Belgio
Racconto di viaggio 2011
LE FIANDRE E BRUXELLES
Il
Belgio è un paese molto bello e dinamico, a volte oscurato da paesi vicini e più
grandi come l'Olanda, la Germania e la Francia. Il nome del paese deriva dalla
tribù celtica dei Belgae che abitava la zona. Attualmente è diviso in tre
regioni. A settentrione le Fiandre la cui popolazione di lingua fiamminga (una
variante dell’olandese) comprende circa il 58% della popolazione totale e a
sud la Vallonea, prevalentemente francofona ad eccezione di una piccola
comunità germanofona, e che costituisce il 32% della popolazione complessiva
nazionale. Nel mezzo è situata la regione della città di Bruxelles, che è
ufficialmente bilingue, sebbene sia prevalentemente francofona, e nella quale
risiede il 10% della popolazione.
Ecco
il nostro racconto, siamo partiti da Milano Linate con Alitalia alla volta di
Bruxelles….. il volo è durato 1 ora e 30 minuti…. Quando siamo
arrivati di buon mattino all’aeroporto international di Bruxelles abbiamo
preso il treno per Bruges. Dista 90 kmm dalla capitale e si trova nelle Fiandre
occidentali. Dopo 30 minuti di treno arriviamo alla stazione…..
Cerchiamo
subito il bed and brekfast prenotato da booking.com dove depositiamo i nostri
bagagli per un totale di due notti…. Quindi partiamo a piedi per la
meravigliosa Bruge, la migliore cittadina medievale conservata in Europa. I
canali sono chiamati dagli abitanti Reien (in olandese sarebbe Grachten).
Servivano per il trasporto di merce, oggi sono utilizzati solamente a fini
turistici.
Il
centro storico medievale è stato proclamato nel 2000 patrimonio dell’UNESCO,
Nel 2002 la città è stata capitale della cultura insieme alla città spagnola
di Salamanca.
Tra
gli edifici più noti vi sono la chiesa di nostra signora, in stile gotico
con il campanile di mattoni alto 122 m, al suo interno si trova la scultura
marmorea della Madonna col bambino di Michelangelo, databile al 1503-1505
circa e conservata nella navata laterale destra della Chiesa della Grande
Signora.
La Madonna di Bruges venne realizzata pochi anni dopo la celeberrima Pietà Vaticana (ultimata nel 1499), con la quale dimostra di avere più di un punto in comune, a partire dalla fisionomia e la posizione della testa della Vergine, che guarda verso il basso. Il rapporto madre figlio è qui immaginato con estrema originalità, con la trovata dinamica di rappresentare il Bambino nell'atto di scivolare dal grembo materno, aiutato dalla mano sinistra della Vergine e dall'appoggio offerto da una piega della veste tesa tra le ginocchia di Maria. La composizione diventa così animata dalla posa instabile, con una marcata torsione del corpo del fanciullo tipicamente michelangiolesca. La raffigurazione della Madonna col Bambino di Bruges differisce in maniera significativa dalle precedenti rappresentazioni michelangiolesche dello stesso soggetto, che tendeva a raffigurare una pia Vergine nell'atto di sorridere al proprio figliolo tenuto in grembo. In quest'opera invece Gesù è in piedi, quasi senza sostegno, tenuto lievemente dal braccio sinistro della madre, e pare che stia per muovere i primi passi verso il mondo. Al contempo, lo sguardo di Maria non è rivolto al figlio, ma pare assente e rivolto verso il terreno, come se lei già fosse a conoscenza del destino di Gesù, che ha potuto intravedere nella lettura delle profezie delle Sacre Scritture, alle quali rimanda il libretto chiuso che tiene nella mano destra. Ciò è sottolineato dal contrasto tra la fredda compostezza di maria e il dinamismo del Bambino, che tende a proiettarsi verso lo spettatore, caricandosi anche di significati simbolici. Le loro figure sono inscrivibili entro un'ellissi, di grande purezza e apparente semplicità, che ne esalta la monumentalità pur nelle dimensioni contenute. Un altro simbolo della città è la Torre Civica (Belfort), risalente al XIII secolo, al suo interno si trova un carillon costituito da 47 campane. Successivamente tra gli altri edifici famosi spiccano: la Cattedrale di San Salvatore, il beghinaggio (Begijnhof) è una serie di piccoli edifici usati dalle beghine, che erano sorellanze laiche di donne religiose, appartenenti alla Chiesa cattolica e fondate nel XIII secolo nei Paesi Bassi, che cercavano di servire Dio senza ritirarsi dal mondo. Un beghinaggio è composto da un cortile circondato da piccole abitazioni. Spesso è circondato da un muro e isolato dalla città da una o due porte. Qui venivano ospitate da benefattori delle povere e anziane beghine. I beghinaggi si trovano in un'area che grossomodo corrisponde alle odierne Olanda, Belgio, Francia settentrionale e nord-orientale e Germania occidentale e nord-occidentale.Le beghine erano un movimento religioso composto da donne. Secondo lo storico belga Henri Pirenne, il loro successo è dovuto alla sproporzione nel numero di donne rispetto a quello degli uomini venutosi a creare a causa di guerre e operazioni militari, eventi che causarono la morte di un enorme numero di uomini. Un gran numero di donne non aveva altra scelta se non quella di unirsi e ottenere l'aiuto di ricchi benefattori.La stessa cosa accadde agli inizi del XX secolo, quando i conventi goderono di un notevole successo. La rigidià di alcuni ordini, come per esempio quello Cistercense, spinse molte donne a cercare monasteri in cui la regola era un po' meno severa. Come si può facilmente intuire, l'improvviso successo di questi conventi obbligò a rifiutare, con l'andar del tempo, un gran numero di richieste d'accesso. Inoltre un ulteriore ostacolo veniva dal fatto che in molti casi era richiesto un certo grado di prosperità per essere ammesse nel monastero. Per questa ragione gli ordini come quello dei Domenicani, che non avevano quest'obbligo, ebbero il successo maggiore.Il Markt è la piazza principale della città dove già dal X secolo si tiene il Mercato cittadino; tutta la grande piazza è circondata da edifici tra cui spicca il più antico che risale al XV secolo e che appartiene alla Huis Bouchotte e dove per due anni dal 1657 abitò durante il suo esilio Carlo II d’Inghilterra. Al centro del Markt si trova la statua del Bruges Matin che rappresenta i due eroi Pietre de Coninck e Jan Breidel che all’alba del 18 maggio del 1302 a capo di un gruppo di soldati fiamminghi guidarono l’assalto agli invasori francesi liberando la città e dando inizio a movimenti di indipendenza in tutti i Paesi Bassi. Sul Markt si affaccia anche la famosissima torre campanaria chiamata Belfort
Il markt su un lato è dominato dal Belfort, un campanile la cui torre è alta 83 metri. Il Belfort è oggi il simbolo della città di Bruges e fu costruito fra il XIII ed il XV secolo; all’interno in una sala sono conservati tutti i documenti degli statuti cittadini e antiche carte che ricordano il florido periodo commerciale e grazie ad una scala a chiocciola si può arrivare alla cima del campanile dalla quale si gode una magnifica vista della città.
IL BURG
Non
lontano dal Markt
si trova un’altra bella piazza il Burg, qui un tempo sorgeva la fortezza
intorno alla quale si estese la città ed in passato era il centro politico e
religioso di Bruges. Nel Burg si possono ammirare la Proostdij, la Casa del
Prevosto, un edificio in stile barocco costruito nel 1662 e lo Stadhuis,
l’antico municipio cittadino. Ancora oggi lo Stadhuis è usato come municipio
e durante tutto l’anno qua vengono celebrati tantissimi matrimoni;
all’interno dell’edificio si può ammirare la Sala Gotica, una sala per
assemblee che risale al 1400,caratterizzata da un ben conservato soffitto in
legno intagliato, ornato da una serie di 16 baldacchini con statue che
raffigurano gli elementi naturali e le stagioni, e da una serie di dipinti
risalenti alla fine del XIX secolo che raccontano gli episodi storici delle
vicissitudini della città. Da non perdere anche una visita alla Sala
Rinascimentale, situata in un edificio adiacente al municipio, dove si trova uno
delle più belle opere di scultura fiamminga, uno splendido camino in marmo ed
alabastro opera dell’artista Lanceloot Blondeel.
La
Heilig Bloed Basiliek, la Basilica del Sangue Santo, situata nella piazza Burg
è divisa in due parti: nella parte inferiore si trova la Cappella di San
Basilio in stile romanico, mentre nella parte superiore si trova la basilica in
stile gotico che fu ricostruita nel XIX secolo dopo che alla fine del 1700 u
distrutta dagli invasori francesi. In questa parte si trova uno dei reliquiari
più sacri di tutta Europa: infatti all’interno di un tabernacolo d’argento
risalente al 1611 è custodito un vasetto che si dice contenere alcune gocce di
sangue e acqua lavate via dal corpo di Gesù Cristo da parte di Giuseppe d’Arimatea;
la reliquia è fra le più importanti che vi sono in Europa e fu portata da
Gerusalemme a Bruges nel 1150 durante le crociate da parte di Diederik
d’Alsazia.
Onze
Lieve Vrouwekerk,
La
costruzione della Onze Lieve Vrouwekerk, la chiesa di Nostra Signora, ebbe
inizio nel 1220 ma fu ultimata del tutto solo dopo 200 anni per cui al suo
interno si possono ammirare diversi stili architettonici; infatti l’interno,
con le sue pareti bianche, le colonne in pietra ed il pavimento a grandi lastre
bianche e nere, è tipica espressione del medioevo, mentre il pulpito e le
cappelle laterali sono in tipicamente decorate in stile barocco. All’interno
della chiesa alla fine della navata a sud, si può ammirare la scultura Madonna
con Bambino opera del grande Michelangelo che fu portata a Bruges da un
ricco mercante fiammingo; da ammirare anche una serie di dipinti posti nel coro,
opera di Pieter Pourbus tra cui una rappresentazione dell’Ultima Cena, e il
mausoleo dedicato al Principe Carlo L’ardito di Borgogna e a sua figlia Maria.
Gruuthuse
museum
Vicino
al canale Dijver all’interno di un grande palazzo medievale, un tempo abitato
dalla famiglia del mercante Gruuthuse che aveva il compito di riscuotere la
tassa sul Gruit, che era una mistura di erbe che veniva aggiunta all’orzo per
la produzione della birra, si trova il Gruuthuse Museum.Il museo con le sue
grandi stanze ,ben 22 sale, oggi ospita una importante collezione di arti
decorative e applicate fra cui stupendi arazzi, mobili, bellissimi intagli in
legno e una parte dedicata alla medicina curativa. Da non perdere una visita
alla cucina, praticamente come era nel medioevo, e alla Cappella risalente al
1472 interamente rivestita in legnosi querce che si trova al secondo piano del
palazzo ed il Busto di Carlo V, che si trova invece al piano terra, che fu
scolpito nel 1520 dall’artista tedesco Konrad Meit.
Gruuthuse
Museum Dijver 17,8000 Bruges Orari dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle
17.00
Groeninge
Museum
Il
Groeninge Museum, il Museo di Belle Arti, fu costruito fra il 1929 ed 1930 ma
non essendo molto grande espone le sue opere a turno insieme ad altre mostre
temporanee; qui si trovano importanti e antiche opere di artisti fiamminghi ed
olandesi come Jan van Eyck, Hugo van der Goes, Pieter Brueghel, Hieronymous
Bosch e altri ancora, e anche opere moderne come quelle dei pittori belgi René
Manritte e Paul Delvaux. Il Groeninge museum è disposto su un piano solo e
successivamente fu ampliato con altre sale che ospitano mostre temporanee; da
non perdere il dipinto opera dell’artista tedesco Hans Memlig, il Trittico
Moreel del 1484, che pare sia il primo ritratto di gruppo della storia, ed il
famoso dipinto del pittore Jan van Eyck, Madonna con Bambino e canonico del 1436
che raffigura il canonico (mecenate dello stesso pittore) che vie presentato a
San Donato da San Giorgio; il Giudizio Universale opera del pittore Hieronymous
Bosch che raffigura cruenti scene di tortura che simboleggiano la peccaminosa
natura umana per colpa della quale si è creato l’inferno sulla terra.
Groeninge
Museum Dijver 12 , 8000 Bruges Orari dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle
17.00
Arentshuis
Museum
L’Arentshuis
Museum si trova in una bel palazzo del 1700 lungo il Dijver ed è diviso in due
parti: in una sono conservati una serie di collezioni di pizzi antichi,
splendida espressione dell’artigianato fiammingo e che testimoniano quanto la
città di Bruges un tempo fosse un importantissimo centro del commercio di
tessuti; nell’altra al piano superiore sono esposte opere del pittore e
scultore Frank Brangwyn che nacque proprio a Bruges ma che visse e produsse
la maggior parte delle proprie opere in Inghilterra e alla sua morte lasciò
alla sua città natale un piccola collezione tra cui alcune tele scure che
raffigurano scene tipicamente industriali.
Arentshuis
Museum Dijver 16 Bruges
Orario tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.00
Allontanandosi
di poco dal centro, verso la zona Nord-Orientale della città passando per
strette vie e pittoreschi canali si giunge in questa bellissima parte della città;
nei dintorni di via Potterierei si trova il vecchio quartiere dove gli artigiani
un tempo lavoravano i loro merletti, in particolare le donne lavoravano nelle
loro case e ancora oggi come un tempo, in fondo a Balstraat si possono vedere
donne lavorare il pizzo in tanti stili sia moderni che antichi. Ed alcuni di
questi merletti li potete trovare in vendita a buoni prezzi nel negozio del
Kantcentrum.
In
questo quartiere si trova anche ciò che rimane delle antiche mura poste a
protezione della città: la Kruispoort una delle antiche e massicce porte che
risalente al 1402 costruita a protezione dll’ingresso a est della città.
A
sud del Kruispoort si trova anche il memoriale Muur der Doodgeschotenen, il Muro
di coloro che furono fucilati che ricorda la fucilazione di 12 uomini fucilati
dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale nel 1916.
Jeruzalemkerk
La
Jeruzalemkerk si trova accanto al Kasntcentrum ed è senza dubbio la chiesa più
particolare della città. La chiesa è stata costruita intorno al XV secolo
accanto ad una cappella del 1200; fu fatta erigere dalla famiglia degli Adorno,
ricchi mercanti di origine italiana, la cui tomba in marmo nero si trova al suo
interno; la pianta della chiesa ricalca quella della chiesa del Santo Sepolcro
situata a Gerusalemme, all’interno oltre alla tomba degli Adorno si trova
dietro l’altare una piccola cappella dove si può ammirare una realistica
statua raffigurante il Cristo, e nei pressi dell’altare una pala con incisioni
raffiguranti macabri techi e demoni di varia origine.
Alla
mattina seguente ci incamminiamo verso la stazione e prendiamo il treno per Gand,
mezz’oretta e siamo arrivate a Gant, il paesaggio che possiamo vedere dal
finestrino è stupendo, casette piccole immerse nel verde, mucche al pascolo, un
tipico paesaggio belga, simile a quello olandese…..
Gand
(in olandese Gent, in italiano anche Guanto, sebbene meno utilizzato degli altri
2 toponimi) è una città del Belgio, capoluogo delle Fiandre orientali.
Nella
cattedrale di San Bavone c’è il capolavoro considerato l’apice della
pittura fiamminga del XV secolo. Il polittico dell’adorazione dell’agnello
mistico, costituito da 10 pannelli di legno di quercia, realizzato dai fratelli
Jan e Hubert van Eyck ed esposto nel 1432. Un po di storia del
polittico………… La maggior parte delle informazioni sul polittico deriva
dall'iscrizione sulla cornice e qualche riscontro indiretto. Sull'iscrizione si
riporta come fosse stato iniziato dal pittore Huubertus Eeyck, il maggiore mai
vissuto, e completato dal fratello Jan, secondo nell'arte, su incarico di Josse
Vijd, che glielo affidò il 6 maggio, mentre alcune lettere in rosso, se lette
come cifre romane, compongono la data 1432. Dalla lastra tombale di Hubert,
nell'antica abbazia di San Bavone a Gand, si sa che egli morì nel 1426, ma
questa figura ha assunto contorni leggendari, nell'impossibilità di distinguere
la sua mano "maio quo nemo repertus" da quella di Jan, che invece è
ben documentato. La mancanza di opere certe di Hubert ha infatti impedito di
trovare risposte soddisfacenti alla questione della sua attribuzione. La critica
sembra oggi propensa ad attribuire a Hubert la concezione ed in parte
l'esecuzione della tavola con l'Adorazione e delle tre tavole sovrastanti,
mentre tutto il resto venne eseguito da van Eyck che vi lavorò a fasi alterne;
ciò spiegherebbe l'evidente carattere di disomogeneità tra i vari scomparti,
che per essere pienamente apprezzati devono essere analizzati singolarmente.
La
collocazione nell'angusta cappella di Josse Vijd non era forse il luogo di
destinazione originario e, come suggerirebbero alcune discrepanze compositive,
la pala venne acquistata dal Vijd solo quando era completata per metà, facendo
adattare quello che era stato pensato per un altro committente e un'altra
collocazione. Durer descrisse l'opera come "immensamente preziosa e
stupendamente bella".
Il
polittico, sebbene oggi si trovi nello stesso luogo per cui venne dipinto, ha
subito nel tempo varie vicissitudini. Smontato e spostato più volte, nel 1781
vennero ridipinti e spostati in sagrestia i "troppo conturbanti" nudi
di Adamo ed Eva.
Nel
1816 alcuni dei pannelli laterali vennero comprati dall'inglese Edward Solly,
residente in Germania prima, e poi alienati al re di Prussia. Durante la prima
guerra mondiale altri pannelli vennero sottratti dalla cattedrale di Gand,
ma con il Trattato di Versailles tutti gli scomparti, anche quelli
legalmente acquistati da Solly, vennero restituiti al Belgio per contribuire al
risarcimento che la Germania doveva versare agli stati vittoriosi. Con l'inizio
del nuovo conflitto, nel 1940 il Belgio decise di inviare in via preventiva
il polittico in Vaticano, dove sarebbe stato al sicuro, ma l'arrivo della
notizia della sigla dell'Asse Rina-berlino arrivò durante il trasporto,
per cui il polittico venne provvisoriamente ricoverato in un museo locale a pau,
sui Pirenei francesi. Nel 1942 il dipinto venne sequestrato da
Hitler e destinato a un castello in Baviera, anche se poi, per ragioni di
sicurezza, venne nascosto in una miniera di sale. Ritrovato dagli Americani, fu
restituito al Belgio alla fine della guerra, durante una cerimonia tenuta al
Palazzo Reale di Bruxelles. Nessuna rappresentanza francese venne invitata
alla cerimonia per la mancata opposizione dell'amministrazione della Repubblica
di Vichy al sequestro del dipinto dai tedeschi.
La
cattedrale di san Bavone
La cattedrale sorse su una cappella in legno di San Giovanni Battista, che era stata consacrata nel 942 da Transmarus, vescovo di Tornai e Noyon. Nel 1038 terminarono i lavori che avevano trasformato la cappella in una chiesa romanica, della quale rimangono oggi delle tracce nella cripta.
Tra
il XIV e il XVI secolo vennero fatte molti lavori che trasformarono l'edificio
in una chiesa gotica, con un nuovo coro, cappelle a raggiera, un transetto
più grande, un Capitolo e una torre sulla facciata occidentale. Ne 1539 in
seguito a una ribellione contro Carlo V (che qui era stato battezzato),
l'antica abbazia di San Bavone venne sciolta e i suoi monaci divennero canonici
della chiesa di Gand. Nel 1559 Gand venne elevata a diocesi, e San Bavone
divenne la cattedrale.
La
costruzione poteva dirsi completa il 7 giugno 1569.
Ci
spostiamo per vedere la cattedrale di san Nicola e il castello dei conti di
Fiandra.
Nel
pomeriggio visitiamo il museo del design Design museum gent è ospitato in un
signorile del XVIII secolo e contiene una importante collezione di oggetti e
mobili art nouveau, art déco e contemporanei. Il museo ospita anche mostre
temporanee di gioielli, mobili e ceramiche disegnati da giovani designer.
Devo dire che Gand non mi ha entusiasmato come Brugge…… per quanto riguarda il paesaggio è più romantico e pittoresco Brugge, anche qui ci sono i canali ma molto più grandi…. L’unica cosa che mi ha colpito è la vivacità dei locali e della gente…. Infatti si dice Bruge la morte come un celebre romanzo……….
Prendiamo
a tarda sera il treno e ci dirigiamo dopo 30 minuti a Bruxelles………..
arriviamo subito a Bruxelles nel nostro hotel Grand Hotel Sablon…… stupendo
sciccoso e in una posizione invidiabile in centro……… che avevamo prenotato
quattro mesi prima su booking.com.
Ora
vi do qualche cenno su Bruxelles, una città di contrasti, contraddizioni ma
anche armonie. In questi decenni l'essere diventata il centro della
Comunità Europea l'ha riportata di nuovo all'attenzione internazionale che
meritava. La mascotte scherzosa della città è un bambino che fa pipì, in
netto contrasto con la seria burocrazia europea. Il piccolo Manneken Pis, prende
vita da una vicenda forse realmente accaduta: nel XIV secolo un bambino di nome
Juliaanske riuscì a salvare la città dall'aggressore straniero urinando su una
miccia accesa lungo le mura difensive.
Nel
tempo si sono aggiunte la versione femminile Jeanneke Pis e Zinneke Pis, la
versione canina. La famosa fontana di Manneken-Pis, alta solo 30 centimetri, la
trovate all'angolo tra Rue de l'Etuve e Rue du Chene. La statua è da molto
tempo una nota figura amata a Bruxelles e re, presidenti e celebrità le hanno
donato vestiti e costumi, pensate che il bambino ha un guardaroba di oltre 250
abiti, ospitati nel museo comunale.
Bruxelles è una città cosmopolita, con una grande vivacità e un forte fascino legate al suo ruolo di crocevia dell'Europa. Gli stili architettonici rappresentati in città sono molti, variano da cattedrali e chiese gotiche alle facciate classiche del Palais des Nations, il Palais Royal e al meraviglioso stile Liberty (Art Noveau) nei quartieri novecenteschi della città. I palazzi barocchi della città ci raccontano di un ricco passato e infine, i palazzi moderni, d'avanguardia, ci parlano della propensione verso il futuro dei suoi abitanti.
Il
cuore di Bruxelles, e punto di partenza per conoscere la città, è la
Grand Place, la piazza grande, storica piazza, fiancheggiata dalle bellissime
case delle corporazioni, in stile fiammingo, con al centro il gotico Hotel de
Ville, il palazzo comunale considerato uno dei più belli d'Europa. La
Grand-Place è stata per secoli il punto focale della vita sociale e civile
della città. Gli abitanti di Bruxelles si riuniscono qui per le loro cerimonie
più importanti e le feste, per il tradizionale mercato degli uccelli di
domenica mattina, o anche solo per sedersi, bere una birra, lasciando che il
mondo gli passi affianco. Il Municipio fu l'unico edificio sopravvissuto integro
nella piazza in epoca medioevale.
I
duchi di Borgogna, a cui la città apparteneva lo costruirono in due fasi nel
XV secolo. La sua guglia alta 100 metri è sormontata da una statua d'oro di San
Michele, patrono di Bruxelles, con la spada sguainata, in piedi sopra al diavolo
soccombente. Nella Grand Place, oltre a guardare i grandi palazzi, ricordate che
qui si affacciano due tra i più celebri cioccolatai del mondo, "Godiva"
e "Neuhaus". Di fronte a loro si trova, in un palazzo del '600, in
quello che era il palazzo della corporazione dei macellai, lo storico ristorante
"La Maison du Cygne". Molti personaggi della storia europea degli
ultimi 150 anni sono passati di qui; tra i suoi velluti rossi Karl Marx leggeva
a puntate il "Capitale" a Engels, durante la loro permanenza a
Bruxelles durata tre anni. Tutti i grandi palazzi della Grand Place erano sedi
delle corporazioni, dalla Maison des Tailleurs alla Maison du Renard, bilanciai,
calzolai, orafi e altri maestri artigiani si ritrovavano qui. Nella Maison de la
Brasserie si trova il Museo della Birra. Anche tutte le vie intorno, un tempo,
erano monopolio di una corporazione. Il Museo della Birra, non è molto grande,
ma è di sicuro interesse. Tenete presente che in Belgio troverete alcune tra le
birre più buone del mondo. Il museo fa un excursus storico sulla birra in
generale, spiega la miscelazione del malto e ospita più di 1000 tipi diversi di
birra, centinaia di sottobicchieri, boccali e bicchieri di diverse epoche. E'
prevista una degustazione finale di birra belga. Ogni quartiere ha il proprio
mercato in quanto Bruxelles è una città di mercati: il mercato degli uccelli,
il mercato dei fiori, il mercato antiquario, il mercato delle pulci e il mercato
dei cavalli. Gli espositori portano i prodotti freschi dai campi vicini alla
città provenienti da agricole e abbazie, qualche esempio? Formaggi ovviamente,
prosciutti stagionati dalle Ardenne, fiori e piante in vaso, polli, conigli e
pesce fresco e i gamberetti e le cozze dal Mare del Nord.
Ad
est della Grand-Place, si sale verso la città alta, dove si trovano il Palais
Royal e il Palazzo del Parlamento. Tra questi due si trova un parco molto curato
con fontane in stile francese e statue in battaglia a ricordo di quando i belgi
combatterono gli olandesi per la loro indipendenza. Davanti al Palais Royal,
al centro di Place Royal, si trova la statua equestre di Godefroy de Bouillon,
Goffredo di Buglione, uno dei personaggi principali della Prima Crociata, eroe
nazionale belga e personaggio della "Gerusalemme Liberata" di Torquato
Tasso. Un po' più a sud si trova la Place du Grand Sablon, con le sue squisite
gallerie d'antiquariato e i ristoranti sontuosi.
Appena
a nord di Place du Grand Sablon si trova il Museo Reale delle Belle Arti che
comprende i Musei di Arte Antica e d'Arte Moderna. Entrambi possiedono enormi
collezioni con molti pezzi importanti. Tra le sale da non perdere vi è quella
dove sono raccolti i dipinti fiamminghi del XV e del XVI secolo. Tutti gli
artisti più importanti sono rappresentati, tra cui Robert Campin, Rogier van
der Weyden, Hugo van der Goes, Dirk Bouts, Hans Memling, Jacques-Louis David
e in particolare, Peter Bruegel il Vecchio. Vi è una sala intera dedicata
esclusivamente al lavoro di Breugel, tra cui il celebre paesaggio con la Caduta
di Icaro. I pittori nazionali per eccellenza, Peter
Paul Rubens e il suo discepolo, Anthony Van Dyck, hanno una presenza
imponente nel museo. Il Museo d'Arte Moderna, al cui interno è possibile
ammirare dipinti di alcuni degli artisti maggiormente rappresentativi
dell'Ottocento e del Novecento, ospita opere di Van Gogh, Monet, Renoir, Gauguin,
De Chirico ed ha una vasta sala dedicata esclusivamente a Renè Magritte, il
celebre surrealista belga.
Numerose
le manifestazioni: da non dimenticare il folklore, parte integrante della
cultura locale, e utile strumento per una migliore comprensione della città e
di tutto il Belgio in generale. Il Festival Ommegang, il primo Giovedì nel mese
di luglio o la Sfilata dei Giganti maggio sono manifestazioni dove potrete
godere delle tradizioni e del folclore cittadino.
Il
festival di Ommegang (letteralmente Grande Parata) si tiene nella Grand Place
gremita di spettatori, vi assiste anche la Famiglia Reale Belga e si tiene dal
lontano 1549. Anche se gli storici ritengono che la parata ebbe inizio in realtà
come rito religioso nel XIV secolo, la festa è ormai priva di connotazioni
religiose, e si concentra sul folklore locale e valorizza il patrimonio
culturale. L'Ommegang evoca il corteo organizzato per commemorare Carlo V durante
la sua "gioiosa entrata" a Bruxelles il 2 giugno 1549 insieme al
figlio Filippo, futuro re di Spagna e duca di Brabante, e le sue sorelle,
Eleonora d'Austria, Regina di Francia, e di Maria d'Ungheria.
Bruxelles
è anche una delle patrie mondiali dell'Art Nouveau e molti sono gli edifici
bellissimi disseminati per la città, tra tutti è d'obbligo una vista al Museo
Horta, ospitato in due case disegnate dal geniale architetto Victor Horta. La
maggior degli edifici Art Nouveau di Bruxelles si trovano nei quartieri di
Ixelles e St Gilles.
Qualsiasi
guida turistica della città vi condurrà alle case e agli edifici Art Noveau di
Victor Horta in rue Americaine, al Museo St. Gilles, al Pavillon des Passions
Humaines, al Palais Stochet con affreschi di Klimt e all'Hotel Metropole, dove
Verlaine prese a pistolettate Rimbaud, finendo in galera. Qui vises Baudelaire
malato i suoi ultimi giorni. L'alta società, le teste coronate d'Europa, le
star del cinema e i personaggi famosi in genere sono passati dal Metropoli.
Per
iniziare il nostro giro siamo partiti nel centro della città, nella neoclassica
Place Royale nel quartiere di Mont des Arts, che accoglie i musei più
importanti tra i quali il Museo di Magritte
Magritte
torna, dunque, nella sua città adottiva in un attesissimo museo, che su 3
piani esporrà le sue celebri opere: una grande fotografia segnerà l’inizio
del percorso su ogni livello, ciascuno dedicato cronologicamente a un momento
diverso. Al primo piano, “Le mystère à l’ouvrage: 1951-1967”: le tele più
famose, come lo stesso Empire des lumières o L’oiseau de ciel.
L’allestimento del secondo piano, “L’échappée belle: 1930-1950”,
propone invece 39 opere meno note, di ricerca e di elaborazione su diversi temi,
dall’impressionismo alla guerra. Il terzo piano, “La conquête du surréalisme:
1898-1929”, è dedicato ai temi del movimento di cui Magritte è stato uno dei
principali esponenti.
Simona Dragoni