ARGENTINA
“PATAGONIA-TERRA DEL FUOCO-CASCATE DI
IGUACU’”
Diario di viaggio 10/01/2014-26/01/2014
di
Luciano
“Non ci sono mai
stati fiori sulle fosse comuni dei fucilati. Solo pietre, cespugli grigi e
l’eterno vento patagonico”.
“Patagonia
Rebelde”, Osvaldo Bayer
SOMMARIO:
1- PREMESSA
2- LETTURE
3- GUIDE
4- VOLI
5- COSTI
6- ITINERARIO
7- CRONOLOGIA
8- LUOGHI
9- CONSIDERAZIONI E QUALCHE CONSIGLIO
10- CONTATTO
1-
PREMESSA
Premesso che
questo è un viaggio che DEVE ESSERE FATTO!, ci sono sostanzialmente quattro
modi per effettuarlo:
1- affittare un
fuoristrada a Buenos Aires e fare il viaggio in macchina. Occorre essere almeno
un paio di buoni guidatori e preparasi a percorrere migliaia di Km. Sono circa
3.100 da Buenos Aires a Ushuaia, il percorso più breve, ma poiché si faranno
diverse deviazioni calcolatene 4.000 abbondanti. Se poi passate prima da El
Calafate e poi scendete a Ushuaia per tornare a Buenos Aires in aereo ne farete
quasi 6.000 nel monotono e piatto paesaggio patagonico. In questo modo si può
personalizzare maggiormente il viaggio, ma è un’opzione che richiede tempi un
po’ più larghi e flessibili.
Se fatto da due
persone dello stesso nucleo, ad esempio marito e moglie, non credo sia molto
economico, perché ai circa 3.500 ed oltre €uro dell’affitto del mezzo
occorre aggiungere i costi del carburante che non è economico per gli standard
argentini (1,34 €uro al litro, il diesel), e i km da fare sono tanti. Dall’altra
parte c’è il vantaggio indubbio di fermarsi dove si vuole e per il tempo che
si vuole, ma è sicuramente più caro, a meno che non si tratti di quattro
persone appartenenti a due o più nuclei diversi. Allora le spese vanno divise
conseguentemente e il costo si riduce notevolmente. Qualora sia questa la vostra
scelta, vi sarà di sicura utilità il sito www.tierradelfuego.org.ar
alla voce “Via terrestre”.
2- fare un
viaggio tutto organizzato con un operatore turistico. Per chi ama il genere,
basta sfogliare un depliant.
3- arrivare a
Buenos Aires e organizzare tutto da lì. Sarebbe sicuramente una soluzione più
economica rispetto al tutto organizzato dall’Italia, ma è molto rischioso,
soprattutto in altissima stagione come è ,ad esempio, gennaio che corrisponde
grosso modo al nostro mese di agosto. Ed è pressoché certo, se si intende
volare, trovare il tutto esaurito. Per il resto (hotel, escursioni, ecc) non ci
sarebbero problemi.
4- redigere un
progetto di massima personalizzato e concordarlo con un’agenzia dall’Italia
o un operatore turistico in Argentina.
Noi abbiamo
adottato questa soluzione (è una modalità per me poco consona) non perché la
ritenevamo la migliore ma perché ci consentiva di realizzare il viaggio con i
tempi rigidi che avevamo, eliminando i margini di incertezza. I tour
operator argentini che abbiamo contattato ci proponevano costi addirittura
più alti di quelli di una giovane agenzia di Roma alla quale si siamo rivolti.
Abbiamo quindi buttato giù una proposta e confrontandoci con l’agenzia la
abbiamo via via perfezionata. Ne è uscito un programma che somiglia molto ai
tour classici che si vedono sui depliant, ma i costi sono stati un po’ più
contenuti e ci siamo ritagliati qualche spazio autonomo.
Saremmo voluti
scendere a Ushuaia via terra almeno fino a Rio Gallegos e da qui in aereo a
Ushuaia.
Ipotesi che si è
rivelata impraticabile perché avremmo dovuto prendere un pullman da Puerto
Madryn fino a Comodoro Rivadavia (circa 6 ore) e da qui un altro pullman per
Puerto Deseado (altre 4 ore) con arrivo alle ore 00:30 e il giorno successivo
fare la escursione a Isla Pinguino, visita soggetta alle condizioni
atmosferiche. Aggiungere altre ulteriori 10 ore di pullman per Rio Gallegos e
poi, non essendoci un volo diretto da qui a Ushuaia, tornare a Buenos Aires (o
scendere Rio Grande e da qui ripartire il giorno dopo per Ushuaia) e da
qui a Ushuaia (altre 10 ore e 15 minuti tra voli e sosta a Buenos Aires). O, in
alternativa, da Puerto Deseado prendere il pullman per El Calafate passando di
nuovo per Comodoro Rivadavia (15 ore di viaggio notturno) e poi da El Calafate
prendere l’ aereo per Ushuaia dopo le gite ai ghiacciai.
MASSACRANTE in
entrambi i casi!
Questo è quanto
ci è stato detto. Ma in realtà, ho verificato su internet che un volo diretto
Rio Gallegos/Ushuaia, gestito da Aerolineas Argentinas, ci sarebbe, impiega meno
di un’ora e mezza per coprire la distanza e costa sui 60 €. Ma non è
operativo tutti i giorni, per cui è necessario impostare tutto il viaggio
tenendo conto della operatività dei voli tra queste due località. Oppure
da Puerto Deseado risalire fino a Comodoro Rivadavia e da qui volare a Ushuaia.
Ma allora
torniamo ancora alla necessità di poter disporre di tempi più lunghi ed
elastici. Praticamente impossibile per noi che avevamo i tempi contingentati e
rigidi. Un viaggio così, che lo si fa in fuoristrada o con i mezzi pubblici,
richiede tempi più lunghi e noi invece avevamo vincoli non superabili.
Anche se non è
proprio come lo volevamo noi, ne è uscito comunque un gran bel viaggio. E
definirlo soltanto “un viaggio” è riduttivo perché in realtà sono più
viaggi in uno per la varietà dei luoghi, degli ambienti, dei climi. Si va
dall’interesse faunistico di Punta Tombo e della Penisola di Valdés, al
fascino dell’ estrema Ushuaia, alle meraviglie naturalistiche del Perito
Moreno e degli altri ghiacciai, alle Cascate di Iguacù e il suo clima
tropicale.
Certo, il viaggio
sarebbe stato più completo se avessimo potuto includere anche la parte andina,
Salta per intenderci. Ma non avevamo quei 3-4 giorni in più che sarebbero stati
necessari e, dovendo tagliare da qualche parte, la scelta è caduta qui, anche
perché parecchi anni fa e in due diverse occasioni avevo già visitato le Ande
dai versanti dell’Ecuador, Perù, Bolivia e Cile.
Qualunque modalità
vogliate scegliere per realizzarlo,
FATE QUESTO VIAGGIO E NON VE NE PENTIRETE!
2-
LETTURE:
- Patagonia
Express, Luis Sepulveda, Tea
- In Patagonia,
Bruce Chatwin, Adelphi
- Ritorno in
Patagonia, Bruce Chatwin, Adelphi
- Patagonia
Rebelde, Osvaldo Bayer, Elèuthera
- Sopra Tombe ed
Eroi, Ernesto Sabato, Einaudi
- Francisco
Coloane, Terra del Fuoco, Guanda
“Patagonia
Express” di Sepulveda è un eccellente diario di viaggio.
“In
Patagonia” e “Ritorno in Patagonia” di Chatwin sono libri di viaggi.
“Patagonia
rebelde”, di Osvaldo Bayer, è un testo storico e racconta le drammatiche
vicende della rivolta dei gauchos delle estancias e
dei lavoratori della Patagonia nel 1921 per conseguire migliori condizioni
retributive e la sanguinosa repressione dell’esercito argentino che ne seguì.
“Sopra eroi e
tombe” narra, sullo sfondo della complicata vicenda amorosa tra il
giovanissimo Martin e la misteriosa Alejandra, le tragedie delle guerre
fratricide argentine. Il romanzo prende le mosse dal Parco Lezama, quartiere San
Telmo sul limitare della Boca, sotto la statua di Ceres
In ”Terra del
fuoco”, Coloane, con i nove brani che
compongono il libro, racconta la Terra del Fuoco attraverso le vicende dei suoi
incredibili personaggi fatti di
cercatori d’oro, avventurieri, uomini di mare e rivoltosi.
3-
GUIDE:
Ho
usato:
- Argentina, Lonely Planet, edizione
italiana, novembre 2012
- Argentina, National Geographic, edizione
2013
- Argentina, Routard, edizione italiana 2011
- Argentina, Carta stradale Michelin
Delle tre, ho
utilizzato prevalentemente la guida Routard per la sua maggiore praticità e
facilità di consultazione, anche se la Lonely Planet è più completa.
4- VOLI:
Volo
internazionale con Air Europa e scalo a Madrid sia all’andata che al ritorno.
Un signore mi ha detto che il volo con Alitalia, diretto, costava oltre 300 €
di più dei 900 €uro spesi con Air Europa. Un altro, che ha volato con
Aerolineas Argentinas (volo diretto da Roma) mi ha detto di aver speso 900
€uro. E’ il caso di fare TUTTI I RISCONTRI del caso prima di acquistare il
biglietto. Tra l’altro, se all’andata la sosta a Madrid è di un paio di
ore, al ritorno è di oltre sei ore. Per cui se non volete fare tutte quelle ore
di sosta, prendete in considerazione un volo diretto.
Questo il piano
di voli:
ROMA/MADRID
MADRID/BUENOS
AIRES
BUENOS AIRES/TRELEW
TRELEW/USHUAIA
USHUAIA/EL
CALAFATE
EL CALAFATE/PUERTO
IGUACU’ con scalo a BUENOS AIRES
PUERTO IGUACU’/BUENOS
AIRES
BUENOS AIRES/MADRID
MADRID/ROMA
5-
COSTI
Costo complessivo
€ 7.250 in due (inclusi i pasti non compresi – quasi tutti -, circa
300 €uro, che abbiamo
pagato a parte in loco).
Tutti i voli sono
costati 3.544 €.
Nel costo è
compresa l’assicurazione sanitaria, bagaglio e annullamento viaggio. Dato il
largo anticipo (circa 7 mesi) con cui ho definito il viaggio, mi è sembrato opportuno
assumere qualche precauzione.
Essendo gennaio
altissima stagione (è come il mese di agosto da noi) i prezzi ne risentono di
conseguenza, a partire dai voli, dagli alberghi, dalle escursioni. Insomma
l’altissima stagione riverbera su tutti i costi.
6- ITINERARIO
- Buenos Aires
- Puerto Madryn
(Punta Tombo/Penisola di Valdés)
- Ushuaia
- El Calafate
- Puerto Iguazù
- Buenos Aires
7-
CRONOLOGIA
10-11 gennaio
2014, venerdì/sabato-Roma/Madrid/Buenos Aires
Partenza da Roma
e arrivo a Buenos Aires. Tour guidato
della città. Siamo solo noi due con l’autista e la guida. In una città
ideale per il poco traffico a causa della giornata di sabato, vediamo in
sequenza:
Microcentro,
Monserrat, San Telmo, la Boca, la Bombonera, Caminito, Puerto Madero, Retiro,
Recoleta , Palermo.
La sera, cena con
spettacolo di tango al Cafè de los Angelitos.
12 gennaio
2014, domenica- Buenos Aires
Giornata libera,
tutta rigorosamente a piedi. Rivediamo alcuni luoghi già visti il giorno prima
e altri ancora con il seguente itinerario:
Avenida 9 de
Julio, Avenida Roque Saenz Peña, Plaza de Mayo (Cattedrale, Cabildo, Casa
Rosada), Defensa, Plaza Dorrego con il suo caratteristico mercato domenicale
del’antiquariato, Puerto Madero, PLaza San Martin, Avenida Florida, Avenida
Corrientes, Avenida 9 de Julio.
13 gennaio
2014, lunedì-Trelew/Punta Tombo/Puerto Madryn
Trasferimento in
volo all’aeroporto di Trelew e da qui direttamente alla pinguinera di Punta
Tombo. Il pomeriggio partenza per Puerto Madryn.
14 gennaio
2014, martedì-Penisola di Valdés
Escursione
dell’intera giornata alla Penisola di Valdés.
15 gennaio
2014, mercoledì-Puerto Madryn/Ushuaia
Da Puerto Madryn
all’aeroporto di Trelew per il volo su Ushuaia dove arriviamo alle 12:15.
Visita della città, prima a piedi e poi con una sorta di city bus (durata poco
più di un’ora). Qui fa buio alle 22:30 per cui c’è ancora molto da andare
in giro. Nel considerare i tempi di permanenza a Ushuaia, tenete in debito conto
del fatto che la giornata qui è cos’ lunga.
16 gennaio
2014, giovedì-Ushuaia
Al mattino
escursione al Parco Nazionale della Terra del Fuoco e il pomeriggio navigazione
del Canale di Beagle.
17 gennaio
2014, venerdì-Ushuaia
Giornata libera
ad Ushuaia. In giro per la città ed escursione al Cerro Martial poco sopra la
città.
18 gennaio
2014, sabato-Ushuaia/El Calafate
Ancora in giro
per la città che essendo piccola, oramai conosciamo a memoria. Pomeriggio volo
per El Calafate. Anche qui fa buio verso le 22:30.
19 gennaio
2014, domenica-El Calafate/Perito Moreno
Visita alla
deliziosa laguna Nimez per me (motivi “tecnici” mi hanno impedito di
visitare il Perito Moreno), escursione al Perito Moreno per mia moglie.
20 gennaio
2014, lunedì-El Calafate/Perito Moreno
Al mattino visita
alla Laguna Nimez (per me è un gradito ritorno), al pomeriggio escursione al
Perito Moreno (per mia moglie è la seconda volta in due giorni).
21 gennaio
2014, martedì-El Calafate/Puerto Iguacù
Trasferimento da
El Calafate a Puerto Iguazù via Buenos Aires che impegna l’intera giornata.
Ma non credo si possa fare altrimenti.
22 gennaio
2014, mercoledì-Cascate Iguacù
Escursione alle
Cascate dal lato brasiliano al mattino e il pomeriggio in giro per la cittadina
di Puerto Iguazù e visita al Mirador de las tres Fronteras
(brasiliana, paraguaiana e argentina).
23 gennaio 2014, giovedì-Cascate Iguacù
Escursione alle
Cascate dal versante argentino e al ritorno in giro per la cittadina.
24 gennaio
2014, venerdì-Puerto Iguacù/Buenos Aires
Ritorno a Buenos
Aires e in giro per la città per gli ultimi acquisti.
25-26 gennaio 2014, sabato/domenica-Buenos Aires/Madrid/Roma
Partenza da
Buenos Aires, volo Air Europa, con
scalo a Madrid della durata di circa 6h. Da qui, un comodo volo di ritorno
Alitalia di poco più di due ore ci porta a Roma.
8-
LUOGHI
Buenos Aires: la città
è gradevole e merita una visita non superficiale. Noi la abbiamo visitata con
guida in lingua italiana (brava) e autista soltanto per noi.
Il secondo giorno
abbiamo proceduto per conto nostro per l’intera giornata ripercorrendo alcuni
luoghi già visti e includendone di nuovi.
La visita della
città può essere effettuata anche con “Buenos Aires bus” (www.buenosairesbus.com)
il city bus che parte e termina nella Avenida Roque Saenz Peña , n. 846 (è la
diagonale che dalla Avenida 9 de Julio va alla Plaza de Mayo) nei pressi
dell’incrocio con Avenida Florida. Con il sistema hop-on/hop-off, parte ogni
venti minuti dalle 09:00 e l’ultima uscita è alle 17:20 nel periodo estivo.
Effettua 25 fermate (Caminito è la n. 9). Il commento in cuffia è disponibile
anche in lingua italiana. Il costo del biglietto era (dico era perché con il
deprezzamento del pesos della settimana precedente la fine di gennaio i prezzi
saranno sicuramente lievitati) di 150 pesos per 24 ore e 200 per 48 ore. Può
essere una buona opzione per avere un sguardo d’insieme sulla città,
soffermarsi sui punti che interessano di più e risalire sui bus successivi. Il
biglietto si può comprare alla partenza, sul bus ed anche online. Hanno durata
di 24 o 48 ore.
Un’altra
possibilità è data dai free walking tours (www.buenosairesfreewalks.com)
e (www.bafreetour.com) che
partono rispettivamente alle 10:30 da Plaza Estado del Vaticano vicino al Teatro
Colòn e alle 11:00 e alle 15:00 all’altezza del Palazzo del Congresso (Avenida
Rivadavia angolo con Avenida Rodriguez Peña).
Ci si incontra ai
punti di raduno e si parte a piedi per i percorsi prestabiliti. Sono gratuiti ma
non sono in lingua italiana. Sono condotti da giovani in gran parte studenti.
Caminito: anche
qui c’è un nome che evoca un po’ di Italia. E’ quello del pittore Benito
Quinquela Martin, figlio di emigrati genovesi. E’ un museo a cielo aperto
fatto di vecchie case riqualificate con esterni in lamiera colorate con toni
vivacissimi. Non sono originali, ma ricostruite com’erano un tempo. A queste
strade si è ispirato l’autore del celebre tango “Caminito” Juan de Dios
Filiberto da cui poi ha preso il nome il sito. C’è anche un mercatino
adiacente. Nelle sue vie pullulano gli artisti di strada (pittori, ballerini di
tango). Ci sono ancora i vecchi binari. Non allontanatevi da Caminito che è
sicuro, ma fuori dalle sue strade siamo in piena Boca che non è per niente
sicura.
Cascate di Iguazù:
semplicemente uno spettacolo della natura, assolutamente da non perdere. E’
difficile concentrare nello stesso viaggio due grandiosi fenomeni della natura
come le cascate di Iguazù e il Perito Moreno. Sono costituite dal Parco
Nazionale dell’Iguaçù (versante argentino) e dal Parco Nazionale dell’Iguazù
(lato brasiliano). Entrambi i versanti sono stati dichiarati Patrimonio
dell’Umanità rispettivamente nel 1984 e nel 1986. Vanno visti tutti e due i
lati, ma in caso di scelta è ampiamente preferibile la parte argentina.
El Calafate: cittadina
di circa 20.000 abitanti sul lago Argentino, gravita tutta sulla Avenida del
Libertador dove si trovano tutti i negozi, le agenzie e i ristoranti. E’ da
qui che partono le escursioni per i ghiacciai. Una bella sorpresa è stata la
Laguna Nimez.
Laguna Nimez:
semplicemente deliziosa! Si trova a El Calafate sulla sponda del lago Argentino
di fronte alla Isla solitaria. E’ un
bell’habitat, dove vivono svariate
specie di uccelli tra cui anche una colonia di fenicotteri rosa. E’ agevole da
raggiungere a piedi da qualunque hotel della cittadina. Si paga un biglietto
d’ingresso di poco più di 4 €, ma li vale tutti. Il biglietto ha validità
24 ore, per cui potete andarci anche due giorni di seguito. La visita dura circa
un’ora e mezza, ma potete restarci tutto il tempo che volete. Attrezzatevi,
perché il vento è forte e gelido.
Parco dei ghiacciai: noi
abbiamo visto solo il Perito Moreno che dista 80 km da El Calafate ed è di un
incanto assoluto. Ho chiesto ad una guida, dovendo fare una scelta, se vedere il
Perito Moreno (Patrimonio Mondiale Naturale dell’Umanità dal 1981) o fare la
navigazione per i ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini. Mi ha risposto che il
top è il Perito Moreno e che la navigazione per gli altri ghiacciai è un
completamento. Una turista italiana che ho incontrato e che ha fatto tutte e due
le escursioni mi ha detto di aver preferito la navigazione per i ghiaccia Upsala,
Onelli e Spegazzini che consente un contatto più ravvicinato con i ghiacciai
rispetto al Perito Moreno. Fate tutte e due le escursioni, così non vi restano
rimpianti.
In ogni caso,
l’emozione che vi provocherà il Perito Moreno vi rimarrà dentro.
Parco Nazionale della Terra del Fuoco:
ovvero l’incanto di una natura incontaminata! Gli alberi tagliati che si
vedono sono opera dei reclusi del penitenziario di Ushuaia, che, chiuso nel
1947, attualmente ospita il Museo Marittimo. Il Parco si può visitare a piedi
su agevoli sentieri o con il “Tren del fin del mundo”. Ora trenino
turistico, un tempo veniva utilizzato per il trasporto dei detenuti dalla casa
di pena di Ushuaia ai campi di lavoro.
La spiegazione è
fornita in tre lingue: spagnolo, inglese e portoghese. Effettua una breve sosta
di una ventina di minuti lungo il percorso.
Per la bellezza
dei luoghi, sarebbe meglio fare il percorso a piedi per poterne godere appieno
le meraviglie. Oppure farlo prima in trenino e poi a piedi. Noi lo abbiamo fatto
in trenino poiché quel giorno pioveva.
Dalla Maipù
(parallela della Avenida San Martin e davanti al porto), nel tratto compreso tra
la 25 de Mayo e la Juana Fadul, partono frequenti taxi e pulmini che vi portano
all’ingresso del Parco. Alla fine del percorso potete prendere di nuovo un
mezzo per tornare in città.
Patagonia: 900.00 km²,
1.800.000 abitanti, una densità di popolazione bassissima. E’ una terra
spopolata e spazzata dal vento. “Patagonia, tra il freddo e il perenne vento
australe” e “l’eterno vento patagonico” così Osvaldo Bayer nel suo
libro. Il clima è differenziato ma il vento è una costante. A Puerto Madryn,
alla Penisola di Valdés e a Punto Tombo tira vento ma fa caldo, a Ushuaia c’è
vento e fa un freddo gelido che ti penetra l’anima. A El Calafate il vento è
forte ma è meno rigido che a Ushuaia. Di conseguenza anche l’abbigliamento va
adattato alle diverse situazioni climatiche.
Sono stati fatti
dai governi diversi tentativi per invogliare la gente a trasferirsi in Patagonia
dalle altre parti dell’Argentina, ma al momento senza esiti apprezzabili. Gli
incentivi che hanno accompagnati i diversi tentativi non hanno avuto il successo
sperato. Stipendi più alti di un 30%, mutui agevolati per l’acquisto della
casa, tariffe più basse di un buon 30% non sono stati sufficienti a realizzare
l’obiettivo di spostare fette di popolazione verso queste terre piene di
fascino per il visitatore ma inospitali per viverci.
Punta Tombo: la riserva
faunistica di Punta Tombo si trova 120 km a sud di Trelew ed ha una
straordinaria concentrazione di pinguini della specie Magellano. C’è un
rigido protocollo nel rapporto con i pinguini. Oltre, ovviamente, a non provare
ad avvicinarli, quando questi attraversano il sentiero, hanno diritto assoluto
di precedenza. Perciò occorre fermarsi e lasciarli passare. I guardaparco sono
molto attenti ed inflessibili nel richiamare severamente chi si discosta dalle
regole. Né si può oltrepassare il sentiero delimitato ai due lati da sassi e
staccionate. E’ possibile vedere anche qualche raro nandù (o struzzo
americano, più piccolo di quello australiano) e qualche guanaco sia nei pressi
della pinguinera che lungo la strada che da Trelew porta alla riserva faunistica.
Teatro Colon:
semplicemente SONTUOSO! Assolutamente
da non perdere! Durante le visite programmate sentirete risuonare qualche
dozzina di volte le parole “arquitecto italiano”. Il riferimento è
all’architetto italiano Francesco Tamburini che ne diresse i lavori di
costruzione insieme al suo allievo architetto Vittorio Meano. Senza cadere nello
sciovinismo, in periodo di decadenza nazionale, fa un certo effetto sentir
decantare il talento di due italiani. Le visite guidate non sono in italiano.
Si trova sull’Avenida
9 de Julio ma l’ingresso è dalla
parte opposta.
Ushuaia: ovvero IL FASCINO DELL’ESTREMO. Non solo in senso geografico ma anche
climatico. La città più a sud dell’emisfero australe (in realtà Puerto
Williams, in Cile, è leggermente più a sud di Ushuaia), ti fa cogliere quella
sensazione indefinibile che si prova in quei luoghi che rappresentano un punto
finale. Penso a Capo da Roca in Portogallo, Capo Nord in Norvegia o Vladivostok
nella Russia asiatica. Sei arrivato al termine di un percorso.
A gennaio a
Ushuaia è estate e le temperature dovrebbero essere intorno ai 14°. I giorni
in cui noi siamo stati là, in realtà, ha fatto temperature più basse e un
vento gelido. Se fate l’escursione nel Canale è bene coprirsi bene perché il
vento è molto forte e gelido.
In passato fu una
durissima colonia penale: “la Siberia argentina”, “Ushuaia, peggio che la
morte, la reclusione in quel carcere alla fine del mondo” (Osvaldo Bayer).
9-
CONSIDERAZIONI E QUALCHE CONSIGLIO
Come ho già
detto sopra, Il viaggio sarebbe stato più completo se avessimo potuto includere
anche la parte andina dell’Argentina, ma con i tempi dati, dovevamo
sacrificare qualcosa ed è toccato a Salta.
Cambio: c’è il cambio parallelo, più vantaggioso di
quello ufficiale. A Buenos Aires ho cambiato a 11 pesos a €uro (il cambio
ufficiale era a 8,90), ma alcuni italiani che ho incontrato hanno cambiato a
13,50. Altri sono stati truffati, avendo ricevuto non banconote ma fotocopie di
esse. Occorre essere accorti. Nell’Avenida Florida è un pullulare di
personaggi che propongono il cambio parallelo sotto gli occhi dei poliziotti in
servizio, dal che ho dedotto che il cambio parallelo è largamente tollerato. A
Puerto Madryn e El Calafate non ho trovato il cambio parallelo, mentre a Ushuaia
ho cambiato a 10 pesos presso un ristorante cinese (in fondo alla Avenida San
Martin) che esponeva sulla porta dei piccoli cartelli il tasso di cambio (1
€=10 pesos, 1 USD=8 pesos). Soprattutto a Buenos Aires, se acquistate nei
negozi (ma soltanto se fate acquisti) accettano valuta straniera con un cambio
migliore di quello ufficiale, dandovi il resto in pesos. Con il deprezzamento
del pesos il cambio dovrebbe essere diventato più vantaggioso.
Cibo: l’ eccellenza
alimentare dell’Argentina è costituita dalla carne. I bovini pascolano in
totale libertà nelle fertili e incontaminate pianure della Pampas. Ne consegue
che la qualità e il sapore della carne sono deliziosi. I piatti migliori sono,
in ordine alfabetico:
- asado:
arrosto di carne di manzo cotta alla brace;
- bife:
bistecca bovina spessa e tenera;
- chorizo:
salsiccia;
- cordero
alla brace (agnello patagonico)
- dulze
de leche: dolce di latte;
- empanada:
involtino di pasta variamente riempito (carne, verdura, uova, formaggi, con
abbondante cipolla);
- lomo:
filetto tenero;
- ojo
de bife: un taglio particolare di carne molto buono;
- parrilla:
grigliata di carne;
- provoleta:
una sorta di provolone alla brace.
Per la carne
chiedete sempre “bien cocida”, se la volete ben cotta, altrimenti ve la
servono al sangue.
In ogni caso,
ovunque cada la vostra scelta (ma avrete tempo e modo di gustare tutte le
specialità), è una scelta di cui non avrete motivo di pentirvi.
Un passaggio con
i gelati, il latte e il dulce de leche
e la cioccolata meriterebbe di essere fatto.
Hotel:
-
Hotel Bristol a Buenos Aires. Niente di particolare, ma la posizione
sull’Avenida 9 de Julio è strategica per muoversi in città;
- Hotel Piren a
Puerto Madryn. Pezzo forte la sontuosa colazione. Ma fatevi dare una camera che
dia sull’oceano che è la parte meno calda;
- Hotel
Campanilla a Ushuaia. Di recente costruzione è semplicemente delizioso anche se
dista oltre 4 km dal centro della città. A piedi ci vuole un’ora al vento e
al freddo. Il tragitto in taxi costa tra i 4 e i 5 €;
. Hotel
Los Canelos a El Calafate. Struttura
in legno, camere non grandi, ma molto bello;
- Hotel Jasy a
Puerto Iguazù. Camere enormi disposte a schiera con quattro letti singoli e uno
matrimoniale. Il pezzo forte è costituito dal ristorante e dal bar entrambi in
stupende strutture in legno. Lascia un po’ a desiderare l’aria condizionata
che nel caldo tropicale del luogo sarebbe importante.
Ovunque,
personale molto disponibile.
Penisola di Valdés:
talune visite non comprendono l’escursione a Punta Norte, per cui è bene
chiedere se questa località è inclusa e, in caso negativo, farla
includere. Vale la pena inoltre di fare una breve sosta di 30-40’ al villaggio
di Puerto Piramides che si trova subito dopo le colonie di leoni marini di Punta
Piramides. Questo gradevole paesino di poco più di 200 anime merita una breve
sosta. In genere le escursioni non la prevedono.
Rio de Janeiro: vi
chiederete cosa c’entra Rio de Janeiro con la Patagonia e la Terra del Fuoco.
Eppure c’è la possibilità di visitare anche questa splendida città ponendo
la visita delle Cascate alla fine del viaggio. Vedendo prima la parte argentina
e il giorno successivo quelle dal lato brasiliano e portandosi dietro i bagagli,
si può prendere l’aereo da Foz Iguacù e da qui volare a Rio invece di
tornare a Buenos Aires. L’aeroporto è vicino alle Cascate e le agenzie non
fanno problemi a portarvi fin là senza chiedere costi aggiuntivi. E avete già
il timbro sul passaporto che è stato apposto all’ingresso in territorio
brasiliano per la visita alle cascate. Anche a parità di giorni, togliendone
uno a Ushuaia (qui fa buio verso le 22:30 e fa giorno alle 04:30 per cui le
giornate sono lunghissime) e recuperando quello che in pratica si perde per il
ritorno a Buenos Aires, si disporrebbe di due giorni pieni da dedicare a Rio.
Anche se Rio merita anche l’aggiunta di un altro giorno o due. Tra l’altro,
da Rio il volo di ritorno sarebbe anche più breve. Noi, purtroppo, ci abbiamo
pensato soltanto là, ma era troppo tardi.
E il
prolungamento verso Rio de Janeiro costituirebbe una perla che impreziosirebbe
un viaggio già di per sé straordinario.
Ricordarsi, per
incorrere in inconvenienti e non perdere l’aereo, che il Brasile è
un’ora avanti rispetto all’Argentina.
Sicurezza: noi non
abbiamo avuto problemi. Il problema può essere costituito da Buenos Aires e
soprattutto dalla Boca. La guida che ci ha condotto per Buenos Aires ci ha
diffidato dall’andarci. Lei stessa, che è di Buenos Aires, alla Boca non si
fida ad andarci perché è pericolosa. Sicura è la ristretta area di Caminito,
ma è bene non uscire dal suo perimetro. Sarei voluto andare al Parco Lezama che
è al limitare tra San Telmo e la Boca. In questo parco, sotto la statua di
Ceres, si incontrano i protagonisti, Martin e Alejandra, del famoso romanzo di
Ernesto Sàbato “Sopra
eroi e tombe”. Ma la guida me lo ha sconsigliato vivamente perché
pericoloso. Nelle altre località in
cui siamo stati non c’è alcun pericolo.
Tango: uno spettacolo di tango è imperdibile. E’ come
andare in Russia e non assistere a una serata di un paio d’ore di canti e
balli cosacchi. Noi siamo andati al Cafè de los Angelitos in Avenida
Rivadavia 2100 (angolo Rincon), dietro il Palazzo del Congresso. La sala
caffè ha una sua eleganza raffinata. La sala ristorante è meravigliosa. Si
consuma la cena e da un lato della sala si apre un palchetto su cui si
esibiscono i ballerini. Sono ballerini che vengono dall’Accademia, non come i
ballerini di strada che si esibiscono a Caminito o in giro per le strade di
Buenos Aires per racimolare qualche pesos da turisti generosi. La cena è
eccellente, lo spettacolo notevole.
Tassa di imbarco: negli
aeroporti della Patagonia si paga una tassa di imbarco, che non si paga invece a
Buenos Aires e Puerto Iguazù. I costi erano i seguenti (dico erano poiché dopo
la svalutazione del pesos del 23.01.2014 i costi saranno sicuramente aumentati):
- Trelew, 32
pesos a persona;
- Ushuaia, 28
pesos a persona;
- El Calafate, 38
pesos a persona.
Wi-fi e internet: wi-fi
presente e gratuito in tutti gli hotel in cui siamo stati, eccetto a El Calafate
all’hotel Los Canelos dove per tre giorni abbiamo speso 40 pesos (intorno ai 4
€).
Uso di Internet
gratuito a Buenos Aires (hotel Bristol), Puerto Madryn (hotel Piren), Ushuaia
(hotel Campanillas) e Puerto Iguacù (hotel Jasy). Altrove non saprei poiché
non ne abbiamo avuto bisogno.
Avevamo dietro un
Tablet e da tutti gli hotel abbiamo potuto comunicare gratis con i familiari
tramite Skype.
10- CONTATTO
Potete contattarmi al seguente indirizzo di posta elettronica: amiciluciano@libero.it