Bosnia Erzegovina &
Croazia
2000 km nella vecchia jugoslavia
Diario di viaggio 04 settembre
-- 13 settembre 2010
http://www.blogger.com/profile/13689205720154536438
CROAZIA & BOSNIA HERCEGOVINA
L’
ITINERARIO
04.09 Sinalunga
– Opatija
05.09 Rijeka
– Trsat castle – Korana
06.09 Plitvice
lakes – laghi di Pilva
07.09 Jajce
– Travnik – Mostar
08.09 Blagaj
– Pocitelj – Kravice waterfalls – Dubrovnik
09.09 Dubrovnik
– Ston - Trstenik – Orebic
10.09
Gradac – Makarska – Krapanj
11.09
Primosten – Seget – Trogir
12.09 Kasjuni
cove – Split – Bacvice Beach
13.09 Ancona
– Sirolo – Porto Recanati - Sinalunga
SPESE:
DIESEL
Km
effettuati 2380
=
€ 140 circa
AUTOSTRADE
28 ( in Italia ) + 10 ( in Croazia )
= € 38
PERNOTTAMENTI (
14+23+14+25+12+9+12+22 ) =
€ 131
ESCURSIONE LAGHI DI PLITVICE
= € 30
SPESE PASTI – MUSEI – VARIE ENTRATE =
€ 346
TRAGHETTO SPLIT/ANCONA
= € 101
TOTALE DUE PERSONE
=
€ 786
RITIRO
PRESSO BANCOMAT
2000kn Opatija Croazia
CAMBIO
IN BOSNIA 100€
= 195km
Jajce
Bosnia
CAMBIO
IN CROAZIA 210€
= 1517kn
Dubrovnik Croazia
MONETE
LOCALI
CROAZIA
.. KUNA
1€ = 7.2 kn
in Croazia accettano € ma solo in città
BOSNIA..
MARCA 1€
= 1.95 km in Bosnia puoi pagare ovunque in €
PERNOTTAMENTI
OPATIJA
CAMPING OPATIJA
KORANA
KORANA AUTOCAMP
JAJCE
CAMPING PLIVSKO JEZERO
MOSTAR
HOSTEL AKSOJ
DUBROVNIK
CAMPING MATKOVICA
OREBIC
CAMPING OREBIC
KRAPAJ
CAMPING EDDA
TROGIR
VRANJICA BELVEDERE CAMPING
04.09 Sinalunga
– Opatija km 577
Sono
le 13.30 quando entriamo in autostrada in direzione nord.
Il
viaggio di andata, come sempre accade è molto allegro e rilassante, nonostante
i tanti km percorsi e in 6 ore e 30 di marcia con un paio di soste, raggiungiamo
la nostra prima tappa. Ci fermiamo al camping Opatija a 4 km sud dall’omonima
cittadina, nei pressi di Icici..
Dopo
aver effettuato il check-in e una calda doccia, usciamo dal campeggio per
raggiungere il lungomare che collega per 12 km Opatija a Lovran.
Dopo
la merenda lungo la strada, facciamo a meno della cena e ci dedichiamo alla
scoperta della birra locale.
Una
bottiglia di Karlovacko e una di Ozujsko. La prima rimarrà la nostra preferita
per tutto il viaggio all’interno della terra croata.
Facciamo
una passeggiata lungomare, visitiamo il porto e la spiaggia di pietre e alle 23
rientriamo in campeggio.
Siamo
di nuovo all’interno del nostro letto mobile e pronti per affrontare un nuovo
viaggio on the road.
05.09
Rijeka – Trsat castle – Korana km
812
Sveglia
alle 8.00 e pronti per la colazione, prima di affrontare la giornata.
Scendiamo
la scalinata che dal campeggio raggiunge Plaza Icici (spiaggia Icici) e come
prima cosa, preleviamo 2000kn (278€) e poi ci sdraiamo sula scomoda spiaggia
di cemento e sassi di Icici. Io ne approfitto subito per un bel bagno mattutino,
visto che il sole sta facendo capolino tra le nuvole. Elisa si limita a bagnarsi
i piedi, ma effettivamente, l’acqua è gelata.
Alle
10 circa, il cielo si copre, e rimanere in spiaggia è quasi tempo sprecato;
paghiamo il nostro campeggio e ci dirigiamo in direzione di Rijeka ( Fiume ).
Onde
evitare il caos della città, decidiamo solamente di salire sulla collina
sovrastante e visitare il castello di Trsat, da dove puoi ammirare la città
dall’alto.
Visitiamo
gratuitamente la fortezza del XIII sec. arroccata sulla collina, ammiriamo gli
edifici di Fiume con le loro coperture color acqua marina e poi ci rilassiamo su
uno dei caffè di fronte alla chiesa di nostra signora di Trsat, famosa per una
figura della Madonna, che sembra essere miracolosa ….
Non
avevo dubbi.
Dopo
una fresca Karlovacko, saliamo in macchina e imbocchiamo l’autostrada in
direzione di Zagabria. Sostiamo nei pressi di Osojnik per un pranzo al sacco e
poi svoltiamo verso sud imboccando la E71, che porta verso i laghi di Plitvice.
Scendendo
verso sud, nei pressi di Gravobac, ci imbattiamo in diversi segnali turistici
che indicano delle grotte. Visto che siamo anche in anticipo sulla tabella di
marcia, decidiamo di svoltare a sinistra e raggiungere le grotte di Baraceve che
in linea d’aria si trovano a pochissimi km dalla Bosnia i Erzegovina.
Paghiamo
i 40kn cadauno e dopo aver ricevuto il nostro elmetto iniziamo la visita delle
grotte accompagnati da una guida croata che parla molto bene l’inglese.
Con
noi una famiglia croata il cui capo famiglia non smette mai di chiacchierare e
rende la visita al quanto rumorosa.
In
ogni caso ringraziamo la simpatica guida e riprendiamo la nostra auto.
Raggiungiamo
l’autocamp di Korana alle 18.30, giusto il tempo per rilassarsi sul prato
bevendo una fresca birra.
06.09 Plitvice
lakes – laghi di Pilva km
1010
Ci
svegliamo alle 7.00 del mattino sotto una pioggia fastidiosa e nonostante il
brutto tempo, decidiamo di dedicare la mattinata alla visita dei laghi.
Dirigendosi
verso il bar per fare colazione, incontriamo un gruppo di circa 20 persone che
sono pronte per salire sul bus che li porterà fino all’entrata del parco e ci
consoliamo con gli altri per la pioggia.
La
colazione consisterà in un caffè, visto che il bar non ha niente da mangiare,
ma molti alcolici da vendere durante la notte.
Passiamo
al market di fronte e compriamo una scatola di biscotti al cioccolato da
accompagnare al caffè bevuto al bar. Saliamo in macchina e in 5 minuti,
raggiungiamo la Main Entrance, parcheggiamo lungo la strada evitando di pagare i
4 euro del parcheggio e dopo aver oltrepassato il ponte in legno, paghiamo il
biglietto d’ingresso.
Per
fortuna ha terminato di piovere, le nuvole coprono completamente il sole, ma
iniziamo comunque la visita.
Percorriamo
il primo km di percorso e con la bellissima vista sui laghi di Kaluderovac e
Milanovac, raggiungiamo la stazione n°1. Saliamo sul trenino, giusto in tempo
perché la pioggia inizi a infastidire di nuovo, e per fortuna, dopo un cambio
alla stazione n°2, quando raggiungiamo Labudovac ( ST4 ) ha cessato di piovere.
A questo punto inizia la discesa, dal punto più alto dei laghi, fino a
rientrare alla Entrata di Ulaz. Attraverso delle passerelle in legno, rese
piuttosto scivolose dalla pioggia, inizia lo spettacolare itinerario tra i laghi
e le cascate.
Oltrepassiamo
laghi dai nomi quasi impronunciabili ( Okrugljak - Veljiko – Gradinsko –
Galovac )e dopo un paio di ore raggiungiamo il lago Kozjak, il più grande e
l’unico navigabile. Saliamo sul battello che è compreso sul biglietto
d’entrata e in circa 15 minuti scendiamo a valle in una splendida area pic-nic
che durante l’estate deve essere invasa dai turisti. Adesso ci sono appena 20
persone.
Ci
riposiamo un po’ su alcuni tavoli, prendiamo un caffè caldo e poi ci
rimettiamo in cammino. In mezz’ora, raggiungiamo di nuovo la stazione n°1 e
alle 12.30 siamo nuovamente alla macchina. Consiglio vivamente di andare a
visitare i laghi prestissimo. Nonostante il brutto tempo, l’ultimo km di
percorso era invaso dai turisti e arrivati all’entrata, ce ne erano tantissimi
pronti per iniziare la visita.
Lasciamo
la zona, e dopo pochi km di strada anonima, raggiungiamo il confine con la
Bosnia i Erzegovina. Preoccupati della lingua e del fatto che non avevamo
cambiato i soldi, veniamo subito smentiti dal primo benzinaio che incontriamo.
Sia
il benzinaio che i due ragazzi del bar parlano un buon inglese e ci cambiano
subito 100€ al cambio di 1,95.
Ci
sediamo e per 6€ mangiamo Cevapi ( una specie di pane arabo con carne dentro)
e una birra a testa. Salutiamo i simpatici bosniaci che abbiamo conosciuto
presso la stazione di benzina e ci mettiamo di nuovo in cammino.
A
pochi km da Jajce ci fermiamo al Camping Plivsko Jezero e ci accorgiamo
immediatamente che siamo solo in 5 dentro il campeggio.
Lasciamo
la nostra auto e ci incamminiamo verso i piccoli mulini situati nel bel mezzo di
piccole cascate formate dai laghi di Pilva. Lo scenario è molto bello, le
montagne intorno si specchiano sul lago anche se le nuvole e il brutto tempo
ancora disturba un po’.
Stiamo
in giro per i laghi per un paio di ore e poi rientriamo in campeggio per una
doccia calda. Visto che il ristorante è chiuso usufruiamo di uno dei tavoli
situati sulla veranda e ci accomodiamo preparandoci la nostra cena.
07.09 Jajce
– Travnik – Mostar km 1268
Sono
le 7 del mattino, e approfitto dei pochi raggi di sole per dare un’occhiata in
giro. Raggiungo di nuovo i mulini, provo d entrare dentro ad uno ma la troppa
acqua che scende dai laghi, ha rovinato le passerelle e mi bagno tutte le
scarpe.
Mi
aggiro per la sponda del lago inferiore e poi raggiungo la diga all’estremità
meridionale dei laghi e dopo un’ora di girovagare, rientro in campeggio, dove
trovo Elisa pronta per la colazione. Salutiamo il simpatico gestore del Camping
e ci dirigiamo verso la città di Jajce. Lasciamo la macchina nei pressi del
chiosco delle informazioni, ci facciamo dare due brochure della città ed
iniziamo la nostra visita.
Come
prima cosa, entriamo nel piccolo e mal tenuto museo, situato a lato del chiosco.
Tutte le scritte sono in cirillico ma per fortuna ci sono molte foto. Il museo
storico, è caratterizzato da foto e statue di Tito, con una descrizione delle
varie etnie e regioni della vecchia Iugoslavia. Lasciamo il museo e
oltrepassiamo il ponte che ci porta nel centro storico. Appena oltrepassata la
porta di Bihac incominciamo a salire verso la collina, oltrepassiamo la piccola
moschea delle donne e raggiungiamo la fortezza. Uno spazzino che si aggira per
le strade, si offre di aprirci la porta e noi approfittiamo per la visita e
ammirare la città dall’estremità più alta della collina.
Scendiamo
dalla parte opposta e visitiamo le catacombe, che sembra siano state usate da
Tito per nascondersi durante i tempi bui.
Pian
piano, raggiungiamo la porta di Travnik e da qui rientriamo in centro.
Compriamo
al forno, due dolci tipici e ci rilassiamo nel parco sottostante le mura che
offre una magnifica vista sulle cascate.
Da
qui, risaliamo sul ponte, paghiamo un euro per il parcheggio e lasciamo la città,
dirigendosi verso Travnik. Alle 11.00 siamo ai piedi della collina dominata
dalla grande fortezza. Raggiungiamo a piedi il castello e ci sediamo ad
ascoltare il richiamo alla preghiera del muezzin. All’interno del castello, un
piccolo museo di arti e mestieri della zona ci riporta indietro negli anni e
alcuni costumi di etnie contadine imbelliscono i muri della torre del castello.
Scendiamo
fino al centro, dove dedichiamo alcuni minuti ad una simpatica moschea con bazar
sottostante, entriamo grazie all’aiuto di uno dei giovani musulmani seduti
sulle scale e poi ci fermiamo per un pranzo.
Ci
sediamo a lato di un bosniaco che ci suggerisce di provare i buonissimi cevapi
del piccolo ristorante, e anche se li avevamo già sperimentati il giorno
precedente, decidiamo di concedere il bis.
Oggi
ci sarà la partita di calcio Bosnia contro Francia, per le qualificazioni
europee e le strade sono invase di bandiere giallo/blu. Salutiamo il giovane
bosniaco che deve rientrare a lavoro e noi dopo un caffè più o meno buono,
saliamo di nuovo in macchina. Dopo un paio di ore, raggiungiamo la magnifica
Mostar.
Alloggeremo
presso l’Hostel Aksoj di proprietà di una famiglia turco bosniaca che molto
gentilmente aprono le porte della loro casa.
Lasciamo
il tutto in camera e ci dirigiamo in centro per la visita al monumento per
eccellenza della Bosnia. IL ponte di Mostar.
Scattiamo
alcune foto, poi ci fermiamo a bere una birra nei pressi del ponte.
L’atmosfera di Mostar, soprattutto dopo il calar del sole è alquanto mistica
e la visita al museo della guerra situato poco dopo aver attraversato il ponte
ci sconvolge ancor di più. Restiamo in giro fino a tardi, anche se i tutte le
porte dei negozianti sono ormai chiusi da un po’ di tempo, ma noi ci
rilassiamo passeggiando sui viali acciottolati della cittadina.
Al
rientro in hostel, facciamo conoscenza con uno spagnolo e iniziamo
un’interessante conversazione, che ci porterà a cambiare il nostro
itinerario.
Salutiamo
il giovane turco, proprietario dell’hostel e lo spagnolo e ce ne andiamo a
letto con tante nuove idee per la testa.
Blagaj – Pocitelj – Kravice
waterfalls – Dubrovnik km
1477
Al
risveglio, il simpatico Dzuneit, ci attende per preparare la sua specialità. Il
caffè alla turca. Ci sediamo sui tavoli della veranda, e in pochi minuti siamo
invasi da piatti e deliziose prelibatezza da consumare in occasione della nostra
colazione. Quattro differenti tipi di pane preparati dal padre, due tipi di
formaggio, pomodori, olive e prosciutto, accompagnati da uva fresca e fichi
verdi.
Ci
alziamo dal tavolo sazi come non mai e ringraziando i signori Aksoj, lasciamo il
simpatico Hostel.
Prima
di lasciare la città, decidiamo però di dare un’occhiata agli edifici
distrutti dalla guerra e al quartiere con la maggior quantità di edifici
segnati dai combattimenti. Non oso descrivere le mie sensazioni al vedere tutti
quei edifici che sembrano delle grosse forme di GROVIERA.
Lasciamo
con un po’ di tristezza la bellissima Mostar e ci dirigiamo verso Blagaj.
In
pochi minuti siamo al chiosco delle informazioni del piccolo insediamento turco,
ma visto che l’apertura è prevista solo per il pomeriggio, ci incamminiamo
immediatamente in direzione della grotta dove è situato un monastero Sufi.
Visitiamo il monastero, oltrepassiamo il ponte e poi ce ne andiamo a visitare
una carinissima casa turca con all’interno un piccolo ruscello a imbellire il
cortile.
Assaggiamo
del miele e del caffè, facciamo due chiacchiere con il gestore ungherese, e poi
risaliamo verso l’auto.
Da
qui, scendiamo verso sud, verso la frontiera con la Croazia, ma prima di
rientrare, ci regaliamo due chicche della zona. Prima scendiamo per una birra
nel piccolo insediamento di Pocitelj, uno dei pochi insediamenti turchi rimasti
pressoché intatti e poi ci dirigiamo verso le cascate di Kravice.
La
cosa che più ci disturba, una bandiera croata con una scritta ai piedi del
piccolo villaggio di Pocitelj. “Ringraziamo per la pulizia etnica eseguita a
Pocitelj”.
Non
riesco ancora a capire come possano permettere i bosniaci che quella scritta e
quella bandiera rimangano ancora là.
Dopo
la vista delle cascate, entriamo nuovamente in Croazia, scendiamo giù lungo la
costa, e prima che faccia buio, ci accampiamo 5 km a sud della città, in una
piccola e simpatica baia sconosciuta.
09.09 Dubrovnik
– Ston - Trstenik – Orebic km
1616
Dedichiamo
la mattinata intera alla bellissima città di Dubrovnik. Lasciamo la macchina
parcheggiata nei pressi del Revelin Fort e iniziamo la visita dalla zona ebraica
dove sorge una piccola sinagoga. Alcune rampe di scale discendono lungo la
strettissima via Boskoviceva e in poco tempo raggiungiamo la bellissima Placa,
la via principale che divide in due la città. Svoltiamo a sinistra e ci
immergiamo nella folla dei turisti affascinati dall’architettura di questa ben
tenuta città e raggiungiamo l’estremità occidentale delle mura.
Oltrepassiamo il ponte levatoio e diamo un’occhiata ai bastioni occidentali.
Poi rientriamo dalla Minceta Tower, ci soffermiamo sulla piazza dominata dalla
fontana di Onofrio e riempiamo i nostri occhi della bellezza dei palazzi di
Dubrovnik. Facciamo una visita al museo War Photo Limited, per osservare di
nuovo gli orrori delle guerre di tutto il mondo, e poi ci addentriamo
casualmente tra le viuzze meridionali. Una volta giunti nei pressi della
cattedrale, scendiamo lungo Pred Dvorom e raggiungiamo dopo una scalinata, il
Palazzo del Rettore. Ci sediamo nei pressi della St Blaise’s Churc e
osserviamo attentamente i turisti giunti per ammirare la torre dell’orologio,
la piccola fontana di Onofrio e il Palazzo Sponza. DA qui, con una breve
camminata, raggiungiamo il Monastero Domenicano e usciamo attraverso il Ploce
Gate.
Lasciamo
la città di Dubrovnik con una certa amarezza, anche perché il cielo si è
ricoperto un po’, prendiamo la nostra auto e proseguiamo verso nord.
Pochi
km nord dalla città di Dubrovnik, svoltiamo in direzione della Penisola di
Peljesac, e ci fermiamo a dare un’occhiata alla cinta muraria più lunga
d’Europa.
Il
piccolo paesino di Ston non è ben tenuto, ma grazie alla sua muraglia, attira
numerosi turisti che si accingono alla scalata della montagna attraverso le
mura.
Noi
ci limitiamo ad osservare dal basso la maestosità delle mura, e facciamo uno
spuntino presso il mercato locale situato nei pressi delle saline.
Non
appena rientriamo in macchina il tempo cambia di nuovo, e un sole tiepido esce
dalle nuvole, giusto in tempo per un bagno in mare.
Scendiamo
nella baia di Trstenik, dove approfitto della splendida acqua cristallina, per
fare un poco di snorkeling. Ci rilassiamo sulla spiaggia di pietra della baia e
prima che faccia buio ci dirigiamo all’estremità occidentale della penisola.
Raggiungiamo
il camping Orebic alle 17.30.
Dopo
un breve giro al porto per info sui traghetti, ci accorgiamo che forse è stato
quasi inutile arrivare fino a qua, anche se le spiagge sono davvero bellissime.
Il
piano di raggiungere Korcula e poi Split in barca è saltato. Le imbarcazioni
che raggiungono Split partono da Korcula la domenica mattina, e per noi è
troppo tardi, quindi dovremo rientrare dalla terra ferma. Magari se è tempo
bello domani faremo una visita in giornata dell’isola di Korcula, per poi
ritornare sui nostri passi.
10.09 Gradac
– Makarska – Krapanj km
1947
Come
non detto!!!!!!!!!!!
Ci
svegliamo sotto una pioggia battente, e l’idea di prendere un traghetto e
raggiungere l’isola di Korcula non ci attira assolutamente.
Rientriamo
nella costa ripercorrendo tutta la penisola di Peljesac, percorriamo di nuovo
alcuni km in terra bosniaca, passando per la cittadina di Neum e visto che
sembra che il cielo si apra un po’ decidiamo di soffermarsi per un po’ di
relax nei pressi di Gradac. Facciamo pranzo in riva al mare con due sandwiches
ed io approfitto ancora una volta dei pochi raggi di sole per fare l’ennesimo
bagno freddo. Per fortuna non mi faccio spaventare dal brutto tempo e approfitto
del bellissimo mare croato. Lasciamo il piccolo villaggio di Gradac e
percorriamo i pochi km che ci dividono da Makarska, dove sembra ci siano delle
bellissime spiagge su uno sfondo montano indescrivibile. Scendiamo sulla baia
della città e la bellissima costa, dominata dal monte Biokovo è una delizia
per gli appassionati di natura. Alcuni intraprendenti stanno facendo il bagno
nella baia a mezzaluna della città, mentre la maggior parte della gente
passeggia sul lungomare. Noi optiamo per una passeggiata lungomare e
raggiungiamo la collina dove è situata la piccola chiesa di St Mark.
Approfittiamo
di una buona crepe al cioccolato e ci sediamo sui ciottoli della baia.
Poi,
come per incanto, inizia a piovere di nuovo e la gente all’improvviso si
ripara dove può; Noi che avevamo deciso di passare la notte nei pressi di Brela,
cambiamo per l’ennesima volta i nostri piani e saliamo in macchina in
direzione nord. Sotto una pioggia battente, percorriamo l’autostrada che da
Brela, raggiunge la cittadina di Sibenik e passiamo le ultime due ore del giorno
in macchina. Questo perché avevamo sentito dire che poco più a nord il clima
era leggermente meglio, e così sorprendentemente, prima di uscire
dall’autostrada, un bagliore di luce si apre sul cielo.
Lasciamo
la macchina al camping Edda,nei pressi di Krapanj (5 km sud di Sibenik )
E
usciamo a cenare in un simpatico ristorante lungomare.
4
portate di pesce, 4 birre e una bottiglia di acqua e una lunga passeggiata per
digerire, prima di rientrare in campeggio.
11.09 Primosten
– Seget – Trogir km 2052
Finalmente
ci svegliamo con uno splendido sole che esalta i colori del mare e della natura
che caratterizza le piccole isole che si trovano di fronte al nostro camping.
Oggi
optiamo per pochi km e tanto mare.
Faccio
subito un bagno a poche centinaia di metri dal nostro accampamento, e l’acqua
gelata mi sveglia definitivamente. Facciamo colazione in campeggio, e alle 10
siamo sulla splendida spiaggia di Primosten, 20 km a sud del campeggio. La
piccola cittadina, sembra che abbia una certa somiglianza con la città di Rovjn
in Istria, ma noi non possiamo constatarlo anche se il bellissimo chiosco
cittadino che si affaccia sul limpido mar Adriatico è una vera chicca.
Lasciamo
alle spalle tutti i nostri pensieri e ci dedichiamo a pieno al mare e alla
spiaggia ( anche questa naturalmente in ciottoli bianchi ).
Poco
prima dell’ora di pranzo, lasciamo Primosten e ci avviamo verso Split, ma
lungo la strada decidiamo di fermarsi presso il Vranjika Camping, nei pressi di
Seget. Il grosso campeggio con più di 600 piazzole e un residence da 400 posti
letto, è situato proprio sul mare con vista sull’isole di Solta
e Veli. Ci prepariamo un piatto di pranzo in compagnia dei nostri vicini
tedeschi che ci offrono un liquore italiano comprato in Lombardia e poi passiamo
tutto il pomeriggio in riva al mare.
Il
campeggio è molto affollato, a differenza degli altri incontrati
precedentemente, e alle 17, la piccola spiaggia è invasa dai bambini.
Aspettiamo che cali il sole e usciamo per una cena a base di capretto, cotto in
porchetta. Aspettavamo questo momento dal primo giorno del nostro viaggio,
quando, appena entrati in Slovenia abbiamo incominciato a vedere ristoranti
lungo strada che cucinavano su grandi spiedi i poveri capretti. E ogni giorno
del nostro viaggio abbiamo sempre rimandato, fino a stasera che decidiamo di
fermarsi sulla strada per Trogir.
Dopo
tanta attesa, la delusione.
Non
che sia stato cattivo, ma il colore ambrato dei capretti visti per strada, mi
avevano fatto immaginare ad una carne croccante e tenera, cotto a legna. Invece,
chissà se abbiamo sbagliato posto, usciamo dal ristorante delusi della cena,
anche se la spesa è stata veramente economica.
Raggiungiamo
Trogir alle 21 in punto e iniziamo la visita della piccola Venezia, come la
chiamano da queste parti. Le visite notturne, hanno un certo fascino, e la
piazza centrale con la cattedrale ben illuminata ci offre un bellissimo
spettacolo di luci. Ci sediamo per un caffè ascoltando della musica, di fronte
alla torre dell’orologio e poi ce andiamo a
spasso per piccole viuzze, assaporando il profumo del mare sul piccolo
lungomare di Trogir. Ci sediamo lungo mare di fronte alla fortezza di Kamerlengo,
e dopo un’ulteriore passeggiata rientriamo a Seget per passare la nostra
ultima notte in terra Croata.
12.09
Kasjuni cove – Split – Bacvice Beach
km 2104
Sono
appena le 7 del mattino, quando mi immergo nella gelida acqua del mar Adriatico.
Approfitto dell’ultima giornata per non perdere neppure un attimo e quindi
subito in mare.
Elisa
sta dormendo ed io mi rilasso sulla spiaggetta del campeggio e mi faccio una
nuotata in mare.
Alle
8.30 salgo nuovamente nella collina dove Elisa sta preparando la colazione a
base di caffè e frutta fresca.
Alle
9.30 siamo in strada, ma oggi faremo veramente pochi kilometri e ci fermiamo
alle porte di Split sulla baia di Kasjuni.
Gli
ultimi dormiglioni del ritiro motorbikers che si è svolto la scorsa notte in
spiaggia, sono ancora intenti a ripiegare la loro tenda, ma noi ci sistemiamo
ugualmente sulla spiaggia.
Anche
qui, ciottoli bianchi a infierire sulla nostra fragile schiena, ma come in tutte
le spiagge viste, un acqua limpida che mi invita subito ad entrare a mare.
Aspettiamo
l’ora di pranzo tra un bagno e un po’ di sole e poi proseguiamo verso la
città. Parcheggiamo nei pressi del porto, tra Kralja e Slobode, e dopo aver
pranzato con un sandwich lungomare, visitiamo la splendida Split.
Anche
questa città come Dubrovnik è un gioiello architettonico anche se è invasa,
giustamente, da orde di turisti.
Qui
arrivano le barche e gli aerei che portano i turisti in Croazia. Il palazzo
Diocleziano è senza dubbio l’attrazione principale della città, con i suoi
palazzi e le sue chiese all’interno a renderlo ancora più suggestivo.
Evitiamo
la fila presso il museo e girovaghiamo per le strade del palazzo perdendoci tra
la folla dei turisti, fino a che non ci stufiamo degli ingorghi e decidiamo di
dirigersi verso la baia di Bacvice.
Che
sorpresa!!!!!
Qui
c’è sabbia, ma la spiaggia non è delle migliori e inoltre come già
immaginavamo è invasa come la città dai turisti.
Ci
accomodiamo comunque sulla soffice sabbia e aspettiamo l’ora di rientrare al
porto per la barca.
Il
pomeriggio afoso, passa tra un bagno e l’altro, giocando a carte e bevendo un
paio di birre; poi ci facciamo una doccia sulla spiaggia attrezzata e saliamo
per raggiungere la nostra auto.
Alle
18.30 siamo in fila per imbarcarsi.
Ci
accomodiamo sui divani del Night club Casinò e dopo aver fatto conoscenza con
un serbo che vive nei pressi del lago Trasimeno, a pochi passi dalla nostra
casa, apriamo il nostro sacco a pelo e ci prepariamo per la notte.
13.09 Ancona
– Sirolo – Porto Recanati – Sinalunga
La
mattina, ammiriamo dal ponte della nave ad una splendida alba sul mare Adriatico
e alle 7.25 sbarchiamo, mettendo di nuovo le nostre ruote in terra italiana.
Grazie ai consigli di Eleonora, diamo un’occhiata alla città di Ancona.
Visitiamo
la piazza del Papa e saliamo fino in cima alla collina, dove è situato il
duomo. Un pullman di giapponesi, arriva proprio con noi e con le loro facce
sorridenti, iniziano la visita della chiesa.
Pian
piano, scendiamo di nuovo verso la macchina, prendiamo un buon caffè e lungo la
costa raggiungiamo Sirolo.
Ci
dirigiamo verso la spiaggia di San Miche, giusto dietro il monte Conero e
dedichiamo le ultime ore del nostro viaggio al mare delle Marche.
Una
telefonata di Elisabetta intorno alle 14.00 ci avvisa che i due innamorati
stanno arrivando a Porto Recanati.
Ritiriamo
la nostra attrezzatura e alle 15.30 riabbraccio per l’ennesima volta il mio
carissimo amico Michele **,
accompagnato da Elisabetta.
Scambi
di opinioni, tante storie di viaggio, ancora una volta la conferma di aver
trovato un vero amico.
Chissà
se un giorno faremo un viaggio insieme????
Hasta Siempre
Roberto gaby76@hotmail.it
** "Anche per me è un piacere e un onore sapere dell'amicizia con Roberto ed Elisa,
e poi, dalla Pasqua 2010 mi hanno messo in un grande pasticcio! :-)
Non potrò mai scordarvi... "
michele