Puro viaje, música y tierra libera
Diario di viaggio 2017
> Le aspettative, i preparativi
E questo viaggiare non è che l’abbracciare il mondo, seguire l'istinto, fidarsi del cammino...
I miei ricordi più forti
Il mate
L'ingenuità fanciulla degli argentini
Il norte andino
Le praterie infinite verdi
Cafayate
Il fantastico viaggio da Purmamarca a Salta
Le missioni gesuite in Paraguay
Le empanadas
Puerto Iguazú di sera alla feria
Alta Gracia dal Che
Il parque di Talampaya
Le quebradas de las Conchas e di Humahuaca
La serata a San Miguel de Tucumán
I karaoke improvvisati per strada
Le cascate di Iguazú
La milanesa al plato
San Ignacio Miní
L'ultimo asado con Marina
Itinerario di viaggio
Cambio 1 € = 16,5 pesos $ (ma ho quasi sempre cambiato a 16 sia per il dollaro che per l'euro).
Per avere pesos, ci sono sportelli bancomat oppure banche e casas do cambio per cambiare euro, dollari, ecc.
Nei paesi più piccoli molto difficile trovare case di cambio ma si può cambiare in farmacie o negozi che segnalano del cambio oppure anche per strada soprattutto nelle città più grandi ci sono uomini che cambiano a tassi aggiornati.
Per prelevare con bancomat Maestro c'è una commissione di circa 98 pesos.
Ho tentato un paio di volte di prelevare ma il cajero automático (Atm) era vuoto.
Consiglio di portarsi contanti (meglio i dollari usd) e carte bancomat.
A Buenos Aires in centro il cambio è vantaggioso.
31 gennaio
Partenza del volo da Milano Malpensa alle 18.20. Arrivo a Madrid alle 20.40.
Peccato che l'aeroporto offra poco per cenare, oggi a parte Starbucks, quasi tutti i locali sono già chiusi.
Attendo tranquillo di partire alle 23.55 per l'Argentina il volo durerà ben tredici ore!
Non ho un itinerario preciso e dettagliato in questa prossima avventura. Anche per questo viaggio arriva il giorno della partenza senza essermi ben preparato come invece facevo anni fa soprattutto nei miei primi viaggi.
Ora invece non penso al viaggio dal momento che acquisto i biglietti aerei e ho la certezza di partire.
In fondo mi piace così, mi è sempre piaciuto improvvisare e sviluppare il viaggjo una volta sul posto, piano piano e a seconda di tante idee, desideri e progetti che spesso cambiano così velocemente.
Viaggiare è lasciarsi andare, senza remore, con grande curiosità...
Adesso viaggiare è diverso, molto diverso da almeno quindici anni. Ci si sente più vicini a casa grazie o purtroppo a internet che ha uniformato il mondo e la gente.
È molto più facile affrontare un viaggio attraverso prenotazioni online, notizie trovate nel web, consigli e relazioni di tantissimi viaggiatori che hanno condiviso le loro esperienze.
È
bello viaggiare ma anche meraviglioso cambiare nel corso della vita…
1 gennaio 2017
Arrivo all'aeroporto internazionale di Buenos Aires in punto alle 9.30.
La differenza di fuso orario è di tre ore in meno rispetto all'Italia.
Velocemente esco dopo il controllo passaporti. Cambio cento euro al banco nacional (chiedete dov'è perché un po’ imboscato) con tasso di cambio pesos $/ euro € 16.5/1.
Acquisto quindi un biglietto autobus ArBus per il centro 180 $.
Fa caldo, almeno trenta gradi e piuttosto umido.
Il bus parte di fronte all'area arrivi, bianco e celeste. Per il centro di Buenos Aires ci sono circa quaranta cinque minuti. Si prende anche un'autostrada.
I sobborghi sono abbastanza fatiscenti inoltre oggi primo dell'anno non c'è traffico, le strade deserte, la metropoli si mostra infine con una serie di palazzi decrepiti, malconci, degrado che si limita solo una volta direttamente in centro…
Scendo a Retiro dove c'é la stazione ferroviaria e il terminal dei bus omnibuses.
Una rampa pedonale porta al marciapiede delle partenze e a quello superiore delle biglietterie.
Dopo un paio di informazioni per il primo bus in partenza per Córdoba, ne compro uno che parte alle 13.30 quindi tra un'oretta e mezza ( compagnia “Sierras de Córdoba”, 780 $ ).
Mentre aspetto di partire faccio un giro appena a lato alla stazione ferroviaria del Retiro. Molto degrado e sporcizia forse il risultato della baldoria di ieri a mezzanotte con i botti di fine anno ?
E il bus puntuale partì.
Due piani con posti “semi cama” e cioè semi letto. Lo schienale si reclina molto e una pedana permette di appoggiare le gambe.
Oltre a me solo una dozzina di passeggeri.
Appena lasciata la capitale si percorre la strada nazionale 9. Verdi campi e ancora campi, estancias, fincas, pascoli e nuvole che filtrano il forte sole.
Il rio Paranà è a un tiro di schioppo.
Ma se oggi nasce un anno è meraviglioso che sia con queste infinite praterie dove i cavalli corrono liberi…
Dopo giuste quattro ore si arriva a Rosario.
Sono le 17.30, ora la seconda parte fino a Cordoba. Il bus si riempie a metà.
Si fanno altre fermate in città più o meno importanti sulla strada.
Amstrong, Marcos Juárez, de Leones, Bell Ville sono solo alcuni dei paesi in cui il bus raccoglie passeggeri ai rispettivi terminal. Paesi in cui l'agricoltura è l'occupazione prevalente.
Intanto il tramonto è fantastico, l'acqua riflette le nuvole che regalano al cielo tanti unici disegni...
2 gennaio
Lascio l'hotel dopo una buona colazione (caffè, cornetto, pane e marmellata, succo d'arancia). Scelgo di restare un po’ più vicino al centro anche se in fondo sono a pochi passi anche qui al Quetzal.
Purtroppo oggi la giornata è coperta.
Trovo una sistemazione in camerata all'hostel 531 in calle Buenos Aires di fronte alla chiesa di San Francisco.
Cordoba è la seconda città più grande dell'Argentina ma il centro non è così grande e si gira a piedi facilmente basta un po’ di orientamento.
Cordoba ha un aspetto elegante nella sua piazza principale, Plaza San Martín in cui si affaccia l’imponente Cattedrale. A fianco il coloniale porticato bianco del palacio del Cabildo, il municipio. Subito dietro il paseo de las flores. Come sempre passeggiare senza schemi regala sorprese ogni volta.
A sud di calle Buenos Aires si arriva velocemente al terminal dei minibus. Ci vado per andare a Jesus Maria, un'ora circa di strada verso nord. Mi piace esplorare un po’ i dintorni di una città, per conoscere un paese è necessario confondersi anche e soprattutto nelle località meno famose.
L’estancia gesuita è chiusa oggi, lunedì. Ci arrivo a piedi ma mi sarebbe piaciuto entrarci, sarà per la prossima volta...
Tornando a Cordoba, non soddisfatto, decido per un'altra escursione in bus. Andrò a sud questa volta, in quarantacinque minuti si arriva ad Alta Gracia. Questa città offre molto, ha una estancia gesuita, oggi chiusa, ma io visiterò invece la casa (entrata 75$) dove visse Ernesto “Che” Guevara quando da bambino si trasferì con la famiglia da Rosario Molto interessante la visita per le numerose fotografie e immagini con utili didascalie che raccontano di un bambino “Ernestito” già molto vivace.
Ma a me emozionò molto la “Poderosa II”, la motocicletta marca Norton che il Che usò nel suo secondo viaggio in Sudamerica.
Il Che viaggiò molto, a piedi e anche in bicicletta quando fece un lungo viaggio nel nord dell'Argentina veramente tosto !
Alta Gracia è tutta una serie di vie su e giù e il terminal dei bus è abbastanza defilato. Chiedete in giro e non ci saranno problemi per orientarvi.
Per cena, quasi alle 23 (si usa così…), empanadas y vino rigorosamente tinto. Calle Corrientes, La Candela.
3 gennaio
Decido di proseguire verso nord, l'obiettivo estremo è Tilcara vicino a Jujuy. Lascerò Cordoba scegliendo La Rioja come destino di oggi. Mi informo in ostello per il prossimo bus per la Rioja. Solo uno alle 14.00 dal terminal grande.
Per questo mi informo se possibile partire dal terminal dei minibus
Ormai non faccio più in tempo per il minibus delle 10 per Villa de Soto ma prenderò il successivo delle 12.45. Da Villa de Soto mi confermano che si può proseguire per La Rioja.
Oggi è una giornata di caldo torrido, credo siano vicini ai quaranta gradi. È secco e ventilato ma si cerca l'ombra nelle piazzette e i viali di Córdoba.
Dal terminal del mercado sur parto per Villa de Soto, sono l'una meno un quarto e il viaggio dovrebbe durare tre ore.
La strada lasciata Cordoba inizia a salire, si passa da località di villeggiatura più freschi, La Cumbre, Capilla del Monte ecc.
Una volta arrivati a Cruz del Eje mi spiegano che è meglio restare qui per continuare fino a La Rioja. Le corse sono più frequenti. La biglietteria della linea per La Rioja peró apre alle 16.00, ne approfitto per mangiare qualcosa ma il caldo è impressionante qua, ci sono più di quaranta gradi e i ventilatori sembrano dei grandi phon.
Alla biglietteria Socasa trovo il biglietto per La Rioja ma parte alle 17.50 (410 $). Alla fine sarebbe stato meglio prendere il bus diretto da Cordoba delle 14.00.
Il viaggio ora è lungo, quattro ore fino a La Rioja.
Si lascia la provincia di Córdoba per entrare in quella più occidentale di La Rioja.
Il paesaggio è fatto di un’arida boscaglia bassa e nascosti qua e là alcuni cactus in grandi cespugli. Il sole è fortissimo soprattutto in questo periodo.
Viaggiare senza vincoli è come cadere nel vuoto senza mai finire…
Ora i cactus aumentano forse le temperature medie in questa zona sono superiori…
Fantastico
il tramonto prima di arrivare a Patquia, uno dei tratti di strada più belli che
abbia mai visto…
Quando arrivo a La Rioja sono le dieci passate. La città si presenta molto estesa e a quest'ora la gente è per strada per fare jogging e camminare. Ora l'aria è più fresca, si fa per dire, e si può respirare un po’.
Il terminal è a circa due chilometri e mezzo a sud della Plaza 25 de mayo. Raggiungo a piedi l'ostello Wayra percorrendo l’avenida de Ocampo verso nord.
L'ostello è basico e semi vuoto. Colazione inclusa e letto in camerata per 150 pesos.
Grazie al ragazzo dell'ostello mi metto d'accordo con due ospiti per un passaggio per domattina al Parque di Talampaya.
4 gennaio
Sono d'accordo con due ragazzi argentini che stanno girando in auto per andare con loro al parco di Talampaya mio obiettivo di questa deviazione fino a La Rioja.
Il parco si trova a sud ovest della città ed è un territorio antichissimo con alte gole e fenditure tra i quali passava un fiume prosciugato. Qui il clima è secchissimo tutto l'anno.
Vi descrivo come ci si può organizzare per visitarlo. Per iniziare considerate che in modo autonomo è possibile prendendo il bus della compagnia Facundo, ne parte uno alle 7 (150 $). Si scende al bivio per l'entrata vicina del parco. Una volta entrati non si può proseguire da soli ma alla biglietteria si possono scegliere tre opzioni:
Con minibus e guida 490$, con camion aperto sopra 525$ e con minibus ed estensione a un cañon 525$. Inoltre si paga l'entrata al parco, per gli stranieri sono 150$, i nazionali 90$.
Noi quattro, di è aggiunta una ragazza argentina, abbiamo scelto l'escursione classica con minibus e guida che partiva alle 12.00 erché quella in camion non aveva più posti liberi e la seguente sarebbe stata alle 14.30.
Il giro dura circa due ore e mezza.
Veramente molto interessante con panorami unici !
Vi lascio alle foto dove ogni commento è superfluo.
Per tornare a La Rioja il bus proveniente da Villa Union passa dal bivio dell'entrata del parco alle 15.40 circa poi un altro ancora (19.30?) prima dell'ultimo delle 22. Considerate un viaggio di almeno tre ore.
Nel mio caso con i tre amici una volta terminato il giro all'interno del parco, siamo andati in macchina a Villa Union. Abbiamo pranzato con asado e chivito (170$ a testa) e ci siamo rilassati un po’ in un paese dalle poche pretese.
Salutati gli amici ( pernotteranno in campeggio all'interno del parco dice c'é la biglietteria) e ritorno a La Rioja con il bus delle 19.15 (170$).
Domani mi aspetta il trasferimento in bus fino a Tucumán, sempre più al norte...
5 gennaio
Compro il biglietto del bus della compagnia Flecha bus per San Miguel de Tucumán (535 $) delle 8.10. anche oggi altro lungo viaggio rumbo al norte…
Il paesaggio fino a Tucumán e fatto di campi agricoli, praterie. Oggi è tutto coperto e ha piovuto.
Vedo tante case arrangiate, baracche e agglomerati poveri.
L’Argentina ha avuto un passato difficile e chi è arrivato in cerca di fortuna ha incontrato un paese dalle grandissime prospettive che ancora adesso immagina possano arrivare.
Passata Catamarca e Monteiros ci fermiamo in colonna. Non capisco il perché ma tutti sul bus restano tranquilli senza prestare o chiedere, pazienza. Approfittiamo per mangiare qualche empanadas comprate da un venditore che vista la coda intelligentemente coglie la situazione.
Sono le due passate quando arriviamo a San Miguel de Tucumán. Il grande terminal degli omnibuses non è lontano dal centro e Plaza de Independencia.
Prima di dirigermi in centro acquisto già il biglietto del bus per domani per Cafayate; partirà alle 6.30 ed è della compagnia Aconquija ( biglietteria numero 66), al costo di 350 $.
In avenida Laprida arrivo all’ostello di turno, il Backpacker Tucumán. 220 $ in letto in camerata inclusa la colazione. Bell'ambiente e grande, ben organizzato, buona musica, non lontano dalla piazza Independencia.
Sono fortunato, stasera ci sono ragazzi musicisti che rendono questa serata unica.
6 gennaio
Parto da Tucumán tardi avendo perso il bus per Cafayate delle 6.30. Il micro successivo parte alle 12.00 dal marciapiede 55.
La strada è spettacolare, passando e salendo per Tafì del Valle e poi giù fino ad Amaicha del Valle. La giornata inizia coperta poi le nuvole di diradano e da Tafì fino a Cafayate il panorama è una meraviglia. Cercate di ottenere un posto in bus accanto al finestrino. Tre ore e mezza e si è ad Amaicha del Valle. Sono le quattro e ci fermiamo a Quilmes, centro archeologico di epoca precolombiana.
Dopo un'altra ora eccoci a Cafayate, centro vinicolo a 1660 metri di altezza. Ci sono diverse “bodegas” cantine locali dove si producono vini rinomati del norte argentino. Tra questi il Torrontés, un bianco fruttato.
Scegliendo un alloggio dal terminal dei bus a piedi è facile arrivare in piazza centrale. Il paese è piccolo ma ha carattere e il turismo sta prendendo piede.
Da qui vorrei visitare successivamente Salta non prima di aver visto la Quebrada di Cafayate che viene attraversata dalla strada subito a nord proprio in direzione di Salta.
Alla fine trovo una casa privata su suggerimento di un ragazzo che in ostello non ha più posti.
La piazza è carina e circondata da ristorantini e negozi di artigianato. Ci sono agenzie che propongono escursioni nei dintorni e per il paese si possono visitare le numerose bodegas per conoscere e degustare i vini locali.
Il paesino è piccolo e rustico, molto tranquillo e con un clima piacevolissimo.
Con ragazzi argentini esco a cena, è mezzanotte ed è normale mangiare tardi.
Il dopocena in un locale dove si suona dal vivo.
7 gennaio
Mi aggrego al gruppetto di ragazzi argentini per la visita alle cascate del rio Colorado.
In piazza principale ci sarà la guida per il tour. Siamo in nove, (150$). Due taxi e si parte. Il sentiero inizia a partire dalla finca Las Nubes che si raggiunge dal centro in dieci minuti.
Da qui parte il sentiero per la cascata nascosta in un gola arida e ripida. Per la verità si cammina spesso al lato del fiume con piccole cascate e getti. Il paesaggio è arido, sassoso, con grandi cactus e piante grasse. Favoloso. La difficoltà sta solo nell'attraversare il fiume tante volte con il rischio di scivolare sulle rocce bagnate.
Due ore e mezza è il tempo necessario per arrivare all'ultima cascata che è la più bella di tutte e dove ci si può tuffare. L'acqua è freddissima ma lo stesso una meraviglia in una giornata di sole come oggi.
Il ritorno impegna meno dell'andata, le gambe ormai sono più sciolte, solo il sole picchia forte e bisogna fare attenzione per non scottarsi.
Si è a Cafayate per le due e mezza, approfitto del resto della giornata per visitare, vedere la Quebrada di Cafayate precisamente denominata Quebrada de las Conchas. Questa catena montagnosa nella cui valle il fiume Las Conchas si sviluppa in uno scenario unico. Qui i colori sono forti, dalle tonalità rossastre.
Il panorama è eccezionale già da pochi chilometri superata Cafayate in direzione Salta.
Ci sono agenzie che organizzano il tour lungo la strada fino alla Garganta del Diablo che dista 46,5 km da Cafayate. Nei pressi l'anfiteatro mentre lungo il tratto ci sono diverse formazioni rocciose che meritano una sosta.
Pertanto le possibilità per visitare questa magnifica Quebrada sono diverse.
Io mi accontento di vederla dal finestrino dell'autobus che prendo alle 16 al terminal. La prima fermata è alla Garganta del Diablo dopo 45 minuti (61 pesos).
L'entrata alla gola è spettacolare, qui gli strati di terra sono vecchi milioni di anni in cui l'acqua e il vento hanno creato questo scenario incredibile.
A 500 metri dalla Gola del diavolo tornando indietro c'è un'altra gola a fondo cieco chiamata Anfiteatro. Anche qui si possono vedere molto bene i tanti strati di rocce orizzontali che conferiscono alla camera un effetto unico, una meraviglia della natura.
Sembra di stare in un canyon statunitense oppure sulla luna; scegliete voi :-)
Un modo completo per visitare tutto questo tratto di strada è noleggiare l'auto oppure con tanta voglia prendere una bicicletta, e farsi una novantina di km per tutta la giornata.
Un modo intelligente è caricare la bici sul bus fino alla fermata della Garganta del Diablo per poi tornare fino a Cafayate. È inutile dire che bisogna essere bene in forma e portarsi molta acqua. La strada è molto bene asfaltata senza particolari salite impegnative.
Io nell'attendere il bus del ritorno per Cafayate (si aspetta dalla pensilina bianca di fronte all'anfiteatro) che sarebbe dovuto passare alle 19.30, facendo autostop “de dedo” ottengo subito un passaggio da turisti argentini con cui ho la fortuna di fermarmi diverse volte nei punti più interessanti della Quebrada.
Che fortuna!
8 gennaio
Lascio Cafayate con il primo bus della mattina per Salta ( Flecha bus 215 $) delle 8.30 ( il seguente è alle 10.30).
Dal bus anche stamattina è pura magia la strada che attraversa la Quebrada de las Conchas. Cielo azzurro e montagne dalle tante sfumature di rosso.
Super bellissimo favoloso!!
Dopo tre ore e mezza si entra a Salta capitale dell'omonima provincia.
Il terminal dista una decina di cuadras del centro che si raggiunge senza grandi difficoltà a piedi.
Mi informo già per il passaggio successivo per Humahuaca, Jujuy e Purmamarca.
La compagnia di colectivos Balut serve queste località andine del nord.
Humahuaca si può raggiungere con il bus diretto a La Quiaca giusto al confine con la Bolivia. Le partenze sono alle 5.30, 7.00, 10.30, 15.30, 22 e 24. Io acquisto il biglietto delle 7 (260 $).
Per Jujuy invece ci sono una dozzina di partenze partendo dalle 5.30 mentre l'ultima è a mezzanotte.
Da Salta infine è possibile proseguire un po’ per tutte le località dell'Argentina anche in Patagonia.
Dedicherò questa giornata alla visita di Salta nonostante oggi sia domenica e diverse attività siano chiuse. Il pomeriggio in Argentina significa siesta almeno fino alle cinque. Le strade sono deserte o quasi e il caldo torrido non invoglia per niente a camminare.
Pernotto in un ostello in calle Urquiza, Backpackers Suites & bar. Un letto in stanza da sei per 160$ compresa la colazione.
La plaza 9 de julio rappresenta il centro di Salta con la cattedrale e il Cabildo. Nei paraggi la chiesa di San Francisco.
Avenida Balcarce che arriva a nord fino alla stazione ferroviaria la sera si anima con locali tipici “peñas” dove la musica folcloristica è protagonista mentre si cena o si fa un aperitivo.
9 gennaio
Alle 7 sono sul bus per Humahuaca della Balut.
Ci si ferma a un paio di stazioni prima di Jujuy. Il paesaggio solo successivamente inizia a diventare sempre più bello…
A Jujuy veniamo trasbordati dopo più di mezz'ora in un altro bus immagino per un guasto. Ci sarà così in ritardo per questo sto valutando di scendere a Purmamarca e usare questa località come base per vedere i paesi di Tilcara e la Quebrada di Humahuaca.
La strada sale e il bus arranca mentre le montagne attorno sono tutte verdi dalla vegetazione quasi assente.
Da Volcan in poi è tutta una meraviglia! Sempre più bello, emozionante, splendido!!
Sono letteralmente a bocca aperta.
La fortuna di viaggiare è essere di fronte a questi regali della natura.
Con le foto potrete capire solo parzialmente quanto è bella questa zona, patrimonio dell'umanità.
Alla fine scendo a Tilcara visto che Purmamarca dista qualche chilometro dalla strada principale e il bus non si ferma. Così mi vedo il paese di Tilcara abbastanza turistico ma anche rustico di montagna.
Da Tilcara si può proseguire bene sia per Purmamarca che per Jujuy e Humahuaca.
Per Purmamarca gli orari sono questi quelli del pomeriggio 14.15, 15.00, 16.40, 17.10, 19.
A Tilcara si può visitare il Pucarà che è un complesso archeologico disposto su un piccolo cerro da cui si domina il pueblito. Oggi l'entrata è gratis, non so perché visto che è lunedì.
Il posto è affascinante per l'invasione di cactus tutti sparsi tra le basse case di epoca precolombiana.
Nel pomeriggio riparto per Purmamarca con il bus delle 16.40 (16$). Circa quaranta cinque minuti seguendo inizialmente la strada per Jujuy.
Subito noto il cerro de los siete colores alle spalle del paesino e il carattere turistico simile a Tilcara anche se quest'ultima è poco più grande. Purmamarca è più raccolta, piccolina.
Cerco una sistemazione per la notte che trovo dietro alla chiesa vicino alla piazzetta dove ci sono bancarelle di oggetti dell'artigianato locale.
All’Hostería Bebo Vilte trovo una camera per 200 $. Il posto è anche campeggio ed è conosciuto anche come “la casa encantada”. Qui conosco Luca e Lucas rosarinos con cui condivido la camera da tre letti.
Ceniamo in un locale vicino con empanadas e cerveza.
10 gennaio
Mi sveglio con una giornata nuvolosa, cielo coperto e pioggerellina fine, una rarità qui.
Con Luca e Lucas decidiamo di farci un giro lo stesso per il paese e in particolare seguendo il sentiero che circuita il cerro de los colores, chiamato paseo de los colorados. Nonostante il brutto tempo il giro è molto bello con formazioni rocciose incastonate nelle montagne rosse che hanno fenditure e forme strane.
Vengo a sapere che a causa della pioggia la strada nei pressi di Volcan è inondata con la conseguente interruzione della strada. I mezzi diretti a sud di Purmamarca sono interrotti, quindi per il momento impossibile prosegue in direzione Jujuy.
A questo punto continuo nel mio viaggio verso nord sperando che venga risolto il problema presto.
Con i due amici raggiungo Tilcara, successivamente prendo un biglietto per Humahuaca delle 16.20 (35 $).
Un'ora di viaggio fino a Humahuaca a più di 2900 metri di altezza.
Il tempo continua a essere brutto, tutto coperto, mentre si incrociano i mezzi pesanti della Dakar, il famoso rally che sta scendendo dopo la Bolivia in Argentina.
Trovo alloggio all’Hostel Giramundo Humahuaca, camera compartida da 220 pesos. Mochileros, musica, easy life…
Girando per il paese che è sicuramente il più grande di quelli visti finora. Turistico ma non quanto Tilcara.
Il monumento all'indipendenza è quello che richiama più gente. Per raggiungerlo si sale un'ampia scalinata fino in cima da dove il panorama sulla Quebrada è molto bello.
La chiesa della Candelaria e la piazzetta con il Cabildo è carina. C'è un bancomat proprio nella stessa piazzetta.
Ci sono molti Hostal e hotel, un campeggio, ristorantini, diverse piazzette.
Da Humahuaca si può proseguire fino a La Quiaca al confine con la Bolivia e per Iruya, un paesino nascosto più a nord che richiama qualche turista.
11 gennaio
Dopo colazione in ostello parto per Salta anche se ormai sono rassegnato sapendo che la frana nel paesino di Volcan non è stata ancora risolta.
Parto lo stesso per Tilcara giusto per cambiare aria e guadagnare qualche chilometro. Oggi la giornata è soleggiata.
Già arrivando a Tilcara vedo diversi autobus parcheggiati all'entrata del paese così come i caravan e i camion di assistenza ai vari team della corsa rally della Dakar. È tutto bloccato, si attende solo che l'interruzione stradale venga risolta quanto prima. La frana a Volcan ha causato due morti e l'evacuazione di mille persone!
Passeggio per far passare il tempo scoprendo un mercato ortofrutticolo dove si possono mangiare anche empanadas, pizza, grossi cartocci di patatine fritte e carne, enormi sandwiches con bistecca alla milanese e uovo che solo a vederli ingrassi due chili.
I paesaggi andini di questa regione della Quebrada di Jujuy sono molto caratteristici sebbene turistici.
Non trovo soluzione per poter andare a Salta.
Prendo un bus per Purmamarca pensando intanto a guadagnare chilometri e sperando che da lì salti fuori una soluzione.
Anche i taxisti (remis) non sanno molto, non so che fare ma la speranza è l'ultima a morire. Di restare un’altra notte qui a Purmamarca non ne ho proprio voglia. Anche con altri ragazzi ci scambiamo informazioni e idee ma non se ne fa niente fino a quando… arriva un furgone collettivo che va a San Antonio de los Cobres. Subito alcuni ragazzi si lanciano per chiedere informazioni e io non mi faccio scappare questa occasione. Da San Antonio sarà poi possibile proseguire per Salta seguendo una strada che non passa da Jujuy potendo così sorpassare il tratto di strada interrotto dell'inondazione.
Il combi si riempie in fretta, tutti ragazzi argentini tra cui alcuni che proprio domani hanno un volo da Salta.
Questo passaggio ci costerà un po’ caro, 450 pesos ma piuttosto che aspettare qui e non si sa fino a quando siamo disposti a tutto.
Alle 18 partiamo seguendo la strada che va a Salinas Grandes in direzione Susques. La strada è molto ben tenuta con un paesaggio meraviglioso!
Si arriva fino a un punto alto addirittura 4190 metri ed è straordinario, magico, emozionante!
Quando si arriva alla piana del salar inizia l'avventura, indimenticabile e memorabile passaggio con il bus sul lago salato accorciando rispetto alla strada in terra battuta che svolta a sinistra per San Antonio.
Lascio le foto di questo passaggio unico.
Intanto proviamo nel tentativo di convincere il conducente a portarci fino a Salta…
Quando sono le nove e mezza arriviamo a San Antonio de Los Cobres, un antico centro minerario ora pueblito polveroso e isolato con temperature serali piuttosto rigide, qui siamo a quasi quattromila metri di quota.
Il resto del viaggio lo continuano dividendoci in taxi che ci porteranno a Salta, si stima in circa tre ore (350 pesos a persona).
È l'una, sono a Salta!
Cerco una sistemazione in calle Urquiza che trovo in fretta con l’Hostal Amalaya (400 pesos).
Giornata da ricordare, viaggio improvvisato di grande avventura che ha regalato panorami fantastici, ricordi indelebili…
12 gennaio
Dopo la colazione in hotel, che consiglio per l'attenzione e simpatia, mi informo su internet sul passaggio in bus da qui fino a Corrientes.
Sia la “Flecha bus” che la “Veloz del norte” hanno colectivos fino a Corrientes.
Per telefono mi informo chiamando la Veloz del norte se ci sono ancora posti.
Il bus semi-cama parte oggi alle 17 e costa 1104 pesos. Lascio lo zaino in Hostal e a piedi vado al terminal. Acquisto il biglietto che per una promozione ha uno sconto. Che fortuna!
L'arrivo a Corrientes è per le 7.30 di domani.
Passo la giornata aspettando di partire.
Salta è bella viva oggi, con il sole e in settimana si anima allegramente. Una città coloniale con la classica disposizione delle vie a scacchiera o “cuadras”.
Pranzo con menù del día al Club 9 de Julio in Urquiza 1024. Porzioni gigantesche con carne, pasta e ogni ben di Dio.
Alle cinque si parte direzione Corrientes, sarà un lungo viaggio, il più lungo fino ad ora.
Panorami dilatati distanti, nuvole grandi che evidenziano le montagne verdi nelle pianure delle infinite praterie...
E non c'è solo luce e buio
Non c'è solo il verde e l'azzurro
E non c'è solo il rumore del vento
Non c'è solo caldo e freddo
E non c'è solo male e amore
Il mondo è tutto, pieno, ricco, infinitamente...
Ci fermiamo in paesi della pianura, paesi isolati e importanti per l'allevamento e l'agricoltura.
A Joaquín y González scendo un momento.
Ci saranno come minimo quaranta gradi e sono le dieci di sera !
Il bus per Corrientes segue una strada di pianura assoluta, provincia importante per la ganadería (allevamento).
Non c'è un filo d'aria e sul bus si sopravvive con l'aria condizionata.
13 gennaio
L'arrivo a Corrientes è accompagnato dall'alba calda, dopo una notte fresca per l'aria condizionata.
Subito dopo Resistencia viene fatto un controllo dei bagagli a bordo da parte della gendarmeria della provincia del Chaco, stiamo per entrare in quella di Corrientes.
Il ponte sul Paraná divide le due città. Un fiume il Paranà tra i più grandi del Sudamerica.
Appena sceso dal bus compro un biglietto per il successivo per Posadas, provincia di Misiones.
Compagnia colectivos Río Uruguay, 374 pesos, circa quattro ore.
Al terminal di Posadas con un bus ( il 15) preso appena usciti sulla destra, arrivo in centro.
Posadas e tutta a scacchiera e a quest'ora la gente fa la siesta pomeridiana. Fa un caldo assurdo, impossibile riuscire a stare fuori.
L’hostel Posadeña Linda in avenida Bolívar 1419 purtroppo è tutto pieno, chissà che ci tornerò domani. Mi consigliano l’Hostel Tarambana in avenida Gdor Roca quasi sulla costanera (lungo fiume). Ci vado a piedi dopo aver atteso invano il bus giusto.
Per fortuna c'è posto, 200 $ in stanza da 4.
Ora inizia la storia per andare a visitare le rovine delle missioni gesuite in Paraguay di Trinidad e Jesus de Tavarangue.
Per prima cosa è necessario prendere il bus che fa la spola tra i due paesi di Posadas e Encarnación, il primo in Argentina e il secondo in Paraguay. Un lungo ponte unisce i due paesi superando il rio Paranà.
È un po’ tardi forse ma ci provo lo stesso e aspetto il micro per Encarnación in avenida Entre Ríos all'angolo con Ayacucho. Il bus, anzi i bus perché ne passeranno un paio uno dopo l'altro, arriva dopo una buona ora di attesa, siamo in tanti qui alla fermata ( costo 20 pesos). Mezzoretta e si arriva al ponte, prima di passarlo si scende dal bus ( velocemente, per riprendere il bus che intanto aspetta dopo l'ufficio migratorio) e si passa al controllo documenti. Velocemente mi viene messo il timbro di uscita dall'Argentina sul passaporto. Esco e attendo con altri ritardatari il bus successivo che prosegue facendo il ponte fino in Paraguay. Stessa manfrina qui, questa volta ufficio migratorio paraguaiano e timbro di entrata senza tante domande. Risalgo su un bus che dopo un quarto d'ora finisce la corsa al terminal di Encarnación.
Dimenticavo, cambio per strada appena a lato del controllo paraguayano, 200 pesos in guaraní la moneta locale ( 1 pesos = 300 guaraní).
Encarnación è una delle città più grandi del Paraguay e ha vie molto animate, posto di frontiera e forse zona di contrabbando…
Subito compro il biglietto del bus per Trinidad, segnalato davanti a diecimila guaraní (circa 30 pesos).
Il caldo è soffocante.
Un'oretta ci mette il bus fino al bivio per le rovine della chiesa gesuita della Santissima Trinidad, patrimonio dell’Unesco. Scendo e Sergio la strada rossa fino all'entrata (circa cinquecento metri).
Per la visita bisogna pagare 25000 guaraní, costo che include anche le entrate alle altre due chiese gesuite di Jesus de Tavarangue e San Cosme y Damián.
La missione di Trinidad è la più grande e completa delle tre e mostra ciò che poteva essere la comunità gesuita del XVI secolo.
Fortunatamente incontro una famiglia in visita turistica che mi possono dare un passaggio anche a Jesus de Tavarangue a circa dodici chilometri da qui.
La missione è splendida per tanti motivi. La vegetazione lussureggiante, l'erba che fa da pavimento alla chiesa, per l'ubicazione del posto, i colori unici delle pietre rossastre e i dintorni morbidi di questa parte rurale di Paraguay.
Devo dire che il benvenuto che mi dà questo nuovo paese è gratificante e divento subito curioso di sapere di più, magari inserire il Paraguay come prossima destinazione di viaggio…
Non avrei mai fatto in tempo a visitare Jesus de Tavarangue senza il passaggio in auto che una famiglia Argentina mi dà. Troppo gentili!!
Alle 19.00 il sito della chiesa di Jesus chiude, in auto la raggiungiamo in tempo per visitarla.
Una chiesa che non è mai stata terminata per l'espulsione dei gesuiti nel 1767 e per questo interotta. Anche questa missione molto bella nel suo contesto.
Sempre con il gruppo argentino torniamo a Trinidad per assistere alla visita del sito illuminato e raccontato da una guida ufficiale attraverso musiche tipiche dell'epoca, musiche religiose Guaraní. Un momento molto toccante, romantico, delizioso.
Se potete non mancate questo programma serale in questo sito straordinario.
Il ritorno “ovviamente” è garantito dalla gentilezza della famiglia argentina che tornando a Posadas completa il grande favore riportandomi in ostello.
Formalità doganali al contrario, timbro di uscita del Paraguay e di entrata dell'Argentina dopo una colonna d'auto lunghissima sul ponte e sono in ostello. Ringrazio commosso la bella famiglia di Entre Ríos.
14 gennaio
Mi sveglio bene, non c'è il sole e la temperatura odierna non è assurda come ieri.
Faccio colazione in ostello, a proposito, non lo consiglio per la pulizia e spazi stretti nella camera, decido di partire.
Faccio alcune cuadras a piedi fino all'incrocio, sulla sinistra e dal lato opposto in avenida Roque Pérez attendo un bus per il terminal (n° 21).
Sono indeciso se fermarmi a San Ignacio da dove potrei visitare almeno tre missioni gesuite oppure andare direttamente a Puerto Iguazú. Quando scendo al terminal ho deciso, andrò a Iguazú mentre sulla via del ritorno per Buenos Aires probabilmente mi fermerò a San Ignacio.
Acquisto il biglietto del bus (crucero del norte, 322 pesos) che parte proprio adesso, alle 10.15. arrivo stimato alle tre del pomeriggio.
La strada segue quasi parallela il rio Paranà che segna il confine tra l’Argentina e il Paraguay. Una strada scorrevole delimitata da una ricca vegetazione che prende il posto delle pianure delle provincie attraversate precedente. Questa provincia Argentina, Misiónes, è ben diversa dalle altre. Questo è un tratto di terra incastonato tra grandi fiumi e dalla vegetazione sub tropicale. A est il Brasile del nord (Paranà e Santa Catarina) e a ovest il Paraguay. Terra rossa, grandi alberi, coltivazioni di mate e piccoli paesini campagnoli.
Sono quasi le tre e mezza quando si arriva a Puerto Iguazú.
Dopo due “todo full” in ostelli in avenida Córdoba, trovo un letto in camera compartida al Bambu Hostel all'angolo con avenida San Martín. Ostello un po’ più chic di altri, con cocktail di benvenuto, wifi, bagni puliti, colazione inclusa (ottima). Costo 270 pesos in camera da 15, non poco. Personale in gamba con bar super fornito.
Comunque ci sono diversi ostelli in avenida Córdoba, Mango Chill, Peter Pan, Traveller Hostel ecc.
Subito cerco un cambia valute che trovo in avenida Aguirre, “cambio link”.
Ormai è tardi per andare alle cascate, l'entrata costa 330 pesos e sarà per l'intera giornata di domani.
Passo il resto della giornata un po’ in giro, fa molto caldo, umidissimo. Il paese non ha un vero e proprio centro, è turistico con i soliti negozi tutti uguali di souvenir, cartoline, mate, vino e marocchineria come dicono qui.
Arrivo fino al monumento da dove si vedono le tre frontiere (Hito tres Fronteras) il punto estremo dove il Paranà si unisce al rio Iguaçú, il Paraguay davanti a sinistra e la costa del Brasile davanti mentre sulla destra si scorge l'alto ponte che collega l'Argentina al Brasile.
Non c'è molto da fare poi, l'ora della siesta è sacra in Argentina e ammetto che con questo caldo è da matti mettersi a girare così…
La serata è bella movimentata invece soprattutto per i tanti brasiliani in vacanza, in transferta nel lato argentino.
Io mi lancio a mangiare qualcosa al mercato turistico dove le bancarelle che vendono i prodotti locali, vedo soprattutto olive e olio d'oliva, frutta sciroppata, propongono piatti veloci, empanadas, picadas, patatine fritte e soprattutto birra bien helada. Io sono alla barraca da Marta ma qui alla “feirinha” ci sono tanti posticini dove sedersi in compagnia.
Ogni tanto la luce va via ma è il vero bello di questo posto così come di tanti posti molto lontani e difficili che danno di più del moderno e facile...
15 gennaio
Mi sveglio alle 7 per poter prendere il primo bus per le cataratas di Iguazú.
Faccio colazione, ricca e buona e vado al terminal.
Biglietto per le cascate, al parco nazionale di Iguazú, 130 pesos andata e ritorno (vi daranno entrambi i biglietti). Il tragitto è breve, neanche mezz'ora e si scende all'entrata. Il biglietto costa 330 pesos e consente di percorrere i circuiti superiore e inferiore, prendere il trenino per la Garganta del Diablo, il sentiero verde, il sentiero Macuco e l'imbarcazione per l'isola San Martin (che però è sospesa in questo periodo).
Io ho fatto così, ho seguito il circuito superiore, poi l'inferiore e infine sono andato alla Garganta del Diablo.
Insomma, le cascate di Iguazú sono veramente le più belle del mondo? Io credo proprio di sì non avendo visto altre cascate in uno scenario come questo. Uniche, impareggiabili, emozionanti e che non dimenticherete mai.
Il rio Iguaçú superiore si getta nel rio Iguaçú inferiore con diversi salti in una sequenza spettacolare!! Quando la natura si mostra con tutta la sua forza, la sua bellezza.
I sentieri sono molto ben congeniati, semplice trovare il senso dei circuiti con indicazioni facili.
Che bellissima giornata !!
Nel parco ci sono piccoli negozi di souvenir, un paio di ristoranti, l'hotel Sheraton, mini market per snacks e piatti veloci. Il bancomat all'entrata era out of order ( ormai è un ordine che non possa prelevare in Argentina ).
Segnalo la presenza di rubinetti d'acqua potabile ben segnalati nel parco.
Torno indietro che sono circa le due. Non so che fare, restare a Puerto Iguazú un'altra notte e ripartire presto domattina oppure partire subito guadagnando tempo e chilometri.
All'ostello avevo detto che sarei rimasto per la notte in più ma ci provo e chiedo se per partire devo comunque pagare la giornata. Il ragazzo è scaltro e capisce, non vuole niente (per la verità non c'è grande richiesta). Preparo lo zaino e riparto, destinazione San Ignacio, poi sarà la volta di Buenos Aires. Acquisto il biglietto della Crucero del norte a 268 pesos con partenza alle 15.30 e arrivo alle 19.30, quattro ore in totale.
Scendo sulla strada, il bus non entra al terminal.
Subito sulla strada c'è un piccolo ufficio informazioni, utile. Il señor (che tipo!) veramente bravo mi spiega dove sono gli ostelli ( tre ) e dove mangiare in modo buono e barato.
Come inizio non c'é male, sono stanco e affamato e come spesso succede con la classica sensazione di non avere capito se aver preso una giusta o sbagliata decisione di dove fermarmi…
Seguo le indicazioni per arrivare fino all'Hostel Madre America. Molto facile, basta camminare di 3-4 cuadras fino alla piazza principale e superarla appena, sulla sinistra di Sarmiento si trova l'ostello. Poco distante c'è un bancomat, un hotel e alcuni posti per mangiare. Ero tentato di andare l'ostello El Gesuita ma è poco più distante e allora entro qui al Madre America. Un ostello nuovissimo, solo sei mesi. Camera da 4 letti (2 a castello) per 165 pesos colazione compresa come sempre. Il posto è nuovo e pulito. Pochi mochileros qui a San Ignacio come d'altronde nella provincia di Misiónes.
Chiedo della missione gesuita di San Ignacio Minì, alle 20.30 c'è lo spettacolo Imagen y sonidos. Mi preparo velocemente e vado, arrivo che sta per chiudere, il tipo della biglietteria al cancello non mi fa entrare e mi chiede di dove sono, “Italia” rispondo. Pago il biglietto (180 pesos) e mi aggrego al numeroso gruppo di turisti argentini e brasiliani.
Bello, bellissima coreografia per gli effetti luminosi e sonori nella spiegazione-racconto di ciò che era una missione gesuita, comunità differente ma funzionante con grande successo.
Ceno al comedor esattamente a fianco il mio ostello, si chiama La Familia. Milanesa al plato e cerveza. Buono, semplice, tipico ma non proprio barato…
16 gennaio
Dormo, male ma dormo in questo ostello dove sono da solo in camera. Gli altri tre letti sono liberi tanto che per il caldo e i mosquitos penso anche a cambiarne uno o tutti… poi trovo come far funzionare l'aria condizionata, che io detesto, e finisco per cadere nel sonno più profondo fino alle nove passate…
Faccio colazione, conosco mamma e figlia con cui passiamo la mattinata assieme visitando le rovine della Missione Gesuita di San Ignacio Minì, dichiarate patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
La missione l'ho vista ieri sera nello show luminoso ed ero curioso di vederla con la luce del giorno. Sta piovendo come quando piove da queste parti con un'umidità fortissima che non dà nemmeno fastidio tanto si è così “acostumbrados” (abituati) a queste temperature.
Annesso c'è una piccola esibizione di oggetti ritrovati nella missione con diverse didascalie che raccontano la storia dei Gesuiti e del popolo Guaraní.
L'entrata costa 180 pesos e non viene considerata l'entrata della sera prima.
La mia idea sulle missioni, dopo averne viste tre.
Sicuramente quelle in Paraguay sono superiori a San Ignacio e dovendo scegliere direi che la più interessante è quella di Trinidad. Gli spettacoli serali sono belli, quello di Trinidad è incluso nel prezzo di entrata mentre quello di San Ignacio no e penso si possa farne a meno rispetto alla visita diurna.
Ho avuto una buonissima impressione del Paraguay nonostante le poche ore di visita in questo paese.
Nel primo pomeriggio riparto, devo essere a Buenos Aires entro dopodomani quando ho il volo di ritorno.
Mi incammino verso la ruta 12, dal lato opposto c'è il piccolo terminal di San Ignacio. Salgo subito su un piccolo bus per Posadas (50$).
Dopo una buona ora arrivo a Posadas. Cerco un buon orario per partire per Buenos Aires. Acquisto un biglietto per le 19.02 della Rio Uruguay a 1188 pesos, arrivo stimato alle 7.30 di domani.
Sono solo le tre del pomeriggio, con un bus pubblico vado in centro per perdere un po’ di tempo…
Cena in bus, stile aereo con hostess che porta un piccolo vassoio con panino, macedonia e un piatto di spaghetti con carne.
17 gennaio
Arrivo a Buenos Aires al terminal Retiro con almeno tre ore di ritardo causa problema a una gomma. Riparazione e ripartenza, i tempi sono lunghi ma per fortuna ho tempo da vendere.
Lascio la mochila (zaino) in un guarda equipaje (65 pesos) nel terminal ed esco, stanco ma ok.
Mi incammino verso il Microcentro e Plaza de Mayo, la Casa Rosada. Entro nel Cabildo, gratuito, con dettagli sulla storia di Buenos Aires e su cosa significassero i Cabildos in Sudamerica.
Continuo verso San Telmo, per avenida Defensa. Molto elegante questa parte poi a San Telmo, con negozi e gallerie, mercatini turistici. Buenos Aires mi ricorda tantissimo una grande città della Spagna, per esempio Madrid ma non solo
I ristoranti più o meno grandi propongono il menù del día, pasti veloci ed economici.
Dopo San Telmo, superato il parque Lezama arrivo a La Boca, un quartiere molto particolare di Buenos Aires. Il Caminito è una calle turistica con bar ristorantini, negozi e gallerie tutte rivolte ai turisti. Qui le case sono tutte colorate con rivestimenti ondulati in lamiera. La Bombonera è invece la “cancha” del Boca Juniors, lo stadio del mitico Boca Juniors.
Barrio tra i più storici di Buenos Aires, La Boca era abitata dai primi emigranti che arrivavano dall'Europa, italiani, spagnoli ecc.
Purtroppo non riesco a visitare tanto altro della capitale, poi sono invitato da un'amica argentina conosciuta a La Rioja che mi ospiterà.
Abita con il fratello nel barrio villa Ballester, circa cinquanta minuti di treno partendo dalla stazione di Retiro.
Non poteva finire nel migliore dei modi questo viaggio con una cena di asado y vino tinto !
18 gennaio
Giorno di rientro, peccato, purtroppo come sempre è arrivato il momento di tornare in Italia. Proprio adesso che mi stavo integrando sempre più.
Saluto Marina e Tomas e prendo il treno dalla vicinissima fermata di Chilavert diretto a el Retiro (il biglietto costa 12 pesos).
Una volta arrivati in stazione di Retiro, uscendo si attraversa e appena sulla sinistra c'é la biglietteria e punto di partenza degli autobus Tienda León diretti all'aeroporto Ezeiza (avenida Madero 1299 esquina San Martín; biglietto 190 pesos).
Facilissimo!
Ho il volo alle 13.45 e sono le 9.45, il bus parte alle 10.00, immagino un'oretta di viaggio considerando il traffico ecc ecc.
Infatti un'ora di viaggio e sono in aeroporto.
Per i voli internazionali meglio arrivare in tempo con almeno due ore di anticipo. Ho già le carte d'imbarco in formato elettronico avendo fatto il check in online (AirEuropa).
Il volo per Madrid è perfetto, puntuale e soprattutto molto comodo. L'apparecchio è un Boeing 787 dreamliner e a differenza dell'andata questa volta i computer personali funzionano tutti, tablet di ultima generazione e ottimo l'intrattenimento proposto con film in prima visione, giochi, ecc.
19 gennaio
Arrivo a Madrid il 19 mattina, dopo due ore di attesa altro volto per Milano Malpensa.
Non c'è tempo per pensare, solo il tempo mi darà altre risposte per questo nuovo viaggio appena iniziato...
Note
di viaggio
La gente
Gli argentini sono socievoli e molto “latini”.
Persone attente alle tradizioni e molto legati alla famiglia. Sempre disponibili e sorridenti, abbastanza attenti e comunque dalle buone maniere.
Le origini quasi sempre sono italiane o spagnole mentre gli indigeni sono sì parte integrante di questo popolo ma in netta inferiorità ai discendenti dall'Europa.
Ho incontrato tanti viaggiatori, “mochileros” che con pochi soldi girano il paese (soprattutto il nord) con allegria e spensieratezza.
Fino ad ora l'Argentina è il paese che mi ha ricordato di più l'Italia. La gente è molto simile per tanti versi agli italiani.
Per quanto riguarda la sicurezza ho incontrato sempre persone leali, mai nessun pericolo. Buenos Aires la capitale l'ho vissuta solo per poche ore, immagino sia importante fare attenzione in certi barrios e soprattutto in certi orari...
Trasporti
Micros o colectivos (omnibuses o bus), molto ben organizzati con terminal in ogni località anche le più piccole. I bus grandi hanno aria condizionata con temperature accettabili (portatevi comunque una felpa) e schienali reclinabili (semi cama) o completamente reclinabili (cama= letto).
Su alcuni bus si può ricaricare il cellulare con prese usb.
Nei viaggi in colectivos lunghi spesso danno anche un piccolo pasto, un sandwich o uno snack con qualcosa da bere. Anche caffè e acqua calda (x un te o mate) sono a disposizione in ogni piano del bus.
I taxi con tassametro sono numerosi e sbrigativi spesso convenienti.
Hotels
A seconda del tipo di hotel scelto ho sempre trovato una buona pulizia e igiene. Negli ostelli molto dipende dagli ospiti di camerata ma l'Argentina propone comunque alloggi dignitosi e con gusto anche ai livelli più bassi.
Generalmente è sempre inclusa la colazione nel costo della camera ( caffè latte the, succo, pane burro e marmellata, brioche “medialuna”, facturas che sono brioches varie ).
Gli ostelli consentono di conoscere molto facilmente altri ospiti, stranieri o argentini, fare baldoria in serata tutti assieme. Il wifi c'è sempre così come una cucina per prepararsi qualcosa, aree in comune, ecc. I bagni con docce (acqua calda ok) solitamente in comune almeno per le camere in condivisione.
Portatevi tappi per le orecchie...non si sa mai.. :-)
Ristoranti-cucina
Innanzitutto preferisco dire che esiste il piatto del giorno proposto a pranzo con una combinazione di primo secondo e dessert a prezzo fisso. Buono, generoso ed economico.
Il vino c'è ed è buono come in Italia.
Ma si può bere tutto quello che volete, gaseosas, birra, caffè ecc.
Pizza e pasta sono molto amati dagli argentini.
Pezzo forte della cucina argentina è la carne che può essere alla brace ( asado ) grigliata alla parrilla, di capra ( chivito ), pecora, manzo, pollo. Il chorizo è la salsiccia. Il lomo è la bistecca come invece la milanesa è la cotoletta impanata.
Le empanadas sono crocchette ripiene di carne o verdura più o meno piccanti con differenti variazioni a seconda della regione.
I fiambres sono gli affettati.
Il locro e un piatto povero di stufato di carne con mais, fagioli e verdure.
Altri termini nei menù: patynesa, milanesa, marinera, noquis, tallarines, canelones, sorrentinos, bife, salame, queso casero, panchos
Il pane, tira intendendo i filoncini attaccati e quindi uno, due “tira”, oppure i libritos appunto simili a libretti fatti a strati. I miga sono dei toast farciti.
Le quantità nei piatti sono spesso molto generose e si potrebbe benissimo mangiare in due anche con i sandwich.
Sulla carne, la famosa carne argentina. Bene. Non Ho mangiato asado tutti i giorni e devo dire che nemmeno è così facile approfittarne. Non costa poco e soprattutto non è così eccezionale come si dice. Gli argentini sostengono che la migliore carne viene esportata, quella che resta è "gonfiata" con ormoni e sostanze più o meno lecite...
Prezzi
Sinceramente mi aspettavo l'Argentina un po’ più a buon mercato.
Trasporti
I costi dei micros (bus) sono medio-alti.
Mangiare
Si mangia a partire da 4-10 € (70-200 pesos). Una cerveza costa dai 30 ai 70 pesos, lattina (25), bottiglietta (11) o bottiglia da un litro.
Empanadas 7-15 pesos
Pizza 75-150 pesos.
A Buenos Aires due fette di pizza e una di farinata (faina) con una bibita a 48 pesos.
Pernottamento
Mediamente ho speso 15 euro a notte.
Negli hosteles (ostelli) si dorme con 150-250 pesos
Gli hostal sono una via di mezzo 350-400 pesos.
Gli hotel sono più cari 500-600 pesos
Iguazú: l'entrata al parco costa 330 pesos (20 euro)
Spese
Volo a/r Air Europa da Milano Malpensa a Buenos Aires con scalo a Madrid: 770 €.
Check-in fatto online a partire da 48 ore prima della partenza ( sul primo volo ho potuto scegliere il posto mentre sul secondo no…).
Soldi cambiati/prelevati sul posto:
1 gennaio in aeroporto Buenos Aires 100 €
2 gennaio a Cordoba 150 €
4 gennaio a La Rioja 50 €
5 gennaio a La Rioja 150 €
7 gennaio a Cafayate 100 €
9 gennaio a Tilcara 50 €
11 gennaio a Tilcara 100 $
12 gennaio a Salta 100 $
14 gennaio a Puerto Iguazú 100 $
15 gennaio a Puerto Iguazú 100 $ + 50 €
17 gennaio a Buenos Aires 40 €
Costo totale del viaggio
1860 €
Costi trasporti dettagliati ($ = pesos)
Bus Buenos Aires aeroporto-Retiro 180 $
Bus Buenos Aires-Cordoba 780 $
Córdoba-Jesus Maria 61 $ x 2
Córdoba-Alta Gracia 50 $ x 2
Cordoba-Villa de Soto 200 $
Cruz del Eje-La Rioja 410 $
Villa Union- La Rioja 170 $
La Rioja-Tucuman 535 $
Tucumán-Cafayate 350 $
Cafayate-Garganta del Diablo 61 $
Cafayate-Salta 215 $
Salta, taxi x il terminal 70 $
Salta-Humahuaca 260 $
Tilcara-Purmamarca 16 $
Purmamarca-Tilcara 16$
Tilcara-Humahuaca 35 $
Humahuaca-Tilcara 35 $
Tilcara-San Antonio de los Cobres 450 $
San Antonio de los Cobres (taxi)-Salta 350 $
Salta-Corrientes 883 $
Corrientes-Posadas 374 $
Posadas-Encarnación 20 $
Encarnación-Trinidad 10000 guaraní
Posadas-Puerto Iguazú 322 $
Puerto Iguazú- Cataratas (a/r) 130 $
Puerto Iguazú-San Ignacio 268 $
San Ignacio-Posadas 50 $
Posadas-Buenos Aires 1188 $
Buenos Aires bus x Aeroporto 190 $
Costi pernottamenti dettagliati:
Cordoba hotel Quetzal www.hotelquetzal.com.ar 500 $
Córdoba hostel 531 200 $
La Rioja Wayra Hostel 150 $ x 2
Tucumán Backpacker hostel 220 $
Cafayate, casa de Alba 150 $ x 2
Salta Backpacker Suites 160 $
Purmamarca Hostería Bebo Vilte 200 $
Humahuaca, Hostel Giramundo Humahuaca 220$
Salta hostal Amalaya 400 $
Posadas Hostel Tarambana 200 $
Puerto Iguazú Hostel Bambu www.hostelbambu.com.ar 270 $
San Ignacio Hotel & Hostel Madre América 165 $
3135 $ = 190 € (14 notti)
Guida usata: Argentina- Lonely Planet. Edizione 2012 (abbastanza affidabile anche se i prezzi completamente sbagliati almeno tre volte più bassi...).
Colonna sonora: Ryan Adams “Prisoner”, Tom Brosseau “North Dakota Impressione", Ryley Walker e altri...
Links utiliwww.icmbio.gov.br/parna_iguacu
www.transporteaconquija.com.ar
Ringraziamenti
Quiero agradecer muchísimos los amigos argentinos que encontré en este viaje especialmente Marina, Tomás, Inés y Romina, Javier y Américo, Lucas y Luca, Lucila y su Mamá, Jorgelina y su grupo.
Sin duda Argentina tiene gente maravillosa.
Un abrazo fuerte fuerte a todos!!
michele