Basilea
Svizzera
Diario di viaggio 1-4 giugno 2012
di Domenico
Quale
piacevole sorpresa è Basilea. Come un vestito che indossi per la prima volta e
te lo vedi perfetto, come una persona che incontri casualmente e in un attimo
hai la sensazione di conoscerla da sempre. Avevo voglia di starmene un po’ da
solo, lontano dal rumore e della frenesia, di staccare da orari e scadenze, di
stare in silenzio ad ascoltare qualcosa di nuovo e piacevole. In questo stato
d’animo Basilea ci è entrata naturalmente, quasi come avessi ritrovato i
posti dell’infanzia o una persona pronta ad ascoltarti. Il centro storico
raccolto, il fiume che la rende ancora più viva, la gente che abita la città
come fosse il suo giardino: il sole, un pranzo, la bicicletta, un tuffo nel
fiume. Infonde un senso di libertà, Basilea. Un senso di libertà, di
accoglienza e di rispetto.
Viste
le dimensioni della città, sarebbe inutile suggerire cosa vedere e cosa no.
Approfitto quindi per segnalare qualche scorcio un po’ nascosto e darvi la mia
opinione su qualche museo e qualche visita fuori città.
La prima cosa importante da sapere è che, come recita il depliant di benvenuto
della città, a Basilea ci sono più manifestazioni che giorni dell’anno. Vi
cito le più famose: Jazzfestival Basel, Art Basel (la più grande fiera al
mondo di arte contemporanea), Basel Tattoo (secondo festival di musica militare
al mondo, dopo quello di Edimburgo), Im Fluss (musica live sul fiume: è stata
eseguita anche l’Aida su di una enorme piattaforma galleggiante),
Rheinschwimmen (tutta Basilea nuota insieme), Notte dei musei e naturalmente il
Carnevale di Basilea (che si svolge dopo i carnevali nostrani).
Il
sito web della città (http://www.basel.ch/)
è ben attrezzato per dare informazioni di tutti i tipi: musei, concerti,
teatro, vita notturna, gite fuori porta. La città ha una fitta rete di tram e
di autobus. Ma soprattutto una rete tranviaria che genera intersezioni multiple
le quali non spaventano per nulla i pedoni che serpeggiano tra i tram con una
naturalezza impressionante.
Ci
sono poi i traghetti (Fährimaa)
che portano da una sponda all’altra del Reno sfruttando la corrente del fiume:
li trovate in 4 punti di imbarco all’interno della città e si chiamano con un
campanello (prezzo 1.60 CHF). Basilea si gira comunque tranquillamente a piedi o
in bici.
Tra
le cose più piacevoli da fare o vedere durante un soggiorno a Basilea, oltre un
giro sul Fährimaa, ve ne propongo almeno tre.
Su tutte, un tuffo nel Reno con la borsa colorata “Wickelfisch”. E’ un
must a Basilea ed è forse il tratto distintivo della città: una rarità
divertente (e talvolta pericolosa). La Wickelfisch è una borsa colorata
(in vendita anche al centro informazioni turistiche a 27 CHF) al cui interno i
basilesi mettono i propri vestiti prima di tuffarsi, con la borsa, nelle acque
del Reno. La borsa è impermeabile e funge anche da salvagente e da segnalazione
per le imbarcazioni: la corrente del Reno fa il resto e spinge i bagnanti
velocemente verso valle. Si esce quindi dall’acqua, ci si asciuga al sole, si
riprendono i vestiti e si ritorna a casa oppure si va al ristorante. Se siete in
città in una giornata estiva, armatevi di costume e Wickelfisch e unitevi ai
basilesi nel modo migliore di vivere la città e il suo fiume. Un tuffo nel Reno
(con o senza Wickelfisch) si può fare da qualsiasi punto lungo le sponde (ma è
vietato allontonarsi dalle rive) oppure sfruttando i due “Badhysly”, i
piccoli stabilimenti balneari (ingresso a meno di 2CHF).
A
margine, in tutti i sensi, ci sono le sponde del Reno, posti pittoreschi (ma un
po’ scomodi) su cui prendere il sole e godere, come è capitato a me, di un
caldo e romantico scorcio al tramonto.
Altra caratteristica della vita cittadina l’ho notata sul tratto di lungo
fiume chiamato Oberer Rheinweg:
gli abitanti delle belle casette portano in strada tavoli, sedie, cibo e
talvolta la griglia e pranzano o cenano tranquillamente a pochi metri dal fiume.
Per
gli amanti della vita senza frontiere, a pochi minuti di autobus dal centro c’è
il famoso Dreiländerdeck
(foto),
punto in cui si toccano
tre
stati: Svizzera, Germania (con Weil am Rhein) e Francia (Huningue). Il punto
preciso temo sia chiuso in zona doganale, quindi non è raggiungibile da persone
non autorizzate; si può però passare sul Dreiländerbrücke,
ponte che attraversa il Reno e il confine franco-tedesco. Quindi: da Kleinhüningen
prendete la Gartnerstrasse e quindi la Kleinhüningeranlage che porta
dritta a Zollstrasse, la strada della dogana. In meno di 20 minuti avrete
passato la frontiera svizzero-tedesca e sarete a Weil am Rhein; altri 5 minuti
e, attraverso il ponte, sarete in Francia. A dire il vero il paesaggio non è il
massimo, ma la cosa – almeno per me – è molto originale. (Nel caso vogliate
usare il treno da Badischer Banhof,- una sola fermata – ricordate che la
gestione è tedesca e quindi le macchinette automatiche accettano solo euro).
Un
po’ deludente è stato invece il giro in barca sul Reno. Basilea è città
industrial-farmaceutica e tutto attorno il centro ci sono fabbriche, quindi il
paesaggio non è il massimo. Questo almeno tra Basilea e la fermata Waldhaus del
battello, dove decido di scendere per ragioni di tempo (costo Basilea Schifflände
– Waldhaus: 18,20 CHF!). Il tragitto che ho fatto, che scorre a cavallo tra
Germania e Svizzera, porta però attraverso le chiuse che incrociano Hofstrasse
ed il passaggio è molto diverente. Per la cronaca, la fermata Waldhaus non è
altro che la fermata dell’albergo-ristorante omonimo che affaccia sul Reno:
nei dintorni non c’è altro, ma a pochi passi c’è la strada dove si può
prendere il bus per tornare velocemente in centro.
Ritornando
in città, questi sono i posti secondo me più pittoreschi. Comincio dalle due
sponde del fiume. La sponda destra (lungo la Klein
Basel) è quella che offre la vista migliore della città, si cammina
lungo un bel viale alberato fiancheggiato da belle
abitazioni
alcune delle quali sono del 14° secolo e ci sono i migliori posti per fermarsi
lungo il fiume. La sponda sinistra è quella che costegga la Gross
Basel: almeno a ridosso della Drei
König Weh si passa sotto antichi edifici (anche questi del 14°
secolo) e si è già dalla parte di cattedrale e municipio. La mia preferenza?
Assolutamente la sponda destra, in particolare tra Johanniterbrucke e la Oberer
Rheinweg. La vista dalla Pfalz,
la terrazza dietro la cattedrale è bella, ma escludendo proprio la riva della
cattedrale non è migliore della veduta già consigliata da Oberer Rheinweg e
vicinato. Di sicuro le guide vi consiglieranno Rheinsprung,
viottolo alle spalle del municipio, Schlusselberg
e Heuberg. Io aggiungo la
zona dei vicoli di Nadelberg,
Petergasse, Imbergässlein
e Pfeffergässlein (foto),
onorata quest’ultima dal consolato del ”Kingdom of Lepmuria”, che
altro non è che un associazione per il carnevale basilese.
Date uno sguardo anche alla nascosta Andreas
Platz, lungo Schneidergasse, dove ci sono alcuni piccoli ristoranti e
una caffè. Vicino Heuberg c’è la Leonhardskirche alle cui spalle si snodano
un paio di pittoresche stradine:
Leonhardsberg e Gerbergasslein.
Altro
posto da vedere è la zona di St.
Alban-Tal, tranquilla area attraversata da canali con tanto di mulino
a servizio del museo della carta (la Basler
Papiermühle (foto),
al cui interno c’è un caffè molto accogliente dai prezzi abbordabili). Io ci
arrivo da Mühlenberg che pure offre ottimi scorci. Scendendo verso il fiume si
incontrano anche le vecchie mura della città e l’ vicino c’è il St.Alban-Fähre,
il battello che porta all’altra sponda.
Per le visite ai monumenti, dirò dopo dei musei: volevo solo segnalare la Elisabethkirche,
chiesa del 1857, prima chiesa protestante di Basilea dopo la riforma. E’ uno
dei più famosi edifici neogotici della Svizzera e oggi è utilizzata per
attività sociali, spirituali e culturali: magari ci trovate qualche iniziativa
interessante.
Per tutte le altre informazioni, il sito web della città metterà in crisi la
vostra scelta del periodo migliore in cui visitare Basilea. Io ho già messo in
agenda:prossima estate, tuffo nel fiume.
Musei
e visite
Basilea ha un’ampia offerta di musei: il sito della
città permette di scaricare la brochure dedicata. Io ne ho scelti tre.
La
Fondation Beyler
(ingresso 25 CHF, 19€) si trova in un edificio del 1997 costruito da Renzo
Piano ed è forse il museo di cui i basilesi vanno più fieri. L’ubicazione
del museo è molto piacevole: tra l’altro non è molto distante dalle vigne
tra Svizzera e Germania che possono essere percorse con un lungo cammino a
piedi. La collezione è ovviamente moderna, con quadri di Monet e Warhol, ma
niente di eccezionale; a me piace molto di più l’esposizione
(temporanea) di Jeff Koons per quelle creazioni che sembrano davvero i
palloncini da prestigiatore e che invece sono pesantissime strutture di acciaio
cromato.
Il
Kunstmuseum (15CHF
escluso audioguida) ha una discreta esposizione di pittori dell’alto Reno e la
più grande collezione della famiglia Holbein. L’audioguida (2CHF) è
essenziale e rapida, quindi permette di avere un buon ritmo (occorrono
almeno un paio di ore). La collezione non è comunque all’altezza di altre più
celebri.
Il
Museum Tinguely (15CHF)
è piccolo e divertente. Le opere “inutili” sono quelle dello scultore che
ha animato con la sue fontane piazza Tinguely (foto), appunto, e la più celebre
piazza Stravinsky davanti
al centro Pompidou a Parigi; c’è pure qualche opera della Niki Saint Phalle,
seconda moglie dell’artista. Le opere devono essere attivate dai visitatori,
nel senso che l’opera prevede che sia messa in funzione tramite un bottone sul
pavimento: se il meccanismo non parte è perché l’opera sta “riposando” e
bisogna attendere un po’. Per raccontarvi il grado di “assurdo” di questo
museo, posso dirvi che mentre pago il biglietto suona una sirena. Chiedo alla
cassiera se è tutto in ordine e lei mi risponde: “Non si preoccupi, è solo
il frigo…”.
Rathaus.
E’ visitabile solo in alcuni giorni che sono comunicati nel cortile.
Orto botanico. Vicino a
Petersplatz. Ingresso libero. Piccolo giardino che vale una sosta.
Dove
mangiare
Nonostante un cambio appena favorevole (1€ = 1,2CHF) il costo degli svaghi
(e non solo) a Basilea è molto alto. E’ molto difficile uscire da un pasto
costituito da portata + birra senza aver speso almeno 25CHF; anche un kebab
costa intorno agli 8CHF (ma se passate la frontiera tedesca lo pagate 4,5€!).
Alcuni locali molto famosi ed eleganti arrivano a cifre ben più alte. Date uno
sguardo per esempio al Safran Zunft
nei pressi di Marktplatz: la sala superiore è stupenda e si può intravedere
dalla strada.
Comunque qualcosa di buono e a buoni prezzi si trova. Di sicuro vale la pena
fermarsi al Zum Brauen Mutz,
ristorante tradizionale su Barfüsserplatz. Io prendo un piatto di “Pizokel
Pfanne”, specie di gnocchi con funghi e tanto formaggi fuso, buono ma molto
pesante dopo poche forchettate.
Intorno Gerbergasse c’è un cortile un po’ nascosto, Schmiedenhof,
dove si trova un ristorante dai prezzi abbordabili e cucina senza infamia né
lode, una creperie e un negozio di articoli natalizi.
Come detto, un bell’angolo per un pasto è Andreas
Platz. Molto accogliente è anche il caffè della Basler
Papiermühle.
Il mercato davanti al Rathaus propone prezzi da censura, mentre i numerosi
negozi Coop permettono di salvare il portafogli.
Trasporti
e collegamenti con l’Euroairport
I trasporti sono decisamente costosi, ma fortunatamente Basilea si può
girare benissimo a piedi.
L’aeroporto internazionale Basel-Mulhouse-Freiburg dista 15 minuti di autobus
(zona 2, costo 4,20CHF oppure 3,70€): all’interno troverete anche un punto
informazione con qualche utile depliant.
Considerato che il bus ha orari precisi e una discreta frequenza, dal centro di
Basilea all’imbarco ci si può impiegare meno di 40 minuti con tutti i
benefici di ansia che ne conseguono. Muoversi all’interno di Basilea costa
3,40CHF; un biglietto giornaliero costa 9CHF. I biglietti per tragitti brevi (4
fermate) costano 1,90CHF. Elevati anche i prezzi per le gite sul Reno (Basler
Personenschifffahrt, http://www.bpg.ch/de/Home/):
la mia breve gita di circa 1 ora da Schifflände a Waldhaus mi costa 18,20€.
Il battello per attraversare il Reno (in 4 punti) (http://www.faehri.ch/)
costa invece 1,60€.
Domenico