PICCOLO RACCONTO DI UN GRANDE VIAGGIO
1997
di Pier Felice
Non mi considero un viaggiatore nel senso stretto del termine, ma una persona che ha avuto la fortuna e la voglia di viaggiare molto. Pur essendo affascinato dai viaggi in genere ed in particolare da quelli nelle regioni del Medio Oriente e del Centro Asia, raramente riesco a portare a termine la lettura di resoconti di tali viaggi. Articoli più o meno volutamente romanzati, vissuti, sicuramente onesti, ma che personalmente non mi coinvolgono, non mi danno la voglia di continuare la lettura, forse anche per quel filo di invidia che provo nel vedere altri riuscire in imprese che ho sempre sognato e non attuato. Come raccontare quindi questo mio viaggio?
Non riesco a
raccontare di Mehran, laureato di Tehran, che da mesi si tortura il
cervello sul restare nel suo paese che ama profondamente o provare
l'avventura europea della quale conosce benissimo i limiti. Non vi
posso raccontare la gioia dei bambini quando regalavo loro piccoli
giocattolini appositamente messi da parte da me per un anno intero, o
il terrore negli occhi di altri (questo nelle città) semplicemente
chiamandoli. Allora mi potreste dire: perché presentare questo scritto su di un giornale che fa dell'estremo e del limite il suo pane? ( Questo scritto è stato pubblicato su No Limits World n° 71 del marzo 1999 ). Ma il limite non è solo fisico, il limite è anche vedere come si è dopo un' esperienza di questo genere, il rendersi conto di quanto abbiamo rispetto ad altri e di quanto spesso siamo noi i primi a crearci problemi dei quali poi lamentarsi! |
|
VERSO KASHGAR Un fiume di fango e massi è piombato sull'unica strada per Kashgar. Mi fermo. Attendo. Cerco di pensare cosa fare. Si allunga la piccola fila di automezzi inermi. Capiamo cosa fare: da alcune automobili escono due tre pale e si comincia a levare il fango, prendere grosse pietre da buttare su quella che prima era la strada, ma sembra non servire a niente. Altra terra e sassi cadono. Si ricomincia, il sole brucia, cerchiamo ancora di riformare la strada. Quattro o cinque ore dopo si cerca di passare. Una jeep si rivolta. Con la moto riesco a lasciarmi tutto questo alle spalle. Le montagne sono rosse. Quaranta chilometri dopo, è quasi buio, stessa storia, ma questa volta è solo fango e non c'è modo di arrangiarsi. Ci provo e, incredulo, preoccupato, la moto fumante, fango a più di metà ruota, riesco a superare i circa trenta quaranta metri di ostacolo. |
|
|
MARY (Turkmenistan) Una certa guida raccomandava un certo albergo.....non immaginavo certo di capitare in un bordello! Spiedini pomodori cetrioli. La notte il cielo è immenso. La mattina due tre quattro mig se ne impossessano. La strada è diritta nel deserto e la sabbia, grigia come le nostre spiagge, spesso la copre. Ci si aspetta di vedere il mare da un momento all'altro. In una locanda biscotti secchi appena sfornati. Sabbia, Bambini tra rarissimi cespugli bassi vendono acqua.... Dromedari... L'incontro con due fuoristrada di Torino ma non ho la forza di alzarmi, di dir loro qualcosa. |
IRAN
Altre persone, si percepisce subito la loro antichissima cultura, la
loro diversità dai popoli dell'Asia centrale.
|
VERSO TEHERAN La strada è liscia con bordi bianchi e ottima segnaletica. |
BABOLSAR
Sulle rive del mar Caspio Si respira acqua Persone cordiali e ben
disposte vogliono sapere e vogliono raccontare Problemi di benzina
ormai risolti: si trova ovunque e costa sulle 50 lire al litro.
Paesini di costiera Aria di vacanze estive
ASTARA Un paio di decine di chilometri dall'Azerbaigian Immensi storioni Bambini di fronte agli alberghi tentano di affittare ai forestieri appartamentini o stanze per il fine settimana. Sulle montagne verso Tabriz fa freddo e piove. Una volta scesi sarà ancora il caldo e tanto. DOGUBAYAZIT (Turchia) Paesaggisticamente il luogo è un riassunto dell'Asia Centrale. Autoblindati pattugliano il paese di notte. Una tirata di 1200 chilometri e sono in Cappadocia. L'invito di vecchi amici alla circoncisione del figlio, giri per il paese a clacson strombazzanti La luna piena Di notte passeggiate alla cieca nelle piccole valli. XANTI (Grecia) Città a più alta concentrazione di belle ragazze di tutta la Grecia. Il ticchettio del motore è ormai troppo forte: la sede di una valvola è pronta ad uscire. Tsakiris, il meccanico dove mi fermo, messe da parte le altre riparazioni, in quattro ore e senza l'aiuto di nessuno, mi consegna la moto. E' perfetta. Dopo aver attraversato tutta la Grecia a notte fonda sono a Igoumenitsa.
|
Finivo le tre pagine di presentazione riguardanti il viaggio con questa frase:"tre sono le cose necessarie affinchè un uomo possa vivere: il cibo, il sonno e l'amore. Io, Pier Felice Finocchi ne aggiungerei un'altra: il sogno, lasciate quindi che io possa sognare un vostro aiuto". E l'aiuto c'è stato! A partire da Made in Japan concessionario romano Honda che mi ha messo in condizioni perfette una moto con già 35.000 chilometri alle spalle. Grazie. Parioli 95 che mi ha fornito stivali, guanti, antipioggia e casco, tutti di prima qualità. Grazie. BI&TI che mi ha fornito il manubrio in alluminio e la disponibilità dell'officina per piccoli lavoretti. Grazie. Acerbis che tramite BI&TI mi ha fornito un serbatoio maggiorato. Grazie. MBC che mi ha fornito un'ottima giacca in Gore-tex. Grazie. Domenico Sicuranza che mi ha fornito due eccezionali copertoni e camere d'aria rafforzate. Grazie. Givi che mi ha fornito il Maxia che ancora, dopo tutto quello che ha passato resiste perfettamente ancorato alla moto. Grazie. E grazie No Limits per avermi ospitato sulle tue pagine. |
Un po' di pubblicità a me stesso................http://www.gioiellietnici.it |
Viaggio un po' più.......freddo...................http://web.tiscali.it/transasia/pag20.htm |