno dei più antichi di Spagna.
L'albergue dove dormo e' gestito da una confraternita olandese, e' un bel posto,
con un grande giardino ideale per fare il bucato, patio e tanti tavolini e
sedie, proprio tranquillo, con musica di canti sacri che vanno sempre. Chiusura
alle 21.30 ma a quell'ora dormirò già, visto che domani mi aspettano altri 38
km con l'inizio della salita verso la cruz de Hierro, fino a Rabanal del Camino
dove dormirò, e poi il giorno dopo via verso il punto più alto del camino.
Da qui già di vedono in lontananza le vette innevate de los montes de
Leon, chissà che mi aspetta tra due giorni.....
Besos.
n.b.
sono sempre con Thomas, che mi ha raggiunto qui.
Mercoledì
28 aprile 2010
quinta
e sesta tappa
de
HOSPITAL de ORBIGO a RABANAL DEL CAMINO
y
de RABANAL hasta PONFERRADA
Hola'
amigos,
allora ieri niente cronaca e quindi ve la racconto oggi.
Ieri mattina partito da Hospital de Orbigo e arrivato ad Astorga dove il vecchio
panzer Thomas si e' fermato, il dolore ai piedi non gli permetteva di
continuare, chissà se lo rivedrò.
Finalmente sono terminate le mesetas, l'aria e' piu' vibrante e il paesaggio e'
cambiato, in lontananza los montes de Leon innevati.
Sono passato per vari paesi, tra cui El Ganso e infine sono arrivato a Rabanal
del Camino, 38 km, e mi sono fermato in un bell'albergue gestito dalla
confraternita di St.James di Londra, un bel posto, con donativo. lì ho
conosciuto un gruppetto di persone tra cui due tedeschi, un'italiana, Jonathan
lo svizzero, e sono andato a cena con loro, divertente Marcus il tedesco, poi
dopo cena siamo tornati in albergue e si sono aggiunti Itaca, una spagnola,
Esteban e Pascal francesi, Roberto belga, un bel gruppo. Marcus cantava Heidi in
tedesco ma gli hospitaleros non hanno gradito però e' stata forse la migliore
serata. Pascal aveva la chitarra e suonava proprio bene.
Stamattina partenza con calma alle 8, obiettivo Ponferrada, 34 km.
Ho passato la cruz de Hierro, 1500 mt., il punto più alto del cammino, dove
tutti lasciano un oggetto personale o magari solo un sasso, per lasciarsi alle
spalle qualcosa. Sono rimasto lì un bel po', si stava bene, bel clima e posto
coinvolgente.
Poi
discesa vertiginosa verso Acebo dove ho mangiato con Roberto e poi sono arrivati
l'italiana e i due tedeschi che oggi stanno male perché stanotte hanno
vomitato, forse
per
il dolce di ieri sera. A me e' andate bene....
In particolare Andreas era proprio messo male. Ho quindi raggiunto Molinaseca e
poi ce l'ho fatta a proseguire fino a Ponferrada, ma e' stata dura davvero,
molto caldo e inizio ad avvertire qualche doloretto alle gambe, ma niente di
particolarmente preoccupante.
Tutto il gruppo/gruppetti vari credo arrivino al massimo a Molinaseca quindi
oggi si cambia giro. Ma poi arrivato all'albergue di Ponferrada ho trovato
Jonathan lo svizzero che era andato avanti e ho appuntamento con lui alle 7 per
cenare insieme.
L'albergue e' bello e moderno, donativo e bei servizi.
Ponferrada e' una bella cittadina, abbastanza grande, con un gran castello che
la domina.
Fino ad oggi i km sono 208, un bel po', e comunque il cammino e' proprio
una bella esperienza, ci sono tanti addii, e' vero, ma forse e' proprio questo
l'aspetto umanamente più profondo.
Bene, e' tutto. Per i prossimi giorni pare arriverà pioggia, certo che fino
adesso e' andata bene, anche troppo caldo forse.
Adios.
Giovedì
29 aprile 2010
settima
tappa
VILLAFRANCA
DEL BIERZO
Bien
amigos, ormai ho lasciato definitivamente le mesetas e la loro monotonia e mi
sto inoltrando nel Bierzo, zona famosa per i vini insieme a La Rioja.
Stamattina sono partito da Ponferrada con calma, verso le 8, perché ho deciso
di rallentare la marcia, se continuo a fare 35 km al giorno va a finire male, e
così sono arrivato a Villafranca del Bierzo, solo 27 km, e poi domani
affrontero' la salita ai 1300 mt. del Cebrero, qui sono a 570 e saranno 700 mt.
di salita.
Comunque e' stata un buona scelta, appena uscito da Ponferrada mi sono unito a
Antonio, de España, y Jonathan de Suiza ticinese e abbiamo fatto una gran sosta
a Cacabelos con degustazione di prosciutti e vini locali.
Poi ripartiti e incontrati Klaus de Alemania e l'italiano Maurizio, fermi in un
garage a fare sosta enogastronomica, e via tutti insieme fino a Villafranca, un
bel paesino arroccato sulla montagna e fermati all'albergue de la Piedra dove ci
sono due hospitaleras, Livia la spagnola e Victoria de Hungria, molto cordiali e
simpatiche, subito offerto caffè e poi ci hanno dato una cameretta da 6
veramente bella, era un pezzo che non dormivo in un posto così.
Prima ci hanno chiesto se siamo tutti insieme o no perché la camera e' molto
intima, se no c'e' la camerata.
E noi tutti insieme: ci conosciamo molto bene, nessun problema!
Per domani il programma ve l'ho detto: salita a O'Cebreiro, 28 km di salita, e
poi deciderò se fermarmi la' o iniziare la discesa, Santiago si avvicina,
mancano solo 180 km e ne ho fatti ormai 620, di cui 235 questa settimana.
L'avventura volge alla fine, ma ne vale pena muchachos!
Hasta luego.
Venerdì
30 aprile 2010
Ottava
tappa
O’CEBREIRO
Ed
eccomi arrivato in Galizia, Santiago si avvicina, mancano solo 151 km, oggi
fatti circa una trentina da Villafranca del Bierzo a O'Cebreiro, in cima a
una montagna , a 1.300 mt. e fa un freddo boia stasera.
Ieri ho dormito in un camera da 5 con gli amici del camino, i soliti Jonathan,
Antonio lo spagnolo, Maurizio e Klaus il tedesco che e' proprio forte, avra' 55
anni ed e' sempre sorridente ma non parla niente e così e' felice.
Antonio lo chiama cabeza cuadrada e lui ride, e' proprio forte!
La tappa di oggi e' stata dura, 30 km di salita e gli ultimi 8 veramente ripidi,
poi arrivati a O'Cebreiro trovato posto nell'unico albergue, bello e moderno,
grande camerata, stasera concerto de roncas (ronnnnnnnnnn).
Maurizio non ce l'ha fatta e si e' fermato a la Faba, perso ormai, invece gli
altri 3 sono arrivati uno ad uno e adesso siamo tutti insieme.
Abbiamo anche ritrovato Marcus e Andreas che però sono arrivati qui in
macchina, grandi vesciche..
Adesso sono in Galizia e si sente dai nomi che assomigliano un po' al
portoghese, e così dopo aver passato la provincia di Palencia e di Leon adesso
sono entrato in quella di Lugo, la prima della Galizia.
Qui il paese e' piccolo ma molto carino, ci sono un sacco di osterie dove la
gente canta e suona, si prepara una serata di fiesta...
Ho poi conosciuto diverse persone e spesso si sente raccontare che fanno il
camino per una promessa ad un amigo o ad un parente che ha qualche brutta
malattia, il cammino e' anche questo, anzi forse e' uno dei suoi aspetti più
toccanti.
Io non posso dire altro che e' una grande esperienza, difficile paragonarla a
qualcosa, molto coinvolgente, e si dice anche che durante il camino si piange
almeno una volta, e dai racconti non fatico a crederci.
E comunque si vede tanto dolore fisico, proprio molto, vi assicuro, ma come già
detto, no pain no glory, o sin dolor no hay gloria.
Io per fortuna sto bene, proprio bene, la tappa leggera di ieri ha eliminato
quei primi dolori che iniziavo ad avvertire alle gambe ed oggi in salita andavo
come un treno, avrei potuto anche continuare ma già con questo ritmo arriverò
a Santiago due giorni prima del previsto, il 4 invece del 6 maggio. Potrei
rallentare, anche perché, come sempre, e' solo facendo tappe massimo di 25 - 30
km che si resta insieme agli amici trovati.
Hasta luego de Galizia.
Domenica
2 maggio 2010
nona
e decima tappa
de
O’CEBREIRO a SAMOS
y
de SAMOS hasta PORTOMARIN
Bene,
eccomi arrivato a Portomarin, ed e' un vero circo!
Qui arrivano le comitive in bus per fare gli ultimi 100 km e si vedono persone
mai viste prima che camminano proprio male. che dire? ognuno fa il cammino che
crede.
Ieri sono partito da O' Cebreiro nella nebbia e subito abbiamo perso Klaus,
poi
invece di fare la strada più corta per Triacastela abbiamo deviato per Samos,(in
tutto 35 km compreso errore che ci ha portato fuori strada, sembravamo tre
tontos) dove c'e' un monasterio benedettino molto bello, il più antico di
Spagna, visitato con guida e poi a dormire nel dormitorio del monastero, un
freddo boia, per fortuna davano le coperte. Era molto spartano ma c'era proprio
poca gente.
Dimenticavo di raccontare la serata a O'Cebreiro, mucha fiesta e gente che
cantava e ballava in tutte le tabernas.
A Samos una delle migliori cene fin qui, calamares a la romana e chorizos bravos.
Poi oggi salutato Jonathan che si ferma prima e io e Antonio siamo partiti alle
7.30 x Sarria a poi Portomarin, in tutto 35 km anche oggi, e adesso da qui ne
mancano solo 90 a Santiago.
Io sto bene, gambe e piedi perfetti, inoltre da prima di O'Cebreiro ho raccolto
due bastoni e devo dire che aiutano molto.
Il paesaggio della Galizia e' spettacolare, boschi, verde e montagne e acqua,
però spesso minaccia pioggia anche se finora non ne ho ancora presa, ma
vedremo.
Tutta la giornata e' stato un susseguirsi di piccoli paesi contadini, molto
poveri, qui d'inverno dev'essere dura...
Arrivando a Portomarin abbiamo passato molti pellegrini degli ultimi 100, con
piccoli zainetti e spesso molto
anziani,
mayores come dicono qui.
Arrivati al paese alle 5.30, sistemati in albergue municipal molto grande e con
molta gente e, sorpresa, c'era Jonathan che aveva cambiato idea, e poi aveva
anche visto Klaus in giro!
Incredibile, nel cammino ci si rincontra sempre, poi durante il giorno visto un
sacco di gente che conosciamo, un gruppetto di spagnole, poi uno di catalani e
così via.
Stasera alle 7 appuntamento per la cena con tutto il gruppo, ci divertiremo.
Domani tappona di quasi 40 per meli, io e Antonio vogliamo arrivare là perché
e' famoso per il pulpo a la gallega, e vogliamo cenare lì, vi dirò se era
vero.
Bueno, salutos a todos.
Lunedì
3 maggio 2010
undicesima
tappa
MELIDE
Y PULPO
Eh
si,il pulpo ala gallega e' proprio bueno, molto bueno!
Tanto buono che dopo essere arrivati al albergue provisional di Melide ed essere
andati a fare una prima tappa a Casa Ezequiel, siamo tornati all'albergue e ci
siamo trasferiti armi e bagagli in un hotel privato senza orario di rientro, e
questo perché a casa Ezequiel la gente va dalle 7 alle 10 e rischiavamo
di fare coda per cenare e non mangiare il pulpo per l'orario di rientro dell'albergue,
alle 10.
Oggi tappona da 41 km., da Portomarin a Melide, e ormai sono a soli 50 km. da
Santiago, credo che ci arriverò in 2 giorni.
Siamo rimasti io e Antonio, che un po' arranca ma dice che gli do forza e che mi
segue, certo che la tappa di oggi e' stata dura, un mucchio di saliscendi in
mezzo a boschi, torrenti, paesini e montagne, e sempre con la minaccia della
pioggia, nubi grigie e minacciose e un vento boia e spesso molto freddo.
Il cammino in quest'ultima parte ti mette a dura prova.
Come ieri abbiamo incontrato un sacco di gente partita per gli ultimi 100,
veramente molta gente con questi zainetti da gita della domenica.
Io invece sto bene, muy bien, le gambe macinano km come il vento, e poi dopo
questa notte in hotel in camera con due soli letti credo che starò ancora
meglio.
Bene, le notizie son finite e vi saluto, Casa Ezequiel y su pulpo a la feira me
esperan!
Hasta luego.
Martedì
4 maggio 2010
dodicesima
tappa
ARCA
DO PIÑO
Oggi
e' iniziata male, Antonio ieri aveva preso una storta e poi camminando sentiva
male e così oggi quando ci siamo svegliati nella nostra camera dell'hotel aveva
il piede gonfio gonfio.
lui voleva provare ma andava pianissimo e mi diceva di andare avanti. poi
arrivati 2 km fuori Melide si e' fermato a una fontana e si e' messo a piangere,
lui sempre allegro e sorridente... vederlo così mi ha fatto venire un
groppo
allo stomaco.
poi siamo rimasti d'accordo che restava lì e magari veniva con il bus e l'ho
salutato. poi mi ha telefonato che lo avevano fasciato al centro medico e veniva
avanti piano ma non arrivava qui ma solo a metà e domani non so che farà.
Comunque lo capisco, arrivare a due giorni da Saantiago e trovarsi così e'
proprio sfortuna.
La tappa di oggi da Melide a Arca do Piño e' stata molto bella, 32 km di
torrenti, boschi di
eucalipti,
montagne e tanti saliscendi, e poi nuvole e sole, e vento frio, e qualche
spruzzata di pioggia.
le mie gambe vanno a mille, ancora a O'Cebreiro avevo raccolto due bastoni e li
uso in salita a mo' si racchette, e filo come il vento, potrei continuare a
camminare per sempre.
Ieri poi seratona a Melide, pulpo a la gallega a Casa Ezequiel, con gamberoni,
patate a la gallega, col pimiento, e vino bianco. Eravamo in molti, io e
Antonio, e poi le tre spagnole, Mark l'olandese, un altro
spagnolo
e Bertrand, pure lui spagnolo, e poi un ragazzo italiano.
Dopo la cena a festeggiare in un bar fino quasi mezzanotte perche' gli facevano
entrare per una porta secondaria al centro deportivo dove c'era l'albergue
provisional.
Bene, domani e' il grande giorno, arriverò al termine penso in mattinata, andrò
a farmi dare la Compostela e poi a vedere la cerimonia del Botafumeiro e alla
sera la messa con l'elenco delle nazionalità dei pellegrini arrivati, sarà
emozionante credo.
Stasera qui ho ritrovato Roberto, il belga che parla italiano e mangio con lui e
una francese e un'altra belga dentro l'albergue, preparerò io una carbonara,
terrò alto l'onore dell'Italia!
Hasta luego.
Mercoledì
5 maggio 2010
tredicesima
e ultima tappa
SANTIAGO
DE COMPOSTELA
Sono
arrivato, il cammino e' finito.
Strane sensazioni, gioia e tristezza, tanta gente e tante persone che si
conoscono, già viste.
Oggi dopo essere partito da Arca do Piño siamo arrivati al Monte do Gozo, il
monte della Gioia, a soli 5 km da Santiago, dove c'e'il discusso monumento che
ricorda la visita del papa polacco, e da cui si vedono i primi pinnacoli della
cattedrale, poi lunga discesa attraverso la periferia della città e infine la
cattedrale, la piazza, la statua di SantYago Matamoros lassù....
Poi ritiro della Compostela, per me rigorosamente quella di fa il cammino per
motivi non religiosi, diversa dall'altra, poi tentativo fallito per la messa,
gia' chiusa le porte, andremo
dopo,
e' la messa dove dicono che ci sono tot italiani, tot spagnoli ecc.
Poi entrata dopo lunga coda alla puerta del Perdon, dove dentro la sacra capilla
c'e' la statua di Santiago dove la tradizione vuole che i pellegrini gli
abbraccino le spalle.
Poi visita alla chiesa, dove si trova la famosa colonna con 5 impronte che
sembrano un unghiata, per le milioni di mani posate dai pellegrini nei
secoli, tra cui ora la mia, ma e' già una forzatura dire la mia, perché io
certo non ho afferrato quella colonna con grande trepidazione dopo un viaggio a
piedi durato un anno e più.
Ma anche a prescindere dalla mia mano il solco resta, scavato nel duro marmo
dalle dita di tutti quei morti, e in questo modo sono entrato a far parte di un
opera d'arte collettiva, il pensiero diventa visibile nella materia, e questo e'
prodigioso.
La forza di u'idea spinse contadini e re ad appoggiare la mano in quel punto, e
non conta nulla quel che io credo o no, conta solo che quell'impronta e' il
risultato di quello che tutte quelle persone hanno creduto, e che ora sono
morte, e questo rende il tutto molto molto
coinvolgente.
Ieri sera mi sono ritrovato con Antonio, mi aveva telefonato che si fermava a
Santa Irene, poi lo hanno raggiunto le 3 ragazze di Najera, che lui chiama i
suoi tre angeli, e con loro e' arrivato fino ad Arca. Io stavo mangiando con
Roberto il belga e Romy tedesca e un'altra belga amica di Roberto, gli avevo
preparato una carbonara, abbastanza buona, e stavo decidendo di andare fino a
Santa Irene per salutare Antonio, mi dispiaceva com'era andata ieri, erano 3 km
andare e 3 ritornare, e lui e' arrivato...incredibile.
Poi serata con tutto il gruppo con cui ormai ci conosciamo e camminiamo fin da
Ponferrada, almeno una settimana, sono le ragazze di Najera,
io
e Antonio, Bertrand e Mark l'olandese, e poi Roberto a Andrea italiano.
Oggi siamo partiti insieme e fatto ultima tappa ed entrati nella cattedrale
insieme.
Qui a Santiago gli albergue per i pellegrini sono un po' fuori mano e mi sono
trovato una stanza in una pensione, carina e sono solo, fantastico!
Stasera appuntamento con gli altri per mangiare insieme e`per gli addii, domani
giorno libero e poi venerdì a Valladolid per l'aereo.
Qui c'e il sole ma fa freddo e comunque in 13 giorni di cammino non ho preso una
goccia di pioggia, tanto sole e tanto vento, media giornaliera oltre i 30 km e
nessun problema fisico, potrei continuare a oltranza.
E' tutto.
Hasta luego dal Cammino.
Venerdì
7 maggio 2010
ULTIMO
DIA
Stamattina
mi sono svegliato in una Santiago grigia e piovigginosa, una botta di malinconia
se già non bastava..
Tutti i pellegrini stanno arrivando avvolti nelle mantelle, bagnati e
infreddoliti, ma credo che arrivare così a Santiago sia una bella esperienza,
particolare ed emozionante, con la cattedrale grigia e le sue torri avvolte
nelle nubi.
Ieri e' stata una lunga giornata di addii, se ne sono andate le ragazze di
Najera, Andrea e Bertrand, l'amico di Antonio e tanti altri conosciuti lungo il
cammino, che tristezza! E x molti e' stata rispettata la tradizione delle
lacrime che almeno una volta vengono lungo il cammino.
Poi ieri sera a cena con Antonio, che e' partito stamattina presto, e Mark il
nederland che ho poi scoperto che da giovane giocava come centrattacco nella
prima divisione olandese, pensa un po'! Con noi c'erano anche due olandesi già
conosciuti e Romy la tedesca, bella serata.
Ieri qui c'era il sole e molto meno vento e freddo del giorno che sono arrivato,
e ho passato gran parte della giornata nei pressi della cattedrale a vedere
l'arrivo dei pellegrini, ed e' pazzesco quanta gente conoscevo, e' forse questa
la cosa migliore da fare qui.
A me per il tempo e' andata piu' che bene, da racconti di gente che era un
giorno avanti di noi ho scoperto che si sono fatti tutta la Galizia con la
pioggia mentre io ho preso appena un paio di pioggerelline e non ho nemmeno
usato l'impermeabile.
E la cosa più pazzesca e' che chi invece era due giorni dopo di me ha trovato
una tormenta di neve al O'Cebreiro, e anche nella zona tra Burgos e Leon, alla
televisione hanno detto che hanno mandato i militari a recuperare i pellegrini
dispersi nella tormenta.... brrrrrrrrrr!
Oggi inizia il lungo viaggio di ritorno, alla fine ho deciso di spezzarlo in
due. Dopo pranzo parto in bus per Ponferrada e poi altro bus fino a Leon dove
arrivo verso le 9, spero di fare in tempo ad andare a dormire nell'albergue de
las carmelitanas che già conosco, poi sabato alle 5.30 ho il bus per Valladolid
che mi smonta alle 8 direttamente in aeroporto. Lì scoprirò che e' successo
alla mia prenotazione che adesso la Ryanair me la da "chiusa" che vorrà
dire?
E poi, se arrivo in Italia, lungo viaggio dalla profonda Padania fino a casa, eh
si, perché a Bergamo si e' fuori dal mondo per le ferrovie italiane.
Bene,
il cammino, questo cammino, e’ finito.
Valerio
P.S.
E
infine alcune note inserite al mio ritorno in Italia, innanzitutto sul viaggio,
molto lungo.
Sono
partito venerdì alle 14,00 in bus da Santiago con destinazione Leon, tanto per
spezzare le 10 ore di corriera fino a Valladolid in due tranche, e così è
stato, tra l’altro mi sono trovato in corriera insieme a Maurizio,
l’italiano conosciuto lungo il cammino, e che avrebbe condiviso con me tutto
il viaggio.
A
Leon andati subito dalle carmelitane che già conoscevo e dopo breve trattativa
con gli hospitaleros ottenuto permesso di uscire alle 5 la mattina successiva.
Quindi veloce cena a tapas e poi a nanna.
Sveglia
alle 4.30 e alle 5 e 15 eravamo già in corriera, diretti a Valladolid, dove
siamo scesi all’aeroporto alle 7, e qui la sorpresa!
Verso
le 8 tutti i voli venivano annullati per il ritorno della nube islandese,
maledetta… e così ci veniva spostato il volo su Madrid, da dove pareva si
partisse.
Spostamento
a Madrid in corriera, a nostro carico, e poi metropolitana e infine lunga e
snervante attesa per il nostro aereo che veniva ritardato ma alla fine partiva.
Arrivavo
così a Bergamo alle 21, ormai tagliato fuori dai treni per Venezia, ma
fortunosamente trovavo un passaggio fino a Peschiera del Garda dove veniva un
mio amico a prendermi. Arrivavo a casa a mezzanotte, ed ero partito da Santiago
il giorno prima alle due del pomeriggio, un viaggio massacrante.
NOTE
FINALI
In
questa seconda parte i km complessivi sono stati 424 in 13 giorni, quindi una
media di quasi 33 al giorno, e complessivamente gli 800 km circa del cammino da
San Jean a Santiago sono stati percorsi in 26 giorni.
Credo
(e consiglio caldamente) sia meglio impiegare qualche giorno in più, intorno ai
31-33 giorni, a meno di non essere in possesso di una buona preparazione fisica,
in caso contrario avrete tutta la gloria del cammino, con annessi e connessi!
E
per finire una serie di informazioni su quello che serve al pellegrino, nel caso
vi venga voglia di fare questa esperienza.
Ecco un rapido elenco:
3 calzini
3 mutande
3 magliette (di cui una tecnica)
1 paio di pantaloni tecnici da trekking (meglio se accorciabili)
1 paio di pantaloni lunghi leggeri tipo tuta, magari per la notte
1
pile pesantino e magari 1 leggero
1 mantella impermeabile (veramente impermeabile)
1 coprizaino impermeabile
1 sacco a pelo, va bene anche leggero, max 1kg. Sconsiglio il sacco lenzuolo, a
volte la notte fa freddo
1 paio di scarpe pesanti per le zone montuose, e che tengano l'acqua
1 paio di scarpe da ginnastica
1 paio di ciabatte da doccia
1
piccolo asciugamano in tessuto non tessuto
materiale necessario per curare vesciche
materiale necessario per lavarsi (magari in dosi ridotte per il peso)
Antifiammatori e antidolorifici
sapone di marsiglia per lavarsi la roba
1 bottiglia d’acqua da mezzo litro
1 pila
1 federa
e niente altro.
Dovete stare sotto al 15% del vostro peso, l'ideale sarebbe stare sui 7 o 8 kg.
Se andate oltre questo peso poi soffrite.
¡Buen Camino a todos!
Valerio