Balcani
Diario di viaggio 2015-16
Il giorno 26 Dicembre verso
le nove di mattina prendiamo la nostra fedele mercedes e ci immettiamo
sull’autostrada per Venezia che ci condurrà fino a Rjeka ,Fiume, prima tappa
nei Balcani.Arriviamo verso le ore 14, dopo un ottimo viaggio, e fortunatamente
troviamo subito una piacevole sistemazione presso l’Hotel Continental, in
centro , hotel un po’ stile retrò ma molto gradevole..Subito incuriositi
dalla scritta TRSTAT ci dirigiamo alla volta di questa zona che è raggiungibile attraverso una scala di 535 gradini. Si
arriva di fronte al monastero di Nostra Signora della Grazia, molto pittoresco e
con vista sul castello e sulla città. Preleviamo la moneta locale, Kuna e
ridiscesi andiamo verso il Corzo, cioè
la via principale e proviamo il tipico vino caldo Kuano Vino, tipo il nostro vin
brulè .Si parla la lingua croata ma chi riesce scambia volentieri qualche
parola in italiano, e così ci sentiamo subito ben accetti. Ammiriamo le casette
di legno che vendono addobbi ed oggetti natalizi che portano gioia e colore.
Il giorno 27, compleanno di
Gabriele, partiamo alla volta di Zadar, Zara. Percorriamo un tratto di costa
verso sud fino al paese di Senj, con meravigliosi scorci di scogliera e mare. La
stagione non è propizia ma capiamo che sono tutte località predisposte al
turismo estivo. Riprendiamo l’autostrada che passa nuovamente tra le montagne
e giungiamo a Zara, dopo circa 4 ore. La parte vecchia di Zara è all’interno
delle mura e rende un po’ difficoltoso il passaggio in auto. Decidiamo
pertanto di alloggiare all’hotel Porto, a
circa 4 km dal centro .Visitiamo la parte vecchia,la cattedrale, alcune chiese e
piazze molto caratteristiche ed il quartiere centrale con bar e localini
e terminiamo la nostra visita con le due esposizioni permanenti sul
lungomare,GREETING to the SUN, il
saluto al Sole, una serie di luci che si illuminano sfruttando l’energia
solare del giorno e il monumento sottomarino che suona con canne d’organo
sotto il mare prendendo il suono dalle onde, davvero molto suggestivo.
La serata continua con una
buona cena alla Konoba Bonaka, trattoria che abbiamo visto durante la camminata
pomeridiana, a base di riso nero di seppia e un buon branzino alla griglia,
innaffiato da vino rosso locale e ci accorgiamo che tutto è molto economico.
Il giorno 28 partiamo per
Medjugorie, in Bosnia Erzegovina, oltrepassando la dogana e ritirando una nuova
valuta, il marco. Il luogo è davvero pieno di alberghi e luoghi per il riposo
dei pellegrini. , infatti noi stessi alloggeremo in un hotel con altri ospiti
provenienti da Panama. Decidiamo di salire sulla collina delle apparizioni, non
distante a piedi dal paese stesso, la giornata è bellissima e la salita al
monte Podbrdo che ci avevano descritto come molto ardua si rivela piacevole
anche se sulla montagna di pietre aguzze. Si staglia davanti a noi una statua
della Madonna, dove pare sia apparsa per la prima volta ai ragazzini veggenti.
Non ci sono molte persone, probabilmente perché siamo in un periodo freddo,e
tutto concorre a creare una dolce atmosfera di raccoglimento e preghiera
personale.
Dopo essere ridiscesi
visitiamo il paese ed entriamo nella chiesa di san Giacomo, dietro la quale si
innalza la statua bronzea del Cristo Risorto senza la croce. Molto bella e da
una gamba sprigiona umidità, come fosse acqua santa, che viene utilizzata per
il segno di croce. Davanti alla chiesa stanno allestendo un presepe vivente. I
negozietti vendono i tipici souvenirs e naturalmente acquistiamo rosari ed
immagini della Madonna. Non conosciamo bene la posizione della Chiesa davanti a
questi eventi, ma la nostra percezione è positiva e si può trovare la propria
dimensione e il proprio equilibrio senza incorrere in fanatismi. Abbiamo visto
persone devote recitare rosari per strada, persone salire a piedi nudi , coppie
pregare ma senza alcuna esagerazione . Un saluto mattutino alla cappella
dell’adorazione e alla statua della Vergine davanti alla chiesa e partiamo il
29 partiamo per Dubrovnick. Percorriamo la costa ed il clima temperato ci
permette una piacevole passeggiata per ammirare le antiche mura, gli antichi
palazzi ed i graziosi caffè , dove riusciamo pure a sederci all’aria aperta.
E’ un reticolo di piccole
vie lastricate, gradini che in un continuo saliscendi ci portano alla scoperta
di bei panorami.
La nostra visita però
prosegue verso Mostar, dove
arriviamo percorrendo vallate proprio nel cuore dei Balcani, su strade pressoché
deserte, molto suggestive.
Mostar all’imbrunire si
presenta come un presepe, è bellissima e ci colpisce molto.ll vecchio ponte,
stari Most è davvero stupendo, e pensare che si tuffino da quelle altezze è
davvero incredibile. La città presenta uno stile arabeggiante ed è ricca di
localini e ristoranti dove assaggiamo il tipico liquore alla prugna. Pernottiamo
in un ottimo albergo, Mostar hotel vicino al centro. Il giorno 30 si parte per
Sarajevo. La giornata è molto fredda ma soleggiata e casualmente ci imbattiamo
in un gradevolissimo e nuovo hotel proprio nel centro, Hotel city. Ci fermeremo per
un paio di notti e passeremo qui anche la notte del 31.Quasi tutte le meraviglie
della città sono raccolte in centro, nella
famosa Bastasjsa dove si vedono chiese cattoliche e ortodosse e moschee vicine.
E’ visibile la linea dove si incontrano oriente ed occidente. In un tipico
ristorante ospitato in una vecchia casa in stile ottomano assaggiamo i cevapcici,
gli spiedini e la baklava, la caratteristica dolce torta a base di miele, noci e
pasta sfoglia.La nostra visita parte dal luogo in cui venne ucciso l’arciduca
Ferdinando, scintilla della prima guerra mondiale, attestato da una targa in
memoria e continua attraverso il
centro e i bei palazzi circostanti .Il 31 i visitiamo il museo del tunnel,
tunnel of life e i posti della guerra dal 1992 al 1995, molto toccante. Il
pomeriggio riusciamo a vedere alcuni uomini che giocano a scacchi sul retro
della chiesa ortodossa sulla gigante scacchiera
bianca e nera. Mangiamo i
cevapi, tipico piatto bosniaco a base di pane e carne alla piastra. Non usciamo
per la strada perché davvero freddo ma ci godiamo il concerto in piazza dalla
tele. Sappiamo che la città è stata devastata dalla guerra , ma oggigiorno i
segni non sono più così evidenti, le famose rose di Sarajevo, luoghi
bombardati dipinti di rosso sono solo visibili davanti alla cattedrale e al
museo del tunnel. La cosiddetta via dei Cecchini , che conduce verso l’aereoporto
mostra qualche edificio ancora trivellato e si può vedere Holiday Inn, albergo che ospitava i reporters durante la
recente guerra.
Il primo dell’anno
partiamo per Belgrado , ci sono meno sette gradi e la città è deserta. Un
‘altra dogana e quasi arrivati a destinazione ci serve una banca per prelevare
il dinaro serbo e pagare l’autostrada.
Una gentile signora insiste per darci i soldi del pedaggio senza volere euro in
cambio.
Subito ci rendiamo conto che
la città è un po’ complicata da girare perché le scritte sono in cirillico.
Ci fermiamo in un albergo in centro, moderno e abbastanza confortevole. La città
è carina, soprattutto vista con le luci della sera, illuminata a festa. La via
principale è piena di negozi e di gente, la zona detta skadarlija, è
considerata come la Mont marte di Parigi, con vari ristorantini e localini.
Camminando a zonzo vediamo un po’ più decentrato un ristorante che ci ispira
e decidiamo di tornarci per la cena.. si rivela un’ottima scelta, infatti è
in corso una festa di compleanno ed un gruppo di amici festeggia al ritmo di una
musica tipica suonata da trombe , tromboni e gran casse….sembra di essere
sulla scena di un film. Proviamo il classico cibo serbo a base di carne e ci
divertiamo molto.
Il giorno 2 fa molto freddo,
rivediamo il centro ed i suoi maestosi palazzi,il Danubio e la Sava, la
cittadella di kalemegdon, le ambasciate, il busto di Tito.
Per cena assaggiamo anche la
pizza , che non è niente male!e ci
godiamo il Danubio by night.
Il giorno seguente ci
svegliamo nel mezzo di una tormenta di neve. La macchina parte e riusciamo con
notevole difficoltà a prendere l’autostrada verso Zagabria, da dove,
contrariamente ai nostri programmi decidiamo di proseguire di nuovo verso Fiume,
sperando in un clima un po’ più mite .In effetti così è e dopo aver
riposato nel medesimo albergo ci mettiamo il giorno 5 sulla via del ritorno.
Non sapevamo molto riguardo
questi paesi e la loro cultura, così vicini a noi eppure così sconosciuti. Si
sa, alcuni amici ci sono stati per le vacanze estive, si spende poco, il mare è
bellissimo ed il cibo molto buono, a base di pesce.
Per noi la vacanza invernale
si presenta più varia, confermiamo le notizie avute prima di partire
aggiungendo che sono popoli molto gentili, disponibili e aperti a nuove
conoscenze, si può ancora fumare
nei locali, bar e ristoranti e per me che non sono fumatrice è un po’
fastidioso.
Ci è piaciuto vedere
cagnolini ancora liberi a zonzo per le vie, tanti piccoli negozi attenti nella
scelta delle merci da vendere e una voglia di crescere anche dal punto di vista
turistico davvero apprezzabile.
Maria Rita e Gabriele