Bruges
Belgio
Racconto di viaggio 2011
di Ferny Forner
Viaggio fai da te,
organizzato tutto su internet:
Partenza 12 maggio
2011, Tgv Parigi Gare du Nord-Bruxelles Midi a/r 50 euro p.p; treno IC Bruxelles
Midi-Bruges a/r 5,20 euro p.p.
Io e Rita eravamo
in vacanza a Parigi e abbiamo deciso di andare a Bruges, partenza alla 7 del 12
Maggio, poi con il bus 11 in centro città, sappiamo che i luoghi da visitare
sono entro un raggio di 15-20 minuti a piedi.
Arriviamo alla 10,
non c’è ancora molta gente nelle strade, ne approfittiamo per passeggiare
lungo le caratteristiche vie e piazze non ancora affollate e fare
un’escursione in barca.
Passiamo tra
edifici di architettura rinascimentale e nordica, alti e stretti, con facciate a
cuspide e frontoni a gradoni, tipo Amsterdam per intenderci, canali si
attraversano su ponti in pietra a forma di schiena d’asino, in barca occorre
spesso abbassare la testa per passare, angoli imprevisti e suggestivi di una
città che ha conservato molti elementi dei secoli XIV e XV, quindi del tardo
gotico e del rinascimento, soprattutto vedendola dalla barca sembra che il tempo
a Bruges si sia fermato, la bella giornata di sole (ma spira un venticello
freddo) ne mette in risalto i colori, sembra di essere dentro una cartolina
illustrata, i canali scorrono tra gli edifici che si susseguono senza spazi, con
le facciate che si riflettono nell’acqua, immagini che vediamo dai ponti o
dalla barca, numerosa la presenza dei cigni, memoria storica della città.
A Bruges
programmare un tour in barca è indispensabile per avere un’idea precisa della
città ma anche per vedere angoli panoramici non visibili altrimenti.
Naturalmente nel
tour a piedi abbiamo visitato anche la Bruges dei musei e dei monumenti.
Il Markt e il Burg, costituiscono il centro storico, sono piazze
grandi, vivaci e affollate, carrozze a cavalli, tante bici, edifici in mattoni
rossi, su tutti campeggia il Beffroi, una torre alta circa 80 metri, in passato
torre militare, ora è praticamente un belvedere (ingresso a pagamento, 360
scalini, no ascensore), notevoli il Palazzo delle Halles, l’Hotel de Ville,
l’Antico Notariato civile, il Palazzo della Provincia, per citarne alcuni, in
particolare l’Hotel de Ville in stile gotico del 1400, un elegante palazzo
molto decorato con statue, gli originali furono distrutti dai rivoluzionari
francesi, alcune erano state dipinte dal grande Van Eyck.
Nel Burg visitiamo
la basilica del Santo Sangue, dove
sono venerate alcune gocce del sangue di Cristo, facciata gotica, composta di
due chiese sovrapposte, quella in basso (era chiusa), l’altra in tardo gotico,
con un interno in stile barocco, era giorno di venerazione un anziano sacerdote
seduto all’altare tiene la reliquia con due mani e i fedeli in fila vanno a
turno a stringere l’ampolla e recitare una preghiera.
La Chiesa
di Notre Dame, con un campanile alto più di 120 metri passando sul ponte a
dorso d’asino di S. Bonifacio, che è uno dei luoghi preferiti dai turisti per
farsi immortalare con le foto.
All’interno della
chiesa il gruppo della Vergine con Bambino, di Michelangelo, la scultura in
marmo bianco che raffigura la Vergine seduta con un aspetto giovane e sereno che
regge il Bambino, l’interno della chiesa è prevalentemente barocco, lungo le
pareti opere dei fiamminghi primitivi, volendo si può visitare il coro con i
monumenti funerari (a pagamento).
Museo Groeninge sono esposte opere di pittori fiamminghi del XV
secolo, tra i quali Memling, Van Eyck, Provost (no foto).
Ospedale San Giovanni (edificio del XII secolo), uno dei più
antichi ospedali, un lato è lambito dai canali, sono esposti in un grande
salone antichi strumenti chirurgici e opere di pittori fiamminghi, all’interno
il museo dedicato a Memling con solo 6 opere, fantastico il Cofanetto di S.
Orsola, a forma di piccola cappella, con le pareti dipinte in miniatura, vale da
solo la visita (no foto).
Usciamo dal museo,
ultima passeggiata in questa città gioiello per rivedere il Minnewater, un
piccolo lago e il Beghinaggio (XIII secolo) che avevamo visto dalla barca. poi
stremati alla stazione per tornare a Parigi dopo aver girato a piedi per quasi
sette ore, salvo uno spuntino nella piazza del Burg, che preferiamo non
ricordare.
Ferny Forner.