Amsterdam, Haarlem, Leida
Olanda
Diario di viaggio aprile 2013
di
Domenico
Blog:
domenico1974.wordpress.com
Accogliente
e colorata: Amsterdam non me l’ero immaginata di certo così ai tempi
dell’adolescenza. A dirla tutta, quell’idea di città senza regole, di
divertimento a tutte le ore, di città dove tutto è permesso, mi avevano sempre
fatto considerare Amsterdam una città per chi avesse poche pretese. Non saprei
dire adesso come avrei giudicato questa città se l’avessi visitata
vent’anni fa. Quello che posso dire ora è che mi sono fermato ad Amsterdam in
un momento giusto: giusto per la stagione, giusto per la città e giusto per le
mie aspettative personali.
I sei giorni trascorsi nella capitale olandese sarebbero potuti sembrare troppi
durante l’organizzazione del viaggio, ma al momento della partenza è stata
davvero dura salutare la città, i suoi colori e soprattutto la sua gente
accogliente e quel senso di libertà e rispetto che qui si capirebbe anche solo
guardando i palazzi. Infatti – lo si nota con estrema facilità – le
finestre hanno in genere le tende sempre aperte (ammesso che ne siano
provviste), usanza che risale ai tempi dei calvinisti quando si doveva
dimostrare che in casa non si aveva niente da nascondere. Noi che abbiamo
alloggiato in un piano terra dell’Oud Zuid possiamo confermare il senso
di libertà e accoglienza che dà lo stare seduti su un divano a parlare o a
guardare la televisione, sapendo che ogni passante potrebbe guardarti in
casa ma che non lo farà. La sensazione è che qui ognuno rispetta il suo
vicino,
si prende le sue libertà e concede quelle degli altri, e nessuno ne approfitta,
nessuno ne abusa.
Se dovessi consigliare un periodo in cui visitare l’Olanda, quello in cui
l’ho visitata io è uno da prendere decisamente in considerazione: sono
infatti le ultime settimane dell’esplosione floreale dei campi di tulipani e
sono anche i giorni del Koninginnedag, il festoso giorno della regina.
Quest’anno il giorno della regina Beatrice è coinciso con la sua abdicazione
in favore del figlio e, conseguentemente, con l’incoronazione del nuovo re
Willielm Alexander (“Era tempo di lasciare la responsabilità del Paese nelle
mani delle nuove generazioni” aveva detto la Regina. Chissà se qualcuno dalle
nostre parti ha compreso…).
La
città in sé non richiede molto tempo per la visita e un paio di giorni sono
sufficienti per conoscerla e concedersi qualche visita museale. D’altra parte
non ho trovato l’architettura cittadina così varia (almeno tra i canali) e se
ci limitassimo a quest’aspetto potremmo ben presto annoiarci o rimanere
delusi. Però fermarsi per poco tempo qui significherebbe rischiare di non
apprezzare un aspetto fondamentale della città e cioè quello della sua
gente e dell’essenza del loro carattere, la cosiddetta gezelligheid,
cose che necessitano la condivisione di alcune delle abitudini dei cittadini:
muoversi in bicicletta, ad esempio, una conversazione a ora di cena o una brace
al parco pubblico.
Sempre a proposito di architettura, penso che i tantissimi palazzi inclinati
siano un’attrazione quasi come i canali. Noterete edifici appoggiati agli
edifici adiacenti (per colpa di cedimenti del terreno) e molti altri inclinati
in avanti per impedire alle merci issate mediante i paranchi ai frontoni di
urtare facciate e finestre.
Amsterdam
ha anche bellissimi centri a pochi chilometri, come Haarlem o la
turistica Zanse Schans, e città importanti a breve tragitto di treno
(Utrecht, Leiden). Ci sono poi gli itinerari ciclabili che, nel periodo tra
aprile e maggio, potrebbero condurvi attraverso sterminati campi di fiori
colorati. A proposito: se cercate un posto dove perdervi tra i tulipani,
troverete più avanti indicazioni ben diverse dal pluripubblicizzato Keukenhof.
Quando si pensa ad Amsterdam non si può non pensare alla marijuana e al
quartiere a luci rosse (fate attenzione: le droghe leggere sono illegali,
pur essendo tollerato l’utilizzo in piccole quantità). Le cose forse sono
cambiate rispetto a dieci anni fa (a ridosso degli omicidi di Theo Van Gogh e
del politico Pim Fortuyn) e forse cambieranno ancora nei prossimi anni: le
vetrine sono diminuite e anche i koffieshops. L’idea di chi non ha provato
entrambe le attrattive locali (vi lascio il beneficio del dubbio…) è che
mentre i koffieshops restano una parte (più o meno marginale) della vita
sociale degli abitanti, le vetrine illuminate di rosso appaiono soprattutto come
un grosso richiamo turistico (pare che solo il 5% dei clienti sia olandese). La
convivenza della gente di Armsterdam con la prostituzione e, in generale, con le
manifestazioni pubbliche dell’erotismo (se mi è permesso questo termine) mi
è apparsa del tutto normale tanto che famiglie con bimbi passeggiano
tranquillamente tra un Mac Donald e un sexy shop molto esplicito.
A parte quindi i due cliché che hanno fatto la fama (buona e cattiva) della
capitale olandese, Amsterdam si è rivelata sorprendente, divertente a ogni età,
per singoli o famiglie, rilassante e accogliente, dove la vita scorre lenta come
in un piccolo paese di provincia ma con le attrazioni culturali e l’apertura
mentale di una metropoli protesa tra passato e futuro.
Pagamenti:
carte e contanti.
La notizia più importante
e interessante per chi parte per l’Olanda è, secondo me, quella relativa alle
modalità di pagamento. Le carte di debito (bancomat) sono preferite a tutto
(carte di credito e contanti), quindi conviene informarsi presso la propria
banca su eventuali commissioni. L’utilizzo del bancomat permette i pagamenti
ovunque e anche alle macchinette per i biglietti ferroviari e del trasporto
pubblico: in questo secondo caso, oltre a risparmiare le file agli sportelli, si
risparmia qualche centesimo dovuto alla commissione (50 cent).
Aeroporto
di Schipol e stazione centrale di Amsterdam.
L’aeroporto di Schipol è collegato alla stazione centrale con treni regionali
(sprinter) o intercity (IC). C’è un treno ogni 15 minuti (4,40€) e 15
minuti dura il viaggio.
All’aeroporto ci sono i depositi per i bagagli: se ho ben capito qui si
possono usare anche i contanti. Alla Centraal Station il deposito bagagli
automatico funziona solo con carte di credito o bancomat (7,95 € al giorno per
il box grande dove entrano due bagagli a mano).
Alla stazione centrale ci sono due biglietterie e diverse macchinette
automatiche. Fate attenzione nel caso comprate i biglietti ferroviari in
anticipo perchè i biglietti hanno una data. I biglietti a/r non si obliterano.
All’aeroporto c’è anche un centro di informazioni turistiche che è meno
affollato di quello subito fuori alla Centraal Station.
Trasporti.
Amsterdam è dotata di una
efficiente rete di trasporti. In centro ci si può muovere facilmente con i
tram, ma ancora più facilmente a piedi! Il costo non è da poco: 2,80€ si
paga un biglietto orario, 7€ un biglietto giornaliero. I biglietti
si fanno alle macchinette (ad esempio all’ingresso della metro) o sui mezzi
pubblici.
Sono costosi i treni per le gite fuori porta, ma almeno potete raggiungere
facilmente varie destinazioni (se comprate anche il ritorno si risparmia qualche
centesimo). Sui tabelloni (quelli di carta) con gli orari dei treni trovate i
percorsi con dei pallini in corrispondenza delle stazioni: i treni IC fermano
solo dove c’è la pallina “IC”; i treni regionali (sprinter) fermano in
tutte le stazioni. L’ho scoperto un po’ tardi e ho perso una stazione…
Un
giro in bici.
Avendo alloggiato presso
una famiglia di Amsterdam, le bici ci sono state messe gentilmente a
disposizione dai padroni di casa. Negozi di noleggio ne trovate tantissimi e
basta chiedere all’ufficio informazioni turistiche. Le bici non possono salire
sui treni prima delle 9.30 e tra le 16 e le 19.30 e l’accesso richiede
apposito biglietto (che ha validità giornaliera). Considerato che ogni stazione
ferroviaria ha il suo noleggio bici, valutate se trasportare la bici con voi o
prenderla a destinazione.
Se
posso permettermi un consiglio: usate la bici! Sono un ciclista amatore, non
espertissimo (anche se girare a Roma è una discreta esperienza!): ci
sono piste ciclabili ovunque e si può visitare la città benissimo tanto a
piedi quanto in bici. E male che vada, si può sempre condurre la bici a mano o
parcheggiarla lungo le strade. In aggiunta, considerate che le bici
olandesi sono belle e comode (dopo l’abitudine al manubrio a “U” e al
freno a pedale).
Se parcheggiate la bici, ricordate bene dove l’avete messa perché l’idea di
averla persa l’ho provata almeno un paio di volte…Per i meno esperti:
pedalate senza stress, non c’è bisogno di correre, però evitate il passeggio
con la testa tra le nuvole. Fate attenzione anche ai motorini che purtroppo
spesso usano le corsie ciclabili. Le bici hanno la precedenza sui pedoni nelle
corsie riservate (rosse); agli incroci con le auto è meglio rispettare la legge
del più forte. Infine: occhio a tutte le intersezioni per i ciclisti, con o
senza semafori. Qui la precedenza non ha molte regole…
Musei
e Amsterdam City Card.
Il
solito dilemma: fare o non fare una carta che costa comunque 42€ per 24h
oppure 52€ per 48h. Prima di dirvi come ci siamo tolti dall’impaccio, vi
consiglio di dare uno sguardo agli ingressi inclusi (per esempio non è
inclusa la casa di Anne Frank; la carta permette invece l’accesso scontato
alla Oude Kerk e al Rijkmuseum). Le proiezioni statistiche
fai-da-me ci hanno suggerito che quella di 24h era quasi inutile, mentre qualche
beneficio lo si poteva ottenere (forzando i tempi) con le tessere a maggiore
durata.
Considerate anche che se comprate on-line i biglietti di ingresso
(soluzione più che consigliata in alcuni casi per evitare le lunghe code ai
musei) non potete utilizzare la carta.
La soluzione è venuta dall’alto: l’unico giorno possibile per visitare la
collezione del Van Gogh museum era per il 25 pomeriggio (giorno del nostro
arrivo, alle ore 13) e, considerati i tempi stretti, abbiamo comprato on line il
biglietto. Avendo così escluso uno dei principali vantaggi della carta
(ingresso gratuito per la collezione Van Gogh invece di 15€), abbiamo
proceduto senza.
Gite
fuori porta: città d’arte, mulini e campi in fiore.
Non senza orgoglio, vi sto
per dare delle dritte che neanche la Lonely Planet (alla quale le segnalerò) ve
le fornisce.
Per un giro di metà giornata, vale la pena fare un salto ad Harleem. Ho
visitato anche Leida che mi sembra una Amsterdam più piccola: è bella,
ma la similitudine con la capitale mi ha dato un senso di già visto.
Alla famosa città dei mulini a vento, Zanze Schans, ci arrivate in treno
(sprinter) alla fermata Koog-Zaandijk e poi proseguite secondo le indicazioni
per una decina di minuti. E’ una visita piacevole, il villaggio è tanto bello
e curato che sembra finto mentre invece è tutto reale.
Se volete visitare i mulini a vento più apprezzati dagli olandesi, allora è
meglio Kinderjick, anche se il viaggio non è agevole. Dovete infatti
arrivare prima a Rotterdam o Utrecht e poi proseguire in autobus. Meglio
informarsi bene presso gli uffici turistici, anche prenotando qualche tour
organizzato.
E veniamo alle notizie fuori guida.
Cercate
pure in rete “campi di tulipani in Olanda” e più o meno vi ritroverete a
Keukenhof (ingresso 15€). Non ho dubbi nel consigliarlo: bel giardino, aperto
però solo tra marzo e maggio (non si entra in bici). Se cercate invece i campi
coltivati allora posso indicarvi almeno una paio di destinazioni.
La prima è proprio a ridosso di Keukenhof. All’ingresso del giardino
c’è un punto di noleggio bici (10€ al giorno) che vi fornisce le mappa con
diversi itinerari (da 5km in su) per visitare i campi in fiore della zona. C’è
anche un giro in battello lungo i canali (7,50€ per 50/70 minuti).
A Keukenhof potete arrivarci con bus dall’aeroporto di Schipol: in questo modo
però vi perdete un po’ di panorama che io ho casualmente scoperto dal treno
lungo la tratta Leiden – Haarlem. La zona è più o meno la stessa perché la
linea ferroviaria passa proprio presso Lisse (nei cui pressi c’è
Keukenhof) e poi continua verso Nord dove potete ammirare numerose distese
fiorite. Se scendete a Heemstede prendete una bici al noleggio subito
fuori alla stazione (7,50€/dì, cauzione 50€), pedalate lungo la pista
ciclabile tra il canale (a sinistra) e la ferrovia (a destra) verso Bennebroek,
Vogelenzang, De Zilk e dopo 30 minuti di pedalata lenta (il rilevatore di
velocità lungo la strada mi ha segnalatao 13 km/h) potrete perdervi nei campi
colorati!
Koninginnedag:
la notte e il giorno della regina (e del re!).
La coloratissima festa nazionale si celebra nel giorno della nascita della
regina Giuliana, nonna dell’attuale re Willielm Alexander incoronato
proprio il 30 aprile 2013, giorno della contestuale abdicazione della madre,
Beatrice, adesso principessa. Le celebrazioni iniziano la notte prima, ma le
migliori sono a pagamento nelle sale (come il Concertgebouw) e nei locali
notturni. Ma qualcosa c’è anche in centro, in particolare in Leidesplein o in
Nieuwmarkt: per gli amanti della movida…
Il giorno dopo, il 30 aprile, la gente si divide tra celebrazioni ufficiali e
popolari. Il nuovo re (il primo dal 1890) si è affacciato al palazzo reale
intorno alle 10.45 e, per permettere alla folla di seguire l’evento, al
Museumplein sono stati allestiti degli schermi per seguire l’evento. Proprio lì
c’è un bel palco che darà un lungo spettacolo dal pomeriggio fino alle 23
(chissà perché quando io arrivo sento suonare “Mamma Maria” dei Ricchi e
Poveri, rigorosamente in lingua olandese!). La vista della Royal boat Parade ,
che parte dal The Eye dal lato opposto del fiume IJ, è quasi una perdita di
tempo se siete alle spalle della stazione, sia per la lontananza sia per la
scelta dell’organizzazione di mettere pannelli neri sulle transenne di
protezione.
Divertente
senza dubbio un giro per il Vondelpark, dove una folla arancione gira per
le vie laterali occupate da stands in cui i bambini fanno da musicisti o da
venditori: dolci, giocattoli, libri. Come suggerito dai miei ospiti, la migliore
zona è il Jordaan, dove vedrete sfilate di barche lungo i canali, bevute
collettive lungo le strade, gente che apre la case offrendo (a pagamento) i
bagni, alcune bancarelle e alcuni piccoli palchi con musica dal vivo. Tutto ciò
in modo, come dire, animato ma ordinato. Io lì ci sono andato in bici e,
nonostante il caos, basta scendere dalla sella e condurre il mezzo a mano. Anzi,
con la bici potete girarvi la città e farvi un’idea di quello che accade un
po’ ovunque.
Qualche
suggerimento.
Se
avete letto le righe di sopra, avrete capito che Amsterdam mi ha entusiasmato e
quindi non posso che consigliare un giro da queste parti, meglio quando la
temperatura è più tiepida, quindi direi non prima del mese di aprile. A
differenza di altre città europee, in Amsterdam è difficile trovare un simbolo,
un edificio o un luogo pubblico rappresentativo. E’ una città che va
apprezzata nel suo insieme, negli scorci, nello scorrere della vita, nei colori
e nell’accoglienza della gente.
Non
ho notato particolari pericoli, nemmeno nella zona rossa (almeno nelle ore di
normale affollamento). La sera quest’area è affollatissima da persone di ogni
età e, eccettuato qualche soggetto fastidioso (non tanto per i passanti, ma
posso supporre per i gestori dei locali erotici), direi che si passeggia senza
problemi.
Anche la zona della stazione è nella media (se non sotto) delle altre stazioni
centrali delle grosse metropoli. Qualche ubriaco sul finire del Queen’s day,
ma penso sia normale dopo 24 ore di bagordi…
E’ una bella idea visitare Amsterdam per il Giorno della Regina (che adesso
suppongo diventerà il Giorno del Re) quando osserverete centinaia di persone
con almeno un addobbo arancione. Di questi tempi si è anche nel pieno della
fioritura dei tulipani (metà marzo – maggio), anche se i prati saranno
popolati da tante altre varietà di fiori.
Durante il mio soggiorno c’era luce fino alle 21.15, quindi capirete che abbia
preferito stare all’aperto e trascurare qualche visita museale anche perchè,
purtroppo, molti siti sono aperti fino alle 17.
Vale di sicuro la pena il Rijksmuseum (15€), riaperto ad aprile 2013
dopo 10 anni di ristrutturazione: spero sarà stato per questo che l’ingresso
era del tutto disorganizzato e caotico, lunghe code e nessuna informazione.
Valutate quindi la possibilità di comprare in anticipo i biglietti on-line.
L’audioguida si paga extra, ma nel museo c’è anche un wifi libero grazie al
quale si può consultare la guida on line del museo.
Deludente invece la collezione Van Gogh che, a causa della
ristrutturazione del museo omonimo (ha riaperto il 1°maggio), era ospitata
nell’Hermitage. L’ingresso 15€ mi è parso sproporzionato
all’esposizione, comunque numerosa ma priva di molti pezzi celebri, e la
visita si può esaurire in poco più di un’ora.
Non ho visto il museo Anne Frank.: l’ha visto Adriana che conferma
l’esperienza toccante della visita.
Deludente la Oude Kerk. Anche in questo caso l’ingresso di 8€ è
eccessivo rispetto al contenuto dell’edificio che, a dire il vero, non offre
molto se non l’organo. Anche la mostra World Press Photo, ospitata nella
chiesa tra aprile e giugno, non penso possa giustificare il prezzo di ingresso.
Dove
mangiare.
Secondo me è inutile dare
consigli perché ogni guida consiglierà ottimi posti, alcuni dei quali sono
apprezzati dai cittadini stessi tanto che, alla fine, ci siamo quasi sempre
seduti nei locali segnalati dalla Lonely Planet.
Cafe ‘T Smalle, Egelantiersgracht 12. Cafè ‘T Smalle,
posto molto caldo ed elegante risalente al 1786 e a cui, d’estate, si può
attraccare direttamente alla terrazza. Si mangia entro le 17.30 e, seppur
autentico, è molto frequentato da turisti essendo segnalato su molte guide.
Restaurant Villa Zeezicht, Torensteg 7. Pur essendo un ristorante è
famoso per le sue apple pie strapiene di grossi pezzi di mela (5,20€ a
fetta, con panna). In pratica ci sono quasi solo mele, tanto che io ho preferito
la versione di Winkel. Se prendete un tè, sappiate che la “tea selection”
consiste in un bicchiere (nemmeno grande) con un filtro.
Winkel, Noordermarkt 43. Rinomato per le torte di mele, alte e di ottimo
sapore (3,70 a fetta, con panna). Segnalato dalle guide e anche dai miei ospiti
olandesi.
La Place, presso la Centrale Bibliotheeck. È una catena tipo
l’italiana Ciao-Autogrill. Nel caso specifico, la trovate sulla terrazza della
biblioteca centrale (quella a est della stazione centrale), ha un buon
assortimento di cibi (tutto il giorno), prezzi discreti e bella vista sulla città.
In altri ristoranti l’offerta di cibo è più limitata.
Cafè Marcella, Amstelveld 11. E’ uno dei tanti (non tantissimi, in
verità, almeno in questa parte della stagione) che ha dei tavoli a ridosso
della riva del canale. È stato il nostro primo appuntamento con i pasti
olandesi: tra il sole, gli alberi e qualche imbarcazione che ci passa dietro
cominciamo a capire il vero spirito della città.
Cafè de Doelen, Kloveniersburgwal 125. Tipico bruin café,
carino, accogliente, atmosfera piacevole, personale simpatico e bel gattone che
si aggira per la sala.
Meteo.
Come direbbe Jaques de La Palise: se volete sapere le condizioni meteorologiche,
guardate il meteo…Le informazioni prese il giorno prima di partire si sono
rivelate esatte: tempo fresco, tendente al freddo (8-12°C), variabile. E
infatti abbiamo avuto freddo, ma quando il sole splendeva si poteva stare anche
in camicia. Poi con le nubi (e un vento quasi sempre presente) tocca anche
mettersi il cappotto e un cappello. E se vai in bici la sera, meglio prevedere i
guanti…Un po’ di pioggia, alcune nubi e tanto sole.
Link.
Il
sito della città: http://www.iamsterdam.com/
Il sito dei trasporti pubblici: http://en.gvb.nl/pages/home.aspx
Ferrovie: http://www.ns.nl/
Il giardino di Keukenhof: http://www.keukenhof.nl/it/
Programma
di viaggio e qualche altro commento.
25
aprile: Roma – Amsterdam. Collezione Van Gogh, canali, Città medievale, Red
Light District (De Wallen), Nieuwmarkt. (Sole, 15°C)
Come detto, la collezione Van Gogh (ospitata all’Hermitage) è stata
deludente, non c’erano molte celebrità e di sicuro l’esposizione lontano
dalla sede originaria avrà influito sull’aspetto dell’esposizione. Mi
auguro sia così, perchè 15€
(biglietto
comprato on line in anticipo) mi sono parsi troppi.
Il Magere Burg, seppur pittoresco e sfondo di servizi fotografici, non ci
impressiona granché. Anche i famosi 7 ponti allineati di Reguliersgracht
non stimolano entusiasmo, ma l’iniziale perplessita viene lentamente
allontanata perchè proprio in zona ci fermiamo per una pausa gastronomica sulle
rive del Prinsengracht.
Alcune considerazioni per il centro medievale e il De Wallen, il
quartiere a luci rosse, in questa prima visita giornaliera. La zona è molto
caratteristica anche se non ci fossero le famose vetrine. Ci sono begli scorci
(non necessariamente quelli delle signorine nelle vetrine) e si passeggia
tranquilli con gente di tutte le età; considerate che la costruzione più
antica della città, la Oude Kerk, sorge proprio nel centro della zona
rossa ed ha attorno a se alcune vetrine con le donne in mostra.
Riguardo Nieuwmarkt,la piazza dove c’è l’antica pesa pubblica, è
una zona piena di locali e – non so dire se sempre o solo in questo periodo
– sulla piazza c’è un piccolissimo luna park per bimbi e un paio di stand
dove suonano dal vivo tutto il giorno.
Pausa gastronomica al Cafè Marcella.
26
aprile: Rijksmuseum, Begijnhof, Venetiaehof, Jordaan, Anne Frank Museum (Pioggia
in mattinata, poi sereno. 8-10 °C)
Forse a causa della recente riapertura (aprile 2013) dopo ben 10 anni di
ristrutturazione e 375 milioni di euro, la confusione e la disorganizzazione del
Rijksmuseum sono degne delle peggiori italiane. Ci sono 4 file senza
nessuna indicazione della destinazione e cioè: acquisto biglietti, biglietti già
comprati, biglietti elettronici. Facciamo quindi 3 file diverse per un totale di
2 ore, durante le quali approfittiamo del cellulare per comprare il biglietto
elettronico. Dopo la lunga coda arriva un’altra bella notizia: il mio zaino
non può entrare e devo lasciarlo al deposito. Al deposito c’è un’altra
coda di 30 metri, vista la quale il mio ingegno partenopeo ha un sussulto e,
presa la borsa di Adriana, arrotola lo zaino e lo impacchetta lì dentro. Poi
nelle sale vedi tanti altri zainetti….
Ciò premesso, la collezione di dipinti è ottima, la visita sarebbe molto lunga
tanto che è meglio iniziare dall’alto, nella famosa galleria dove troverete i
pezzi più celebri tra cui La Ronda di Notte di Rembrandt. Il
Rijksmuseum è considerato uno dei primi 10 musei al mondo e, da quello che ho
letto, il sito internet permette di scaricare gratuitamente le immagini dei
dipinti ospitati anche per farne stampe o magliette. L’audioguida si paga
extra, ma nel museo c’è anche un wifi libero grazie al quale si può
consultare la guida on line del museo.
Con il tempo un po’ grigio costringo Adriana a fare il giro dei cortili (hof),
il più celebre dei quali è il Begijnhof a cui si accede da una
porticina anonima in zona Spui. Il cortile silenzioso è parzialmente visitabile
e vani sono i cartelli di divieto di fotografare e di condurre visite guidate.
La mia opinione è che l’area sia molto meno affascinante dei beghinaggi
che avevo visitato in Belgio.
Amsterdam
è ricca di hof, li trovate all’interno di proprietà private a cui si
accede a orari limitati o solo per intercessione degli abitanti. Qui si potrebbe,
stando a quello che leggo su di una guida, accedere e rilassarsi ad esempio
leggendo un libro. Al Ventiaehof entriamo grazie al permesso di uno degli
inquilini: il piccolo cortile non è ben tenuto e l’erba è incolta.
Altrettanto piccolo, introvabile e dalle forme di un normale giardino è il Sint
Andireshofije: insomma, in itinerario che può essere evitato.
Adriana visita il museo Anne Frank (altra lunga coda che non ho voluto fare) e
io mi giro il Jordaan (seguo l’itinerario pedonale della Lonely Planet), oggi
zona residenziale e uno dei quartieri più famosi della città. Da notare gli spionnetje
(vedi foto), gli specchieti posizionati alle finestre per tenere d’occhio
la strada.
Pausa gastronomica al Cafè ‘T Smalle e da Winkel.
27
aprile: Keukenhof, Centraal Bibliotheek, Rembrandtplein, Leidesplein (sole, 12-
15°C)
Il biglietto per Kaukenhof + bus da Schipol lo compro all’arrivo
all’aeroporto (circa 27€). E’ una buona soluzione (considerate circa 45
minuti dall’aeroporto) anche se, come ho detto, il percorso in bus non
permette di vedere i campi fioriti nei dintorni del parco. La fila che troverete
alla fermata del bus 858 è lunga, ma nel week end parte un bus ogni 5 minuti.
Se volete fare prima, potete chiedere di viaggiare in piedi e dovrebbero farvi
saltare la coda.
Keukenhof
è un enorme e bellissimo giardino, il più grande al mondo per i fiori da
bulbo. La nostra visita ci prende circa 3 ore e, oltre ai tulipani, troverete
giacinti, gladioli, lilium e giunchiglie (gli inglesi “daffodils”).
Ovviamente tutto ordinato e disposto in modo geometrico dai giardinieri. Quindi,
come dicevo, seppur bellissimo, non è un campo di coltivazione come quelli che
potete vedere ai margini oppure con una bici andando in giro nei dintorni (vedi
paragrafo “Gite fuori porta: città d’arte, mulini e campi in fiore”).
Se siete in cerca di locali dove trascorrere la sera, di sicuro troverete
un’ampia scelta tra Thorbeckeplein, Rembrandtplein (che ospita la scultura che
riproduce La Ronda di Notte) e Leindesplein.
28
aprile: Leiden, Haarlem. Tour serale in bicicletta: Vondelpark, Jordaan, centro
Medievale e De Wallen. (sole, 10 – 15°C)
Senza Adriana, che ritorna
a casa la mattina, mi muovo per due visite fuori porta.
Leiden (in treno 17€ a/r, circa 40 minuti) è una bella città, ma mi
ricorda Amsterdam in piccolo e quindi mi annoia molto presto.
Inoltre oggi è domenica e la città sonnecchia fino alle 12, dopo di che
finalmente appare molto più interessante. La domenica mattina c’è un mercato
delle stoffe lungo De Rijn e Bommarkt. La parte più
romantica e riservata della città è, secondo me, quella lungo il canale Vliet
nella zona sud della città e lungo la piccola via Hooglandsee Kerkgracht,
proprio sotto l’omonima chiesa.
Una piacevole pausa pranzo, soprattutto con il sole, si può fare al Beestenmarkt,
dove partono i battelli, proprio alle porte del centro cittadino.
La Lonely Planet mi ricorda che il viaggio dei pellegrini verso l’America
cominciò proprio qui, con la nave Speedwell che, poco resistente, fu dirottata
verso Southampton dove fu sostituita dalla più celebre Mayflower.
Un
po’ diversa è Haarlem che in questi giorni purtroppo ospita un luna
park proprio sotto la famosa Kerk van Sint Bavo (foto) il cui campanile
alto 50m si vede un po’ da tutti gli angoli della città. La chiesa non si
visita la domenica così come altre attrazioni. Visite escluse, in meno di
due ore una lenta passeggiata vi da una idea della città. Come annotazioni
riporto i simpatici semafori con la ragazza con il codino (vedi la
galleria fotografica).
Al rientro da Haarlem, passo per casa per prendere la bicicletta e fare un giro
in centro. Tra casa e il centro c’è il Vondelpark, bel parco cittadino
dove durante il giorno, soprattutto quando il cielo è sereno, la gente di
Amsterdam corre, prende il sole, gioca a pallone o prepara la brace. Considerato
l’orario di tramonto del sole (intorno le 21), un buon giro serale in città
dovrebbe cominciare intorno alle 20.30 perché i migliori contrasti tra la luce
del cielo e le illuminazioni che si riflettono nei canali si hanno proprio
intorno alle 21.
Con la bici mi
inoltro nello Jordaan (molto rilassante la sera) e anche nel quartiere a luci
rosse, dove c’è tantissima gente e quindi la bici si spinge a mano. Riassumo
la visita in questa zona con un unico aggettivo: caotica e noiosa. La sensazione
dei giorni precedenti, quando avevo visitato questa zona di giorno, sono adesso
ancora più fredde perché le ammiccanti ragazze in vetrina sembrano parte di
una recitazione che coinvolge anche i passanti i quali, nella gran parte dei
casi, ridono e scherzano e sembrano ben poco eccitati. La cosa più interessante
sono le lunghe code ai locali erotici che propongono show di sesso dal vivo: si
vedono uomini e donne, soprattutto in gruppi, di ogni età.
29 aprile:
Oude Kerk, in giro in bici per i campi di fiori (Bennebroek, Vogelenzang, De
Zilk). Tour serale in bicicletta: Museumplein e De Pijp. Queen’s night (Sereno
dalle 12, ma ventoso. 10-12 °C).
Prima di partire alla volta dei campi fioriti mi concedo una visita alla Oude
Kerk, l’edificio più antico della città. Come già detto in precedenza, gli
8€ di ingresso potevano essere spesi diversamente…
Sfruttando l’esperienza del giorno precedente, prendo un treno verso la
stazione Heemstede-Aerdenhout dove conto di noleggiare la bicicletta
presso il negozio fuori la stazione (l’avevo scoperto il giorno prima
scendendo dal treno alla prima stazione dopo le distese fiorite osservate dal
treno). L’esperienza si è rivelata una delle migliori del soggiorno.
Bici
olandese nuova (ovviamente, senza marce) e lunga strada ciclabile tra un canale
e un romantico villaggio sulle sue rive e la stazione ferroviaria dall’altro.
Si parte alle 12.30 dalla stazione e dopo 25 minuti a ritmo lento già si vedono
i primi campi di tulipani, anche se coperti dai teli di plastica. Altri 20
minuti e si arriva alla zona più vasta: come suggeritomi da un passante,
“arriva alla Texaco e gira a destra”. Mi trovo qui tra Bennebroek e
Vogelenzang, lungo credo la strada N206 in direzione De Zilk. Qui basta seguire
la propria curiosità o i lunghi itinerari ciclabili segnalati ai vari incroci.
Io mi spingo fino a Hillegom, dove arrivo alle 15 dopo aver precorso
circa 15 km. Dove possibile, entro nei campi per qualche foto (con la bici
rigorosamente a mano e senza entrare tra i filari di fiori). Oltre ai tulipani,
qui sono i giacinti che producono variopinti tappeti floreali, dal bianco al
violetto. Il rientro da Hillegom – ancora più lento a causa del mio ginocchio
dolorante – richiede solo 45 minuti, quindi, tutto sommato, è una esperienza
accessibile a tutti e dai risultati eccellenti.
Pausa spuntino molto piacevole da Teestie sotto la stazione.
In serata, infischiandomene del ginocchio dolorante, altro giro serale per
Museumplein,
che racchiude vie molto carine lungo Baerlestraat, strada che conduce a De
Pijp, definito “quartiere latino”, dalle atmosfere più riservate
rispetto alle altre zone della città. Per gli amanti del genere, anche da
queste parti c’è una piccola area a luci rosse lungo Ruysdaelkade che
consiste di meno di due palazzine. E’ curioso che vetrine illuminate di rosso
si trovino a fianco di normali abitazioni, a testimonianza di come la gente qui
conviva abbastanza naturalmente con la prostituzione. Almeno in questa zona si
ha meno l’idea di essere in un centro commerciale del sesso.
Un po’ di tempo lo dedico alla stessa attività degli autoctoni: attendere che
la famiglia reale esca dal Rijksmuseum dove si era appena tenuta la cena con
vari reali di tutto il mondo.
30
aprile: Giorno della regina; Zaanse Schans (Sereno, ma ventoso. 10-12 °C).
Del giorno della
regina ne ho già parlato. Per fare un giro di tutta la città in festa ho
deciso di muovermi in bici ed è una ottima soluzione. Poi la bici si parcheggia
(prendere bene tutte le indicazioni!) e alle 15 si parte in treno verso il
villaggio di
Zaanse
Schans (treno sprinter, fermata Koog-Zaandijk).
Come già scritto, il villaggio è molto carino ma, per il modo in cui è
curato, silenzioso e impacchettato, sembra finto. Alla delizia della prima ora
di visita segue un certo senso di stucchevolezza anche se, ripeto, qui è
tutto davvero funzionante, dai mulini che producono farina, olio di arachidi o
pigmenti, alla fabrica di zoccoli (con annessa vendita). Ci sono anche negozi di
souvenir (ovviamente) un paio di ristoranti e un terzo si trova dall’altra
parte della baia, all’inizio del ponte che conduce a Zaanse Schans, proprio in
riva al mare. Il villaggio si raggiunge facilmente in meno di 20 minuti dalla
stazione seguendo le indicazioni. All’uscita della stazione, immersi in un
aroma di cacao per la vicina fabbrica, troverete una “slot-machine” che
fornisce gratis la mappa del villaggio.
1
maggio: Amsterdam – Roma
Partenza
in aereo alle 11.30. Solo come annotazione: alcuni mezzi pubblici hanno deviato
il loro percorso a causa dei “postumi” da festeggiamenti.
Domenico