Barcelona

Spagna

ERAVAMO 8 AMICHE A  BAR……CELLONA

Diario di viaggio 2017

di SABY   

 

 

 

MILANO CITY ORE  03,00 A.M.  :  Mi sveglio  prestissimo.

sarà  l’eccitazione per la partenza, sarà la voglia di stare tutte insieme , fatto sta che oggi è arrivato il gran giorno, con le mie amiche parto  verso BARCELLONA, città che non ha certo bisogno delle mie  presentazioni.

 

BERGAMO CITY - ORIO AL SERIO : Ore  05,00.

brezza primaverile.

il sole sta per alzarsi di nuovo sulle piste dell’ aeroporto di BG.

Noi siamo cariche e pronte all’appello, con i sorrisi giusti, gli zaini  in spalla pronte e scattanti per questo w. end tutto tinto di rosa.

 

Tanto per dare un'idea ancor prima della partenza, questo viaggio è fatto di tanti numeri.

 

8 - le Amiche che assaporano un lungo fine settimana in allegria :

SABY la scrivente in compagnia di Lucia Sara Stefania Manuela Olga Rossana Sara .

1  - il marito che ognuna di noi lascia a casa, maaaadddddaiiiii:J

2 solo due notti fuori casa,  troppo poche

3 le volte che son già stata in Barcellona

4 a.m. partenza da Milano

5 a.m. ritrovo per la partenza

+ 25 : la temperatura odierna spagnola, ci aspetta un piacevolissimo caldo

-          300 euro  la cauzione data.

 

Dopo il breve volo Ryan depositiamo i bagagli nell’ appartamento affittato in Placa De Cataluna  y vamos a vivir  el primero dia, all’insegna delle camminate e delle visite ai tanti  monumenti significativi.

Barcellona ha tutto : spiaggia, viali, musei, cattedrali, parchi, noi partiamo con la  prima tappa, l’imperdibile SAGRADA FAMILLA.

i biglietti d’ingresso costano € 18 cad.

Essendo sempre molto richiesti ho preferito prenotarli io per tutte, direttamente on line qualche settimana prima della partenza, per non rischiare di fare code ed attese inutili.

La mossa si è rivelata ottima, al nostro arrivo c’è in mondo in fila davanti a noi per entrare dal portone gigantesco.

 

La Sagrada Familla la visitai per la prima volta nel  lontano 1999 con mio marito e ne rimasi immediatamente affascinata . 

inutile dire che è  il simbolo indiscusso della città.

 

 

 

Rivederla oggi , a distanza di  anni, con occhi, esperienze di vita,  consapevolezza  diverse, mi fa un certo effetto e mi rievoca tanti dolci ricordi.

E’ la Chiesa mastodontica che visitò mio Padre e quando lui la vide per la prima volta decenni fa,  ne rimase entusiasta.

Ricordo come fossero ieri i suoi pensieri entusiasti, le parole di Ammirazione quando ci raccontava di quel viaggio, e io da bambinetta lo stavo ad ascoltare ma non capivo  , come una chiesa potesse evocargli tutte quelle sensazioni cosi dolci e potenti al tempo stesso.

Per me allora stava parlando solo di una chiesa.

Ora capisco ciò che non  capivo allora.

LUI sintetizzava , condensava lo “Spirito “stesso che quella basilica emanava  e che riusciva a percepire cosi bene. Appena metto piede dentro, mi ritorna addosso tutta la magia del mio Papà, un incontro nuovo, il fuoco di Lui .

Con le mie amiche accanto, passeggio tra  i filari di candele accese, in verità sento tutta la potente presenza di mio Padre accanto.

Nonostante la moltitudine di gente , il via vai continuo agli ingressi , il tripudio delle guide con le bandierine, i japponesi sgomitanti  e le loro macchinette rumorose, i tacchi delle scarpe che battono sul pavimento , il  mio vagare è dolce, quasi mistico.

 

                   

 

La chiesa o Temple Expiatori, cosi la chiamano gli spagnoli, è un progetto ambizioso, che ha parecchio stile e carattere , capace di attirare milioni di visitatori ogni anno.

 

il silenzio disarmante e quel senso di  Rispetto, di Pace che provo  appena entro è immenso.

Fili di fumo si innalzano lungo  le gigantesche vetrate, alcune colorate altre ancora vergini. 

 

Antoni Gaudi dedicò l’intera vita , la costruzione iniziò nel 1882 e prosegue pigramente da secoli.

La legenda vuole che l’edificazione della Chiesa dipenda delle  elemosine = donazioni lasciate dai fedeli …   cosi che la cattedrale E’ e sarà sempre un cantiere in continuo progredire .

i ritmi dell’avanzamento lavori sono lentissimi … dovrebbero ultimarsi  si presume, solo nel lontano 2026, in occasione del 100 anniversario della morte di Gaudi.

 

 

Andremo  avanti ancora per anni  ad ammirare  le torri rampicanti incastrate nelle gru , i ponteggi e gli  operai penzolanti al lavoro, aggrappati  sulle facciate proprio  dove stanno appollaiati tanti Santi e Profeti .

E’ TUTTO UN GROVIGLIO DI COLONNE.

UNA VERA FORESTA PARLANTE  “DE PEDRA  Y COLORES

 

All’interno invece c’è chi prega , chi fa foto indicando il soffitto tra un mix di luci e musiche soffuse.

Bellissimi i dettagli narrativi  anche sull’enorme porta dove ritrovo  scolpita la preghiera del Padre Nostro che fa rallentare chiunque.

C’è chi la legge, chi si commuove, chi pensa alle proprie Emozioni.

 

La Sagrada  è un immenso simbolo cristiano, con quella meravigliosa facciata della Natività che forse solo Gaudi, sopranominato non a caso l’ architetto di Dio  in terra , anzi El propagador de la Devocion , poteva realizzare .

Pensare che Gaudi non la vide ultimata questa sua opera. Morì miseramente, si dice,  travolto dal primo tram funzionante che circolava per la città.

 

 

 

Lasciamo la cattedrale che è ormai pomeriggio e ci incamminiamo lungo il Passeig de Gracia .

raggiungiamo Casa Mila chiamata La Pedrera , aggiunta alla Lista dell’UNESCO.

 

Altro  progetto eccentrico ispirato alla natura, dove ho ritrovato molto innovativi i dettagli e i piccoli particolari , tipo sui balconi , sulle vetrate e nelle scale, unici nel loro genere.

L’ abitazione buffa è un quadro di modernismo, ricca di elementi a curve, ferro battuto, oggetti strani appese alle strutture.

Belli  gli azulejos posti sulle pareti, sembrano piccole gemme sfavillanti.

Questo è l’ultimo lavoro civile commissionato a Gaudi, dopo di che si dedicò esclusivamente all’ambiziosa Sagrada.

 

 

Proseguiamo poi per CASA BATTLÒ ,  ogni volta che vengo qua ci devo entrare.

Anche questa è patrimonio UNESCO.  

Il palazzo coloratissimo è in pieno centro , vale la pena visitarlo anche se l’ingresso

è abbastanza caro : 21 € a persona , senza prenotazione, noi entriamo solo in 4.

 

      

 

lo schizzo  iniziale dell’ eccentrico progetto  è ispirato agli elementi della Natura,  soprattutto al mondo marittimo,  che stimola i sensi e la fantasia , in un ambiente distinto su più piani e suddiviso in più locali.

 

         

 

Ogni cosa rievoca il mare, nei colori e nelle gamme cromatiche del blu.

Onde azzurre che diventano celeste poi cobalto e volteggiano dai piani bassi  fino all’aria.

Il fatto più sorprendente è che la  bellezza e l’esuberanza dell architettura è subordinata alla funzionalità delle zone dell edificio.

Notevole è l’attico, che si raggiunge dopo una lunga corsa sulle scale elicoidali.

 

    

 

 

Qui anticamente c’erano i magazzini e le lavanderie del possidente, una grande terrazza quella dei mitici camini e  la famosa spina dorsale del drago sconfitto da San Giorgio.

Ci affacciamo dall’alto e sotto di noi la città ha un'altra dimensione.

All’interno della casa, guardando verso la strada dalle vetrate chiare, sembra che il mondo gratarrante sia “rinchiuso fuori” riverso altrove, nelle strade rumorose.  

Noi 4 amiche invece, ce ne stiamo “ racchiuse dentro “a ridacchiare …

nella nostra piccola  chimerica bolla  blu.. nel paesaggio sottomarino che Gaudi ha lasciato un po’  anche a noi.

 

     

 

Usciamo e ritroviamo le altre 4 ragazze.

Le luci del tramonto si appoggiano alle vie piene di sagome  in movimento.

L’elegante Barcellona di sera si propone ancor più sofisticata.

 

Passiamo alla BOQUERIA  il  mercato più grande e famoso della città, altra fermata obbligatoria, posto in un antico edificio in ferro ex convento.

Dopo la distruzione del convento rimasero solo le colonne ed è qui che venne trasferito il mercato.

L’inconfondibile  chiassosa allegria delle  donne catalane vestite col costume tradizionali ci da il benvenuto.

Tutte strillando e si danno un gran da fare.

Sistemano contrattano puliscono vendono impacchettano verdure, pesce fresco,  grani , pane, carne, lattine , barattoli , Sali colorati e le immancabili  spezie . 

Zigzaghiamo tra le bancarelle e freniamo inevitabilmente alla casa del cioccolato , dove troviamo esposte e compriamo ovviamente, tante forme cilindriche di dolci,  piramidi di frolla, spugne di cacao  sparpagliate attorno a  pasticcini creme  zucchero filante e zollette  .

Una vera goduria, Che chiedere di più per l’ora di merenda !

 

                

 

Io che adoro bazar e mercati in generale, mi stupisco della bellezza ma soprattutto dell’ordine di questi  chioschi.

Sono tutti perfettamente allineati.

Ogni bancone è organizzato ordinato e pulito , alcuni hanno addirittura delle bellissime lampade Tiffany che illuminano i prodotti, e grandi mazzi di fiori freschi alle casse.

 

Verso l’ora del tramonto puntiamo, sempre girando a piedi per la città, alle FUENTES DE MONTJUIC , costruite per l’Expo del 1929 .

 l’ attrazione principale sta al centro, dove l’ enorme fontana quotidianamente regala  lo show di suoni e luci   gratis, intervallando  getti di acqua danzante a ritmo  di musica lirica e pop.

Sotto un mix di cielo e architettura, l’ acqua sgorga rosa  e danza  cambiando tonalità con alti zampilli colorati. Ascoltiamo musica lirica , Pavarotti Bocelli gli immancabili Queen e qualche canzonetta latino americana.  Dopo lo show ci aspetta la cena spagnola, obbligatorio cercare un locale  giusto per gustarci paella  & sangria fria.

 

  

 

 

Il secondo giorno lo dedichiamo all’arte.

iniziamo la giornata passeggiando nel  vecchio Barrio Gotico .

Librerie ed antiquari, bar e ristoranti  popolano le stradine di questo sobborgo che è considerato il vero cuore storico della città.

Sopra il quartiere svetta la guglia appuntita della CATTEDRALE dedicata A S. EULALIA,  considerata una “chiesetta minore”  data l’imponenza della Sagrada Familla.

All’interno della cripta ci sono le spoglie e un sarcofago della santa che ricordano la fondazione della città. 

Poi c'è un chiostro, con la Fontana dell'Eden "difeso" da 13 oche bianche .

Fosca ma illuminata a giorno, durante la nostra visita mattutina è già stracolma di gente.

 

         

 

Continuiamo a scoprire il BARRIO GOTICO senza nessun  percorso preciso.

Tra amiche si sa, è bello gironzolare  tra le viuzze, perdersi tra le vetrine, gustarci succhi e assaggi di tapas, fermarci  a commentare ogni cosa, ma teniamo tutte ben presente  che abbiamo l’appuntamento a metà mattinata al MUSEO PICASSO.

 

Dopo una lunga coda e dopo aver depositato zaini borse e macchine fotografiche (è   vietato fotografare all’interno) ammiriamo  la più grande collezione permanente  dell’artista, con più di 3.000 opere .

 

           

 

Girando per il Barrio Gotico oltre alle vetrine e alle salumerie che offrono assaggi di formaggi e jamon cerrano, notiamo  appesi ai balconi delle grandi lenzuola con volgari  insulti in catalano: sono i residenti che non sopportano più i turisti e i musicisti che di notte schiamazzano senza ritegno nell’antico quartiere.

 

   

 

 

Ma andiamo oltre.

Verso la RAMBLA , il lungo viale che da Plaza de Catalunya porta fino ai piedi della statua di Colombo, a pochi metri dal mare.

Anche qui si affollano notte e giorno turisti e artisti di strada in cerca di fortuna, mimi, gitani, venditori di fiori mendicanti e  ladri in cerca di vittime.

 

       

 

Passando sotto il Mirador di Colombo non ci dimentichiamo di dissetarci, bevendo un sorso d'acqua alla Fontana di Canaletes .

Non ci dimentichiamo  neppure di leggere , come suggerisce la nostra Edt, la frase scritta sulla lastra :   

SI DEVEU AIGUA  DE FONT DE CANALETES SEMPRE MES SEREUS ENAMORATS DE BARCELONA Y PER LUNI TORNAREU SEMPRE -  ( non è spagnolo…  è   catalano !

 

La leggenda invita tutti a bere  quest’ acqua, perchè prima o poi tornerà a Barcellona.

È anche il punto d’incontro dei tifosi del Barcellona FC squadra di calcio amatissima.

 

Rimane a mio parere più un luogo significativo della città, una simpatica attrazione per turisti, un rituale scaramantico un pò come la nostra usanza milanese di pestare le palle al toro presente in Galleria Vittorio Emanuele, che ovviamente porta fortuna sempre.

 

Ci infiliamo  poi,  in quel tripudio di colori e odori che è la Rambla de Flores, regno dei fiorai

 

 

             

 

la giornata non è ancora finita.

Saliamo con la teleferica sul MONTJUIC la collinetta, polmone verde della citta.

 

In catalano il nome di questa piccola cima significa monte degli ebrei. Nel medioevo è qui che sorgeva il loro cimitero, annotazione macabra quanto precisa riportata sempre sulla mia guida.

Giunti in alto, ammiriamo i giardini di Laribal, con sculture di donne, fiori, piante rampicanti e piccole vegetazioni , posti a fianco del teatro Greco  e il giardino botanico.

All’ingresso di ogni giardino si trovano delle dettagliate mappe .

Ammiriamo  anche le tantissime navi da crociera che transitano animando il golfo e In cima troviamo  il castello con la sua affascinante vista sul porto,   curatissimo il giardino nella sua esplosione di fiori e colori.

Qui ci rilassiamo godendo del sole forte e del vento che picchia forte in faccia.

 

 

Per ridiscendere in città rimontiamo sulle cabine della teleferica del porto , senza dimenticarci di  fare foto sceme con le tante statue nel parco , che rappresentano la sardana , il tipico ballo della regione.

 

        

 

Giungiamo  sull’animata Rambla che è ora di cena .

i tavolini all aperto l’ideale per rilassarci , osservare al gente che passa e assaporare  la bellezza della citta affacciata sul vicino mare.

Scegliamo un locale a caso anche questa volta, fidandoci del nostro istinto ma soprattutto  attratte dal buon profumo di paella che proviene dai tavoli di alcuni commensali.

Ci sediamo prenotando sangria fria per tutte, è l’inizio di una nueva noche .

 

L’ultimo giorno, per godere al meglio la nostra vacanza di buon mattino, dopo colazione ci spostiamo al PARC GUELL ( patrimonio Unesco)

 

       

 

 

Altro simbolo della ciudad, il grande giardino è famoso oltre che per essere opera del Maestro Gaudi, anche per le sue statue ornamenti colonne ed elementi architettonici.

Il park si trova sulla cima del Monte Carmelo che raggiungiamo in metro.

 

Anche qui facciamo il tkt per l’intera giornata 8 € che prevede la visita completa.

All’ingresso le due famose casette che sembrano di marzapane si alternano a bizzarre costruzioni che portano alla famosa scalinata della lucertola colorata, simbolo del parco.

Alle 9 di mattina il sito è già affollatissimo.

 

  

 

Dopo un lungo filare di statue e gradinate si raggiunge la famosa foresta di 88 colonne che all’epoca della costruzione aveva la funzione di mercato centrale.

Siamo circondata da arte, e colori, fiori e piastrelle, cantanti e suonatori di chitarra , verde del giardino e bosco ovunque.

 

 

 

Solo in tarda mattinata entriamo nella Casa Museo di Gaudi, che qui abitò per 20 anni, per meglio controllare la direzione lavori. 

All’esterno del parco consiglio come ultima visita, di accedere al  Museo-Negozio multi mediale dedicato all’architettura, si chiama Gaudi Experience.

Non è un ‘ esperienza nuova, l’ho già collaudata in altri centri come il Pompidour , alle Petronas o al Tate di Londra, ma val sempre bene spendere in cultura soli 10 €.

 

Vengono proposti racconti musicali, filmati e la storia della vita dell’architetto più innovativo e geniale , in un cinema ipertecnologico con audioguide in ogni lingua.

I bambini entrano gratis.

 

 

 

Non riusciamo , per mancanza di tempo e con nostro rammarico, ad andare all’Aquarium, la scusa è buona per ritornare a   Barca.

 

cosi ci rimettiamo sulla Ramblas per ritrovarci a nostra insaputa, in mezzo ad un'accesa discussione tra tifosi del Barcellona,  qui riuniti  per festeggiare la vittoria in campionato.

 

Più che catalano .... mi pare arabo, non ci capisco nulla quando sento parlar di calcio :J 

 

 

Besitos, Saby

 

sabivo2002@libero.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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