Viaggio in Argentina del nord e Buenos aires in tre amici
Diario di viaggio dal 24/12/12 al 17/01/2013
di Virna
prezzo
biglietto aereo Torino/Madrid/Baires con Iberia
1.370 euro a testa
noleggio
auto, con rentalcar.com 1.250 con 200 km al giorno per 17 giorni
hotel
per le prime due notti prenotato attraverso booking.com
ma pagato sul posto Hotel Ayres Porteños Tango Suites in San Telmo 78.60
dollari a notte con 10% di sconto se si paga cash x la doppia e 72.40 per
la singola.
Speso sul posto,
esclusi regali e scarpe da tango, 1.000 euro a testa circa.
1 Euro = 6,60
pesos, al cambio ufficiale – 1 Euro 0 8, 50/8,75 al cambio nero
Devo dire che 12 ore di volo diurno in un aereo strapieno e con molti bimbi
piccoli strepitanti non é una passeggiata. se poi a questo aggiungi anche che
quando arrivi non c'é, come al solito per me, il bagaglio.....ti viene da
pensare che il viaggio non é iniziato con i migliori auspici e quando poi vieni
a sapere che il tuo baglio,e quello degli altri,
non é mai partito da Torino .... non hai piú parole ma solo parolacce!
Dopo aver sbrigato le pratiche per lo smarrimento bagagli ed aver avuto
assicurazione che questi arriveranno il 26/12, raggiungiamo l'hotel con il taxi
prenotato precedentemente. Vista l'ora, la stanchezza ed il fatto che la notte
di Natale a Baires é tutto chiuso ci mangiamo il panettone, portato da casa, ed
andiamo a dormire.
l'hotel Ayres Porteños é molto caratteristico perché ha dei bei murales che
raccontano il tango in ogni stanza. il personale é molto cortese, le stanze
sono abbastanza ampie e pulite wifi libero con buon segnale e buona colazione
selfservice.
il giorno di Natale giriamo quasi senza meta per Baires attraversando parecchi
quartieri da San Telmo a Microcentro
da Puerto Madeiro a Recoleta, di cui visitiamo il famoso cimitero , a Palermo
che risultano pressoché tutti deserti. Ci fermiamo a pranzare alla Trattoria Il
Gatto, che poi scopriremo essere una catena, calle Posadas 1052, una grossa
milanese di pollo con formaggio sopra e patate, una caprese 2 caffé e 4
bottiglie d'acqua 235 pesos. Devo dire che fa un certo effetto vedere avenida 9
de luglio, 8 corsie per senso di marcia più due di controviale una delle strade
più larghe al mondo, deserta senza auto né persone in giro, l’ìatmosfera è
da film di fantascienza.
Ceniamo nella
parte pedonale di avenida Lavalle al ristorante La Estancia 620 pesos per una
grigliata mista x 2 una bottiglia di ottimo vino delle fragole nature e due caffé.
Gentile il cameriere che ci ha suggerito la parrilla x 2 anziché x 3, viste le
porzioni... in ogni caso più di 30 euro a testa mi é parso un
decisamente caro. 150 pesos per una bottiglia di vino è un prezzo fuori dal
normale.
Forse ci stavano
aspettando?
Il 26 dicembre in
Argentina non é festa quindi riprendono tutte le attività lavorative.
Riusciamo a cambiare bene gli euro e a ritirare l'auto senza intoppi. Ci
chiamano dall'aeroporto x dirci che
il bagaglio è arrivato lo raggiungiamo in auto e recuperati i bagagli partiamo
alla volta di Rosario, prima tappa di questo giro per l’Argentina del nord.
Abbiamo il navigatore con le mappe del paese sul tablet ma anche una cartina.
Da Baires a
Rosario sono 390 km circa,la strada
molto ampia nel primo tratto, l’unica autostrada degna di questo nome, si
riduce poi a due corsie molto sconnesse é a pagamento. Troviamo infatti più
caselli autostradali e paghiamo più volte 4,5 / 8 /4,5 pesos. Il panorama é
una sconfinata distesa di campi costellata di mandrie. Arrivati a Rosario
decidiamo di affidarci alle recensioni di Andreapaola7273, pubblicate sul loro
racconto, http://turistipercaso.it/argentina/63013/argentina-un-paese-da-scoprire-e-amare-parte-1.html,
e di cercare l'hotel Colonial in Av
Maipù. l'hotel si rivela il buon posto descritto con stanze piccole ma pulite
una bella zona all'ingresso buona la colazione quasi esclusivamente composta da
cose dolci. unico neo il prezzo! a
distanza di un anno, infatti, i prezzi sono aumentati del 50%! infatti la doppia
costa 310 pesos contro i 220 e il garage per l' auto 45, contro i 30 pagati da
Andrea e Paola. Facciamo un giro per il centro
di Rosario che si rivela una bella cittadina con molti palazzi coloniali
ed un bel lungo fiume attrezzato. Per la cena chiediamo consiglio entrando in un
paio di bar ed entrambi ci suggeriscono La Martina , av.Laprida 996, un bar
trattoria che prepara dei piatti molto semplici ma buoni ed ad un ottimo prezzo.
spendiamo 160 pesos in tre per 3 grandi bistecche impanate con patate fritte o
insalata 3 ottimi dolci un litro di birra un calice di vino e 2 caffé.
Consigliato!
La mattina del
27/12/12 partiamo per Cordoba. 410 km circa. mettiamo 155 pesos di benzina,
circa 22 litri, e ci fermiamo a fare scorta d'acqua. L'acqua minerale é
parecchio costosa da1 euro a 1,20 la bottiglia da 1 litro e mezzo!
la strada per Cordoba é a 2 corsie ed é ben asfaltata, anche questa é
a pagamento, due caselli, 6,5 e 6 pesos. Cordoba é una grande città con un bel
centro commerciale pedonale ed alcuni bei monumenti patrimonio dell'Unesco. Il
nostro hotel "Garden" si trova nella zona pedonale ed ha un piccolo
giardino interno molto carino e tranquillo. le stanze sono ampie ma non
pulitissime, personale cordiale e colazione discreta in un bar a poca distanza.
prezzo 260 la doppia e 240 la singola. il garage 40 pesos. ceniamo al ristorante
La Perla, av.Olmos 259 suggerito dal racconto di andreapaola7273. l'odore che
percepiamo entrando non é dei più piacevoli ma la carne che mangiamo é buona
il cameriere gentile ma non ne siamo entusiasti. speso 190 pesos. La mattina
dopo partiamo verso la regione della Rioja ai confini con quella di Mendoza per
visitare i parchi geologici risalenti al triassico di Ischigualasto e Talampaya.
l'uscita da Cordoba non é stata semplice i tanti sensi unici non segnalati ci
hanno creato qualche problema. Per fortuna grazie al nostro navigatore riusciamo
a prendere una scorciatoia che attraversa una serie di paesini, Cosquin, La
Cumbre, Capilla del monte, dove ammiriamo i bellissimi paesaggi delle Sierre
centrali, arrivando a 2020 metri per poi scendere a Chamical, Patquia tra strade
sterrate e cactus. Dopo circa 600 km arriviamo nella zona tra la valle della
luna e valle fertil dove si trova il parco di Ischigualasto, il
cui significato è terra senza vita. In questa zona sono stati ritrovati
tantissimi reperti fossili risalenti al triassico e molti resti di varie specie
di dinosauri. La visita guidata, che si effettua con la propria auto, dura 3 ore
per 40 km di circuito e contrariamente al prezzo pubblicato sulle varie guide e
sul sito del parco é di ben 130 pesos a testa! Riusciamo a partecipare
all'ultimo giro della giornata che parte alle 16.45, il parco chiude alle 17. Le
formazioni rocciose ed il paesaggio che si incontra durante la visita valgono
sicuramente la deviazione fatta per arrivarci. Terminiamo la visita verso le
20.30 e raggiungiamo il tranquillo ma ben attrezzato paesino di Pangacillo, non
citato dalla Lonely Palnet ma dalla Routard e qui, al controllo fitosanitario
posto prima del paese, incontriamo un signore che ci propone per 200 pesos una
cabanas. Cabanas las vinas un abitazione composta da 2 stanze, cucina e bagno.
Sistemazione più che decorosa per una notte!
Ceniamo con ottime milanesi, che sono il piatto più comune, proposto
anche con salsa di pomodoro, funghi, formaggio…al pari della parrilla, ed
empanada, in un comidor sulla piazza del paese. Qui cenare alle 22 o più tardi
é normale. Speso 191 pesos. La mattina dopo, non trovando aperto il comidor,
anche se la signora ci aveva assicurato la colazione per 7.30, ripartiamo verso
il parco di Talampaya tornando indietro di circa 30 km. Questo parco, che
dipende dalla regione della Rioja, e che é il proseguimento dell'altro, ha una
gestione diversa. le visite sono previste solo con pulmini del parco o a piedi o
in mountanbike. per le visite col puImino i prezzi vanno da 135 a 195 pesos a
seconda dell'itinerario, mentre le altre costano 80 pesos per 3 ore. Decidiamo
di fare il giro a piedi per goderci un pò di più il posto. raggiungiamo in
auto la base dell'escursione e qui prendiamo delle mountain bike con le quali
raggiungiamo il canyon Eduardo. la passeggiata a piedi si rivela interessante ed
affascinante. i colori delle rocce e le loro conformazioni particolari ci
entusiasmano. Terminta la visita verso le 13, sotto un sole rovente circa 35°
ma senza umidità, ci fermiamo nel vicino paese di Villa Union. 60 km circa, per
pranzare con le solite miIanesi ma questa volta anche di pesce, al comidor
" Las Hornillas" in av. Nicolas Davila. speso 110 pesos per 3 milanesi
con contorno acqua e caffé.
Proseguiamo verso
il paesino di Chilecito il percorso non é lungo, circa 150 km, ma la strada si
rivela sterrata con la prima parte molto larga che poi si stringe e si inerpica
con passaggi da 4x4. Benvenuti sulla famosa Routa 40! la mitica strada che
attraversa l'Argentina da nord a sud fino alla terra del fuoco. In lontananza
vediamo le Ande. Arriviamo in paese più tardi del previsto ma troviamo subito
un hotel il Routa 40 , calle Libertad 68, che ha delle stanze basic a 180 la
doppia e 120 la singola. con colazione e 15 pesos per il garage. Facciamo una
passeggiata per il paese che si rivela molto carino pieno di vita e bei
negozietti. Decidiamo di provare un ristorante segnalato in modo entusiasta
dalla Lonely " El Rancho de Ferrito" av Pelagio Luna 647, ed in
effetti abbiamo mangiato molto bene, anche se abbiamo dovuto aspettare le 21,30
perché da queste parti si cena tardi, e cose diverse dal solito come il bollito
misto con tante verdure e la gallina bollita con il suo brodo. prezzi ottimi ,
una bottiglia di Torrontes bianco a 40 pesos contro i 150 di Baires! personale
gentile. Speso 196 pesos, decisamente da provare. La mattina dopo, prima di
ripartire visitiamo il museo del Cable Carril. che racconta la costruzione della
ferrovia per consentire l'estrazione dell'oro, argento e rame ad una quota di
4000 mt. interessante, ingresso a offerta
libera.
lasciato
Chilecito proseguiamo per Belen, il caldo, circa 38°, ci tiene compagnia.
facciamo una deviazione di 5 km. per raggiungere il sito archeologico Inca di El
Sinchal. sotto il sole delle 13! Il sito é piccolino ma ben tenuto ed in parte
ricostruito. Salendo sopra uno dei tempi si gode un bel panorama. Costo per
l'ingresso 5 pesos. Verso le 15 arriviamo a Belen il caldo é ...... caldo 39°!
Proviamo ad andare all'hotel Belen ma é pieno ci viene consigliato l'hotel
Angelica che si rivela carino, pulito, tranquillo ed economico,130 la doppia e
80 la singola con colazione e wifi.
Tutto il paese, nel pomeriggio, fa la siesta visto il gran caldo e noi ci
adeguiamo. Usciamo verso le 19 per vedere il paese che si rivela meno
interessante di Chilecito ma ospita una serie di artigiani che producono tessuti
di vigogna ed
altri articoli di buon gusto e fattura. Ceniamo da Jeremias parrilla,General
Roca 94 un bel locale un pò fuori
dal centro non proprio economico ma di ottima qualità. Speso 223 pesos.
Dopo aver messo
un pó di benzina partiamo alla volta di Cafayate 230 k circa dove dovremmo
passare l'ultimo giorno dell'anno. La ruta 40 é spesso sterrata anche se ben
battuta ,si viaggia al max a 60 k/h. il panorama varia da montuoso a brullo e
desertico. Le sierras ai lati ci tengono compagnia. Facciamo una deviazione di 5
km per andare a vedere il sito indio di Quilmes, distrutto dagli spagnoli,
ingresso 10 pesos. Un bel mix di pietre e cactus cardones.
Arriviamo a
Cafayate nel primo pomeriggio. Troviamo
posto all' hotel El Hospedaje molto carino costruito come una casa coloniale
spagnola con le stanze che si affacciano su un patio e sulla piccola piscina.
Stanze ben arredate e spaziose. 250 pesos a notte senza colazione e wifi un pò
scadente. Dopo un bagno in piscina facciamo un giro per il paese che si rivela
meno interessante di altri. Poche le case coloniali molti hotel e negozi di
artigianato dozzinale. Molte anche le aziende vinicole, qui si produce
dell'ottimo vino Torrentes, che offrono degustazioni ma , visto il gran caldo
lasciamo perdere. Cerchiamo, invece, un ristorante per la cena visto che é il
31 dicembre ..... l'impresa non é semplice visto che molti locali saranno
chiusi, alcuni apriranno il 1° gennaio a pranzo ed altri faranno il cenone. Per
fortuna il ristorante La Estancia, sulla piazza principale, fa servizio normale
ma vuole la prenotazione ed una caparra. La cena non si rivelerà niente di
particolare le porzioni piuttosto misere, visti gli standard argentini, la carne
é dura i contorni da pagare a parte, il vino suggerito con insistenza ha prezzi
alti. Sicuramente una cena non memorabile. A causa di un temporale rientriamo
presto in hotel e aspettiamo la mezzanotte guardando la tv. C svegliamo presto ,
per evitare il caldo,e svegliamo anche il proprietario che gentilmente ci
prepara la colazione e non cela fa pagare. I tempo é brutto e ci sono solo 16°.
Decidiamo di abbandonare, per oggi, la routa 40 per la 68 Cayate / Salta, 189
km, e vedere la quebrada de las concas. La strada é asfaltata ma a causa delle
piogge in alcuni tratti l'acqua corre in abbondanza sui lati invadendo le corsie. In molti punti bisogna guadare il fiume
di fango che arriva dalle montagne. Pietre sono sparse ovunque. In un punto ,
dove l'acqua ha scavato un guado molto profondo dobbiamo attendere l'arrivo di
una ruspa che ripulisca il guado per poter passare. Il paesaggio é però
spettacolare, alte montagne di arenaria rossa modellate dal vento e dalla
pioggia ci regalano panorami unici. Ci fermiamo, per ammirare da vicino
l'anfiteatro e la garganta del diablo. il posto é bellissimo peccato non ci sia
il sole! Arriviamo a Salta verso le 13 dopo aver girato alcuni hotel decidiamo
per i Munay hotel di av Sant Martin 656. molto carino, pulito con stanze
sufficientemente grandi, garage vicino e wifi. E’ periodo di promozioni e la
stanza doppia, che normalmente é a 280 ci viene offerta a 240 compreso il
garage che ne costa 40! anche la
singola passa da 190 a 140! Un affare! Facciamo un bel giro per la città ancora
deserta, e sporca dopo i festeggiamenti del 31. Purtroppo i vari musei sono
chiusi e rimandiamo la loro visita per quando ripasseremo di qui al ritorno del
nostro tour. Un pó per volta la città si sveglia e verso le 18 i bar riaprono
e verso le 20 anche i locali della zona della movida salteña, in paseo Balcarce,
iniziano ad aprire i battenti. ceniamo in una bellissima casa coloniale adibita
a ristorante "La pasionaria" gestito da un gruppo di giovani simpatici
ed entusiasti. Il posto oltre ad avere la sala ristorante ha una zona
"salotto" dove prendere anche solo un aperitivo ed un bellissimo
giardino interno per cenare all'aperto. Piatti regionali e nazionali prezzi nei
canoni di Salta. 285 pesos per empandas, provola alla plancia, il mambrito,
un pezzo di carne un pò particolare filamentosa, che da noi si usa per il
bollito, ma molto gustoso, 2 insalate una patata fritta un litro di birra Salta,
che non é niente di particolare, una mezza bottiglia di ottimo Torrentes. da
segnalare che il coperto, che si paga ovunque e che spesso non é segnato sul
menù, era di 7 pesos a testa. Dopo cena facciamo un giro per il quartiere perché
volevamo sentire la musica del posto le Penas ma vediamo, da fuori, solo
esibizioni di ballerini che si esibiscono nella
Chacarera il ballo folkloristico nazionale. Non molto entusiasti decidiamo di
lasciar perdere.
Questa zona di
Salta, dove si trova anche la stazione da dove parte il " tren des nubes"
é molto simpatica esclusivamente un concentrato di ristoranti e locali notturni
per tutti i gusti dove si puó far casino senza problemi.
Il tratto Salta
– Purmamarca è km150 di strada asfaltata ma con salti e un pò stretta con molte curve. Il panorama montano è molto
verde con vegetazione molto fitta detta "la cornisa". Molto bella la
vista su Embalse Las Maderas una grande diga. Dopo Jujui facciamo una deviazione
per visitare Purmamarca, che é un piccolo villaggio molto carino che vive di
turismo. Ci sono, infatti, molte bancarelle tutte intorno alla piazza e tanti
negozietti che vendono artigianato locale di buona qualità ma a prezzi un pó
alti. Facciamo la passeggiata intorno al cerro dei 7 colori. Il paesaggio é
bellissimo le montagne hanno davvero tante sfumature alcune di viola' altre di
verde altre ancora passano dal viola al verde al rosso. Veramente spettacolare.
Proseguiamo per Humahuaca che dista da qui 70 km circa. Sulla strada ci fermiamo
a Tilcara, altro caratteristico paesino andino turistico ma affascinante. Da qui
raggiungiamo il sito archeologico inca di Pucarà 2460 mt. restaurato negli anni
50, sembra un pò finto ma é immerso in una meravigliosa natura dominata dai
cactus cardones e dalla sua posizione si gode uno spettacolo talmente bello che
lo rende affascinante. Per l'ingresso ci sono tre tariffe 15 pesos per gli
argentini; 20 per i sudamericani e 30 per gli altri. Proseguiamo per Humahuacha
dove ci fermeremo per la notte. Il paesino, a quasi 3.000 mt di altezza, é
veramente carino con le sue strade lastricate e le vecchie indie che vendono
foglie di coca. Dominato da un imponente monumento agli eroi dell'indipendenza
degno di una capitale ha anche delle belle piazzette, un bel mercato e tante
bancarelle di artigianato locale meno pretenziose di quelle di Pummamarca. Ci
fermiamo all'hosteria Naty in calle Buenos aires 488 un posto decoroso ma basic
che peró ha anche il wifi! 160 pesos la doppia e 90 la singola garage incluso.
Stanze non molto grandi ma pulite e titolare molto cordiale. Ceniamo al
ristorante El Portillo con piatti regionali assaggiamo il prosciutto di lama,
morbido ma un pò salato, buoni i gnocchi fatti con le piccole e gustose patate
andine al ragù, buono anche il sottofiletto di lama al pepe e una delicata
salsa il bife de lomo con verdure in agrodolce e un flan di pan. Buono anche il
vino rosso locale. speso 282 pesos.
Oggi andremo a
vedere le saline argentine del Gran Salar, al mattino ci sono 8°! sulla strada
del ritorno verso Purmamarca incontriamo anche la nebbia! Lo spettacolo delle
montagne multicolore della quebrada ci entusiasmano di nuovo. Ripassiamo il
tropico del capricorno mentre guardiamo i contadini riempire le cassette di
ravanelli appena raccolti. A Purmamarca riprendiamo la ruta 40 in direzione
Susque, salvo poi, dopo 57 km deviare verso San Antonio de los Cobres. La strada
é tutta a curve dobbiamo salire da 2300 a 4170 mt! Lo spettacolo delle montagne
é incredibile come lo é pure la vista delle saline dall'alto. Le saline si
trovano a 3700 mt il loro candore con il riflesso del sole abbaglia chi non ha
gli occhiali da sole. E’ quasi irreale camminare su questo spesso strato di
sale. Torniamo indietro di pochi km per riprendere la routa 40, che in questo
tratto é completamente sterrata per arrivare a San Antonio. La strada costeggia
per un pezzo il salar ma il suo toule ondulé non ci fa andare a piü di 40
all'ora ed i km sono una novantina! Il panorama é una brulla distesa di terra
salata con gruppi di asini e guanachi che mangiano cespugli spinosi sullo sfondo
le Ande. Arriviamo a San Antonio de los Cobres dopo 3 ore di questo pessimo
sterrato abbastanza stanchi. Il
paesino é veramente bruttino, sembra disabitato. Visitiamo quasi tutti gli
hostal che ci sono, che sono veramente squallidi, non riuscendo a trovare
l'hotel des nubes citato dalla guida perché pare che nessuno lo conosca. Ci
fermiamo, alla fine, all'hosteria El Aujero un posto carino con 7 stanze, che si
affacciano su un cortiletto interno, grandi e pulite tv e wifi a 220 pesos
colazione e parcheggio, nel cortile, per l'auto. Un giro per il paese non
rivelerà nulla di interessante. Questa é l'ultima fermata del treno delle nubi
che peró arriva ormai solo una volta a settimana ed una base di addestramento
montano, siamo a 3700 mt, per l'esercito argentino. Ceniamo in hotel con buoni
piatti a base di carne di lama l’immancabile milanese, uno stufato con le
lenticchie. una mega frittella di patate e formaggio di capra e un dolce di puré
di mais uvetta e limone delizioso. per184 pesos. Di notte qui la temperatura si
abbassa di molti gradi arrivando a 5 percui nelle stanze si trovano coperte
pesanti.
Partiamo da San
Antonio de Los Cobres che ci sono 11°! la strada che ci riporterà a Salta é
quella che costeggia il percorso del tren des nubes. La prima parte é sterrata
per 20 km paesaggio incredibile ad un altezza di 3700 mt. un altipiano immenso
con asini e lama al pascolo. Però la strada delle nuvole si rivela meno
spettacolare del previsto, forse fatta col treno é un'altra cosa. Bellissime le
montagne di roccia costellate di cactus cardons che introducono la quebrada del
Toro che si rivela, invece spettacolare con le sue montagne multicolore da una
parte e quelle erose dal vento e dall'acqua in forme suggestive, dall'altra. Ad
una cinquantina di km da Salta la strada ridiventa sterrata per una decina di
km. arriviamo a Salta all'ora di pranzo e, lasciati gli zaini al simpatico Munay
hotel, mangiamo delle ottime empanada lì vicino e percorrendo le vie
pedonali/commerciali del centro arriviamo nella bella piazza principale dove
visitiamo la casa della cultura americana, dove c'é una mostra di presepi,
ingresso libero, il MAAC museo archeologico di alta montagna veramente ben
allestito con la storia del ritrovamento di 3 mummie di bambini inca ed il loro
sacrificio. Bellissimi i reperti delle minuscole bamboline con viso in oro e
piume corredo dei defunti, ed un pó inquietante la mummia, molto ben
conservata, del più piccolo dei bimbi sacrificati. 30 pesos a testa. Per finire
il MAC museo arte contemporanea, 2 pesos, con singolari pezzi di artisti
argentini. Dopo aver vagabondato fino al rilassante parco, da cui parte la
cabinovia che porta su una collina che domina la città, 35 pesos, facciamo
acquisti nel mercatino che qui si trova e che, a nostro parere ha i prezzi più
bassi mai trovati fino ad ora, si trova in paseo san martin all'inizio
dell'omonima avenida. Ceniamo da
Dona Salta. Cordoba 37, citato in guide e racconti di viaggio. É sicuramente un
posto per turisti, i camerieri sono vestiti da gaucho, i prezzi sono appena
sopra la media ma il cibo é buono e le porzioni abbondanti. Assaggiamo il Locro,
zuppa di mais bianco secco, zucca, fagioli e carne di maiale la Carbonada zuppa
di zucca mais bianco carne di manzo entrambe buonissime un bife de chorizo molto
tenero proviamo un empanda. vanto del locale. decisamente buona. proviamo la
birra Salta scura, perché la chiara non ci aveva soddisfatto, ma nemmeno questa
ci piace. ed un quarto di vino bianco per 274 pesos. Apro una parentesi su birra
e vino abbiamo assaggiato la Quilmes e la Salta sia nella versione chiara che
scura l'unica a nostro giudizio che si salva e la Quilmes scura. Le birre
argentine non sono di nostro gradimento e non sono nemmeno a buon mercato, sui
30 pesos al litro. Lo sono invece i vini tutti ottimi, che costano poco di più.
Oggi, 5/01/13
inizia il viaggio di ritorno verso Baires direzione Tucuman. Usciamo da Salta e
con un pò di difficoltà il navigatore non é aggiornato e non conosce le nuove
strade, per fortuna i Salteñi sono gentili, come tutti gli argentini conoscuti
fin'ora, e ci danno le giuste indicazioni. L'autopista per Tucuman, 280 km
circa, costa prima 2.5 e poi 4 pesos in alcuni punti l'asfalto non é il massimo
ma pazienza. Il paesaggio circostante é di una bella vegetazione rigogliosa,
passiamo per Tucuman, che nelle guide viene descritta come poco interesaante,
invece a noi é parsa carina con bei palazzi coloniali e sopratutto molto verde
ha infatti un parco immenso. In direzione Santiago dell'Estero, decidiamo di fermarci alle terme di Rio Hondo, pagiamo altri 2 pedaggi
autostradali di 4 pesos l'uno. aumentati di 0,50 pesos rispetto a qualche giorno
fa... ma era il 2012.....Le terme sono a 60 km da Tucuman e 80 da Santiago.
Arriviamo nel primo pomeriggio nella sonnolenta, caldissima e ventosa, 37°, Rio
Hondo. L'estate non é stagione di terme e molti hotels e negozi sono chiusi.
Andiamo direttamente all'hotel Siglo Sexto in calle Solano 256, visto su
internet ieri sera ed aperto tutto l'anno. La proprietaria é una signora
italiana molto gentile che a causa del fatto che l'hotel é in ristrutturazione
ci fa uno sconto e paghiamo 150
pesos a persona con colazione e chocera, garage per l'auto. L'hotel é carino ha
una bella hall e le stanze hanno una bella vasca da bagno per poter usufruire
dell'acqua termale autonomamente. Sul tetto una piccola piscina termale e una
mini spa. Abbiamo visionato anche il vicino hotel San Felipe che ci aveva fatto
un prezzo più o meno simile (200 la singola e 280 la doppia) e che offriva una
piscina molto più grande con un ampia zona solarium ma le stanze erano troppo
anguste e i bagni lillipuziani. Rio Hondo si rivela una bella cittadina per
vacanze tipo quelle della riviera romagnola. Gli alberghi non si contano, due
casinò, un teatro, un mega cinema. un bel parco. Verso le 19 iniziano ad aprire
i negozi che chiuderanno dopo le 22 e il posto si anima con molte famiglie a
passeggio a prendere un pò di fresco. Anche i ristoranti iniziano ad allestire
i tavoli in attesa dei clienti che non arriveranno prima delle 21.30. Unico
problema, che é comune in tutta l'Argentina, sono
i cani randagi. ce ne sono molti, ovunque. Per fortuna non sembrano aggressivi
ma.... A Salta ho visto un comitato che nella zona pedonale raccoglieva firme
per ucciderli, anche qui a Rio Hondo ce ne sono parecchi che si muovono sia in
branco che da soli. Ceniamo con una
buona pizza, un tamales, involtino a base di carne e mais avvolto in una foglia
di mais e bollito, insalata merluzzo in umido e vino bianco il tutto per 185
pesos alla Pizzeria Caseros in calle Caseros 26.
Il mattino del
6/01 sulla strada per Santiago dell'Estero inizia a piovere… giornata uggiosa.
Siamo diretti verso Ceres, cittadina non considerata dalla guide, per il viaggio
di ritorno verso Baires non abbiamo ancora le idee molto chiare..... passiamo
dentro Santiago per vedere quella che viene definita " La madre de le
ciudad" é domenica mattina e la città é deserta. Non ci entusiasma
particolarmente e proseguiamo per la routa national 34 che é a pagamento, 5
pesos il primo pedaggio. Sulla strada, all'ingesso della cittadina di Pinto ci
fermiamo in un comidor dove mangiamo delle ottime milanesi e dei gustosi ravioli
per 115 pesos. Arriviamo nella sonnolenta cittadina di Ceres in orario di
siesta. Qui il caldo umido é fastidioso e ci rilassiamo un pò all'hostal Reama
in av. de Mayo, dopo aver fatto il giro delle poche strutture alberghiere del
posto ed aver scoperto che hanno prezzi da grande città. Il Reama costerebbe
300 pesos ma ci fa 270 la doppia e 180 la singola. non é niente di speciale,
anzi, stanze piccole con odore di fumo ma é pulito ed ha pure il wifi.Verso
sera facciamo il giro del paese che si rivela molto pulito e ricco, a vedere le
vetrine dei negozi, é l'ora delle vasche in auto e moto per la via principale.
Tutti incolonnati vanno pianissimo avanti ed indietro salutando chi passeggia o
chi é seduto al bar. Ceniamo benissimo "Al Toke" comida casera ,av de
mayo 753 tel. 422694 con del bife de quadril e del mambrito alla pizzaiola con
puré e un buon flan. 178 pesos vino compreso. Conosciamo lì una coppia del
posto che incuriosita ci chiede da dove veniamo.... é l'inizio di una simpatica
chiacchierata che terminerà con un invito a casa loro l'indomani che però
doppiamo declinare.
Il viaggio verso
Santa Fé inizia quasi subito col pagamento di in pedaggio di 5 pesos. Il
panorama é di una campagna sconfinata macchiata di animali al pascolo. Questa
é la zona agricola dell'Argentina. Arriviamo a Santa Fé passando su un bel
ponte sul Rio Paranà e la vediamo passandoci in auto e fermandoci nella piazza
principale dove si trovano dei bei edifici. Per raggiungere Paranà, che dista
30 km, dobbiamo percorrere un tunnel che passa sotto il fiune di 2,5 km e che
costa 7 pesos. A Paranà ci fermiamo al delizioso hotel boutique Las Mañanitas,
calle Carbò 62. Piccolo hotel con una decina di stanze molto carino e ben
arredato con un piccolo cortile interno con piscinetta e zona solarium. Titolare
gentilissimo e simpatico. wifi 250 la doppia e 150 la singola garage vicino a
50. Unico neo la colazione un pò scarsa. Dopo esserci rinfrescati in piscina ci
sono 35°, nel tardo pomeriggio visitiamo Paranà. che é una bella cittadina
con case coloniali un'imponente chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, una
zona pedonale/commerciale ed un bellissino parco sul lungofiune denominato, come
in altre località, Costanera. Nella piazza principale c'é l'ufficio del
turismo che ci da indicazioni per visitare l'indomani il parco del predelta.
ceniamo al Liverock, con vista sulla piazza principale con piatti di carne e
pesce per 201 pesos.
8/01/13 per la
routa 11 ci dirigiamo verso Diamante a 5 km a sud del quale c'é il parco. siamo
nella regione di Entre Rios. Diamante dista solo 40 km da Paranà ed in poco
tempo siamo in questa piccola cittadina. ci rechiamo subito all'hotel trovato
sul web la sera prima per chiedere sa ha delle stanze. l'hotel, El Portal calle
Echengue 110, é pieno ma in tarda mattinata si libererà qualcosa. trattiamo
sul prezzo, da 310 scendiamo a 250 per la doppia, lasciamo gli zaini,
acquistiamo qualcosa per il pranzo e facciamo i 6 km che ci separano dal parco.
Il parco nazionale pre-delta é ad ingresso gratuito e si sviluppa intorno ad un
affluente del Paranà. Ha un piccolo circuito di un km che permette di vedere
alcune specie di uccelli e, se si é fortunati, animali come le nutrie e i
capibara. Il posto é rilassante, zanzare a parte, offre una bella zona picnic
con tanto di barbecue per l'immancabile asado. Passeggiamo un pò e ci
rilassiamo osservando i vari tipi di uccello che si avvicinano in cerca di cibo.
Rientriamo in
paese ed in hotel per sistemare i bagagli. Le stanze sono
spaziose pulite l'unico neo e che la colazione é predisposta in camera
con bollitore caffé solubile ed un solo biscotto farcito a testa! Poi andiamo
in esplorazione. Scendiamo al fiume ad osservare i pescatori e facciamo un bel
giro per il paese che non offre grandi cose ma é tranquillo con abitanti molto
socievoli, molti con avi italiani, che chiacchierano volentieri. Ceniamo alla
Nuova Estancia, all'angolo tra 9 de Julio e Urquiza, ottimi bife de chorizo e
milanese con contorno assaggiamo anche del buon salame e vino per 210 pesos.
Oggi raggiungiamo
di nuovo Rosario, percorriamo la routa 11 passando per
Victoria. Il paesggio é un immensa distesa, un mare direi, di campi
coltivati che poi si trasforma in un immenso delta
con piante, isole formate da
piante galleggianti, fiumiciattoli, mandrie al pascolo e tanti uccelli. La
strada costruita in rilevato per salvaguardarla della piene del
fiume, é un ottimo punto di osservazione. Arrivati a Rosario ci
sistemiamo nuovamente all'hotel Colonial in Maipu 1523, 300 la doppia 45 la
choceria e 240 la singola Facciamo in giro per Rosario fino al lungofiume
all'imbarcadero da dove partono i battelli per l'isola (35 pesos a/r) che é la
spiaggia della città. tantissime persone sono in coda equipaggiati con sedie a
sdraio e borse frigo per trascorrere una piacevole giornata. Noi, non essendo
attrezzati decidiamo di tornare alle 18 per fare il giro delle isole con un
grande gommone (120 pesos). Giriamo un pò per il centro della città passando
per il gigantesco monumento alla bandiera, già visto all’andata. Fa molto
caldo così torniamo in hotel per poi uscire per recarci nuovamente al fiume ma
arrivati qui scopriamo che sul gommone c'é solo piü un posto.....non é
giornata! Sapendo che anche a Rosario il tango é parecchio diffuso chiediamo se
ci sono milonghe questa sera, mercoledì' e veniamo a sapere che ce ne sono ben
tre di cui una vicino all'hotel. Ceniamo al Ristorante "la chernia. el
chucho y la chioiga" (av de rosa ang. Mendoza) specializzato in pesce. Il
posto é molto accogliente ed arredato come un risto del 1900. personale gentile
buone porzioni prendiamo una zarzuela de pescado per due e il risotto al nero
con le cozze. tutto squisito. anche il dolce un bel piatto con flan dulce de
leche gelato e tortina non smentisce ottimo
il vino. speso 339 pesos. Sono le 23 ed andiamo a cercare la milonga che si
trova quasi dietro al ristorante. Vediamo che é ospitata all'interno di in
circolo " Ciculo uficiales de mar"
ci accoglie una gentile signora che ci chiede da dove veniamo e ci fa
accomodare. ( ingresso 25 pesos) nemmeno il tempo di cambiarci le scarpe e il
musicalizador,il dj della milonghe, si avvicina per salutarci e darci il
benvenuto. mi invita anche a ballare e dopo di lui altri in un susseguirsi di
piacevoli chiacchiere e tanghi intensi, rientriamo che son quasi le 2 dopo una
bellissima serata!
Partiamo un pò
più tardi del solito verso San Antonio de Arecos, 200 km circa da Rosario, la
terra dei gauchos. terreni coltivati e mandrie di mucche ci accompagnano fino a
San Antonio. Qui dopo aver girato un pò per i sensi unici che
contraddistinguono tutte le città dell'Argentina, raggiungiamo l'hostal de
Areco, calle Zapiola 25, un bella casa con stanze ampie che si affacciano su un
bel giardino, colazione, posto perl'auto e wifi, ma solo nella hall, per 220 la
doppia e 180 la singola. San
Antonio é una bella e tranquilla cittadina a 115 km da Baires molto frequentata
nei weekend con parecchie attività ricettive e molte estancia di buon livello
nei dintorni. in questa terra di gaucho sono molti gli artigiani che lavorano il
cuoio ma anche l'argento visitiamo parecchi bei negozi. Vediamo anche il museo
dei gaucho che però in parte é chiuso per restauri e che ci delude un po’.
Ceniamo a La Arcadia, calle Alsina 6, suggeritaci dalla padrona dell'hostal.
Abbiamo mangiato bene 2 bei bife de chorizo una provoleta una tortilla acqua e
birra per 240 pesos.
Nell'avvicinarci
alla capitale decidiamo di passare per Lujan dove c'é un santuario dedicato
alla Madonna e meta di pellegrinaggi da tutto il paese. La chiesa, molto
imponente costruita nel 1800 sulla falsariga di famose chiese gotiche famose,
domina un immenso piazzale all'interno la piccola statua della vergine che
arriva dal Brasile e custodita in una teca. Interessante il piccolo museo di
madonne da tutto il mondo.
Prendiamo
l'autopista per Baires, che ci costerà 24 pesos, lasciamo i bagagli al "Grand
Hotel Hispano" sull'avenida de Mayo 861, davanti alla fermata Pedras della
Subte la metro di BA. Il nome non tragga in inganno non é un grand hotel ha
solo un due stelle super ma è dotato di ogni confort. Ho la particolarità che
tutte le camere si affacciano su un cortile interno il palazzo é degli anni
‘50 ed é centrale costo 390 a notte che diventano 350 per il pagamento cash
che poi saranno 330 visto che ci fermiamo 6 notti! Riportiamo l'auto all'Avis
paghiamo i 1300 km extra e ci buttiamo nel caos di BA. Siamo alla ricerca di
scarpe da tango. Abbiamo un bell'elenco ed iniziamo da quelli in Sulpacha, molto
vicini all'hotel ma senza risultati. Ci spingiamo in altri quartieri fino al,
per me magico, "comme il faut" dove avrei comprato tutte le scarpe! I
prezzi sono più bassi che in Italia ma non eccessivamente. Comprate le scarpe,
110 euro circa, torniamo in hotel
per poi riuscire per cena. Direzione il quartiere di Palermo dove abbiamo un
appuntamento alla famosa milonga "Salon canning" con un amico, maestro
di Tango. Con la metro raggiungiamo la Scalabrini Ortiz e ceniamo, a base di
pizza in piccolo posto dove la pizza é molto buona Orgullo in Paraguay 4061.
Arriviamo in milonga per fortuna con largo anticipo rispetto all'appuntamento e
troviamo ancora tavoli liberi a cui sederci. In breve tempo il posto si affolla.
Riusciamo a ballare qualche tanda prima che sulla pista non ci si possa più
muovere. Vediamo il nostro amico e due esibizioni di coppie molte brave, poi
verso le 3 con un taxi, 50 pesos. rientriamo.
Sabato la città
risulta semideserta. Pochi i negozi aperti, alcuni solo fino alle 13, poca gente
in giro poco traffico. Con un bus andiamo alla Boca a vedere il famoso Caminito.
arriviamo che le bancarelle non erano ancora montate ed i turisti ancora
latitanti. Il posto é carino con le case ricoperte di lamiere ondulate di
colori vivaci ma presto si trasforma in un grande mercato all'aperto con
tangueri che si esibiscono e si fanno fotografare con i turisti e negozietti che
vendono tutti gli stessi souvenir.... rientrati in hotel decidiamo di andare
alla milonga temprana della Confiteria Ideal, magnfiico palazzo liberty in
Sulpacha, scoprendo che è possibile fare
anche lezione e cosi con 45 pesos a testa facciamo lezione un ora e 1/2 con una
brava insegnante da soli. A sera siamo distrutti e dopo un abbondante cena in un
self sevice in Rivadavia 1111 andiamo a letto.
La domenica é
dedicata ai mercatini il primo é quello famoso di San Telmo, piazza Dorrego,
che è principalmente un mercatino di antiquariato. Ci sono sicuramente delle
belle cosa ma mi é parso un pò caro. Proseguimo fino a Belgrano con un bus che
ci fa visitare anche un bel pò di BA. Qui poche bancarelle, ancora da allestire
e sono quasi le 14! Il genere é artigianato monili e cose di pelle. Il bus ci
lascia alla stazione ferroviaria di Belgrano da dove inizia il quartiere cinese,
con tanto di porta a forma di pagoda e dragoni, facciamo un rapido giro nella
via piena di ristoranti e negozi che vendono di tutto. Prendiamo un altro bus ed
arriviamo a Palermo Vejo in piazza Serrano dove altre bancarelle artigianali
aspettano i turisti del pomeriggio. Compriamo, finalmente, una
tessera SUBE costo 20 pesos che fa risparmiare sul prezzo dei bus ed evita i
problemi con le monete e si può caricare con la cifra che si vuole in un sacco
di posti. Non riusciamo a vedere la Casa Rosada perché…. poco attenti alla
lettura ci è sfuggito che è aperta al pubblico solo il sabato e la domenica.
Con un bus andiamo in zona Recoleta a cenare al "famoso" ,tra i
viaggiatori, ristorante Las Cholas calle Arce 306 dove mangiamo molto bene,
provoleta grigliata, colita de quadril, arroz de estancia più birra per 170
pesos. Un prezzo decisamente buono. Il cameriere, molto gentile, ci indica anche
una milonga abbastanza vicina la "La milonguita" in Jorge Newbery 2818 che si
rivelerà un posto molto grande frequentato da
ballerini molto bravi. Costo 35 euro la coppia dopo le 23. I prezzi delle
milonghe vanno dai 25 ai 40 pesos a persona, dipende dal giorno della settimana.
I giorni si susseguono tra giri per la città alla ricerca di scarpe da tango, i
loro prezzi, sia da uomo che da donna, vanno dai 600 agli 850 pesos, e scoperta
della stessa, come le belle case dipinte della zona Gardel Anchorema, centro
commerciale Abasto, quella degli outlet in Aguirre, i giardini Ricoleta i
ristoranti di Belgrano, la zona centrale di Plaza de Mayo
e le milonghe “Aires Tanguero”, la piccola Milonga, in Rivadavia
1392, “Porteño y Bailarin” in Riobamba 345 e lezioni di tango. Ceniamo
ottimamente, e più sere di seguito, in un piccolo ristoro casero tra Rivadavia
e Salta " El Belicho" con piatti a base di carne non spendendo mai più
di 90 pesos, il caffè viene sempre offerto! Un posto fantastico.
Buenos Aires e
l’Argentina che abbiamo visitato ci sono piaciute molto. Abbiamo ancora molto
da vedere percui… torneremo presto!
Appendice: Anche se so che non
interesserà i più ho stilato un piccolo elenco di negozi di scarpe ed
accessori per il tango. Per comodità, visto che Buenos Aires è piuttosto
vasta, l’ho raggruppato per vie/zone.
MICROCENTRO:
Alanis
– E’ spesso chiuso percui
non andateci apposta (scarpe da donna)
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