Austria 2019: Salisburgo, Salzkammergut e Chiemsee (ancora sulle tracce di Ludwig II)
Diario di viaggio 2019
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Questo breve viaggio nasce da un mio piccolo vezzo: quello di
ripartire da dove l’itinerario dello scorso settembre si era fermato (vai al
diario:
Baviera).
Quindi l’idea era di iniziare da Ratisbona e andare verso Passau e il Chiemsee,
tappe che avevamo escluso per motivi di tempo, e infine passare in Austria per
dedicarci al Salisburghese e al Salzkammergut.
Poi scopriamo che le cose da fare a Salisburgo e dintorni sono tante che ancora
una volta rinunciamo a Passau, ma non all’idea di riprendere l’itinerario della
scorsa estate.
Mentre in Italia il tempo variava dal caldo al temporale, in Austria godiamo di
otto giorni di inizio estate, alberi in fiore, colori limpidi e ancora un po’ di
neve sulle montagne, per un quadretto idilliaco che avrebbe meritato anche un
costume per prendere il sole in riva a un lago. Magari proprio il costume che
avevo preparato a settembre, per poi trovarmi in pieno inverno.
Siamo in una parte dell’anno a cavallo tra stagione invernale ed estiva e a poco
serve la ricorrenza pasquale per modificare le chiusure di alcune attrazioni.
Siamo così costretti a rinunciare a:
Eisriesenwelt (poco lontano da Werfen), pubblicizzate come le più grande
grotte di ghiaccio del mondo aperte al pubblico e le modalità di visita sono
decisamente interessanti: scale di legno, sculture, colori del ghiaccio accesi
dalle lampade a carburo. Purtroppo sono chiuse fino a tutto aprile.
La strada panoramica del Grossglockner, che si sviluppa per 48 km tra
laghi, boschi e ghiacciai a cui si accede pagando un pedaggio stradale. Sembra
che sia una delle strade alpine più spettacolari d’Europa ma anche questa è
aperta da maggio. E pensare che la Lonely Planet la mette al primo posto dei top
23 da fare in Austria.
Le grotte di ghiaccio del Dachstein Eishöle, chiuse fino al 27 aprile, e
la spettacolare piattaforma panoramica a forma di mano del “5 Fingers”, uno dito
della quale ha una pavimentazione in vetro su uno strapiombo di 400 metri.
Diario di viaggio: Austria lungo il Danubio
19 – 21 aprile (Pasqua): Salisburgo + Salzwelten (Hallein)
Partenza da Fiumicino di buon mattino (h. 8.30) e arrivo all’aeroporto di Monaco di Baviera alle ore 10. Con la linea S3 e poi un regionale della DB, occorrono circa tre ore per arrivare a Salisburgo: noi arriviamo alle 15 perché perdiamo una coincidenza, ma almeno sfruttiamo il Bayern Ticket che ci fa viaggiare a 32€ in due.
Il Salisburghese, pur essendo uno del Land più piccoli dell’Austria, offre una sorprendente offerta turistica e culturale, coronata ovviamente da quella incantevole città che è Salisburgo. La città che è frequentemente associata a Mozart al film “Tutti insieme appassionatamente” vanta bei tesori barocchi e una atmosfera quasi da favola, un fitto calendario di concerti, oltre ad essere circondata da boschi, montagne, laghi, miniere di sale e ghiacciai.
Il periodo di massimo splendore di Salisburgo si deve al principe
arcivescovo Wolf Dietrich von Reitenau che dal 1587 al 1612 avviò la
ricostruzione in stile barocco della città dopo un devastante incendio. Si dice
che l’arcivescovo avesse lasciato bruciare di proposito la città per poterla
ricostruire secondo i suoi gusti. Di Von Reitenau sentirete parlare anche
durante la visita al Salzwelten in quanto il sale fu la maggiore fonte di
ricchezza sua e della città.
Durante la Seconda Guerra mondiale quasi la metà degli edifici di Salisburgo
venne distrutta, ma fortunatamente un successivo lungo restauro ha riportato la
città ai suoi antichi splendori.
La città vecchia si divide tra le due sponde del fiume
Salzbach: da una parte ci sono i giardini Mirabell e il Marionettentheater e
dall’altra duomo e castello, tanto per dare due riferimenti.
Nel centro di Salisburgo si entra a piedi da due accessi scenografici: i
giardini Mirabell appunto, coloratissimi di fiori e, in questi giorni, di
tulipani; oppure il lungo fiume da Müllner-steg, da cui si aprono due tipiche
vedute da cartolina della città (da Franz-Josepk Kai, sopratuttto).
Oltre a passeggiare piacevolmente per la città (si gira molto
facilmente a piedi) abbiamo approfittato della Salzburg Card 24h per una serie
di visite.
Cominciamo dalla Festung Hohensalzburg costruita nel 1077 ma rimaneggiata
a fine 1400 dal principe arcivescovo Leonard von Keutschach, che si raggiunge
con la ripida funicolare. E’ il forte meglio conservato d’Europa. Nella visita
interna spicca in particolare la sala dorata, il salone dove un tempo si
tenevano i banchetti con il suo soffitto tempestato d’oro a imitazione di un
cielo stellato, e il museo delle marionette.
Tra le altre cose che abbiamo visto in città:
A fronte di tanta arte, la città sembra abbastanza silenziosa di sera e non fotogenica come invece sotto la luce del sole.
Come gita da fare in giornata, considerate le varie chiusure
stagionali, scegliamo la città di Hallein e la sua miniera di sale.
Il Salzwelten è la più grande miniera di sale austriaca aperta al
pubblico e la visita è varia e divertente. Non tanto per la vista delle rocce da
cui una volta si estraeva il sale a mano, ma per le modalità in cui si svolge:
si indossano tute da lavoro, poi si prende un trenino molto simile a una trave
con ruote che percorre stretti cunicoli, poi si scende lungo due ripidi scivoli
(il secondo di quasi 50 metri: non frenate, perchè alla fine c’è spazio a
sufficienza per un arresto rapido e dolce) e infine si sale su una enorme
zattera per attraversare un lago salato. Durante la visita che dura 90 minuti
circa e che attraversa due volte il confine con la Germania vi verranno scattate
tre foto nei punti più caratteristici del percorso.
Come raggiungere Salzwelten. Da Salisburgo si prende il treno per Hallein, poi il bus 41 che conduce all’ingresso della miniera. Se i treni per Hellein sono abbastanza frequenti, le corse del bus 41 sono molto rade soprattutto la domenica, tanto che l’ultima corsa è alle 17.14 e noi dobbiamo correre per prenderlo in tempo.
Annotazioni
Salzburg Card. A parte tutte le informazioni che è possibile trovare il rete, noi abbiamo comprato la carta valida 24 ore (costo 26€, aumenta a 29€ da maggio). Sono 24 ore solari, valide dal momento del primo utilizzo. Dalle 11.00 alle 10.59 del giorno successivo siamo riusciti a visitare un bel po’ di cose: Fortezza Hohensalzburg, le due case di Mozart, le catacombe in St. Peter e abbiamo utilizzato l’ascensore del Mönchsberg. Considerati i prezzi per i biglietti singoli di ogni museo, il costo della carta è compensato già con due ingressi. Inoltre c’è l’utilizzo gratis dei trasporti e l’accesso prioritario in alcuni siti: per esempio alla funicolare della fortezza, che ci ha permesso di risparmiare una buona mezz’ora di fila.
Deposito bagagli alla stazione Salisburgo. La stazione dispone di un deposito pratico ed economico. Le cassette sono automatiche e il prezzo varia a seconda della loro dimensione: con 4 euro ci piazzate dentro due valigie medie.
Dove abbiamo mangiato
Come in Inghilterra abbiamo seguito il rito del tè dell 5, qui seguiamo quello del Keiserchmarrn. A differenza della Baviera, dove è accompagnato con la composta di mele, nel Salisburghese si serve con la composta di prugne. Abbiamo provato il Knöckerl, in sintesi una montagna di albume d’uovo cotto al forno, ma dal sapore evanescente, nonostante il bell’aspetto.
Zum Wilder Mann,
Getreidegasse 20. Buona cucina, atmosfera accogliente e prezzi ben
proporzionati.
Sternbrau, Griesgasse 23. Si sceglie tra sale eleganti o la classica
birreria, bel giardino all’aperto e tutto sommato un piacevole posto. Forse il
menù non è troppo vario.
Alter Fuchs, Linzer Gasse 47. Uno dei posti migliori, per cibo e
atmosfera e infatti è sempre affollato.
Andreas Hofer, Steingasse 65. Locale in legno situato in una strada della
città fuori dal caos turistico. Siamo rimasti un po’ delusi dalla cucina. A
disposizione degli ospiti un juke box perfettamente funzionante con dischi 45
giri.
Hotel
Pension Jahn, Elisabethstraße 31. Hotel moto spartano, ma nel complesso il costo è di gran lunga conveniente rispetto ad altre strutture in centro e la permanenza piacevole. L’albergo offre una accettabile colazione (salata, a parte la marmellata), i gestori sono molto gentili e il centro città può essere raggiunto in 20 minuti a piedi, permettendo di scegliere se entrarci dai giardini Mirabell oppure dal lungo fiume.
Noleggio auto. Buchbinder, Samergasse 34. Macchine nuove e tariffe di gran lunga più basse delle compagnie in città. Buon servizio. L’unica pecca è che occorrono 20 minuti a piedi dalla stazione centrale di Salisburgo (i bus sono rari), da metter in conto se bisogna trascinarsi i bagagli.
22 aprile: Salisburgo – Chiemsee (Baviera) e ritorno
Rimanendo alloggiati a Salisburgo, dedichiamo la giornata a una
gita al Chiemsee, attraversando nuovamente la frontiera con la Germania: il lago
e il suo castello reale sono la tappa mancante del viaggio di settembre in
Baviera.
Approfittando di un’altra magnifica giornata quasi estiva, prendiamo il treno
delle 10.05 per Prien am See; al porticciolo di Prien compriamo i biglietti per
il traghetto scegliendo la tariffa andata e ritorno, avendo intenzione di
visitare entrambe le isole.
Il Chiemsee è soprannominato il mare bavarese, essendo il più ampio della
Baviera. La Herreninsel è sorprendente perché è molto vasta: per visitarla
bisogna mettere in conto un paio di ore. Poi si raggiunge questa meravigliosa
reggia incompiuta e i suoi giardini, i cui giochi d’acqua li rendono più vivi e
sonori.
Dal 1878, anno di completamento del castello di Linderhof, il re Ludwig II fece
costruire questo palazzo che doveva esser una copia della reggia di Versailles
di Luigi XIV di Francia. I lavori portarono via tanti soldi che prosciugarono le
casse dello stato e si fermarono dopo 8 anni, ben lontani dalla conclusione.
Nonostante ciò, le stanze completate rappresentano l’apice dell’arte decorativa
del XIX secolo, con arredi anche più sfarzosi dell’omologo palazzo francese: ad
esempio la stanza degli specchi è dieci metri più lunga di quella di Versailles.
Il letto reale di rappresentanza non fu mai usato, quello personale per poco più
di una settimana – dal 7 al 16 settembre 1885 – il tempo appunto che il sovrano
visse qui prima essere internato a Berg per poi morire il 12 giugno 1886. In
compenso i lampadari avevano migliaia di candele che venivano accese tutte per
il sovrano, il quale aborriva il giorno e preferiva vivere a lume di candela.
A differenza degli altri palazzi di Ludwig (vedi
diario)
qui la visita è con guida in carne ed ossa, non è caotica, è gratificante grazie
agli arredi delle sale ed è infine sorprendente quando, dallo sfarzo, si passa
ai mattoncini a vista della parte incompleta. E’ possibile anche vedere la parte
inferiore del tavolo che scende direttamente in cucina, già incontrato nel
castello di Linderhof.
Il palazzo reale offre anche un piacevole punto ristoro fast food con tavoli all’esterno, con offerta e prezzi tutto sommato accettabili (a parte le bevande). Comunque è possibile sfruttare i parchi e le panchine per un pranzo al sacco.
La Herreninsel offre anche altre visite: il Museo del re nel castello reale e il convento degli agostiniani (nel castello vecchio) con un museo e gallerie d’arte. Quest’ultimo edificio è uno dei pochi superstiti dell’isola come la trovò Ludwig che, pur volendo salvarla da un disboscamento progettato da una ditta del Würtemberg, non riuscì a preservala integralmente. Se si vuole visitare tutto, probabilmente occorre una intera giornata: infatti il biglietto permette l’accesso entro i 6 mesi successivi.
Non si fa in tempo neanche a visitare la più piccola Fraueninsel, l’isola delle donne, perché le code ai battelli sono lunghe. L’isola ha un carattere più riservato in quanto ospita un monastero di benedettine probabilmente fondato nel 782.
Come raggiungere il Chiemsee.
Da Salisburgo (o da Monaco) si prende il treno per Prien am See (è valido il
Bayern Ticket). Poi si può usare (se attivo) il trenino che conduce al porto,
oppure si va a piedi impiegando circa 30 minuti con una piacevole passeggiata.
La stazione è sulla tratta Monaco – Salisburgo e potrebbe anche essere una tappa
da sfruttare con il Bayern Ticket prima di arrivare a Salisburgo (la stazione di
Prien è dotata di armadietti per i bagagli).
L’orario dei traghetti da Prien si trova in rete, ovviamente sono più frequenti
in estate. E’ possibile fare un biglietto Prien – Herreninsel – Fraueninsel –
Prien per poter girare tutte le isole. La visita all’Herreninsel vi porterà via
abbastanza tempo che potreste non fare in tempo per l’altra isola. Soprattutto
perché le file per il rientro dall’Herreninsel sono molto lunghe.
23 aprile: Salisburgo – Krimml – Zell am See
Prendiamo l’auto a noleggio e partiamo da Salisburgo intorno alle 11 in direzione Krimml dove arriviamo intorno alle 13.30. Di questi tempi, a cavallo delle stagioni, è impossibile trovare un posto dove fare uno spuntino nei paesini circostanti le cascate.
Le cascate di Krimml con i loro 380 metri divisi in tre grossi balzi sono le cascate più altre d’Europa. La veduta dalla strada non è particolarmente spettacolare, ma procedendo lungo la Wasserfallweg che parte dalla biglietteria (ingresso 4€) si può salire fino al punto più alto e ammirare lo stupendo panorama fatto di acqua e fitti boschi. La salita non è leggera (soprattutto se mal equipaggiati) e noi ci fermiamo a metà percorso (da quota 1110 a quota 1306m) coperto in 80 minuti circa, fotografie incluse. Secondo i cartelli, altri 40 minuti sono necessari per arrivare alla quota più alta del percorso (1460m). L’esperienza è comunque gratificante e al ritorno ci si può fermare per uno spuntino in un bello chalet con vista cascata.
A malincuore lasciamo Krimml per raggiungere la tappa notturna di Zell am See, volendo visitare la città con un po’ di luce del giorno.
Zell am See è uno dei posti che – almeno in questa parte dell’anno – si può saltare senza esitazione, nonostante la Lonely Planet affermi che “vi conquisterà all’istante”. Infatti siamo a cavallo tra stagione invernale ed estiva e qui alle cinque del pomeriggio è tutto chiuso, ristoranti inclusi e una volta visitato il paese in 20 minuti non resta che tornare in hotel oppure andare a giocare al casinò.
24-25 aprile: da Zell am See al Salzkammergut – Hallstatt, Obertraun, St. Wolfgang
Il Salzkammergut è una regione a est di Salisburgo caratterizzata da laghi e montagne, luoghi selvaggi e altri più turistici, panorami romantici, villaggi pittoreschi e opportunità per dedicarsi sia agli sport invernali che a quelli estivi. La città più conosciuta è Bad Ischl perché fu la residenza estiva del keiser Francesco Giuseppe per circa 60 anni, ma i villaggi di St. Wolfgang e Hallstatt sono senza dubbio più piacevoli. Ovviamente come non citare il sale che ha reso ricca la regione (tanto che è nel nome stesso) e che offre alcune miniere da visitare, come quella di Hallstatt che si raggiunge con la panoramica funivia.
Proprio da Hallstatt cominciamo la visita alla regione, un bellissimo piccolo villaggio che sia adagia scenograficamente sulle sponde del lago omonimo. Una passeggiata di due ore è più che sufficiente per apprezzarne l’atmosfera: il paese infatti è molto piccolo tanto che periodicamente gli accessi al centro sono limitati. Poco distante c’è Obertraun segnalato dalla Lonely Planet, ma una volta arrivati in macchina ne sarete usciti rapidamente senza riuscire a capire cosa ci sia da vedere.
A parte la miniera di sale del Salzbergwerk, da queste parti ci sono le grotte ghiacciate del Dachstein (Dachstein Eishöle) che secondo me sarebbe valsa la pena vedere ma che al nostro passaggio erano ancora chiuse (apertura in genere a fine aprile).
Dall’Hallstattersee ci muoviamo verso il secondo grande
lago, il Wolfgangsee, altrettanto scenografico e rilassante, soprattutto
in questa meravigliosa giornata di estate anticipata. Il lago è circondato da
montagne la cui forma ricorda quella dello Knockerl, il dolce salisburghese: in
questi giorni sono ancora leggermente innevate e l’insieme dei colori del
panorama è sublime. (La forma dello Knockerl è dovuta invece alle vette che
circondano Salisburgo).
La Schafberg, montagna da cui si gode una veduta panoramica della regione, è
raggiungibile da St. Wolfgang con un pittoresco treno rosso a cremagliera che
sale fino a 1700 metri in 35 minuti, ma anche questo è fermo in questa parte
della stagione.
A St. Wolfgang decidiamo anche di fermarci due notti come luogo di
partenza per le varie escursioni: è un paesino piacevole, colorato, con case
affrescate, romantici angoli in riva al lago, tranquillo in tarda serata e con
una chiesa del XV secolo (la Wallfahrtkirche) con eccellenti decorazioni
interne e una spettacolare veduta sul lago.
Dall’altra parte del lago c’è St. Gilgen a cui dedichiamo poco più di un ora, sufficiente per visitare questo villaggio senza dubbio meno attraente di St. Wolfgang.
Abbiamo tempo anche per vedere Bad Ischl, la cui piscina all’aperto vicino Gotzstrasse è già affollata di clienti. L’elegante città deve la sua fama, come detto, al kaiser Franz Joseph ma noi non visiteremo la Keiservilla, la sua residenza estiva (che è proprio alle spalle della piscina di cui sopra), perché ci limitiamo a passeggiare nel caldo quasi estivo in questa piacevole cittadina. Dopo un pausa nel giardino del Kongress & Theaterhaus, la visita si può dire conclusa in un paio d’ore.
Hotel
Hotel Garni Buchinger, Ried 44. bel posto affacciato sul mare oppure sulla montagna. Disponibilità di discesa sul lago con lettini e barche. Ottima colazione. Il centro di St. Wolfgang si raggiunge in 20 minuti a piedi, tutto sommato una piacevole camminata (ma la sera la strada è in parte buia).
26 aprile: St Wolfganfg – Salisburgo – aeroporto di Monaco di Baviera
La posizione di St. Wolfgang permette di raggiungere Salisburgo in circa un’ora di macchina. Il tempo lentamente peggiora, la temperatura scende e la nostra breve passeggiata di arrivederci da Salisburgo è meno romantica di quella di benvenuto (tra l’altro ai giardini Mirabell i tulipani sono stati tutti recisi). Questo facilita i saluti, ma nello stesso tempo è un invito a tornare qui in piena estate per vivere questi posti finalmente anche dentro l’acqua dei loro laghi.
E-mail: domenico_z74@libero.it