Kenya, Uganda, Tanzania

…IL NOSTRO SENTIERO D’AFRICA…

Racconto di viaggio 2006

di Elisa Morellato

 

 

 

 

Un viaggio nato per caso questo, dai mille risvolti e dai mille colori…una fatalità di eventi che si susseguono dall’anno scorso quando cercai informazioni sul Madagascar…e si, è lui il mio compagno di viaggio, Erik, che insieme all’ormai collaudata Morena mi accompagnano in questo intricato intricarsi di sentieri d’Africa… 

 

Sono tre le bandiere di questo viaggio: Kenya, Uganda, Tanzania…

 

Del Kenya poche immagini, solo mare a Malindi e l’incontro con Mariam…un preludio d’Africa…nulla più…quella vera iniziamo ad assaggiarla nel pullman per Nairobi e nella scuola di Garite…

Avevamo portato dall’Italia del materiale, un giorno diverso, bellissimo, così lontano dalle nostre vite e così incantevole vedere come un solo album di figurine faccia impazzire in primis i maestri…indimenticabili gli sguardi dei bambini e le strette di mano per ringraziarci…è tutto così, inimmaginabile per noi, così diverso…quasi impercettibile il legame tra quella scuola e la nostra, così distanti…ma i sorrisi così grandi e unici!

Attraversiamo in bus i parchi e scoviamo zebre che ci guardano, questa volta siamo noi gli extra-comunitari, siamo noi gli stranieri, siamo noi che ci dobbiamo abituare ad usi e costumi alquanto diversi dai nostri…siamo noi che giochiamo fuori casa!!!

Questa sensazione è percepibile ovunque, per strada, nei bus, nei bar…ci guardano e poi ridacchiano, un MZUNGO (bianco) non si vede spesso da queste parti e soprattutto lontano dai luoghi turistici, nei loro bus, nei loro bar…ma questa è l’Africa degli africani!!!

In realtà il viaggio non è così scomodo, certo sono sempre 10 ore…ma ce ne aspettano altre 12 per raggiungere Kampala dopo aver pernottato a Nairobi al New Kenya Lodge…il classico ostello, indubbiamente cosmopolita, multietnico, non totalmente confortevole ma, assolutamente familiare…vi torneremo per 4 volte e sarà sempre come tornare a casa (vi lasciamo anche parte del nostro bagaglio!!!)

Passiamo un giorno intero a Nairobi e troviamo il tempo per visitare un orfanotrofio…Erik ha l’indirizzo tramite un amico italiano…ci accoglie una bella signora, inizialmente un po’ fredda ma, con il passare delle ore Faith (questo il suo nome) ci fa percepire il vero spirito di quel posto…è un paradiso costruito in una baraccopoli, un’oasi di pulizia, organizzazione e amore nell’Africa più dura, quella di chi non sa come trascorrere il tempo per arrivare al tramonto…Faith non fa mancare un sorriso ed una carezza ad uno solo dei bambini…insiste per mostrarci le altre case che ha costruito con l’aiuto di tutti ma deve tornare prima che i suoi piccoli rientrino da scuola, ci deve essere per accoglierli…

E’ una vera culla d’amore qui, dove il sole non sembra tramontare, al centro di un intricarsi di vite dove è difficile capire il solo dove si è…

Il nostro viaggio continua, altre 12 ore di pullman ci aspettano, più dure delle altre…viaggiamo di notte, partiamo in ritardo, la strada è sconnessa per buona parte del tragitto e fa freddo…poche ore di riposo, a singhiozzi, ma, il risveglio sarà alla luce della nostra prima alba ugandese…una piccola passeggiata, le normali burocrazie per il visto e si riparte.

Siamo in Uganda e la prima immagine è strana, diversa, inaspettata…arriviamo a Kampala e raggiungiamo il Red Chili, la nostra nuova base. Il Red Chili è un ostello molto confortevole, famigliare e ben organizzato, abbiamo prenotato qui il nostro primo tour…quello alle Murchison Falls…

E’ una tenda, questa volta, la nostra ‘accomodation’ nel parco, il mio primo safari (o ‘game drive’ come viene chiamato qui) dopo aver passeggiato sopra le cascate, forse non così impressionanti (certo non saranno il primo ricordo di questo viaggio di colori ed emozioni), ma sono parte del viaggio…

Mai così vicina a tanti animali, mai così sola  e piccola in un universo che mi avvolge, mai così magicamente attonita dalla natura che ti circonda…giraffe, bufali, ippopotami, elefanti, impala…sguardi attenti a noi stranieri invadenti, a noi curiosi del mondo che ci sfugge di mano, a noi predatori predati nel loro mondo, increduli e ammutoliti nel vedere un leopardo accovacciato su un albero…due passi maestosi, regali, eleganti e subito lontano dai nostri occhi ma, così presente nei nostri ricordi…questo è parte di Africa, questa è la nostra Africa…

In macchina, in barca, di fronte alla cascata, solo il rumore del silenzio della natura, solo il profumo del sole e l’attento sguardo di meraviglia che brilla nei nostri occhi…

Una breve passeggiata nella foresta di Budungo alla ricerca degli scimpanzé, un po’ di fortuna, li sentiamo, ci fermiamo e ci attraversano la strada, sì proprio di fronte a noi, scrutano e poi eccoli di nuovo nascosti, lontano da occhi indiscreti…

Continuiamo il nostro viaggio verso il Monte Elgon, Amos (la nostra guida-autista) ci conduce tra i rumori della foresta, incontriamo paesaggi diversi ma è il verde che continua a dominare…non avrei mai immaginato che esistesse in tante sfumature…rigoglioso, rado, tenue, intenso…dopo il solito pasto africano (matoche, fagioli, ugali, casava) arriviamo alle Sipi Falls…le vediamo lì di fronte, ci sistemiamo e ci avviciniamo…tra piantagioni di caffè e banane scorgiamo il rumore dell’acqua, ci arriviamo sotto ed è magnifico…bagnati dalla natura nella natura…appagante anche per le docce fredde che faremo nei giorni seguenti, maestoso più del boiler a legna che hanno costruito per scaldare l’acqua (anche se con pochi risultati!)…una lunga camminata nella foresta, immagini continue di paesaggi aperti ed illimitati opposti ad orizzonti chiusi limitati ora in sentieri nascosti ora dalla presenza discreta ma rumorosa delle scimmie.

Torniamo a Kampala fermandoci a Jinja, affascinante città con il fascino decadente di fasti coloniali antichi, una visita alle sorgenti del Nilo e poi nuovamente a casa (il Red Chili!!!), ci aspetta la nostra ultima tappa qui in Uganda…le Ssesse Islands…

Sono isole del Lago Vittoria, di turismo ce n’è poco, c’è un solo collegamento giornaliero…lì sei solo…sembra di riappropriarsi di tutto quello che ci è strappato nelle nostre vite, siamo sorvegliati da splendide aquile che sovrastano, regali, la bianca spiaggia…ci perdiamo in tramonti fino ad ora disegnati solo nella nostra immaginazione…ci lasciamo trasportare da cieli stellati che solo avevamo studiato…

Finalmente mangiamo pesce (tilapia) ma, la monotonia della cucina, l’acqua non calda e la corrente elettrica  a singhiozzi, non bastano ad oscurare la magia di questo posto…lontano dai più.

La nostra Africa è anche questo!!!

…e lo è una serata al Red Chili e una grigliata (finalmente!)…riassettiamo lo zaino, siamo pronti per il nostro viaggio, diurno questa volta, una tappa a Nairobi per finire con la magia del Kilimangiaro!

Più facile a dirsi che a farsi, Nairobi alle 9 della sera ci sembra un miraggio, siamo partiti alle 7 della mattina!!! La linea Akamba fa innumerevoli fermate al contrario della Scandinavian e soprattutto per i motivi più disparati, c’è chi sta male e chi deve fare la spesa e certo la strada non aiuta!!!

Un continuo ballonzolare nel nostro posto con dei sedili non perfettamente assettati, i nostri compagni di viaggio si cibano lungo il percorso di quello che gli viene offerto (spiedino di pollo, jogurth e pannocchie per esempio), noi abbiamo solo i biscotti comprati la sera prima e le banane delle Ssesse Island, nemmeno la cena che ci aspetta a Nairobi ci ripagherà la stanchezza!

Partiamo alle 7 della mattina l’indomani (ormai siamo di casa all’ostello!) e “solo” 5 ore di bus ci aspettano per la Tanzania.

Si respira un’Africa diversa, più colorata ma più secca…l’Africa forse che più si immagina è questa …si incontrano i primo masai, cambiano i colori, le gradazioni della savana prendono il posto al verde…

Una doccia calda ad Arusha, un pranzo in un ristorante serio, una notte di riposo ed eccoci pronti per il nostro safari in Tanzania…il Tarangire National Parc ci aspetta!

E’ uno tra i parchi meno frequentati in questa zona d’Africa perché vicino ai più famosi Serengheti e Ngorongoro…ma riserva sorprese incredibili ai nostri occhi!

Siamo nella savana, distese interminabili, lo sguardo che si perde viene a volte interrotto dallo stagliarsi di enormi baobab così imponenti ma, così spogli, a tratti malinconici, a tratti rassicuranti…lungo il tragitto incontriamo molti masai con i loro vestiti colorati, le loro collane e i loro orecchini…il rosso e blu dei loro vestiti tra il giallo della savana…MAGIE D’AFRICA!

Al parco ci arriviamo presto di mattina, alle 8 già ci siamo e poco dopo il respiro è già sospeso, ecco i leoni!

Ce n’è più di uno, accovacciati ai piedi di un bellissimo baobab, ci guardano ma, imperturbabili non si muovono, non siamo affar loro…lo saranno però le zebre e gli gnù che, in mandria, vogliono attraversare il loro territorio…

Si studiano gli uni gli altri ma, una semplice e tranquilla camminata in avvicinamento della leonessa basta per dividere il gruppo…uno sguardo stupito il nostro, di meraviglia e di incredulità…siamo dentro la natura, siamo spettatori di un mondo che non possiamo comprendere appieno, siamo attori increduli di una magia che ci appassiona e ci rapisce, siamo lontano dal nostro mondo e qui, il nostro mondo, è solo un ricordo lontano…

Elefanti, giraffe, scimmie, antilopi, facoceri, struzzi, gazzelle e uccelli di vario genere ci fanno compagnia lungo tutta la giornata, ne vediamo molti ma è incredibile come ogni volta ci rapiscano, come lo stupore sia più grande del calore, come increduli di tanta bellezza ci fermiamo e fotografiamo ogni loro piccolo movimento…ed ecco ancora i leoni, ancora più vicini, maestosi ed eleganti…e il silenzio ancora su tutto…

Un ‘dalla-dalla’ l’indomani ci porta a Moshi per finire la nostra vacanza ai piedi del Kilimangiaro…Erik ci porta a dormire al YMCA…è magnifico, bevi una birra ed il Kili è li di fronte…immenso, imponente, prepotente…è l’ultima magia, il sogno di sempre…non lo scaliamo ma, incantati, l’adoriamo, così leggendario…ne rimaniamo rapiti, affascinati, attendiamo che le nuvole non lo coprano, attendiamo che la nostra ultima immagine d’Africa sia il tramonto al Kilimangiaro…

Una partita di calcetto di Erik nella via per avvicinarsi al monte, due chiacchiere con i bambini e ci siamo…scattiamo le ultime foto e la magia è realtà e il sogno non è più fantasia…

Ormai le nostre vacanze sono finite, torniamo a Nairobi e si vola a casa…

Tante vite si sono incrociate in questo viaggio, 3 bandiere ne sono state protagoniste[1], più di 5200[2] chilometri percorsi (la maggior parte in bus!!!)…emozioni, immagini, colori saranno parte di me, saranno testimoni nel mio mondo di una realtà nuova, una realtà che ti cambia, che ti fa crescere…che vivrà sempre nei miei pensieri!

 

 

 

[1] Ci portiamo a casa un minimo vocabolario:

HAKUNA MATATA = nessun problema

KARIBU = benvenuto

JAMBO = ciao

HASANTE = grazie

MZUNGO = uomo bianco

 

[2] 2745 in bus, 600 volo interno, 268 ferry, 1623 auto e minibus, 22 di scalata…

 

 

 

Elisa Morellato

elimrl@hotmail.com

 

 

 

 

 

 

 

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